di Francesco Cuomo
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Indice
inizi
I primi anni
rito iniziatico
le famiglie
la Navy Street Gang
I processi
breve biografia di Leopoldo Lauritano
Articoli su giornali
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GLI INIZI
Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento si verificò un
importante movimento migratorio dall'Italia verso il continente
americano, allora visto come una nuova opportunità di riscatto sociale.
Migliaia di italiani si stabilirono sulla costa orientale degli Stati Uniti,
stabilendo comunità a New York e in tante altre città.
Oltre agli immigrati che si recavano all'estero per guadagnarsi da
vivere, c’erano anche criminali che viaggiavano, sia per eludere la
giustizia italiana sia per creare nuovi gruppi criminali.
Questo movimento portò alla nascita di diverse bande comunemente
conosciute come la Mano Nera, dedite principalmente all’estorsione.
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A New York, i gangster siciliani si stabilirono a Manhattan, East Harlem
e Greenwich Village, mentre i guappi napoletani, ex-componenti della
Bella Società Riformata si stabilirono a Brooklyn.
All’inizio del XX secolo a New York viveva mezzo milione di italiani,
provenienti soprattutto dal sud. Una delle nuove organizzazioni
criminali che operava in città fu la Camorra di Brooklyn.
La maggior parte dei suoi membri erano nati negli Stati Uniti, anche
se la loro famiglia era di origine campana.
In questa scena spiccano due gruppi principali: la banda di Navy
Street, guidata da Alessandro Vollero e Leopoldo Lauritano, e il gruppo
di Coney Island, guidato da Pellegrino Morano, leader carismatico e
importante a tal punto che tutti i facinorosi napoletani prima o poi a
cui chiedevano il suo consiglio o la sua protezione.
L'immigrazione di massa portò alla trasformazione del quartiere in cui
vivevano in una massa di persone dove la sofferenza, la criminalità e
l'ignoranza erano i fattori dominanti.
La comunità italiana a New York forniva un mercato redditizio per le
attività illegali, tra cui la prostituzione e il gioco d'azzardo.
Divenne anche un mercato importante per i prodotti alimentari locali
e della costa occidentale, come olive e carciofi, articoli di cui i criminali
cercavano di impossessarsi.
Numerosi immigrati napoletani e siciliani ebbero successo,
comunque, anche nelle attività criminali alle quali si dedicarono.
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Come abbiamo detto prima, a New York operavano diversi gruppi
camorristici. Una delle bande era la Navy Street Gang di Alessandro
Vollero di Gragnano e Leopoldo Lauritano di Agerola, poi c'era la Coney
Island Gang al comando di Pellegrino Morano di Prata (Avellino), che
conduceva la sua attività dal ristorante Santa Lucia che si trovava a
Coney Island. Pellegrino Morano, meglio conosciuto come "Don Grino",
fu il capo dell'intera camorra a New York dopo che il suo predecessore
Enrico Alfano fu incarcerato per omicidio.
Le sue principali basi operative erano non solo in Coney Island ma
anche in Harlem. L'organizzazione di Morano e quella di Salvatore
D'Aquila si fusero successivamente per formare quella che oggi è
conosciuta come la famiglia Gambino.
In questo periodo, la banda di Morano iniziò una collaborazione con
l'altra organizzazione camorristica con sede in Navy Street, guidata da
Andrea Ricci, Vollaro e Lauritano.
Era visto come un leader e si alleò con altri criminali del suo calibro.
Cominciarono a tramare insieme contro la famiglia Morello di Harlem
per ottenere il controllo dei racket di New York.
A tal fine, il boss di Coney Island Pellegrino Morano complottò per
uccidere Gallucci, incolpando quest'ultimo della morte di suo nipote
Buonomo e, soprattutto, perché voleva che dalla morte di Gallucci si
ricavassero ingenti profitti.
Daniello apprese che Morano "ha pagato per uccidere quest'uomo".
L'assassinio di Gallucci rappresenta un atto compiuto, come abbiamo
detto, dalla famiglia Morello ad Harlem e Lauritano e Daniello
appresero i dettagli da Nick Morello, Andrea Ricci e Ciro Terranova
durante la congiura per uccidere Joseph DeMarco nel 1916.
Si tratta infatti fu detto che sarà la stessa cosa che accadde ad Harlem
quando venne ucciso “Lucariello” (Gallucci).
Lauritano apprese inoltre che "Joe Chuck faceva la guardia e che
Andrea (Ricci) e (Tony) Romano entrarono e aprirono il fuoco, poi Joe
Chuck li aiutò a scappare sul tetto.
Ci sono molti campani nella zona di Navy Street, come vedremo più
avanti, alcuni di questi campani diventarono molto famosi, ma il più
famoso abitava vicino alla Brooklyn Navy Yard, in un appartamento
fatiscente senza acqua corrente.
Alfonso Gabriele Caponi nacque infatti a Brooklyn, New York, il 17
gennaio 1899. Suo padre, Gabriele, barbiere, e sua madre, nata Teresina
Raiola, arrivarono in America da Castellammare di Stabia nel 1893.
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Il suo cognome è un'americanizzazione dell'originale "Caponi.
La famiglia Caponi si stabilì in un appartamento di Brooklyn al 95 di
Navy Street, nel caos di quello che era allora quartiere italiano più
grande di New York. Alphonse studiò solo fino alla prima media perché
dopo essere stato picchiato dal preside, abbandonò gli studi.
Alphonse, nonostante fosse il quarto figlio,
fu costretto a rimpiazzare il padre come
capofamiglia quando questi morì nel 1920.
In quel periodo Al aveva già iniziato i suoi
rapporti malavitosi con il mondo del
crimine, era già stato in giro con le bande di
strada, era considerato una sorta di
mascotte della Navy Street Band, nella quale
militava il più anziano Frank Nitto, l'uomo
che un giorno avrebbe sostituito Capone a
capo della mafia di Chicago che Al aveva
trasformato in un impero criminale. Altri membri della Navy Street
Gang erano i fratelli maggiori di Al, Ralph, Frank e anche James che
alla fine si sarebbe allontanato sia dalla famiglia Capone che dagli
elementi criminali in generale. Dai Navy Street Boys, Al passò alla fine
alla neocostituita banda di James Street, guidata da colui che sarebbe
diventato il suo vero padrino Johnny Torrio. La banda aveva come sede
una sala da biliardo fuori dalla quale svolgeva le sue attività illegali,
come gioco d'azzardo e strozzinaggio.
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Un giovanissimo Capone davanti alla sala di biliardo a Brooklyn
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Tutte le volte che le chiedevano di suo figlio gangster pluriomicida, la
mamma rispondeva sempre che "Alphonse è un bravo ragazzo".
I PRIMI ANNI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA A NEW YORK
La Camorra ha sempre prosperato nelle città, mentre la Mafia, pur
essendo ora basata in città, ha avuto origini rurali. Inoltre, la mafia è
nata come movimento nazionalista dedicato alla protezione dei
connazionali. Questo spiega l'enorme sostegno che la mafia riceveva
nelle comunità siciliane, sostegno che i napoletani non hanno mai
avuto per la camorra. Il primo gruppo camorristico conosciuto a New
York apparve a Brooklyn nei primi anni del 1900 e fu creato
dall'estorsore napoletano Alessandro Vollero. Il detective newyorkese
Joseph Petrosino scoprì che la camorra di New York nascondeva
Enrico Alfano, capo camorrista ricercato nella natia Napoli. Alfano era
entrato illegalmente negli Stati Uniti ed era stato espulso nel 1907. Chi
era al di fuori delle comunità italo-americane non vedeva alcuna
distinzione tra un italiano della Sicilia e un italiano della Campania. In
realtà, gli immigrati italiani all'inizio del XX secolo si legavano a persone
provenienti dalle loro città e regioni d'origine, e così la Camorra
divenne rivale della più affermata Mafia. Ma nel 1916, c'erano famiglie
camorriste in altre città degli Stati Uniti orientali e Vollero era
considerato il capo più influente. In questo periodo, le famiglie
camorriste erano in grado di competere con la più potente famiglia
mafiosa di New York, la Black Hand Gang di Manhattan.
Uno dei camorristi che si avvicinò al territorio mafioso fu Pellegrino
Morano, un gangster di Coney Island che gestiva bische a Brooklyn.
Nel 1916, uno degli uomini di Morano, Nick Del Gaudio, fu ucciso a East
Harlem, nel cuore del territorio della Mano Nera. Il Del Gaudio stava
camminando lungo la First Avenue il 19 ottobre 1914 quando un colpo
di pistola sparato da una finestra, lo uccise.
Questo fu il primo atto della guerra tra mafia e camorra. Nel maggio
1917, tutti i principali boss della camorra si riunirono al Santa Lucia, il
ristorante di Coney Island di proprietà di Morano.
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Con Vollero e Morano c'erano i newyorkesi Lorenzo Legale, Charles
Giordano, Luigi Turriese e Luigi Bizzarro. Era presente anche Andrea
Ricca, il boss di Filadelfia, con altri camorristi non newyorkesi: Eugenio
Bizzaro, Albert Esposito, Salvatore Costa, Salvatore Coppola, Albert
Altieri e Tom Corillo. Era presente anche Leopoldo Lauritano, che aveva
fatto parte, fino a qualche settimana prima, della Mano Nera. Durante
l'incontro, la Camorra concordò un piano per eliminare la leadership
della Mano Nera. Dopo l'incontro a Coney Island ci furono molti scontri
e ci vollero sei mesi prima che la Camorra mettesse in atto il suo piano.
"Torpedo" Tony Notaro avvicinò il leader della Mano Nera Nicholas
Morello e lo invitò a partecipare a un incontro di pace con Vollero e
Morano al caffè di questi in Navy Street.
Nicola Morello
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Il 17 settembre 1916, Nicola Morello e il suo bodyguard Ubriaco
andarono prima al saloon di Navy Street, dove Raffaele Daniello gli
servì un drink, poi si recarono al caffè di Lauritano per l’incontro. I due
percorsero Myrtle Avenue ed arrivarono all’incrocio tra la Johnson
Street e la Hudson Avenue, dove li attendeva un gruppo di fuoco per
l’agguato. Giunti sul marciapiede di fronte al Caffè, ben cinque uomini
spararono contro i due siciliani in pieno giorno (gli atti processuali
riportano che i killer inviati da Morano furono Tom Pagano, Thomas
Carillo e Lefty Esposito. Ciro Terranova fu chiamato per il
riconoscimento delle salme). Morello fu raggiunto da sei colpi, mentre
Ubriaco restò ucciso con un colpo alla testa.
Mentre la guerra continuava, "Torpedo" Notaro e Ralph Daniello furono
arrestati per l'omicidio del mafioso Giuseppe Favarro del 1917. Piuttosto
che affrontare l'ergastolo, Notaro e Daniello divennero testimoni di
Stato. Nel settembre 1918, Vollero e Morano ricevettero l'ergastolo per
il duplice omicidio di Nicholas Morello e Charles Ubriaco. Notaro e
Daniello indicarono che Leopoldo Lauritano aveva fornito gli uomini
armati e Lauritano fu di conseguenza condannato come complice. In
quanto testimoni cooperanti, Notaro e Daniello ricevettero una
riduzione della pena. Dopo il rilascio, Notaro fu colpito dalla famigerata
"morte bianca", ovvero scomparve senza lasciare traccia. È
interessante notare che il compagno di cella di Vollero nella prigione
di Sing-Sing era Joseph Valachi, un membro della mafia e uno dei più
famosi informatori della storia.
Le sagome di Morello e Ubriaco disegnate sul selciato di Johnson Street.
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Le condanne posero di fatto fine al potere ed alla esistenza stessa della
Camorra. Molte delle bande continuarono a gestire il loro racket del
gioco d'azzardo e delle estorsioni, ma l’ambiente rozzo e pieno di
pregiudizi dei ghetti di New York produssero una comunità italiana più
unita. Cosa Nostra, la moderna mafia americana iniziò ad accettare
membri provenienti dall'esterno della Sicilia e la camorra venne
gradualmente incorporata nella mafia. Esistono ancora alcune fazioni
di camorra negli Stati Uniti, ma la società detiene poco del potere che
aveva nei primi anni del ‘900 a New York.
RITO INIZIATICO DELLA CAMORRA
Tutta la criminalità organizzata italiana ha riti di iniziazione molto
intricati. La camorra di Brooklyn non faceva eccezione.
Dopo l'iniziazione c'era una cerimonia di ricevimento. I camorristi
stavano intorno a un tavolo su cui c'erano un pugnale, una pistola
carica, un bicchiere d'acqua o di vino presumibilmente avvelenato e
un ago.
Il picciotto - che era la persona che veniva iniziata o "fatta" - veniva
portato dentro e gli veniva aperta una vena. Immergendo la mano nel
proprio sangue, la porgeva ai camorristi e giurava di mantenere i
segreti della società e di obbedire agli ordini.
Poi doveva conficcare il pugnale nel tavolo, armare la pistola e tenere
il bicchiere in bocca per dimostrare la sua disponibilità a morire per la
società.
Il suo mentore lo faceva inginocchiare davanti al pugnale, metteva la
mano destra sulla testa del ragazzo mentre con la sinistra sparava in
aria con la pistola e rompeva il vetro avvelenato. Poi estraeva il pugnale
dal tavolo, lo porgeva al nuovo compagno e lo abbracciava, come
facevano tutti gli altri membri che si erano riuniti intorno.
Come abbiamo detto, all'inizio del XX secolo, sia i napoletani che i
siciliani avevano soppiantato gli irlandesi nella gestione del crimine
nella città di New York. I gruppi siciliani a East Harlem è da gruppi di
napoletani a Brooklyn.
I "boss" di questi gruppi criminali, erano naturalmente coloro che
pagavano gli altri e prendevano le decisioni importanti. Daniello ha
ricordato che "ci davano uno stipendio quando ci pagavano, venti
dollari, quindici e dieci dollari a settimana". “Un padre di famiglia 20
dollari, uno scapolo meno. Le reclute venivano messe sul libro paga
della banda per assicurarsi la loro lealtà e per renderli
immediatamente disponibili per futuri lavori".
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La comunità italiana di New York offrì un mercato lucrativo per le
attività illecite, in particolare la prostituzione e il gioco d'azzardo. Fornì
anche un grande mercato per prodotti della terra di origine e della
costa occidentale degli Stati Uniti come olive e carciofi, distribuzione
di cui i criminali tentarono di prendere il controllo. Alcuni tra gli
immigrati napoletani e siciliani ebbero grande successo nelle
suddette attività criminali.
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LE FAMIGLIE
Uno dei capi preminenti dell'epoca era Enrico Alfano, che divenne,
come detto, uno degli obiettivi principali del poliziotto Giuseppe
Petrosino, il capo della squadra italiana della polizia di New York.
Un altro tra il 1910 e il 1915 fu Giosue Gallucci, boss vecchio stile che,
date la sua vicinanza con gli amministratori locali e le forze di polizia,
veniva chiamato il re di Little Italy. Nato a Napoli, impiegò, per la sua
lotteria italiana, bande di strada sia siciliane che napoletane e godette
di immunità dalle forze dell'ordine grazie ai suoi contatti politici.
Inizialmente la sua attività principale era la vendita di cavalli rubati.
Intorno al 1912 incontrò e divenne amico di Anthony Paretti, che
sarebbe diventato il suo secondo in comando e che fu poi giustiziato
sulla sedia elettrica nel 1927.
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la famiglia Gallucci
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Paretti fu sospettato anche di aver preso parte alla uccisione ad
Harlem di don Giosue Gallucci nel 1915. In quel periodo la banda di
Morano iniziò una collaborazione con un'altra organizzazione camorra
con sede a Navy Street, che era diretta da Andrea Ricci, Alessandro
Vollero e Leopoldo Lauritano.
Le gang ora numerose erano localizzate a:
Mulberry St. - Centro città: 3 Boss- 1) Michale Shillitani (napoletano)
(Kenmare Street Gang) 1898-1918, Upper Mulberry St. (Kenmare St.
North to Houston) 2) Joe DiMarco (napoletano) 1913-1916, Lower
Mulberry (Kenmare St. South to Canal) 3) Guiseppe Verizzano Lower
Mulberry (Kenmare St. South to Canal) (siciliano) 1910-1915.
East & West Harlem: 3 Boss- 1) Giosuè Gallucci (napoletano) 1910-1915;
3) I fratelli LoMonte Tom & Fortunato (siciliani), 1911-1915 4) Nicola
Terranova (siciliano) 1915-1916 5) Ignazio Lupo Saitta (siciliano) 1902-1910
6) Salvatore "Toto" D'Aquila (siciliano) 1912-1928 2) Giuseppe Morello
(siciliano) 1902-1910;
Brooklyn e Coney Island: 4 Boss- 1) Alessandro Vollero (napoletano)
(Navy Street Gang) 1909-1917; 2) Leopoldo Lauritano (napoletano)
(Navy Street Gang) 1909-1917; 3) "Don" Pelligrino Morano (napoletano),
1905-1917; 4) Andrea Ricci
Altri potenziali Boss - Fratelli Del Gaudio, Rocco Valenti
LE NAVY STREET E CONEY ISLAND GANG
Pellegrino Morano, “Don
Grino” più delle volte
incontrava i suoi uomini
al suo ristorante, il Santa
Lucia, da dove impartiva
gli ordini. Era considerato
un leader e strinse
l'alleanza
con
altri
camorristi del calibro di
Andrea Ricci, Leopoldo
Lauritano,
Alessandro
Vollero e Antonio Notaro
nel 1916, ma alla fine furono decimati dai loro stessi membri quando
gli si rivolsero contro, collaborando con la giustizia.
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Alessando Vollero
Alessandro Vollero diventò membro di spicco della camorra nei primi
anni del 1900. Arrivò a New York, da Gragnano in provincia di Napoli
nel 1909 insieme con il suo amico Nicola Del Gaudio. Entrò in società
con Leopoldo Lauritano di Agerola che possedeva un caffè al 133 di
Navy St, Brooklyn utilizzato come quartier generale per la cosiddetta
gang di Navy Street.
Navy Street
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Alcuni dei component della Navy Street Gang
Alberto Altieri
Salvatore Costa
Ernesto Desiderio
John Esposito
Frank Fevrola
Leopoldo Lauritano
Antonio Notaro
Tony Parretti
Tony Santulli
Giuseppe Vaccaro
Napoli
Castellammare
Angri
Brooklyn
Avellino
Agerola
Saviano
Caserta
New York
Angri
Frank Clemente
Ralph Daniello
Alberto Esposito
Giovanni Fetto
Angelo Giordano
Pellegrino Morano
Aniello Parretti
Lorenzo Romano
Alfonso Sgroia
Alessandro Vollero
Cervinara
Pagani
Avellino
Cusano Mutri
Avellino
Prata
Caserta
Prata
Eboli
Gragnano
Nella foto che segue, Alessandro Vollero è contrassegnato dal n. 1, Leopoldo
Lauritano del n. 3. Foto esibita dal Procuratore Distrettuale per dimostrare che
i vari componenti della banda si conoscevano e si f requentavano.
Da quanto tempo i napoletani si conoscevano, sia in Italia che a New
York, era cruciale per determinare i livelli di fiducia che ci si poteva
aspettare tra loro, soprattutto quando la posta in gioco era alta. Sgroia
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conosceva Vollero a Gragnano quando Vollero era un ragazzino.
Esposito conosceva Ricci dal 1912 circa, dai tempi di Harlem. Morano
aveva conosciuto Ricci e Lauritano circa un anno prima del 1916 e
conosceva Tony Parretti da circa 4 anni.
Prima di rilevare le imprese di Morello nel 1916, la Navy Street Gang era
attiva nel gioco d'azzardo e nella vendita di cocaina al dettaglio.
Daniello quando era un barbiere che lavorava per (o con) Vollero e
Lauritano, vendeva stupefacenti ai teatranti e ai camerieri.
Le sue imprese con la cocaina portarono Daniello e Vollero a scontrarsi
con i Grimaldi, Frank, Fiore, John, Mike e Ralph, e a sparare a Frank
Grimaldi nel 1915. Si riappacificarono al caffè di Navy Street di proprietà
dei Lauritano, quando "si strinsero la mano e si baciarono". Vollero,
secondo Daniello, sparò a Louis DeMaria quando questi si rifiutò di
rispettare i suoi diritti territoriali intorno a Navy Street. È stato il crimine
per il quale Daniello fu incriminato nel 1917, prima di staccarsi dalla
banda.
Vollero fu arrestato per l'omicidio di Nicola Terranova e Charles Ubriaco
nel 1916 ed inviato al leggendario carcere di Sing-Sing condannato a
20 anni. Si dice che Vollero avesse voluto vendicare la morte del suo
fraterno amico Nicola Del Gaudio. Fu rilasciato 14 anni dopo nel 1933.
Di lui si persero le tracce, in America, Per paura della Mafia che si era
inimicata, Vollero tornò in Italia, a Gragnano, dove mise su famiglia, ma
per i gragnanesi restò sempre "Don Alisandro 'o mericano."
La lotta per il controllo del racket di New York non tardò ad arrivare. Si
fronteggiavano gruppi criminali mafiosi e camorristici. Forse tutto
cominciò con l'omicidio di Giosue Gallucci il re indiscusso della Little
Italy, e suo figlio il 17 maggio 1915. Gallucci e suo figlio Luca furono
uccisi nel loro bar, da poco acquistato e adiacente la loro panetteria,
da un gruppo di fuoco formato da 4 sicari che nonostante la reazioni
di alcuni clienti, amici del Gallucci, riuscirono a fuggire.
Il funerale di Gallucci rimase epico. 800 carrozze lasciarono la Chiesa
di Nostra Signora del Monte Carmelo, 22 carrozze erano solo per i fiori.
La violenza e la serie di omicidi portarono alla reazione delle autorità.
La polizia arrestò Ralph Daniello che testimoniò contro i suoi ex
associati della Brooklyn Navy Street Gang, su circa 23 omicidi. Nel
novembre del 1917 furono inflitte 21 condanne.
Ralph "The Barber" Daniello (1886 - 1925) era fuggito dall'Italia per
violenza su di una donna e perché sospettato nel coinvolgimento di
un omicidio.
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A New York, Daniello diventò un criminale di basso livello che
partecipava solo al racket delle estorsioni e alla vendita al dettaglio di
cocaina.
Quando cominciò la guerra tra camorra e mafia, partecipò
all'imboscata a Nicola Morello e Charles Ubriaco. Dopo, capì che per lui
tirava una brutta aria e si rifugio nel Nevada con la sua ragazza. Nel
mese di luglio 1917, il New York City Police Department (polizia, NYPD)
emise un mandato d' arresto per Daniello per l'omicidio di Louis
DeMarco in Brooklyn.
Fu arrestato nel Nevada ed estradato e dovette quindi tornare a New
York. Di fronte ai rinvii a giudizio per omicidio, furto aggravato e
spergiuro, Daniello cominciò a raccontare alla polizia tutto quello che
sapeva sulla organizzazione camorristica della Navy Street e la sua
connessione con gli omicidi Morello e Ubriaco, fornendo anche le
prove, come detto, su circa altri 23 omicidi.
Ralph Daniello fornì al Commissario di Polizia anche i nomi dei
detective corrotti, legati ai criminali napoletani: Mike Mealli, Charlie
Carrao, assegnato al First Branch Detective Bureau, Bennie Grottano
(che aveva riportato Daniello da Reno) e Castagnia. Lauritano disse a
Vollero, quando Bartolomeo Pagano si arrese nell'affare Morello:
"Dobbiamo fare a Mike Mealli" un regalo di 100 dollari per assicurarci il
suo (di Pagano) rilascio". Lauritano mise 50 dollari e Vollero li
raddoppiò dicendo: "Metterò anche io 50 dollari per Mike".
Joe Morone ottenne 200 dollari da Daniello per far uscire, Vollero su
cauzione dopo che Vollero era stato trattenuto per gli omicidi di
Morello e Ubriaco".
Ralph Daniello
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Il Daniello fornì al procuratore anche tantissime prove nei confronti di
Alessandro Vollero, prove confermate anche da altri camorristi quali
Johnny “Lefty" Esposito, Tony Notaro, e gli altri membri delle bande di
Navy Street e Coney Island. Queste testimonianze portarono alla
condanna del Vollero di cui si è già detto.
Per aver testimoniato Daniello andò incontro a molte ritorsioni e fu
spostato da un carcere all'altro, finche' fu rilasciato in libertà vigilata,
per aver favorito gli arresti dei membri della Navy Street Gang.
Tuttavia, fu di nuovo arrestato per aver ucciso un uomo in Coney Island
che lui riteneva essere stato mandato per vendicarsi dai suoi ex soci
della banda della Navy Street. Fu condannato a 5 anni di prigione. Fu
ucciso comunque nel suo salone nei pressi di Metuchen, New Jersey.
I processi nel 1918 smantellarono completamente la Navy Street Gang.
La sconfitta delle bande significò la fine della Camorra a New York e
l'ascesa dei gruppi rivali: i gruppi americani della mafia siciliana. Ai
processi alcuni criminali coinvolti parlarono delle bande di Navy Street
e Coney Island come di Camorra e usarono il termine mafia per
identificare i gruppi di Est Harlem.
Da un lato c'era il gruppo dei siciliani
comandati da Giuseppe Morello
detto «Piddu» o «Joe l’artiglio» per
una deformità alla mano destra, che
aveva il solo dito mignolo, mentre il
gruppo camorristico era gestito da
Vollero, Lauritano e Morano.
Come sempre avviene, la guerra
cominciò per avidità di potere.
In questo caso l'ambizione di
Morello era quella di gestire il gioco
d'azzardo a Manhattan, fino ad
allora controllato dai fratelli Del
Gaudio, amici di Alessandro Vollero.
La banda di Morello assassinò Nicola
del Gaudio e intimidì il fratello
Gaetano.
Il loro prossimo obiettivo era Joseph DeMarco , molto più difficile da
sottomettere. DeMarco gestiva un ristorante e diverse case da gioco a
Mulberry Street a Lower Manhattan. DeMarco sopravvisse a due
tentativi di assassinio e in sola occasione. tentò invano di uccidere
Nicola Morello La famiglia Morello decise così di sottoscrivere un
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accordo apparente con le bande della Navy Street e Coney Island per
eliminare DeMarco.
Il 24 giugno 1916, a Coney Island, si svolse un incontro tra la banda
siciliana di Morello, le bande napoletane di Navy Street e di Coney
Island. L'idea dell'incontro era quella di discutere l'espansione delle
bische nella parte bassa di Manhattan. Pellegrino Morano iniziò a
parlare del lucroso gioco di carte italiano della “zicchinetta”. Nick
Terranova, ora a capo della famiglia Morello, e Steve LaSalle spiegarono
che Joe DeMarco avrebbe dovuto essere ucciso prima di potersi
espandere nella zona. Anche la banda di Brooklyn aveva interesse a
uccidere DeMarco, poiché di recente era subentrato ad una delle loro
bische a Mullberry Street.
Circa tre settimane dopo Nick Terranova, Steve LaSalle, Ciro Terranova
e Giuseppe Verizzano si recarono a Navy Street per discutere il piano
per uccidere DeMarco. Verizzano, che lavorava con DeMarco, fu
presentato come l'uomo che avrebbe potuto aiutarlo a ucciderlo. I
Morello erano troppo conosciuti perché potessero usare i propri
uomini armati. Insieme, quindi, crearono un piano in cui Verizzano
avrebbe portato gli uomini armati di Navy Street alla bisca di James
Street, dove avrebbe indicato DeMarco come l'uomo da uccidere.
John "The Painter" Fetto fu inizialmente scelto come pistolero per il
lavoro, ma tardò ad arrivare a James Street al momento giusto, mentre
DeMarco aveva già lasciato l'edificio. Le bande pianificarono quindi
l'omicidio per una seconda volta.
La mattina del 20 luglio 1916, Louis the Wop, Nick Sassi, Steve LaSalle e
Ciro Terranova si recarono da Harlem al caffè di Navy Street. Erano
preoccupati che un amico di DeMarco, di nome Joe "Chuck" Nazzaro,
potesse essere presente a James Street e che ciò avrebbe causato un
problema agli uomini armati. Leopoldo Lauritano fece in modo che
Lefty Esposito, un altro pistolero di Navy Street, si unisse a loro.
Quel pomeriggio, i pistoleri di Navy Street, Pagano, Esposito e Fetto, si
diressero verso un saloon in Elizabeth Street per attendere il segnale
di entrata in azione. Verso le cinque, Verizzano arrivò al saloon e li
informò che Demarco era arrivato a James Street. Nick Sassi, un
dipendente di Demarco, ma anche amico della banda di Navy Street,
fece entrare gli uomini armati. Si fecero strada attraverso una cucina
ed entrarono in una stanza sul retro. Joe DeMarco e Charles Lombardi
erano seduti l'uno accanto all'altro a giocare a carte con diversi altri
uomini, mentre numerosi spettatori erano seduti intorno a loro a
guardare la partita.
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Verizzano si sedette di fronte a DeMarco per aiutare gli uomini armati,
che ora stavano assistendo alla partita ad identificarlo. Nick Sassi e
Rocco Valenti di Navy Street aspettavano fuori per aiutare la fuga.
Esposito e Pagano interpretarono male i segnali di Verizzano e
spararono per errore a Charles Lombardi, ma Verizzano riuscì a
uccidere lo stesso DeMarco. Gli uomini armati fuggirono attraverso la
finestra della camera da letto in Oliver Street.
Quella sera Nick, Ciro e Vincent Terranova, Steve LaSalle e Verizzano si
recarono tutti a Navy Street. Si congratularono con Lauritano per la
notizia che DeMarco era stato finalmente ucciso e gli diedero 50 dollari
da consegnare ai sicari di Navy Street.
Dopo l'eliminazione di DeMarco, la Camorra elaborò un piano per
uccidere i Morello. Anche se le due bande avevano lavorato insieme
per qualche tempo, Morano li voleva morti. Morano aveva gestito un
gioco di azzardo ad Harlem, il regno della famiglia Morello, ma non
riusciva a farlo fruttare abbastanza da coprire il tributo che i Morello
richiedevano; un altro fattore era l'uccisione di Nicola Del Gaudio, nel
1914, che aveva tanto fatto arrabbiare Alessandro Vollero. I napoletani
ritenevano di poter prendere il controllo del racket di Harlem una volta
che fossero riusciti a eliminare la banda Morello. Elaborarono un piano
per cercare di attirare l'intera leadership dei Morello a Brooklyn e
tendere loro un'imboscata.
Il 7 settembre 1916, Nicholas Terranova ed Eugene Ubriaco si recarono
in centro per incontrare la banda di Navy Street. Ralph Daniello servì
loro da bere prima che Pagano arrivasse per portarli in un caffè dove
Lauritano e Morano li stavano aspettando. Gli uomini camminavano
insieme verso Myrtle Avenue quando caddero in un'imboscata
all'incrocio tra Johnson Street e Hudson Avenue. Nicholas Terranova fu
ucciso da Tom Pagano e Ubriaco da Thomas Carillo e Lefty Esposito.
Dopo l'arrivo della polizia, la polizia perquisì il corpo di Morello e trovò
un libretto bancario della New York Produce Exchange Bank di
Harlem, con un saldo di 1.865 dollari. Arrivarono quindi i detective del
sesto ufficio, tra cui Michael Mealli, che era al soldo della banda di Navy
Street. Mealli arrestò Rocco Valente, che era stato trovato in una sala
da biliardo locale con una pistola carica. Più tardi, quella sera, Ciro
Terranova fu chiamato per identificare il corpo del fratello. I napoletani
si rammaricarono del fatto che altri membri della banda di Morello non
fossero venuti da Harlem. Steve LaSalle era in arresto al momento
dell'agguato, altrimenti sarebbe stato un'altra probabile vittima
dell'attacco.
20
Allesandro Vollero fu arrestato il giorno successivo e sottoposto a un
confronto con la polizia. Ai testimoni dell'omicidio fu chiesto di
identificarlo, ma fu rilasciato diciannove giorni dopo.
Giuseppe Verizzano, che aveva già una sua bisca in Kenmare St, iniziò
a pensare di aprire una nuova casa da gioco; questa notizia non
piacque alla banda di Navy Street che iniziò a tramare la sua morte. Un
giorno Verizzano notò Lorenzo Liccari, della banda di Coney Island,
seduto nel caffè di Frank Ferrara in Grand Street. Iniziò a sgattaiolare
sul lato del caffè per uccidere Liccari, ma fu individuato prima che
riuscisse a sparare.
Il 5 ottobre 1916, Andrea Ricci si consegnò alla polizia per essere
interrogato, ma anche per avere un alibi per gli eventi che si sarebbero
verificati il giorno successivo.
Il 6 ottobre 1916, Charles Giordano di Staten Island, uomo di politica,
proprietario di saloon e amico dei napoletani, pianificò l'uccisione di
Verizzano. Alfonso Sgroia, Mike Notaro, Ralph Daniello e John Mancini
si recarono a Manhattan dove Giordano trovò Verizzano nel ristorante
Italian Gardens dell'Occidental Hotel, in Broome Street. Sgroia e
Notaro si sono appostarono vicino alla porta e spararono all'interno del
locale. Verizzano fu colpito e ucciso. Gli uomini di Navy Street
fuggirono, uno nella Bowery e l'altro in Broome Street.
Salvatore DeMarco, fratello dell'ucciso Joseph DeMarco, fu trovato
morto in un cespuglio di erbacce in un lotto di Washington Avenue,
vicino a William St, ad Astoria. Il suo corpo fu scoperto venerdì 13
ottobre 1916. Il suo cranio era stato fracassato qualche tempo prima
che il corpo fosse scaraventato nel prato e la sua gola era stata tagliata
una volta a terra. Salvatore aveva vissuto sopra il ristorante dei suoi
fratelli al 163 di W 49th Street, ma aveva venduto il ristorante all'asta
l'11 ottobre, pochi giorni prima del suo omicidio. I giornali sostengono
che stava per raccontare alla polizia tutto ciò che sapeva sugli assassini
dei suoi fratelli e sulle ultime sparatorie, e che questo fu il motivo della
sua morte violenta.
Dall'altra parte del East River, le bande napoletane erano state sempre
ambiziose, non solo ma Alessandro Vollero, uno dei capi della Navy
Street, non aveva mai visto di buon occhio la cooperazione con i
Morello e neanche l'omicidio di De Marco, per cui decise di rompere
l’alleanza. Un incontro si tenne a Filadelfia tra i rappresentanti della
Navy Gang e la leadership camorristica e si decise di colpire il Morello
e prendere il controllo completo di Manhattan. Dopo aver discusso con
21
tutti i capi della camorra si decise per un’alleanza contro la banda
Morello.
La Navy Street Gang e la camorra svilupparono così un piano per
attirare i capi della banda Morello in un altro incontro a Brooklyn in un
agguato.
Fu l'inizio di una guerra che durò circa due anni. Fra la banda Morello
e la camorra di Brooklyn fu guerra totale. La Camorra elaborò vari piani
per eliminare i resti della leadership di Morello, ma furono sventati o
non furono mai portati a termine; tuttavia, quattro associati della
banda Morello furono uccisi dalla Camorra a Filadelfia.
La banda di Navy Street prosperò rilevando le attività di Morello per un
breve periodo. Ciò fu provato più tardi, nel 1918, da un giocatore
d'azzardo di Harlem, che testimoniò che per un breve periodo dovette
recarsi a Brooklyn ogni settimana per far controllare i suoi libri
contabili. La Camorra cercò di entrare nel business dei carciofi, ma i
commercianti all'ingrosso si rifiutarono di cedere alle loro minacce;
alla fine si giunse a un accordo che prevedeva il pagamento di una
"tassa" di venticinque dollari su ogni carico di carciofi consegnato.
Anche i commercianti di carbone e ghiaccio si dimostrarono difficili
da minacciare e i guadagni commerciali della Camorra non furono
così grandi come si aspettava.
George Esposito, guardia del corpo di Gaetano Del Gaudio, fu ucciso
mentre camminava lungo la E. 108th Street l'8 novembre 1916. Più tardi
nello stesso mese, alle 3 del mattino del 30 novembre, Gaetano Del
Gaudio fu ucciso con un colpo di pistola. Stava servendo il caffè a due
uomini nel suo ristorante al 2031 della 1st Av, quando fu colpito da un
fucile da caccia appoggiato alla finestra del ristorante. Fù portato al
Flower Hospital dove dichiarò di conoscere l'identità del suo assassino,
ma si rifiutò di farne il nome.
Anthony "The Shoemaker" Paretti disse alla banda di Navy Street di
aver visto il vecchio amico di DeMarco, Joseph "Chuck" Nazzaro,
parlare con la banda di Morello. A seguito di ciò, Nazzaro fu ucciso a
Yonkers il 16 marzo 1917. Fevrola, Sgroia e i fratelli Paretti, tutti
appartenenti alla banda di Navy Street, attirarono Nazzaro a Yonkers
con la scusa di uccidere Fevrola per aver fornito alla polizia
informazioni sulla banda. Gli uomini spararono a Nazzaro e lasciarono
il suo corpo sui binari del tram.
Nel maggio 1917 ebbe luogo un evento molto importante che avrebbe
dato inizio alla rottura e allo scioglimento della lunga faida tra i Morello
e la Camorra. Ralph "Il Barbiere" Daniello, membro della banda di Navy
22
Street, era stato in tribunale con l'accusa di rapina e rapimento, ma fu
rilasciato prima di fuggire a Reno con il suo nuovo amore, la signora
Amelia Valve di Prospect Street, a South Brooklyn. Ha inviato lettere
alla sua ex banda camorrista chiedendo che gli venisse inviato del
denaro, ma le sue richieste furono ignorate. Alla fine, la polizia
rintracciò Daniello a Reno e lo riportò a Brooklyn.
Contro Daniello furono formulate accuse di omicidio, furto aggravato
e falsa testimonianza. Daniello cominciò a raccontare alla polizia tutto
ciò che sapeva sulla banda di Navy Street e sui recenti omicidi di New
York. Quando la polizia si rese conto della portata delle confessioni di
Daniello, questi fu inviato nell'ufficio del procuratore Edward Swann.
Per i dieci giorni successivi, Daniello raccontò la storia degli omicidi
degli ultimi dieci anni. Ha poi confessato il coinvolgimento della sua
banda negli omicidi dei fratelli DeMarco, di Nicholas Terranova e di
"Chuck" Nazzaro a Yonkers.
Il 27 novembre, Daniello fu chiamato in giudizio insieme a John
Esposito, Alessandro Vollero e Alfonso Sgroia, e ad altri membri della
gang di Navy Street che erano stati arrestati sulla base di informazioni
provenienti dalle confessioni dello stesso Daniello. Furono citati in
giudizio come testimoni materiali anche Ciro Terranova, Vincent
Terranova e Nicholas Arra, tutti trattenuti su cauzione di 15.000 dollari.
Secondo la testimonianza di Daniello, siciliani e napoletani erano
riuniti in tre bande principali e controllavano il racket in tutta New York.
Le bande avevano sede ad Harlem, nel centro di Mulberry Steet e
l'ultima banda copriva Brooklyn e Coney Island.
Il 30 novembre 1917, il Gran Giurì guidato dal giudice Nott emise dodici
capi d'accusa per l'uccisione di Joseph DeMarco e Charles Lombardi.
Cinque capi d'accusa erano già stati emessi per l'omicidio di Salvatore
DeMarco e altri quattro per il caso di "Chuck" Nazzaro. Fin dall'inizio
delle confessioni di Daniello, la polizia aveva sorvegliato i porti di New
York per assicurarsi che nessun membro della banda sfuggisse alla
condanna.
Edward Swann inviò Henry Renaud, capo della squadra omicidi, a
Chicago per arrestare alcuni degli incriminati. Swann iniziò anche a
collaborare con Harry Lewis, procuratore della contea di Kings, per
ottenere ulteriori condanne a Brooklyn. I processi che seguirono nel
1918 stroncarono completamente la banda di Navy Street, la
protezione di cui godeva fu demolita dalle testimonianze dei suoi
stessi uomini. Fu la fine della camorra a New York e il potere tornò alla
mafia e la guerra fu vinta dai mafiosi soprattutto grazie alle delazioni
23
di Daniello che fece incriminare la maggior parte dei camorristi suoi
ex amici.
I PROCESSI
Rocco Valenti fu arrestato il 26 gennaio 1918 a Troy New York per
complicità nell'omicidio DeMarco/Lombardi. Fu incarcerato per dieci
mesi, prima di essere rilasciato nel novembre 1918. In seguito, apparve
in tribunale per testimoniare nell'appello di Charles Giordano nel
marzo 1919.
Alessandro Vollero fu processato per omicidio di primo grado il 15
febbraio 1918, nel caso di Nicholas Terranova e Eugene Ubriaco. Ralph
Daniello testimoniò contro Vollero e dichiarò che la banda pagava
denaro a un detective di nome Michael Mealli. Mealli fu ridotto di grado
e assegnato al servizio di pattuglia. Il 18 febbraio il giudice Kapper si
ammalò e fu dichiarato l'annullamento del processo. Vollero fu
nuovamente processato il 4 marzo e fu condannato all'ergastolo nel
carcere di Sing-Sing.
Pellegrino Morano, leader della fazione di Coney Island, fu condannato
per omicidio di secondo grado e condannato a Sing-Sing da vent'anni
all'ergastolo.
Leopoldo Lauritano, nel 1918, fu condannato a ventuno anni per
omicidio colposo. Il 12 gennaio 1926, dopo aver scontato solo sette anni
e mezzo, Lauritano fu rilasciato sulla parola da Sing-Sing.
Lauritano tornò in tribunale nel febbraio 1927 e fu processato presso la
Corte Suprema di Brooklyn dal giudice James Cropsey. Fu accusato di
falsa testimonianza durante il processo contro Anthony Paretti, in cui
aveva dichiarato di non conoscere l'imputato o i suoi soci. Il
procuratore distrettuale, James Cuff, riuscì a produrre una foto di
Lauritano nel caffè di Navy Street con i membri della banda,
dimostrando così la falsità della sua testimonianza. Lauritano fu
condannato a cinque anni a Sing-Sing.
Dal lato legale, escludendo il saloon di Navy Street a cui erano
interessati i fratelli Lauritano (Antonio e Leopoldo) e Vollero e il Santa
Lucia di Morano, Daniello era socio di un saloon e di un ristorante con
John Mancini in Skillman Avenue. Eugene Bizzaro aveva un saloon
all'angolo tra Johnson Street e Hudson Avenue con Carlo Cirillo.
Charles Giordano, il gestore del saloon di Tompkinsville S.I., fu
processato il 27 aprile 1918. Fu accusato di aver complottato l'omicidio
di Giuseppe Verrizano nell'ottobre 1916. Antonio Notaro e Ralph
Daniello, della banda di Navy Street, testimoniarono contro Giordano.
24
Notaro dichiarò: "Giordano ci disse che Verizzano doveva essere ucciso
quella notte. Quando dissi che non volevo uccidere un uomo senza
ordini del mio capo, Giordano disse che avrebbe fatto lui stesso il lavoro
ma che sarei morto il giorno dopo per essermi rifiutato, allora cambiai
idea".
Alfonso Sgroia, della banda di Navy Street, fu condannato il 17 giugno
1918 a dodici anni a Dannemora per omicidio colposo nel caso di
Nicholas Terranova. Sgroia testimoniò contro i suoi compagni d'armi
Paretti e Fevrola, ottenendo una sentenza più breve e l'espulsione in
Italia.
Giovanni Esposito e Antonio Notaro furono condannati nel giugno
1918, da 6 a 10 anni ciascuno nel caso di Nicholas Terranova e Eugene
Ubriaco.
Ciro Terranova fu processato per complicità nel giugno 1918, in
relazione all'omicidio DeMarco/Lombardi. Johnny Esposito, l'assassino
di Lombardi, testimoniò contro Terranova, ma fu assolto per mancanza
di prove quando fu dimostrato che Esposito e Terranova facevano
parte della stessa banda.
Ralph Daniello fu trasferito in un'altra prigione a causa degli abusi
subiti dopo aver testimoniato al processo di Vollero, ottenendo anche
la sospensione della pena in considerazione della sua testimonianza.
La sua libertà ebbe vita breve quando fu arrestato per aver aggredito
un uomo a Coney Island; Daniello affermò di aver sparato alla vittima
25
pensando che fosse stato mandato dalla gang di Navy Street per una
vendetta. Daniello fu condannato a cinque anni di prigione. Dopo il
suo rilascio, nel 1925, gli spararono nel suo negozio di barbere, vicino a
Metuchen, nel New Jersey.
Frank Fevrola, il 18 aprile 1921, fu processato per l'omicidio di Joe
"Chuck" Nazzaro nel 1917. Il giudice Tompkins dichiarò Fevrola
colpevole e lo condannò a morte a Sing-Sing. La sua condanna fu in
gran parte dovuta alla testimonianza della moglie contro di lui. Il 14
aprile 1922 fu notificato al procuratore Weeks l'avviso che sarebbe stata
presentata una mozione per concedere un nuovo processo sul caso di
Fevrola. La moglie aveva ritirato tutte le sue precedenti dichiarazioni
contro di lui, affermando di essere stata minacciata e corrotta dalla
polizia. Il procuratore Weeks cercò di opporsi al nuovo processo,
smentendo la nuova dichiarazione giurata di Tessie Fevrola. Il 23
maggio 1922, il giudice Tompkins negò la richiesta di un nuovo
processo. Il 29 maggio 1923, l'avvocato Thomas O'Neil tentò all'ultimo
minuto di salvare Fevrola dall'esecuzione. La sua richiesta di un nuovo
processo fu nuovamente presentata al giudice della Corte Suprema
Tompkins. Giovedì 28 giugno 1923, a sette ore dall'esecuzione e in stato
di collasso, Fevrola ricevette una tregua che gli risparmiò la vita fino al
7 ottobre. La condanna a morte fu infine commutata.
Aniello Paretti, del 23 Sherman Av, Brooklyn, fu processato per
l'omicidio di Joe "Chuck" Nazzaro nel 1917. Nel novembre 1921, Aniello
fu condannato alla pena capitale a Sing-Sing. Il suo avvocato fece
immediatamente ricorso contro la decisione e il 3 gennaio 1923 la
Corte d'Appello ordinò un nuovo processo. Il procuratore Weeks fece
quindi cadere l'accusa e Paretti fu un uomo libero. Fu rilasciato da
Sing-Sing nel luglio 1923.
Anthony Paretti, di 23 Skillman Av, Brooklyn, fu condannato a morte a
Sing-Sing per il suo ruolo nell'uccisione di Nicholas Terranova e
Eugene Ubriaco. Paretti era inizialmente scappato in Italia per sfuggire
alla cattura. Tornò a New York nel marzo 1926, pensando che la
maggior parte dei testimoni contro di lui fosse scomparsa. Tuttavia, fu
processato e condannato per omicidio di primo grado. Suo fratello
Aniello Paretti, che era stato rilasciato da Sing-Sing nel luglio 1923,
andò a trovarlo più volte. Nelle sei settimane che precedettero la sua
esecuzione, il direttore Lawes ordinò che la prigione fosse sorvegliata
24 ore al giorno, invece delle 16 ore abituali. Il 9 febbraio 1927 Paretti fu
esaminato e dichiarato sano di mente e idoneo all'esecuzione. Si dice
che abbia esercitato forti pressioni sui politici per ottenere la
26
commutazione della pena in ergastolo. Il giorno dell'esecuzione, il
consueto elettrocardiogramma non fu eseguito per mancanza di
disposizioni. Fu fulminato all'età di 35 anni il 17 febbraio 1927. Uno degli
ultimi uomini a visitare Paretti prima della sua morte fu un giovane
Vito Genovese.
BREVE BIOGRAFIA DI LEPOLDO LAURITANO
Un giornalista descrive così
Lauritano: “Egli è alto meno di un
metro e cinquanta e ha una testa
lucida per calvizie con una
frangia di capelli scuri intorno al
collo e ai lati, e un naso paffuto.
Indossava un abito estivo grigio
chiaro di materiale costoso”
Nato ad Agerola, Italia, il 30 dicembre 1872, da Michele Lauritano e
Clementina Somma, è morto a New York il 5 aprile 1958.
M/N Karamania
27
Manifesto dei passeggeri sulla M/N Karamania, partita da Napoli e arrivata a
New York il 17 maggio 1899. Lepoldo Lauritano di Agerola, anni 27 e al n. 12
dell’elenco
Lauritano era un capo camorrista di Brooklyn che gestiva un
caffè/saloon al 113 di Navy Street e conduceva anche una lucrosa
attività di omicidio su commissione.
Lauritano raggiunse gli Stati Uniti nel 1899 e fu naturalizzato cittadino
americano nel gennaio 1915. Visse e lavorò nella zona del Brooklyn
Navy Yard e partecipò alle attività della famigerata Navy Street Gang.
Suo fratello Anthony sembra aver conosciuto la banda, senza però
esserne stato coinvolto.
Il 28 gennaio 1915,
sedici anni dopo il suo
arrivo in America,
Leopoldo Lauritano
viene
naturalizzato
cittadino statunitense
a New York.
Negli inizi del Novecento, mentre la mafia siciliana e la camorra
napoletana nell'area di New York cooperavano per monopolizzare i
racket, Lauritano divenne una sorta di sergente d'armi per il nascente
28
sindacato. Comandava quella che potrebbe essere stata la prima
organizzazione di omicidi su commissione con sede a Brooklyn.
È a Lauritano che il boss della mafia del Bronx Ciro Terranova si rivolse
per commissionare l’omicidio di Joe DeMarco nel 1916.
I boss della camorra si offesero per le azioni di Morello-Terranova e
decisero di sciogliere il sodalizio e di eliminare il più possibile la
leadership della mafia siciliana a New York. I sicari di Lauritano furono
impiegati più tardi nel 1916 per eseguire le esecuzioni, che portarono
alla morte del fratello di Terranova, Nicholas, e dell'aiutante Charles
Ubriaco.
Secondo la testimonianza del sicario Johnny "Lefty" Esposito,
Lauritano pagava i suoi sicari uno stipendio fisso per tenerli sotto
contratto. (Esposito si lamentò del fatto che Lauritano gli avesse
abbassato la paga in seguito all'uccisione accidentale dell'amico
Charles Lombardi durante il colpo DeMarco).
Nel 1918, Lauritano fu arrestato per il suo coinvolgimento nell'omicidio
di Giuseppe Verizzano, avvenuto nel 1916 presso gli Italian Gardens di
Manhattan.
Nel maggio 1917, Ralph "Il Barbiere" Daniello, membro della banda di
Navy St di Brooklyn, iniziò a raccontare alla polizia tutto ciò che sapeva
su Lauritano, sulla banda di Navy St e sui recenti omicidi.
Lauritano fu condannato a ventuno anni per omicidio colposo nel 1918.
Il 12 gennaio 1926, dopo aver scontato solo sette anni e mezzo, fu
rilasciato sulla parola da Sing-Sing. Fu immediatamente riarrestato in
base a un'accusa che era stata notificata nel 1918 in relazione
all'omicidio di Giuseppe Verizzano. Giovedì 14, il giudice Selah B.
Strong rilasciò Lauritano con un mandato di habeas corpus. Un'azione
che causò un'aperta discussione tra il procuratore della Contea di
Kings, Charles Dodd, e il giudice Strong. Strong notò che aveva
archiviato l'accusa di omicidio contro Lauritano due anni e mezzo
prima.
Lauritano tornò in tribunale nel febbraio 1927 e fu processato presso la
Corte Suprema di Brooklyn dal giudice James Cropsey. Fu accusato di
falsa testimonianza durante il processo contro Anthony Paretti, in cui
Lauritano aveva dichiarato di non conoscere l'imputato o i suoi soci. Il
procuratore distrettuale, James Cuff, riuscì a produrre una foto di
Lauritano nel caffè di Navy St con i membri della banda, dimostrando
così la falsità della sua testimonianza. Lauritano fu condannato a
cinque anni a Sing-Sing.
29
Nel giugno del 1918, l’'omicida "Lefty" Esposito testimonia contro
Terranova, che viene processato per aver ordinato l'omicidio di Joseph
DeMarco il 20 luglio 1916 (anche Charles Lombardi fu ucciso
accidentalmente). Terranova viene assolto perché anche i testimoni
contro di lui sono tecnicamente complici dei crimini a lui imputati e
non viene offerta alcuna conferma indipendente. Esposito afferma di
essere stato pagato e di aver preso ordini dal gestore del saloon di
Brooklyn Leopoldo Lauritano.
Mentre era detenuto per quel crimine, fu processato e condannato per
omicidio colposo in relazione a un altro omicidio. Fu condannato a
scontare 20 anni nella prigione di Stato. Il censimento del 1920 lo
trovava alla Clinton State Prison di Dannemora.
Il 12 gennaio 1926, Lauritano fu rilasciato dalla prigione con la
condizionale.
La dismissione di Lauritano provocò un'aspra faida pubblica tra il
giudice Strong e il procuratore distrettuale della contea di Kings
Charles J. Dodd. Strong insistette sul fatto che Dodd avesse approvato
l'archiviazione dell'accusa di omicidio nell'estate del 1923. Dodd negò
di aver avuto un ruolo nell'archiviazione.
Nel marzo del 1927, Lauritano fu preso in custodia come testimone
materiale contro l'assassino di camorra Anthony "Shoemaker" Paretti.
Fu trattenuto con una cauzione di 100.000 dollari presso il carcere di
Raymond Street a Brooklyn. Paretti fu processato nel giugno dello
stesso anno. I capi della camorra Lauritano, Alessandro Vollero e
Pellegrino Morano furono chiamati a testimoniare. Tutti negarono di
conoscere Paretti. Lauritano negò inoltre di conoscere i suoi colleghi
testimoni e i membri della Navy Street Gang.
Paretti fu condannato a morire sulla sedia elettrica della prigione di
Sing-Sing. La testimonianza di Lauritano lo fece processare per falsa
testimonianza.
Il processo per falsa testimonianza iniziò il 10 febbraio 1927. Il giorno
seguente, l'assistente procuratore distrettuale James I. Cuff mise
Lauritano di fronte a una fotografia che lo ritraeva a un raduno della
Navy Street Gang. Lauritano cambiò la sua dichiarazione di
colpevolezza e ammise di aver mentito sulle sue frequentazioni con i
membri della banda.
Il 1° marzo, il giudice James C. Cropsey della Corte Suprema di
Brooklyn condannò Lauritano a scontare cinque anni nel carcere di
Sing-Sing. Secondo quanto riportato, Lauritano evitò per poco una
30
pena più grave perché la sua falsa testimonianza avvenne due giorni
prima della data di entrata in vigore delle severe leggi Baumes.
Dopo il suo rilascio, Lauritano andò a vivere con il fratello Anthony in
Adelphi Street a Brooklyn. I due lavoravano insieme a Navy Street. La
documentazione su Lauritano dopo l'inizio della Seconda guerra
mondiale è carente. Abbiamo solo degli articoli di giornali che lo
vedono implicato nel 1941 di un delitto per legittima difesa. Morì a New
York nella primavera del 1958 e fu sepolto nel cimitero di Holy Cross a
Brooklyn.
31
RITAGLI DI ALCUNI DEI NUMEROSI GIORNALI CHE RIPORTANO
NOTIZIE DI LEOPOLDO LAURITANO, CHE CI AIUTANO A CAPIRE
MEGLIO GLI EVENTI DESCRITTI.
ANCHE GLI STATI UNITI
POTREBBERO GUADAGNARE
SOLDI
Giudice
Thompson,
se
seguisse le vie dell'Italia.
Quando Eannine Cazono,
Louis
Gato
e
Leopoldo
Lauritano si sono presentati
davanti al giudice Thompson
per la sentenza sulle loro
ammissioni di colpevolezza
per gioco d'azzardo, il giudice
ha detto: "Mi risulta che in
Italia, il vostro Paese, lo Stato
conduce lotterie e ne ricava
considerevoli entrate. Questo
è un peccato per lei e per gli
altri italiani che vengono in
questo paese. Tuttavia, non
vedo perché non si possa
ricavare un po' di introiti dal
gioco. È strano che in questi casi di lotteria non riusciamo mai ad
arrestare uomini più in alto. Ma dobbiamo riscuotere dai nostri clienti
come vengono da noi. Voi pagherete 25 dollari ciascuno o sconterete
un giorno in prigione per ogni dollaro di multa non pagato".
32
THE DAILY STANDARD UNION, BROOKLYN, NEW YORK, GIOVEDI 12 OTTOBRE 1916
LICENZE
MATRIMONIALI
Leopoldo Lauritano.
28, di 117 Navy street, e
Antonietta
Del
Gaudio, 23, di 115 Navy
street.
Leopoldo Lauritano sposò la moglie di Nicolò del Gaudio assassinato
sulla First Avenue ad Harlem, il 19 ottobre 1914
Navy Street inizi ‘900
33
THE DAILY STANDARD UNION, BROOKLYN, NEW YORK, GIOVEDI 12 OTTOBRE 1916
PRESI TRENTA IN UN RAID AL FESTIVAL DI
RICCI
Tutti arrestati senza cauzione con l'accusa di
possesso di armi da fuoco.
ALCUNI SONO VECCHI TRASGRESSORI.
Permessi prodotti da "Il leone " e "il calzolaio".
Il magistrato McGuire in via Adams, oggi, ha
trattenuto senza cauzione trenta italiani
arrestati ieri sera in un raid a Calleran's Hall, 161
Bridge Street, dove sono state trovate
numerose pistole nuove, la maggior parte delle
quali nelle tasche dei presenti. Gli accusati
avranno un'udienza domani.
L'evento era l'annuale festa di Ringraziamento
di Andrew Ricci che la polizia ritiene che sia
stata organizzata per raccogliere fondi per
diversi uomini in arresto.
I detective guidati dall'ispettore John Cray sono
entrati nella sala di Bridge Street in
tre squadre e hanno riconosciuto alcuni degli
uomini presenti che erano già stati coinvolti in
passato. Su un tavolo vicino a Ricci c'erano $112
dollari in contanti e un libro contenente un
elenco di nomi e somme di denaro per un totale
di $373. Ricci ha scontato una condanna per
furto aggravato e è stato arrestato due volte per
omicidio, ma mai processato.
Due degli uomini arrestati per possesso di pistole hanno esibito porto
d’armi e sono stati rilasciati. Uno dei permessi è stato emesso dal
giudice della contea Maya
Leopoldo Lauritano, 32 anni, di 117 di Navy Street, alias "Il Leone", che si
è sposato due settimane fa e condannato per il possesso di polizze e
pistole. È stato anche assolto di omicidio per aver ucciso il cugino
durante una lite per una pinta di birra.
L'altro detenuto, che aveva un permesso rilasciato dal giudice Van
Siclen, era Antonio Parettl, alias "Il calzolaio.
34
THE STANDARD UNION, BROOKLYN, NEW YORK, LUNEDI 7 MAGGIO 1917
Leopoldo Lauritano, 29 anni, di 34 Fort
Greene Place, che è stato condannato
per il possesso di un manganello nel
suo caffè al 113 di Navy street, oggi è
stato spedito al penitenziario dal
Giudice di contea Roy. Forti influenze
sono state esercitate sul giudice Roy
per salvare Lauritano dal penitenziario
perché a causa dei suoi precedenti e
della sua reputazione, probabilmente
dovrà scontare il massimo della pena
di tre anni. L'avvocato di Lauritano ha
citato la polizia per la presunta
pericolosità del suo cliente, ma il
giudice Roy lo ha informato che la
polizia non lo ha influenzato in alcun
modo nel suo giudizio.
Dalla polizia, dopo la condanna, ha
detto il giudice Roy, "non ha ricevuto
alcuna comunicazione di alcun tipo
riguardo alla sua reputazione o carattere. Sappiamo, tuttavia,
che in questa comunità c'è un elemento che cerca spaventando coloro
che si oppongono a loro.
Sono convinto che quest'uomo faccia parte di questo elemento. Per
ottenere i permessi per le pistole sono convinto che Lauritano abbia
fuorviato il Magistrato Nash e il Giudice della Contea May. Nel risolvere
il suo caso, il mio dovere nei confronti della popolazione di Brooklyn è
evidente è quello di mandarlo al penitenziario".
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, , GIOVEDI 11 MAGGIO 1917
DIVISIONE D'APPELLO
DECISIONI EMESSE
Il popolo dello Stato di
New York, convenuto,
contro
Leopold
Lauritano,
ricorrente.
Sentenza di condanna
confermata.
Nessun
parere.
35
SENTENZE DEL TRIBUNALE DI
CONTEA
Condannato da una giuria per
porto d'armi pericoloso, Leopoldo
Lauritano, 29 anni, di 34 Fort
Greene Place, è stato oggi
condannato, dal giudice della
contea Roy, al penitenziario.
Navy Street ed il ponte di Brooklyn
36
THE SUN, VENERDI 7 GIUGNO 1918
ASSASSINARE IL SUO MESTIERE A 15 DOLLARI
A SETTIMANA
L'Assassino testimonia al processo Terranova,
“modestamente” sulla sua diligente attività.
Chiunque abbia detto che la vita umana è la
cosa più economica sul mercato, si sarebbe
senza dubbio divertito ad ascoltare ieri John
Esposlto, alias "Johnny Lefty", raccontare al
giudice Crain nelle sessioni generali quanto
volentieri ha assassinato e "fatto fuori” uomini
per un salario di 15 dollari a settimana e il recital
avrebbe indubbiamente rafforzato la sua
argomentazione. Era ovvio che nella filosofia di
Lefty una cosa così semplice come togliere una
vita umana è una sciocchezza, mentre la
menzogna è un'infrazione imperdonabile. Egli
si è vantato, ha detto a Martin W. Littleton,
avvocato della difesa, che lui non lo fa.
Esposlto è stato il testimone principale
dell'accusa nel processo a carico di Clro
Terranova, un giocatore d'azzardo di Harlem,
accusato di istigazione all'omicidio di Joseph
Di Marco e Charles Lombardi al 64 di James
Street la notte del 10 luglio 1918. Al termine
della sua testimonianza Littleton ha chiesto
l'archiviazione del caso in quanto tutti i
testimoni, secondo le loro stesse confessioni,
erano complici dell'imputato e le loro storie
non erano corroborate.
Il giudice Cratn ha ascoltato una breve arringa
dall'assistente del procuratore distrettuale
Brothers, che era a capo dell'accusa, e poi ha
istruito la Giuria di assolvere Terranova,
buttando così il caso fuori dal tribunale.
Il prigioniero è preoccupato.
Per tutta la durata della sua testimonianza, un
sorriso appariva sulla faccia dell’Esposlto, che
non sembrava affatto preoccupato per le sue
37
vicende, anzi, ne era piuttosto orgoglioso. L'accusa ha cercato di
dimostrare che Terranova aspirava all'attività di gioco d'azzardo del Di
Marco e quindi aveva organizzato il suo omicidio come il modo
migliore per ottenerle. Di norma, ha spiegato Esposito, gli uomini che
volevano
il
"lavoro
fatto"
si
recavano
a
parlare
con
Il suo capo, Leopoldo Lauritano, gestore di un saloon, gestore di un
saloon in Navy Street, a Brooklyn, l'uomo che lo pagava $15 a settimana
per lavoro duro. In questo caso, Terranova e un certo numero di altri, lo
incontrarono nel salone di Lauritano e lo assunsero per uccidere Dl
Marco."Ho detto loro che l'avrei fatto bene". Il testimone ha continuato.
"Prima di andare alla casa da gioco siamo andati ad un ristorante di
Elizabeth Street e abbiamo mangiato qualcosa. Lì abbiamo definito i
nostri piani, e poi ci siamo diretti verso James Street. L’usciere di Di
Marco
ci
ha
accolto.
C'erano
tra le trenta e le quaranta persone. Non avevo mai visto Dl Marco
prima, e ho sparato e ucciso Lombardi scambiandolo per lui.
Fetto, l'uomo che aveva fallito in questo lavoro la notte precedente,
uccise Dl Marco. Il giorno dopo Terranova e gli altri si congratularono
con me per il lavoro". Quanto denaro ha ricevuto per l'omicidio che ha
commesso ha chiesto il sig. Brothers.
Calo dei prezzi.
"Ricevevo $15 a settimana dal boss per qualsiasi lavoro avesse per me",
rispose Esposlto. "Ma dopo la morte di DI Marco mi hanno ridotto a $10.
Sotto esame del signor Littleton, Esposlto ha ammesso di essere stato
un membro della Navy Street Gang per un anno e che era stato
implicato nell'uccisione di quattro uomini. Ha detto di non essere mai
stato considerato un membro di questa banda fino a quando non
aveva ucciso qualcuno. I suoi primi exploit sono stati dedicati al lavoro
di rapina, o di rapinare gli uominI i boss volevano essere "fatti fuori", ma
non uccisi. (Esposlto ha poi raccontato dell'uccisione di
Nicholas Terranova e di Charles Ubbriaco e di un altro dei gangster.
gangster. Ha detto che è stato circa due settimane dopo l'affare Dl
Marco.
"Quando fu?" chiese il signor Littleton. "Non ricordo la data, e non
voglio giurare su una bugia”. Non ha mai giurato su una bugia? “Mai",
rispose il sicario salariato. "Mi vanto di questo".
38
VENERDI, NEW YORK TRIBUNE, 7 GIUGNO 1918
Assassino, ingaggiato a 15 dollari a
settimana, ammette parte in 6 omicidi
Nonostante le ammissioni del gangster di
Brooklyn, il presunto committente
viene rilasciato.
Un giovane abituato a lavorare come un
assassino a pagamento per 15 dollari a
settimana ha descritto con nonchalance
la sua vocazione ad una giuria davanti al
giudice Crain alle Sessioni Generali ieri.
Si tratta di John Esposito, alias "Johnny
Lefty", della banda di Navy Street, a
Brooklyn, e ha testimoniato per lo Stato
contro Ciro Terranova, sotto processo per
aver istigato l'omicidio di Joseph Di Marco
e Charles Lombardi al 64 di James Street
nel luglio 1916. Il Terranova desiderava la
casa da gioco di Di Marco e ne ha causato
la morte per ottenerla.
Sotto il controinterrogatorio di Martin W.
Littleton e Cesar Barra, avvocati di
Terranova, Esposito ha dichiarato di aver
partecipato all'uccisione di altri quattro
giocatori d'azzardo su ordine di Leopold
Lauritano, un gestore di saloon, al 113 di
Navy Street, Brooklyn, a cui si riferiva
come "Boss".
Prima di entrare nel giro degli omicidi,
Esposito ha detto di aver agito come
"picchiatore”. Prima di sparare a Di Marco
e Lombardi, ha detto il testimone, che ha
incontrato il Terranova nel saloon di
Lauritano. Più tardi, ha detto il testimone,
Lauritano lo mandò a uccidere Nicholas
Terranova,
fratello
dell'uomo
sotto
processo.
"Quando è successo?" chiese il signor Littleton.
39
"Non ricordo la data e non voglio giurare su una bugia", rispose
Esposito.
"Non ha mai giurato su una bugia?".
"Mai", rispose Esposito. "Sono orgoglioso anche di questo".
Il signor Littleton ha chiesto al testimone se non avesse ucciso Andrea
Ricci. Esposito ha riso e ha detto che Ricci era un suo amico e che non
avrebbe mai ucciso un suo amico.
L'incriminazione di Terranova è stata il risultato delle confessioni di
Ralph Daniello, noto come "Ralph il barbiere", che ha ammesso la sua
complicità in ventitré omicidi.
Dopo che la testimonianza di Esposito, il signor Littleton ha chiesto la
revoca dell'imputazione sulla base del fatto che tutti i testimoni contro
Terranova
erano complici e mancavano di corroborazione.
L'assistente del procuratore
distrettuale George N. Brothers si oppose alla mozione, ma il giudice
Grain la accolse e Terranova fu prosciolto.
Ciro Terranova
40
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, LUNEDI 18 GENNAIO 1926
Il giudice denuncia l'organo di sorveglianza
che ha liberato Lauritano
Long "passa il testimone" per il riarresto di
un gangster al Procuratore distrettuale
Dodd.
Responsabilità per il rilascio dalla prigione di
Sing-Sing di Leopoldo Lauritano, un tempo
uomo di punta della vecchia banda di Navy
St., che è stato rilasciato sulla parola il 10
gennaio, senza riguardo per l'accusa di
primo grado che pendeva sulla sua testa, è
stato trasferito oggi dal Procuratore
Distrettuale alla Commissione per la libertà
vigilata e dal Consiglio e di nuovo al
Procuratore distrettuale.
Nel frattempo, Lauritano, membro di una
famigerata banda a cui sono attribuiti 23
omicidi conosciuti, è tornato nel vecchio
domicilio, libero dopo aver scontato sette
anni e mezzo di una pena massima di 20
anni inflitta per l'accusa di omicidio di primo
grado pronunciata contro di lui a Brooklyn, è
stata respinta per motivi per motivi non
ancora chiariti, e la polizia, che conosce bene
l'organizzazione di Navy St. si sta chiedendo
con sconcerto per i modi misteriosi di
applicare la legge.
Stupefatti-James
Long,
membro
del
consiglio di amministrazione di Long Island
del P.A.R, ha espresso stupore quando è
stato informato del passato criminale di
Lauritano, né che un'accusa di omicidio era
del 1923, quando Il giudice della Corte
Suprema Selah B. S t r o n g di Brooklyn l'ha
respinta con il consenso del procuratore
distrettuale J. Dodd.
È stato dichiarato chiaramente che, qualora
41
Dodd lo richiedesse, la libertà vigilata sarebbe stata revocata e
Lauritano rimandato a Sing-Sing, ma ha dichiarato che non è un fatto
grave che un uomo accusato di omicidio e di malaffare è stato
rilasciato con la condizionale dopo aver scontato un minimo di pena
per il reato di omicidio colposo. Il giudice Otto A. Rosalsky, presidente
della sessione generale, che ha condannato Lauritano per il reato di
omicidio colposo. ha citato il caso come il più forte tipo di argomento
a favore di un’azione, insieme alla pratica di imporre pene minime e
massime.
Cuff ha tentato di trattenere il gangster.
Il procuratore distrettuale Dodd di Brooklyn èfuori dalla città, ma il suo
assistente, James I. Cuff, ha dichiarato di ritenere che l'archiviazione
dell'imputazione di omicidio pendente nel 1923 era illegale e si è
opposto, anche se l'ordinanza mostra che l'archiviazione fu fatta con il
consenso di Dodd. Guff (che non ha mai seguito il caso) - fino a quando
non è stato chiamato a presentarsi in tribunale e chiedere la
carcerazione di Lauritano sull'accusa di omicidio in seguito al suo
recente rilascio dal carcere di Sing-Sing. Il malvivente è stato arrestato
quando è- uscito dalle porte della prigione e qui per un'indagine.
Quando A Cuff è stata mostrata la copia dell'atto d'accusa respinto,
sembrava che non ci fosse nulla da fare se non permettere a Lauritano
di essere libero, e questo è stato fatto.
Rosalsky critica la libertà Vigilata, “È troppo ovvio che si debba valutare
che L a u r i t a n o non avrebbe mai dovuto essere ammesso alla libertà
vigilata mentre stava scontando una condanna per omicidio colposo.
Ha detto il giudice Rosalsky.
Rosalsky, gli ho dato una pena da 10 a 20 anni, il massimo consentito
dalla legge. La sua fedina penale mostra che non ha diritto alla libertà
vigilata.
42
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, MARTEDI 19 GENNAIO 1926
Dodd non vuole dire perché ha
lasciato cadere il grande caso di
omicidio.
Long dice che era dovere del
procuratore, il dovere di informare
Commissione per la libertà vigilata dei
fatti.
Storia del caso Lauritano
Cronologia degli sviluppi del caso di
Leopoldo Lauritano, assassino in
libertà vigilata:
1916, incriminato per l'omicidio di
Giuseppi Verizzano.
1917, incriminato e condannato di
possesso di un'arma pericolosa.
1918, incriminato per un doppio
omicidio a Manhattan, si è dichiarato
colpevole di omicidio colposo e ha
ricevuto una pena massima da 10 a 20
anni a Sing-Sing.
1923, accusa di omicidio di primo
grado per l'omicidio di Verizzano a
Brooklyn, archiviata con il consenso
del Procuratore distrettuale Dodd.
1926, rilasciato con la condizionale
dalla prigione di Sing-Sing dopo aver
scontato solo sette anni e mezzo...
Ora è in libertà.
Il procuratore distrettuale Charles J. Dodd è accusato da James L. Long
del Comitato per la libertà vigilata di responsabilità per il rilascio sulla
parola di Leopoldo Lauritano, ex membro di una banda di assassini di
Brooklyn dopo che egli, Dodd, ha consentito all'archiviazione di
un'accusa di omicidio di primo grado contro di lui, oggi è andato su
tutte le furie e ha gridato il suo rifiuto di fare qualsiasi commento sulla
situazione quando è stato invitato a rilasciare una dichiarazione.
Lauritano è stato incriminato a Brooklyn per l'omicidio di Giuseppe
Verizzano il 6 ottobre 1916, e successivamente è stato incriminato a
Manhattan per l'omicidio di Joseph Dl Marco e Charles Lombardo.
L’accusa di Brooklyn non è stata spinta e Lauritano è stato autorizzato
43
a dichiararsi colpevole di secondo omicidio colposo per l'accusa di
Manhattan. È stato condannato a una pena da 10 a 20 anni a Sing-Sing
dal giudice Otto A. Rosalsky.
Il prigioniero è libero,
Il 10 gennaio Lauritano è stato rilasciato sulla parola e
immediatamente riarrestato per l'accusa dell’omicidio di Brooklyn.
Il Tribunale di Kings County in Brooklyn
44
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, MARTEDI 19 GENNAIO 1926
POTERE DI LIBERTÀ VIGILATA USATO
INCAUTAMENTE.
Se il Comitato per la libertà vigilata di
questo Stato ha una spiegazione
ufficiale da offrire per il rilascio di
Leopoldo Lauritano, ex membro di una
famigerata gang di Brooklyn e da sette
anni
e
mezzo
detenuto
a Sing-Sing con l'accusa di omicidio
colposo, dovrebbe fornire questa
spiegazione senza perdere tempo. A
quanto pare il Consiglio non è stato
informato e non ha fatto alcuno sforzo
per informarsi che Lauritano, prima
della condanna per omicidio colposo in
un tribunale della contea di New York
era stato incriminato per omicidio di
primo grado a Brooklyn. È vero che
l'accusa è stata successivamente
archiviata, ma il fatto che "c'era un
motivo per giustificare l'azione del
Gran Giurì, e l'ulteriore fatto che le
associazioni di Lauritano in questo
quartiere con noti criminali avrebbe
dovuto impedire il suo rilascio dal carcere prima di aver scontato
almeno il minimo della pena. Quest'uomo potrebbe rigare dritto, in
futuro, oppure no. Se il suo caso fosse un caso isolato di dubbia
clemenza, si potrebbe sorvolare. Ma ci sono troppi casi di criminali
rilasciati dal Consiglio per la libertà vigilata senza un'adeguata
considerazione dei loro precedenti. Troppo spesso si è disposti a
considerare
il
comportamento
in
carcere
come
l'unico
fattore
determinante
in
un
appello
per
la
clemenza. L'attuale sistema di libertà vigilata, che permette un esame
frettoloso e insufficiente delle domande di libertà vigilata, dovrebbe
essere abolito e adottare un sistema sostitutivo, organizzato sulla base
delle linee stabilite nell'ultima sessione della legislatura da parte del
Governatore e dalla New York Prison Association.
45
Prigione di Sing-Sing a Ossining , N.Y.:, sul fiume Hudson
Ossining
46
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, GIOVEDFI 21 GENNAIO 1926
Il Comitato per la libertà vigilata riesaminerà il
caso Lauritano
Il ritorno in carcere del killer di Brooklyn è ora
visto come possibile.
Chi è responsabile della liberazione di
Lauritano?
Il sovrintendente del carcere James L. Long:
"Non avremmo rilasciato la libertà condizionale
a Lauritano se il procuratore distrettuale Dodd
ci avesse informato che c'era un'incriminazione
per omicidio contro di lui". Il procuratore
distrettuale Charles J.Dodd: "Avevamo un
mandato di arresto di Lauritano con l’accusa
di omicidio che era stata archiviata dal giudice
Strong. Non abbiamo acconsentito a questa
archiviazione, ma ci siamo opposti". <il giudice
della Corte Suprema. Corte Suprema Solah B.
Strong: "Ho respinto l'accusa di omicidio contro
Lauritano solo dopo che un assistente
dell'ufficio del Procuratore Distrettuale aveva
dato il suo consenso e ho scritto questo
consenso nell'ordine".
Il Consiglio per la libertà vigilata dello Stato, che
il 10 gennaio ha concesso la libertà vigilata a
Leopoldo Lauritano, assassino di Brooklyn,
coinvolgendo così lo stesso giudice della Corte
Suprema Selah B. Strong e il procuratore
distrettuale Charles J. Dodd in una disputa sulla
responsabilità per il fatto che un uomo accusato
di complicità in almeno tre omicidi ha ottenuto
la libertà, riconsidererà la libertà Vigilata entro una settimana da
domani, con il ritorno di Lauritano in carcere come possibile risultato.
Dichiarazione di Long.
Questo è il succo di una dichiarazione rilasciata oggi da James L. Long
di Oyster Bay Sovrintendente delle carceri dello Stato e membro
d'ufficio del Consiglio per la libertà vigilata, che ha affermato che il
Consiglio non era a conoscenza del passato di Lauritano
quando ha autorizzato il suo rilascio. Long ha dichiarato oggi di non
aver ricevuto nessuna richiesta di Dodd per una riconsiderazione della
47
libertà vigilata di Lauritano in modo che l'assassino condannato possa
essere riportato a Sing-Sing per il resto dei suoi 20 anni di condanna
per omicidio colposo.
Long passa il testimone a Dodd.
Quando la fedina penale di Lauritano è stata presentata a Long da
questo giornale, egli ha dichiarato che la commissione non avrebbe
concesso la libertà vigilata a Lauritano, se fosse stata informata di
questo verbale, che, a suo dire avrebbe dovuto essere prodotta dal
procuratore distrettuale di Brooklyn.
Nel frattempo, John P. Bramer, guardiano della libertà vigilata di
Lauritano, ha dichiarato che i suoi agenti stavano cercando il detenuto,
che risulta essere scomparso.
Una caccia a Lauritano tra i suoi vecchi luoghi di ritrovo ieri non hanno
rivelato indizi sul luogo in cui si trova attualmente e membri della
vecchia banda di Bill Lovett, che lo conoscevano, hanno ridicolizzato
l'idea che possa essere ritrovato di nuovo.
Può riaprire la libertà vigilata.
Long ha detto che anche se non dovesse avere notizie da Dodd, nel
frattempo, il Comitato per la libertà vigilata per il caso Lauritano alla
riunione che si terrà a Sing-Sing tra una settimana (domani), durante
la quale potrebbe essere deciso di revocare la libertà vigilata. Le notizie
provenienti oggi dall'ufficio di Dodd indicavano che il procuratore non
farà alcuno sforzo per re indagare Lauritano, a causa del fatto che tutti
i testimoni contro di lui sono morti o sono fuori dal paese.
Ralph Daniello è morto, John Mancini è fuggito in Italia diversi anni fa,
e John Esposito è stato ucciso in una lotta tra bande a New Brunswick,
N. J.
Gli sforzi persistenti per rintracciare Edward J. Rellly, avvocato di
Lauritano, e ottenere la sua versione del fatto di prima mano non
hanno avuto successo oggi. Ieri Dodd ha esibito una lettera, scritta da
Rellly, in cui il legale di Lauritano affermava di volere l'archiviazione
dell'accusa per poter riscuotere i 500 dollari che gli erano dovuti dallo
Stato per la difesa di Lauritano, che avrebbe potuto "usare per Natale".
48
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, SABATO 25 GENNAIO 1926
IL CASO LAURITANO È DEPLOREVOLE, DICE IL
DR. S. P. CADMAN
Dichiara le leggi che permettono liberazione
degli uccisori necessitano di una riforma
radicale
Nessuna mossa di Dodd per far tornare
l’assassino
di
nuovo
in
prigione
10 gennaio – Lauritano è stata rilasciato in
libertà vigilata da Sing-Sing ed è stato
riarrestato per omicidio a Brooklyn.
14 gennaio - L'ufficio del procuratore
distrettuale scopre che l'accusa di omicidio
è stata archiviata nel 1923. Lauritano viene
liberato.
18 gennaio- Buck viene approvato dal Consiglio,
il
giudice
della
Corte
Suprema
Strong e il procuratore distrettuale Dodd nella
responsabilità
per
la
libertà
vigilata,
l'incriminazione, l'accusa e l'evasione di
Lauritano.
20 gennaio - Consiglio per la libertà vigilata,
invita Dodd a chiedere l'annullamento della
libertà
vigilata
e
la
ricomposizione
dell'imputazione
di
Lauritano.
21 gennaio - Dodd annuncia che non farà alcuna
mossa per ottenere la cancellazione della
libertà vigilata.
23 gennaio - Assassino ancora in libertà.
Il Consiglio per la libertà vigilata e è in attesa di
qualche azione da parte del procuratore
Distrettuale Charles J. – Dodd riguardo al ritorno
in prigione di Leopoldo Lauritano, l’assassino di
Brooklyn, che ha ottenuto la libertà vigilata per
un errore nell'archiviazione di un'accusa di
omicidio di primo grado nei suoi confronti.
James L. Long, Sovrintendente delle carceri dello Stato ed ex membro
del Consiglio di Stato ha dichiarato oggi di attribuire la colpa alla
negligenza dell'ufficio del procuratore distrettuale di Brooklyn per il
49
fatto che la che la libertà vigilata sia stata concessa, e la Corte
Suprema, il giudice Salah B. Strong, che ha archiviato l'accusa di
omicidio, e di Dodd per aver acconsentito all'archiviazione. Dodd,
tuttavia, nega di aver acconsentito, come accusato dal giudice Strong,
e scarica la responsabilità sul giudice e sul Comitato per la libertà
vigilata.
Protesta pubblica riaccesa.
Nel frattempo, Lauritano, assassino auto confessato ed ex membro di
un gruppo che accettava commissioni di omicidio a 25 dollari a testa,
continua a essere libero oggi, mentre denunce da parte di importanti
cittadini hanno indicato l'aumento dell’interesse dell’opinione
pubblica della situazione.
Il dott. S. Parkes Cadman, pastore della Chiesa Congregazionea
Centrale e presidente del Congresso federale delle chiese in America,
ha denunciato la liberazione di Lauritano come un'accusa all'intero
sistema di lassismo dell'intera comunità nei confronti del crimine.
Triste commento alle leggi
Indipendentemente da dove sia la responsabilità, è un triste
commento alle nostre leggi che un criminale che si è dichiarato
colpevole di un omicidio ed è stato incriminato per un altro e possa
essere lasciato in libertà nella comunità senza che la
la polizia abbia il potere di rinchiuderlo di nuovo.
Lo stesso genere di cose sta accadendo in tutto il paese. Noi siamo più
consapevoli di questa situazione, quando l'esempio è , come nel caso
di Lauritano, ma le leggi della nazione, così come le leggi di questo
Stato hanno bisogno di una riforma radicale.
50
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, DOMENICA 24 GENNAIO 1926
UN CASO DA INDAGINE
Leopoldo Lauritano, un gangster di Brooklyn
condannato per omicidio colposo, è ora in
libertà grazie all'azione del Consiglio di Stato
per la libertà vigilata, che, a quanto pare, non
sapeva nulla dell’ulteriore accusa di
omicidio, quando lo ha rimesso in libertà.
Eppure, l'accusa era una questione di reato e
non
c'era
nulla
di
segreto
sul
proscioglimento da parte del giudice Strong
della Corte Suprema. I documenti firmati dal
giudice Strong recano una nota che indica
che il procuratore distrettuale Dodd ha
acconsentito all'archiviazione.
Il procuratore distrettuale risponde che non
ha acconsentito e uno dei suoi assistenti
indica un memorandum in opposizione alla
dimissione che, afferma, "è stato "rilanciato"
nell'ufficio del cancelliere della contea l'8
giugno, 1923.
Il giudice Strong ha agito nel caso di
Lauritano dopo una richiesta del giudice
dell'imputato, il quale ha sostenuto che il suo
cliente era stato dichiarato infermo di
mente, l'accusa di omicidio non dovesse
essere mantenuta. Lauritano è stato
dichiarato pazzo, ma ha recuperato sanità
mentale dopo l'archiviazione dell'accusa e
ha ricevuto la libertà Vigilata come "un
detenuto mentalmente responsabile”. Il
sovrintendente delle carceri James L. Long,
che è un ex membro Comitato per la libertà
vigilata, fa intendere che il Consiglio
potrebbe revocare la libertà vigilata se il.
Procuratore Distrettuale ne facesse richiesta.
Il sig. Dodd ha dichiarato di non avere
simpatia per il movimento di archiviare
l'accusa di omicidio, ma nulla dovrebbe
impedire al Procuratore Distrettuale di
51
chiedere alla commissione di riconsiderare la sua azione.
Nel frattempo, dovrebbe esserci un'indagine imparziale sui fatti
relativi all'archiviazione dell'accusa di omicidio. Le versioni fornite dal
Giudice Strong e dall'ufficio del Procuratore Distrettuale sono in
conflitto. Inoltre, la commissione per la libertà vigilata ha considerato
questo caso come un caso di routine senza, a quanto pare, alcuno
sforzo di informarsi sui precedenti di Lauritano in una comunità in cui
la polizia, l'ufficio del procuratore distrettuale e i tribunali lo
conoscevano come un pistolero e gangster.
Infine, si può notare che Lauritano, essendo stato rilasciato dal carcere,
è scomparso dai suoi luoghi abituali. Se la libertà condizionale dovesse
essere revocata, come dovrebbe essere, potrebbe essere
estremamente difficile da rintracciare
L’avv. Edward J. Rellly
52
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, LUNEDI 25 GENNAIO 1926
Passano due settimane senza che si proceda
all'incriminazione di Lauritano
Dodd e la commissione per la libertà vigilata
permettono all'assassino di Navy Steet
di vagare per la città.
Nessuna mossa di Dodd per far tornare
l’assassino
di
nuovo
in
prigione
10 gennaio- Lauritano è stato rilasciato da SingSing con la condizionale e riarrestato per
omicidio a Brooklyn.
14 gennaio - L'ufficio del Procuratore distrettuale
scopre
che
l'accusa
di
omicidio
è stata archiviata nel 1923. Lauritano liberato.
18 genn.- Buck approvato dalla commissione per
la libertà vigilata, dal giudice della Corte
Suprema Strong e dal Procuratore Distrettuale
Dodd nella responsabilità della libertà vigilata,
l'archiviazione dell'accusa e la scarcerazone di
Lauritano
20 gennaio: il Consiglio per la libertà vigilata
invita Dodd a chiedere l'annullamento della
libertà vigilata di Lauritano.
21 gennaio--Dodd annuncia che non farà alcuna
mossa per ottenere l'annullamento della libertà
vigilata.
24 gennaio - Il giudice della Corte Suprema Harry
E.
Lewis,
che
in
qualità
di
Procuratore
distrettuale
ha
incriminato
Lauritano,
denuncia
il
suo
rilascio.
25 gennaio - L'assassino è ancora in libertà.
Dopo 15 giorni di inerzia da parte delle autorità
Leopoldo Lauritano, dichiaratosi colpevole
assassino e membro della vecchia banda di
assassini professionisti di Navy St., che è stato
rilasciato
sulla
parola
il
10
gennaio;
apparentemente per rispondere a un'accusa di
omicidio di primo grado, che era stata archiviata
due anni prima, era ancora in libertà oggi, a fronte di una forte
denuncia pubblica.
53
Il procuratore distrettuale Charles J. Dodd, che, secondo il giudice della
Corte Suprema Salah B. Strong, ha dato il suo consenso
all'archiviazione dell'accusa, assolvendo così, di fatto, l'assassino dalla
responsabilità nei confronti dello Stato per il suo presunto crimine, ha
sempre rifiutato di avvalersi dell'invito del Comitato per la libertà
vigilata a prendere l'iniziativa per ottenere l'annullamento della libertà
vigilata.
Anche il Board è privo di iniziativa.
La commissione stessa, dopo aver spostato le responsabilità su Dodd,
sulla base del fatto che il Procuratore Distrettuale non aveva notificato
che l'accusa era stata archiviata, ha permesso che la questione
morisse lì.
Mentre le autorità si sono accapigliate per la responsabilità per la
liberazione condizionale di Lauritano e per l'inspiegabile archiviazione
di un'accusa che doveva essere processato per omicidio, lo stesso
Lauritano è stato segnalato dai suoi intimi e da altre persone di essere
scomparso.
Lewis richiama il Board.
Il giudice della Corte Suprema Harry E. Lewis, che in qualità di
Procuratore Distrettuale ha ottenuto l'incriminazione contro Lauritano
e che è il nemico "implacabile" della commissione di libertà vigilata
come "un'agenzia nemica del benessere della società".
Oggi ha denunciato senza mezzi termini la combinazione di
circostanze che hanno contribuito alla liberazione dell'assassino. Il
giudice Lewis, la cui aggressività come pubblico ministero lo ha reso
universalmente temuto dai criminali, ha sgominato la banda di Navy
Street, ottenendo l'incriminazione di Lauritano e di altri, ha detto che
il caso Lauritano è stato "un'illustrazione oltraggiosa del modo in cui la
commissione per la libertà vigilata ha abusato dei suoi poteri
discrezionali" e ha citato la legge per dimostrare che la commissione
avrebbe potuto rifiutare la libertà vigilata e poteva ora revocarla
Discrezione obbligatoria.
"L'esercizio dei poteri del Parole Board rende del tutto farsesca una
legge abbastanza ridicola da essere accettata" ha detto il giudice
Lewis. "La sezione 214 del Capitolo 44 della legge penitenziaria dice in
un linguaggio comprensibile a un bambino che la commissione 'può'
rilasciare un candidato alla libertà vigilata "a condizione che con
ragionevole probabilità il richiedente viva e rimanga in libertà senza
violare la legge".
54
La legge non dice che il Consiglio "deve" concedere la libertà vigilata;
dice "può". Questo significa, ovviamente, che il Consiglio deve
esercitare la sua discrezione.
"Quando a un uomo come Lauritano, che ha fatto del crimine una
professione, compreso l’omicidio, viene concesso il pieno beneficio
dell'autorità del Consiglio per la libertà vigilata, allora è stata mostrata
a lui tutta la considerazione che si può accordare a una persona
rispettabile che uccide un'altra persona involontariamente, come in
un incidente automobilistico".
Navy Street inizi ‘900.
55
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, MERCOLEDI 27 GENNAIO 1926
Forte asserzione falsa nel rilascio di Lauritano –
Dodd
Il procuratore distrettuale dichiara Il giurista ha
"inventato" la dimissione con Reilly, avvocato di
Slayer. Il giudice risponderà all’accusa in un
secondo momento.
Il giudice della Suprema Corte Selab B. Strong, in
una lettera al vetriolo rilasciata oggi dal
Procuratore Distrettuale Charles J. Dodd, è stato
etichettato come un " deliberato, malizioso e vile
vigliacco bugiardo" ed è accusato di essersi unito
a Edward J. Reilly, avvocato di Brooklyn, nel far
fallire un processo per omicidio di secondo grado
a Brooklyn contro Leopoldo Lauritano, ora libero
sulla parola da Slug Sing, affinché Reilly possa
ricevere il suo compenso per aver difeso Laurltano
in un'altra accusa di omicidio per la quale era
stato condannato a Sing Sing sette anni fa.
La decisione di Dodd è stata il culmine della
controversia una controversia sempre più aspra
su chi sia il responsabile per l'archiviazione
dell'accusa di omicidio per il quale Lauritano
doveva essere processato a Brooklyn dopo rilascio
e il suo ritorno in libertà.
Quando la sostanza della dichiarazione di Dodd
Dodd è stata ripetuta al giudice Strong questo
pomeriggio, questi ha detto che avrebbe voluto
avere l'opportunità di leggere
la dichiarazione per intero e che avrebbe rilasciato
una risposta in mattinata.
Dodd ha acconsentito.
Il giudice Strong ha insistito fin dall'inizio sul fatto
di aver firmato la mozione di Reilly per
l'archiviazione dell'accusa solo dopo che Dodd
aveva acconsentito. Il Procuratore Distrettuale,
d'altro canto, nega enfaticamente di aver mai acconsentito e di aver
approvato solo l'ordine per quanto riguarda la forma legale.
Nella sua dichiarazione Dodd ha detto: "Sono informato che il signor
giudice Selab B. Strong ha presentato la proposta di legge, che
56
l'ordinanza di archiviazione dell'accusa contro Leopoldo Lauritano e
che è stata emessa dall'assistente del procuratore distrettuale Sullivan,
quando gli è stato inviato per la firma, conteneva un considerando che
il procuratore distrettuale si è opposto alla presentazione della
mozione di archiviazione dell'accusa e che ha poi scritto nelle parole
che l'archiviazione dell'imputazione ha dell'accusa aveva il consenso
del procuratore distrettuale e l'ha rimandato a me per la valutazione.
L'ho approvato in forma.
"Se il giudice Strong è stato citato correttamente, è un deliberato,
maligno e vigliacco bugiardo. Il fatto reale è che il signor Sullivan ha
portato l'ordine a me.
Gli ho chiesto se fosse corretto. Mi ha risposto di sì e gli ho chiesto di
avallare il suo ordine prima di approvarlo. nella forma, e solo nella
forma, come fa ogni studio legale della città ogni giorno della
settimana,
"Il fatto è che il giudice Strong non sa di cosa sta parlando. Ho ragione
di credere che il bis sia stato "architettato" tra lui stesso e l’autore che
l'ha pubblicata, allo stesso modo in cui è stata inventata tra lui e Reilly,
l'avvocato di L a u r i t a n o, allo scopo di permettere a Reilly di ottenere
i 500 dollari dalla città in base al suo incarico di difesa Lauritano.
Ha dato a Reilly un ordine per l’onorario.
"Questo è dimostrato dal fatto che lo stesso giorno in cui il Giudice
Strong ha firmato l'ordinanza di archiviazione dell'accusa ha emesso
un'ordinanza che concede a Reilly. il suo onorario. Quanto il giudice
Strong conosca poco è dimostrato dal fatto che solo una settimana fa
ha detto all'Assistente Procuratore Distrettuale Cuff del suo ufficio che
l'ordine era stato compilato su un modulo in bianco usato da questo
ufficio in casi di questo tipo.
" Non c'è nessun modulo in bianco in uso qui. L'ordine, come risulta
dai registri è allegato a un modulo legale con il nome e le aggiunte di
Reilly.
Quando il giudice Strong ha fatto questa proposta al signor Cuff,
quest'ultimo gli ha detto in parole o in sostanza che non sapeva di cosa
stesse parlando. Non solo, ma il giudice Strong ha spiegato come è
arrivato a inserire il considerando consenso del Procuratore
Distrettuale.
57
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, GIOVEDI 28 GENNAIO 1926
La prova Che
Strong
aveva
respinta la prima
mozione
per
archiviare
l’accusa
a
Lauritano
Il
calendario
delle mozioni del
giudice Selah B.
Strong, per l'8
giugno 1023, che
ha esibito oggi
per dimostrare la
sua
dichiarazione di
aver
originariamente
negato
la
mozione
di
archiviazione
dell'accusa
di
omicidio a carico
di Leopoldo Lauritano e l'ha accolta quando l'ufficio del procuratore
distrettuale Dodd ha dato il suo consenso.
Questo calendario mostra la notazione “denied “(negato) scritta in
opposizione al rilascio di Lauritano.
58
L'ORDINE
RIVELA
L’ERRORE
MADORNALE DI DODD, DICHIARA
STRONG
Il procuratore distrettuale si rende
conto di non avere prove sufficienti per
avere una condanna. La Corte, come
ovvio, firma l'ordine di archiviazione.
" In questo caso, quando è stata
presentata l'ordinanza, dopo che avevo
prima
negato
la
richiesta
di
archiviazione,
un
assistente
del
procuratore distrettuale mi disse che,
dato che Lauritano era impazzito e
poiché il Procuratore Distrettuale non
aveva prove sufficienti, l'uomo non
poteva essere condannato.
Dice che il vilipendio non aiuta.
"Se il procuratore distrettuale Dodd
abbia commesso un onesto errore
nell'acconsentire
all'archiviazione
dell'accusa,
o se sia stato imposto, non lo so. Ma in
ogni caso, il suo attacco sull'integrità
della Corte, nel tentativo di coprire i
propri errori è inutile. Con un
sotterfugio e diffamazione a parole il
Procuratore Distrettuale non migliora la sua posizione.
"Come ho già dichiarato, mi sono rifiutato di archiviare l'atto d'accusa
fino a quando il Procuratore distrettuale Dodd non avesse
acconsentito all'archiviazione. Poiché è stato il procuratore distrettuale
Dodd che alla fine ha chiesto alla Corte di respingere l’accusa, è stato
lui, e non io, a rendere possibile all’avvocato di Lauritano di riscuotere
la parcella di 500 dollari prevista dallo statuto.
"Se il procuratore distrettuale Dodd desidera davvero correggere
l'errore che ha fatto, ha trascurato di perseguire una delle vie aperte
per tenere Lauritano.
59
Questa fotografia
mostra una parte delle copie fotostatiche
dell'ordinanza concessa dal giudice Strong che respinge l'accusa di
omicidio contro Leopoldo Lauritano. Il Procuratore distrettuale Dodd
sostiene che le parole interpolate "e il procuratore distrettuale che
acconsente" sono state inserite senza il suo consenso.
60
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, VENERDI 29 GENNAIO 1926
La commissione per la libertà vigilata si
rifiuta di agire su Lauritano
Il Comitato per la libertà vigilata dello
Stato di New York, riunito nella prigione
di Sing-Sing, oggi ha rifiutato di
prendere
provvedimenti
di
cancellazione del ruolo di Leopoldo
Lauritano, assassino di Brooklyn, ora in
libertà grazie alla sua libertà vigilata e a
un errore delle autorità di Brooklyn
nell'archiviare
un'altra
accusa
di
omicidio di primo grado contro di lui.
Questo significa che non saranno fatti
ulteriori sforzi per revocare la libertà
vigilata di Lauritano, in quanto il
procuratore distrettuale Charles J. Dodd
si è sempre rifiutato di raccomandarne
l’annullamento,
sebbene
tale
raccomandazione gli sia stata rivolta dal
consiglio stesso.
61
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, SABATO 30 GENNAIO 1926
Dodd non si è mosso nonostante l'azione della
commissione per la libertà vigilata
Revoca della libertà vigilata per Lauritano, solo
il procuratore distrettuale, dice Long.
Il procuratore distrettuale Charles J. Dodd,
incaricato dal Consiglio di Stato per la
liberazione di Leopoldo Lauritano, assassino
auto confessato, che è stato rilasciato sulla
parola il 10 gennaio oggi è rimasto inalterato
nella sua determinazione di non fare nulla per
revoca della libertà vigilata, di fronte alla
posizione assunta ieri dal consiglio che la
prossima mossa deve essere fatta dal
Procuratore Distrettuale.
La commissione, riunita ieri nel carcere di SingSing ieri, ha portato il caso Lauritano per un
riesame e ha deciso di non intraprendere
ulteriori azioni sulla base del fatto che la sua
responsabilità è cessata nel momento in cui ha
consegnato il prigioniero alle autorità di
Brooklyn per essere perseguito da Dodd per
una vecchia accusa di omicidio. Alla domanda
se avrebbe accettato l'invito del consiglio di
amministrazione di più di due settimane fa e di
raccomandare l'annullamento della libertà
vigilata, Dodd ha risposto brevemente: "Non ho
nulla da dire".
Spiegando l'atteggiamento del consiglio, Long
chiede a Dodd di agire.
"Lauritano, in base alle disposizioni in materia di
commutazione e di indennizzo della legge,
aveva ottenuto il diritto alla libertà di 10-20 anni
per omicidio colposo, e il
Consiglio ha concesso la libertà vigilata alle
autorità della contea di Kings County quando
queste hanno presentato un mandato di arresto per un'altra accusa di
omicidio di primo grado", ha detto Long. "L'esecuzione di quel
mandato
ci ha sollevato da ulteriori responsabilità. In questa
faccenda, purché Lauritano osservi le condizioni della sua libertà
62
vigilata. Abbiamo dato istruzioni al suo tutore, John P. Bramor di New
York City, di informarci l'eventuale violazione di queste condizioni, in
modo da poter emettere un mandato per Lauritano. Se si devono
intraprendere ulteriori azioni, spetta alle autorità della Contea di Kings
County. Lauritano è stato consegnato a loro con un mandato, il che,
naturalmente, ci ha portato a credere che fossero in grado di
perseguire la loro accusa. "Non avevamo alcun modo di sapere che
l'accusa era stata archiviata e non è nostra funzione correggere gli
errori di altri. Se il procuratore distrettuale della contea di Kings County
desidera agire è un suo privilegio. Sta a lui decidere".
THE NEW YORK SUN, MERCOLEDI 20 GENNAIO 1926
RISCHIA DI NUOVO IL CARCERE
Lauritano
potrebbe
essere
nuovamente accusato per un
vecchio omicidio.
Il Procuratore distrettuale Charles J.
Dodd di Kings ha negato oggi che il
suo
ufficio
ha
acconsentito
all'archiviazione
dell'accusa
di
omicidio di primo grado che accusa
Leopoldo Lauritano di aver ucciso
Giuseppe Verizzano, assassinato
nove anni fa al numero 841 di
Broome Street.
Lauritano ha trascorso il periodo
intercorso a Sing-Sing per scontare
una condanna per un altro omicidio,
per il quale si è dichiarato colpevole
di omicidio colposo. Quando è
uscito
recentemente
è
stato
arrestato e portato a Brooklyn, dove
si è scoperto che la seconda accusa era caduta. Il signor Dodd ha
annunciato che il giudice Strong aveva respinto l'accusa, sostenendola
con la frase “il Procuratore Distrettuale aveva "acconsentito" solo alla
forma giuridica. Il giudice Strong, tuttavia, ha detto che un
rappresentante del Procuratore Distrettuale aveva dato un consenso
orale, per il fatto che Lauritano si trovava allora in un ospedale per pazzi
criminali. Si prevede un tentativo di far indagare di nuovo Lauritano
che è ora libero.
63
THE BROOKLYN STANDARD UNION , 27 GIUGNO 196 GENNAIO 1926
Segreti di mafia.
Vollero è stato condannato dal
giudice della Corte Suprema
James C. Cropsey, e Morano dal
giudice della Corte Suprema
Robert H. Roy, all’epoca giudice di
contea. L'azione del procuratore
distrettuale Lewis contro la Navy
Street Band ebbe un tale
successo che alcuni di loro
rivelarono persino i segreti della
mafia.
Mai prima di allora i membri della
mafia avevano rischiato la vita per
rivelare i segreti della loro società.
La Navy Street Gang scomparve
per non essere mai più ridestata.
Mentre la banda scompariva,
Daniello
e
"Lefty
Esposito"
pagarono in seguito con la vita
il fatto di essere stati di aiuto allo Stato. Daniello fu assassinato a
Newark ed Esposito fu ucciso a Uaritan, nel New Jersey,
È per l'omicidio di Nicholas Morello che "Tony il calzolaio" sarà
processato domani. Un vivo interesse è rivolto al ruolo che Leopoldo
Lauritano, membro della vecchia Navy Street Gang, avrà nel processo
del suo amico di un tempo.
La scarcerazione di Lauritano da parte della commissione per la libertà
vigilata, seguita dall'archiviazione di un'accusa che pendeva su di lui a
Brooklyn, ha dato origine a una seria disputa tra il giudice della Corte
Suprema Strong e il Procuratore Distrettuale Dodd.
64
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, VENERDI 12 FEBBRAIO 1926
LONG DARA’ AL GOVERNATORE I
DETTAGLI DEL CASO LAURITANO
Un
rapporto
completo
sulle
circostanze
della
liberazione
condizionale
Leopoldo Lauritano, l'assassino liberato
dal Parole Board il 10 gennaio, sotto
circostanze che hanno spinto il
governatore Smith ad agire, saranno
fornite al governatore lunedì -dal
Sovrintendente di Stato
di Stato James L. Long, membro ex.
ufficio del consiglio.
Il Governatore ha richiesto ieri un
rapporto
del
consiglio
e
dal
Procuratore Distrettuale Charles J.
Dodd, accusato di aver acconsentito
all'archiviazione di un'accusa
di
omicidio di primo grado contro
Lauritano. Dodd nega l'accusa, ma
finora non ha fatto alcuna mossa per
correggere l'errore che ha liberato
l'assassino, sebbene sia stato invitato a farlo dal Consiglio per la libertà
vigilata.
Dodd non ha potuto essere raggiunto oggi per informazioni su
quando si sarebbe mosso per rispettare la richiesta del governatore
Smith di una spiegazione del suo ruolo nella questione.
Il governatore ha agito dopo che l'Associazione dei Grandi Giurati di
Brooklyn si era appellata a lui per correggere l’errore che aveva
concesso la libertà a un assassino.
65
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, MERCOLEDI 30 GIUGNO 1926
Lauritano nega persino conoscere
il vecchio socio.
La falsa testimonianza fa finire in
carcere il testimone
Leopoldo 'Lauritano, l'uomo il cui
capo d'imputazione per omicidio è
stato archiviato a causa delle
dichiarazioni secondo cui era
"irrimediabilmente pazzo" è salito
sul banco dei testimoni. Egli è alto
meno di un metro e cinquanta e ha
una testa lucida per calvizie con
una frangia di capelli scuri intorno
al collo e ai lati, e un naso paffuto.
Indossava un abito estivo grigio
chiaro di materiale costoso.
Gli è stato chiesto se conoscesse
Vollero, Tony Shoemaker, l'uomo
sotto processo, Ralph il barbiere,
Lefty Esposito, e Giuseppe Vaccaro,
ha risposto, con un'aria di innocenza ferita "Non so di cosa stiate
parlando".
"Avete sentito parlare dell'uccisione di Morello e Ubriaco? chiese il Sig.
Cuff. " "Non mi preoccupo di queste cose Mi occupo solo dei miei affari", ha
risposto il piccolo uomo.
Nega di conoscere il proprio partner.
Gli è stata mostrata una foto di gruppo nel cortile della caffetteria al 113
di Navy. Era presente nella foto.
C'erano anche Vollero, Tony il calzolaio, Ralph il barbiere, Lefty Esposlto
e altri. Egli continua a Insistere di non conoscere i compagni. Ha
persino negato di conoscere. Vollero che era stato suo amico e socio
d'affari per molti anni.
66
THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, MARTEDI 1 MARZO 1927
LAURITANO SI BECCA 5 ANNI PER
FALSA TESTIMONIANZA AL PROCESSO
DI PARETTI
Leopoldo Lauritano. uno della banda di
Navy St., la cui guerra con Harlem ha
provocato 53 omicidi, ha ricevuto una
condanna a soli cinque anni a Sing-Sing
dal Giudice Cropsey della Corte
Suprema oggi per falsa testimonianza al
processo di Tony Paretti, meglio
conosciuto come Tony” il calzolaio” , che
è stato giustiziato a Sing-Sing l'altra
notte;
Ma Lauritano resterà in carcere molto
più a lungo, perché deve scontare una
sentenza incompiuta per omicidio
colposo per cui è in libertà vigilata dopo
aver scontato 11 anni della pena.
Il processo a Lauritano per l'accusa di
falsa testimonianza è stato fermato dal
suo avvocato, -Edward J. Reilly, con una
dichiarazione di colpevolezza quando il
caso sembrava senza speranza.
Il giudice Cropsey ha detto a Lauritano
"la sua condanna per omicidio non
poteva essere presa in considerazione
nella falsa testimonianza.
Nel processo di Tony davanti al giudice Callaghan, Lauritano ha giurato
di non di conoscere nemmeno il suo vecchio amico. L’accusa di
omicidio colposo, a Manhattan nel 1918, che gli ha procurato una
condanna da "10-20 anni", era la conseguenza di uno dei 53 omicidi. Gli
fu inflitta subito dopo aver finito di scontare una condanna
penitenziaria per aver una pistola e altre armi pericolose.
67
BROOKLYN EAGLE , GIOVEDI 7 MARZO 1940
NUOVI LIBRI IN RASSEGNA
LE GANG GOVERNANO A N.Y.
UN'EPOCA IN CUI IL CRIMINE
DOMINA LA LEGGE
E qui troviamo Arnold Rothstein,
"Dutch"
Schultz
(Arthur
Flegenheimer),
la
cui
banda,
secondo loro, potrebbe aver ucciso
Rothstein; Charles "Lucky" Luciano,
Owen
Madden,
Jack
"Legs"
Diamond, William V. Dwyer, Waxes
Gordon (Irving Wexler), Al Capone,
Frankie Yale, James J. Hines, Albert
Marinelli, Richard J. "Dixie" Davis,
Ciro
Terranova,
Julius"Nicky"
Arnstein, Jacob "Gurrah" Shapiro e
Louis "Lepke" Buchalter. che solo
l'altro giorno è stato finalmente
condannato, sono stati accomunati
e che sfilano per i corridoi. Poi ci
sono Joe"The Boss Masseria, la cui
abilità nell'eludere le pallottole gli ha
permesso di trasferirsi dalla sua
abitazione nei bassifondi a un attico;
Johnny "Lefty" Esposito, la cui paga
è stata ridotta da Leopoldo
Lauritano da 15 a 10 dollari a
settimana quando ha sparato
all'uomo sbagliato.
68
THE BROOKLYN EAGLE, NEW YORK, GIOVEDI 13 MARZO 1941
Paziente scagionato dalla
sparatoria con una seduta del
tribunale in ospedale
Un'ulteriore
sessione
di
tribunale per reati minori,
oggi il Kings County Hospital
ha
scagionato
Leopoldo
Lauritano, 51 anni, di 167
Adelphi St, dall'accusa di aver
sparato a James Ryan, 89 S.
Oxford
St,
durante
un
tentativo di rapina al Bar and
Grill di Lauritano al 216 di
Greene Ave, il 16 dicembre.
Il
magistrato
Joseph
DeAndrea, che ha fatto
ricorso alla visita in Ospedale ieri perché Ryan è parzialmente
paralizzato da quando ha subito una ferita alla colonna vertebrale. Ha
respinto le accuse di aggressione criminale e della legge di Sullivan
contro Lauritano sulla base delle deposizioni di diversi testimoni.
Mentre l'imputato annuiva in accordo, i testimoni hanno affermato
che aveva strappato la pistola a uno dei due banditi che avevano
ordinato a James Clemente, il barista, di "aprire la cassa" Ryan, un
cliente, è stato colpito durante la colluttazione tra Lauritano e i
criminali. Secondo la polizia, Lauritano ha dei precedenti, tra cui tre
arresti per omicidio colposo per uno dei quali è stato condannato a
una pena da 10 a 20 anni.
69
Vecchio criminale della
Navy St. arrestato nella
sparatoria al bar
Descritto dalla polizia come un ex
membro di una banda della Mano
Nerai di Brooklyn di due decenni fa,
Leopoldo
Lauritano,
51
anni,
condannato per omicidio, è stato
citato in giudizio presso la Felony
Court di Brooklyn in relazione alla
sparatoria avvenuta in una taverna di
Brooklyn lo scorso lunedì sera.
Lauritano è stato accusato di aver
ferito gravemente Joseph Ryan di 59
S. Oxford St., Brooklyn, in un bar e grill
di proprietà del genero di Lauritano al
216 di Grand Ave. Ryan è stato
ricoverato in condizioni critiche ieri
sera al Jewish Hospital.
Detenuto senza cauzione
Il magistrato Vincent J. Sweeney ha
trattenuto l'imputato senza cauzione
per l'udienza di domani con l'accusa
di aggressione criminale e violazione
della Legge Sullivan.
La storia di Lauritano, secondo la
polizia, è che due rapinatori armati
sono entrati nella taverna verso le 22
di lunedì e mentre era alle prese con
uno degli uomini armati, per
disarmarlo, è partito un colpo di
rivoltella che ha ferito Ryan alla
schiena.
Scontata la pena per omicidio
Lauritano ha dichiarato alla polizia di
aver rigato dritto dopo aver scontato una pena da 10 a 20 anni a SingSing per omicidio nel 1918.
Ha detto di vivere al 167 di Adelphi street, Brooklyn.
70
Secondo la polizia, l'imputato è l'unico sopravvissuto della vecchia
Navy Street Gang di Brooklyn, è stato condannato al penitenziario per
possesso di un'arma pericolosa ed è stato assolto in altri due casi di
omicidio.
EVENING HERALD SHENANDOAH, PA., SABATO 15 MARZO 1941
Leopoldo Lauritano (a destra) viene messo sotto accusa al Kings
County Hospital di New York con l'accusa di aver sparato alla schiena
a Joseph Ryan (al centro) durante un tentativo di rapina a Brooklyn. A
sinistra lo stenografo del tribunale.
71
DAILY NEWS, GIOVEDI 13 MARZO 1941
Ex detenuto libero, il tribunale si trasferisce in ospedale
Il tribunale penale di Brooklyn si è trasferito ieri pomeriggio
all'ospedale della contea di Kings. Seduto su una sedia da ospedale e
senza la toga.
Il magistrato Joseph D'Andrea ha ascoltato la testimonianza con cui
ha scagionato un ex detenuto dalle accuse di aggressione criminale e
violazione della Legge Sullivan.
La causa dello spostamento del tribunale è stata la denuncia del
testimone Joseph Ryan, 30 anni, 59 S. Oxford Sy., Brooklyn. Paralizzato
da una ferita d'arma da fuoco, Ryan è in ospedale dal 16 dicembre,
quando è stato ferito durante una rapina in un bar e grill al 216 di
Greene Ave, Brooklyn.
Leopoldo Lauritano, 51 anni, di 167 Adelphi St. Brooklyn, anch'egli
avventore, ha dichiarato di aver afferrato una pistola da uno dei
rapinatori e di aver sparato durante la lotta. La polizia lo ha accusato
di aver sparato a Ryan e di possedere l'arma. Ryan ha dichiarato ieri di
non sapere chi gli abbia sparato. Dopo aver ascoltato tre testimoni e
l'avvocato di Lauritano, Luis Drago, D'Andrea ha rilasciato l'imputato.
Lauritano era stato arrestato tre volte per reati di omicidio. Ha scontato
una pena da 10 a 20 anni per una condanna per omicidio,
72
Gli immigrati erano nuclei
Gli immigrati che in patria erano
membri della mafia e della camorra
formarono i nuclei delle bande più
feroci a New York, come altrove.
A loro si devono le torture, gli
omicidi, gli attentati e i rapimenti.
John Torrio, che succedette a Big
Jim Colosimo come magnate delle
gang di Chicago, e <Al Capone
erano entrambi prodotti della gang
di Old Navy Street a Brooklyn.
.........................
Ralph Daniello una volta confessò di
aver commesso 26 omicidi su
ordine della banda di Navy Street.
Un
altro
cinico
delinquente
testimoniò di aver ucciso uomini, su
ordine del suo capo, per 15 dollari a
settimana.
Una serie di omicidi mise fuori gioco la banda di Navy Street dopo che
Torrio (Lucano) e Capone andarono a ovest per fondare il proprio
impero del racket e le bande successive che nacquero furono quelle di
Little Augie Pisano (Napoletano) e di Frankie Yale (Calabrese)
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