Per una
Nuova Casa
Italiana
Prospettive di ricerca e di progetto
per la post-pandemia
a cura di
Michela Bassanelli, Imma Forino, Luca Lanini, Marco Lucchini
Questo volume è stato realizzato grazie al contributo per la
pubblicazione di atti di convegni dell’Università di Pisa
Laboratorio di ricerca Per una nuova casa italiana
Per una nuova casa italiana : prospettive di ricerca e di progetto per la post-pandemia : atti del primo
convegno del laboratorio di ricerca ‘Per una nuova casa italiana’ / a cura di Michela Bassanelli… [et al.].
- Pisa : Pisa university press, 2023.
728.0945 (23.)
I. Bassanelli, Michela 1. Edilizia residenziale - Progettazione architettonica
CIP a cura del Sistema bibliotecario dell’Università di Pisa
I saggi qui pubblicati sono stati sottoposti a peer review da parte di revisori anonimi.
Comitato Scientifico
Maria Argenti - Sapienza Università di Roma
Camillo Botticini - CBA, Brescia
Alfonso Femia - Atelier(s) Alfonso Femia, Genova-Milano-Parigi
Imma Forino - Politecnico di Milano
Cherubino Gambardella - Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
Luca Lanini - Università di Pisa
Marco Lucchini - Politecnico di Milano
Lina Malfona - Università di Pisa
Sara Marini - IUAV Venezia
Luca Molinari - Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
Luca Reale - Sapienza Università di Roma
Il volume raccoglie i saggi esposti in forma abbreviata al Convegno Nazionale ‘Per Una
Nuova Casa Italiana 2’, Laboratorio di Ricerca Per una Nuova Casa Italiana, DESTEC,
Università di Pisa, Unità di Ricerca POST PA.IN Post Pandemic Interiors, DAStU, Politecnico di Milano, Piattaforma Zoom, 15 giugno 2022.
© Copyright 2023
Pisa University Press
Polo editoriale - Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura
Università di Pisa
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ISBN 978-88-3339-829-7
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L’opera è disponibile in modalità Open Access a questo link: www.pisauniversitypress.it
Indice
7
Premessa
Michela Bassanelli, Imma Forino, Luca Lanini, Marco Lucchini
Interventi sul patrimonio
11
Alcune note sulla condizione residenziale italiana d’oggi
Luca Lanini
17
La modificazione della città moderna.
Il caso-studio della città di fondazione di Carbonia
Giorgio Peghin
27
La grande dimensione dell’abitare.
Un progetto di città aperta per l’area Nord di Napoli
Oreste Lubrano
37
Il progetto della città moderna contemporanea.
Gli spazi collettivi come risorsa per l’abitare di prossimità
Michele Beccu, Milena Farina
45
Well we will live together!
Strategie progettuali innovative per l’abitare condiviso studentesco
Paolo Belardi, Giovanna Ramaccini
53
Ripensare il nesso casa-città nei luoghi dell’‘excel urbanism’
Fabio Lepratto, Marco Peverini, Chiara Battini
65
Un quartiere, una corte, un museo. Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
Anna Chiara Cimoli
75
Rigenerare gli alloggi sociali. Abitare scollamenti
Alessandro Gaiani
83
La rigenerazione ecologica per nuovi habitat urbani
Mariella Annese
91
Fabbricare fare e disfare.
Il lavoro e la trasformazione dello spazio domestico
Eliana Martinelli
99
Se la casa può diventare un ufficio, l’ufficio può diventare una casa?
Le potenzialità dello spazio neutro
Laura Terrone
109
Il corpo post-pandemico. Dal perturbante alla flessibilità
Marco Lucchini
Nuovi modelli. Nuove tipologie
119
L’arredamento salvifico per la produttiva casa italiana
Imma Forino
125
Convivere con le emergenze. Design e nuovi scenari domestici
Serena Del Puglia
135
Abitare nell’era della realtà inscenata.
Lo spazio domestico tra capitalismo delle piattaforme e nuovo reale
Margherita Marri
143
Può un paese tradizionale reinterpretare
le sue antiche radici domestiche?
Lo spazio attorno al tavolo
António Carvalho, Michela Venezia
153
La casa è donna.
Culture abitative femminili nell’Italia del dopoguerra
Francesca Romana Forlini
161
Abitare il presente. Dalla Frankfurt Kitchen a ‘La Casa dell’Uomo’
Antonello Russo
169
Laboratorio cohousing. Un’esperienza al bivio
Jacopo Gresleri
177
Lavoro e studio nello spazio domestico post-pandemico
Agata Bonenberg
185
Diaframmi, arredi, sistemi. Per una casa flessibile
Simona Canepa
193
La stanza componibile e trasformabile.
Attrezzata con orto e giardino per una nuova tipicità urbana
Ombretta Iardino
203
Costruire Esterni. Dall’invenzione della casa all’antropocene
Maurizio Corrado
211
La casa alla fine del mondo.
I rifugi sotterranei dell’uomo contemporaneo
Paolo Marcoaldi
219
Da specializzazione a integrazione.
La trasformazione dello spazio domestico post-pandemico
Michela Bassanelli
231
Riferimenti bibliografici
251
Biografie degli autori
Un quartiere, una corte, un museo. Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
Fig. 1 | La corte
di BiG durante
la mostra ‘Abitanti’, Milano,
2022 (credits:
C. Maiocchi,
Pinacoteca di
Brera, 2022).
Fig. 2 | Una riunione dei primi
abitanti di BiG
nel cantiere,
2020 (credits:
M. Vireca, ABCittà, 2020).
64
Un quartiere, una corte, un museo.
Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
Renzo
s’incamminò con la sua pace. […] Verso sera,
arriva a Greco, senza però saperne il nome; ma, tra
un po’ di memoria de’ luoghi, che gli era rimasta
dell’altro viaggio, e il calcolo del cammino fatto
da Monza in poi, congetturando che doveva esser
poco lontano dalla città, uscì dalla strada maestra,
per andar ne’ campi in cerca di qualche cascinotto,
e lì passar la notte; ché con osterie non si voleva
impicciare. Trovò meglio di quel che cercava: vide
un’apertura in una siepe che cingeva il cortile d’una
cascina; entrò a buon conto.
Alessandro
Manzoni, I promessi sposi, 1825-1827, cap.
XXXIII
Il saggio descrive BiG-Borgo Intergenerazionale Greco, un’esperienza di rigenerazione urbana e di abitazione a basso costo in corso dal 2018 nel quartiere milanese di Greco, a ridosso del confine nord-orientale della città. Questa
esperienza costituisce un modello di interesse sotto diversi profili. Innanzitutto, a livello di gestione, esso intreccia pubblico e privato. All’interno del
progetto, realizzato da imprenditori privati, si colloca infatti un servizio gestito
dalla cooperativa sociale ABCittà, in convenzione con il Comune di Milano.
A livello urbanistico, restituisce al quartiere e alla città un edificio antico di
pregio, affacciato su una corte pubblica da decenni e in stato di degrado e
abbandono; il progetto si articola poi in una serie di gemmazioni che a loro
volta impattano positivamente sul quartiere. A livello sociale, infine, BiG propone un modello basato sulla convivenza intergenerazionale con formule sperimentali di mutualità a base vocazionale che provano a superare il concetto di
fragilità, spesso sussunto come dato identificativo permanente, promuovendo
invece l’empowerment in chiave evolutiva e dinamica (Agustoni, 2003; Aime,
2020; Mullins e Moore, 2018; Remotti, 1996).
Il progetto ha lo scopo di supportare e salvaguardare l’autonomia dei singoli abitanti e insieme di coltivare una socialità informale, che vede nella corte e
nei ballatoi il teatro di un nuovo vivere comune, riempitosi di nuove possibilità
65
Anna Chiara
Cimoli
Un quartiere, una corte, un museo. Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
creative durante i mesi della pandemia da Covid-19 (Giorgi, 2020; Hagbert
et al., 2020; Paris e Pezzoni, 2020; Tims, 2021). A livello culturale, infine,
BiG rappresenta l’occasione per il recupero di memorie individuali e collettive
a rischio di dispersione, nonché la valorizzazione del patrimonio materiale e
immateriale del quartiere, confluite nel progetto MUBIG-museo di comunità
di Greco (Chynoweth et al., 2021; Cimoli, 2022; Consiglio d’Europa, 2005;
De Finis, 2021).
Nel saggio si spiegherà quali condizioni hanno permesso la nascita e lo
sviluppo del progetto, se ne analizzeranno i punti di forza e le criticità, se ne
tratteggeranno possibili sviluppi, mettendone in evidenza la replicabilità. Al
cuore della riflessione sta la comprensione del concetto di ‘commoning’ in un
contesto come quello della periferia industriale milanese, in un’epoca di profondo indebolimento delle possibilità di accesso alla casa rispetto all’arresto
della mobilità sociale, all’indebolirsi del potere d’acquisto delle classi medie,
all’impoverimento causato anche dalla pandemia e dai rincari energetici (Labaeye, 2019; Peverini, 2022). Dal punto di vista metodologico, il saggio analizza
il caso di studio cercando di collocarlo sul più vasto sfondo socio-economico
e culturale che caratterizza le città italiane del Nord nella contemporaneità
e riflette criticamente sugli strumenti della progettazione partecipata e della
curatela condivisa (Cimoli, 2020a; Cimoli, 2020b; Fortier, 2010; Raicovich,
2021). Avendo partecipato come consulente scientifica al team di progetto fin
dall’inizio, ed essendomi occupata più recentemente della concezione, della
curatela e del ‘public program’ di MUBIG, porto qui lo sguardo dei ‘practice-based studies’ (Gherardi, 2019; Faulkner e Faulkner, 2018; Giorgi, Pizzolati
e Vacchelli, 2021), declinato, per quanto riguarda la dimensione patrimoniale,
nella ricerca attraverso la curatela (Butler e Lehrer, 2016) e nella ‘public history’ (Hurley, 2010; Dean, 2018).
Borgo Cascina Conti | BiG è un progetto di rigenerazione urbana finalizzato
al recupero della storica Cascina Conti di Greco, risalente al XV secolo. Nel
borgo – composto dall’antica cascina e da corpo antistante, separati da una
corte pedonale piantumata – sono stati ricavati venticinque minialloggi, nonché una serie di spazi e servizi condivisi destinati a tre categorie di abitanti:
studenti e lavoratori fra i 18 e i 35 anni; genitori singoli con bambini; anziani
over 65 autosufficienti1.
BiG, oltre che un complesso residenziale, è un servizio sperimentale che
promuove la collaborazione tra persone di diversa età; un’esperienza di abitazione di qualità a basso costo vocata a esercitare un impatto positivo su tutto
il quartiere in termini di coesione sociale, lotta all’esclusione e valorizzazione
dei beni culturali materiali e immateriali del territorio.
Il progetto si è posto l’obiettivo di riqualificare un’area della città caratterizzata da un’identità molto marcata: stretto fra il rilevato ferroviario, il Navi-
66
Un quartiere, una corte, un museo. Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
glio Martesana e la prima cinta periurbana, il quartiere di Greco si è sempre
sentito una piccola ‘città nella città’ (fino al 1923 era un borgo indipendente,
cfr. Banfi, 1988). Punteggiato da preesistenze di grande pregio (porzioni di
antiche cascine, edifici religiosi del XV secolo come la chiesetta di Segnano,
residenze di villeggiatura dei nobili milanesi come Villa Litta, i cui affreschi,
realizzati da Bernardino Luini, sono in parte conservati al Museo Louvre di Parigi), Greco smentisce i luoghi comuni più stereotipati sulle periferie, confermando la notevole ricchezza e differenziazione di risorse del caso milanese in
termini di capacità rigenerativa a base culturale (Bertuzzi, Caciagli e Caruso,
2019; Bidussa e Polizzi, 2017; Cremaschi, 2016; Laino, 2020; Orsini, 2017).
Greco è un territorio vitale, caratterizzato da un diffuso associazionismo, un
radicato senso di appartenenza, una spiccata dimensione internazionale: l’alta
componente di cittadini con background migratorio che si riscontra in tutta la
città si riflette anche nella composizione del quartiere, nonché fra gli abitanti
di BiG2.
L’azione si colloca nell’ambito del Piano Integrato di Intervento Greco-Conti, che interessa un’area di 48mila mq. Frutto di una progettazione attivata nel 2011, la convenzione fra il Comune e la società Borgo Cascina Conti
srl si articola su quattro assi: la realizzazione di un nuovo complesso edilizio,
in parte a regime libero, in parte a regime convenzionato, oggi abitato principalmente da famiglie giovani; il recupero conservativo-funzionale della Cascina Conti, destinata sia a funzioni residenziali private sia a residenza sociale;
la realizzazione di un centro sportivo; una serie di interventi di urbanizzazione
quali la valorizzazione del verde attorno al tracciato ferroviario e la riqualificazione della piazza al centro del Borgo3. Centrale nell’intero processo che ha
permesso la realizzazione di BiG è il ruolo del terzo settore. La cooperativa
ABCittà, un collettivo di urbanisti, architetti e operatori sociali attivo dal 1999
nell’ambito della progettazione partecipata – accreditata presso i diversi attori
del progetto, sia quelli istituzionali che i privati, in virtù dell’esperienza di mediazione in contesti complessi –, si è proposta come ente gestore, rispondendo
anche alla propria vocazione a radicarsi in un territorio specifico.
BiG si articola in tre servizi, denominati rispettivamente ‘residenza solidale’ (per i genitori single con bambini e per gli anziani autosufficienti), ‘studentato solidale’ e ‘spazio multifunzione’. Quest’ultimo ospita una portineria
sociale che risponde ai bisogni spiccioli dei residenti quali distribuire la posta,
facilitare le comunicazioni, risolvere piccoli problemi quotidiani; la sede di
ABCittà; lo spazio ludico genitori-bambini; la lavanderia comune e BiblioBiG,
parte della Rete delle Biblioteche di Condominio del Comune di Milano. Il locale della biblioteca accoglie anche il costituendo archivio fotografico di quartiere, progressivamente arricchito dalle donazioni degli abitanti del quartiere.
Il progetto si proietta nel quartiere attraverso la co-gestione, da parte di ABCittà e degli abitanti di BiG, di spazi e servizi: la partecipazione alla cura dell’orto
67
Un quartiere, una corte, un museo. Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
urbano come spazio di relazione, il riuso delle arcate ferroviarie a seguito di un
percorso di progettazione partecipata (Bando alle Periferie 2018 del Comune di
Milano), con interventi di street artists selezionati nell’ambito di una call con il
sostegno di Segnali d’Italia-IGPDecaux. Sotto le arcate si collocheranno anche
ClimBING, la parete di arrampicata realizzata grazie a un crowdfunding civico, e
una sezione di MUBIG-museo di comunità. Altri progetti attivati dal 2018 a oggi,
spesso a partire dall’iniziativa degli abitanti, comprendono il gruppo d’acquisto
(inserito nel circuito di Alveare che dice sì), BiGKids, finalizzato all’incontro tra
genitori e bambini di BiG e del vicinato attorno al tema della lettura (con il contributo di Fondazione Prima Spes), Spesa SOSpesa, progetto dell’associazione
SOS, a cui BiG aderisce con i propri volontari distribuendo cibo a famiglie in difficoltà economica, e infine la ciclofficina e il bike surfing, un sistema bike sharing
gratuito, realizzato in collaborazione con NOPLANETB e Punto Sud4.
Abitare a BiG | Dei venticinque alloggi totali, la cui superficie va da 25 mq a
45 mq, quattordici sono destinati ai giovani studenti e lavoratori (per un totale
di diciannove residenti); sei da genitori single con bambini (tredici residenti) e cinque da over sessantacinque (cinque residenti). L’équipe di ABCittà è
composta da cinque soci, che dedicano ognuno una quota-parte del loro tempo
lavoro al servizio, più due educatori dedicati ai genitori single con figli, assunti
ad doc. Il ruolo della cooperativa consiste fondamentalmente nell’accompagnamento degli abitanti e nella cura delle relazioni interne, con uno sguardo
che vuole essere quanto più ‘leggero’ possibile, e tuttavia presente.
Il modello di BiG, fondato sul mutuo aiuto locale a forte valenza sociale e
multigenerazionale, è ispirato alle Mehrgenerationenhäuser tedesche (Riedel,
2012; Wolter, 2013)5. Il progetto promuove forme ‘leggere’ di mutualità come
modo per contraffortare la comunità dei residenti e quella del quartiere: gli
abitanti, selezionati attraverso open call, mettono a disposizione del progetto
un certo numero di ore – indicativamente dieci al mese; di più per chi esprime
una maggiore disponibilità – a partire dalle proprie specifiche competenze,
a fronte di un affitto mensile calmierato, decisamente competitivo rispetto ai
costi medi dell’abitare a Milano, una delle voci più critiche per un ceto medio
sempre più schiacciato verso il basso (Peverini, 2022)6. Le ore messe a disposizione, calendarizzate e oggetto di un ‘patto’ formale, possono essere svolte sia
in termini di ‘volontariato civico’ per i progetti e servizi locali (per esempio la
biblioteca o MUBIG), sia come ‘mutuo aiuto’ interno a BiG nel supporto agli
altri abitanti in condizioni di bisogno. Il coordinamento delle ore dedicate alla
mutualità si è rivelato particolarmente complesso, soprattutto rispetto al gruppo degli studenti e giovani lavoratori: la mobilità lavorativa che caratterizza
questa generazione ha richiesto frequenti riformulazioni, generando alcune criticità. La comunità degli abitanti, tuttavia, si sta rivelando nel complesso solida. L’ingresso dei primi inquilini è avvenuto nel 2020, alla vigilia del secondo
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Un quartiere, una corte, un museo. Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
lockdown: questo dato ha costituito un indesiderato ma utile ‘crash test’ del
progetto. Sotto la pressione dell’isolamento forzato, in un tessuto di relazioni
ancora acerbo e tutto da costruire, è stato evidente come la prossimità fisica
garantita dalla morfologia della corte, la situazione di ‘parità’ data dall’essere
arrivati nello stesso periodo a valle di una scelta coraggiosa e orientata, il senso
del ‘commons’ costituito dal benessere abbiano drasticamente accorciato le
distanze. Ne sono nate forme di mutualità ‘dal basso’ efficaci tanto rispetto
alle mansioni della vita quotidiana, divenute improvvisamente difficili – fare
la spesa, cucinare, acquistare e distribuire medicinali – quanto più in generale
alla cura del benessere mentale minacciato dalla solitudine forzata, più fortemente percepita dagli studenti fuori sede o dai lavoratori provenienti da altre
città, che all’epoca come oggi costituiscono la maggioranza7.
Rappresentare BiG | Nel 2020, insediatisi i primi abitanti, l’area Musei e Società
di ABCittà – composta da me e Maria Chiara Ciaccheri con la collaborazione degli altri soci – ha riflettuto sull’importanza di rappresentare la storia della cascina,
saldandola al presente e rilanciandola verso il futuro. Questo desiderio è stato sin
dall’inizio concepito come un compito civile, inteso soprattutto, come possibilità di
apertura di uno spazio dialogico nella città, nella consapevolezza che compito di un
museo contemporaneo sia anche, o forse soprattutto questo (Beeksma e De Cesari,
2018; Cimoli, 2021; Heumann Gurian, 2021; Raicovich, 2021)8. In collaborazione
con Pinacoteca di Brera, che ha accettato di lavorare in partnership con noi per riflettere sperimentalmente sulla relazione centro-quartieri, e con Stazione Radio, un
centro di produzione poco distante da BiG, è nato dunque il progetto MUBIG-museo di comunità di Greco, che si ispira ai musei di quartiere esistenti in molte città,
dal caso più storicizzato, quello di Anacostia, gemmato dalla Smithsonian a Washington DC, fino ai più recenti esempi, soprattutto di ambito statunitense, germanico e britannico. MUBIG, che non dispone di uno spazio fisico e si definisce
come un museo ‘diffuso, del presente, partecipato’, opera tramite la metodologia
della co-curatela (Raicovich, 2021) e articola le proprie azioni su tre assi: 1. mostre
temporanee. A oggi sono state realizzate una mostra di fotografie storiche della
corte (‘A Greco ieri e oggi’, aprile 2022) poste a confronto con l’aspetto attuale, occasione per una campagna di ‘public history’ presso i cittadini storici del quartiere,
e una mostra di quattro opere della Collezione Zavattini conservata a Brera (‘Abitanti’, maggio 2022), occasione per una serie di appuntamenti pubblici, fra cui una
conversazione con il direttore del museo, James Bradburne, e l’inaugurazione delle
didascalie prodotte da Brera e regalate alla chiesa di San Martino, che conserva due
dipinti della collezione braidense; 2. passeggiate in quartiere, fruibili sia in gruppo
che individualmente attraverso i podcast prodotti a partire dai racconti degli abitanti
del quartiere; 3. musei in scatola o ‘discovery box’, due serie di valigie contenenti
attività sul tema dei confini, sia quelli materiali che quelli percepiti.
69
Un quartiere, una corte, un museo. Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
70
Un quartiere, una corte, un museo. Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
Fig. 3 | La corte
di BiG durante
la mostra ‘Abitanti’, Milano,
2022 (credits:
C. Maiocchi,
Pinacoteca di
Brera, 2022).
71
Un quartiere, una corte, un museo. Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
Un modello replicabile? | A distanza di quasi due anni dall’insediamento dei
primi abitanti, e anche alla luce della dura prova della pandemia, è possibile affermare che il modello BiG risponde a un bisogno socio-economico diffuso, resistendo alla gentrificazione galoppante (si pensi al contiguo quartiere di NoLo)
e mettendo a sistema le risorse individuali, con tutta la sensibilità e l’elasticità
necessaria, per la costruzione di un vero ‘common’ (De Cesari e Dimova, 2019).
La valutazione in itinere della tenuta del progetto, in termini di qualità delle
relazioni interpersonali, soddisfazione da parte degli inquilini e sostenibilità,
viene svolta tramite colloqui individuali e di gruppo. A oggi, costituiscono degli
indicatori positivi la stabilità degli inquilini anziani e il mantenimento della loro
autosufficienza, l’aderenza delle madri con bambini al progetto soprattutto in
termini di cura delle relazioni (con i figli e con gli altri abitanti), il rispetto delle
regole condivise, frutto di un percorso di progettazione partecipata, l’integrazione del progetto nel quartiere, nutrita anche da MUBIG. Nonostante l’aspetto
emotivo sia importante e il distacco difficile, è importante sottolineare come la
mobilità dei giovani e delle mamme single sia da considerare un indicatore di
raggiungimento di una maggiore autonomia, dunque un dato positivo.
Possiamo dunque affermare che il prototipo messo a punto a Greco costituisce un modello potenzialmente replicabile, a condizione di garantire un
accompagnamento socio-culturale costante, dotato di strumenti professionali
di ascolto e mediazione, capace di interloquire con gli attori istituzionali e
interessato a coinvolgere capillarmente le diverse voci del territorio. Inoltre,
come dimostrato dall’afflusso di pubblico e dai riscontri dei partecipanti (fra
cui i questionari di valutazione somministrati alle classi di scuola superiore
che hanno preso parte alle attività di MUBIG), la proposta culturale condivisa
e co-curata con gli abitanti costituisce un indubitabile valore aggiunto (Fondazione Fitzcarraldo, 2021), che ci si augura possa costituire sul lungo periodo
una piattaforma di rappresentazione e di discussione aperta e plurale.
Note
1
BiG è realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Peppino Vismara, in
convenzione con il Comune di Milano. MUBIG è stato finanziato nell’ambito del Bando 57 di
Fondazione di Comunità Milano.
2
Mentre scrivo, sedici dei venticinque abitanti sono cittadini stranieri: tutte le mamme single con
bambini qui indirizzate dai Servizi Sociali del Comune di Milano, provenienti da Nigeria e Perù,
e quattro giovani lavoratori, provenienti rispettivamente da Argentina e Somalia. Nel Municipio
2, al 31.12.2021 la popolazione straniera era composta da 46.435 abitanti, pari al 29% del totale.
Fonte: Comune di Milano, Anagrafe della popolazione residente del Comune di Milano (https://
www.comune.milano.it/documents/20126/2313917/stranieri_naz_sex_municipi_2021_e_tot.
pdf/16380c96-4556-96c7-56cb-284b64f0f393?t=1644565137477). Questo link e tutti i successivi
sono stati verificati il 26 luglio 2022.
3
L’intervento è definito e normato nell’ambito del Programma Integrato di Intervento Greco-Conti, oggetto di convenzione tra Comune di Milano e Borgo Cascina Conti S.r.l. con atto n. 15087
del 21 giugno 2011, successivamente modificato e integrato con atto n. 10356/4760 del 24 ottobre
2018 in cui ABCittà soc. coop. soc. viene riconosciuta quale ente gestore del borgo storico (ca-
72
Un quartiere, una corte, un museo. Il modello BiG/MUBIG a Greco, Milano
scina). Scaduti i trent’anni previsti dalla convenzione, la struttura tornerà al Comune di Milano
per la messa al bando (integrazione alla convenzione del PII, novembre, 2018). La Convenzione
tra il Comune di Milano e ABCittà (atto n. 3592 del 3 luglio 2020) regolamenta la gestione del
servizio BiG-Borgo Intergenerazionale Greco. Cfr. https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/
urbanistica-ed-edilizia/attuazione-pgt/greco-conti-programma-integrato-di-intervento e https://
bigreco.it/. Dal punto di vista gestionale, ABCittà ha fatto riferimento lungo tutto il processo alla
Direzione Centrale Urbanistica e Sviluppo del Territorio per l’innesco operativo degli strumenti
di pianificazione e normativi (Convenzione di PII modificata per l’attuazione della Residenza
Solidale) e la Direzione Centrale Politiche Sociali e Cultura Della Salute-Politiche per la Casa. A
livello locale, è costante il dialogo con il Municipio 2; con Borgo Cascina Conti s.r.l., titolare della
convenzione con il Comune di Milano del PII e soggetto costruttore delle opere; con organizzazioni della società civile (in particolare Legambiente Lombardia Onlus, Fondazione Progetto Arca
Onlus; Associazione Gruppo FAS Ferrante Aporti Sammartini; ASD Greco San Martino; Social
Street Greco Positiva); con Caritas Ambrosiana (che gestisce il Refettorio Ambrosiano, nato nel
2015 in occasione di Expo) e con la Parrocchia di San Martino; infine con l’Istituto Comprensivo
Locatelli-Quasimodo per il coinvolgimento dei bambini e ragazzi del quartiere.
4
Tutti i progetti sono descritti sulla pagina https://bigreco.it/intorno-a-big/.
5
https://www.mehrgenerationenhaeuser.de/.
6
La sostenibilità del progetto si esprime anche nell’attenzione all’aspetto energetico. Vengono
infatti utilizzate tecnologie a basso consumo e di minimo impatto ambientale. Tutte le unità immobiliari sono dotate di un sistema di riscaldamento, raffrescamento e deumidificazione che consente
di godere di condizioni di grande comfort in tutti i periodi dell’anno. Il riscaldamento e il raffrescamento vengono prodotti con sistemi in pompa di calore geotermica e ‘free cooling’. Il sistema
automatico di ricambio dell’aria consente recupero di calore e ulteriore deumidificazione.
7
È quanto emerge dalle interviste agli abitanti realizzate dagli operatori di ABCittà per la produzione dei podcast di MUBIG, curati da Stazione Radio e accessibili online sulla piattaforma izi.
travel (https://izi.travel/it/fe1b-mubig-museo-di-comunita/it, accesso il 24 giugno 2022). Alcune
videointerviste, realizzate da Cesare Maiocchi della Pinacoteca di Brera, sono visibili sul canale
YouTube del museo all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=7-0gChKGKK8 [Accesso
24 giugno 2022].
8
Nel 2022 ABCittà ha vinto, con Teatro dell’Arte (capofila), Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e
Terzo Paesaggio, il bando ‘Milano è viva’ del Comune di Milano per portare spettacoli nei diversi
quartieri cittadini, fra cui la corte di BiG.
73
Riferimenti bibliografici
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Biografie degli autori
Mariella Annese
Architetta, PhD in Progetto urbano sostenibile presso l’Università degli Studi Roma Tre. È ricercatrice (L. 240/10) in Urbanistica presso il DICAR del Politecnico di Bari presso cui svolge attività
di ricerca interessandosi ai territori di margine dell’abitare contemporaneo. Ha condotto ricerche
sugli impatti delle dinamiche insediative e turistiche nel paesaggio costiero ed è autrice di saggi
e progetti sul tema della rigenerazione urbana, campo nel quale indaga facendo parte di gruppi di
ricerca e cluster nazionali. È autrice del libro Territori del progetto. Tra urbanistica e paesaggio
(2020). Dal 2021 è direttrice esecutiva di Urban@it.
Michela Bassanelli
Architetta, PhD, è ricercatrice (L. 240/10) in Architettura degli Interni e Allestimento presso il
Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano. I suoi interessi di ricerca sono
incentrati sugli interni domestici, sulla museografia e allestimento attraverso un approccio teorico multidisciplinare. Di recente si sta occupando degli effetti della pandemia da Covid-19 sulle
modificazioni dell’abitare contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni: Towards a Sustainable Post
Pandemic Society (con P. Salvadeo 2022), Abitare oltre la casa. Metamorfosi del domestico (2022)
e Covid-Home. Luoghi e modi dell’abitare, dalla pandemia in poi (2020).
Chiara Battini
Architetta, si laurea nel 2020 presso il Politecnico di Milano. Svolge attività di tutoraggio didattico
in diversi Laboratori della Scuola AUIC, Politecnico di Milano. Tra le attività di ricerca progettuale partecipa al concorso di idee ‘Re-Live 2020 Upcycling degli edifici ERP di Tor Bella Monaca a
Roma’ come membro del team ‘reBel-La’, conseguendo il primo premio. Dal 2021 collabora con
lo studio AG&P greenscape, occupandosi del progetto di paesaggio.
Michele Beccu
Architetto, professore ordinario di Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento di
Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, dove insegna nei Laboratori di Progettazione
architettonica. Svolge una costante attività di ricerca, riportata in numerosi saggi e pubblicazioni,
tra cui La casa dei Maestri (2007), L’involucro architettonico contemporaneo tra linguaggio e
costruzione (2008), La forma del Museo (2016), Tre cantieri romani (2018). È socio dello Studio ABDR Architetti Associati, con cui ha realizzato numerose opere infrastrutturali e museali,
riportate in molte pubblicazioni. Nel 2014 il Teatro dell’Opera di Firenze è insignito del Premio
INARCH-Ance come miglior intervento italiano di nuova costruzione.
Paolo Belardi
Ingegnere civile edile, professore ordinario di Composizione architettonica e urbana nel Dipartimento
di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, dove è presidente del corso di
laurea in Design. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’architettura della città, con particolare
attenzione ai processi di rigenerazione urbana fondati sul principio identitario del costruire nel costruito.
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Biografie degli autori
Agata Bonenberg
Architetta, professoressa ordinaria e direttrice dell’Istituto di Interior and Industry Design presso
la Facoltà di Architettura della Poznan University of Technology. Dal 2014 collabora con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. È visiting professor presso
la Chongqing Jiaotong University in Cina. Ha lavorato presso studi di architettura in Germania,
Australia, Scozia e Italia, tra cui Renzo Piano Building Workshop. La sua ricerca si occupa del
tema degli spazi che supportano e stimolano la creatività e il pensiero creativo. Esperta nel campo
della progettazione universale e inclusiva, è autrice di diversi brevetti.
Simona Canepa
Architetta, PhD candidate in Architettura Storia e Progetto al Politecnico di Torino dove svolge
attività didattica presso il Dipartimento di Architettura e Design. Le sue ricerche vertono principalmente sul tema dell’abitare. Durante gli anni come ricercatrice (L. 240/10) ha svolto un periodo di ricerca presso la University of Tehran i cui esiti sono raccolti nella curatela Spaces for
living - Spaces for sharing (2020). Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Architettura degli interni
e progetto dell’abitazione. Nuove tendenze dell’abitare (2015), Suspended Living in Temporary
Spaces (2018).
António Carvalho
Architetto, professore associato di Composizione architettonica e urbana al Politecnico di Milano,
è un pluripremiato architetto e progettista urbano. La sua formazione è avvenuta alla Scuola di
Porto e si è laureato alla FAUTL a Lisbona nel 1988. Ha conseguito il PhD in Architettura presso
IST a Lisbona. La sua tesi di dottorato Housing for Older People in Lisbon. From Collective into
Assisted Living ha ricevuto il Premio André Jordan 2014. I suoi principali ambiti di ricerca sono gli
ambienti a misura di anziano, l’edilizia abitativa multigenerazionale, lo spazio urbano condiviso
e il design inclusivo.
Anna Chiara Cimoli
È ricercatrice (L. 240/10) in Storia dell’Arte contemporanea all’Università degli Studi di Bergamo.
Specializzata in Muséologie all’Ecole du Louvre, ha conseguito un PhD in Storia dell’Architettura
al Politecnico di Torino. Ha partecipato come ricercatrice al progetto europeo MeLa*-European
Museums in an Age of Migrations ed è stata docente a contratto presso la facoltà di Scienze dei
Beni Culturali dell’Università degli Studi di Milano. Si occupa di museologia sociale e pratiche
partecipative, collaborando con numerose istituzioni in Italia e all’estero. Dal 2020 è curatrice di
MUBIG, il museo di comunità di Greco. Co-dirige la rivista di studi visivi Roots § Routes ed è
responsabile scientifica della collana ‘Museologia presente’ (Nomos edizioni). È presidente della
Fondazione CASVA, che tutela e valorizza gli archivi di architettura del XX secolo.
Maurizio Corrado
Architetto e curatore, si occupa di ecologia del progetto dagli anni Novanta. Ha lavorato per giornali e televisioni, curato trasmissioni di design per Canale 5 e SKY, ha organizzato mostre ed
eventi culturali, diretto collane, riviste e strutture di formazione, ha pubblicato oltre venti libri
di saggistica su design e architettura ecologica, con traduzioni in Francia e Spagna. Ha diretto
la rivista ‘Nemeton Magazine’. Ha insegnato all’Università di Camerino, alla Naba di Milano,
all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Verona e Foggia. Con l’Istituto di Cultura Italiana di
Melbourne sta curando un progetto vincitore di un bando del Ministero degli Affari Esteri per la
realizzazione di un festival sulla cultura italiana a Melbourne (2023). Scrive di letteratura e teatro.
Tra le sue pubblicazioni: L’invenzione della casa. Storia di una trappola (2018) e Architetture del
dopo. Costruire con salice, canna, bambù, paglia (2020).
Serena Del Puglia
Architetta, PhD in Disegno industriale, è ricercatrice (L. 240/10) in Design presso l’Università
degli Studi di Palermo. I suoi interessi scientifici spaziano dal Lighting Design all’Exhibition
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Biografie degli autori
Design, con particolare riferimento all’ambito dei beni culturali; temi sui quali ha scritto diversi
articoli, saggi e la monografia Exhibition Design Stories. Metodi e pratiche di fruizione della
cultura (2022). Ha partecipato a svariati congressi nazionali e internazionali. L’attività didattica si
sviluppa attualmente intorno al design di sistemi di oggetti dal forte valore narrativo.
Milena Farina
Architetta, professoressa associata di Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento
di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. Nella sua attività di ricerca si è interessata
di spazi e figure dell’abitare nella città moderna e contemporanea, studiando in particolare il tema
della casa collettiva. È autrice delle monografie: Colonie estive su due mari. Rovine, progetto e
restauro del moderno (2021), Borgate romane. Storia e forma urbana (2017) e Spazi e figure
dell’abitare. Il progetto della residenza contemporanea in Olanda (2012). Dal 2008 svolge attività
di sperimentazione progettuale come factory architettura, rivolgendo particolare attenzione ai temi
dello spazio pubblico e della riqualificazione urbana.
Imma Forino
Architetta, PhD, è professoressa ordinaria di Architettura degli Interni e Allestimento al Politecnico di Milano. Fra le sue pubblicazioni: L’interno nell’interno. Una fenomenologia dell’arredamento (2001), Eames, design totale (2002), George Nelson, thinking (2004), Uffici. Interni arredi
oggetti (2011-Premio Biella Letteratura e Industria per la saggistica 2012), La cucina. Storia culturale di un luogo domestico (2019) e la curatela (con B. Bonfantini) del volume Urban Insterstices
in Italy. Design Experiences (2021).
Francesca Romana Forlini
Architetta, PhD, è adjunct associate professor presso il New York Institute of Technology dove
insegna Storia dell’Architettura ed è docente di Architettura degli Interni presso Parsons The New
School a New York. È stata la direttrice del corso triennale di Storia e Teoria dell’Architettura presso la University of Hertfordshire, ricercatrice per Foster + Partners, docente e ricercatrice presso
Middlesex University, Harvard University e il Royal College of Art (RCA). Dirige la collana di
architettura bilingue ‘Stanze’, è editrice per KoozArch, collabora a Il Giornale dell’Architettura ed
è stata curatrice della rivista Oblique, Critical Conservation, vol. 1. È fulbrighter e alumna della
Harvard Graduate School of Design e dell’RCA.
Alessandro Gaiani
Architetto, ricercatore in Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento Architettura
dell’Università degli Studi di Ferrara, dove svolge ricerche basate sull’approccio ecosistemico
alla progettazione architettonica. È autore e curatore di libri, saggi, articoli. L’interesse degli studi
è orientato sulle modalità di intervento sul patrimonio esistente scartato e sulle relazioni con le
comunità. È stato membro del team curatoriale del Padiglione Italia alla 17. Mostra Internazionale
di Architettura della Biennale di Venezia (2021) e co-curatore della sezione ‘Storia di un minuto,
Comunità Resilienti nei territori del post-sisma in Italia’. Ha vinto e si è classificato in concorsi di
progettazione nazionali e internazionali.
Jacopo Gresleri
Architetto, PhD in Architettura, Urbanistica, Conservazione dei Luoghi dell’Abitare e del Paesaggio al Politecnico di Milano, dove è attualmente docente a contratto presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani. Ha insegnato all’Università degli Studi di Ferrara e al Politecnico di Torino;
Visiting Lecturer al NYIT (2008-2019); TU-Wien; TU-Delft; Kent; Syracuse e numerose Università italiane. Autore di saggi e monografie, ha tenuto conferenze in Italia e all’estero. La sua ricerca
si concentra prevalentemente sulla progettazione architettonica e urbana e sul tema della casa, in
particolare sul cohousing e l’abitare collaborativo. Consigliere dell’Ordine degli Architetti di Bologna, è membro del Social Habitat Work Group dell’Unione Internazionale degli Architetti (UIA).
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Biografie degli autori
Ombretta Iardino
Architetta-scenografa, PhD in Composizione architettonica e docente a contratto di Architettura
degli Interni e Allestimento presso il DiARC, Università degli Studi di Napoli Federico II. Svolge
la sua attività di ricerca e di didattica nell’ambito dell’Architettura degli Interni e della Scenografia con particolare attenzione allo studio dell’architettura ad assetto variabile. Specializzata nella
progettazione di architetture di scena per l’opera lirica, ha lavorato in Italia e all’estero (Arena di
Verona, Gran Teatro La Fenice Venezia, Badisches Staatstheater Karlsruhe, Theater St. Gallen).
È autrice di numerosi articoli e delle monografie: La cellula laboratorio (2021), La scena di un
interno. Osservazioni elementari sul costruire una stanza a teatro (2020), Lo studio dell’oggetto
d’arredo tra scena e quotidiano (2020) e L’architettura di un interno. Lo studiolo (2019).
Luca Lanini
Architetto, PhD, è professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana presso il DESTeC
dell’Università di Pisa e presidente del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura. Tra le
sue pubblicazioni: Le Ville di Ludwig Mies van der Rohe (2022), Lo spazio cosmico di Leonidov (2020), Architetture per Metropoli. Ivan Leonidov/Gianugo Polesello (2019), Ivan Leonidov.
Ascesa e Caduta (2018), La Città d’Acciaio. Mosca Costruttivista 1917-1937 (2017) e La Costruzione della Villa Moderna, voll. 1-3 (2016-19, con A. Boschi).
Fabio Lepratto
Architetto, PhD in Architettura Urbanistica e Conservazione dei Luoghi dell’Abitare e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano. È ricercatore (L. 240/10) in Composizione architettonica
e urbana presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani dello stesso Ateneo. Interessato al
rapporto tra casa e città, si occupa di forme dell’abitare contemporaneo, con particolare riferimento alla rigenerazione del patrimonio esistente. Nel 2021 pubblica la monografia Trasformare case
e quartieri. Temi, progetti e strumenti per la rigenerazione della residenza collettiva. Coordina
la ricerca qui presentata, prestando particolare attenzione alla dimensione spaziale del nesso casa-città, alle esplorazioni progettuali e all’estrapolazione di tattiche d’intervento generalizzabili.
Oreste Lubrano
Architetto, PhD candidate presso il DRACo, Dottorato in Architettura e Costruzione della Sapienza Università di Roma. Svolge con continuità attività di ricerca e di assistenza alla didattica nei
corsi tenuti dai proff. Federica Visconti e Renato Capozzi presso il DiARC, Università degli Studi
di Napoli Federico II. Ha curato con N. Coppola, M. Criscitiello e G. Di Costanzo la pubblicazione
Un mercato coperto per Roma. Laboratorio di Sintesi Finale in Composizione Architettonica e
Urbana (2022) e con C. Orfeo il volume Immaginare la città antica. Progetti per Tindari (2023).
La sua attività di ricerca è incentrata sul rapporto tra architettura e archeologia, in particolare sulle
modalità di rendere intellegibile la natura insediativa delle città greche di antica fondazione, nel
territorio della attuale Turchia.
Marco Lucchini
Architetto, professore associato di Composizione architettonica e urbana al Politecnico di Milano,
è visiting professor al Politecnico di Poznan. Fra le pubblicazioni recenti: La casa popolare a
Milano. Social Housing in Milan (2020); Trasfo_mace. Ipotesi di trasformazione e riuso per l’ex
Macello di Milano (2020), Piccoli borghi in abbandono. Percorsi di progetto (2016), Oltre Babele. Architetture per linguaggi vivi (2012) e Architettura moderna e contemporanea in Sardegna
(2008).
Paolo Marcoaldi
Architetto, PhD, è ricercatore (L. 240/10) in Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento di Architettura e Progetto di Sapienza Università di Roma. La sua attività didattica e
di ricerca è incentrata sui temi e i metodi del progetto in architettura, con particolare riferimento
al patrimonio esistente. Tra le pubblicazioni: Spazi ignobili. Brevissimi racconti sulla casa (2022)
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Biografie degli autori
e 7 tipi di scale (2015-Premio Nazionale Divulgazione Scientifica 2016 Scienze dell’ingegneria
e dell’architettura). Tra le sue collaborazioni progettuali più significative va ricordato il Fellini
Museum di Rimini.
Margherita Marri
Architetta, Phd candidate in Architectural, Urban and Interior Design presso il Dipartimento di
Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. Con il collettivo CAPTCHA indaga la
condizione contemporanea attraverso la relazione tra architettura, politica, tecnologia ed ecologia.
Alcuni scritti sul tema sono stati pubblicati su StrelkaMag, ERA21 e Domus Web. Ha partecipato
alla serie di conferenze DON18 from Microsoft to Micro-dosing all’ETH di Zurigo e ha curato per
la Milano ArchWeek 2019 la mostra ‘Machines of Loving Grace’.
Eliana Martinelli
Architetta, PhD in Composizione architettonica presso l’Università IUAV di Venezia, è ricercatrice senior (L. 240/10) in Composizione architettonica e urbana presso l’Università degli Studi
di Perugia. È stata docente presso l’Université Euro-Méditerranéenne de Fès, l’Università di Pisa,
l’Università degli Studi di Napoli Federico II, la SRH Hochschule Heidelberg e l’Università degli
Studi di Firenze. Si occupa di progetto architettonico e urbano nel mondo euromediterraneo, con
particolare attenzione al contesto islamico e alle esperienze di rigenerazione del patrimonio. Ha
all’attivo numerose pubblicazioni e partecipazioni a convegni e concorsi internazionali.
Giorgio Peghin
Architetto, PhD, è professore ordinario di Composizione architettonica e urbana presso l’Università di Cagliari e direttore del master in Architettura del Paesaggio. È componente di vari comitati
scientifici ed editoriali di riviste e collane di studi, tra cui i ‘Quaderni del Centro Studi Mediterraneo’ del Paesaggio (Libria), ‘Alleli, Bianco’ (LetteraVentidue) e ‘Confini’ (Tab Edizioni). È autore
di testi e monografie sui temi dell’architettura e del paesaggio. Nel 2011 ha coordinato il progetto
‘Carbonia Landscape Machine’, vincitore del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Nel
2018 e nel 2021 ha partecipato alla 16. e 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale
di Venezia.
Marco Peverini
Ingegnere, è PhD in Urban Planning, Design and Policy presso il Dipartimento di Architettura e
Studi Urbani del Politecnico di Milano con una borsa sostenuta dal Consorzio Cooperative Lavoratori di Milano. È assegnista di ricerca presso l’Osservatorio Casa Affordable (OCA) nello stesso
dipartimento. Si occupa della relazione tra politiche abitative e città, con particolare riferimento
al tema dell’housing affordability. Il suo ruolo in questa ricerca riguarda prevalentemente l’analisi
della relazione tra politiche abitative, strumenti urbanistici e dispositivi spaziali e progettuali.
Giovanna Ramaccini
Architetta, PhD, è ricercatrice (L. 240/10) in Architettura degli Interni e Allestimento presso il
Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, dove insegna Residenze protette nell’ambito del corso di laurea magistrale in Planet Life Design. I suoi
principali interessi di ricerca riguardano il tema dell’abitare, con particolare riferimento ai soggetti
fragili.
Antonello Russo
Architetto, PhD, è ricercatore senior (L. 240/10) in Architettura degli Interni e Allestimento presso
il DArch-Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo. Svolge con continuità attività didattica e di ricerca universitaria dal 2000. È autore dei volumi: Elementare e
Complesso (2020); Vuoto e Progetto (2018), Dall’immagine all’etica (2012) e Sequenze didattiche
(2012). La sua attività progettuale svolta con Moduloquattro Architetti è raccolta in Moduloquattro-Spazio Misura Struttura (di M. Oddo, 2012). Ha insegnato Composizione architettonica presso
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Biografie degli autori
l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’Università degli Studi di Messina e presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Laura Terrone
Architetta, PhD candidate in Architettura e Costruzione presso la Sapienza Università di Roma.
Dal 2018 unisce attività professionale e ricerca presso l’Ateneo romano. Si interessa della città
contemporanea e dei processi di rigenerazione urbana. Attualmente sta lavorando sul fenomeno
dell’abbandono dei luoghi del lavoro a seguito dei cambiamenti nell’economia e il loro successivo
riuso.
Michela Venezia
Studentessa del Master in Architettura Ambiente Costruito Interni, Scuola AUIC, Politecnico di
Milano. Ha precedentemente ottenuto la laurea in Scienze dell’Architettura all’Università di Roma
Tre, trascorrendo l’ultimo semestre all’Universitat Politècnica de Catalunya a Barcellona, dove ha
cominciato a maturare il suo interesse per il carattere sociologico dell’architettura. Sta svolgendo
il suo lavoro di tesi (relatore A. Carvalho) sull’impatto che il tavolo ha nella società di oggi e in
che modo tale ruolo è mutato nella storia.
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Finito di stampare nel mese di giugno 2023
da Digital Team S.r.l. - Fano (PU)
per conto di Pisa University Press - Polo Editoriale CIDIC - Università di Pisa