Musei
e trasformazioni
sociali
PROCESSI,
PRATICHE E SFIDE
PER ORGANIZZAZIONI
IN ASCOLTO
Venezia, Fondazione Querini Stampalia
22-23 settembre, 20-21 ottobre, 17-18 novembre 2023
Musei e trasformazioni sociali.
Processi, pratiche e sfide
per organizzazioni in ascolto
Venezia, Fondazione Querini Stampalia
22-23 settembre, 20-21 ottobre, 17-18 novembre 2023
A cura di Maria Chiara Ciaccheri, Anna Chiara Cimoli
e Nicole Moolhuijsen, in collaborazione con Viviana Gravano
Partners
Che cosa si intende per diversità (di cultura, genere, orientamento sessuale,
fisicità, abilità e così via)? Quali sfide pongono questi temi dal punto
di vista della rappresentazione e dell’interpretazione? Come possono
i musei farsi specchio dei cambiamenti della società attraverso la ricerca,
l’attualizzazione del patrimonio, l’educazione?
Il corso intende articolare più risposte a queste domande in una chiave
aperta e plurale, intersecando ambiti, esperienze e saperi. Le sfide e
le possibilità di azione nel contesto italiano verranno poste in relazione
con i cambiamenti in atto su scala internazionale.
Talk frontali si alterneranno a momenti di conversazione e workshop
condotti da espertə delle diverse discipline, sempre con l’attenzione
a intersecare linguaggi e punti di vista. Ampio spazio verrà dato alla
relazione interna fra i corsistə, per favorire il confronto fra approcci,
prospettive ed esperienze.
Gli obiettivi del corso, al di là del rafforzamento delle conoscenze sui modi
in cui i musei affrontano i diversi nodi tematici, sono attivare lo spirito
critico, promuovere l’apertura a nuove metodologie di ricerca e analisi,
sollecitare la creazione di reti e relazioni fra concetti, persone e prospettive.
Più nello specifico, gli obiettivi sono:
Media Partner
― favorire l’approfondimento di nuove tematiche della museologia
contemporanea in relazione a più ampi cambiamenti sociali;
― comprendere la disciplina museale in una prospettiva organizzativa
e sistemica, non soltanto nell’ambito di interventi di tipo educativo;
― appropriarsi dell’uso di strumenti chiave per la progettazione
e la valutazione che consentano la sperimentazione e l’applicazione
autonoma della materia;
― permettere ai partecipantə di acquisire piena comprensione del tema
dell’accessibilità museale e della diversità sia da un punto di vista
disciplinare che progettuale.
Musei e trasformazioni sociali.
Processi, pratiche e sfide per organizzazioni in ascolto
Il corso è suddiviso in tre moduli formativi. I partecipant potranno
iscriversi anche a uno o due moduli distintamente. Per le iscrizioni a tutti
i tre moduli è prevista una riduzione nel costo.
Destinatari
Professionistə museali e del mondo dell’arte (conservatorə, curatorə,
mediatorə), progettistə culturali, espertə di comunicazione, studentə
universitari o di master, docentə di ogni ordine e grado, artistə e attivistə.
Partners
Museo Egizio di Torino
Art Humanities Research Council - Midlands 4 Cities
ICOM Italia - Coordinamento regionale Friuli Venezia Giulia,
Trentino-Alto Adige e Veneto
MAB Veneto
ABCittà
We Exhibit
Scosse
Venezia Libertina
Media Partner
Roots§Routes
Benefits
Attestato di partecipazione, materiali didattici dedicati, accesso
a piattaforma per la condivisione dei contenuti. Un biglietto di ingresso
omaggio e riduzione sull’acquisto della membership card della Fondazione
Querini Stampalia
Costi
1 modulo: 150 euro
3 moduli: 350 euro
Iscrizioni
scrivere a: museo@querinistampalia.org
primo modulo: entro 17 settembre 2023
secondo modulo: entro 15 ottobre 2023
terzo modulo: entro 12 novembre 2023
Corso a numero chiuso per un massimo di 50 iscritti.
Il corso si terrà online.
Info
www.querinistampalia.org
museo@querinistampalia.org
+39 041 2711411
1° modulo | 22-23 settembre
Decolonizzare lo sguardo
a cura di Anna Chiara Cimoli
Il modulo propone una riflessione sul posizionamento dei musei in
relazione alla storia coloniale, letta in continuità con il fenomeno della
migrazione contemporanea.
Decolonizzare le istituzioni: una richiesta presente almeno dagli anni ’70
in alcuni Paesi, ma esplosa su scala mondiale lungo la scia del movimento
Black Lives Matter. “Decolonizzare” può voler dire molte cose: riguarda il
modo di trattare la storia anche nelle sue pieghe più dolorose; la relazione
con il pubblico con background migratorio; la scelta delle parole; la
governance. Andando più in profondità, riguarda anche le resistenze di
ciascuno/a di noi, poiché si tratta di nodi identitari profondi, su cui spesso
non si è riflettuto a fondo.
Il corso parte dalla condivisione di una cornice di riferimento che incrocia
la museologia con l’antropologia culturale, le pratiche artistiche, la
sociologia e gli studi culturali. Durante la sua articolazione si alterneranno
momenti frontali ad altri di workshop, riservando ampio spazio al
confronto interno.
1° modulo | 22-23 settembre Decolonizzare lo sguardo
Programma
Venerdì 22 settembre
9-11
Anna Chiara Cimoli, Introduzione e presentazione del
modulo. Cornice teorica: come possiamo interpretare il concetto
di “decolonizzazione del museo”
11-11.15
Pausa
11.15-13
Maria Elena Colombo, Riletture decoloniali al Museo Egizio
di Torino, presentazione
13-14
Pausa pranzo
14-17
Giulia Grechi, Patrimoni e spazi coloniali: ri-mediazioni,
ri-significazioni, riparazioni, presentazione e workshop
17-18
Q&A e wrap-up
Sabato 23 settembre
9-10.15
Sara Sallam, Meeting My Ancestors: On Empathy as an Artistic
Practice to Decolonise Museums, presentazione (in inglese)
10.15-10.30 Pausa
10.30-12
Maria Pia Guermandi, Restituzioni e diplomazia culturale,
presentazione e conversazione
12-13
Q&A e wrap up
2° modulo | 20-21 ottobre
Musei fluidi. Interpretare la diversità di genere
e la sessualità attraverso il patrimonio culturale
a cura di Nicole Moolhuijsen e Viviana Gravano
Che cosa si intende per diversità di genere e fluidità sessuale?
Come e sino a che punto possono le istituzioni culturali, anche in Italia,
farsi interpreti di questi cambiamenti?
Il modulo propone una riflessione contemporanea sulle possibilità di
azione dei musei in rapporto alla diversità di genere, sessuale, affettiva
e relazionale, anche in considerazione degli sviluppi della sociologia,
dell’antropologia e degli studi post-coloniali, oltre che della museologia in
una chiave intersezionale. Apriremo finestre nel mondo della letteratura
per l’infanzia e di altre discipline, per ragionare sull’abbattimento degli
stereotipi di genere in diverse fascia d’età, indagando quindi anche il
tema dell’educazione e il rapporto dei musei con le scuole. Numerose
testimonianze consentiranno di approfondire caratteristiche, processi
e sfide di pratiche culturali impegnate su questi temi sia in Italia sia
all’estero. Tratteremo il tema della narrazione dentro e fuori dai musei,
in una chiave di partecipazione, impegno etico e civile anche in relazione
alle comunità portatrici di interesse. I partecipanti verranno coinvolti
nella creazione di un manifesto sulle possibilità di attivazione anche in
considerazione delle caratteristiche dei propri contesti di riferimento.
Il modulo alternerà lezioni frontali a workshop, dando ampio spazio al
dialogo e incentivando il più possibile il confronto e il networking tra
professionistə di diverse realtà.
2° modulo | 20-21 ottobre Musei fluidi. Interpretare la diversità di genere
e la sessualità attraverso il patrimonio culturale
Programma
Venerdì 20 ottobre
9-10
Introduzione e rompighiaccio
10-11.45
Nicole Moolhuijsen e Viviana Gravano, Il museo queer: approcci,
pratiche e resistenze, presentazione
11.45-12
Pausa
12-13
Viviana Gravano e Nicole Moolhuijsen, Che cosa rende
un oggetto queer?, workshop
13-14
Pausa pranzo
14-15.45
Vera Gheno, Il linguaggio ampio: oltre lo schwa, presentazione
e discussione
15.45-16
Pausa
16-17
Manuel Meneghel, Venezia Sodomissima e la sfida di una Venezia
oltre gli stereotipi, presentazione
17-18
Q&A e wrap-up
Sabato 21 ottobre
9-9.15
Introduzione
9.15-10.15 Elena Fierli, Decostruire stereotipi per aprire immaginari.
Narrazioni e rappresentazioni per educare al genere attraverso l’albo
illustrato, presentazione
10.15-10.30 Pausa
10.30-11.15 Richard Sandell e Cesare Cuzzola, Queer heritage and its social
possibilities, presentazione e discussione
11.15-11.30 Pausa
11.30-13
Nicole Moolhuijsen e Viviana Gravano, workshop finale
e restituzione
3 modulo | 17-18 novembre 2023
Progettare una strategia
per l’accessibilità museale
a cura di Maria Chiara Ciaccheri
Cosa significa parlare di accessibilità dei musei oggi? Come può
l’accessibilità promuovere il cambiamento nelle organizzazioni culturali?
Che tipo di cambiamento possiamo sperare di ottenere? E soprattutto,
quali azioni concrete possiamo intraprendere per realizzarlo?
Il modulo è finalizzato ad accrescere la consapevolezza sul tema
dell’accessibilità al museo e favorirne la piena comprensione progettuale
e organizzativa, attraverso la condivisione di strumenti e approcci
aggiornati alla luce del più recente dibattito internazionale. La formazione
si sviluppa a partire da un’introduzione critica della materia che mette
in discussione i cliché più diffusi che ne alimentano una diffusione distorta.
Tra i temi salienti oggetto di approfondimento:
― La dimensione cognitiva dell’esperienza
― Leve e barriere al museo
― Progettare l’accessibilità secondo una dimensione strategica
― Accompagnare il processo all’interno di un’organizzazione:
dagli obiettivi alla valutazione
― La co-progettazione
― Il ruolo della leadership e le resistenze possibili
Nel corso delle due giornate sarà possibile acquisire competenze e
strumenti essenziali per inquadrare un processo di progettazione dagli
obiettivi alla valutazione, con dei focus dettagliati sulla mappatura delle
barriere esistenti, la prototipazione e la definizione delle soluzioni e non
da ultimo il coinvolgimento degli stakeholder.
Il corso intende dunque accompagnare nella comprensione della materia
da una prospettiva strategica, alternando teoria e attività laboratoriali, best
practices ed esempi concreti, nel tentativo di sistematizzarne i capisaldi
disciplinari. I riferimenti alla disabilità saranno inevitabilmente frequenti
ma volendo intendere l’accessibilità nella sua accezione più ampia non
saranno esclusivi; allo stesso modo, il corso guarderà alla materia e alla sua
applicazione al museo nella sua più vasta dimensione organizzativa.
3° modulo | 17-18 novembre 2023 Progettare una strategia per l’accessibilità museale
Programma
Venerdì 17 novembre 2023
9-10.15
Introduzione e attività rompighiaccio
10.15-12
Maria Chiara Ciaccheri, Introduzione all’accessibilità: come nasce,
che cos’è e che cosa non è. Destinatari, bisogni e stereotipi,
presentazione e workshop
12-12.15
Pausa
12.15-13
Maria Chiara Ciaccheri, Il visitatore prevedibile:
le barriere cognitive, culturali e tutte le altre, presentazione
13-14
Pausa
14-16
Maria Chiara Ciaccheri, L’accessibilità come processo:
dalla definizione degli obiettivi alla mappatura delle barriere;
dalla prototipazione delle soluzioni alla valutazione,
presentazione e workshop
16-16.15
Pausa
16.15-17.30 Enrico Bassi, Il co-design come metodo per progettare l’accessibilità
insieme, presentazione
17.30-18
Considerazioni intermedie
Sabato 18 novembre 2023
9-9.15
Sintesi del giorno precedente
9.15-10
Maria Chiara Ciaccheri, L’accessibilità per il museo:
il processo e gli impatti sulla dimensione organizzativa, workshop
10-11
Valeria Bottalico, L’accessibilità come visione:
metodi e strategie di progettazione, presentazione
11-11.15
Pausa
11.15-12.15 Raffaella Russo Ricci, Sollecitare l’accessibilità e il cambiamento
di un’istituzione: il caso delle Pastilles sonores del Musée d’Art et
d’Histoire du Judaïsme di Parigi, presentazione
12.15-12.30 Pausa
12.30-13
Maria Chiara Ciaccheri, E poi? Considerazioni in plenaria
Corso a cura di
Maria Chiara Ciaccheri è museologa. Esperta in accessibilità, visitor experience
e modalità di apprendimento dei visitatori adulti, si occupa di progettazione,
formazione e ricerca, con interesse allo sviluppo strategico dell’accessibilità.
Socia di ABCittà, esperta in facilitazione, collabora stabilmente con WeExhibit e
numerosi musei e istituzioni pubbliche e private.
Insegna Accessibilità museale presso IED Firenze, Università Cattolica del Sacro
Cuore e in diversi master nazionali e internazionali. Dopo gli studi in storia
dell’arte e management culturale ed un master in Learning and Visitor Studies
in Museums presso l’Università di Leicester (UK), ha trascorso lunghi periodi di
ricerca negli USA. Ha scritto Museum Accessibility by Design. A Systemic Approach
to Organizational Change (American Alliance of Museums and Rowman &
Littlefield, 2022), Il museo per tutti. Buone pratiche di accessibilità (con F. Fornasari,
La Meridiana, 2021) e curato Senza titolo. Le metafore della didascalia (con A.C.
Cimoli e N. Moolhuijsen, Nomos edizioni, 2020).
Anna Chiara Cimoli è ricercatrice in Storia dell’arte contemporanea all’Università
degli studi di Bergamo. Ha insegnato Storia sociale dell’arte all’Università
degli Studi di Milano, curando anche il laboratorio di Mediazione e educazione
al museo. Si è occupata per vent’anni di museologia sociale, in particolare per
ABCittà, un collettivo di urbanisti e educatori. Dal 2020 è co-progettista di
MUBIG, il museo di comunità del quartiere di Greco a Milano.
Cura con M. Vlachou il blog “Museums and Migrations” e dirige con G. Grechi e
V. Gravano la rivista di studi visivi “Roots§Routes”. È responsabile della collana
Museologia presente di Nomos edizioni.
Ha pubblicato Musei effimeri. Allestimenti di mostre in Italia 1949-1963 (il
Saggiatore, 2007), La divina proporzione, Triennale 1951 (con F. Irace, Electa, 2007),
Che cosa vedi? Musei e pubblici adolescenti (Nomos edizioni, 2017), Approdi. Musei
delle migrazioni in Europa (Clueb, 2018) e curato Senza titolo. Le metafore della
didascalia (con M.C. Ciaccheri e N. Moolhuijsen, Nomos edizioni, 2020).
Nicole Moolhuijsen è ricercatrice e freelance, dottoranda in Museum Studies
presso l’Università di Leicester (UK). Si occupa di cultura queer, accessibilità e
sviluppo strategico nei musei. Su questi temi ha collaborato come ricercatrice
e consulente progettuale presso istituzioni in Italia e all’estero (British Library,
Fondazione Querini Stampalia, IHLIA LGBT Heritage, Museo Civico di
Scienze Naturali e Archeologia di Montebelluna). Collabora con la società di
allestimenti We Exhibit occupandosi della progettazione di allestimenti dal
punto di vista della visitor experience. È stata ricercatrice presso il Dipartimento
di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia dal 2016 al 2021, dove ha
svolto ricerche sull’interpretazione nei musei, sul cambiamento organizzativo e
sull’impatto del COVID-19 sui musei italiani. Nel 2022 è stata Teaching Assistant
per il corso di ‘Economia e Gestione dei Beni Culturali’ dell’Università Ca’
Foscari di Venezia. Scrive articoli accademici e divulgativi per riviste italiane e
internazionali. È curatrice di Senza titolo. Le metafore della didascalia (con M.C.
Ciaccheri e A.C. Cimoli, Nomos edizioni, 2020) e di ‘Questioning participation
and display practices in Fine Arts Museums’ (ICOFOM Study Series, New
Trends in Museology, 2015). È Vicepresidente di ICFA (ICOM - International
Committee Fine Arts Museums) e membro dell’International Board della rivista
Roots§Routes.
Corso a cura di
Viviana Gravano è curatrice e storica dell’arte contemporanea. È docente di storia
dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Milano Brera. È
socia fondatrice del collettivo curatoriale “Routes Agency. Cura of contemporary
arts” e del collettivo che dirige la rivista on line “Roots_Routes_ Research on
visual culture”. Dirige insieme a Isabella Gaffé Attitudes_Spazio alle arti, spazio
indipendente di arti contemporanee a Bologna.
Ha collaborato con diversi progetti di ricerca europei e internazionali, tra i quali:
REcall – European Conflict Archaeological Landscapes Reappropriation; TML_
Transnationalizing Modern Languages, co-curatela con Giulia Grechi della mostra
finale Beyond Borders (Roma, Londra, New York, Melbourne, Addis Abeba e
Tunisi); SPEME Questioning Traumatic Heritage: Spaces of Memory in Europe,
Argentina, Colombia; PTM Pass the Mic, Università IUAV di Venezia.
È Cultural Advisor dei progetti di danza contemporanea Excelsior e Amor di Salvo
Lombardo/Compagnia CHIASMA di Roma.
Cura il Festival RESURFACE con l’antropologa Giulia Grechi e il coreografo e
teorico Salvo Lombardo/CHIASMA, finanziato dal MIC.
Ha pubblicato i seguenti saggi monografici: Presente Imperfetto. Eredità coloniali
e immaginari razziali contemporanei (con G. Grechi, Mimesis, Milano 2016);
L’immagine fotografica (Mimesis, Milano 1997); Crossing. Progetti fotografici
di confine (Costa & Nolan, Milano 1998); Paesaggi attivi. Saggio contro la
contemplazione (Mimesis, Milano 2012); Food Show. Expo 2015. Una scommessa
interculturale persa (Mimesis, Milano 2016).
Docenti
Enrico Bassi laureato in “Design & Engineering” e “Design del Prodotto”
al Politecnico di Milano, ha coordinato il primo Fab Lab (laboratorio di
fabbricazione digitale) italiano nel 2011, Fab Lab Italia. Successivamente è
stato presidente e coordinatore di Fab Lab Torino ed ora coordina OpenDot
(www.opendotlab.it). Per OpenDot segue progetti Europei ed internazionali sul
tema delle soluzioni opensource per la salute e la cura (www.careables.org) e
dell’economia circolare (https://reflowproject.eu/). Sempre all’interno di OpenDot
ha co-fondato FabCare (www.fabcare.network), un network internazionale di
laboratori che lavorano per progettare soluzioni dedicate alla salute e la cura. Ha
insegnato e insegna “Fabbricazione Digitale” e “Design&Engineering” in diverse
università e accademie, tra cui: LABA (Libera Accademia di belle Arti di Brescia),
NABA (nuova accademia di belle arti di Milano), Domus Academy (Milano) e al
Master of advanced studies in interaction design della SUPSI (Lugano).
Valeria Bottalico è storica dell’arte e filologa, specializzata in diritti umani,
servizi educativi e accessibilità museale. Collabora con numerosi musei e
istituti culturali per i quali forma il personale, crea e coordina attività educative
occupandosi di accessibilità e progettazione partecipata. Fra gli altri ha
collaborato con Istituto dei Ciechi di Milano, l’Accademia Carrara di Bergamo
e al progetto di arte pubblica Blindwiki - La Venezia che non si vede (Biennale
di Venezia 2017). Per la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia è ideatrice e
curatrice di Doppio Senso. Percorsi tattili al museo, progetto di accessibilità per
un pubblico con disabilità visiva, attivo in modo permanente dal 2015. Dal 2019
è responsabile dei servizi educativi e programmi di accessibilità presso Ocean
Space (Venezia), spazio espositivo che si occupa di salvaguardia degli oceani e
dell’ambiente attraverso la lente dell’arte.
Maria Elena Colombo è responsabile del dipartimento Interpretazione,
Accessibilità e Condivisione del Museo Egizio di Torino. Dal 2011 al 2015 ha
lavorato come Digital Media Curator e ufficio stampa per il Museo Diocesano
di Milano; in seguito ha collaborato con la casa-museo Bagatti Valsecchi. Ha
insegnato Multimedialità per i beni culturali presso l’Accademia di Brera; è
docente al Master in Museologia, museografia e gestione culturale e alla Scuola
di Specializzazione in Archeologia dell’Università Cattolica di Milano. Ha
pubblicato Musei e cultura digitale. Fra narrativa, pratiche e testimonianze (Editrice
Bibliografica, 2020).
Cesare Cuzzola è ricercatore alla School of Museum Studies presso il Research
Centre for Museums and Galleries (RCMG), University of Leicester. Attualmente
la sua ricerca studia il ruolo delle collezioni museali nella ‘socially engaged
practice’, pratiche culturali che prestano particolare attenzione al loro impatto
sociale. La sua tesi di dottorato indaga l’importanza della cultura materiale nei
musei che trattano questioni sociali contemporanee.
Elena Fierli storica dell’arte e specialista in editoria per l’infanzia e illustrazione,
lavora come ricercatrice indipendente e con l’associazione Scosse sull’educazione
al genere, promozione della lettura e valorizzazione delle differenze. Collabora con
scuole, musei e progetti di formazione e autoformazione. PhD student in Gender
Studies alla Universitat Rovira i Virgili di Tarragona nel programma di dottorato
Doctorat Interuniversitari en Estudis de Gènere: Cultures, Societat i Polítiques.
Docenti
Vera Gheno sociolinguista, traduttrice dall’ungherese e divulgatrice, ha
collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca e per quattro anni con la
casa editrice Zanichelli. Ha insegnato come docente a contratto all’Università
di Firenze per 18 anni; da settembre 2021 è ricercatrice di tipo A presso la stessa
istituzione. La sua prima monografia è del 2016: Guida pratica all’italiano scritto
(senza diventare grammarnazi); del 2017 è Social-linguistica. Italiano e italiani dei
social network (entrambi per Franco Cesati Editore). Nel 2018 è stata coautrice di
Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello (Longanesi).
Nel 2019 ha dato alle stampe Potere alle parole. Perché usarle meglio (Einaudi),
La tesi di laurea. Ricerca, scrittura e revisione per chiudere in bellezza (Zanichelli),
Prima l’italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure (Newton
Compton), Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole (EffeQu); è del 28 aprile
2020 l’ebook per Longanesi Parole contro la paura. Istantanee dall’isolamento. Nel
2021 pubblica Trovare le parole. Abbecedario per una comunicazione consapevole (con
Federico Faloppa, Edizioni Gruppo Abele) e Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le
parole (Einaudi). È del 2022 Chiamami così. Normalità, diversità e tutte le parole nel
mezzo (Il Margine). Nel 2023 ha curato Parole d’altro genere. Come le scrittrici hanno
cambiato il mondo (BUR), e ha pubblicato Galateo della comunicazione (Cesati).
Si occupa prevalentemente di comunicazione mediata tecnicamente, questioni di
genere, diversità, equità e inclusione.
Giulia Grechi antropologa, insegna all’Accademia di Belle Arti di Napoli. PhD in
Teoria e ricerca sociale all’Università La Sapienza di Roma, è stata ricercatrice
a contratto presso l’Università L’Orientale di Napoli nel Progetto EU “Mela –
European Museums in an Age of Migrations”, all’interno del quale ha indagato la
relazione tra musei, antropologia e arte contemporanea in chiave post/de-coloniale.
È socia fondatrice della rivista on line Roots§Routes (con A.C. Cimoli e V.
Gravano) e del collettivo curatoriale Routes Agency. Cura of contemporary arts
(con V. Gravano), con il quale ha curato eventi di ricerca e mostre e collaborato
a progetti di ricerca, tra i quali: “REcall – European Conflict Archaeological
Landscapes Reappropriation” (2012-13); “Transnationalizing Modern Languages
Mobility, Identity and Translation in Modern Italian Cultures”, per il quale ha
curato la mostra Beyond Borders – Transnational Italy (2016-18); “Transcultural
Attentiveness”, progetto del Goethe-Institut di Roma, in collaborazione con il
Museo delle Civiltà di Roma e AMM-Archivio Memorie Migranti (2020-22).
Ha pubblicato La rappresentazione incorporata. Una etnografia del corpo tra stereotipi
coloniali e arte contemporanea (Mimesis 2016) e Decolonizzare il museo. Mostrazioni,
pratiche artistiche, sguardi incarnati (Mimesis 2021). Ha curato con I. Chambers e M.
Nash The Ruined Archive (Politecnico di Milano 2014), e con V. Gravano Presente
Imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei (Mimesis 2016).
Maria Pia Guermandi è un’archeologa classica, responsabile di progetti europei
nell’ambito delle politiche del patrimonio, in particolare archeologico. Membro
del Consiglio di amministrazione della Pinacoteca di Bologna e del Comitato
scientifico del Parco archeologico dell’Appia Antica, è coordinatrice di Emergenza
Cultura e autrice di oltre un centinaio di pubblicazioni.
Manuel Meneghel guida turistica, è ideatore del progetto “Venezia Libertina” che
coniuga ricerca storica, cultura letteraria libertina e turismo culturale. Nell’ambito
di Venezia Libertina propone visite alla città e ai suoi musei tracciando itinerari
Docenti
tematici trasversali che hanno il fine di rovesciare gli stereotipi sulla fruizione
turistica della città portando il pubblico - spesso di prossimità - ad approfondire i
risvolti della cultura libertina veneziana. In quest’ottica ha sviluppato itinerari che
intersecano la storia dell’omosessualità nei suoi aspetti sociali, artistici e letterari.
Collabora in veste di guida e consulente con agenzie specializzate nel turismo
LGBTQ+, associazioni culturali e di cittadinanza attiva.
Raffaella Russo-Ricci è responsabile della mediazione per i musei civici di Parigi
(Paris Musées), di cui fanno parte, ad esempio, il Petit Palais, il Musée d’Art
Moderne de Paris e il Musée Carnavalet - Histoire de Paris. Dal 2013 al 2022
dirige il dipartimento di didattica e mediazione del Musée d’Art et d’Histoire du
Judaïsme (mahJ) di Parigi. Dopo la laurea in storia dell’arte medievale e moderna
conseguita all’università di Bologna, lavora nell’ambito dell’editoria d’arte
prima a Milano e, successivamente, a Parigi. L’esperienza di autrice di libri e di
animatrice di laboratori di storia dell’arte per ragazzi, la induce a proseguire gli
studi in museologia e mediazione culturale all’Ecole du Louvre dove oggi insegna
mediazione culturale. È corrispondente nazionale per la Francia di ICOM CECA
(International Committee for Education and Cultural Action).
Sara Sallam è egiziana, vive nei Paesi Bassi. La sua pratica artistica attraversa
fotografia, cinema, scrittura, narrazione vocale, interventi d’archivio e
autoproduzione di libri. Attraverso il suo lavoro, riflette sugli atteggiamenti
coloniali incorporati nel turismo, nell’archeologia, nelle pratiche museali e negli
archivi fotografici. Ha ricevuto sovvenzioni dalla Fondazione Magnum, dall’Arab
Fund for Arts & Culture, dal Prince Claus Fund e da Mophradat. Il suo lavoro è
stato selezionato per il Lange-Taylor Prize, il Friends of the Arab World Institute
Award, il Kassel Dummy Award, lo Stedelijk Museum’s Art Acquisitions e il
Magnum Foundation Fund. Sara è rappresentata dalla Tintera Gallery; insegna
fotografia e pratiche sociali alla Willem de Kooning Academy di Rotterdam.
Richard Sandell è professore ordinario di museologia e co-direttore del Research
Centre for Museums and Galleries (RCMG) presso la University of Leicester (UK).
Attraverso il centro di ricerca lavora in collaborazione con istituzioni culturali
per sviluppare e promuovere nuove pratiche e approcci sull’equità e l’inclusione,
con l’obiettivo di permettere alle organizzazioni culturali di diventare sempre più
ambiziose nei loro obiettivi di rilevanza sociale. Collaborazioni recenti includono
lo sviluppo dell’allestimento Being Human presso la Wellcome Collection (Londra)
e un grande progetto di coinvolgimento dei pubblici su scala nazionale intitolato
Prejudice and Pride con il National Trust. Nel 2017 ha pubblicato Museums,
Moralities and Human Rights, che indaga come musei, gallerie e istituzioni culturali
di varia natura possano contribuire a informare il dibattito morale e politico che
riguarda le battaglie per l’avanzamento dei diritti umani attraverso la narrazione.
Nel 2019 ha pubblicato insieme a Robert Janes il volume Museum Activism, un
punto di riferimento internazionale che riguarda la svolta attivista sia nella teoria
sia nella pratica museale.
Scosse è un’associazione di promozione sociale attiva a Roma e sul territorio
nazionale che si occupa di educazione di genere e alle differenze e lotta contro
ogni tipo di discriminazione, dalla violenza contro le donne, all’omotransfobia,
al bullismo.