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Le poche notizie che si hanno sulla vita e i miracoli di Rosa da Viterbo, la fanciulla nata attorno al 1233 e morta nel 1251 o 1252, che diede testimonianze della sua fede al tempo di Federico II, sono note da tempo. Tutti coloro che... more
Le poche notizie che si hanno sulla vita e i miracoli di Rosa da Viterbo, la fanciulla nata attorno al 1233 e morta nel 1251 o 1252, che diede testimonianze della sua fede al tempo di Federico II, sono note da tempo.

Tutti coloro che hanno scritto di Rosa da Viterbo hanno attinto, direttamente o più spesso indirettamente, dal verbale del processo di canonizzazione svoltosi a Viterbo al tempo di papa Callisto III, a distanza di due secoli e poco più dalla morte della beata. Questa fonte però non è conosciuta in maniera scientifica. Gli atti del processo di canonizzazione del 1457 non sono mai stati pubblicati. La Vita che vi è contenuta fu pubblicata (piuttosto malamente) per la prima volta nel 1742 dal canonico viterbese Feliciano Bussi nella sua Istoria della Città di Viterbo. Migliore, naturalmente, ma perfettibile è l’edizione che della Vita e dei Miracula fecero nel 1868 i padri Bollandisti nei loro Acta Sanctorum. Nel 1952 pubblicò ottimamente la Vita Giuseppe Abate. Infine, la Vita e i Miracula di Rosa hanno fatto oggetto del primo anno di attività (2016-2017) del Laboratorio di agiografia (sottotitolo: Filologia, edizione, interpretazione delle fonti) aggregato alla Scuola superiore di studi medievali e francescani della Pontificia Università Antonianum, ed è stato pubblicato un volume che riproduce il lavoro seminariale. Della Vita e dei miracoli di Rosa si hanno, però, altri due altri testimoni, uno conservato a Parigi e uno a Parma, certamente legati al processo. Questa edizione si basa per la prima volta sul trattamento contestuale di tutti i prodotti documentari e librari ad oggi connessi all’iniziativa del 1456-57.
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Il web costituisce oggi l’agorà in cui una molteplicità di soggetti scambia contenuti multimediali in tempo reale, agendo di volta in volta come produttore, fruitore o semplice “ripetitore”. In questa sorta di realtà di secondo grado,... more
Il web costituisce oggi l’agorà in cui una molteplicità di soggetti scambia contenuti multimediali in tempo reale, agendo di volta in volta come produttore, fruitore o semplice “ripetitore”. In questa sorta di realtà di secondo grado, parallela al mondo reale, non potevano mancare i contenuti di carattere agiografico, tanto più in un’epoca che è stata definita di “rivincita del sacro”: il santo è ancora – o è tornato a essere – elemento vitale nella religiosità contemporanea ed è diventato oggetto di curiosità per una platea più ampia dei soli fedeli o praticanti cattolici.
Allo scopo di indagare questa nuova dimensione del sacro risponde il presente volume, spazio di riflessione incentrato non tanto sul mezzo in sé quanto sullo specifico tema dei santi e delle devozioni del mondo contemporaneo, visti attraverso la lente del web.
Daniele Solvi, Prefazione
Tommaso Caliò, L’agiografia e il web. Note introduttive
Giuseppe Caputo, I santi di Beppe Grillo: un leggendario contemporaneo
Marc Lindeijer SJ, Facebook Sanctorum. Clic, “mi piace” e condivisioni come indicatori di devozione?
Marco Papasidero, Apparizioni mariane e YouTube: il caso di Medjugorje
Carmine Pisano, Una “santa pagana” sul web: Ipazia di Alessandria
Eleonora Rava, Romina De Vizio, Wiki-agiografia: il caso di Rosa da Viterbo
Mario Resta, Ognissanti versus Halloween: note sulle origini storiche di un conflitto reale e virtuale in Italia
Antonio Salvati, Le fanpage di Facebook dedicate ai santi
Claudia Santi, Web, New Age e santità
Alessandro Serra, Contro i pericoli del cyberspazio. La ricerca di un patrono per i nuovi naviganti
Daniele Solvi, Un santo in bacheca. Scritti e apocrifi di Francesco d’Assisi su Pinterest
Claudia Santi, Postfazione. Religione e comunicazione
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Questo volume presenta l’edizione della Vita et miracula di Rosa da Viterbo così come si legge nel verbale del processo di canonizzazione indetto nel 1456 da papa Callisto III, detto perciò “callistiano”, e svoltosi nella città tuscana... more
Questo volume presenta l’edizione della Vita et miracula di Rosa da Viterbo così come si legge nel verbale del processo di canonizzazione indetto nel 1456 da papa Callisto III, detto perciò “callistiano”, e svoltosi nella città tuscana tra il marzo e il luglio 1457, due secoli dopo la morte della Vergine viterbese. L’edizione è il frutto di un lavoro collettivo e sperimentale: si tratta infatti del primo esito del Laboratorio di agiografia. Filologia, edizione, interpretazione delle fonti attivato nel 2016-2017 presso la Scuola superiore di studi medievali e francescani della Pontificia Università Antonianum. Un’esperienza dunque che nasce direttamente dall’attività didattica, in modo tale da porsi come esempio da tener presente per future edizioni. Il testo latino, corredato dalla traduzione italiana opera di Fortunato Frezza, è preceduta dalla Prefazione di Alessandra Bartolomei Romagnoli e da un’ampia Introduzione dei curatori, ed è seguita dalla Postfazione del medesimo Frezza.
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Historians have always recognized in Eucharistic devotion one of the traits that characterize the phenmenon of voluntary reclusion, a penitential religious way of life in cell that had its heyday in the West between the thirteenth and... more
Historians have always recognized in Eucharistic devotion one of the traits that characterize the phenmenon of voluntary reclusion, a penitential religious way of life in cell that had its heyday in the West between the thirteenth and fourteenth centuries. The author tries to determine whether and to what extent this assumption has been reflected in normative and hagiographic texts. After an extensive review of Vitae of holy "Italian" and foreign recluses, the author suggests that "the Eucharist as the center of devotional practice of recluses´os a topos resulting from the extension to all anchoresses of a trait that characterizes only the lives of many holy recluses, but not all of them. She demonstrates, in fact, that the Eucharistic devotion linked to the phenomenon of voluntary reclusion appears in a "virulent way" in hagiographical sources only in certain areas and at certain historical moments, those close to the Eucharistic controversy or when the fight against the heretics was harder - trait, however, that characterizes also the Vitae of saints tout court.
Apres avoir passe en revue les travaux relatifs au phenomene de la reclusion volontaire dans la peninsule italienne, l’auteur presente, de maniere synthetique, les resultats de sa recherche sur Pise fondee sur l’examen des testaments... more
Apres avoir passe en revue les travaux relatifs au phenomene de la reclusion volontaire dans la peninsule italienne, l’auteur presente, de maniere synthetique, les resultats de sa recherche sur Pise fondee sur l’examen des testaments pisans, source privilegiee pour etudier ici une telle forme de vie religieuse, alors que dans d’autres contextes urbains le phenomene est connu par le truchement de sources diverses, civiles ou ecclesiastiques. Une fois etablie la coherence du corpus, les traits caracteristiques des testateurs pris en compte sont degages et la qualite de l’information recueillie sur la memoire des recluses, des reclus et des reclusoirs urbains, au plan des personnes et des lieux, evaluee. Suit une analyse des variations qualitatives et quantitatives du phenomene entre le milieu du xiiie siecle et la fin du xive siecle. Puis les informations relatives aux recluses pisanes les mieux documentees permettent de tenter de restituer le reseau de leurs rapports avec la communaute citadine qui les heb...
Les auteurs démontrent grâce à une analyse lexicographique serrée que la Legenda ad usum chori beati Francisci, traditionnellement attribuée à Thomas de Celano, premier hagiographe de François d’Assise, ne peut pas avoir été composée par... more
Les auteurs démontrent grâce à une analyse lexicographique serrée que la Legenda ad usum chori beati Francisci, traditionnellement attribuée à Thomas de Celano, premier hagiographe de François d’Assise, ne peut pas avoir été composée par lui : les raisons en sont les nombreux hapax, l’usage différent du cursus, et d’autres éléments internes au texte. L’article propose par conséquent l’attribution de la première legenda de choeur franciscaine à Julien de Spire. Une série de tableaux synoptiques accompagne la démonstration.Gli autori dimostrano con una serrata analisi lessicografica che la Legenda ad usum chori beati Francisci, tradizionalmente attribuita a Tommaso da Celano, primo agiografo di Francesco d’Assisi, non può essere da lui composta a motivo dei numerosi apax, del diverso cursus e di altri elementi interni al testo. Si propone dunque l’attribuzione della prima legenda corale francescana a Giuliano da Spira. Una serie di tabelle sinottiche accompagnano la dimostrazione
In this study, we report a particular begging strategy by Andean dogs and by humans on the unsurfaced road between the villages of Parotani and Cahiuasi in Bolivia. The positions of the dogs and humans begging and their behavioral... more
In this study, we report a particular begging strategy by Andean dogs and by humans on the unsurfaced road between the villages of Parotani and Cahiuasi in Bolivia. The positions of the dogs and humans begging and their behavioral displays were recorded. In dogs, the distance from each other was also recorded. Begging locations, for both dogs and humans, were permuted with a score, according to the higher probability of receiving food. The highest scores were assigned to the positions where cars had to slow down and the subjects were well visible, thus meriting a score corresponding to the higher probability of receiving a treat. The occurrences of the correct positioning at the external and internal parts of the bend were compared by a chi-square test. On a range of 93.3 km, the dogs were observed to always lie down at the border of the road, mainly alone (96.3%) and on hairpin bends, present due to the steep slope, obliging the vehicles to slow down. Humans were observed mainly in...
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Atti delle giornate di studio Edizioni e Traduzioni
Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, 28 ottobre 2011
Roma, Pontificia Università Antonianum, 9 marzo 2012,
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Chi desidera partecipare alla presentazione sulla piattaforma zoom può registrarsi su questo modulo: https://forms.gle/uGDyZ7JqXywJuPLt6 È possibile seguire l'evento in streaming sulla pagina FB del CSSRV: https://www.facebook.com/CSSRV
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Sarà presente l'autore. Chi desidera partecipare sulla piattaforma zoom può registrarsi su questo modulo: https://forms.gle/AGKCtmVvASL3H1MQ7 Sarà possibile seguire l'evento in streaming sulla pagina FB del CSSRV:... more
Sarà presente l'autore. Chi desidera partecipare sulla piattaforma zoom può registrarsi su questo modulo: https://forms.gle/AGKCtmVvASL3H1MQ7 Sarà possibile seguire l'evento in streaming sulla pagina FB del CSSRV: https://www.facebook.com/CSSRV
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Un monastero, una città e un territorio Il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo ONLUS (di seguito CSSRV) persegue tra i suoi scopi per un verso la tutela e valorizzazione dell'Archivio Storico del Monastero di S. Rosa in Viterbo, per... more
Un monastero, una città e un territorio Il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo ONLUS (di seguito CSSRV) persegue tra i suoi scopi per un verso la tutela e valorizzazione dell'Archivio Storico del Monastero di S. Rosa in Viterbo, per l'altro la promozione di ricerche storiche sulla figura della santa viterbese e sul monastero che da lei prese il nome, sulla città di Viterbo e sul suo territorio. In tale ambito, bandisce, con il contributo della Università della Tuscia, del Comune di Viterbo, della Fondazione CARIVIT, e del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa da Viterbo e con il patrocinio della Provincia e della Diocesi di Viterbo, una borsa di studio annuale secondo quanto di seguito indicato. Oggetto La borsa di studio è attribuita a un progetto di ricerca che, partendo dai fondi conservati presso l'Archivio del Monastero di S. Rosa in Viterbo, abbia per oggetto temi e aspetti della storia del monastero, della città, del territorio. Il candidato dovrà specificare modalità, output (articolo, volume, mostra, video ecc) e tempi previsti per la realizzazione del progetto presentato. La borsa ha la durata di un anno e un valore pari a 5.000,00 euro lordi. Destinatari All'assegnazione della borsa possono partecipare studiosi in possesso di laurea vecchio ordinamento-oppure di laurea magistrale-conseguita con votazione non inferiore a 100/110 in un ambito scientifico-disciplinare coerente con le finalità della borsa. Presentazione delle domande Le domande, in carta semplice, dovranno pervenire al CSSRV per posta elettronica all'indirizzo postmaster@pec.centrostudisantarosa.org entro e non oltre le ore 24:00 [ora locale] del giorno 15 settembre 2019. L'oggetto della e-mail contenente la domanda dovrà essere: «Domanda di partecipazione Borsa di Studio annuale "Santa Rosa da Viterbo"». Nella domanda i concorrenti dovranno indicare: • nome, cognome, luogo e data di nascita; • cittadinanza (se straniera si dovrà dichiarare la buona conoscenza parlata e scritta della lingua italiana); • indirizzo di residenza; • indirizzo e-mail cui desiderano che siano fatte pervenire le comunicazioni relative al concorso; • titoli di studio e di specializzazione conseguiti e votazioni riportate; • consenso all'utilizzo dei dati personali forniti per la partecipazione alla procedura, ai sensi del d.lgs. 196/2003 e successive integrazioni e modificazioni. Alla domanda, oltre al proprio progetto, i concorrenti dovranno allegare un'autocertificazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n.445/2000 dei titoli scientifici conseguiti; il curriculum vitae contenente, in allegato, l'elenco dei titoli, pubblicazioni e descrizione delle esperienze di ricerca, studio e/o lavoro, con particolare riferimento a quelli attinenti al progetto presentato; copia del documento d'identità. I documenti dovranno pervenire insieme alla domanda. Comunicazioni Tutte le comunicazioni tra CSSRV e candidato e/o vincitore della borsa avverranno esclusivamente via e-mail. Criteri di valutazione La borsa di studio è attribuita tramite concorso per titoli e colloquio.
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Giornata internazionale di studio per il settimo centenario della nascita e i duecento anni dal riconoscimento del culto della Beata Giulia da Certaldo (ca. 1319-1367)
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In occasione della settimana di valorizzazione di musei, archivi e biblioteche ecclesiastici, presso il monastero di Santa Rosa di Viterbo è allestita una mostra di documenti e codici conservati nell'Archivio Generale della Federazione... more
In occasione della settimana di valorizzazione di musei, archivi e biblioteche ecclesiastici, presso il monastero di Santa Rosa di Viterbo è allestita una mostra di documenti e codici conservati nell'Archivio Generale della Federazione delle Clarisse Urbaniste d'Italia, relativi ai monasteri di Santa Lucia di Arcevia, San Paolo di Tuscania e Santa Rosa di Viterbo. Si tratta per lo più di registri (cabrei, inventari, abbadessati) relativi alla gestione economica e organizzativa dei monasteri, che gettano nuova luce sulla vita quotidiana delle monache tra il  XVII e il XIX secolo.
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In recent years, voluntary reclusion, both female and male has attracted growing attention from international specialists. France, the United Kingdom, Spain and the Low Countries have been well studied. By contrast, there has been little... more
In recent years, voluntary reclusion, both female and male has attracted growing attention from international specialists. France, the United Kingdom, Spain and the Low Countries have been well studied. By contrast, there has been little systematic research covering Italy, Portugal or the Balkan peninsula and no comprehensive coverage of the Germanic lands. Yet the clues are not lacking: preliminary studies have already uncovered substantial evidence of the phenomenon in these areas. This conference is intended both to extend the discussion to these regions and to investigate new sources for those that have so far been better studied. Most scholars have approached reclusion through the wonderful extant hagiographical texts and guides for anchoresses/anchorites. But the guides are not neat reflections of anchoritic practice and hagiography shows us anchoritism as it is textually constructed, dealing with saintly recluses, the pinnacle of the iceberg of a vast phenomenon. Urban voluntary reclusion can instead be documented by a great variety of secular and ecclesiastical sources from testaments, governmental registers of income and expenditure, civic statutes, records of civic assemblies, judicial records, synodal and conciliar decrees and other ecclesiastical sources as well as narrative sources such as chronicles and letters. This abundance is not evenly distributed across the many places where reclusion was present, a disparity which strongly conditions its knowability.
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In recent years, voluntary reclusion, both female and male has attracted growing attention from international specialists. France, the United Kingdom, Spain and the Low Countries have been well studied. By contrast, there has been little... more
In recent years, voluntary reclusion, both female and male has attracted growing attention from international specialists. France, the United Kingdom, Spain and the Low Countries have been well studied. By contrast, there has been little systematic research covering Italy, Portugal or the Balkan peninsula and no comprehensive coverage of the Germanic lands. Yet the clues are not lacking: preliminary studies have already uncovered substantial evidence of the phenomenon in these areas. This conference is intended both to extend the discussion to these regions and to investigate new sources for those that have so far been better studied. Most scholars have approached reclusion through the wonderful extant hagiographical texts and guides for anchoresses/anchorites. But the guides are not neat reflections of anchoritic practice and hagiography shows us anchoritism as it is textually constructed, dealing with saintly recluses, the pinnacle of the iceberg of a vast phenomenon. Urban voluntary reclusion can instead be documented by a great variety of secular and ecclesiastical sources from testaments, governmental registers of income and expenditure, civic statutes, records of civic assemblies, judicial records, synodal and conciliar decrees and other ecclesiastical sources as well as narrative sources such as chronicles and letters. This abundance is not evenly distributed across the many places where reclusion was present, a disparity which strongly conditions its knowability.
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Website of InSpeco
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Voices from the cell In the late Middle Ages la religion vécue included large numbers of recluses (anchoresses), women who embraced voluntary reclusion, a temporarily or permanently restricted lifestyle at the extremes of penitential... more
Voices from the cell
In the late Middle Ages la religion vécue included large numbers of recluses (anchoresses), women who embraced voluntary reclusion, a temporarily or permanently restricted lifestyle at the extremes of penitential eremiticism. Whereas the essence of the hermit ideal is total abandonment of the world to live in solitude with Christ, usually by retreating to inaccessible and remote locations, in the case of reclusion, isolation is sought in the city, withdrawing into a cell whose walls form the boundary with the noise of urban life. Recluses were separated but not excluded from the community that hosted them. While the hermit, being free, could provide for him or herself, an urban recluse depended on others to survive, existing in an osmotic relationship with civic and ecclesiastical communities. In virtue of the purity acquired through the ceremony of imprisonment (and staying-power), a recluse might acquire the role of mediator of divine grace, dispensing consolation and pious counsel. Taking responsibility for the sins of the community, she atoned for them by the rigours of penance, embodying a sacred presence and exemplifying a different way of living. The cell could also be a means for women to break out of conventional roles, becoming a kind of speakers’ corner, a place to hear and debate: the cell enabled women’s voices in public, countering Paul’s message in 1 Cor. 14:34 that they were to be silent in churches.
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Primo incontro
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Le lezioni del 5, 6 e 7 ottobre sono pubbliche (sono cioè ammessi anche uditori non paganti)
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Il Laboratorio si propone di introdurre i giovani studiosi alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell’edizione delle fonti agiografiche. La produzione agiografica richiede di essere affrontata con metodi Il Laboratorio di agiografia... more
Il Laboratorio si propone di introdurre i giovani studiosi alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell’edizione delle fonti agiografiche.
La produzione agiografica richiede di essere affrontata con metodi
Il Laboratorio di agiografia 2017-2018 è dedicato alla figura di Mariano da Firenze (†1523), storico agiografo e polemista francescano, testimone del passaggio tra medioevo ed età moderna. I partecipanti al corso saranno attivamente coinvolti nell’edizione e nello studio di un testo inedito in volgare, la Via spirituale, interessante connubio fra trattato devoto e agiografia.
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Le lezioni propedeutiche del 5, 6 e 7 ottobre sono pubbliche (sono ammessi uditori non paganti).
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La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2018
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In the late Middle Ages la religion vécue included large numbers of recluses (anchoresses), women who embraced voluntary reclusion, a temporarily or permanently restricted lifestyle at the extremes of penitential eremiticism. Whereas the... more
In the late Middle Ages la religion vécue included large numbers of recluses (anchoresses), women who embraced voluntary reclusion, a temporarily or permanently restricted lifestyle at the extremes of penitential eremiticism. Whereas the essence of the hermit ideal is total abandonment of the world to live in solitude with Christ, usually by retreating to inaccessible and remote locations, in the case of reclusion, isolation is sought in the city, withdrawing into a cell whose walls form the boundary with the noise of urban life. Recluses were separated but not excluded from the community that hosted them. While the hermit, being free, could provide for him or herself, an urban recluse depended on others to survive, existing in an osmotic relationship with civic and ecclesiastical communities. In virtue of the purity acquired through the ceremony of imprisonment (and staying-power), a recluse might acquire the role of mediator of divine grace, dispensing consolation and pious counsel. Taking responsibility for the sins of the community, she atoned for them by the rigours of penance, embodying a sacred presence and exemplifying a different way of living. The cell could also be a means for women to break out of conventional roles, becoming a kind of speakers' corner, a place to hear and debate: the cell enabled women's voices in public, countering Paul's message in 1 Cor. 14:34 that they were to be silent in churches. This ability to speak is particularly evident in the case of Margaret the Lame who gave lessons from her cell in the main square of Magdeburg: she summed these up in salient points that were easily memorizable, such as the five qualities of the good christian, the seven torments of hell, the twelve attributes of the Trinity, and so on. But there also some sensational cases in documentary sources, such as that of a recluse who promoted ‛heretical' ideas from a cell in Bologna, or that of Cecilia, a recluse in Viterbo, who testified in court against the patron of her cell, who had tried to abuse her. The specific objective of the panel is to understand the role and the power of women in a cell. To what extent and why did withdrawing to a cell allow women to act and to speak? How permeable were the cell walls? What sort of relations developed between recluses and the urban society from which they ‛withdrew'? What role did recluses play in the public, religious and ecclesiastical life of different urban and political realities? What determined these relations? Proposals for papers of 20 minutes on the topic are welcome. Please send abstracts of 250/350 words, with a brief biographical blurb and CV, at: er50@st-andrews.ac.uk by 1st September, 2017.
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Lezione pubblica tenuta dal prof. Attilio Bartoli Langeli su "Gli autografi di Francesco"
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Il volume sarà presentato da Agostino Paravicini Bagliani e Maria Clara Rossi. Presenti l'autrice e il curatore.
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Giornata di studio in onore dello storico viterbese Cesare Pinzi
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«Matti e matte che se reclude in zella». Differenze e identità di genere nella reclusione urbana medievale. ‛Matti e matte' erano ritenuti dal frate Predicatore Giordano da Pisa coloro che si chiudevano in cella: matti in quanto lontani... more
«Matti e matte che se reclude in zella». Differenze e identità di genere nella reclusione urbana medievale. ‛Matti e matte' erano ritenuti dal frate Predicatore Giordano da Pisa coloro che si chiudevano in cella: matti in quanto lontani dalla direzione spirituale dei predicatori e dei confessori, matti perché si esponevano ai ‛rischi' della solitudine. Eppure la reclusione in cella è un fenomeno che ha radici remote, radicate da sempre nella cristianità, anche se è solo nel tardo medioevo che esso acquista, soprattutto all'interno delle città, una dimensione (o, almeno, una visibilità) prima sconosciuta e non più raggiunta. Sebbene l'espressione usata da Giordano evidenzi che il fenomeno della reclusione urbana è tanto maschile quanto femminile, gli studi finora condotti hanno dimostrato che questa forma di vita religiosa fu abbracciata prevalentemente dalle donne. Il panel intende pertanto indagare se il genere abbia avuto un ruolo determinante nella scelta di questa forma di vita religiosa e se sì il perché; quali e quante siano le differenze che si possono rilevare declinando il fenomeno al maschile e al femminile, in particolare riguardo al livello di partecipazione religiosa e di ruolo sociale di reclusi/e.
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Catalogo della mostra "Per Grazia ricevuta. Le tavolette votive di santa Rosa"
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Catalogo della mostra Santa Rosa nei libri, nei documenti, nelle immagini
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Catalogo della mostra "Dalla Reliquia alle reliquie. La santità di Rosa visibile e tangibile" (con F. Sedda), Viterbo 2012
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Cronaca-rendiconto quattrocentesca, opera di una camerlenga del monastero di Santa Rosa da Viterbo
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aissca associazione italiana per lo studio della santità, dei culti e dell'agiografia sanctorum. scritture, pratiche, immagini 5
Giornata internazionale di studio per il settimo centenario della nascita e i duecento anni dal riconoscimento del culto della Beata Giulia da Certaldo (ca. 1319-1367) P r o g r a m m a Ore 9.00 Canto delle lodi nella chiesa dei SS.... more
Giornata internazionale di studio per il settimo centenario della nascita e i duecento anni dal riconoscimento del culto della Beata Giulia da Certaldo (ca. 1319-1367) P r o g r a m m a Ore 9.00 Canto delle lodi nella chiesa dei SS. Iacopo e Filippo Ore 10.00 Inizio della giornata di studio
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BANDO DI CONCORSO PER N. 1 BORSA DI STUDIO Rosa da Viterbo: una santa, un monastero e una città. Il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo ONLUS (di seguito CSSRV) persegue tra i suoi scopi la promozione di ricerche storiche sulla figura e il... more
BANDO DI CONCORSO PER N. 1 BORSA DI STUDIO Rosa da Viterbo: una santa, un monastero e una città. Il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo ONLUS (di seguito CSSRV) persegue tra i suoi scopi la promozione di ricerche storiche sulla figura e il culto della santa viterbese, sul monastero che da lei pre-se il nome, sulla città di Viterbo e sul suo territorio. In tale ambito bandisce, con il contributo della borsa di studio annuale secondo quanto di seguito indicato. Oggetto La borsa di studio è attribuita a un progetto di ricerca che, preferibilmente partendo dai fondi dell'Archivio del Monastero di S. Rosa in Viterbo, sviluppi in termini scientifici uno o più aspetti insiti nel titolo Rosa da Viterbo: una santa, un monastero, una città, ad esempio: le vicende del culto e la sua diffu-sione nel mondo; il culto civico, gli aspetti devozionali; la storia del monastero e i suoi rapporti con la città e il territorio ecc. Il candidato dovrà specificare modalità e fasi della realizzazione del progetto pre-sentato. La borsa ha la durata di un anno e un valore pari a 5.000,00 euro lordi. Destinatari All'assegnazione della borsa possono partecipare studiosi in possesso di laurea vecchio ordinamento oppure di laurea magistrale conseguita con votazione non inferiore a 100/110 in un ambito scientifico-disciplinare coerente con le finalità della borsa.
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Il seminario si propone di introdurre giovani studiosi alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell'edizione delle fonti attraverso un corso intensivo, che prevede lezioni frontali a carattere interdisciplinare ed esercitazioni pratiche... more
Il seminario si propone di introdurre giovani studiosi alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell'edizione delle fonti attraverso un corso intensivo, che prevede lezioni frontali a carattere interdisciplinare ed esercitazioni pratiche sulle fonti. Il seminario avrà come oggetto lo studio delle lettere papali inedite ricevute dal monastero di Clarisse di S. Tommaso di Potenza Picena (XIII-XV secolo).
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Il corso ha l’obiettivo di rendere i partecipanti capaci di costruire un database adatto all’indicizzazione dei dati ricavabili dalle fonti documentarie più disparate (testamenti, compravendite, mutui, donazioni, registri contabili,... more
Il corso ha l’obiettivo di rendere i partecipanti capaci di costruire un database adatto all’indicizzazione dei dati ricavabili dalle fonti documentarie più disparate (testamenti, compravendite, mutui, donazioni, registri contabili, lettere ecc.), tenendo conto della necessità negli studi umanistici di analizzare i dati dal punto di vista sia quantitativo sia qualitativo. Si utilizzerà il software Microsoft Access.

Il corso si svolgerà online e ha un carattere eminentemente pratico: i partecipanti realizzeranno, infatti, insieme ai docenti un database per indicizzare i dati contenuti in un registro di camerlengato (sec. XVIII), conservato presso l’Archivio del monastero di Santa Rosa di Viterbo.

Il corso sarà articolato in attività laboratoriali di gruppo, divise in 4 incontri di 3 ore (12 ore complessive).

Per ulteriori informazioni e per conoscere le modalità d'iscrizione https://www.centrostudisantarosa.org/access-per-umanisti-2/
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Il corso, della durata di 25 ore, intende fornire gli strumenti delle disciplinedel libro, in particolare della codicologia, per introdurre alla catalogazionespecialistica dei codici medievali.
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Il laboratorio si propone di introdurre alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell’edizione delle fonti liturgiche, attraverso un percorso di durata annuale(ottobre-giugno) con incontri a cadenza mensile. Esso prevedelezioni introduttive... more
Il laboratorio si propone di introdurre alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell’edizione delle fonti liturgiche, attraverso un percorso di durata annuale(ottobre-giugno) con incontri a cadenza mensile. Esso prevedelezioni introduttive a carattereinterdisciplinare (descrizione deimanoscritti liturgici, euristicadelle fonti, paleografia musicale,ecdotica liturgica) conesercitazioni pratiche in classe ea casa finalizzate all’edizione deitesti in esame.
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Il presente corso intende proporre un'introduzione alle grafie musicali cosiddette neumatiche utilizzate nei manoscritti liturgici del Medioevo occidentale.
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Il seminario si propone di introdurre alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell'edizione delle fonti attraverso un corso intensivo e pratico, che prevede lezioni metodologiche ed esercitazioni pratiche sulla fonte. L'oggetto di studio è... more
Il seminario si propone di introdurre alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell'edizione delle fonti attraverso un corso intensivo e pratico, che prevede lezioni metodologiche ed esercitazioni pratiche sulla fonte. L'oggetto di studio è il manoscritto C. 26 della collezione della Biblioteca Provinciale "Anselmo Anselmi", conservato oggi presso l'Archivio Storico della Biblioteca Consorziale di Viterbo (Biblioteca Comunale degli Ardenti). Il manoscritto contiene una redazione trecentesca dello statuto del Comune di Castro, utilizzata come testo di lavoro per l'approntamento di un nuovo statuto nel 1537, allorquando fu costituito il Ducato di Castro. I responsabili del corso saranno Simone Allegria, Antonio Ciaralli, Attilio Bartoli Langeli ed Eleonora Rava, con una prolusione sugli statuti comunali di Maria Grazia Nico Ottaviani e un'introduzione alla specificità del Ducato di Castro e dei domini farnesiani di Paolo Procaccioli.
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BANDO DI AMMISSIONE Il Laboratorio online si propone di introdurre alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell'edizione delle fonti mediante un corso di durata annuale (novembre-giugno), che prevede lezioni introduttive a carattere... more
BANDO DI AMMISSIONE Il Laboratorio online si propone di introdurre alle tecniche, ai metodi, alla cultura dell'edizione delle fonti mediante un corso di durata annuale (novembre-giugno), che prevede lezioni introduttive a carattere interdisciplinare ed esercitazioni pratiche sui testi. Il Laboratorio sull'edizione di fonti giudiziarie, coordinato da Francesco M. Cardarelli, Eleonora Rava, Filippo Sedda, è dedicato a una inquisitio quattrocentesca in latino e in volgare, fatta dal Potestà di Viterbo e dal giudice ai malefici contro Margarita da Grosseto, accusata di stregoneria, omicidio e lenocinio.
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BANDO DI CONCORSO PER N. 1 BORSA DI STUDIO Rosa da Viterbo: una santa, un monastero e una città
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Impara a lavorare con le fonti liturgiche come fonti per la storia!

Dopo il successo della prima edizione, ritorna il laboratorio di fonti liturgiche promosso dal Centro Studi Santa Rosa da Viterbo
Secondo seminario di studio sul tema Diversamente "Mendicanti". Povertà volontaria e mendicanza tra ispirazione religiosa e realtà istituzionali. "Quaderni di storia religiosa medievale", Fscire, Prin 2022.
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