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AEROMETROPOLI
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81 L’AEROPORTO VISTO DA UNO
SCRITTORE
Rivista quadrimestrale
gennaio-aprile 2012
anno XII, numero 32
Direttore responsabile
Laura Facchinelli
Direzione e redazione
Cannaregio 1980 – 30121 Venezia
Via Venti Settembre 30/A – 37129 Verona
e-mail: info@trasportiecultura.net
laura.facchinelli@alice.it
per invio materiale: casella postale n. 40 uicio
postale Venezia 12, S. Croce 511 – 30125 Venezia
Comitato Scientiico
Giuseppe Goisis
Prof. Ord. di Filosoia Politica, Università
Ca’ Foscari, Venezia
Cristiana Mazzoni
Parigi - Prof. HDR, Ecole Nationale Supérieure
d’Architecture, Strasburg
Marco Pasetto
Prof. Ord. di Strade, ferrovie e aeroporti,
Università di Padova
Franco Purini
Prof. Ord. di Composizione Architettonica,
Università La Sapienza, Roma
Enzo Siviero
Prof. Ord. di Tecnica delle costruzioni, Università
IUAV, Venezia
Maria Cristina Treu
Prof. Ord. di Urbanistica, Politecnico di Milano
La rivista è sottoposta a referee
Traduzioni in lingua inglese di Olga Barmine
La rivista è pubblicata on-line
nel sito www.trasportiecultura.net
di Laura Facchinelli
5 AEROMETROPOLI
di Laura Facchinelli
7 AEROPORTO E TERRITORIO,
OPPURE TERRITORIO E
AEROPORTO?
di Marco Pasetto e Stefano Damiano Barbati
15 EVOLUZIONE DEI TERMINAL
AEROPORTUALI: FUNZIONI, SPAZI
E TECNOLOGIE COSTRUTTIVE
di Maria Antonietta Esposito
29 NUOVI AEROPORTI SULLA SCENA
INTERNAZIONALE. RACCONTATI
IN UN LIBRO
di Laura Facchinelli
33 GRANDI AEROPORTI: LE
RICADUTE ECONOMICHE SUL
TERRITORIO
di Oliviero Baccelli
39 L’AEROPORTO INTERNAZIONALE
DI DUBAI
di Marco Pasetto e Giovanni Giacomello
47 IL PROGETTO DI ESPANSIONE
DELL’AEROPORTO BAO’AN DI
SHENZHEN
di Oriana Giovinazzi
55 MARCO POLO, SVILUPPO
DELL’AEROPORTO E PROGETTI
DI TRASFORMAZIONE DEL
TERRITORIO VENEZIANO
di Laura Facchinelli
2012 © Laura Facchinelli
Norme per il copyright: vedere a pag. 101
Editore: Laura Facchinelli
C.F. FCC LRA 50P66 L736S
Pubblicato a Venezia nel mese di aprile 2012
Autorizzazione del Tribunale di Verona n. 1443
del 11/5/2001
67 IL FENOMENO LOW COST:
EVOLUZIONE E IMPATTO SUL
TERRITORIO
di Giuseppe Siciliano
71 PICCOLI AEROPORTI: RUOLO
ATTUALE E POSSIBILITÀ DI
SOPRAVVIVENZA
di Paolo Lio
75 LA SECONDA VITA DEGLI
AEROPORTI
ISSN 2280-3998
di Sara Favargiotti
85 PAESAGGI FUTURI, DUE
CONVEGNI A VENEZIA SULLE
TRASFORMAZIONI DEL
PAESAGGIO, FRA CULTURA E
TECNICA
di Laura Facchinelli
IL PAESAGGIO DAL PUNTO DI VISTA
FILOSOFICO
di Giuseppe Goisis
LE TRASFORMAZIONI DEL
PAESAGGIO NELLA PITTURA FRA
‘800 E ‘900
di Laura Facchinelli
LA TRASFORMAZIONE CULTURALE
DELLA FAMIGLIA
di Matilde Caponi
L’INFLUENZA DELLO SPAZIO VISIVO
SUL BENESSERE PSICOFISICO
di Mirella Siragusa
IL CINEMA, SPECCHIO DELLA
NOSTRA IDENTITÀ, NELL’ERA DEL
MUTAMENTO
di Carlo Montanaro
PAESAGGIO E INFRASTRUTTURE,
DUE PONTI PEDONALI A ISTANBUL
di Enzo Siviero
VENEZIA, LA CITTÀ E LA LAGUNA,
UN RAPPORTO SMARRITO?
di Piero Pedrocco
IL PORTO IN CITTÀ: LO SVILUPPO
DEL PORTO DI VENEZIA
di Nicola Torricella e Alberta Parolin
Questo numero della rivista è stato realizzato
in collaborazione col dr. Giuseppe Siciliano del
CERTeT, Università Bocconi di Milano.
La foto di copertina è di Laura Facchinelli
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TRASPORTI & CULTURA N.32
La seconda vita degli aeroporti
di Sara Favargiotti
L’aeroporto di Lleida-Alguaire è operativo dal 5
febbraio 2010. Un anno dopo, entrambe le compagnie di volo più importanti hanno cancellato
le loro attività di volo dall’aeroporto di LleidaAlguaire. Alguaire, cittadina situata a 15 km da
Lleida e con una popolazione di 3000 abitanti, è
stata scelta dal governo catalano tra altre venti località candidate per ospitare questa infrastruttura
aeroportuale, rappresentativa della Generalitat
della Catalogna. Dopo 23 anni di dibattito sulla
sua localizzazione, questo aeroporto di piccola
scala ha iniziato un processo che voleva connettere Lleida e il suo territorio circostante al mondo.
L’aeroporto di Lleida-Alguaire è stato pertanto
conigurato come infrastruttura fondamentale per
promuovere e stimolare l‘economia e lo sviluppo
della provincia di Lleida, dei Pirenei e dell’Andorra.
Si prevedeva che tale infrastruttura avrebbe notevolmente incrementato il turismo e avrebbe altresì promosso diversi servizi logistici ed economici.
Questo non è mai accaduto.
Due anni dopo la sua inaugurazione uiciale, l’aeroporto di Lleida-Alguaire accoglie alcuni piccoli
aerei privati che saltuariamente utilizzano la sua
pista di atterraggio durante la settimana. Nessuna
compagnia aerea esegue più servizi di atterraggio o partenza da qui. Pochi sono gli operatori e i
tecnici che lavorano all’interno della struttura aeroportuale, impegnati a costruire due nuovi ampliamenti della sala di attesa come due strutture
completamente aliene dalla sublime architettura
dell’ediicio. Un enorme gregge di pecore è l’unica
presenza che vive e pascola nell’immensa distesa
di erba e grano che circonda la pista di atterraggio.
Ora l’aeroporto di Lleida-Alguaire è un aeroporto
on hold, un’infrastruttura in attesa del suo futuro,
una cattedrale nel deserto.
Per realizzare l’aeroporto di Lleida-Alguaire è stato
organizzato un team di progetto guidato da Fermin Vazquez (b720 Architects) che ha saputo elaborare un progetto dal design unico e riconoscibile ed è stato capace di risolvere i requisiti tecnici e
funzionali del programma con un rainato esercizio d’integrazione della struttura architettonica e
dell’ediicio stesso nel contesto. L’aeroporto rappresenta un elegante equilibrio che elude l’efetto
di artefatto architettonico atterrato sulla terra ma,
allo stesso tempo, non fa perdere all’aeroporto il
carattere di punto di riferimento, riconoscibile in
lontananza.
L’indiscutibile qualità architettonica dell’ediicio,
l’integrazione con il paesaggio e i sistemi ecologici intelligenti e sostenibili rendono l’aeroporto di
Lleida-Alguaire uno dei più interessanti e ben progettati tra gli aeroporti regionali di recente costru-
The second life of airports
by Sara Favargiotti
Airports currently play a vital role in the
life of cities. They are both an architectural structure and an urban function. This
notwithstanding, they are still marginal
and peripheral in the debates and processes of urban planning, and in most cases
they lack a physical and spatial integration
with their urban context. This element also
becomes relevant in the case of their reuse, in which the fundamental objective is
the correct assessment of the sustainability
of interventions for adaptive re-use, so that
“post-airports” do not become problematic
“black holes” but can exploit their potential as catalysts, and as generators of a new
image for themselves and the surrounding
territories.
Nella pagina a ianco, in alto:
eroporto di Lleida-Alguaire,
Catalogna, Spagna (2009),interno; in basso: Tempelhofer Park, Berlino, Germania
(2010).
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TRASPORTI & CULTURA N.32
1 - High Tech Aerospace in
Airport, Liege Airport, Wallonie
zione. Più discutibile è la sua funzione operativa:
era davvero necessario costruire questo aeroporto?
Nella speranza di migliorare le attività dell’aeroporto di Lleida-Alguaire, recentemente è stato irmato un contratto della durata di cinque anni con
l’Inghilterra che provvederà a garantire voli per
le prossime cinque stagioni invernali. Si suppone
che tale accordo darà una spinta all’aeroporto di
Lleida-Alguaire e migliorerà l’utilizzo dell’area sciistica spagnola da parte dei turisti inglesi. Il governo catalano ha afermato che questo signiicherà,
quindi, un nuovo impulso per il futuro dell’aeroporto e lo sviluppo della sua area di inluenza,
dando avvio ad una proposta voluta da parte di
tutte le istituzioni già dai primi tempi dopo la sua
apertura1 .
L’aeroporto di Lleida-Alguaire potrebbe davvero
rivelarsi un’infrastruttura fondamentale per promuovere e sviluppare le economie locali e il settore turistico della provincia di Lleida. Rimangono
pertanto irrisolti interrogativi sui quali molti sono i
dubbi in sospeso: quali sono gli scenari futuri possibili per questa infrastruttura appena nata e già
in declino?
Strategie per il riciclo degli
aeroporti
Gli aeroporti non hanno mai avuto un ruolo così
centrale nella vita delle città come oggi, tuttavia
essi rimangono ancora marginali e periferici in
molte discussioni nella pianiicazione urbana e
nella progettazione delle città stesse. Gli aeroporti
sono una struttura architettonica e, al tempo stesso, una funzione urbana: nella maggior parte dei
casi sono privi di un’integrazione isica e spaziale
con il loro contesto urbano.
1 Tratto da: Alguaire multiplica su capacidad para recibir
a pasajeros internacionales, in «El Mundo», 29 Luglio 2011.
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«Gli architetti e gli urbanisti del mondo stanno sempre più trattando l’aeroporto non come un’entità separata ma solo come
un’altra parte della condizione urbana. […] Il dovere è ora
quello di progettare in modo eicace l’intera esperienza isica,
emozionale ed ambientale dell’aeroporto su una vasta area.»
(Pearman, 2008, p. 236)2
Gli hub aeroportuali operativi, sia di piccola che di
grande scala, generano un’immagine iconica che
marca la loro presenza nel territorio e che li deinisce come centralità della loro nuova condizione
urbana. Tuttavia esiste una difusa condizione di
strutture aeroportuali sottoutilizzate e potenzialmente obsolete che non sono mai riuscite a raggiungere un ruolo di centralità, causandone una
parziale o totale perdita del loro uso.
La questione principale rimane l’individuazione di
strategie per il riciclo delle strutture aeroportuali esistenti. Si deve porre l’attenzione non solo a
quegli aeroporti abbandonati e in disuso da anni,
in cerca di una nuova identità, ma anche a quelle
infrastrutture aeroportuali che sono ancora attive
ma scarsamente operative e produttive nei servizi
di volo, come l’Aeroporto di Lleida-Alguaire.
La difusione delle compagnie aeree low-cost sta
promovendo la rivitalizzazione di piccoli aeroporti
regionali o secondari. Queste infrastrutture, solitamente nate per scopi militari, nel corso degli anni
sono state sottoutilizzate o persino abbandonate,
compromettendo lo sviluppo del territorio circostante. Dalla ine degli anni ’90 diversi aeroporti
secondari sono stati inglobati nel network delle
compagnie low-cost, con un conseguente rinnovamento sia a livello infrastrutturale sia a livello
funzionale e di attività anche legate al terziario,
alla cultura, all’istruzione, alla sanità, all’agricol2 Traduzione di Sara Favargiotti. Testo originale: «The world’s
architects and planners are increasingly treating the airport
not as a separate entity but as just another part of the urban condition. (…) The task now is to design efectively for
the whole physical, environmental and emotional experience of the airport over a wide area.» (Pearman, 2008, p. 236).
TRASPORTI & CULTURA N.32
tura, all’high tech o all’energia. Il riuso dei piccoli
aeroporti diventa fondamentale alla scala locale
poiché genera una rapida trasformazione degli usi
del suolo e nella rete delle infrastrutture legate al
trasporto via terra: l’aeroporto diventa un punto di
riferimento nel territorio e importante elemento
per l’economia locale.
Processi di recupero sono già avvenuti in aeroporti
abbandonati o rimasti inutilizzati per anni. I processi di ri-uso delle strutture aeroportuali dismesse possono essere raccontati attraverso casi studio
emblematici, suddivisi in tre macro gruppi:
- da aeroporti dismessi all’espansione urbana con verde urbano (Stapleton, Denver, CO;
München Riem, Germania);
- da aeroporti dismessi a parchi urbani (Crissy
Field, San Francisco; Tempelhof, Berlino, Germania);
- aeroporti postmoderni (Skavsta Airport, Svezia; Liege Airport, Vallonia).
Da aeroporti dismessi
all’espansione urbana con
verde urbano
Molti aeroporti utilizzati come basi militari dopo la
loro dismissione rimasero in uno stato di abbandono per anni. In conseguenza ad un aumento
della popolazione e ad una elevata richiesta di
nuove residenze, molti di questi aeroporti sono
stati ri-progettati come una nuova parte della città, un ampliamento della conurbazione urbana.
Iniziando dalla trasformazione delle parti più direttamente collegate alle operazioni di aviazione,
quali la pista di volo o le strade di collegamento interno in strade e via principali di scorrimento urbano, è stato pianiicato un nuovo ampliamento urbano caratterizzato da case, servizi pubblici, aree
commerciali e di afari estremamente connesse
con le principali città limitrofe. I parchi urbani ag-
giungono valore al graduale rinnovo delle strutture esistenti e alla nuova area di sviluppo urbano.
2 - Forest City Enterprises
project , Denver (2001-2008).
Stapleton, Denver, CO - Inaugurato il 17 Ottobre
1929 come Denver Municipal Airport, il suo nome
è cambiato in Stapleton Airield dopo l’espansione del 1944. Fin dagli anni ’80 Stapleton è stato
tormentato da numerosi problemi riguardanti
l’inadeguatezza delle strutture isiche e tecniche
per gli aerei (piste di atterraggio, scarsità o totale
assenza di spazi per altre compagnie aeree) e problemi d’inquinamento acustico e ambientale. Nel
frattempo venne uicialmente inaugurato il nuovo Aeroporto Internazionale di Denver (DIA) nella
zona nord est di Denver. La pista di atterraggio di
Stapleton fu marcata con una grande scritta gialla
“Xs” che indicava che non era più legale o sicuro
per nessun aereo atterrare su quella pista. Mentre
l’aeroporto internazionale di Denver era in fase
di costruzione, urbanisti e progettisti iniziarono a
considerare come l’area di Stapleton potesse essere ri-trasformata. Nel 1990 si riunì la società privata Stapleton Development Foundation e nel 1995
propose un masterplan per la ri-pianiicazione
dell’area. A diferenza di molti altri piani proposti
che attribuivano maggior importanza alla circolazione veicolare, questo progetto poneva la igura
del pedone e le sue esigenze come centrali nella
ri-progettazione dell’area: quasi un terzo dell’area dell’aeroporto è stata riqualiicata attraverso
la riconversione a parco pubblico. Il sito aeroportuale rimasto abbandonato per anni e dalle vaste
dimensioni (4.700 ettari / 19 km²), a 10 minuti dal
centro di Denver, viene ora ri-disegnato secondo
il progetto Forest City Enterprises. La costruzione è iniziata nel 2011 con case unifamiliari, case
a schiera e condomini. Il nuovo quartiere urbano
è suddiviso in zone residenziali e commerciali che
comprendono uici, parchi e un big box, un grande centro commerciale.
München Riem, Germania - La costruzione dell’aeroporto è iniziata nel 1936. Il primo aereo atterrò il
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TRASPORTI & CULTURA N.32
25 Ottobre del 1936, segnando l’inizio del traico
aereo. A quel tempo era considerato uno degli aeroporti più moderni e all’avanguardia nel mondo.
Nel 1992 fu completamente abbandonato. Dopo
la dismissione ospitò grandi manifestazioni ed
eventi, come rave e concerti, all’interno delle strutture aeroportuali che tuttavia rimanevano utilizzabili. Riem era ben noto a livello internazionale nella scena musicale techo, alternativa e rock.
La ri-conversione dell’aeroporto dismesso nella
Messestadt Riem (il quartiere ieristico della città
di Riem) rappresenta uno dei più grandi progetti
di pianiicazione urbana intrapreso dalla città di
Monaco tra la ine degli anni ’90 e l’inizio del XXI
secolo. Costituito da un centro congressi, residenze e parchi, le uniche strutture che ancora oggi
restano dell’aeroporto sono la torre di controllo
e l’ediicio originale destinato a terminal passeggeri, il Wappenhalle (sala degli stemmi). Entrambe
le strutture sono valutate patrimonio monumentale da preservare. Inoltre è ancora conservato un
piccolo tratto di pista di atterraggio nell’estremità
orientale. Nel 2005 l’aeroporto dismesso è stato
3 - Aeroporto di LleidaAlguaire, Catalogna, Spagna
(2009), allevamento di pecore
4 - Aeroporto di LleidaAlguaire, Catalogna, Spagna
(2009), copertura
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sede del Bundesgartenschau (Mostra Federale del
giardinaggio), organizzata in Germania con cadenza biennale, ogni volta in una località diversa.
Da aeroporti dismessi a parchi
urbani
Molti aeroporti che, per la loro localizzazione o per
la fatiscenza delle loro strutture, risultavano essere
problematici, a distanza di anni dalla loro dismissione si rivelano come potenziale area di espansione urbana. Questi aeroporti, che un tempo si
trovavano in una condizione di perifericità legata
alle loro attività aeroportuali, negli anni sono stati inglobati dal contesto urbano, diventando così
centralità isiche per la città stessa e sempliicando la loro ri-conversione in strutture urbane. I casi
studio presentati mostrano come la soluzione
ideale per il ri-utilizzo e la ri-conversione di questi
aeroporti dismessi sia la trasformazione in parchi
pubblici urbani.
TRASPORTI & CULTURA N.32
Crissy Field, San Francisco - Crissy Field è un parco
in San Francisco. In origine era un campo d’aviazione nell’ambito della base militare degli Stati
Uniti (Presidio Army base). Negli anni ’90 la base
ha cessato tutte le operazioni militari ed è diventata parte dell’area federale pubblica Golden
Gate National Recreation Area. Ri-disegnato dallo
studio associato Hargreaves Associates nel 1994,
Crissy Field si è ri-trasformato: da un aeroporto
militare a spazio pubblico aperto. Oggi fa parte
dell’area nazionale protetta Golden Gate National
Recreation Area. È diviso in sei zone naturalistiche
più importanti: la ri-abilitazione in parco naturale
del campo di aviazione in erba del 1920, una passeggiata/promenade lunga un miglio, l’area delle
zone umide, la spiaggia e le dune, l’area pic-nic, la
East Beach. Queste sono le parti che ri-animano l’aeroporto Crissy Field in un parco, un grande spazio
pubblico, nuovo polmone verde di San Francisco.
Tempelhofer Park, Berlino, Germania - L’aeroporto
di Tempelhof, spesso chiamato City Airport, ha uficialmente cessato di operare nel 2008, a seguito
del processo che ha portato ad afermare l’aeroporto di Schönefeld come l’unico aeroporto commerciale e turistico di Berlino. Nel corso della sua
fase di utilizzo post-aeroportuale è stato utilizzato
per ospitare numerose iere ed eventi, a livello nazionale ed internazionale. Uicialmente ri-aperto
nel maggio 2010 come parco urbano, oggi viene
visitato da più di 200.000 berlinesi che frequentano i suoi ampi spazi aperti per dedicare il loro
tempo libero ad attività di ciclismo, pattinaggio,
baseball, volo di aquiloni, barbecue e relax.
Aeroporti postmoderni
La maggior parte di questi aeroporti dalle piccoli
e medie dimensioni, a partire dall’inizio del secolo XX sono stati campi di aviazione bellica. Dopo
la loro dismissione da attività di volo connesse
alle guerre, sono rimasti inutilizzati per anni, ino
a quando le amministrazioni locali hanno riposto
le loro attenzioni, logistiche e politiche, su queste
strutture per trovare soluzioni di utilizzo alternative. Nel frattempo la proliferazione delle compagnia low-cost si stava difondendo in tutti i paesi
europei e aveva iniziato a promuovere il rilancio
degli aeroporti secondari come loro sedi.
In questo contesto, i piccoli e medi aeroporti dismessi dalle attività belliche si ri-convertono in
aeroporti low-cost, fondamentali infrastrutture
aeroportuali sulla scala locale ed europea: la loro
dimensione moderata ma, allo stesso tempo, molto ben connessa con il territorio urbano circostante ne avvalora il ruolo fondamentale di nodi strategici nei lussi low-cost. Essi generano una rapida
trasformazione dell’uso del territorio e della rete
infrastrutturale connessa al trasporto via terra.
L’integrazione di nuove attività economiche, culturali e ricreative in queste strutture aeroportuali
ha permesso di rendere il territorio più dinamico e
di implementare l’attività economica e produttiva
locale, nonché di aumentare l’attrazione turistica
per territori ino a poco prima marginali ai traici
turistici.
In questo senso, gli aeroporti secondari low-cost
sono diventati un punto di riferimento nel territorio e un importante elemento per la ri-vitalizzazione dell’economia locale.
Skavsta Airport, Svezia 3- Base aerea durante la seconda guerra mondiale, è stato utilizzato come
aeroporto militare ino al 1980, anno in cui fu
dismesso da tutti i suoi servizi di volo. Oggi l’aeroporto Stockholm-Skavsta è un aeroporto internazionale vicino a Nyköping in Svezia, a circa 100
chilometri a sud ovest di Stoccolma. Le compagnie aeree low-cost e gli operatori cargo efettuano il loro servizio in questo aeroporto. All’interno
delle sue strutture aeroportuali si trovano anche
le sedi di circa 40 compagnie e aziende (banche,
assicurazioni, ecc.) consolidate con approssimativamente 1300 impiegati in loco. L’aeroporto di
Skavsta e il suo Business Park rappresentano le potenzialità che un aeroporto può assumere come
ecosistema produttivo, nel quale diverse attività
industriali possono trarre vantaggio dall’utilizzo
dell’infrastruttura logistica dell’aeroporto stesso.
La possibilità, quindi, di accostare il trasporto di
passeggeri con il trasporto delle merci è il punto
centrale di questo aeroporto che implica una rigorosa valutazione sia dei punti di forza che delle
debolezze della produzione industriale nelle città
circostanti e che realmente può beneiciare l’innovazione del mercato logistico.
Liege Airport, Wallonie - L’aeroporto di Liegi, collegato all’Euro Space Centre, è un centro di innovazione tecnologica e aerospaziale. La rete generata nella regione della Vallonia dall’aeroporto di
Liegi, dall’aeroporto di Charleroi e dalle diferenti
sedi dell’ Euro Space Centre difuse nella regione,
mostra le attività relative alla progettazione di
prototipi per l’industria aeronautica, l’impulso alla
conoscenza dell’universo ai ini educativi, l’insegnamento e la divulgazione delle problematiche
legate alla ricerca spaziale e, inine, i vantaggi che
derivano dall’utilizzo del turismo culturale, sociale e legato alle attività economiche e commerciali
nell’ambito dell’istruzione, dell’intrattenimento e
della realizzazione di progetto innovativi.
Il ri-uso degli aeroporti secondari, proiettando
il territorio all’interno del network europeo della
mobilità, ofre potenziali di sviluppo interessanti.
Fondamentale è la gestione dell’uso del suolo: un
aeroporto operativo a livello internazionale attira
altre funzioni e attività non strettamente legate al
traico aereo, in quanto input per l’economia del
territorio. Nasce perciò l’esigenza di capire la natura di queste trasformazioni, per poterle governare coerentemente con le situazioni contestuali
in cui queste si sviluppano, arrivando a rendere
la presenza di un aeroporto regionale un’energia
positiva per lo sviluppo territoriale e quindi per
la collettività e non causa di esternalità negative.
L’attenzione deve essere posta sulla strutturazione
del polo aeroportuale, ovvero quali siano le dinamiche di localizzazione di nuove imprese, le strutture di servizio ed infrastrutture di trasporto, le
conseguenze per l’inquinamento, l’occupazione di
suolo agricolo, la compromissione di aree naturali. Pertanto l’obiettivo prioritario rimane quello di
valutare sensibilmente quale sia la sostenibilità di
tali interventi per le città e per i territori, ainché i
post-aeroporti non diventino solo dei problematici buchi neri ma piuttosto valorizzino le potenzialità che l’aeroporto presenta come agente catalizzatore, generatore di una nuova immagine per se
stesso e per il territorio circostante.
Riproduzione riservata ©
3 Fonte: sito uiciale dell’aeroporto di Stockholm-Skavsta
(www.skavsta.se)
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TRASPORTI & CULTURA N.32
Autori
Marco Pasetto - Prof. Ordinario, docente di Strade, ferrovie e aeroporti, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale, Università di Padova
Stefano Damiano Barbati - Ph.D, Assegnista di ricerca, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale, Università di Padova
Maria Antonietta Esposito - Professore Associato, Dipartimento di Tecnologie dell’Architettura e Design
“Pierluigi Spadolini”, Università di Firenze
Oliviero Baccelli - Vicedirettore CERTeT- Università Bocconi, Milano
Giovanni Giacomello - Dottorando di ricerca, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale,
Università di Padova
Oriana Giovinazzi – Dottore di ricerca in Pianiicazione territoriale, Università IUAV, Venezia
Giuseppe Siciliano - Docente al Master MEMIT (Economia e Management dei Trasporti e della Logistica)
dell’Università Bocconi; ricercatore del CERTeT-Bocconi.
Paolo Lio – Docente al Master MEMIT (Economia e Management dei Trasporti e della Logistica) dell’Università Bocconi; ricercatore del Certet-Bocconi.
Sara Favargiotti – Dottore di ricerca, Università IUAV, Venezia
Giuseppe Goisis - Prof. Ordinario di Filosoia Politica, Università Ca’ Foscari, Venezia.
Matilde Caponi - Saggista, Venezia.
Mirella Siragusa - Psicologa psicoterapeuta, Venezia.
Carlo Montanaro - Storico del cinema, Venezia.
Enzo Siviero - Prof. Ordinario di Tecnica delle costruzioni, Università IUAV, Venezia.
Piero Pedrocco - Presidente Centro Provinciale Studi Urbanistici, Venezia.
Nicola Torricella - Direttore tecnico Autorità Portuale di Venezia.
Alberta Parolin - Autorità Portuale di Venezia.
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