Nicoletta Rozza

Il carmen de Hibernia insula, che in un certo senso costituisce il vero e proprio esordio della Vita Columbani di Giona di Bobbio, è un componimento di straordinaria bellezza, in cui, con toni immaginifici e non senza raffinati espedienti retorici, è offerta una suggestiva descrizione dell’isola dell’Irlanda. Il carme appare sostenuto da una fitta rete di citazioni culte e allusioni letterarie, che, oltre ad impreziosirne il dettato e a conferirvi una certa eleganza, forniscono anche interessanti indicazioni su quale potesse essere, nel VII secolo, la biblioteca di un poeta legato alla tradizione insulare.

La silloge dei Varia poemata di Giano Anisio è un’opera di straordinaria complessità, sia per la ricchezza dei temi trattati e dei generi letterari ivi rappresentati, sia per la presenza di un elevato numero di dedicatari, alcuni dei quali non sono facilmente identificabili. L'opera ebbe una genesi editoriale assai turbolenta: durante l’assedio di Napoli del 1528, infatti, l’autore perse il manoscritto originariamente destinato alla stampa e fu costretto ad allestire un nuovo codice in tutta fretta, servendosi degli appunti che aveva a disposizione e facendo per lo più affidamento sulla sua memoria. La raccolta, che appare ancorata ad un rigoroso classicismo militante, si ispira ai due criteri fondamentali della varietas e della citazione allusiva, che risulta talvolta oscura. Meno definito appare, invece, il criterio della consequenzialità cronologica della disposizione dei carmi, un principio che l’autore afferma all’inizio dell’opera, ma che di fatto non appare pienamente applicato all’interno della raccolta.

Some considerations on Giano Anisio’s Varia poemata (1531) · Giano Anisio’s Varia poemata is a work of extraordinary complexity, both for the richness of the topics and the literary genres here represented and for the presence of a large number of dedicatees, some of which are not easily identifiable. The work had a very turbulent editorial genesis : during the siege of Naples in 1528, in fact, the author lost the manuscript originally intended for printing and was forced to prepare a new codex in a hurry, using the notes at his disposal and mainly relying on his memory. The collection, which appears anchored to a rigorous militant classicism, is inspired by the two fundamental criteria of variety and allusive quotation, which is sometimes obscure. The criterion of the chronological consequentiality of the arrangement of the poems, a principle that the author affirms at the beginning of the work, does not appear fully applied within the collection.

in G. Germano, N. Rozza, L'opera scientifica di Leonardo Pisano, detto il Fibonacci, nella cultura italiana del XIII secolo, in Letteratura e scienze. Atti delle sessioni parallele del XXIII Congresso dell’ADI (Associazione degli Italianisti), Pisa, 12-14 settembre 2019, a cura di A. Casadei, F. Fedi, A. Nacinovich, A. Torre, Roma, Adi editore 2021, pp. 1-12: 7-12.

Porcelio de' Pandoni's De sestertio et talento is a work of extraordinary interest for the history of Humanistic and Renaissance antiquarianism. This short work was written in the middle of the fifteenth century, and it throws new light on a little-known aspect of the vast and varied humanist learning. Moreover, to the best of our knowledge, it is the first treatise ever written about numismatics.
Although its origins are not entirely clear, it was completed in Milan. In a prefatory letter, in fact, Pandoni offers the work to the powerful secretary of Francesco Sforza, Cicco Simonetta. In fact, as Andrew Burnett speculates, it is possible that the letter of dedication contains statements that are only partially accurate and that the treatise was originally written in Rome, the city in which Pandoni was trained and in whose cultural milieu he had had close ties to the Colonna family, and in particular to Cardinal Prospero Colonna, a well-known patron with strong interests in antiquities. If so, it was re-purposed, a typical practice of Pandoni, and, in his dedication, he placed the interest, the fascination and the antiquarian and numismatic curiosity that had brought about the writing of the short treatise, in a Milan context.
A critical edition is offered here for the first time (by Nicoletta Rozza), accompanied by a full commentary (by Andrew Burnett), and with a double translation, into both Italian and English.

Rec. a Martiani Capellae De nuptiis Philologiae liber VI, Introduzione, testo critico, traduzione e commento a cura di L. Cristante e V. Veronesi. Hildesheim, Weidmannsche Verlagsbuchhandlung, 2023, pp. V-CXII + 517, in «Bollettino di Studi Latini» LIV, 1, 2024, pp. 271-275

rec. a Antonio Beccadelli (Panormita), Alfonsi regis Triumphus / Il Trionfo di re Alfonso. Introduzione, edizione, traduzione a cura di Fulvio delle Donne. Potenza, Basilicata University Press, 2021, pp. 58, in «Bollettino di Studi Latini» LIII, 1, 2023, pp. 377-379

rec. a Tommaso Chaula, Gesta Alfonsi regis, a cura di Fulvio Delle Donne e Mariarosa Libonati, (Bollettino / Centro di studi filologici e linguistici siciliani. Supplementi. Serie mediolatina e umanistica – 9). Palermo, Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, 2021, pp. 369, in «Bollettino di Studi Latini» LIII, 1, 2023, pp. 373-377.

rec. a Perlege. Perlegi. Balderico di Bourgueil e la corrispondenza con Costanza, a cura di Stefania Voce, (Papyrotheke. Studi e testi di papirologia e di tradizione delle culture scrittorie). Parma, Silva Editore,
2022, pp. 91, in «Bollettino di Studi Latini» LIII, 1, 2023, pp. 369-371.

Juan Alfonso de Benavente, De scientiarum laudibus / Sobre el elogio de las ciencias. Una oración bilingüe para el comienzo del curso académico en el Estudio salamantino, ed. F. Bautista & P. M. Baños, Salamanca, Ed. Univ. Salamanca, 2020, in «CESURA Rivista» I, 2, 2022, pp. 323-332.

Visio Godeschalci. Il mondo e l’altro mondo di un contadino tedesco del XII secolo, a cura di
Rossana E. Guglielmetti e Giorgia Puleio, (Per verba. Testi mediolatini con traduzione,
37). Firenze, Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2021, pp. CLXVI-248, in «Bollettino di Studi Latini» LII, 2, 2022, pp. 824-829.

rec. a Leonardi Bigolli Pisani vulgo Fibonacci Liber abbaci, ed. E. Giusti, adiuv. P. d’Alessandro, Firense, L. S. Olschki, 2020, pp. CXVII-822, tavv., in Medioevo Latino, a cura di A. Paravicini Bagliani, L. Pinelli, vol. XLIII, Firenze, SISMEL - Edizioni del Galluzzo, 2022, pp. 287-288 [scheda n. 2459].

Dulcis alebat Parthenope. Memorie dell'antico e forme del moderno all'ombra dell'accademia pontaniana, cur. Giuseppe Germano - Marc Deramaix, Napoli, Loffredo 2020, pp. 453 (Latinae Humanitatis Itinera Nova. Collana di studi e testi della latinità medievale e umanistica 5), in Medioevo Latino, Bollettino bibliografico della cultura europea da Boezio a Erasmo (secoli VI-XV), a cura di A. Paravicini Bagliani, L. Pinelli, vol. XLII, Firenze, SISMEL - Edizioni del Galluzzo, 2021, p. 1221 [scheda n. 11746].

http://www.mirabileweb.it/mel/dulcis-alebat-parthenope-memorie-dell-antico-e-for/765900

Ursone da Sestri, Historia de victoria quam Ianuenses habuerunt contra gentes ab Imperatore missas, Edizione critica, traduzione e commento a cura di Clara Fossati, Edizione Nazionale dei Testi Mediolatini d’Italia, 57 – Serie II, 29). Firenze, SISMEL - Edizioni del Galluzzo, 2021, pp. V-163, in «Bollettino di Studi Latini» LI, 2, 2021, pp. 744-746.