Marco Papasidero

Tra il 1625 e il 1627 venne celebrato a Licata un “processo” sui miracoli attribuiti a sant’Angelo carmelitano, il cui martirio, secondo la tradizione agiografica, sarebbe avvenuto proprio nella città affacciata sul Canale di Sicilia. In quel luogo, inoltre, sarebbe sgorgata una fonte d’acqua miracolosa, tuttora esistente, medium privilegiato di miracoli e guarigioni. I 113 testimoni interrogati ci consegnano un complesso affresco storico, in cui le vicende della peste che colpì la Sicilia nel 1624 e Licata nel 1625 si intrecciano con la storia della medicina e delle pratiche di guarigione messe in atto nel santuario, contribuendo a tratteggiare il contesto culturale e sociale della Sicilia di prima età moderna. Il volume propone un dettagliato studio degli atti del processo, analizzati da una prospettiva storico-culturale, e ne fornisce la prima edizione critica.

Il volume analizza il fenomeno dei trafugamenti di reliquie nell’Italia medievale, in particolare attraverso le translationes furtive, i racconti agiografici che ne narrano il trasferimento da un luogo a un altro in seguito a un furto. Grazie allo studio dei contesti storici, delle dinamiche narrative, dei temi letterari e degli aspetti antropologici, il libro tenta di ricostruire la ricchezza e complessità del fenomeno nel corso dei secoli, tratteggiando la storia di questo specifico aspetto del culto dei santi, che è anche storia della cultura e dell’immaginario religioso medievali.

Il volume è in open access ed è scaricabile gratuitamente: https://www.fupress.com/catalogo/itranslatio-sanctitatis-i/4022

Il volume ha per oggetto la figura del beato Luigi Rabatà, carmelitano vissuto nel Quattrocento e priore del convento di S. Michele a Randazzo, in Sicilia. Lo studio prende in esame gli atti dei due processi in partibus condotti a Randazzo nel 1533 e nel 1573, finalizzati a raccogliere le informazioni relative alla vita, alla fama di santità e ai miracoli verificatisi per intercessione del beato. Tra le fonti utilizzate nel volume, anche numerosi testi agiografici composti a partire dal Seicento e che fissarono la memoria di Luigi Rabatà nel corso dei secoli. Il libro ha l'obiettivo di condurre il lettore alla conoscenza di questa figura meno nota della storia dell'Ordine Carmelitano, fornendo un esame attento dei dati biografici, spirituali, cultuali e devozionali che emergono dalle deposizioni dei testimoni nei due processi e dalle altre fonti agiografiche e narrative nel corso dei secoli.

Hagiographic narratives containing the foundational legends of places of worship serve as a privileged observatory for comprehending historical-devotional dynamics and constitute a valuable source for cultural and social history. The accounts of miraculous events on which is based the history of a sanctuary-such as the miraculous weeping of an image, the apparition of the Virgin, the rediscovering of relics or ancient icons, etc.-are often followed by a list of miracles, generally healings, with the description of rituals and practices. These hagiographic traditions, documented in 'official' hagiographic records, collected by local erudite people, or portrayed in pictorial cycles, result from the accumulation of historical information, hagiographic topoi, witnesses' testimonies, and folkloric traditions. While historiography has extensively studied medieval foundation legends, those from the early modern period, often tied to the prevailing Marian cult, still necessitate more substantial research.

Il contributo intende analizzare tre differenti ma connessi luoghi montani di pellegrinaggio in Calabria, sul massiccio delle Serre: il santuario della Madonna di Monserrato a Vallelonga (VV), quello della Madonna delle Grazie a Torre di Ruggiero (CZ), e quello della Madonna della Consolazione a Brognaturo (VV). I tre santuari sono accomunati non solo dalla grande vicinanza – cosa che li ha resi, in passato come oggi, parte di una tradizione di pellegrinaggio interconnessa –, ma anche dalle leggende di fondazione, tutte di età moderna, legate a una o più apparizioni (Torre di Ruggiero e Vallelonga) e a una inventio (Brognaturo). Nella relazione esaminerò le leggende di fondazione dei tre santuari, ponendo l’accento sulle funzioni e la storia delle immagini miracolose ivi custodite, cercando di capire se la tradizione miracolosa di questi luoghi sia stata implementata nel tempo e con quali dispositivi (pellegrinaggi, resoconti di miracoli, nuove manifestazioni dell’invisibile, ecc.), in un percorso che si snoda tra età moderna e contemporanea.


in "Spazi sacri, luoghi di culto, santuari in area alpina.  Persistenze e sviluppi dall’antichità all’età contemporanea", a cura di Paolo Cozzo e Pierangelo Gentile, Roma, Viella, 2023, pp. 263-280.

The article is included in the book: Heroes in Dark Times. Saints and Officials Tackling Disaster (16th-17th Centuries), edited by Milena Viceconte, Gennaro Schiano and Domenico Cecere (Viella, Sanctorum. Scritture, pratiche, immagini, 11), 2023
Open Access: https://www.viella.it/libro/9791254692233

The aim of this paper is to analyse the use of Catholic miraculous images during the Covid-19 pandemic in Italy, focusing on the ways in which they have been used and the related rituals performed, especially involving movement, temporality, and nature. I take a multidisciplinary approach, based on a historical perspective, but enriched by the strong influence of anthropology and semiotics. An interesting focus emerges on the devotional practices, both online and, when possible, in presence, in which the miraculous power of historical images is rediscovered and sometimes re-elaborated in light of contemporary sensibilities. At the same time, the rituals performed by clergy constitute a complex negotiation, with the aim of imploring the miraculous power of the supernatural helper that the image represents. The devotees’ idea of a miraculous power involved in the image is itself part of the representation of their power.

The paper aims to examine the case of ‘equivalent canonization’ in
the Catholic tradition of making saints as an example of interaction between individual behaviour, institutional processes and collective memory. In the first section (§ 1-2), the paper sketches a philosophical and sociological framework to highlight different actors and elements in the process of beatification or canonization.
In the second section (§ 3-4), the paper offers a historical overview of equivalent canonization and analyses the cases of Luigi Rabatà and Angela da Foligno, focusing on the Informatio for the former, and the Positio and Decretal Letter for the latter. The conclusion emphasizes the role of collective memory and tradition in the procedure of casus exceptus.

Questo contributo intende porre l’attenzione sulle dinamiche della corporeità presenti nell’esperienza spirituale di Gerardo Maiella, attraverso l’utilizzo di
un vasto corpus di fonti, quali i processi di canonizzazione, le note biografiche e le agiografie. Analizzando il rapporto del santo con il dolore cagionato
al corpo al fine di meglio adattarlo al modello cristico, il saggio pone l’accento sulle pratiche di penitenza messe in atto da Gerardo e descritte nelle fonti,
proponendo anche alcune riflessioni in merito alla loro attendibilità storica.
Arricchiscono il contributo alcune letture comparative dell’esperienza di Gerardo con quanto proposto nell’Anno Doloroso del frate cappuccino Antonio
da Olivadi (1653-1720), una raccolta di meditazioni sulla Passione di Gesù che, come risulta dalle fonti, egli leggeva.

Nell’ambito degli studi sulle apparizioni mariane, un tema di particolare interesse è la “relazione mariofanica”, cioè quell’insieme di elementi che contraddistinguono il modo in cui Maria entrerebbe in relazione con il veggente. Essa è caratterizzata da un processo di riconoscimento e attribuzione, da parte del veggente, di una serie di caratteri in grado di orientare il suo giudizio in merito all’identità della figura che appare.

in "Culture della persona: itinerari di ricerca tra semiotica, filosofia e scienze umane", a cura di Jenny Ponzo e Gabriele Vissio, aAccademy University Press, Torino, 2021, pp. 157-178.
Full text: https://www.scienzereligiose.unito.it/sites/x033/files/allegati/21-09-2021/culture_della_persona.pdf

Our article focuses on the fame of sanctity of St. Gerard Majella (1726-1755), a lay brother of the Congregation of the most Holy Redeemer who lived in the South of Italy, and the elaboration of his memory. Through a historical and anthropological approach, we take into consideration different kinds of sources: the bio-hagiographical texts; the hagiographies; furthermore, and above all, the witnesses' depositions in the canonization process. Firstly, we present the Saint and his canonization process. Then, we examine the question of the witnesses and their written or oral "sources", from which emerges the highly "mediated" nature of the whole process, considering that they had not known Gerard on a personal basis. Our second part is aimed at studying the "elaboration of memory" through the analysis of an episode of the Saint's youth, mentioned in the hagiographies and in the canonization process as well.

Full article: https://www.vitaepensiero.it/scheda-articolo_digital/marco-papasidero/memories-and-fama-sanctitatis-in-the-hagiographies-andthe-canonization-process-of-gerard-majella-001783_2019_0002_0489-370389.html

Obiettivo di questo saggio è l’analisi del fumetto agiografico relativo a san Gerardo Maiella (1726-1755), fratello laico della congregazione del Santissimo Redentore. Attraverso la comparazione con le informazioni contenute nei primi scritti bio-agiografici del santo, sarà possibile indagare nel dettaglio i linguaggi e i meccanismi di descrizione e rappresentazione della santità contenuti nel fumetto. Particolare attenzione è destinata allo studio specifici accorgimenti grafico-testuali connessi al miracolo e alla taumaturgia. Inoltre, viene posto l’accento anche sulla petizione presentata negli anni Cinquanta a Pio XII e finalizzata a far decretare Gerardo patrono universale delle madri.

Since the first centuries of Christianity, the symbol of the fish (ΙΧΘΥΣ) has been used to define Christ but also as a mark of his followers. At the same time, a lot of evangelical episodes are re-lated to fishes: the miraculous catch – also linked to the calling of the apostles –, the multiplica-tion of loaves and fishes, or the coin found by Peter in the fish’s mouth. These episodes, and oth-ers not specifically related to the Gospels, are used in hagiographic tradition and in the cult of a great number of saints.
The aim of this paper is to analyse the way in which these Biblical narrative models are modified and used in hagiographical texts. In addition to this issue, we will also take into consideration oth-er episodes related to fishes: miracles regarding people who risked choking on fishbones; the role of fishes in mystical experiences; fishes miraculously resurrected. The objective is to present the role and function of these animals in hagiographic tradition, particularly in relation to miracles. For this paper we will use a lot of hagiographical texts, analysed from historical, literary and an-thropological points of view, in a long-term perspective, from the Early Middle Ages to the Mod-ern Era, to highlight the wide diffusion and persistence of these models.

Fin dai primi secoli del cristianesimo, il simbolo del pesce (ΙΧΘΥΣ) è stato impiegato per indica-re il Cristo e come contrassegno specifico dei suoi seguaci. Al contempo, sono vari gli episodi evangelici che hanno il pesce come protagonista: dalla pesca miracolosa, segno della chiamata degli apostoli, alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, passando per il ritrovamento della moneta nella bocca del pesce da parte di Pietro. Questi episodi, insieme a molti altri privi di specifici an-tecedenti biblici, sono presenti nella tradizione agiografica successiva e nel culto di molti santi.
Obiettivo di questo contributo è dunque analizzare come tali modelli narrativi e simbolici venga-no trasposti e impiegati nei testi agiografici. Oltre al reimpiego di episodi biblici adattati alle vi-tae dei santi, verranno presi in esame anche altri casi: dai miracoli contro il soffocamento causato da lische conficcate in gola, alla presenza di pesci in alcune esperienze mistiche, arrivando ai mi-racoli di resurrezione di pesci. Il fine è quello di presentare il ruolo e le funzioni di questi animali nella tradizione agiografica, con particolare riguardo alla miracolistica. Lo studio è basato su un’ampia gamma di fonti agiografiche, analizzate con un approccio storico-letterario e antropolo-gico. Si è inoltre scelto, volontariamente, di prendere in considerazione testi ed esempi con un’ampia prospettiva diacronica – che ingloba il medioevo e l’età moderna – per chiarire la pro-fonda persistenza di tali modelli.

OPEN ACCESS: https://www.rivistaprogressus.it/online-il-numero-ii-del-2019/

Hagiographic writing plays a central role in the processes of promotion and legitimization of sanctoral cults. The hagiographer, when he writes the life of a saint or collects his miracula, uses precise strategies to legitimize the cult aimed at demonstrating the virtue of the saint and, implicitly, his superiority over other saints. In the context of the pilgrimage, an interesting example of these dynamics is offered by what we could call «cooperation between saints». Specifically, these are all those episodes in which a pilgrim in search of healing is exhorted by the saint to whom he has turned with devotion, to go on pilgrimage to another saint, since only the latter is empowered by God to heal. The aim of this article is to develop the theme of «cooperation between saints» in Latin-medieval hagiographic literature and, in particular, to evaluate the consistency of this dynamic – rhetorical-narrative first of all, but also symbolic and cultural – in the context of pilgrimages and devotional practices carried out by pilgrims at the pignora sanctorum. The sources used are mainly hagiographic stories (in particular translationes and libri miraculorum) written in the medieval West between the 11th and 13th centuries. Among the cults examined, that of St Faith, St Appiano, St Leonard, St Nicola and St Stefano in Venice, St Menna of Sannio.

Il contributo intende fornire una prima riflessione sull’utilizzo del mezzo fotografico come strumento di rappresentazione e comunicazione del fenomeno delle apparizioni mariane attraverso quattro celebri casi di studio (Lourdes, 1858; Knock, 1879; Fatima, 1917; Banneux, 1933) in cui la fotografia ha avuto fin da subito un ruolo centrale nella costruzione della memoria mariofanica e nella gestione dello spazio sacralizzato dall’apparizione stessa. In questi contesti la fotografia si rivela essere al tempo stesso fonte documentaria e tramite del sacro. Tra tutti, il caso di Fatima risulta particolarmente interessante per la presenza di un corpus di fotografie scattate durante il celebre ‘miracolo del sole’, il 13 ottobre 1917.

Pubblicato in "Santi in posa. L’influsso della fotografia nell’immaginario religioso", ed. by T. Caliò, Roma, Viella, 2019 (Sanctorum. Scritture, pratiche, immagini, 3), pp. 355-388. - https://www.viella.it/libro/9788833131634

Un tema di notevole interesse per lo studio del cristianesimo tardoantico e altomedievale
è quello della relazione tra fanciullezza e martirio. Attraverso l’analisi di
alcuni passaggi delle Passioni di sant’Agnese, san Pancrazio, sant’Agata e sant’Eulalia
di Merida è possibile porre in risalto le strategie di scrittura e composizione
dei temi culturali messe in atto dall’agiografo, evidenziando come egli tenti di sciogliere
la tensione tra la dimensione della fanciullezza e quella del martirio cruento.

Un contributo relativo agli aspetti devozionali e taumaturgici nell'ambito del culto di Luigi Rabatà, frate carmelitano, priore del convento di San Michele a Randazzo (Sicilia), vissuto nel Quattrocento.
In "Un territorio nella storia. Saggi sul Valdemone ionico tra Medioevo ed Età contemporanea dedicati a Giuseppe Giarrizzo", Roma 2019, pp. 197-208

The article focuses on the analysis of the miracles of St. Albert from Trapani (1250-
1307), which allow to delineate the main aspects of his cult in the centuries immediately
following his demise. The appeal to the saint is mainly due to his thaumaturgical
virtus/dynamis, through which many healings occur at the tomb and the places where
he was venerated – in Sicily and in Italy. Namely, the healing rituals carried out by
means of the aqua sancti Alberti, conveniently prepared and then administered by the
friars, are remarkably important in such a manner that allows us to speak about a ‘relic
pharmacopoeia’, and through the lamp oil, whose application is however significantly
lower than the one attested for water. Furthermore, the article concerns the more general
medical facies of the cult of St. Albert, analysing some of the miracles performed
in vita and post mortem, equally reflecting on the relationship between medicine and
‘sanctoral’ healing in the 14th century.

In: «Hagiographica» XXV (2018), pp. 149-174, ISSN 1124-1225.

This paper analyzes some tales of the genre named furta sacra, written in Italy during the Middle Ages. After proposing a definition that can describe the specific nature of this genre within the broader framework of the category of translationes, the focus is on the cast of characters. In particular, this essay takes into consideration the writing strategies and the narrative functions linked to the key players of the furtum: the costumer and the thief, the helper and the tomb keeper, the opponent and the antagonist, the saint, the robbed community, and the community of the adventus. The goal of this paper is to reflect on the writing mechanisms of the hagiographer, particularly related to the confirmation of God's intervention in the translation, the authenticity of the relics, and the presence of the saint in his new 'home'.

M. PAPASIDERO, Il genere dei furta sacra: aspetti letterari e funzioni comunicative del testo agiografico, in «Rivista di Storia della Chiesa in Italia» 2 (2017), pp. 379-410 ( numero della rivista: http://storiadellachiesainitalia.vitaepensiero.it/)

The Liber miraculorum Sancte Fidis, written during the XI century, partially by Bernard of Angers, describes miracles, healings and rituals practiced in the sanctuary of Sainte Foy at Conques, martyr of the beginning of the IV century.

The Liber allows us to analyze the anthropological and religious dimension of the pilgrims and their pilgrimage. As a matter of fact, through the descriptions of the pilgrims, their gestures, their aspects, their words, their ritual practices by the tomb, their rich or poor offerings, we can analyze the dimension of the Medieval pilgrimage as a specific case study, which can help us describe the idea of pilgrimage in Medieval West Europe and specifically in this sanctuary.

Furthermore, through the reading of the accounts of miracle stories, we can analyze the healing ritual practices, the miraculous dimension of this cult and the Sainte’s ability to treat diseases. The center of the Conques cult was – and remains – the Majesty of Sainte Foy, a reliquary statue in which the power (virtus/dynamis) of the saint’s relics is concentrated.

Published in "Almatourism - Journal of Tourism, Culture and Territorial Development", Vol 8, No 16 (2017), pp. 119-138 - https://almatourism.unibo.it/

Jenny PONZO (Università di Torino) Presentazione del progetto NeMoSanctI
Marco PAPASIDERO (Università di Torino) La figura del veggente nelle apparizioni mariane
Gabriele VISSIO (Università di Torino) Di santi, malati e altre persone. A partire dall'antropologia filosofica di Ian Hacking

Discutono
Paolo Cozzo (Università di Torino)
Roberto Scalon (Università di Torino)

Maria Faustina Kowalska was a Polish nun, with many charismatic gifts, such as the ability to dialogue with Jesus and the Virgin, to see the souls in Purgatory – in order to pray for them –, and to watch over people’s hearts. Canonized in 2000 by Pope John Paul II, she is famous as the Apostle of Mercy, on account of the revelations received from Jesus, the spread of the Chaplet of the Divine Mercy and the creation – thanks to a painter – of a miraculous image of Merciful Jesus. She is the author of a diary, Divine Mercy in my Soul, which tells the story of part of her life, but above all her special relation with Jesus, both in moments of joy and in those of difficulty and suffering. Kowalska’s experience allows me to reflect on the theme of resilience, due to her need to summon up the energy and courage to fight the difficulties of everyday life, such as the fear of not being believed about her mystical experiences or the doubts that they might be wrong, just a trick or a form of pride. Furthermore, she is constantly afraid of being abandoned by God – like many mystics in Christianity – because of her sins.
The aim of my proposal is to analyze, through the personal testimonies included in Faustina’s diary, her experience in the light of her special charismas, focusing above all on the way in which her supernatural gifts
and the words heard from God represent a powerful weapon against so many fears and in moments of ‘despair’. In particular, I will consider the mechanisms through which she engages in resilient behaviours,
analyzing them from a historical-anthropological perspective, to underline how Faustina reacts to the constant alternation between the presence and absence of God in her life.

Le esperienze di pellegrinaggio narrate all’interno dei racconti agiografici e della letteratura odeporica permettono di accedere a un enorme bacino di informazioni relative alle pratiche messe in atto dai pellegrini per ottenere la guarigione dai mali fisici e non solo. In particolare, in queste esperienze si sommano elementi e pratiche provenienti da differenti – ma non sempre ben delimitabili – ambiti culturali: i rituali presso le tombe dei santi, con il culto delle reliquie e il sonno rituale (incubatio); il ricorso a erbe, amuleti, pietre e oggetti riconducibili all’ambito magico-folklorico; pratiche e saperi medici.
L’obiettivo della comunicazione proposta è quindi quello di analizzare l’incontro, lo scontro o la semplice sovrapposizione e convivenza di pratiche, rituali e non, condotte dai pellegrini che nel Basso Medioevo si recavano a Santiago de Compostela o in uno dei santuari posti lungo le strate che vi conducevano, rilevando la relazione tra culto delle reliquie, magia e medicina. Il fine è quello di evidenziare la consistenza di tali pratiche, le modalità con cui esse potevano coesistere, il ricorso che vi facevano i pellegrini e il ruolo che esse ricoprivano nell’esperienza di pellegrinaggio.
Tra le fonti prese in esame riportiamo il Liber miraculorum sancte Fidis, il Codex Calixtinus e la raccolta dei miracula del santuario di Rocamadour.

In the Middle Ages, although it was often the wet nurses who breastfed children, there were also a lot of mothers that spent their first years of motherhood nursing their babies. Because the woman milk is fundamental for toddlers, great attention was paid to the health of both the mothers and the wet nurses in case there were specific problems, like the absence of milk or diseases that prevented breastfeeding. In these cases, women often resorted to remedies offered by the cult of saint (like Saint Anne) or by magic (with the use of potions, plants etc.) to obtain the healing and/or the abundance of milk. The margin between the two domains was also, sometimes, very subtle.
In this paper, I will analyse the complex system of cults, rituals and practices that during the High and Late Middle Ages were used to heal diseases linked to breastfeeding. I will take into consideration hagiographical and literary sources that can help us to speculate on the culture in which those rituals took place. For instance, the books of Hildegard of Bingen, particularly the Causae et curae, should be helpful.
I will answer to some questions, like: which were the diffusion and type of diseases connected to breastfeed? which were the main cults connected to their healing? which were the rituals and the practises performed in the shrines? how medicine and religion, or religious rites and magic, interacted?

Con questa relazione intendo soffermarmi sullo studio dell’età della fanciullezza correlata al tema del martirio. In particolare verranno presi in esame due tipi di fonti: quelle agiografiche e quelle patristiche. Saranno infatti analizzate alcune Passiones di martiri fanciulli (tra le quali quella di s. Agnese e quella di s. Pancrazio), evidenziando i passi e gli episodi in cui l’ideale del martirio entra in relazione con l’età della fanciullezza, comprendendo in che modo l’agiografo scioglie la tensione tre le due dimensioni, quali caratteri il testimone mantiene della propria fanciullezza e quali invece vengono orientati verso una precoce maturità, in che modo la condizione di fanciullo dialoga con l’esperienza martiriale.
Inoltre, questi riferimenti saranno messi in relazione con le riflessioni fatte dai Padri della Chiesa intorno alla testimonianza dei martiri fanciulli e al loro ‘esempio’.

The link between thaumaturgy and medicine runs deep through history and dates back to late antiquity, when the veneration of martyrs’ tombs began to take on a curative dimension. From the 11th and 12th centuries, and especially in the early modern period, the thaumaturgical element became an integral part of the process of canonisation, serving as an indispensable criterion for the candidate’s inclusion in the list of saints and for their veneration.

Link: https://csmbr.fondazionecomel.org/blog/forma-fluens/thaumaturgical-practices/

YouTube Video: https://www.youtube.com/watch?v=7RNA6zeSQVU

Thaumaturgical practices and medical remedies have frequently interacted over the centuries. To deal with illnesses that medicine could not always cure, people often resorted to miraculous cures or rituals performed with saints’ relics.

Early modern Sicily provides a number of useful case studies for reflecting on the relationship between medicine and thaumaturgy. One of the most relevant is the so-called Miracula et benefitia (‘Miracles and Graces’), i.e. the records of the trial of the miracles of Saint Angelus that took place in Licata, Agrigento, between 1625 and 1627.

This hagiographic source is relevant not only for the study of folkloric practices and devotional rites, but also for the history of medicine more generally, since it often contains references to diseases and their treatment.

In this talk, I will focus specifically on the thaumaturgical remedies used by devotees to cure their illnesses with the help of saints’ relics or the supposedly miraculous water that gushed from the spot where St Angelus was martyred in 1220.

I will discuss the presence and role of physicians, especially in the observation of diseases and the prescription of medical and sometimes thaumaturgical remedies, with particular reference to the plague that struck Sicily in 1624 and reached Licata in 1625.

Finally, I will present some of the diseases described in the text, including hernia, a malformation for which Saint Angelus was considered a specialist.

YouTube Video: https://www.youtube.com/watch?v=7RNA6zeSQVU

Recensione ai due volumi de I santi internauti, apparsa sull'Osservatore Romano (17 maggio 2023)

- I santi internauti. Esplorazioni agiografiche nel web, a cura di Claudia Santi e Daniele Solvi (https://www.viella.it/libro/9788833133089)

- I santi internauti 2. Agiografia, devozioni e icone digitali, a cura di Marco Papasidero e Mario Resta (https://www.viella.it/libro/9791254691830)