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  • Born in Cremona (Italy) in 1982, in 2006 I obtained a MA degree in Modern Philology at the University of Pavia with a thesis on Luigi Meneghello's novel "Bau-sète!". During my PhD studies at the University Ca' Foscari of Venice in Italian Contemporary Literature, I have examined Andrea Zanzotto’s... moreedit
Il presente lavoro si propone di indagare l'opera letteraria di Andrea Zanzotto dal punto di vista della traduzione. Si esamina dunque da un lato l'attività di trascrizione in lingua italiana che il poeta ha esercitato sui propri versi... more
Il presente lavoro si propone di indagare l'opera letteraria di Andrea Zanzotto dal punto di vista della traduzione. Si esamina dunque da un lato l'attività di trascrizione in lingua italiana che il poeta ha esercitato sui propri versi quando composti originariamente in dialetto – idioma impiegato in diverse sue raccolte poetiche, anche se in misura minore rispetto alla lingua ufficiale – o, nel caso degli pseudo-haiku, in inglese. L'analisi si concentra successivamente sul lavoro di traduzione da altri autori, sia in prosa sia in poesia, in prevalenza di area francese, svolto da Zanzotto in vista di edizioni commissionate o in qualità di esercizio privato poi oggetto di pubblicazione. Sono delineate così le questioni linguistiche e stilistiche di volta in volta affrontate dal traduttore, tenendo conto, parallelamente, della sua produzione originale in versi e in prosa nonché delle sue riflessioni di saggista critico.

This work aims to investigate Andrea Zanzotto's literary production from the point of view of translation. First of all, his activity of transcription in Italian of his own poems is examined, since he sometimes composes in dialect instead of the official language – which is his main means of expression – or, in the case of pseudo-haikus, in English. The analysis then focuses on translations into Italian from works by other authors, written both in prose and poetry, mainly in French. Zanzotto realized them either on commission for publishing or as a private exercise, then occasionally printed. This dissertation describes the linguistic and stylistic issues the translator dealt with in each different case, also taking into account his parallel original production in verse and prose, and his reflections as a critical essayist.
Il presente intervento si propone di indagare l’impiego di fonti di diversa provenienza nella poesia dialettale di Andrea Zanzotto. La riflessione, condotta ponendo l’attenzione su un poeta la cui opzione dialettale non è esclusiva – il... more
Il presente intervento si propone di indagare l’impiego di fonti di diversa provenienza nella poesia dialettale di Andrea Zanzotto.
La riflessione, condotta ponendo l’attenzione su un poeta la cui opzione dialettale non è esclusiva – il dialetto veneto per Zanzotto si è infatti affiancato all’italiano, restando quest’ultimo idioma prevalente nella sua produzione letteraria – consente di evidenziare, anche in prospettiva metodologica, la specificità dell’analisi delle fonti in rapporto alla poesia in dialetto.
Si mostrano dunque, in alcuni testi dialettali dell’autore (individuati nelle raccolte "Filò", "Idioma", "Sovrimpressioni" e "Conglomerati"), le fonti riconducibili a testi letterari, a tradizioni popolari, a formule liturgiche, al linguaggio quotidiano e così via, offrendo così alcuni esempi dei procedimenti di contaminazione e di assunzione nella sfera dialettale di elementi diversi.
Risulta possibile in questo modo formulare ipotesi sull’intento di tale commistione di modelli: di volta in volta effetto di familiarità o di straniamento, parodia di modelli letterari o linguistici aulici, volontà di legittimazione e di ampliamento di orizzonti per il mondo dialettale oppure, al contrario, di denuncia dell'inautenticità del mondo contemporaneo attraverso uno sguardo e una lingua non ufficiali.
Da questa prospettiva si tenta inoltre di illuminare il valore di cui è investita, per il poeta di Pieve di Soligo, la precisa scelta linguistica riguardante i testi in dialetto, nonché il ruolo di questi ultimi nel percorso poetico di Zanzotto.