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Leopoldo Lauritano

Gli inizi della mano nera, camorra, mafia a New York

di Francesco Cuomo 1 2 Indice inizi I primi anni rito iniziatico le famiglie la Navy Street Gang I processi breve biografia di Leopoldo Lauritano Articoli su giornali 3 8 11 12 13 23 27 32 3 GLI INIZI Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento si verificò un importante movimento migratorio dall'Italia verso il continente americano, allora visto come una nuova opportunità di riscatto sociale. Migliaia di italiani si stabilirono sulla costa orientale degli Stati Uniti, stabilendo comunità a New York e in tante altre città. Oltre agli immigrati che si recavano all'estero per guadagnarsi da vivere, c’erano anche criminali che viaggiavano, sia per eludere la giustizia italiana sia per creare nuovi gruppi criminali. Questo movimento portò alla nascita di diverse bande comunemente conosciute come la Mano Nera, dedite principalmente all’estorsione. 4 A New York, i gangster siciliani si stabilirono a Manhattan, East Harlem e Greenwich Village, mentre i guappi napoletani, ex-componenti della Bella Società Riformata si stabilirono a Brooklyn. All’inizio del XX secolo a New York viveva mezzo milione di italiani, provenienti soprattutto dal sud. Una delle nuove organizzazioni criminali che operava in città fu la Camorra di Brooklyn. La maggior parte dei suoi membri erano nati negli Stati Uniti, anche se la loro famiglia era di origine campana. In questa scena spiccano due gruppi principali: la banda di Navy Street, guidata da Alessandro Vollero e Leopoldo Lauritano, e il gruppo di Coney Island, guidato da Pellegrino Morano, leader carismatico e importante a tal punto che tutti i facinorosi napoletani prima o poi a cui chiedevano il suo consiglio o la sua protezione. L'immigrazione di massa portò alla trasformazione del quartiere in cui vivevano in una massa di persone dove la sofferenza, la criminalità e l'ignoranza erano i fattori dominanti. La comunità italiana a New York forniva un mercato redditizio per le attività illegali, tra cui la prostituzione e il gioco d'azzardo. Divenne anche un mercato importante per i prodotti alimentari locali e della costa occidentale, come olive e carciofi, articoli di cui i criminali cercavano di impossessarsi. Numerosi immigrati napoletani e siciliani ebbero successo, comunque, anche nelle attività criminali alle quali si dedicarono. 5 Come abbiamo detto prima, a New York operavano diversi gruppi camorristici. Una delle bande era la Navy Street Gang di Alessandro Vollero di Gragnano e Leopoldo Lauritano di Agerola, poi c'era la Coney Island Gang al comando di Pellegrino Morano di Prata (Avellino), che conduceva la sua attività dal ristorante Santa Lucia che si trovava a Coney Island. Pellegrino Morano, meglio conosciuto come "Don Grino", fu il capo dell'intera camorra a New York dopo che il suo predecessore Enrico Alfano fu incarcerato per omicidio. Le sue principali basi operative erano non solo in Coney Island ma anche in Harlem. L'organizzazione di Morano e quella di Salvatore D'Aquila si fusero successivamente per formare quella che oggi è conosciuta come la famiglia Gambino. In questo periodo, la banda di Morano iniziò una collaborazione con l'altra organizzazione camorristica con sede in Navy Street, guidata da Andrea Ricci, Vollaro e Lauritano. Era visto come un leader e si alleò con altri criminali del suo calibro. Cominciarono a tramare insieme contro la famiglia Morello di Harlem per ottenere il controllo dei racket di New York. A tal fine, il boss di Coney Island Pellegrino Morano complottò per uccidere Gallucci, incolpando quest'ultimo della morte di suo nipote Buonomo e, soprattutto, perché voleva che dalla morte di Gallucci si ricavassero ingenti profitti. Daniello apprese che Morano "ha pagato per uccidere quest'uomo". L'assassinio di Gallucci rappresenta un atto compiuto, come abbiamo detto, dalla famiglia Morello ad Harlem e Lauritano e Daniello appresero i dettagli da Nick Morello, Andrea Ricci e Ciro Terranova durante la congiura per uccidere Joseph DeMarco nel 1916. Si tratta infatti fu detto che sarà la stessa cosa che accadde ad Harlem quando venne ucciso “Lucariello” (Gallucci). Lauritano apprese inoltre che "Joe Chuck faceva la guardia e che Andrea (Ricci) e (Tony) Romano entrarono e aprirono il fuoco, poi Joe Chuck li aiutò a scappare sul tetto. Ci sono molti campani nella zona di Navy Street, come vedremo più avanti, alcuni di questi campani diventarono molto famosi, ma il più famoso abitava vicino alla Brooklyn Navy Yard, in un appartamento fatiscente senza acqua corrente. Alfonso Gabriele Caponi nacque infatti a Brooklyn, New York, il 17 gennaio 1899. Suo padre, Gabriele, barbiere, e sua madre, nata Teresina Raiola, arrivarono in America da Castellammare di Stabia nel 1893. 6 Il suo cognome è un'americanizzazione dell'originale "Caponi. La famiglia Caponi si stabilì in un appartamento di Brooklyn al 95 di Navy Street, nel caos di quello che era allora quartiere italiano più grande di New York. Alphonse studiò solo fino alla prima media perché dopo essere stato picchiato dal preside, abbandonò gli studi. Alphonse, nonostante fosse il quarto figlio, fu costretto a rimpiazzare il padre come capofamiglia quando questi morì nel 1920. In quel periodo Al aveva già iniziato i suoi rapporti malavitosi con il mondo del crimine, era già stato in giro con le bande di strada, era considerato una sorta di mascotte della Navy Street Band, nella quale militava il più anziano Frank Nitto, l'uomo che un giorno avrebbe sostituito Capone a capo della mafia di Chicago che Al aveva trasformato in un impero criminale. Altri membri della Navy Street Gang erano i fratelli maggiori di Al, Ralph, Frank e anche James che alla fine si sarebbe allontanato sia dalla famiglia Capone che dagli elementi criminali in generale. Dai Navy Street Boys, Al passò alla fine alla neocostituita banda di James Street, guidata da colui che sarebbe diventato il suo vero padrino Johnny Torrio. La banda aveva come sede una sala da biliardo fuori dalla quale svolgeva le sue attività illegali, come gioco d'azzardo e strozzinaggio. . Un giovanissimo Capone davanti alla sala di biliardo a Brooklyn 7 Tutte le volte che le chiedevano di suo figlio gangster pluriomicida, la mamma rispondeva sempre che "Alphonse è un bravo ragazzo". I PRIMI ANNI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA A NEW YORK La Camorra ha sempre prosperato nelle città, mentre la Mafia, pur essendo ora basata in città, ha avuto origini rurali. Inoltre, la mafia è nata come movimento nazionalista dedicato alla protezione dei connazionali. Questo spiega l'enorme sostegno che la mafia riceveva nelle comunità siciliane, sostegno che i napoletani non hanno mai avuto per la camorra. Il primo gruppo camorristico conosciuto a New York apparve a Brooklyn nei primi anni del 1900 e fu creato dall'estorsore napoletano Alessandro Vollero. Il detective newyorkese Joseph Petrosino scoprì che la camorra di New York nascondeva Enrico Alfano, capo camorrista ricercato nella natia Napoli. Alfano era entrato illegalmente negli Stati Uniti ed era stato espulso nel 1907. Chi era al di fuori delle comunità italo-americane non vedeva alcuna distinzione tra un italiano della Sicilia e un italiano della Campania. In realtà, gli immigrati italiani all'inizio del XX secolo si legavano a persone provenienti dalle loro città e regioni d'origine, e così la Camorra divenne rivale della più affermata Mafia. Ma nel 1916, c'erano famiglie camorriste in altre città degli Stati Uniti orientali e Vollero era considerato il capo più influente. In questo periodo, le famiglie camorriste erano in grado di competere con la più potente famiglia mafiosa di New York, la Black Hand Gang di Manhattan. Uno dei camorristi che si avvicinò al territorio mafioso fu Pellegrino Morano, un gangster di Coney Island che gestiva bische a Brooklyn. Nel 1916, uno degli uomini di Morano, Nick Del Gaudio, fu ucciso a East Harlem, nel cuore del territorio della Mano Nera. Il Del Gaudio stava camminando lungo la First Avenue il 19 ottobre 1914 quando un colpo di pistola sparato da una finestra, lo uccise. Questo fu il primo atto della guerra tra mafia e camorra. Nel maggio 1917, tutti i principali boss della camorra si riunirono al Santa Lucia, il ristorante di Coney Island di proprietà di Morano. 8 Con Vollero e Morano c'erano i newyorkesi Lorenzo Legale, Charles Giordano, Luigi Turriese e Luigi Bizzarro. Era presente anche Andrea Ricca, il boss di Filadelfia, con altri camorristi non newyorkesi: Eugenio Bizzaro, Albert Esposito, Salvatore Costa, Salvatore Coppola, Albert Altieri e Tom Corillo. Era presente anche Leopoldo Lauritano, che aveva fatto parte, fino a qualche settimana prima, della Mano Nera. Durante l'incontro, la Camorra concordò un piano per eliminare la leadership della Mano Nera. Dopo l'incontro a Coney Island ci furono molti scontri e ci vollero sei mesi prima che la Camorra mettesse in atto il suo piano. "Torpedo" Tony Notaro avvicinò il leader della Mano Nera Nicholas Morello e lo invitò a partecipare a un incontro di pace con Vollero e Morano al caffè di questi in Navy Street. Nicola Morello 9 Il 17 settembre 1916, Nicola Morello e il suo bodyguard Ubriaco andarono prima al saloon di Navy Street, dove Raffaele Daniello gli servì un drink, poi si recarono al caffè di Lauritano per l’incontro. I due percorsero Myrtle Avenue ed arrivarono all’incrocio tra la Johnson Street e la Hudson Avenue, dove li attendeva un gruppo di fuoco per l’agguato. Giunti sul marciapiede di fronte al Caffè, ben cinque uomini spararono contro i due siciliani in pieno giorno (gli atti processuali riportano che i killer inviati da Morano furono Tom Pagano, Thomas Carillo e Lefty Esposito. Ciro Terranova fu chiamato per il riconoscimento delle salme). Morello fu raggiunto da sei colpi, mentre Ubriaco restò ucciso con un colpo alla testa. Mentre la guerra continuava, "Torpedo" Notaro e Ralph Daniello furono arrestati per l'omicidio del mafioso Giuseppe Favarro del 1917. Piuttosto che affrontare l'ergastolo, Notaro e Daniello divennero testimoni di Stato. Nel settembre 1918, Vollero e Morano ricevettero l'ergastolo per il duplice omicidio di Nicholas Morello e Charles Ubriaco. Notaro e Daniello indicarono che Leopoldo Lauritano aveva fornito gli uomini armati e Lauritano fu di conseguenza condannato come complice. In quanto testimoni cooperanti, Notaro e Daniello ricevettero una riduzione della pena. Dopo il rilascio, Notaro fu colpito dalla famigerata "morte bianca", ovvero scomparve senza lasciare traccia. È interessante notare che il compagno di cella di Vollero nella prigione di Sing-Sing era Joseph Valachi, un membro della mafia e uno dei più famosi informatori della storia. Le sagome di Morello e Ubriaco disegnate sul selciato di Johnson Street. 10 Le condanne posero di fatto fine al potere ed alla esistenza stessa della Camorra. Molte delle bande continuarono a gestire il loro racket del gioco d'azzardo e delle estorsioni, ma l’ambiente rozzo e pieno di pregiudizi dei ghetti di New York produssero una comunità italiana più unita. Cosa Nostra, la moderna mafia americana iniziò ad accettare membri provenienti dall'esterno della Sicilia e la camorra venne gradualmente incorporata nella mafia. Esistono ancora alcune fazioni di camorra negli Stati Uniti, ma la società detiene poco del potere che aveva nei primi anni del ‘900 a New York. RITO INIZIATICO DELLA CAMORRA Tutta la criminalità organizzata italiana ha riti di iniziazione molto intricati. La camorra di Brooklyn non faceva eccezione. Dopo l'iniziazione c'era una cerimonia di ricevimento. I camorristi stavano intorno a un tavolo su cui c'erano un pugnale, una pistola carica, un bicchiere d'acqua o di vino presumibilmente avvelenato e un ago. Il picciotto - che era la persona che veniva iniziata o "fatta" - veniva portato dentro e gli veniva aperta una vena. Immergendo la mano nel proprio sangue, la porgeva ai camorristi e giurava di mantenere i segreti della società e di obbedire agli ordini. Poi doveva conficcare il pugnale nel tavolo, armare la pistola e tenere il bicchiere in bocca per dimostrare la sua disponibilità a morire per la società. Il suo mentore lo faceva inginocchiare davanti al pugnale, metteva la mano destra sulla testa del ragazzo mentre con la sinistra sparava in aria con la pistola e rompeva il vetro avvelenato. Poi estraeva il pugnale dal tavolo, lo porgeva al nuovo compagno e lo abbracciava, come facevano tutti gli altri membri che si erano riuniti intorno. Come abbiamo detto, all'inizio del XX secolo, sia i napoletani che i siciliani avevano soppiantato gli irlandesi nella gestione del crimine nella città di New York. I gruppi siciliani a East Harlem è da gruppi di napoletani a Brooklyn. I "boss" di questi gruppi criminali, erano naturalmente coloro che pagavano gli altri e prendevano le decisioni importanti. Daniello ha ricordato che "ci davano uno stipendio quando ci pagavano, venti dollari, quindici e dieci dollari a settimana". “Un padre di famiglia 20 dollari, uno scapolo meno. Le reclute venivano messe sul libro paga della banda per assicurarsi la loro lealtà e per renderli immediatamente disponibili per futuri lavori". 11 La comunità italiana di New York offrì un mercato lucrativo per le attività illecite, in particolare la prostituzione e il gioco d'azzardo. Fornì anche un grande mercato per prodotti della terra di origine e della costa occidentale degli Stati Uniti come olive e carciofi, distribuzione di cui i criminali tentarono di prendere il controllo. Alcuni tra gli immigrati napoletani e siciliani ebbero grande successo nelle suddette attività criminali. . LE FAMIGLIE Uno dei capi preminenti dell'epoca era Enrico Alfano, che divenne, come detto, uno degli obiettivi principali del poliziotto Giuseppe Petrosino, il capo della squadra italiana della polizia di New York. Un altro tra il 1910 e il 1915 fu Giosue Gallucci, boss vecchio stile che, date la sua vicinanza con gli amministratori locali e le forze di polizia, veniva chiamato il re di Little Italy. Nato a Napoli, impiegò, per la sua lotteria italiana, bande di strada sia siciliane che napoletane e godette di immunità dalle forze dell'ordine grazie ai suoi contatti politici. Inizialmente la sua attività principale era la vendita di cavalli rubati. Intorno al 1912 incontrò e divenne amico di Anthony Paretti, che sarebbe diventato il suo secondo in comando e che fu poi giustiziato sulla sedia elettrica nel 1927. . la famiglia Gallucci 12 Paretti fu sospettato anche di aver preso parte alla uccisione ad Harlem di don Giosue Gallucci nel 1915. In quel periodo la banda di Morano iniziò una collaborazione con un'altra organizzazione camorra con sede a Navy Street, che era diretta da Andrea Ricci, Alessandro Vollero e Leopoldo Lauritano. Le gang ora numerose erano localizzate a: Mulberry St. - Centro città: 3 Boss- 1) Michale Shillitani (napoletano) (Kenmare Street Gang) 1898-1918, Upper Mulberry St. (Kenmare St. North to Houston) 2) Joe DiMarco (napoletano) 1913-1916, Lower Mulberry (Kenmare St. South to Canal) 3) Guiseppe Verizzano Lower Mulberry (Kenmare St. South to Canal) (siciliano) 1910-1915. East & West Harlem: 3 Boss- 1) Giosuè Gallucci (napoletano) 1910-1915; 3) I fratelli LoMonte Tom & Fortunato (siciliani), 1911-1915 4) Nicola Terranova (siciliano) 1915-1916 5) Ignazio Lupo Saitta (siciliano) 1902-1910 6) Salvatore "Toto" D'Aquila (siciliano) 1912-1928 2) Giuseppe Morello (siciliano) 1902-1910; Brooklyn e Coney Island: 4 Boss- 1) Alessandro Vollero (napoletano) (Navy Street Gang) 1909-1917; 2) Leopoldo Lauritano (napoletano) (Navy Street Gang) 1909-1917; 3) "Don" Pelligrino Morano (napoletano), 1905-1917; 4) Andrea Ricci Altri potenziali Boss - Fratelli Del Gaudio, Rocco Valenti LE NAVY STREET E CONEY ISLAND GANG Pellegrino Morano, “Don Grino” più delle volte incontrava i suoi uomini al suo ristorante, il Santa Lucia, da dove impartiva gli ordini. Era considerato un leader e strinse l'alleanza con altri camorristi del calibro di Andrea Ricci, Leopoldo Lauritano, Alessandro Vollero e Antonio Notaro nel 1916, ma alla fine furono decimati dai loro stessi membri quando gli si rivolsero contro, collaborando con la giustizia. 13 Alessando Vollero Alessandro Vollero diventò membro di spicco della camorra nei primi anni del 1900. Arrivò a New York, da Gragnano in provincia di Napoli nel 1909 insieme con il suo amico Nicola Del Gaudio. Entrò in società con Leopoldo Lauritano di Agerola che possedeva un caffè al 133 di Navy St, Brooklyn utilizzato come quartier generale per la cosiddetta gang di Navy Street. Navy Street 14 Alcuni dei component della Navy Street Gang Alberto Altieri Salvatore Costa Ernesto Desiderio John Esposito Frank Fevrola Leopoldo Lauritano Antonio Notaro Tony Parretti Tony Santulli Giuseppe Vaccaro Napoli Castellammare Angri Brooklyn Avellino Agerola Saviano Caserta New York Angri Frank Clemente Ralph Daniello Alberto Esposito Giovanni Fetto Angelo Giordano Pellegrino Morano Aniello Parretti Lorenzo Romano Alfonso Sgroia Alessandro Vollero Cervinara Pagani Avellino Cusano Mutri Avellino Prata Caserta Prata Eboli Gragnano Nella foto che segue, Alessandro Vollero è contrassegnato dal n. 1, Leopoldo Lauritano del n. 3. Foto esibita dal Procuratore Distrettuale per dimostrare che i vari componenti della banda si conoscevano e si f requentavano. Da quanto tempo i napoletani si conoscevano, sia in Italia che a New York, era cruciale per determinare i livelli di fiducia che ci si poteva aspettare tra loro, soprattutto quando la posta in gioco era alta. Sgroia 15 conosceva Vollero a Gragnano quando Vollero era un ragazzino. Esposito conosceva Ricci dal 1912 circa, dai tempi di Harlem. Morano aveva conosciuto Ricci e Lauritano circa un anno prima del 1916 e conosceva Tony Parretti da circa 4 anni. Prima di rilevare le imprese di Morello nel 1916, la Navy Street Gang era attiva nel gioco d'azzardo e nella vendita di cocaina al dettaglio. Daniello quando era un barbiere che lavorava per (o con) Vollero e Lauritano, vendeva stupefacenti ai teatranti e ai camerieri. Le sue imprese con la cocaina portarono Daniello e Vollero a scontrarsi con i Grimaldi, Frank, Fiore, John, Mike e Ralph, e a sparare a Frank Grimaldi nel 1915. Si riappacificarono al caffè di Navy Street di proprietà dei Lauritano, quando "si strinsero la mano e si baciarono". Vollero, secondo Daniello, sparò a Louis DeMaria quando questi si rifiutò di rispettare i suoi diritti territoriali intorno a Navy Street. È stato il crimine per il quale Daniello fu incriminato nel 1917, prima di staccarsi dalla banda. Vollero fu arrestato per l'omicidio di Nicola Terranova e Charles Ubriaco nel 1916 ed inviato al leggendario carcere di Sing-Sing condannato a 20 anni. Si dice che Vollero avesse voluto vendicare la morte del suo fraterno amico Nicola Del Gaudio. Fu rilasciato 14 anni dopo nel 1933. Di lui si persero le tracce, in America, Per paura della Mafia che si era inimicata, Vollero tornò in Italia, a Gragnano, dove mise su famiglia, ma per i gragnanesi restò sempre "Don Alisandro 'o mericano." La lotta per il controllo del racket di New York non tardò ad arrivare. Si fronteggiavano gruppi criminali mafiosi e camorristici. Forse tutto cominciò con l'omicidio di Giosue Gallucci il re indiscusso della Little Italy, e suo figlio il 17 maggio 1915. Gallucci e suo figlio Luca furono uccisi nel loro bar, da poco acquistato e adiacente la loro panetteria, da un gruppo di fuoco formato da 4 sicari che nonostante la reazioni di alcuni clienti, amici del Gallucci, riuscirono a fuggire. Il funerale di Gallucci rimase epico. 800 carrozze lasciarono la Chiesa di Nostra Signora del Monte Carmelo, 22 carrozze erano solo per i fiori. La violenza e la serie di omicidi portarono alla reazione delle autorità. La polizia arrestò Ralph Daniello che testimoniò contro i suoi ex associati della Brooklyn Navy Street Gang, su circa 23 omicidi. Nel novembre del 1917 furono inflitte 21 condanne. Ralph "The Barber" Daniello (1886 - 1925) era fuggito dall'Italia per violenza su di una donna e perché sospettato nel coinvolgimento di un omicidio. 16 A New York, Daniello diventò un criminale di basso livello che partecipava solo al racket delle estorsioni e alla vendita al dettaglio di cocaina. Quando cominciò la guerra tra camorra e mafia, partecipò all'imboscata a Nicola Morello e Charles Ubriaco. Dopo, capì che per lui tirava una brutta aria e si rifugio nel Nevada con la sua ragazza. Nel mese di luglio 1917, il New York City Police Department (polizia, NYPD) emise un mandato d' arresto per Daniello per l'omicidio di Louis DeMarco in Brooklyn. Fu arrestato nel Nevada ed estradato e dovette quindi tornare a New York. Di fronte ai rinvii a giudizio per omicidio, furto aggravato e spergiuro, Daniello cominciò a raccontare alla polizia tutto quello che sapeva sulla organizzazione camorristica della Navy Street e la sua connessione con gli omicidi Morello e Ubriaco, fornendo anche le prove, come detto, su circa altri 23 omicidi. Ralph Daniello fornì al Commissario di Polizia anche i nomi dei detective corrotti, legati ai criminali napoletani: Mike Mealli, Charlie Carrao, assegnato al First Branch Detective Bureau, Bennie Grottano (che aveva riportato Daniello da Reno) e Castagnia. Lauritano disse a Vollero, quando Bartolomeo Pagano si arrese nell'affare Morello: "Dobbiamo fare a Mike Mealli" un regalo di 100 dollari per assicurarci il suo (di Pagano) rilascio". Lauritano mise 50 dollari e Vollero li raddoppiò dicendo: "Metterò anche io 50 dollari per Mike". Joe Morone ottenne 200 dollari da Daniello per far uscire, Vollero su cauzione dopo che Vollero era stato trattenuto per gli omicidi di Morello e Ubriaco". Ralph Daniello 17 Il Daniello fornì al procuratore anche tantissime prove nei confronti di Alessandro Vollero, prove confermate anche da altri camorristi quali Johnny “Lefty" Esposito, Tony Notaro, e gli altri membri delle bande di Navy Street e Coney Island. Queste testimonianze portarono alla condanna del Vollero di cui si è già detto. Per aver testimoniato Daniello andò incontro a molte ritorsioni e fu spostato da un carcere all'altro, finche' fu rilasciato in libertà vigilata, per aver favorito gli arresti dei membri della Navy Street Gang. Tuttavia, fu di nuovo arrestato per aver ucciso un uomo in Coney Island che lui riteneva essere stato mandato per vendicarsi dai suoi ex soci della banda della Navy Street. Fu condannato a 5 anni di prigione. Fu ucciso comunque nel suo salone nei pressi di Metuchen, New Jersey. I processi nel 1918 smantellarono completamente la Navy Street Gang. La sconfitta delle bande significò la fine della Camorra a New York e l'ascesa dei gruppi rivali: i gruppi americani della mafia siciliana. Ai processi alcuni criminali coinvolti parlarono delle bande di Navy Street e Coney Island come di Camorra e usarono il termine mafia per identificare i gruppi di Est Harlem. Da un lato c'era il gruppo dei siciliani comandati da Giuseppe Morello detto «Piddu» o «Joe l’artiglio» per una deformità alla mano destra, che aveva il solo dito mignolo, mentre il gruppo camorristico era gestito da Vollero, Lauritano e Morano. Come sempre avviene, la guerra cominciò per avidità di potere. In questo caso l'ambizione di Morello era quella di gestire il gioco d'azzardo a Manhattan, fino ad allora controllato dai fratelli Del Gaudio, amici di Alessandro Vollero. La banda di Morello assassinò Nicola del Gaudio e intimidì il fratello Gaetano. Il loro prossimo obiettivo era Joseph DeMarco , molto più difficile da sottomettere. DeMarco gestiva un ristorante e diverse case da gioco a Mulberry Street a Lower Manhattan. DeMarco sopravvisse a due tentativi di assassinio e in sola occasione. tentò invano di uccidere Nicola Morello La famiglia Morello decise così di sottoscrivere un 18 accordo apparente con le bande della Navy Street e Coney Island per eliminare DeMarco. Il 24 giugno 1916, a Coney Island, si svolse un incontro tra la banda siciliana di Morello, le bande napoletane di Navy Street e di Coney Island. L'idea dell'incontro era quella di discutere l'espansione delle bische nella parte bassa di Manhattan. Pellegrino Morano iniziò a parlare del lucroso gioco di carte italiano della “zicchinetta”. Nick Terranova, ora a capo della famiglia Morello, e Steve LaSalle spiegarono che Joe DeMarco avrebbe dovuto essere ucciso prima di potersi espandere nella zona. Anche la banda di Brooklyn aveva interesse a uccidere DeMarco, poiché di recente era subentrato ad una delle loro bische a Mullberry Street. Circa tre settimane dopo Nick Terranova, Steve LaSalle, Ciro Terranova e Giuseppe Verizzano si recarono a Navy Street per discutere il piano per uccidere DeMarco. Verizzano, che lavorava con DeMarco, fu presentato come l'uomo che avrebbe potuto aiutarlo a ucciderlo. I Morello erano troppo conosciuti perché potessero usare i propri uomini armati. Insieme, quindi, crearono un piano in cui Verizzano avrebbe portato gli uomini armati di Navy Street alla bisca di James Street, dove avrebbe indicato DeMarco come l'uomo da uccidere. John "The Painter" Fetto fu inizialmente scelto come pistolero per il lavoro, ma tardò ad arrivare a James Street al momento giusto, mentre DeMarco aveva già lasciato l'edificio. Le bande pianificarono quindi l'omicidio per una seconda volta. La mattina del 20 luglio 1916, Louis the Wop, Nick Sassi, Steve LaSalle e Ciro Terranova si recarono da Harlem al caffè di Navy Street. Erano preoccupati che un amico di DeMarco, di nome Joe "Chuck" Nazzaro, potesse essere presente a James Street e che ciò avrebbe causato un problema agli uomini armati. Leopoldo Lauritano fece in modo che Lefty Esposito, un altro pistolero di Navy Street, si unisse a loro. Quel pomeriggio, i pistoleri di Navy Street, Pagano, Esposito e Fetto, si diressero verso un saloon in Elizabeth Street per attendere il segnale di entrata in azione. Verso le cinque, Verizzano arrivò al saloon e li informò che Demarco era arrivato a James Street. Nick Sassi, un dipendente di Demarco, ma anche amico della banda di Navy Street, fece entrare gli uomini armati. Si fecero strada attraverso una cucina ed entrarono in una stanza sul retro. Joe DeMarco e Charles Lombardi erano seduti l'uno accanto all'altro a giocare a carte con diversi altri uomini, mentre numerosi spettatori erano seduti intorno a loro a guardare la partita. 19 Verizzano si sedette di fronte a DeMarco per aiutare gli uomini armati, che ora stavano assistendo alla partita ad identificarlo. Nick Sassi e Rocco Valenti di Navy Street aspettavano fuori per aiutare la fuga. Esposito e Pagano interpretarono male i segnali di Verizzano e spararono per errore a Charles Lombardi, ma Verizzano riuscì a uccidere lo stesso DeMarco. Gli uomini armati fuggirono attraverso la finestra della camera da letto in Oliver Street. Quella sera Nick, Ciro e Vincent Terranova, Steve LaSalle e Verizzano si recarono tutti a Navy Street. Si congratularono con Lauritano per la notizia che DeMarco era stato finalmente ucciso e gli diedero 50 dollari da consegnare ai sicari di Navy Street. Dopo l'eliminazione di DeMarco, la Camorra elaborò un piano per uccidere i Morello. Anche se le due bande avevano lavorato insieme per qualche tempo, Morano li voleva morti. Morano aveva gestito un gioco di azzardo ad Harlem, il regno della famiglia Morello, ma non riusciva a farlo fruttare abbastanza da coprire il tributo che i Morello richiedevano; un altro fattore era l'uccisione di Nicola Del Gaudio, nel 1914, che aveva tanto fatto arrabbiare Alessandro Vollero. I napoletani ritenevano di poter prendere il controllo del racket di Harlem una volta che fossero riusciti a eliminare la banda Morello. Elaborarono un piano per cercare di attirare l'intera leadership dei Morello a Brooklyn e tendere loro un'imboscata. Il 7 settembre 1916, Nicholas Terranova ed Eugene Ubriaco si recarono in centro per incontrare la banda di Navy Street. Ralph Daniello servì loro da bere prima che Pagano arrivasse per portarli in un caffè dove Lauritano e Morano li stavano aspettando. Gli uomini camminavano insieme verso Myrtle Avenue quando caddero in un'imboscata all'incrocio tra Johnson Street e Hudson Avenue. Nicholas Terranova fu ucciso da Tom Pagano e Ubriaco da Thomas Carillo e Lefty Esposito. Dopo l'arrivo della polizia, la polizia perquisì il corpo di Morello e trovò un libretto bancario della New York Produce Exchange Bank di Harlem, con un saldo di 1.865 dollari. Arrivarono quindi i detective del sesto ufficio, tra cui Michael Mealli, che era al soldo della banda di Navy Street. Mealli arrestò Rocco Valente, che era stato trovato in una sala da biliardo locale con una pistola carica. Più tardi, quella sera, Ciro Terranova fu chiamato per identificare il corpo del fratello. I napoletani si rammaricarono del fatto che altri membri della banda di Morello non fossero venuti da Harlem. Steve LaSalle era in arresto al momento dell'agguato, altrimenti sarebbe stato un'altra probabile vittima dell'attacco. 20 Allesandro Vollero fu arrestato il giorno successivo e sottoposto a un confronto con la polizia. Ai testimoni dell'omicidio fu chiesto di identificarlo, ma fu rilasciato diciannove giorni dopo. Giuseppe Verizzano, che aveva già una sua bisca in Kenmare St, iniziò a pensare di aprire una nuova casa da gioco; questa notizia non piacque alla banda di Navy Street che iniziò a tramare la sua morte. Un giorno Verizzano notò Lorenzo Liccari, della banda di Coney Island, seduto nel caffè di Frank Ferrara in Grand Street. Iniziò a sgattaiolare sul lato del caffè per uccidere Liccari, ma fu individuato prima che riuscisse a sparare. Il 5 ottobre 1916, Andrea Ricci si consegnò alla polizia per essere interrogato, ma anche per avere un alibi per gli eventi che si sarebbero verificati il giorno successivo. Il 6 ottobre 1916, Charles Giordano di Staten Island, uomo di politica, proprietario di saloon e amico dei napoletani, pianificò l'uccisione di Verizzano. Alfonso Sgroia, Mike Notaro, Ralph Daniello e John Mancini si recarono a Manhattan dove Giordano trovò Verizzano nel ristorante Italian Gardens dell'Occidental Hotel, in Broome Street. Sgroia e Notaro si sono appostarono vicino alla porta e spararono all'interno del locale. Verizzano fu colpito e ucciso. Gli uomini di Navy Street fuggirono, uno nella Bowery e l'altro in Broome Street. Salvatore DeMarco, fratello dell'ucciso Joseph DeMarco, fu trovato morto in un cespuglio di erbacce in un lotto di Washington Avenue, vicino a William St, ad Astoria. Il suo corpo fu scoperto venerdì 13 ottobre 1916. Il suo cranio era stato fracassato qualche tempo prima che il corpo fosse scaraventato nel prato e la sua gola era stata tagliata una volta a terra. Salvatore aveva vissuto sopra il ristorante dei suoi fratelli al 163 di W 49th Street, ma aveva venduto il ristorante all'asta l'11 ottobre, pochi giorni prima del suo omicidio. I giornali sostengono che stava per raccontare alla polizia tutto ciò che sapeva sugli assassini dei suoi fratelli e sulle ultime sparatorie, e che questo fu il motivo della sua morte violenta. Dall'altra parte del East River, le bande napoletane erano state sempre ambiziose, non solo ma Alessandro Vollero, uno dei capi della Navy Street, non aveva mai visto di buon occhio la cooperazione con i Morello e neanche l'omicidio di De Marco, per cui decise di rompere l’alleanza. Un incontro si tenne a Filadelfia tra i rappresentanti della Navy Gang e la leadership camorristica e si decise di colpire il Morello e prendere il controllo completo di Manhattan. Dopo aver discusso con 21 tutti i capi della camorra si decise per un’alleanza contro la banda Morello. La Navy Street Gang e la camorra svilupparono così un piano per attirare i capi della banda Morello in un altro incontro a Brooklyn in un agguato. Fu l'inizio di una guerra che durò circa due anni. Fra la banda Morello e la camorra di Brooklyn fu guerra totale. La Camorra elaborò vari piani per eliminare i resti della leadership di Morello, ma furono sventati o non furono mai portati a termine; tuttavia, quattro associati della banda Morello furono uccisi dalla Camorra a Filadelfia. La banda di Navy Street prosperò rilevando le attività di Morello per un breve periodo. Ciò fu provato più tardi, nel 1918, da un giocatore d'azzardo di Harlem, che testimoniò che per un breve periodo dovette recarsi a Brooklyn ogni settimana per far controllare i suoi libri contabili. La Camorra cercò di entrare nel business dei carciofi, ma i commercianti all'ingrosso si rifiutarono di cedere alle loro minacce; alla fine si giunse a un accordo che prevedeva il pagamento di una "tassa" di venticinque dollari su ogni carico di carciofi consegnato. Anche i commercianti di carbone e ghiaccio si dimostrarono difficili da minacciare e i guadagni commerciali della Camorra non furono così grandi come si aspettava. George Esposito, guardia del corpo di Gaetano Del Gaudio, fu ucciso mentre camminava lungo la E. 108th Street l'8 novembre 1916. Più tardi nello stesso mese, alle 3 del mattino del 30 novembre, Gaetano Del Gaudio fu ucciso con un colpo di pistola. Stava servendo il caffè a due uomini nel suo ristorante al 2031 della 1st Av, quando fu colpito da un fucile da caccia appoggiato alla finestra del ristorante. Fù portato al Flower Hospital dove dichiarò di conoscere l'identità del suo assassino, ma si rifiutò di farne il nome. Anthony "The Shoemaker" Paretti disse alla banda di Navy Street di aver visto il vecchio amico di DeMarco, Joseph "Chuck" Nazzaro, parlare con la banda di Morello. A seguito di ciò, Nazzaro fu ucciso a Yonkers il 16 marzo 1917. Fevrola, Sgroia e i fratelli Paretti, tutti appartenenti alla banda di Navy Street, attirarono Nazzaro a Yonkers con la scusa di uccidere Fevrola per aver fornito alla polizia informazioni sulla banda. Gli uomini spararono a Nazzaro e lasciarono il suo corpo sui binari del tram. Nel maggio 1917 ebbe luogo un evento molto importante che avrebbe dato inizio alla rottura e allo scioglimento della lunga faida tra i Morello e la Camorra. Ralph "Il Barbiere" Daniello, membro della banda di Navy 22 Street, era stato in tribunale con l'accusa di rapina e rapimento, ma fu rilasciato prima di fuggire a Reno con il suo nuovo amore, la signora Amelia Valve di Prospect Street, a South Brooklyn. Ha inviato lettere alla sua ex banda camorrista chiedendo che gli venisse inviato del denaro, ma le sue richieste furono ignorate. Alla fine, la polizia rintracciò Daniello a Reno e lo riportò a Brooklyn. Contro Daniello furono formulate accuse di omicidio, furto aggravato e falsa testimonianza. Daniello cominciò a raccontare alla polizia tutto ciò che sapeva sulla banda di Navy Street e sui recenti omicidi di New York. Quando la polizia si rese conto della portata delle confessioni di Daniello, questi fu inviato nell'ufficio del procuratore Edward Swann. Per i dieci giorni successivi, Daniello raccontò la storia degli omicidi degli ultimi dieci anni. Ha poi confessato il coinvolgimento della sua banda negli omicidi dei fratelli DeMarco, di Nicholas Terranova e di "Chuck" Nazzaro a Yonkers. Il 27 novembre, Daniello fu chiamato in giudizio insieme a John Esposito, Alessandro Vollero e Alfonso Sgroia, e ad altri membri della gang di Navy Street che erano stati arrestati sulla base di informazioni provenienti dalle confessioni dello stesso Daniello. Furono citati in giudizio come testimoni materiali anche Ciro Terranova, Vincent Terranova e Nicholas Arra, tutti trattenuti su cauzione di 15.000 dollari. Secondo la testimonianza di Daniello, siciliani e napoletani erano riuniti in tre bande principali e controllavano il racket in tutta New York. Le bande avevano sede ad Harlem, nel centro di Mulberry Steet e l'ultima banda copriva Brooklyn e Coney Island. Il 30 novembre 1917, il Gran Giurì guidato dal giudice Nott emise dodici capi d'accusa per l'uccisione di Joseph DeMarco e Charles Lombardi. Cinque capi d'accusa erano già stati emessi per l'omicidio di Salvatore DeMarco e altri quattro per il caso di "Chuck" Nazzaro. Fin dall'inizio delle confessioni di Daniello, la polizia aveva sorvegliato i porti di New York per assicurarsi che nessun membro della banda sfuggisse alla condanna. Edward Swann inviò Henry Renaud, capo della squadra omicidi, a Chicago per arrestare alcuni degli incriminati. Swann iniziò anche a collaborare con Harry Lewis, procuratore della contea di Kings, per ottenere ulteriori condanne a Brooklyn. I processi che seguirono nel 1918 stroncarono completamente la banda di Navy Street, la protezione di cui godeva fu demolita dalle testimonianze dei suoi stessi uomini. Fu la fine della camorra a New York e il potere tornò alla mafia e la guerra fu vinta dai mafiosi soprattutto grazie alle delazioni 23 di Daniello che fece incriminare la maggior parte dei camorristi suoi ex amici. I PROCESSI Rocco Valenti fu arrestato il 26 gennaio 1918 a Troy New York per complicità nell'omicidio DeMarco/Lombardi. Fu incarcerato per dieci mesi, prima di essere rilasciato nel novembre 1918. In seguito, apparve in tribunale per testimoniare nell'appello di Charles Giordano nel marzo 1919. Alessandro Vollero fu processato per omicidio di primo grado il 15 febbraio 1918, nel caso di Nicholas Terranova e Eugene Ubriaco. Ralph Daniello testimoniò contro Vollero e dichiarò che la banda pagava denaro a un detective di nome Michael Mealli. Mealli fu ridotto di grado e assegnato al servizio di pattuglia. Il 18 febbraio il giudice Kapper si ammalò e fu dichiarato l'annullamento del processo. Vollero fu nuovamente processato il 4 marzo e fu condannato all'ergastolo nel carcere di Sing-Sing. Pellegrino Morano, leader della fazione di Coney Island, fu condannato per omicidio di secondo grado e condannato a Sing-Sing da vent'anni all'ergastolo. Leopoldo Lauritano, nel 1918, fu condannato a ventuno anni per omicidio colposo. Il 12 gennaio 1926, dopo aver scontato solo sette anni e mezzo, Lauritano fu rilasciato sulla parola da Sing-Sing. Lauritano tornò in tribunale nel febbraio 1927 e fu processato presso la Corte Suprema di Brooklyn dal giudice James Cropsey. Fu accusato di falsa testimonianza durante il processo contro Anthony Paretti, in cui aveva dichiarato di non conoscere l'imputato o i suoi soci. Il procuratore distrettuale, James Cuff, riuscì a produrre una foto di Lauritano nel caffè di Navy Street con i membri della banda, dimostrando così la falsità della sua testimonianza. Lauritano fu condannato a cinque anni a Sing-Sing. Dal lato legale, escludendo il saloon di Navy Street a cui erano interessati i fratelli Lauritano (Antonio e Leopoldo) e Vollero e il Santa Lucia di Morano, Daniello era socio di un saloon e di un ristorante con John Mancini in Skillman Avenue. Eugene Bizzaro aveva un saloon all'angolo tra Johnson Street e Hudson Avenue con Carlo Cirillo. Charles Giordano, il gestore del saloon di Tompkinsville S.I., fu processato il 27 aprile 1918. Fu accusato di aver complottato l'omicidio di Giuseppe Verrizano nell'ottobre 1916. Antonio Notaro e Ralph Daniello, della banda di Navy Street, testimoniarono contro Giordano. 24 Notaro dichiarò: "Giordano ci disse che Verizzano doveva essere ucciso quella notte. Quando dissi che non volevo uccidere un uomo senza ordini del mio capo, Giordano disse che avrebbe fatto lui stesso il lavoro ma che sarei morto il giorno dopo per essermi rifiutato, allora cambiai idea". Alfonso Sgroia, della banda di Navy Street, fu condannato il 17 giugno 1918 a dodici anni a Dannemora per omicidio colposo nel caso di Nicholas Terranova. Sgroia testimoniò contro i suoi compagni d'armi Paretti e Fevrola, ottenendo una sentenza più breve e l'espulsione in Italia. Giovanni Esposito e Antonio Notaro furono condannati nel giugno 1918, da 6 a 10 anni ciascuno nel caso di Nicholas Terranova e Eugene Ubriaco. Ciro Terranova fu processato per complicità nel giugno 1918, in relazione all'omicidio DeMarco/Lombardi. Johnny Esposito, l'assassino di Lombardi, testimoniò contro Terranova, ma fu assolto per mancanza di prove quando fu dimostrato che Esposito e Terranova facevano parte della stessa banda. Ralph Daniello fu trasferito in un'altra prigione a causa degli abusi subiti dopo aver testimoniato al processo di Vollero, ottenendo anche la sospensione della pena in considerazione della sua testimonianza. La sua libertà ebbe vita breve quando fu arrestato per aver aggredito un uomo a Coney Island; Daniello affermò di aver sparato alla vittima 25 pensando che fosse stato mandato dalla gang di Navy Street per una vendetta. Daniello fu condannato a cinque anni di prigione. Dopo il suo rilascio, nel 1925, gli spararono nel suo negozio di barbere, vicino a Metuchen, nel New Jersey. Frank Fevrola, il 18 aprile 1921, fu processato per l'omicidio di Joe "Chuck" Nazzaro nel 1917. Il giudice Tompkins dichiarò Fevrola colpevole e lo condannò a morte a Sing-Sing. La sua condanna fu in gran parte dovuta alla testimonianza della moglie contro di lui. Il 14 aprile 1922 fu notificato al procuratore Weeks l'avviso che sarebbe stata presentata una mozione per concedere un nuovo processo sul caso di Fevrola. La moglie aveva ritirato tutte le sue precedenti dichiarazioni contro di lui, affermando di essere stata minacciata e corrotta dalla polizia. Il procuratore Weeks cercò di opporsi al nuovo processo, smentendo la nuova dichiarazione giurata di Tessie Fevrola. Il 23 maggio 1922, il giudice Tompkins negò la richiesta di un nuovo processo. Il 29 maggio 1923, l'avvocato Thomas O'Neil tentò all'ultimo minuto di salvare Fevrola dall'esecuzione. La sua richiesta di un nuovo processo fu nuovamente presentata al giudice della Corte Suprema Tompkins. Giovedì 28 giugno 1923, a sette ore dall'esecuzione e in stato di collasso, Fevrola ricevette una tregua che gli risparmiò la vita fino al 7 ottobre. La condanna a morte fu infine commutata. Aniello Paretti, del 23 Sherman Av, Brooklyn, fu processato per l'omicidio di Joe "Chuck" Nazzaro nel 1917. Nel novembre 1921, Aniello fu condannato alla pena capitale a Sing-Sing. Il suo avvocato fece immediatamente ricorso contro la decisione e il 3 gennaio 1923 la Corte d'Appello ordinò un nuovo processo. Il procuratore Weeks fece quindi cadere l'accusa e Paretti fu un uomo libero. Fu rilasciato da Sing-Sing nel luglio 1923. Anthony Paretti, di 23 Skillman Av, Brooklyn, fu condannato a morte a Sing-Sing per il suo ruolo nell'uccisione di Nicholas Terranova e Eugene Ubriaco. Paretti era inizialmente scappato in Italia per sfuggire alla cattura. Tornò a New York nel marzo 1926, pensando che la maggior parte dei testimoni contro di lui fosse scomparsa. Tuttavia, fu processato e condannato per omicidio di primo grado. Suo fratello Aniello Paretti, che era stato rilasciato da Sing-Sing nel luglio 1923, andò a trovarlo più volte. Nelle sei settimane che precedettero la sua esecuzione, il direttore Lawes ordinò che la prigione fosse sorvegliata 24 ore al giorno, invece delle 16 ore abituali. Il 9 febbraio 1927 Paretti fu esaminato e dichiarato sano di mente e idoneo all'esecuzione. Si dice che abbia esercitato forti pressioni sui politici per ottenere la 26 commutazione della pena in ergastolo. Il giorno dell'esecuzione, il consueto elettrocardiogramma non fu eseguito per mancanza di disposizioni. Fu fulminato all'età di 35 anni il 17 febbraio 1927. Uno degli ultimi uomini a visitare Paretti prima della sua morte fu un giovane Vito Genovese. BREVE BIOGRAFIA DI LEPOLDO LAURITANO Un giornalista descrive così Lauritano: “Egli è alto meno di un metro e cinquanta e ha una testa lucida per calvizie con una frangia di capelli scuri intorno al collo e ai lati, e un naso paffuto. Indossava un abito estivo grigio chiaro di materiale costoso” Nato ad Agerola, Italia, il 30 dicembre 1872, da Michele Lauritano e Clementina Somma, è morto a New York il 5 aprile 1958. M/N Karamania 27 Manifesto dei passeggeri sulla M/N Karamania, partita da Napoli e arrivata a New York il 17 maggio 1899. Lepoldo Lauritano di Agerola, anni 27 e al n. 12 dell’elenco Lauritano era un capo camorrista di Brooklyn che gestiva un caffè/saloon al 113 di Navy Street e conduceva anche una lucrosa attività di omicidio su commissione. Lauritano raggiunse gli Stati Uniti nel 1899 e fu naturalizzato cittadino americano nel gennaio 1915. Visse e lavorò nella zona del Brooklyn Navy Yard e partecipò alle attività della famigerata Navy Street Gang. Suo fratello Anthony sembra aver conosciuto la banda, senza però esserne stato coinvolto. Il 28 gennaio 1915, sedici anni dopo il suo arrivo in America, Leopoldo Lauritano viene naturalizzato cittadino statunitense a New York. Negli inizi del Novecento, mentre la mafia siciliana e la camorra napoletana nell'area di New York cooperavano per monopolizzare i racket, Lauritano divenne una sorta di sergente d'armi per il nascente 28 sindacato. Comandava quella che potrebbe essere stata la prima organizzazione di omicidi su commissione con sede a Brooklyn. È a Lauritano che il boss della mafia del Bronx Ciro Terranova si rivolse per commissionare l’omicidio di Joe DeMarco nel 1916. I boss della camorra si offesero per le azioni di Morello-Terranova e decisero di sciogliere il sodalizio e di eliminare il più possibile la leadership della mafia siciliana a New York. I sicari di Lauritano furono impiegati più tardi nel 1916 per eseguire le esecuzioni, che portarono alla morte del fratello di Terranova, Nicholas, e dell'aiutante Charles Ubriaco. Secondo la testimonianza del sicario Johnny "Lefty" Esposito, Lauritano pagava i suoi sicari uno stipendio fisso per tenerli sotto contratto. (Esposito si lamentò del fatto che Lauritano gli avesse abbassato la paga in seguito all'uccisione accidentale dell'amico Charles Lombardi durante il colpo DeMarco). Nel 1918, Lauritano fu arrestato per il suo coinvolgimento nell'omicidio di Giuseppe Verizzano, avvenuto nel 1916 presso gli Italian Gardens di Manhattan. Nel maggio 1917, Ralph "Il Barbiere" Daniello, membro della banda di Navy St di Brooklyn, iniziò a raccontare alla polizia tutto ciò che sapeva su Lauritano, sulla banda di Navy St e sui recenti omicidi. Lauritano fu condannato a ventuno anni per omicidio colposo nel 1918. Il 12 gennaio 1926, dopo aver scontato solo sette anni e mezzo, fu rilasciato sulla parola da Sing-Sing. Fu immediatamente riarrestato in base a un'accusa che era stata notificata nel 1918 in relazione all'omicidio di Giuseppe Verizzano. Giovedì 14, il giudice Selah B. Strong rilasciò Lauritano con un mandato di habeas corpus. Un'azione che causò un'aperta discussione tra il procuratore della Contea di Kings, Charles Dodd, e il giudice Strong. Strong notò che aveva archiviato l'accusa di omicidio contro Lauritano due anni e mezzo prima. Lauritano tornò in tribunale nel febbraio 1927 e fu processato presso la Corte Suprema di Brooklyn dal giudice James Cropsey. Fu accusato di falsa testimonianza durante il processo contro Anthony Paretti, in cui Lauritano aveva dichiarato di non conoscere l'imputato o i suoi soci. Il procuratore distrettuale, James Cuff, riuscì a produrre una foto di Lauritano nel caffè di Navy St con i membri della banda, dimostrando così la falsità della sua testimonianza. Lauritano fu condannato a cinque anni a Sing-Sing. 29 Nel giugno del 1918, l’'omicida "Lefty" Esposito testimonia contro Terranova, che viene processato per aver ordinato l'omicidio di Joseph DeMarco il 20 luglio 1916 (anche Charles Lombardi fu ucciso accidentalmente). Terranova viene assolto perché anche i testimoni contro di lui sono tecnicamente complici dei crimini a lui imputati e non viene offerta alcuna conferma indipendente. Esposito afferma di essere stato pagato e di aver preso ordini dal gestore del saloon di Brooklyn Leopoldo Lauritano. Mentre era detenuto per quel crimine, fu processato e condannato per omicidio colposo in relazione a un altro omicidio. Fu condannato a scontare 20 anni nella prigione di Stato. Il censimento del 1920 lo trovava alla Clinton State Prison di Dannemora. Il 12 gennaio 1926, Lauritano fu rilasciato dalla prigione con la condizionale. La dismissione di Lauritano provocò un'aspra faida pubblica tra il giudice Strong e il procuratore distrettuale della contea di Kings Charles J. Dodd. Strong insistette sul fatto che Dodd avesse approvato l'archiviazione dell'accusa di omicidio nell'estate del 1923. Dodd negò di aver avuto un ruolo nell'archiviazione. Nel marzo del 1927, Lauritano fu preso in custodia come testimone materiale contro l'assassino di camorra Anthony "Shoemaker" Paretti. Fu trattenuto con una cauzione di 100.000 dollari presso il carcere di Raymond Street a Brooklyn. Paretti fu processato nel giugno dello stesso anno. I capi della camorra Lauritano, Alessandro Vollero e Pellegrino Morano furono chiamati a testimoniare. Tutti negarono di conoscere Paretti. Lauritano negò inoltre di conoscere i suoi colleghi testimoni e i membri della Navy Street Gang. Paretti fu condannato a morire sulla sedia elettrica della prigione di Sing-Sing. La testimonianza di Lauritano lo fece processare per falsa testimonianza. Il processo per falsa testimonianza iniziò il 10 febbraio 1927. Il giorno seguente, l'assistente procuratore distrettuale James I. Cuff mise Lauritano di fronte a una fotografia che lo ritraeva a un raduno della Navy Street Gang. Lauritano cambiò la sua dichiarazione di colpevolezza e ammise di aver mentito sulle sue frequentazioni con i membri della banda. Il 1° marzo, il giudice James C. Cropsey della Corte Suprema di Brooklyn condannò Lauritano a scontare cinque anni nel carcere di Sing-Sing. Secondo quanto riportato, Lauritano evitò per poco una 30 pena più grave perché la sua falsa testimonianza avvenne due giorni prima della data di entrata in vigore delle severe leggi Baumes. Dopo il suo rilascio, Lauritano andò a vivere con il fratello Anthony in Adelphi Street a Brooklyn. I due lavoravano insieme a Navy Street. La documentazione su Lauritano dopo l'inizio della Seconda guerra mondiale è carente. Abbiamo solo degli articoli di giornali che lo vedono implicato nel 1941 di un delitto per legittima difesa. Morì a New York nella primavera del 1958 e fu sepolto nel cimitero di Holy Cross a Brooklyn. 31 RITAGLI DI ALCUNI DEI NUMEROSI GIORNALI CHE RIPORTANO NOTIZIE DI LEOPOLDO LAURITANO, CHE CI AIUTANO A CAPIRE MEGLIO GLI EVENTI DESCRITTI. ANCHE GLI STATI UNITI POTREBBERO GUADAGNARE SOLDI Giudice Thompson, se seguisse le vie dell'Italia. Quando Eannine Cazono, Louis Gato e Leopoldo Lauritano si sono presentati davanti al giudice Thompson per la sentenza sulle loro ammissioni di colpevolezza per gioco d'azzardo, il giudice ha detto: "Mi risulta che in Italia, il vostro Paese, lo Stato conduce lotterie e ne ricava considerevoli entrate. Questo è un peccato per lei e per gli altri italiani che vengono in questo paese. Tuttavia, non vedo perché non si possa ricavare un po' di introiti dal gioco. È strano che in questi casi di lotteria non riusciamo mai ad arrestare uomini più in alto. Ma dobbiamo riscuotere dai nostri clienti come vengono da noi. Voi pagherete 25 dollari ciascuno o sconterete un giorno in prigione per ogni dollaro di multa non pagato". 32 THE DAILY STANDARD UNION, BROOKLYN, NEW YORK, GIOVEDI 12 OTTOBRE 1916 LICENZE MATRIMONIALI Leopoldo Lauritano. 28, di 117 Navy street, e Antonietta Del Gaudio, 23, di 115 Navy street. Leopoldo Lauritano sposò la moglie di Nicolò del Gaudio assassinato sulla First Avenue ad Harlem, il 19 ottobre 1914 Navy Street inizi ‘900 33 THE DAILY STANDARD UNION, BROOKLYN, NEW YORK, GIOVEDI 12 OTTOBRE 1916 PRESI TRENTA IN UN RAID AL FESTIVAL DI RICCI Tutti arrestati senza cauzione con l'accusa di possesso di armi da fuoco. ALCUNI SONO VECCHI TRASGRESSORI. Permessi prodotti da "Il leone " e "il calzolaio". Il magistrato McGuire in via Adams, oggi, ha trattenuto senza cauzione trenta italiani arrestati ieri sera in un raid a Calleran's Hall, 161 Bridge Street, dove sono state trovate numerose pistole nuove, la maggior parte delle quali nelle tasche dei presenti. Gli accusati avranno un'udienza domani. L'evento era l'annuale festa di Ringraziamento di Andrew Ricci che la polizia ritiene che sia stata organizzata per raccogliere fondi per diversi uomini in arresto. I detective guidati dall'ispettore John Cray sono entrati nella sala di Bridge Street in tre squadre e hanno riconosciuto alcuni degli uomini presenti che erano già stati coinvolti in passato. Su un tavolo vicino a Ricci c'erano $112 dollari in contanti e un libro contenente un elenco di nomi e somme di denaro per un totale di $373. Ricci ha scontato una condanna per furto aggravato e è stato arrestato due volte per omicidio, ma mai processato. Due degli uomini arrestati per possesso di pistole hanno esibito porto d’armi e sono stati rilasciati. Uno dei permessi è stato emesso dal giudice della contea Maya Leopoldo Lauritano, 32 anni, di 117 di Navy Street, alias "Il Leone", che si è sposato due settimane fa e condannato per il possesso di polizze e pistole. È stato anche assolto di omicidio per aver ucciso il cugino durante una lite per una pinta di birra. L'altro detenuto, che aveva un permesso rilasciato dal giudice Van Siclen, era Antonio Parettl, alias "Il calzolaio. 34 THE STANDARD UNION, BROOKLYN, NEW YORK, LUNEDI 7 MAGGIO 1917 Leopoldo Lauritano, 29 anni, di 34 Fort Greene Place, che è stato condannato per il possesso di un manganello nel suo caffè al 113 di Navy street, oggi è stato spedito al penitenziario dal Giudice di contea Roy. Forti influenze sono state esercitate sul giudice Roy per salvare Lauritano dal penitenziario perché a causa dei suoi precedenti e della sua reputazione, probabilmente dovrà scontare il massimo della pena di tre anni. L'avvocato di Lauritano ha citato la polizia per la presunta pericolosità del suo cliente, ma il giudice Roy lo ha informato che la polizia non lo ha influenzato in alcun modo nel suo giudizio. Dalla polizia, dopo la condanna, ha detto il giudice Roy, "non ha ricevuto alcuna comunicazione di alcun tipo riguardo alla sua reputazione o carattere. Sappiamo, tuttavia, che in questa comunità c'è un elemento che cerca spaventando coloro che si oppongono a loro. Sono convinto che quest'uomo faccia parte di questo elemento. Per ottenere i permessi per le pistole sono convinto che Lauritano abbia fuorviato il Magistrato Nash e il Giudice della Contea May. Nel risolvere il suo caso, il mio dovere nei confronti della popolazione di Brooklyn è evidente è quello di mandarlo al penitenziario". THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, , GIOVEDI 11 MAGGIO 1917 DIVISIONE D'APPELLO DECISIONI EMESSE Il popolo dello Stato di New York, convenuto, contro Leopold Lauritano, ricorrente. Sentenza di condanna confermata. Nessun parere. 35 SENTENZE DEL TRIBUNALE DI CONTEA Condannato da una giuria per porto d'armi pericoloso, Leopoldo Lauritano, 29 anni, di 34 Fort Greene Place, è stato oggi condannato, dal giudice della contea Roy, al penitenziario. Navy Street ed il ponte di Brooklyn 36 THE SUN, VENERDI 7 GIUGNO 1918 ASSASSINARE IL SUO MESTIERE A 15 DOLLARI A SETTIMANA L'Assassino testimonia al processo Terranova, “modestamente” sulla sua diligente attività. Chiunque abbia detto che la vita umana è la cosa più economica sul mercato, si sarebbe senza dubbio divertito ad ascoltare ieri John Esposlto, alias "Johnny Lefty", raccontare al giudice Crain nelle sessioni generali quanto volentieri ha assassinato e "fatto fuori” uomini per un salario di 15 dollari a settimana e il recital avrebbe indubbiamente rafforzato la sua argomentazione. Era ovvio che nella filosofia di Lefty una cosa così semplice come togliere una vita umana è una sciocchezza, mentre la menzogna è un'infrazione imperdonabile. Egli si è vantato, ha detto a Martin W. Littleton, avvocato della difesa, che lui non lo fa. Esposlto è stato il testimone principale dell'accusa nel processo a carico di Clro Terranova, un giocatore d'azzardo di Harlem, accusato di istigazione all'omicidio di Joseph Di Marco e Charles Lombardi al 64 di James Street la notte del 10 luglio 1918. Al termine della sua testimonianza Littleton ha chiesto l'archiviazione del caso in quanto tutti i testimoni, secondo le loro stesse confessioni, erano complici dell'imputato e le loro storie non erano corroborate. Il giudice Cratn ha ascoltato una breve arringa dall'assistente del procuratore distrettuale Brothers, che era a capo dell'accusa, e poi ha istruito la Giuria di assolvere Terranova, buttando così il caso fuori dal tribunale. Il prigioniero è preoccupato. Per tutta la durata della sua testimonianza, un sorriso appariva sulla faccia dell’Esposlto, che non sembrava affatto preoccupato per le sue 37 vicende, anzi, ne era piuttosto orgoglioso. L'accusa ha cercato di dimostrare che Terranova aspirava all'attività di gioco d'azzardo del Di Marco e quindi aveva organizzato il suo omicidio come il modo migliore per ottenerle. Di norma, ha spiegato Esposito, gli uomini che volevano il "lavoro fatto" si recavano a parlare con Il suo capo, Leopoldo Lauritano, gestore di un saloon, gestore di un saloon in Navy Street, a Brooklyn, l'uomo che lo pagava $15 a settimana per lavoro duro. In questo caso, Terranova e un certo numero di altri, lo incontrarono nel salone di Lauritano e lo assunsero per uccidere Dl Marco."Ho detto loro che l'avrei fatto bene". Il testimone ha continuato. "Prima di andare alla casa da gioco siamo andati ad un ristorante di Elizabeth Street e abbiamo mangiato qualcosa. Lì abbiamo definito i nostri piani, e poi ci siamo diretti verso James Street. L’usciere di Di Marco ci ha accolto. C'erano tra le trenta e le quaranta persone. Non avevo mai visto Dl Marco prima, e ho sparato e ucciso Lombardi scambiandolo per lui. Fetto, l'uomo che aveva fallito in questo lavoro la notte precedente, uccise Dl Marco. Il giorno dopo Terranova e gli altri si congratularono con me per il lavoro". Quanto denaro ha ricevuto per l'omicidio che ha commesso ha chiesto il sig. Brothers. Calo dei prezzi. "Ricevevo $15 a settimana dal boss per qualsiasi lavoro avesse per me", rispose Esposlto. "Ma dopo la morte di DI Marco mi hanno ridotto a $10. Sotto esame del signor Littleton, Esposlto ha ammesso di essere stato un membro della Navy Street Gang per un anno e che era stato implicato nell'uccisione di quattro uomini. Ha detto di non essere mai stato considerato un membro di questa banda fino a quando non aveva ucciso qualcuno. I suoi primi exploit sono stati dedicati al lavoro di rapina, o di rapinare gli uominI i boss volevano essere "fatti fuori", ma non uccisi. (Esposlto ha poi raccontato dell'uccisione di Nicholas Terranova e di Charles Ubbriaco e di un altro dei gangster. gangster. Ha detto che è stato circa due settimane dopo l'affare Dl Marco. "Quando fu?" chiese il signor Littleton. "Non ricordo la data, e non voglio giurare su una bugia”. Non ha mai giurato su una bugia? “Mai", rispose il sicario salariato. "Mi vanto di questo". 38 VENERDI, NEW YORK TRIBUNE, 7 GIUGNO 1918 Assassino, ingaggiato a 15 dollari a settimana, ammette parte in 6 omicidi Nonostante le ammissioni del gangster di Brooklyn, il presunto committente viene rilasciato. Un giovane abituato a lavorare come un assassino a pagamento per 15 dollari a settimana ha descritto con nonchalance la sua vocazione ad una giuria davanti al giudice Crain alle Sessioni Generali ieri. Si tratta di John Esposito, alias "Johnny Lefty", della banda di Navy Street, a Brooklyn, e ha testimoniato per lo Stato contro Ciro Terranova, sotto processo per aver istigato l'omicidio di Joseph Di Marco e Charles Lombardi al 64 di James Street nel luglio 1916. Il Terranova desiderava la casa da gioco di Di Marco e ne ha causato la morte per ottenerla. Sotto il controinterrogatorio di Martin W. Littleton e Cesar Barra, avvocati di Terranova, Esposito ha dichiarato di aver partecipato all'uccisione di altri quattro giocatori d'azzardo su ordine di Leopold Lauritano, un gestore di saloon, al 113 di Navy Street, Brooklyn, a cui si riferiva come "Boss". Prima di entrare nel giro degli omicidi, Esposito ha detto di aver agito come "picchiatore”. Prima di sparare a Di Marco e Lombardi, ha detto il testimone, che ha incontrato il Terranova nel saloon di Lauritano. Più tardi, ha detto il testimone, Lauritano lo mandò a uccidere Nicholas Terranova, fratello dell'uomo sotto processo. "Quando è successo?" chiese il signor Littleton. 39 "Non ricordo la data e non voglio giurare su una bugia", rispose Esposito. "Non ha mai giurato su una bugia?". "Mai", rispose Esposito. "Sono orgoglioso anche di questo". Il signor Littleton ha chiesto al testimone se non avesse ucciso Andrea Ricci. Esposito ha riso e ha detto che Ricci era un suo amico e che non avrebbe mai ucciso un suo amico. L'incriminazione di Terranova è stata il risultato delle confessioni di Ralph Daniello, noto come "Ralph il barbiere", che ha ammesso la sua complicità in ventitré omicidi. Dopo che la testimonianza di Esposito, il signor Littleton ha chiesto la revoca dell'imputazione sulla base del fatto che tutti i testimoni contro Terranova erano complici e mancavano di corroborazione. L'assistente del procuratore distrettuale George N. Brothers si oppose alla mozione, ma il giudice Grain la accolse e Terranova fu prosciolto. Ciro Terranova 40 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, LUNEDI 18 GENNAIO 1926 Il giudice denuncia l'organo di sorveglianza che ha liberato Lauritano Long "passa il testimone" per il riarresto di un gangster al Procuratore distrettuale Dodd. Responsabilità per il rilascio dalla prigione di Sing-Sing di Leopoldo Lauritano, un tempo uomo di punta della vecchia banda di Navy St., che è stato rilasciato sulla parola il 10 gennaio, senza riguardo per l'accusa di primo grado che pendeva sulla sua testa, è stato trasferito oggi dal Procuratore Distrettuale alla Commissione per la libertà vigilata e dal Consiglio e di nuovo al Procuratore distrettuale. Nel frattempo, Lauritano, membro di una famigerata banda a cui sono attribuiti 23 omicidi conosciuti, è tornato nel vecchio domicilio, libero dopo aver scontato sette anni e mezzo di una pena massima di 20 anni inflitta per l'accusa di omicidio di primo grado pronunciata contro di lui a Brooklyn, è stata respinta per motivi per motivi non ancora chiariti, e la polizia, che conosce bene l'organizzazione di Navy St. si sta chiedendo con sconcerto per i modi misteriosi di applicare la legge. Stupefatti-James Long, membro del consiglio di amministrazione di Long Island del P.A.R, ha espresso stupore quando è stato informato del passato criminale di Lauritano, né che un'accusa di omicidio era del 1923, quando Il giudice della Corte Suprema Selah B. S t r o n g di Brooklyn l'ha respinta con il consenso del procuratore distrettuale J. Dodd. È stato dichiarato chiaramente che, qualora 41 Dodd lo richiedesse, la libertà vigilata sarebbe stata revocata e Lauritano rimandato a Sing-Sing, ma ha dichiarato che non è un fatto grave che un uomo accusato di omicidio e di malaffare è stato rilasciato con la condizionale dopo aver scontato un minimo di pena per il reato di omicidio colposo. Il giudice Otto A. Rosalsky, presidente della sessione generale, che ha condannato Lauritano per il reato di omicidio colposo. ha citato il caso come il più forte tipo di argomento a favore di un’azione, insieme alla pratica di imporre pene minime e massime. Cuff ha tentato di trattenere il gangster. Il procuratore distrettuale Dodd di Brooklyn èfuori dalla città, ma il suo assistente, James I. Cuff, ha dichiarato di ritenere che l'archiviazione dell'imputazione di omicidio pendente nel 1923 era illegale e si è opposto, anche se l'ordinanza mostra che l'archiviazione fu fatta con il consenso di Dodd. Guff (che non ha mai seguito il caso) - fino a quando non è stato chiamato a presentarsi in tribunale e chiedere la carcerazione di Lauritano sull'accusa di omicidio in seguito al suo recente rilascio dal carcere di Sing-Sing. Il malvivente è stato arrestato quando è- uscito dalle porte della prigione e qui per un'indagine. Quando A Cuff è stata mostrata la copia dell'atto d'accusa respinto, sembrava che non ci fosse nulla da fare se non permettere a Lauritano di essere libero, e questo è stato fatto. Rosalsky critica la libertà Vigilata, “È troppo ovvio che si debba valutare che L a u r i t a n o non avrebbe mai dovuto essere ammesso alla libertà vigilata mentre stava scontando una condanna per omicidio colposo. Ha detto il giudice Rosalsky. Rosalsky, gli ho dato una pena da 10 a 20 anni, il massimo consentito dalla legge. La sua fedina penale mostra che non ha diritto alla libertà vigilata. 42 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, MARTEDI 19 GENNAIO 1926 Dodd non vuole dire perché ha lasciato cadere il grande caso di omicidio. Long dice che era dovere del procuratore, il dovere di informare Commissione per la libertà vigilata dei fatti. Storia del caso Lauritano Cronologia degli sviluppi del caso di Leopoldo Lauritano, assassino in libertà vigilata: 1916, incriminato per l'omicidio di Giuseppi Verizzano. 1917, incriminato e condannato di possesso di un'arma pericolosa. 1918, incriminato per un doppio omicidio a Manhattan, si è dichiarato colpevole di omicidio colposo e ha ricevuto una pena massima da 10 a 20 anni a Sing-Sing. 1923, accusa di omicidio di primo grado per l'omicidio di Verizzano a Brooklyn, archiviata con il consenso del Procuratore distrettuale Dodd. 1926, rilasciato con la condizionale dalla prigione di Sing-Sing dopo aver scontato solo sette anni e mezzo... Ora è in libertà. Il procuratore distrettuale Charles J. Dodd è accusato da James L. Long del Comitato per la libertà vigilata di responsabilità per il rilascio sulla parola di Leopoldo Lauritano, ex membro di una banda di assassini di Brooklyn dopo che egli, Dodd, ha consentito all'archiviazione di un'accusa di omicidio di primo grado contro di lui, oggi è andato su tutte le furie e ha gridato il suo rifiuto di fare qualsiasi commento sulla situazione quando è stato invitato a rilasciare una dichiarazione. Lauritano è stato incriminato a Brooklyn per l'omicidio di Giuseppe Verizzano il 6 ottobre 1916, e successivamente è stato incriminato a Manhattan per l'omicidio di Joseph Dl Marco e Charles Lombardo. L’accusa di Brooklyn non è stata spinta e Lauritano è stato autorizzato 43 a dichiararsi colpevole di secondo omicidio colposo per l'accusa di Manhattan. È stato condannato a una pena da 10 a 20 anni a Sing-Sing dal giudice Otto A. Rosalsky. Il prigioniero è libero, Il 10 gennaio Lauritano è stato rilasciato sulla parola e immediatamente riarrestato per l'accusa dell’omicidio di Brooklyn. Il Tribunale di Kings County in Brooklyn 44 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, MARTEDI 19 GENNAIO 1926 POTERE DI LIBERTÀ VIGILATA USATO INCAUTAMENTE. Se il Comitato per la libertà vigilata di questo Stato ha una spiegazione ufficiale da offrire per il rilascio di Leopoldo Lauritano, ex membro di una famigerata gang di Brooklyn e da sette anni e mezzo detenuto a Sing-Sing con l'accusa di omicidio colposo, dovrebbe fornire questa spiegazione senza perdere tempo. A quanto pare il Consiglio non è stato informato e non ha fatto alcuno sforzo per informarsi che Lauritano, prima della condanna per omicidio colposo in un tribunale della contea di New York era stato incriminato per omicidio di primo grado a Brooklyn. È vero che l'accusa è stata successivamente archiviata, ma il fatto che "c'era un motivo per giustificare l'azione del Gran Giurì, e l'ulteriore fatto che le associazioni di Lauritano in questo quartiere con noti criminali avrebbe dovuto impedire il suo rilascio dal carcere prima di aver scontato almeno il minimo della pena. Quest'uomo potrebbe rigare dritto, in futuro, oppure no. Se il suo caso fosse un caso isolato di dubbia clemenza, si potrebbe sorvolare. Ma ci sono troppi casi di criminali rilasciati dal Consiglio per la libertà vigilata senza un'adeguata considerazione dei loro precedenti. Troppo spesso si è disposti a considerare il comportamento in carcere come l'unico fattore determinante in un appello per la clemenza. L'attuale sistema di libertà vigilata, che permette un esame frettoloso e insufficiente delle domande di libertà vigilata, dovrebbe essere abolito e adottare un sistema sostitutivo, organizzato sulla base delle linee stabilite nell'ultima sessione della legislatura da parte del Governatore e dalla New York Prison Association. 45 Prigione di Sing-Sing a Ossining , N.Y.:, sul fiume Hudson Ossining 46 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, GIOVEDFI 21 GENNAIO 1926 Il Comitato per la libertà vigilata riesaminerà il caso Lauritano Il ritorno in carcere del killer di Brooklyn è ora visto come possibile. Chi è responsabile della liberazione di Lauritano? Il sovrintendente del carcere James L. Long: "Non avremmo rilasciato la libertà condizionale a Lauritano se il procuratore distrettuale Dodd ci avesse informato che c'era un'incriminazione per omicidio contro di lui". Il procuratore distrettuale Charles J.Dodd: "Avevamo un mandato di arresto di Lauritano con l’accusa di omicidio che era stata archiviata dal giudice Strong. Non abbiamo acconsentito a questa archiviazione, ma ci siamo opposti". <il giudice della Corte Suprema. Corte Suprema Solah B. Strong: "Ho respinto l'accusa di omicidio contro Lauritano solo dopo che un assistente dell'ufficio del Procuratore Distrettuale aveva dato il suo consenso e ho scritto questo consenso nell'ordine". Il Consiglio per la libertà vigilata dello Stato, che il 10 gennaio ha concesso la libertà vigilata a Leopoldo Lauritano, assassino di Brooklyn, coinvolgendo così lo stesso giudice della Corte Suprema Selah B. Strong e il procuratore distrettuale Charles J. Dodd in una disputa sulla responsabilità per il fatto che un uomo accusato di complicità in almeno tre omicidi ha ottenuto la libertà, riconsidererà la libertà Vigilata entro una settimana da domani, con il ritorno di Lauritano in carcere come possibile risultato. Dichiarazione di Long. Questo è il succo di una dichiarazione rilasciata oggi da James L. Long di Oyster Bay Sovrintendente delle carceri dello Stato e membro d'ufficio del Consiglio per la libertà vigilata, che ha affermato che il Consiglio non era a conoscenza del passato di Lauritano quando ha autorizzato il suo rilascio. Long ha dichiarato oggi di non aver ricevuto nessuna richiesta di Dodd per una riconsiderazione della 47 libertà vigilata di Lauritano in modo che l'assassino condannato possa essere riportato a Sing-Sing per il resto dei suoi 20 anni di condanna per omicidio colposo. Long passa il testimone a Dodd. Quando la fedina penale di Lauritano è stata presentata a Long da questo giornale, egli ha dichiarato che la commissione non avrebbe concesso la libertà vigilata a Lauritano, se fosse stata informata di questo verbale, che, a suo dire avrebbe dovuto essere prodotta dal procuratore distrettuale di Brooklyn. Nel frattempo, John P. Bramer, guardiano della libertà vigilata di Lauritano, ha dichiarato che i suoi agenti stavano cercando il detenuto, che risulta essere scomparso. Una caccia a Lauritano tra i suoi vecchi luoghi di ritrovo ieri non hanno rivelato indizi sul luogo in cui si trova attualmente e membri della vecchia banda di Bill Lovett, che lo conoscevano, hanno ridicolizzato l'idea che possa essere ritrovato di nuovo. Può riaprire la libertà vigilata. Long ha detto che anche se non dovesse avere notizie da Dodd, nel frattempo, il Comitato per la libertà vigilata per il caso Lauritano alla riunione che si terrà a Sing-Sing tra una settimana (domani), durante la quale potrebbe essere deciso di revocare la libertà vigilata. Le notizie provenienti oggi dall'ufficio di Dodd indicavano che il procuratore non farà alcuno sforzo per re indagare Lauritano, a causa del fatto che tutti i testimoni contro di lui sono morti o sono fuori dal paese. Ralph Daniello è morto, John Mancini è fuggito in Italia diversi anni fa, e John Esposito è stato ucciso in una lotta tra bande a New Brunswick, N. J. Gli sforzi persistenti per rintracciare Edward J. Rellly, avvocato di Lauritano, e ottenere la sua versione del fatto di prima mano non hanno avuto successo oggi. Ieri Dodd ha esibito una lettera, scritta da Rellly, in cui il legale di Lauritano affermava di volere l'archiviazione dell'accusa per poter riscuotere i 500 dollari che gli erano dovuti dallo Stato per la difesa di Lauritano, che avrebbe potuto "usare per Natale". 48 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, SABATO 25 GENNAIO 1926 IL CASO LAURITANO È DEPLOREVOLE, DICE IL DR. S. P. CADMAN Dichiara le leggi che permettono liberazione degli uccisori necessitano di una riforma radicale Nessuna mossa di Dodd per far tornare l’assassino di nuovo in prigione 10 gennaio – Lauritano è stata rilasciato in libertà vigilata da Sing-Sing ed è stato riarrestato per omicidio a Brooklyn. 14 gennaio - L'ufficio del procuratore distrettuale scopre che l'accusa di omicidio è stata archiviata nel 1923. Lauritano viene liberato. 18 gennaio- Buck viene approvato dal Consiglio, il giudice della Corte Suprema Strong e il procuratore distrettuale Dodd nella responsabilità per la libertà vigilata, l'incriminazione, l'accusa e l'evasione di Lauritano. 20 gennaio - Consiglio per la libertà vigilata, invita Dodd a chiedere l'annullamento della libertà vigilata e la ricomposizione dell'imputazione di Lauritano. 21 gennaio - Dodd annuncia che non farà alcuna mossa per ottenere la cancellazione della libertà vigilata. 23 gennaio - Assassino ancora in libertà. Il Consiglio per la libertà vigilata e è in attesa di qualche azione da parte del procuratore Distrettuale Charles J. – Dodd riguardo al ritorno in prigione di Leopoldo Lauritano, l’assassino di Brooklyn, che ha ottenuto la libertà vigilata per un errore nell'archiviazione di un'accusa di omicidio di primo grado nei suoi confronti. James L. Long, Sovrintendente delle carceri dello Stato ed ex membro del Consiglio di Stato ha dichiarato oggi di attribuire la colpa alla negligenza dell'ufficio del procuratore distrettuale di Brooklyn per il 49 fatto che la che la libertà vigilata sia stata concessa, e la Corte Suprema, il giudice Salah B. Strong, che ha archiviato l'accusa di omicidio, e di Dodd per aver acconsentito all'archiviazione. Dodd, tuttavia, nega di aver acconsentito, come accusato dal giudice Strong, e scarica la responsabilità sul giudice e sul Comitato per la libertà vigilata. Protesta pubblica riaccesa. Nel frattempo, Lauritano, assassino auto confessato ed ex membro di un gruppo che accettava commissioni di omicidio a 25 dollari a testa, continua a essere libero oggi, mentre denunce da parte di importanti cittadini hanno indicato l'aumento dell’interesse dell’opinione pubblica della situazione. Il dott. S. Parkes Cadman, pastore della Chiesa Congregazionea Centrale e presidente del Congresso federale delle chiese in America, ha denunciato la liberazione di Lauritano come un'accusa all'intero sistema di lassismo dell'intera comunità nei confronti del crimine. Triste commento alle leggi Indipendentemente da dove sia la responsabilità, è un triste commento alle nostre leggi che un criminale che si è dichiarato colpevole di un omicidio ed è stato incriminato per un altro e possa essere lasciato in libertà nella comunità senza che la la polizia abbia il potere di rinchiuderlo di nuovo. Lo stesso genere di cose sta accadendo in tutto il paese. Noi siamo più consapevoli di questa situazione, quando l'esempio è , come nel caso di Lauritano, ma le leggi della nazione, così come le leggi di questo Stato hanno bisogno di una riforma radicale. 50 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, DOMENICA 24 GENNAIO 1926 UN CASO DA INDAGINE Leopoldo Lauritano, un gangster di Brooklyn condannato per omicidio colposo, è ora in libertà grazie all'azione del Consiglio di Stato per la libertà vigilata, che, a quanto pare, non sapeva nulla dell’ulteriore accusa di omicidio, quando lo ha rimesso in libertà. Eppure, l'accusa era una questione di reato e non c'era nulla di segreto sul proscioglimento da parte del giudice Strong della Corte Suprema. I documenti firmati dal giudice Strong recano una nota che indica che il procuratore distrettuale Dodd ha acconsentito all'archiviazione. Il procuratore distrettuale risponde che non ha acconsentito e uno dei suoi assistenti indica un memorandum in opposizione alla dimissione che, afferma, "è stato "rilanciato" nell'ufficio del cancelliere della contea l'8 giugno, 1923. Il giudice Strong ha agito nel caso di Lauritano dopo una richiesta del giudice dell'imputato, il quale ha sostenuto che il suo cliente era stato dichiarato infermo di mente, l'accusa di omicidio non dovesse essere mantenuta. Lauritano è stato dichiarato pazzo, ma ha recuperato sanità mentale dopo l'archiviazione dell'accusa e ha ricevuto la libertà Vigilata come "un detenuto mentalmente responsabile”. Il sovrintendente delle carceri James L. Long, che è un ex membro Comitato per la libertà vigilata, fa intendere che il Consiglio potrebbe revocare la libertà vigilata se il. Procuratore Distrettuale ne facesse richiesta. Il sig. Dodd ha dichiarato di non avere simpatia per il movimento di archiviare l'accusa di omicidio, ma nulla dovrebbe impedire al Procuratore Distrettuale di 51 chiedere alla commissione di riconsiderare la sua azione. Nel frattempo, dovrebbe esserci un'indagine imparziale sui fatti relativi all'archiviazione dell'accusa di omicidio. Le versioni fornite dal Giudice Strong e dall'ufficio del Procuratore Distrettuale sono in conflitto. Inoltre, la commissione per la libertà vigilata ha considerato questo caso come un caso di routine senza, a quanto pare, alcuno sforzo di informarsi sui precedenti di Lauritano in una comunità in cui la polizia, l'ufficio del procuratore distrettuale e i tribunali lo conoscevano come un pistolero e gangster. Infine, si può notare che Lauritano, essendo stato rilasciato dal carcere, è scomparso dai suoi luoghi abituali. Se la libertà condizionale dovesse essere revocata, come dovrebbe essere, potrebbe essere estremamente difficile da rintracciare L’avv. Edward J. Rellly 52 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, LUNEDI 25 GENNAIO 1926 Passano due settimane senza che si proceda all'incriminazione di Lauritano Dodd e la commissione per la libertà vigilata permettono all'assassino di Navy Steet di vagare per la città. Nessuna mossa di Dodd per far tornare l’assassino di nuovo in prigione 10 gennaio- Lauritano è stato rilasciato da SingSing con la condizionale e riarrestato per omicidio a Brooklyn. 14 gennaio - L'ufficio del Procuratore distrettuale scopre che l'accusa di omicidio è stata archiviata nel 1923. Lauritano liberato. 18 genn.- Buck approvato dalla commissione per la libertà vigilata, dal giudice della Corte Suprema Strong e dal Procuratore Distrettuale Dodd nella responsabilità della libertà vigilata, l'archiviazione dell'accusa e la scarcerazone di Lauritano 20 gennaio: il Consiglio per la libertà vigilata invita Dodd a chiedere l'annullamento della libertà vigilata di Lauritano. 21 gennaio--Dodd annuncia che non farà alcuna mossa per ottenere l'annullamento della libertà vigilata. 24 gennaio - Il giudice della Corte Suprema Harry E. Lewis, che in qualità di Procuratore distrettuale ha incriminato Lauritano, denuncia il suo rilascio. 25 gennaio - L'assassino è ancora in libertà. Dopo 15 giorni di inerzia da parte delle autorità Leopoldo Lauritano, dichiaratosi colpevole assassino e membro della vecchia banda di assassini professionisti di Navy St., che è stato rilasciato sulla parola il 10 gennaio; apparentemente per rispondere a un'accusa di omicidio di primo grado, che era stata archiviata due anni prima, era ancora in libertà oggi, a fronte di una forte denuncia pubblica. 53 Il procuratore distrettuale Charles J. Dodd, che, secondo il giudice della Corte Suprema Salah B. Strong, ha dato il suo consenso all'archiviazione dell'accusa, assolvendo così, di fatto, l'assassino dalla responsabilità nei confronti dello Stato per il suo presunto crimine, ha sempre rifiutato di avvalersi dell'invito del Comitato per la libertà vigilata a prendere l'iniziativa per ottenere l'annullamento della libertà vigilata. Anche il Board è privo di iniziativa. La commissione stessa, dopo aver spostato le responsabilità su Dodd, sulla base del fatto che il Procuratore Distrettuale non aveva notificato che l'accusa era stata archiviata, ha permesso che la questione morisse lì. Mentre le autorità si sono accapigliate per la responsabilità per la liberazione condizionale di Lauritano e per l'inspiegabile archiviazione di un'accusa che doveva essere processato per omicidio, lo stesso Lauritano è stato segnalato dai suoi intimi e da altre persone di essere scomparso. Lewis richiama il Board. Il giudice della Corte Suprema Harry E. Lewis, che in qualità di Procuratore Distrettuale ha ottenuto l'incriminazione contro Lauritano e che è il nemico "implacabile" della commissione di libertà vigilata come "un'agenzia nemica del benessere della società". Oggi ha denunciato senza mezzi termini la combinazione di circostanze che hanno contribuito alla liberazione dell'assassino. Il giudice Lewis, la cui aggressività come pubblico ministero lo ha reso universalmente temuto dai criminali, ha sgominato la banda di Navy Street, ottenendo l'incriminazione di Lauritano e di altri, ha detto che il caso Lauritano è stato "un'illustrazione oltraggiosa del modo in cui la commissione per la libertà vigilata ha abusato dei suoi poteri discrezionali" e ha citato la legge per dimostrare che la commissione avrebbe potuto rifiutare la libertà vigilata e poteva ora revocarla Discrezione obbligatoria. "L'esercizio dei poteri del Parole Board rende del tutto farsesca una legge abbastanza ridicola da essere accettata" ha detto il giudice Lewis. "La sezione 214 del Capitolo 44 della legge penitenziaria dice in un linguaggio comprensibile a un bambino che la commissione 'può' rilasciare un candidato alla libertà vigilata "a condizione che con ragionevole probabilità il richiedente viva e rimanga in libertà senza violare la legge". 54 La legge non dice che il Consiglio "deve" concedere la libertà vigilata; dice "può". Questo significa, ovviamente, che il Consiglio deve esercitare la sua discrezione. "Quando a un uomo come Lauritano, che ha fatto del crimine una professione, compreso l’omicidio, viene concesso il pieno beneficio dell'autorità del Consiglio per la libertà vigilata, allora è stata mostrata a lui tutta la considerazione che si può accordare a una persona rispettabile che uccide un'altra persona involontariamente, come in un incidente automobilistico". Navy Street inizi ‘900. 55 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, MERCOLEDI 27 GENNAIO 1926 Forte asserzione falsa nel rilascio di Lauritano – Dodd Il procuratore distrettuale dichiara Il giurista ha "inventato" la dimissione con Reilly, avvocato di Slayer. Il giudice risponderà all’accusa in un secondo momento. Il giudice della Suprema Corte Selab B. Strong, in una lettera al vetriolo rilasciata oggi dal Procuratore Distrettuale Charles J. Dodd, è stato etichettato come un " deliberato, malizioso e vile vigliacco bugiardo" ed è accusato di essersi unito a Edward J. Reilly, avvocato di Brooklyn, nel far fallire un processo per omicidio di secondo grado a Brooklyn contro Leopoldo Lauritano, ora libero sulla parola da Slug Sing, affinché Reilly possa ricevere il suo compenso per aver difeso Laurltano in un'altra accusa di omicidio per la quale era stato condannato a Sing Sing sette anni fa. La decisione di Dodd è stata il culmine della controversia una controversia sempre più aspra su chi sia il responsabile per l'archiviazione dell'accusa di omicidio per il quale Lauritano doveva essere processato a Brooklyn dopo rilascio e il suo ritorno in libertà. Quando la sostanza della dichiarazione di Dodd Dodd è stata ripetuta al giudice Strong questo pomeriggio, questi ha detto che avrebbe voluto avere l'opportunità di leggere la dichiarazione per intero e che avrebbe rilasciato una risposta in mattinata. Dodd ha acconsentito. Il giudice Strong ha insistito fin dall'inizio sul fatto di aver firmato la mozione di Reilly per l'archiviazione dell'accusa solo dopo che Dodd aveva acconsentito. Il Procuratore Distrettuale, d'altro canto, nega enfaticamente di aver mai acconsentito e di aver approvato solo l'ordine per quanto riguarda la forma legale. Nella sua dichiarazione Dodd ha detto: "Sono informato che il signor giudice Selab B. Strong ha presentato la proposta di legge, che 56 l'ordinanza di archiviazione dell'accusa contro Leopoldo Lauritano e che è stata emessa dall'assistente del procuratore distrettuale Sullivan, quando gli è stato inviato per la firma, conteneva un considerando che il procuratore distrettuale si è opposto alla presentazione della mozione di archiviazione dell'accusa e che ha poi scritto nelle parole che l'archiviazione dell'imputazione ha dell'accusa aveva il consenso del procuratore distrettuale e l'ha rimandato a me per la valutazione. L'ho approvato in forma. "Se il giudice Strong è stato citato correttamente, è un deliberato, maligno e vigliacco bugiardo. Il fatto reale è che il signor Sullivan ha portato l'ordine a me. Gli ho chiesto se fosse corretto. Mi ha risposto di sì e gli ho chiesto di avallare il suo ordine prima di approvarlo. nella forma, e solo nella forma, come fa ogni studio legale della città ogni giorno della settimana, "Il fatto è che il giudice Strong non sa di cosa sta parlando. Ho ragione di credere che il bis sia stato "architettato" tra lui stesso e l’autore che l'ha pubblicata, allo stesso modo in cui è stata inventata tra lui e Reilly, l'avvocato di L a u r i t a n o, allo scopo di permettere a Reilly di ottenere i 500 dollari dalla città in base al suo incarico di difesa Lauritano. Ha dato a Reilly un ordine per l’onorario. "Questo è dimostrato dal fatto che lo stesso giorno in cui il Giudice Strong ha firmato l'ordinanza di archiviazione dell'accusa ha emesso un'ordinanza che concede a Reilly. il suo onorario. Quanto il giudice Strong conosca poco è dimostrato dal fatto che solo una settimana fa ha detto all'Assistente Procuratore Distrettuale Cuff del suo ufficio che l'ordine era stato compilato su un modulo in bianco usato da questo ufficio in casi di questo tipo. " Non c'è nessun modulo in bianco in uso qui. L'ordine, come risulta dai registri è allegato a un modulo legale con il nome e le aggiunte di Reilly. Quando il giudice Strong ha fatto questa proposta al signor Cuff, quest'ultimo gli ha detto in parole o in sostanza che non sapeva di cosa stesse parlando. Non solo, ma il giudice Strong ha spiegato come è arrivato a inserire il considerando consenso del Procuratore Distrettuale. 57 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, GIOVEDI 28 GENNAIO 1926 La prova Che Strong aveva respinta la prima mozione per archiviare l’accusa a Lauritano Il calendario delle mozioni del giudice Selah B. Strong, per l'8 giugno 1023, che ha esibito oggi per dimostrare la sua dichiarazione di aver originariamente negato la mozione di archiviazione dell'accusa di omicidio a carico di Leopoldo Lauritano e l'ha accolta quando l'ufficio del procuratore distrettuale Dodd ha dato il suo consenso. Questo calendario mostra la notazione “denied “(negato) scritta in opposizione al rilascio di Lauritano. 58 L'ORDINE RIVELA L’ERRORE MADORNALE DI DODD, DICHIARA STRONG Il procuratore distrettuale si rende conto di non avere prove sufficienti per avere una condanna. La Corte, come ovvio, firma l'ordine di archiviazione. " In questo caso, quando è stata presentata l'ordinanza, dopo che avevo prima negato la richiesta di archiviazione, un assistente del procuratore distrettuale mi disse che, dato che Lauritano era impazzito e poiché il Procuratore Distrettuale non aveva prove sufficienti, l'uomo non poteva essere condannato. Dice che il vilipendio non aiuta. "Se il procuratore distrettuale Dodd abbia commesso un onesto errore nell'acconsentire all'archiviazione dell'accusa, o se sia stato imposto, non lo so. Ma in ogni caso, il suo attacco sull'integrità della Corte, nel tentativo di coprire i propri errori è inutile. Con un sotterfugio e diffamazione a parole il Procuratore Distrettuale non migliora la sua posizione. "Come ho già dichiarato, mi sono rifiutato di archiviare l'atto d'accusa fino a quando il Procuratore distrettuale Dodd non avesse acconsentito all'archiviazione. Poiché è stato il procuratore distrettuale Dodd che alla fine ha chiesto alla Corte di respingere l’accusa, è stato lui, e non io, a rendere possibile all’avvocato di Lauritano di riscuotere la parcella di 500 dollari prevista dallo statuto. "Se il procuratore distrettuale Dodd desidera davvero correggere l'errore che ha fatto, ha trascurato di perseguire una delle vie aperte per tenere Lauritano. 59 Questa fotografia mostra una parte delle copie fotostatiche dell'ordinanza concessa dal giudice Strong che respinge l'accusa di omicidio contro Leopoldo Lauritano. Il Procuratore distrettuale Dodd sostiene che le parole interpolate "e il procuratore distrettuale che acconsente" sono state inserite senza il suo consenso. 60 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, VENERDI 29 GENNAIO 1926 La commissione per la libertà vigilata si rifiuta di agire su Lauritano Il Comitato per la libertà vigilata dello Stato di New York, riunito nella prigione di Sing-Sing, oggi ha rifiutato di prendere provvedimenti di cancellazione del ruolo di Leopoldo Lauritano, assassino di Brooklyn, ora in libertà grazie alla sua libertà vigilata e a un errore delle autorità di Brooklyn nell'archiviare un'altra accusa di omicidio di primo grado contro di lui. Questo significa che non saranno fatti ulteriori sforzi per revocare la libertà vigilata di Lauritano, in quanto il procuratore distrettuale Charles J. Dodd si è sempre rifiutato di raccomandarne l’annullamento, sebbene tale raccomandazione gli sia stata rivolta dal consiglio stesso. 61 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, SABATO 30 GENNAIO 1926 Dodd non si è mosso nonostante l'azione della commissione per la libertà vigilata Revoca della libertà vigilata per Lauritano, solo il procuratore distrettuale, dice Long. Il procuratore distrettuale Charles J. Dodd, incaricato dal Consiglio di Stato per la liberazione di Leopoldo Lauritano, assassino auto confessato, che è stato rilasciato sulla parola il 10 gennaio oggi è rimasto inalterato nella sua determinazione di non fare nulla per revoca della libertà vigilata, di fronte alla posizione assunta ieri dal consiglio che la prossima mossa deve essere fatta dal Procuratore Distrettuale. La commissione, riunita ieri nel carcere di SingSing ieri, ha portato il caso Lauritano per un riesame e ha deciso di non intraprendere ulteriori azioni sulla base del fatto che la sua responsabilità è cessata nel momento in cui ha consegnato il prigioniero alle autorità di Brooklyn per essere perseguito da Dodd per una vecchia accusa di omicidio. Alla domanda se avrebbe accettato l'invito del consiglio di amministrazione di più di due settimane fa e di raccomandare l'annullamento della libertà vigilata, Dodd ha risposto brevemente: "Non ho nulla da dire". Spiegando l'atteggiamento del consiglio, Long chiede a Dodd di agire. "Lauritano, in base alle disposizioni in materia di commutazione e di indennizzo della legge, aveva ottenuto il diritto alla libertà di 10-20 anni per omicidio colposo, e il Consiglio ha concesso la libertà vigilata alle autorità della contea di Kings County quando queste hanno presentato un mandato di arresto per un'altra accusa di omicidio di primo grado", ha detto Long. "L'esecuzione di quel mandato ci ha sollevato da ulteriori responsabilità. In questa faccenda, purché Lauritano osservi le condizioni della sua libertà 62 vigilata. Abbiamo dato istruzioni al suo tutore, John P. Bramor di New York City, di informarci l'eventuale violazione di queste condizioni, in modo da poter emettere un mandato per Lauritano. Se si devono intraprendere ulteriori azioni, spetta alle autorità della Contea di Kings County. Lauritano è stato consegnato a loro con un mandato, il che, naturalmente, ci ha portato a credere che fossero in grado di perseguire la loro accusa. "Non avevamo alcun modo di sapere che l'accusa era stata archiviata e non è nostra funzione correggere gli errori di altri. Se il procuratore distrettuale della contea di Kings County desidera agire è un suo privilegio. Sta a lui decidere". THE NEW YORK SUN, MERCOLEDI 20 GENNAIO 1926 RISCHIA DI NUOVO IL CARCERE Lauritano potrebbe essere nuovamente accusato per un vecchio omicidio. Il Procuratore distrettuale Charles J. Dodd di Kings ha negato oggi che il suo ufficio ha acconsentito all'archiviazione dell'accusa di omicidio di primo grado che accusa Leopoldo Lauritano di aver ucciso Giuseppe Verizzano, assassinato nove anni fa al numero 841 di Broome Street. Lauritano ha trascorso il periodo intercorso a Sing-Sing per scontare una condanna per un altro omicidio, per il quale si è dichiarato colpevole di omicidio colposo. Quando è uscito recentemente è stato arrestato e portato a Brooklyn, dove si è scoperto che la seconda accusa era caduta. Il signor Dodd ha annunciato che il giudice Strong aveva respinto l'accusa, sostenendola con la frase “il Procuratore Distrettuale aveva "acconsentito" solo alla forma giuridica. Il giudice Strong, tuttavia, ha detto che un rappresentante del Procuratore Distrettuale aveva dato un consenso orale, per il fatto che Lauritano si trovava allora in un ospedale per pazzi criminali. Si prevede un tentativo di far indagare di nuovo Lauritano che è ora libero. 63 THE BROOKLYN STANDARD UNION , 27 GIUGNO 196 GENNAIO 1926 Segreti di mafia. Vollero è stato condannato dal giudice della Corte Suprema James C. Cropsey, e Morano dal giudice della Corte Suprema Robert H. Roy, all’epoca giudice di contea. L'azione del procuratore distrettuale Lewis contro la Navy Street Band ebbe un tale successo che alcuni di loro rivelarono persino i segreti della mafia. Mai prima di allora i membri della mafia avevano rischiato la vita per rivelare i segreti della loro società. La Navy Street Gang scomparve per non essere mai più ridestata. Mentre la banda scompariva, Daniello e "Lefty Esposito" pagarono in seguito con la vita il fatto di essere stati di aiuto allo Stato. Daniello fu assassinato a Newark ed Esposito fu ucciso a Uaritan, nel New Jersey, È per l'omicidio di Nicholas Morello che "Tony il calzolaio" sarà processato domani. Un vivo interesse è rivolto al ruolo che Leopoldo Lauritano, membro della vecchia Navy Street Gang, avrà nel processo del suo amico di un tempo. La scarcerazione di Lauritano da parte della commissione per la libertà vigilata, seguita dall'archiviazione di un'accusa che pendeva su di lui a Brooklyn, ha dato origine a una seria disputa tra il giudice della Corte Suprema Strong e il Procuratore Distrettuale Dodd. 64 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, VENERDI 12 FEBBRAIO 1926 LONG DARA’ AL GOVERNATORE I DETTAGLI DEL CASO LAURITANO Un rapporto completo sulle circostanze della liberazione condizionale Leopoldo Lauritano, l'assassino liberato dal Parole Board il 10 gennaio, sotto circostanze che hanno spinto il governatore Smith ad agire, saranno fornite al governatore lunedì -dal Sovrintendente di Stato di Stato James L. Long, membro ex. ufficio del consiglio. Il Governatore ha richiesto ieri un rapporto del consiglio e dal Procuratore Distrettuale Charles J. Dodd, accusato di aver acconsentito all'archiviazione di un'accusa di omicidio di primo grado contro Lauritano. Dodd nega l'accusa, ma finora non ha fatto alcuna mossa per correggere l'errore che ha liberato l'assassino, sebbene sia stato invitato a farlo dal Consiglio per la libertà vigilata. Dodd non ha potuto essere raggiunto oggi per informazioni su quando si sarebbe mosso per rispettare la richiesta del governatore Smith di una spiegazione del suo ruolo nella questione. Il governatore ha agito dopo che l'Associazione dei Grandi Giurati di Brooklyn si era appellata a lui per correggere l’errore che aveva concesso la libertà a un assassino. 65 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, MERCOLEDI 30 GIUGNO 1926 Lauritano nega persino conoscere il vecchio socio. La falsa testimonianza fa finire in carcere il testimone Leopoldo 'Lauritano, l'uomo il cui capo d'imputazione per omicidio è stato archiviato a causa delle dichiarazioni secondo cui era "irrimediabilmente pazzo" è salito sul banco dei testimoni. Egli è alto meno di un metro e cinquanta e ha una testa lucida per calvizie con una frangia di capelli scuri intorno al collo e ai lati, e un naso paffuto. Indossava un abito estivo grigio chiaro di materiale costoso. Gli è stato chiesto se conoscesse Vollero, Tony Shoemaker, l'uomo sotto processo, Ralph il barbiere, Lefty Esposito, e Giuseppe Vaccaro, ha risposto, con un'aria di innocenza ferita "Non so di cosa stiate parlando". "Avete sentito parlare dell'uccisione di Morello e Ubriaco? chiese il Sig. Cuff. " "Non mi preoccupo di queste cose Mi occupo solo dei miei affari", ha risposto il piccolo uomo. Nega di conoscere il proprio partner. Gli è stata mostrata una foto di gruppo nel cortile della caffetteria al 113 di Navy. Era presente nella foto. C'erano anche Vollero, Tony il calzolaio, Ralph il barbiere, Lefty Esposlto e altri. Egli continua a Insistere di non conoscere i compagni. Ha persino negato di conoscere. Vollero che era stato suo amico e socio d'affari per molti anni. 66 THE BROOKLYN DAILY EAGLE, NEW YORK, MARTEDI 1 MARZO 1927 LAURITANO SI BECCA 5 ANNI PER FALSA TESTIMONIANZA AL PROCESSO DI PARETTI Leopoldo Lauritano. uno della banda di Navy St., la cui guerra con Harlem ha provocato 53 omicidi, ha ricevuto una condanna a soli cinque anni a Sing-Sing dal Giudice Cropsey della Corte Suprema oggi per falsa testimonianza al processo di Tony Paretti, meglio conosciuto come Tony” il calzolaio” , che è stato giustiziato a Sing-Sing l'altra notte; Ma Lauritano resterà in carcere molto più a lungo, perché deve scontare una sentenza incompiuta per omicidio colposo per cui è in libertà vigilata dopo aver scontato 11 anni della pena. Il processo a Lauritano per l'accusa di falsa testimonianza è stato fermato dal suo avvocato, -Edward J. Reilly, con una dichiarazione di colpevolezza quando il caso sembrava senza speranza. Il giudice Cropsey ha detto a Lauritano "la sua condanna per omicidio non poteva essere presa in considerazione nella falsa testimonianza. Nel processo di Tony davanti al giudice Callaghan, Lauritano ha giurato di non di conoscere nemmeno il suo vecchio amico. L’accusa di omicidio colposo, a Manhattan nel 1918, che gli ha procurato una condanna da "10-20 anni", era la conseguenza di uno dei 53 omicidi. Gli fu inflitta subito dopo aver finito di scontare una condanna penitenziaria per aver una pistola e altre armi pericolose. 67 BROOKLYN EAGLE , GIOVEDI 7 MARZO 1940 NUOVI LIBRI IN RASSEGNA LE GANG GOVERNANO A N.Y. UN'EPOCA IN CUI IL CRIMINE DOMINA LA LEGGE E qui troviamo Arnold Rothstein, "Dutch" Schultz (Arthur Flegenheimer), la cui banda, secondo loro, potrebbe aver ucciso Rothstein; Charles "Lucky" Luciano, Owen Madden, Jack "Legs" Diamond, William V. Dwyer, Waxes Gordon (Irving Wexler), Al Capone, Frankie Yale, James J. Hines, Albert Marinelli, Richard J. "Dixie" Davis, Ciro Terranova, Julius"Nicky" Arnstein, Jacob "Gurrah" Shapiro e Louis "Lepke" Buchalter. che solo l'altro giorno è stato finalmente condannato, sono stati accomunati e che sfilano per i corridoi. Poi ci sono Joe"The Boss Masseria, la cui abilità nell'eludere le pallottole gli ha permesso di trasferirsi dalla sua abitazione nei bassifondi a un attico; Johnny "Lefty" Esposito, la cui paga è stata ridotta da Leopoldo Lauritano da 15 a 10 dollari a settimana quando ha sparato all'uomo sbagliato. 68 THE BROOKLYN EAGLE, NEW YORK, GIOVEDI 13 MARZO 1941 Paziente scagionato dalla sparatoria con una seduta del tribunale in ospedale Un'ulteriore sessione di tribunale per reati minori, oggi il Kings County Hospital ha scagionato Leopoldo Lauritano, 51 anni, di 167 Adelphi St, dall'accusa di aver sparato a James Ryan, 89 S. Oxford St, durante un tentativo di rapina al Bar and Grill di Lauritano al 216 di Greene Ave, il 16 dicembre. Il magistrato Joseph DeAndrea, che ha fatto ricorso alla visita in Ospedale ieri perché Ryan è parzialmente paralizzato da quando ha subito una ferita alla colonna vertebrale. Ha respinto le accuse di aggressione criminale e della legge di Sullivan contro Lauritano sulla base delle deposizioni di diversi testimoni. Mentre l'imputato annuiva in accordo, i testimoni hanno affermato che aveva strappato la pistola a uno dei due banditi che avevano ordinato a James Clemente, il barista, di "aprire la cassa" Ryan, un cliente, è stato colpito durante la colluttazione tra Lauritano e i criminali. Secondo la polizia, Lauritano ha dei precedenti, tra cui tre arresti per omicidio colposo per uno dei quali è stato condannato a una pena da 10 a 20 anni. 69 Vecchio criminale della Navy St. arrestato nella sparatoria al bar Descritto dalla polizia come un ex membro di una banda della Mano Nerai di Brooklyn di due decenni fa, Leopoldo Lauritano, 51 anni, condannato per omicidio, è stato citato in giudizio presso la Felony Court di Brooklyn in relazione alla sparatoria avvenuta in una taverna di Brooklyn lo scorso lunedì sera. Lauritano è stato accusato di aver ferito gravemente Joseph Ryan di 59 S. Oxford St., Brooklyn, in un bar e grill di proprietà del genero di Lauritano al 216 di Grand Ave. Ryan è stato ricoverato in condizioni critiche ieri sera al Jewish Hospital. Detenuto senza cauzione Il magistrato Vincent J. Sweeney ha trattenuto l'imputato senza cauzione per l'udienza di domani con l'accusa di aggressione criminale e violazione della Legge Sullivan. La storia di Lauritano, secondo la polizia, è che due rapinatori armati sono entrati nella taverna verso le 22 di lunedì e mentre era alle prese con uno degli uomini armati, per disarmarlo, è partito un colpo di rivoltella che ha ferito Ryan alla schiena. Scontata la pena per omicidio Lauritano ha dichiarato alla polizia di aver rigato dritto dopo aver scontato una pena da 10 a 20 anni a SingSing per omicidio nel 1918. Ha detto di vivere al 167 di Adelphi street, Brooklyn. 70 Secondo la polizia, l'imputato è l'unico sopravvissuto della vecchia Navy Street Gang di Brooklyn, è stato condannato al penitenziario per possesso di un'arma pericolosa ed è stato assolto in altri due casi di omicidio. EVENING HERALD SHENANDOAH, PA., SABATO 15 MARZO 1941 Leopoldo Lauritano (a destra) viene messo sotto accusa al Kings County Hospital di New York con l'accusa di aver sparato alla schiena a Joseph Ryan (al centro) durante un tentativo di rapina a Brooklyn. A sinistra lo stenografo del tribunale. 71 DAILY NEWS, GIOVEDI 13 MARZO 1941 Ex detenuto libero, il tribunale si trasferisce in ospedale Il tribunale penale di Brooklyn si è trasferito ieri pomeriggio all'ospedale della contea di Kings. Seduto su una sedia da ospedale e senza la toga. Il magistrato Joseph D'Andrea ha ascoltato la testimonianza con cui ha scagionato un ex detenuto dalle accuse di aggressione criminale e violazione della Legge Sullivan. La causa dello spostamento del tribunale è stata la denuncia del testimone Joseph Ryan, 30 anni, 59 S. Oxford Sy., Brooklyn. Paralizzato da una ferita d'arma da fuoco, Ryan è in ospedale dal 16 dicembre, quando è stato ferito durante una rapina in un bar e grill al 216 di Greene Ave, Brooklyn. Leopoldo Lauritano, 51 anni, di 167 Adelphi St. Brooklyn, anch'egli avventore, ha dichiarato di aver afferrato una pistola da uno dei rapinatori e di aver sparato durante la lotta. La polizia lo ha accusato di aver sparato a Ryan e di possedere l'arma. Ryan ha dichiarato ieri di non sapere chi gli abbia sparato. Dopo aver ascoltato tre testimoni e l'avvocato di Lauritano, Luis Drago, D'Andrea ha rilasciato l'imputato. Lauritano era stato arrestato tre volte per reati di omicidio. Ha scontato una pena da 10 a 20 anni per una condanna per omicidio, 72 Gli immigrati erano nuclei Gli immigrati che in patria erano membri della mafia e della camorra formarono i nuclei delle bande più feroci a New York, come altrove. A loro si devono le torture, gli omicidi, gli attentati e i rapimenti. John Torrio, che succedette a Big Jim Colosimo come magnate delle gang di Chicago, e <Al Capone erano entrambi prodotti della gang di Old Navy Street a Brooklyn. ......................... Ralph Daniello una volta confessò di aver commesso 26 omicidi su ordine della banda di Navy Street. Un altro cinico delinquente testimoniò di aver ucciso uomini, su ordine del suo capo, per 15 dollari a settimana. Una serie di omicidi mise fuori gioco la banda di Navy Street dopo che Torrio (Lucano) e Capone andarono a ovest per fondare il proprio impero del racket e le bande successive che nacquero furono quelle di Little Augie Pisano (Napoletano) e di Frankie Yale (Calabrese) 73 74 75 76