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Es tto tra re to Au Es tto tra dipartimento di storia, disegno e restauro dell’architettura materiali e strutture problemi di conservazione innovare/conservare le università nuova serie xIi numero 23 2023 re to Au sapienza • università di roma Es tto tra © Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura Piazza Borghese, 9 – 00186 – Roma Rivista semestrale, fondata nel 1990 da Giovanni Urbani Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 265 del 25/09/2012 Nuova serie, anno XII (2023), 23 ISSN 1121-2373 Direttore editoriale: Donatella Fiorani Consiglio Scientifico: Giovanni Cangi, Maurizio Caperna, Francesco Doglioni, Paolo Fancelli, János Krähling, Alessandra Marino, Marica Mercalli, Dimitris Theodossopoulos, Fernando Vegas Comitato di Redazione: Adalgisa Donatelli, Maria Grazia Ercolino (coordinatrice), Rossana Mancini, Chiara Mariotti, Sonia Pistidda, Leila Signorelli, Oana Tiganea, Luigi Veronese, Mariarosa Villani In copertina: Roma, la Città Universitaria nel 1954 (ICCD, Aerofototeca Nazionale, fondo Fotocielo, inv. 280881) La rivista è di proprietà dell’Università degli Studi di Roma «La Sapienza» © Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura Piazza Borghese, 9 – 00186 – Roma Roma 2023 – Edizioni Quasar di Severino Tognon s.r.l. via Ajaccio 41/43 - 00198 Roma tel. 0685358444 - fax 0685833591 Per ordini e abbonamenti: www.edizioniquasar.it info@edizioniquasar.it re to Au materiali e strutture. problemi di conservazione Es tto tra 5 Editoriale Le sedi universitarie italiane: conservare il luogo dell’innovazione - DONATELLA FIORANI 11 La Città Universitaria di Roma, 1932-2023. Vicenda storica e realtà attuale tra discontinuità ed eccesso d’uso - SIMONA M. SALVO 29 Università Bocconi: da polo universitario a campus - BARBARA GALLI 47 Il campus Bocconi in Milano. Architetture, materiali e tecniche in un secolo di trasformazioni - CATERINA VALIANTE 59 Il complesso architettonico dell’Università degli Studi di Trieste (1938-1950). Una vicenda di lungo periodo fra costruzione, sospensioni, riprese - DIANA BARILLARI, ALESSANDRA QUENDOLO 81 Giuseppe Vaccaro tra sperimentazione e conservazione. La Facoltà di Ingegneria di Bologna (1933-1935) - GIULIA FAVARETTO, ALESSIA ZAMPINI 99 Palazzo Bo e Palazzo Liviano a Padova: un percorso dalle carte d’archivio al restauro filologico dell’opera di Gio Ponti - MARTA NEZZO, GIULIANA TOMASELLA 119 abstract 3 re to Au Sommario Es tto tra re to Au Autori DONATELLA FIORANI Prof. Ordinario, Sapienza Università di Roma donatella.fiorani@uniroma.1.it SIMONA M. SALVO Prof. Associato, Sapienza Università di Roma simona.salvo@uniroma1.it BARBARA GALLI Prof. Associato, Politecnico di Milano barbara.galli@polimi.it CATERINA VALIANTE Architetto, dottoranda, Politecnico di Milano caterina.valiante@polimi.it DIANA BARILLARI PhD, Università degli Studi di Trieste diana.barillari@dia.units.it GIULIA FAVARETTO Ricercatore tdA, Alma Mater Studiorum Università di Bologna giulia.favaretto2@unibo.it ALESSIA ZAMPINI Ricercatore tdA, Alma Mater Studiorum Università di Bologna alessia.zampini2@unibo.it MARTA NEZZO Prof. Associato Università degli Studi di Padova marta.nezzo@unipd.it GIULIANA TOMASELLA Prof. Ordinario Università degli Studi di Padova giuliana.tomasella@unipd.it ALESSANDRA QUENDOLO Prof. Associato, Università degli Studi di Trento alessandra.quendolo@unitn.it Responsabili Peer Review per il presente numero: Silvia Cutarelli, Fabrizio Di Marco, Tommaso Manfredi, Marzia Marandola, Annunziata Maria Oteri, Chiara Porrovecchio, Antonio Russo, Luciano Antonio Scuderi, Barbara Tetti, Leila Signorelli, Rita Vecchiattini, Luigi Veronese Es tto tra Diana Barillari, Alessandra Quendolo Premessa (B.D. – A.Q.) Le vicende costruttive dell’edificio principale dell’Università di Trieste che si svolgono a partire dal 1938 al 1950 sono contrassegnate da cambiamenti radicali connessi alla specificità della storia della città. Questa, dopo l’8 settembre 1943, entrò a far parte del Terzo Reich e subì in seguito il trauma dell’occupazione da parte delle truppe jugoslave conclusasi con la creazione del Territorio Libero di Trieste amministrato dal GMA, prima del definitivo passaggio all’Italia nel 19541. Il complesso universitario fu ideato ispirandosi al disegno magniloquente del periodo del fascismo che in Trieste aveva individuato l’avamposto dell’italianità presso i ‘sacri confini della patria’, ruolo che trovava nella costruzione della sede universitaria la soluzione di un sogno che la città aveva lungamente perseguito. In questo periodo gli architetti Umberto Nordio e Raffaello Fagnoni, con l’ingegnere Enrico Bianchini, dovettero affrontare e risolvere questioni architettoniche complesse, legate agli aspetti costruttivi, strutturali, decorativi; aspetti che risentirono dello scenario profondamente mutato nel quale gli stessi progettisti avevano ideato l’edificio ‘monumentale’, il quale dovette essere adattato a cambiamenti di assetto legati a nuove esigenze di uso e figurative. Dal 1950 in poi, anno della consegna dell’edificio all’Università, le trasformazioni, soprattutto legate al rinnovo delle necessità dell’uso degli spazi e al comportamento dei diversi materiali all’interazione con l’ambiente, hanno determinato una stratificazione di adattamenti che si è sovrapposta al complesso architettonico con diverso grado di impatto e di riverbero sulla poetica del linguaggio architettonico che lo ha generato. In questa sede delineiamo alcuni temi legati al paramento lapideo delle facciate e ai serramenti esterni: a quello scrigno di materiali e tecniche costruttive che gli stessi architetti riconoscevano come espressione del ‘carattere architettonico dell’opera’. 1 COX 1977; DE CASTRO 1981; VALDEVIT 1987; TONINELLI et al. 2004; PUPO 2010. 59 re to Au Il complesso architettonico dell’Università degli Studi di Trieste (1938-1950). Una vicenda di lungo periodo fra costruzione, sospensioni, riprese