Il volume contiene l’edizione critica del Libro Rosso del comune di Osimo, con un’ampia introduzi... more Il volume contiene l’edizione critica del Libro Rosso del comune di Osimo, con un’ampia introduzione dei due curatori, Maela Carletti e Francesco Pirani, che concentrano l’attenzione rispettivamente sugli aspetti diplomatistici e storici. .Il Libro rosso è un registro in pergamena risalente ai primi decenni del XIII secolo, conservato presso l’Archivio storico comunale di Osimo. Appartiene alla categoria documentaria dei libri iurium. e raccoglie gli atti più rilevanti per la costituzione del comune, a cavallo fra XII e XIII secolo, attestandone i diritti giurisdizionali. Il Libro rosso di Osimo è uno dei libri iurium più antichi d’Italia.
L’Archivio storico diocesano di Osimo conserva un ricco patrimonio documentario che racconta gli ... more L’Archivio storico diocesano di Osimo conserva un ricco patrimonio documentario che racconta gli avvenimenti della diocesi e delle parrocchie dipendenti dal Medioevo all’Età moderna e contemporanea. Il presente contributo analizza le più antiche pergamene risalenti al secolo XIII, presentandone i regesti, preceduti da una breve introduzione. I documenti fanno luce su questioni relative alla storia della diocesi, in particolare al trasferimento della cattedra a Recanati dal 1240 al 1264, a fondazioni di chiese e ospedali, ma interessano anche situazioni apparentemente ‘lontane’, come le vicende di una famiglia signorile stanziata nei pressi di San Severino Marche.
"Notariorum Itinera". Notai marchigiani del basso Medioevo tra routine, mobilità, specializzazioni; Ancona, Deputazione di Storia Patria per le Marche, 2019
Il contributo presenta i risultati di una prima indagine condotta sul Protocollo di san Benvenuto... more Il contributo presenta i risultati di una prima indagine condotta sul Protocollo di san Benvenuto, un registro vescovile conservato presso l’Archivio diocesano di Osimo, contenente nella maggioranza dei casi imbreviature notarili di atti prodotti da una serie di vescovi dal XIII fino al XV secolo. Consta di 315 carte in pergamena, dal 1882 suddivise in tre tomi, assemblate mediante l'unione di fascicoli originariamente autonomi oppure appartenenti a volumi diversi. Il presente studio è circoscritto alla parte finale del terzo tomo, tralasciando i fascicoli relativi a Benvenuto Scotivoli, amministratore e vescovo della chiesa osimana dal 1263 al 1282, quantitativamente prevalente rispetto al resto, oggetto di un contributo in corso di stampa. In particolare, si intende offrire spunti di riflessione sul complesso rapporto tra vescovo e notai.
Il volume contiene l’edizione critica del Libro Rosso del comune di Osimo, con un’ampia introduzi... more Il volume contiene l’edizione critica del Libro Rosso del comune di Osimo, con un’ampia introduzione dei due curatori, Maela Carletti e Francesco Pirani, che concentrano l’attenzione rispettivamente sugli aspetti diplomatistici e storici.
.Il Libro rosso è un registro in pergamena risalente ai primi decenni del XIII secolo, conservato presso l’Archivio storico comunale di Osimo. Appartiene alla categoria documentaria dei libri iurium. e raccoglie gli atti più rilevanti per la costituzione del comune, a cavallo fra XII e XIII secolo, attestandone i diritti giurisdizionali. Il Libro rosso di Osimo è uno dei libri iurium più antichi d’Italia.
Il titolo di questa miscellanea allude a un detto di san Francesco che esprime il suo profondo ri... more Il titolo di questa miscellanea allude a un detto di san Francesco che esprime il suo profondo rispetto verso la parola scritta, come attesta il suo primo biografo, Tommaso da Celano (Vita beati Francisci, 82). Il Santo − che per umiltà si definiva ignorans et idiota − raccomandava ai suoi seguaci non solo di raccogliere da terra, in segno di riverenza, le carte che contenevano la parola di Dio, ma anche quella dei pagani, ossia i classici greci e romani, quia ibi litterae sunt, ex quibus componitur gloriosissimum Domini Dei nomen. Allo studio delle lettere si era dedicato infatti padre Giuseppe Avarucci (nato a Cingoli il 25 ottobre 1936), socio dell’Istituto Storico dei Cappuccini (Roma), membro dell’Associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti, socio deputato della Deputazione di Storia Patria per le Marche, direttore della rivista “Studia Picena” e − per diversi decenni − professore di Paleografia e Diplomatica nella Facoltà di Lettere presso l’Università di Macerata. Di quest’“avventura universitaria” padre Avarucci parla appunto con Benedict Vadakkekara nell’intervista che viene pubblicata nella presente miscellanea. I contributi offerti al Festeggiato da venti rinomati studiosi, italiani e stranieri, rispecchiano le tre aree principali delle sue ricerche e congiungono il sacro e il “profano”. La prima parte del volume comprende infatti gli studi dedicati alla paleografia, all’archivistica e alla storia delle biblioteche, nella seconda parte troviamo alcuni testi relativi alla storia religiosa e al francescanesimo, mentre la terza parte è dedicata alle ricerche riguardanti l’Ordine dei cappuccini, specialmente al culto di san Serafino da Montegranaro.
Il seminario si propone di introdurre giovani studiosi alle tecniche, ai metodi, alla cultura del... more Il seminario si propone di introdurre giovani studiosi alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell'edizione delle fonti attraverso un corso intensivo, che prevede lezioni frontali a carattere interdisciplinare ed esercitazioni pratiche sulle fonti. Il seminario avrà come oggetto lo studio delle lettere papali inedite ricevute dal monastero di Clarisse di S. Tommaso di Potenza Picena (XIII-XV secolo).
Il volume contiene l’edizione critica del Libro Rosso del comune di Osimo, con un’ampia introduzi... more Il volume contiene l’edizione critica del Libro Rosso del comune di Osimo, con un’ampia introduzione dei due curatori, Maela Carletti e Francesco Pirani, che concentrano l’attenzione rispettivamente sugli aspetti diplomatistici e storici. .Il Libro rosso è un registro in pergamena risalente ai primi decenni del XIII secolo, conservato presso l’Archivio storico comunale di Osimo. Appartiene alla categoria documentaria dei libri iurium. e raccoglie gli atti più rilevanti per la costituzione del comune, a cavallo fra XII e XIII secolo, attestandone i diritti giurisdizionali. Il Libro rosso di Osimo è uno dei libri iurium più antichi d’Italia.
L’Archivio storico diocesano di Osimo conserva un ricco patrimonio documentario che racconta gli ... more L’Archivio storico diocesano di Osimo conserva un ricco patrimonio documentario che racconta gli avvenimenti della diocesi e delle parrocchie dipendenti dal Medioevo all’Età moderna e contemporanea. Il presente contributo analizza le più antiche pergamene risalenti al secolo XIII, presentandone i regesti, preceduti da una breve introduzione. I documenti fanno luce su questioni relative alla storia della diocesi, in particolare al trasferimento della cattedra a Recanati dal 1240 al 1264, a fondazioni di chiese e ospedali, ma interessano anche situazioni apparentemente ‘lontane’, come le vicende di una famiglia signorile stanziata nei pressi di San Severino Marche.
"Notariorum Itinera". Notai marchigiani del basso Medioevo tra routine, mobilità, specializzazioni; Ancona, Deputazione di Storia Patria per le Marche, 2019
Il contributo presenta i risultati di una prima indagine condotta sul Protocollo di san Benvenuto... more Il contributo presenta i risultati di una prima indagine condotta sul Protocollo di san Benvenuto, un registro vescovile conservato presso l’Archivio diocesano di Osimo, contenente nella maggioranza dei casi imbreviature notarili di atti prodotti da una serie di vescovi dal XIII fino al XV secolo. Consta di 315 carte in pergamena, dal 1882 suddivise in tre tomi, assemblate mediante l'unione di fascicoli originariamente autonomi oppure appartenenti a volumi diversi. Il presente studio è circoscritto alla parte finale del terzo tomo, tralasciando i fascicoli relativi a Benvenuto Scotivoli, amministratore e vescovo della chiesa osimana dal 1263 al 1282, quantitativamente prevalente rispetto al resto, oggetto di un contributo in corso di stampa. In particolare, si intende offrire spunti di riflessione sul complesso rapporto tra vescovo e notai.
Il volume contiene l’edizione critica del Libro Rosso del comune di Osimo, con un’ampia introduzi... more Il volume contiene l’edizione critica del Libro Rosso del comune di Osimo, con un’ampia introduzione dei due curatori, Maela Carletti e Francesco Pirani, che concentrano l’attenzione rispettivamente sugli aspetti diplomatistici e storici.
.Il Libro rosso è un registro in pergamena risalente ai primi decenni del XIII secolo, conservato presso l’Archivio storico comunale di Osimo. Appartiene alla categoria documentaria dei libri iurium. e raccoglie gli atti più rilevanti per la costituzione del comune, a cavallo fra XII e XIII secolo, attestandone i diritti giurisdizionali. Il Libro rosso di Osimo è uno dei libri iurium più antichi d’Italia.
Il titolo di questa miscellanea allude a un detto di san Francesco che esprime il suo profondo ri... more Il titolo di questa miscellanea allude a un detto di san Francesco che esprime il suo profondo rispetto verso la parola scritta, come attesta il suo primo biografo, Tommaso da Celano (Vita beati Francisci, 82). Il Santo − che per umiltà si definiva ignorans et idiota − raccomandava ai suoi seguaci non solo di raccogliere da terra, in segno di riverenza, le carte che contenevano la parola di Dio, ma anche quella dei pagani, ossia i classici greci e romani, quia ibi litterae sunt, ex quibus componitur gloriosissimum Domini Dei nomen. Allo studio delle lettere si era dedicato infatti padre Giuseppe Avarucci (nato a Cingoli il 25 ottobre 1936), socio dell’Istituto Storico dei Cappuccini (Roma), membro dell’Associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti, socio deputato della Deputazione di Storia Patria per le Marche, direttore della rivista “Studia Picena” e − per diversi decenni − professore di Paleografia e Diplomatica nella Facoltà di Lettere presso l’Università di Macerata. Di quest’“avventura universitaria” padre Avarucci parla appunto con Benedict Vadakkekara nell’intervista che viene pubblicata nella presente miscellanea. I contributi offerti al Festeggiato da venti rinomati studiosi, italiani e stranieri, rispecchiano le tre aree principali delle sue ricerche e congiungono il sacro e il “profano”. La prima parte del volume comprende infatti gli studi dedicati alla paleografia, all’archivistica e alla storia delle biblioteche, nella seconda parte troviamo alcuni testi relativi alla storia religiosa e al francescanesimo, mentre la terza parte è dedicata alle ricerche riguardanti l’Ordine dei cappuccini, specialmente al culto di san Serafino da Montegranaro.
Il seminario si propone di introdurre giovani studiosi alle tecniche, ai metodi, alla cultura del... more Il seminario si propone di introdurre giovani studiosi alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell'edizione delle fonti attraverso un corso intensivo, che prevede lezioni frontali a carattere interdisciplinare ed esercitazioni pratiche sulle fonti. Il seminario avrà come oggetto lo studio delle lettere papali inedite ricevute dal monastero di Clarisse di S. Tommaso di Potenza Picena (XIII-XV secolo).
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.Il Libro rosso è un registro in pergamena risalente ai primi decenni del XIII secolo, conservato presso l’Archivio storico comunale di Osimo. Appartiene alla categoria documentaria dei libri iurium. e raccoglie gli atti più rilevanti per la costituzione del comune, a cavallo fra XII e XIII secolo, attestandone i diritti giurisdizionali. Il Libro rosso di Osimo è uno dei libri iurium più antichi d’Italia.
Allo studio delle lettere si era dedicato infatti padre Giuseppe Avarucci (nato a Cingoli il 25 ottobre 1936), socio dell’Istituto Storico dei Cappuccini (Roma), membro dell’Associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti, socio deputato della Deputazione di Storia Patria per le Marche, direttore della rivista “Studia Picena” e − per diversi decenni − professore di Paleografia e Diplomatica nella Facoltà di Lettere presso l’Università di Macerata. Di quest’“avventura universitaria” padre Avarucci parla appunto con Benedict Vadakkekara nell’intervista che viene pubblicata nella presente miscellanea.
I contributi offerti al Festeggiato da venti rinomati studiosi, italiani e stranieri, rispecchiano le tre aree principali delle sue ricerche e congiungono il sacro e il “profano”. La prima parte del volume comprende infatti gli studi dedicati alla paleografia, all’archivistica e alla storia delle biblioteche, nella seconda parte troviamo alcuni testi relativi alla storia religiosa e al francescanesimo, mentre la terza parte è dedicata alle ricerche riguardanti l’Ordine dei cappuccini, specialmente al culto di san Serafino da Montegranaro.
.Il Libro rosso è un registro in pergamena risalente ai primi decenni del XIII secolo, conservato presso l’Archivio storico comunale di Osimo. Appartiene alla categoria documentaria dei libri iurium. e raccoglie gli atti più rilevanti per la costituzione del comune, a cavallo fra XII e XIII secolo, attestandone i diritti giurisdizionali. Il Libro rosso di Osimo è uno dei libri iurium più antichi d’Italia.
Allo studio delle lettere si era dedicato infatti padre Giuseppe Avarucci (nato a Cingoli il 25 ottobre 1936), socio dell’Istituto Storico dei Cappuccini (Roma), membro dell’Associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti, socio deputato della Deputazione di Storia Patria per le Marche, direttore della rivista “Studia Picena” e − per diversi decenni − professore di Paleografia e Diplomatica nella Facoltà di Lettere presso l’Università di Macerata. Di quest’“avventura universitaria” padre Avarucci parla appunto con Benedict Vadakkekara nell’intervista che viene pubblicata nella presente miscellanea.
I contributi offerti al Festeggiato da venti rinomati studiosi, italiani e stranieri, rispecchiano le tre aree principali delle sue ricerche e congiungono il sacro e il “profano”. La prima parte del volume comprende infatti gli studi dedicati alla paleografia, all’archivistica e alla storia delle biblioteche, nella seconda parte troviamo alcuni testi relativi alla storia religiosa e al francescanesimo, mentre la terza parte è dedicata alle ricerche riguardanti l’Ordine dei cappuccini, specialmente al culto di san Serafino da Montegranaro.