Per offrirlo a ospiti e commensali in segno di accoglienza e buon auspicio, in
Russia il sale veniva custodito e presentato a tavola nella solonka, accessorio
‘sacro’ del corredo domestico e donato agli sposi nel giorno delle nozze e
inaugurazione della loro dimora. Una saliera a forma di trono, emblema delle
molte preziosità del minerale: dalle proprietà terapeutiche e alimentari al
sapore che “nobilita” il cibo; dal valore come bene commerciale, prima merce
di scambio e moneta, alla ricchezza di qualità, pregi, usi e valenze simboliche.
LE SOLONKE DI MARIA NEL MONDO DEI SEGNI
Gallerista, titolare di LOC“ND“ DELL’“RTE e, soprattutto, persona di rara sensibilità, Maria
Sormani colleziona opere d’arte, moderna e contemporanea e di arte della tavola. Con la
sua ricerca, esplora nel mondo dell’antiquariato selezionando alcuni accessori domestici
espressivi e rappresentativi nella sfera, rituale e simbolica, della convivialità: zuppiere,
zuccheriere, teiere,… solonki (plurale di solonka in russo, in forma italianizzata solonke).
Nella prima esposizione all’art-hotel LOC“ND“ DELL’“RTE - una DIMORA OSPITALE e un
MUSEO APERTO,
Maria Sormani ha presentato in mostra la propria collezione di antiche e
preziosissime saliere tradizionali russe a forma di trono, che raffigurano e materializzano
il posto d’onore per il re della mensa .
La raccolta di esemplari selezionati da Maria Sormani con l’assistenza tecnico-scientifica
e guida spirituale di Mario e Luisa Coccopalmerio ha una particolarità: è composta da
38 pezzi - pochi rispetto alle raccolte dei collezionisti, ma altamente significativi: ciascuno
rappresentativo di caratteristiche specifiche dei molteplici modelli di solonke, diversi in
varietà di materiali e forme, dei loro differenti utilizzi e della molteplicità di funzioni che
svolgevano. Punzoni, incisioni e motivi decorativi che contraddistinguono ogni solonka
della collezione di Maria Sormani sono segni che Mario e Luisa Coccopalmerio hanno
attentamente studiato, rivelando così che in essi è impressa memoria di chi l’ha forgiata,
donata e posseduta. I simboli incisi fanno anche esplicito riferimento a religioni diverse paganesimo, ebraismo, cristianesimo - e testimoniano curiose relazioni tra fatti e
personaggi storici nel corso delle epoche, in particolare tra la Russia, patria delle solonke,
l’Europa, l’Italia ed il Monferrato, dove - nella propria LOC“ND“ DELL’“RTE - Maria
Sormani accoglie gli ospiti e ha messo in mostra per la prima volta la collezione.
Attraverso le lettura di questi simboli, si dipana l’intreccio di relazioni semiotiche che li
collegano l’un l’altro nella sfera semantica di un corpus culturale, ricco di proverbi,
tradizioni, riti ed espressioni artigianali e artistiche, che costruisce un universo simbolico.
Una realtà concettuale, la cui essenzialità si comprende nello studio, le analisi condotte nei
percorsi logici che delineano i temi, nella ricerca così suddivisi e presentati : 1) funzione e
configurazione della MISE EN PLACE dei posti a tavola, la cosiddetta arte della tavola, nella
quotidianità e in occasioni speciali o eventi straordinari; 2) il ruolo del SALE in
alimentazione, storia, economia e cultura; 3) il VALORE degli oggetti preziosi nei rapporti
tra valenze simboliche e patrimoniali.
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1 . MISE
EN PLACE
Le solonke sono saliere: oggetti domestici con una funzione cerimoniale, per la rituale
tradizione russa della offerta di sale e pane nella celebrazione dei matrimoni e alla
inaugurazione di case e attività imprenditoriali, ma anche di uso quotidiano, per la
presentazione del sale a tavola, avevano un preciso posto nella dimora e sulla mensa.
Apparecchiare la tavola è una cura rivolta alle persone di casa ed agli ospiti. Nella sfera
domestica, l’incombenza spesso è affidata ai bambini che nel disporre tovaglia, piatti,
bicchieri, posate e tovaglioli cominciano a prender parte attiva alla conduzione della vita
familiare e comunitaria e, contando le persone, assegnando i posti in modo ordinato e
funzionale, anche con cura estetica, si allenano in matematica, geometria e arte. E
interiorizzano la ritualità dell’abitudine di mangiare insieme , ovvero dedicare momenti
alla convivialità come appuntamento quotidiano della famiglia, una consuetudine
ordinaria, e come evento straordinario nelle festività e un’occasione speciale nelle riunioni
di famiglia e con gli amici. Un’usanza che accomuna ogni popolazione del mondo, nelle
cui culture è parte integrante di molte cerimonie religiose e civili.
La sensazionale scoperta fatta a LOCANDA DELL’ARTE è che nella tradizione russa
coincidono la particolare cura all’offerta e alla presentazione del pane e del sale, con
appositi cestini e solonke, e l’invenzione della moderna e attuale mise en place per la tavola.
Nei tempi passati, infatti, non si è sempre mangiato seduti a tavola , e tuttora in molti
paesi e civiltà si mangia diversamente, con le mani oppure con accessori di varie fogge. La
mise en place che oggi si considera normale , la tavola apparecchiata con piatti, posate e
bicchieri nel modo semplice, casalingo, o in stile elegante, come al ristorante, e in pompa
magna , per sontuosi ricevimenti, fu allestita per la prima volta nel 1810 a Parigi
dall’ambasciatore dello zar “lessandro I, il principe Alexander Borissovitch Kourakine.
La storiografia riferisce come il diplomatico russo
abbia stupito i propri illustri ospiti presentando una
tavola apparecchiata, ma non imbandita come era
d’uso per i banchetti prestigiosi ed ufficiali.
Recentemente celebrate nella loro sontuosità e
articolata raffinatezza artistica dalla riscoperta della
figura del fantasioso Vatel (al secolo Fritz Karl Watel,
a cui si attribuisce la crema chantilly e che fu cuoco di
corte alla reggia di Versailles), le spettacolari
scenografie gastronomiche dell’epoca avevano lo
scopo di meravigliare il pubblico e la loro
predisposizione imponeva complessi preparativi,
perciò le pietanze rimanevano a lungo sugli enormi
vassoi di portata o direttamente sulle tavole. Ma al
momento di gustarle il cibo era inevitabilmente freddo
e, dopo le prolungate esposizioni, anche poco salutare . Del resto vi era totale assenza di
attenzione e completa ignoranza sugli aspetti d’igiene e nella consumazione degli alimenti
ogni commensale si serviva direttamente dal vassoio di portata, spesso con le mani e
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scambiando le posate con i vicini. L’allestimento predisposto dall’illuminista - e illuminato
- principe Kourakine invece era apparecchiata in modo che ogni commensale trovasse
piatti, posate, tovaglioli e bicchieri a propria esclusiva disposizione e che le portate
venissero servite nei piatti di ciascuno dai camerieri.
Denominato servizio alla russa , l’allestimento del principe Kourakine venne adottato
come stile della mise en place per i banchetti ufficiali del Congresso di Vienna del 1814.
Nel lungo svolgimento del convegno, che dopo
la cessazione dei rivolgimenti seguiti alla
Rivoluzione Francese ed i conflitti delle guerre
napoleoniche si tenne nella capitale austriaca a
varie riprese tra il 1° novembre 1814 all’8 giugno
1815, i rappresentanti delle potenze europee
erano riuniti a decidere di confini e sfere
d’influenza dei rispettivi paesi e della nascita di
nuovi stati nazionali - tra cui l’Italia.
La Francia era rappresentata dal ministro degli esteri
Charles Maurice de Talleyrand-Perigord, regista
politico a cui venne affidato il ruolo di gran maestro di
cerimonia per i banchetti che scandivano gli incontri.
Come esplicito nella sua celebre osservazione Quel
che non possono fare i cannoni, lo fa la tavola ,
poiché dalla disposizione dei commensali potevano
dipendere le sorti delle trattative e degli accordi,
diplomaticamente per i ricevimenti Tayllerand
approntò il servizio alla russa e, con abile strategia, di
volta in volta assegnando i posti e facendo servire le
pietanze da camerieri di propria fiducia, sue spie.
Per l’occasione, che dai contemporanei venne
percepita come la storiografia ha poi contrassegnato la prima riunione mondiale della modernità, gli
incontri tra i diplomatici furono allietati anche da un
concerto di Ludwig van Beethoven e ai banchetti le
pietanze vennero servite sul Grand Vermeil, un
capolavoro d’oreficeria cesellato a Parigi e Milano che,
forgiato per Napoleone alla sua nomina di Re d’Italia
e dotazione di Eugenio de Beauharnais, figliastro di
Napoleone e viceré d'Italia, era stato acquisito da
Francesco II, il quale fece cancellare dai pezzi lo
stemma del generale francese e sostituire le proprie
iniziali, FIA - Franciscus Imperator Austriae.
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Rapidamente, il servizio alla russa si impose in tutte le corti d’Europa ed in tutto il mondo
Occidentale, nel vecchio e nuovo emisfero. Sulle tavole italiane accompagnò i nuovi
menu con specialità regionali, emblemi del Risorgimento: il patrimonio di arti
gastronomiche che faceva conoscere al mondo le tante qualità dell’Italia ancor prima della
sua effettiva unificazione politica.
2 . SALE
Insieme ad un pugno di sale delle Hawaii, ai vasetti di sale delle saline Culcasi di Paceco e
ad una scatola di sale di Mothia, accanto alle solonke in mostra a LOC“ND“ DELL’“RTE
c’erano le due confezioni di uno speciale sale prodotto nella russa Kostroma - il sale nero,
così detto perché il salgemma, estratto dai giacimenti della zona, assume la caratteristica
colorazione scura dopo un trattamento unico al mondo.
Bruciato in forno, mescolato con farina di segale dentro un sacchetto di lino avvolto con
legno di betulla. Successivamente macinato e poi passato a setaccio, è detto sale nero
chetvergovaya letteralmente fatto di giovedì perché la sua preparazione, avviata nel
monastero Troize-Sergiev in tempi remoti e immemori, tradizionalmente viene svolta al
giovedì di Quaresima.
Abbandonata nella seconda metà del Novecento con la quasi
totale cessazione di ogni manifestazione religiosa, un’usanza
celebrata in un villaggio della regione Kostroma, zona rurale
lontana dai centri industriali e dove il taglio di legname
avviene sotto rigidi controlli a tutela dell’ecosistema, da una
comunità di dieci persone, cinque donne e cinque uomini di
età compresa tra 18-40 anni, che rappresentano diverse
nazionalità e differenti credenze religiose.
Alimento importante per la nostra dieta, ed
elemento fondamentale di ogni cultura
gastronomica, il sale ha diverse proprietà,
anche specifiche in ogni sua differente qualità
e
aroma,
anche
colore:
bianco
del
Mediterraneo, grigio di Bretagna, blu di
Persia, rosa dell’Himalaya, rosso e nero delle
Hawaii,… oro bianco delle saline trapanesi
nella laguna che si affaccia su Mothia, l’isola
culla delle civiltà mediterranee
Dalla preistoria ad oggi, l’approvvigionamento di sale impegna l’umanità nella sua
raccolta, in giacimenti e saline, ed al suo trasporto e commercio, lungo le antiche e storiche
vie del sale come la romana Salaria e quella da Liguria a Piemonte attraverso il Monferrato,
e oggi attraverso nuove rotte , le odierne reti dell’economia globale ed eco-solidale, fin
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dall’antichità utilizzato non solo per la cottura e il condimento, anche per la conservazione
dei cibi. In Monferrato, per la preparazione di molte specialità gastronomiche, in
particolare la bagna caoda, e alcune produzioni tipiche, soprattutto i salumi.
3 . VALORE
Il sapore di sale, che è anche quello delle lacrime e del sudore, ha ispirato in ogni tempo
versi poetici, canzoni e pagine di letteratura. Grani, pizzichi e pugni di sale sono utilizzati
in riti civili, magici e religiosi. Per la sua proprietà nutrizionali e nel dare gusto al cibo,
altrimenti insipido , il sale è un simbolo archetipico di sapienza e ragione.
Dalla locuzione cum grano salis nella Naturalis historia di Plinio il Vecchio (I sec. d.C.) e i
tanti proverbi di saggezza popolare diffusi in tutto il mondo, ai suoi recenti nuovi
riferimenti come acronimo di Society for Applied Learning Technology® e Seminars About
Long-term Thinking della Long Now Foundation e degli accordi per limitazione delle armi
nucleari (Strategic Arms Limitation Talks - SALT I / 1969-1972 e SALT II / 1972-1979), il sale
è un emblema rappresentativo di ogni forma di saggezza: concezioni, teorie e prospettive
filosofiche, ricerche epistemologiche su conoscenza, razionalità e progresso, teorie,
tradizioni, pratiche e intese di buon senso .
L’accessorio con cui il sale viene presentato a
tavola, è un oggetto cui l’artigianato ha rivolto
particolare attenzione. Definita un monumento
da tavola , la saliera del Cellini in ebano, oro e
smalto di Francesco I re di Francia è un
capolavoro, orgogliosamente conservato al
Kunsthistorisches Museum di Vienna e, in una
raffigurazione stilizzata, come emblema nel logo
dell’italiana Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte,
che dal proprio 20° anniversario lo ha scelto come
immagine memorabile e adatta a declinarsi
con efficacia sui molteplici canali della
comunicazione contemporanea .
Curiosamente, l’artista italiano che ne è stato artefice si chiamava Benvenuto, come nella
tradizione russa il significato attribuito al sale e al suo contenitore, le solonke, doni con cui
si manifestava l’accoglienza per gli ospiti.
Solonke forgiate da celebri maestri orafi russi sono state esposte in occasione di grandi
mostre di opere dell’oreficeria e in occasione dei maggiori appuntamenti internazionali
della modernità: l’Esposizione Mondiale a Vienna nel 1873, l’Esposizione Universale a Parigi
nel 1900 e la World's Pure Food Exposition a Chicago nel 1907.
Dalle ricerche di Mario e Luisa Coccopalmerio, si apprende che, avendo ammirato la
cerimonia in cui allo Zar Alessandro III era stato offerto un eccezionale vassoio di
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presentazione recante una solonka, all’Esposizione Mondiale di Vienna del 1873 il re d’Italia
acquistò un paniere in argento dorato di Ovčinnikov .
Recentemente alcune solonke sono state esposte in mostra a Parigi, nel contesto di
un’importante rassegna dedicata all’arte orafa russa, e l’attenzione sulle saliere russe si è
focalizzata con l’esposizione della collezione Berger al Museo delle Icone Russe di Pisa nel
2005-2006 e della raccolta di Maria Sormani che, con patrocinio della Fondazione Centro per
lo sviluppo dei rapporti Italia-Russia è stata presentata al pubblico in un ciclo di mostre
inaugurato nel 2011 - Anno di scambi culturali Italia-Russia - a LOC“ND“ DELL’“RTE, nello
stesso anno proseguito con le esposizioni nell’estate alla OBALNE GALERIJE di Pirano in
collaborazione con il Museo del Mare della cittadina istriana e a settembre alla LaRinascente
di Milano nei programmi di MACEF - prestigiosa manifestazione italiana dedicata
all’artigianato e all’arte della tavola - e conclusosi nel 2013 con la mostra nei suggestivi spazi
museali dell’antico mulino delle SALINE DELLA LAGUNA di Marsala, anche punto di
attracco del traghetto per l’Isola di Mothia.
Nel catalogo illustrato della collezione Sormani, Mario e Luisa
Coccopalmerio descrivono accuratamente ogni particolare di
ciascun esemplare. Attraverso la lettura dei punzoni attestano
l’origine e la fattura delle opere uniche in argento finemente
cesellato da rinomati maestri delle oreficerie russe. Senza
lasciarsi sfuggire il minimo dettaglio nei complessi motivi
decorativi, spiegano il significato di ogni simbolo che
contraddistingue ciascuna solonka. L’analisi comparativa rivela
nessi tra le frasi incise su alcune saliere con documenti
storiografici e brani della letteratura russa.
Le solonke, anche quelle forgiate in metalli preziosi e di fattura pregiata, sono oggetti con
origine e funzioni fortemente radicate nella più profonda cultura popolare russa e
testimoniano la sopravvivenza di antichissime concezioni e tradizioni pagane, ebraiche e
cristiane. Il sale, che si conserva senza limite nel tempo, simboleggia il patto fra il Signore
ed il popolo d'Israele e durante il rituale dello shabbat (sabato), viene consumato intinto nel
pane a ricordo del sale sparso sui sacrifici del Tempio di Gerusalemme.
La solonka veniva donata in occasioni diverse: per l’inaugurazione di una nuova dimora,
per la celebrazione di un matrimonio o in segno di riconoscenza. Grazie alle osservazioni
di Mario e Luisa Coccopalmerio, risalta il valore degli esemplari della raccolta, che è
patrimoniale in relazione all’essenza più profonda della loro preziosità: la loro valenza
simbolica, nesso indissolubile con il corpus di tradizioni e riti di cui sono rappresentazione,
strumento ed oggetto, ovvero le valenze simboliche cui fanno riferimento nella
dimensione culturale storico-etnografica e nella sfera di valori universalmente condivisi.
Le antiche saliere sono infatti testimoni di tradizioni profondamente radicate nelle terre di
un’Europa lontana nel tempo e nello spazio - la Russia degli zar – e raccontano anche dei
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legami culturali e storici tra le popolazioni russe (il più numeroso etnico europeo e uno dei
più grandi del mondo) e i popoli di altri paesi e altre regioni del continente euro-asiatico,
tra cui l’Italia e, in particolare, il Monferrato, dove come documenta Enzo Bianchi in Il
pane di ieri, un tempo nelle case del Monferrato c’era sempre un cestino in cui erano riposti
del pane e due ciotole, una con dell’olio d’oliva e una con del sale.
In Monferrato nacquero il cosmopolita e poliedrico Gianbattista ”oetto El Mansur , che
come condottiero delle tribù cecene fu un temuto e stimato nemico della zarina Caterina, e
l’esploratore Carlo Vidua, i cui tre esemplari di uova pasquali russe conservati nel
deposito del Museo Civico di Casale Monferrato sono stati resi noti al pubblico da Maria
Sormani insieme a Luisa e Mario Coccopalmerio tramite la recensione nel catalogo
dedicato alla collezione della gallerista di LOC“ND“ DELL’“RTE. E proprio al Congresso
agrario di Casale Monferrato del 1847, il re italiano Carlo Alberto - per voce del proprio
delegato, il conte di Castagneto - fece la celebre dichiarazione Se la Provvidenza ci manda la
guerra dell'indipendenza d'Italia, io monterò a cavallo con i miei figli, mi porrò alla testa del mio
esercito e farò come fa ora Sciamyl in Russia .
Eventi rievocati nella cantina museale di
Palazzo Mancorda a Solonghello, ora adibita a
galleria di LOCANDA DELL’ARTE, dove con i
patrocini della Fondazione Centro per lo
sviluppo dei rapporti Italia-Russia e del SIPBC Società Italiana per la Protezione dei Beni
Culturali / sezione di Alessandria, dal 25
settembre 2010 (Giornata Europea del
Patrimonio) al 12 giugno 2011 sono state
presentate nella prima esposizione al pubblico
le solonke collezionate da Maria Sormani.
Maddalena L. M. Brunasti
© 2011-2017
PROVERBI E MOTTI INCISI SU ALCUNE SOLONKE DELLA COLLEZIONE SORMANI
vari esemplari
Senza pane e senza sale un pasto vale la metà
solonka del GIROTONDO
I nostri avi mangiavano semplicemente e vivevano cento anni
solonka d’ORO
Mangia pane e sale, e asserisci la verità
solonka dell’INAUGURAZIONE
Per l’inaugurazione della casa
solonka del 1° MAGGIO
Da parte degli operai al buon padrone, 1° maggio 1887
solonka di STROGANOV
A Serghei conte Alexandrovič Stroganov, dagli impiegati della
miniera, Usolk 1883
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ORAFI E FATTURA DELLE SOLONKE DELLA COLLEZIONE SORMANI
(Maria) ADLER
SOLONKA DEL GIROTONDO – argento, smalto champlevé, vermeil -
Mosca, 1881
Victor AKIMOV
SOLONKA DELLE STELLE - argento brillante traforato e inciso, vermeil -
Mosca, 1882
Dimitrij ALEKSANRDOV
SOLONKA DEL BOTTON FIORITO - argento traforato ed inciso, vermeil -
Mosca, 1865
Petr BASKAKOV
SOLONKA
DELL’INAUGURAZIONE
- argento lavorato a traforo e
cesellato, vermeil - Mosca, 1880
M. Č.
SOLONKA D’ORO - oro, vermeil - Mosca, 1871
“leksandr Iosifovič FUL’D
SOLONKA GRANDE - argento traforato e inciso - Mosca, 1892
S. G.
SOLONKA ART NUVEAU - argento - Mosca, 1908/1917
Mikhail GOLOŠCI“POV
SOLONKA DEI BOTEH - argento traforato ed inciso, vermeil Mosca,
1899/1908;
SOLONKA PICCOLA ARGENTO - argento traforato ed inciso - Mosca, 1889
A. K.
SOLONKA PICCOLA VERMEIL - argento traforato e vermeil - Mosca, 1879
Semen KAZAKOV
SOLONKA DEI FIORI – oro, vermeil - Mosca, 1899/1908;
SOLONKA DAL CERCHIO SOLARE – argento traforato ed inciso, vermeil -
Mosca, 1896
Mikhail Mikahilovič K“RPINSKIJ
SOLONKA DELLE MEZZE LUNE - argento traforato, inciso, vermeil -
Mosca, 1891
Gustav Gustavovič KLINGERT
SOLONKA DI KLINGERT – argento, smalto, vermeil - Mosca, 1890;
solonka turchese – argento e smalto - Mosca, 1894
Orest Fedorovič KURLYUKOV
SOLONKA DI KURLYUKOV – argento, smalto cloisonné nuancé, vermeil -
Mosca, 1899/1908
R. I.
SOLONKA DI S. A. STROGANOV - argento traforato ed inciso - Mosca,
1882
S. M. IKONNIKOV
SOLONKA DEI CAVALLI - argento traforato e cesellato, vermeil - Mosca,
1881
Fjodor Kirillovič J“RTSEV
SOLONKA DALLA STELLA A OTTO PUNTE - argento traforato ed inciso -
Mosca, 1873
Petr Pavlovič MILJUKOV
SOLONKA DEL GALLO - argento traforato, inciso e cesellato - Mosca,
1873
Ivan Ivanovič OVČINNIKOV
SOLONKA DAI BORDI DORATI - argento traforato e inciso, vermeil -
Mosca, 1883
Pavel “kimovič OVČINNIKOV
SOLONKA DI OVČINNIKOV - argento dorato cesellato - Mosca, 1866;
SOLONKA DOPPIA – argento, smalto, vermeil - Mosca, 1908/1917
S. OVČINNIKOV
SOLONKA GRANDE - argento e vermeil - Mosca, 1876
Petr Petrovič PETROV
SOLONKA CARELIAN BIRCHWOOD – legno di betulla di Carelia, argento
dorato, filigrana, smalti - Mosca, 1899/1908
Mitrofan Nicolaevič RYNDIN
SOLONKA DELL’ISBA - vermeil - Mosca, 1833; solonka della finestra argento inciso e cesellato, vermeil - Mosca, 1885
Vasilij S. SENEOV
SOLONKA PICCOLA - argento traforato e vermeil - Mosca, 1862
K. W.
SOLONKA DEL 1° MAGGIO – argento a trompe l’oeil, cesellato e
vermeil – San Pietroburgo, 1870
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SOLONKE RUSSE
mostra itinerante a cura di LOCANDA DELL’ARTE
Dai più antichi pezzi d’artigianato in legno scolpito e
decorato, alle opere di arte orafa in argento e oro
provenienti dalle Manifatture Imperiali, ogni solonka
raffigura un trono, emblema delle molte preziosità del
minerale: dalle proprietà terapeutiche e qualità alimentari al
sapore che “nobilita” il cibo, dal valore come bene
commerciale, prima merce di scambio e moneta, alle
poliedriche e profonde valenze simboliche.
Senza pane e senza sale un pasto vale la metà
proverbio russo, riportato inciso su varie solonke
L’eccezionale raccolta di Maria Palumbo Sormani, che ha iniziato a collezionare solonke
una trentina di anni fa, è costituita da 36 esemplari altamente significativi: ognuno
rappresentativo di specifiche caratteristiche di diverse tipologie delle antiche saliere, un
tempo trasversalmente diffuse in case popolari e dimore signorili delle popolazioni russe di
diverse origini etniche e confessioni religiose.
Punzoni, incisioni e motivi decorativi contraddistinguono ciascuna solonka della collezione,
accuratamente studiata e catalogata da Mario e Luisa Coccopalmerio, e rivelano chi ha
forgiato, donato e posseduto ogni esemplare. Attraverso la lettura dei simboli e delle scritte
si dipana l’intreccio di avvicinamenti e scambi tra civiltà e religioni nella storia. Un
cammino che la mostra SOLONKE RUSSE ripercorre anche attraverso le proprie esposizioni:
nel 2010 è stata presentata a Locanda dell’Arte;
nel 2011, per iniziativa e cura di Anton Biloslav, Obalne Galerje l’ha presentata al
Museo del Mare di Pirano, nell’Istria slovena;
nel 2011 - Anno di scambi culturali Italia-Russia, durante lo svolgimento di MACEF la
Fondazione Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia l’ha presentata negli spazi
di LaRinascente di Milano dedicati all’arte della tavola;
5 settembre 2011 - Milano, LaRinascente
(da sinistra a destra)
Gianvico Camisasca, Console Generale Onorario
della Repubblica di Slovenia a Milano;
Anna Bulatova, Vice Console del Consolato Generale
della Federazione Russa di Milano;
Rosario Alessandrello, Presidente di
Camera di Commercio Italo-Russa e
Fondazione Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia-Russia
Nel 2013 viene proposta in un luogo-simbolo della produzione del sale nel Mediterraneo,
il Mulino delle Saline Ettore e Infersa, che la presenta in un allestimento appositamente
studiato a cura dell’architetto Giampiero Musmeci.
Alcune solonke della collezione sono in esposizione anche in una speciale mostra virtuale
allestita dai fotografi Giorgio Mesturini e Massimiliano Dorigo, specialisti nel cogliere
l’essenza di luoghi e oggetti in osservazioni con video a 360° e 3D.
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giovedì 2 maggio 2013 - Nella spettacolare cornice e atmosfera dell’antico Mulino delle Saline della
Laguna / Ettore e Infersa di Marsala (Trapani), dove è in mostra aperta al pubblico fino al 31 ottobre, è
stata presentata la raccolta di antiche saliere russe di Maria Palumbo Sormani.
Saline Ettore e Infersa
presenta in esposizione la collezione
SOLONKE RUSSE
La mostra offre un’esaustiva panoramica di esemplari delle tradizionali saliere
a forma di trono un tempo diffuse trasversalmente nelle dimore, popolari,
signorili e nobiliari, delle varie etnie russe per presentare il sale a tavola e
donarlo in occasioni speciali: l’inaugurazione di una casa, feste di nozze e
battesimi, l’accoglienza di un ospite e a conclusione di una comune impresa.
La raccolta, che con la propria Locanda dell’Arte di Solonghello (Alessandria) la collezionista presenta al
pubblico in mostra itinerante dal 2010, viene proposta in Sicilia grazie alla collaborazione con il Club di
Trapani di Amici della Terra e della Sosalt, e qui esposta con un allestimento appositamente curato
dall’architetto Giampiero Musmeci per la loro esposizione in un luogo che rappresenta la cultura del sale e
uno dei luoghi-simbolo del turismo ambientale, le Saline Ettore e Infersa.
L’iniziativa esprime la perfetta sintesi di due tradizioni molto antiche, e straordinarie:
- preziosi esemplari di fine arte artigianale ed orafa eseguiti tra il 1860 e il 1920, le saliere russe della
collezione testimoniano di culti e riti che si sono tramandati dal passato più remoto e di scambi culturali e
religiosi tra popolazioni di diverse origini;
- producendo Sale Marino di Trapani IGP nell’area tremila anni orsono scelta dai Fenici per la provvista di
sale, unico conservante di cui si servivano per le loro grandi navigazioni, le saline Ettore e Infersa di Marsala
oggi preservano e rinnovano l’eredità costituita da un grande patrimonio ambientale e di antichi saperi.
La visita al Mulino delle saline allo Stagnone di Marsala diventa così un viaggio di scoperta che,
mentre vi è in mostra la collezione delle antiche saliere russe, rende ancor più suggestiva l’escursione
all’isola di Mothia, strategico insediamento fenicio in Sicilia e sito di eccezionale interesse
archeologico che dalle saline si raggiunge a pochi minuti di navigazione lagunare.
SOLONKE RUSSE al Mulino delle Saline Ettore e Infersa
Aperta dal 30 aprile, la mostra è in esposizione fino al 31 ottobre continuativamente, anche nel periodo
estivo, tutti i giorni della settimana, comprese le festività, dalle 9.30 al tramonto.
L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto per le visite al Mulino e alle Saline.
Saline Ettore e Infersa srl : contrada Ettore e Infersa - 91025 Marsala, TP
INFORMAZIONI : tel. 0923 733 003 - www.salineettoreinfersa.com - info@salineettoreinfersa.com
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Grazie alla collaborazione della Sosalt SpA, principale azienda produttrice del Sale Marino di Trapani
IGP, al patrocinio del Comune di Marsala città europea del vino 2013 e al sostegno del Progetto
DOC50, l’iniziativa ha avuto compiuta realizzazione e costituisce un evento culturale dedicato alla
valorizzazione delle produzioni tipiche italiane e alla promozione degli interscambi tra territori, paesi
e nazioni, ad anticipazione e in prospettiva degli incontri sul tema Nutrire il Pianeta, Energia per la vita
ad ExpoMilano2015.
La collaborazione ha anche stabilito un contatto tra realtà rappresentative delle tradizioni enologiche:
Marsala, nel 2013 città europea del vino, e il Monferrato, territorio piemontese in cui ha sede
Locanda dell’Arte e patria della DOC - in passato leader della produzione vinicola italiana e delle
ricerche e attività di settore che nel 1963 hanno condotto all’istituzione della DOC e, quest’anno, a
celebrare il 50esimo anniversario della legge fondante principi e normative della Denominazione di
Origine Controllata.
Inoltre, con il suo sviluppo si è instaurato un rapporto di fecondi interscambi che prelude all’avvio di
nuovi progetti e nell’immediato coinvolge i promotori alla promozione delle qualità e produzioni
italiane tipiche nel programma USA 2013 Anno della Cultura Italiana in occasione della mostraevento che si inaugura all’Istituto Italiano di Cultura di New York il 5 giugno prossimo, EZIO
GRIBAUDO E LUCIO FONTANA. Cronaca di un viaggio americano.
Per l’inaugurazione ufficiale è stata scelta la data del 2 maggio, prossima alla
ricorrenza del 1° maggio e significativa perché due solonke della collezione furono
donate da anonimi dipendenti al proprio datore di lavoro: una da un gruppo di operai
a celebrazione della giornata della festa dei lavoratori nel 1870, e una dagli impiegati
di una miniera di sale al gestore e proprietario del giacimento.
UFFICIO STAMPA
:
Maddalena Brunasti
/
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Fin dall’epoca dell’espansione fenicia nel Mediterraneo, con il suo profilo
basso dei suoli argillosi e impermeabili e con il suo clima asciutto e ventoso la
costa che unisce Trapani a Marsala ha costituito il luogo ideale di produzione
del sale, unico conservante alimentare prima della tecnologia del freddo e,
insieme all’acqua dolce, una derrata indispensabile nelle lunghe navigazioni.
Lo Stagnone di Marsala - la laguna che protegge e racchiude l’isola di Mothia, simbolo
della presenza fenicia in Sicilia - è parte di questo splendido territorio, nel cui interno le
Saline Ettore e Infersa sono un luogo attivo e fiorente: un sito dove, ancora con metodi
tradizionali, si produce un sale pregiato, un tempo chiamato oro bianco, oggi riconosciuto
come Sale Marino di Trapani IGP.
l’oro bianco di Sicilia e le solonke russe
Accanto alle SOLONKE RUSSE in galleria di Locanda dell’Arte erano in mostra alcuni “campioni” di sale:
scatole del sale nero della comunità russa di Kostroma, un sacchetto di sale dono di un consorzio di
produttori delle Hawaii, vasetti di oro bianco appositamente inviati dalla Sicilia e una scatola di sale di
Mothia che una visitatrice ha aggiunto alla raccolta con gesto spontaneo.
La raccolta di antiche saliere russe selezionate e catalogate da Maria Palumbo Sormani insieme a Mario e
Luisa Coccopalmerio crea infatti molte occasioni di interessanti dialoghi tra organizzatori e visitatori e la
sua esposizione itinerante di tante curiose scoperte e scambi culturali.
Nato grazie al Club di Trapani di Amici della Terra, l’incontro tra Locanda dell’Arte e le Saline Ettore e
Infersa ha reso possibile organizzare l’esposizione delle saliere russe nel luogo di origine del sale che le
accompagnava nella loro prima esposizione, uno dei siti-simbolo delle saline della costa che unisce Trapani a
Marsala, dove il saper fare dei maestri salinai si tramanda e viene raccontato e descritto ai visitatori in uno
scenario di straordinario fascino. Con lo sviluppo grazie alla collaborazione di Sosalt SpA, principale
azienda produttrice del Sale Marino di Trapani IGP, al patrocinio del Comune di Marsala città europea
del vino 2013 e al sostegno del Progetto DOC50, l’iniziativa ha avuto compiuta realizzazione e costituisce
un evento culturale dedicato alla valorizzazione delle produzioni tipiche italiane e alla promozione degli
interscambi tra territori, paesi e nazioni, ad anticipazione e in prospettiva degli incontri sul tema Nutrire il
Pianeta, Energia per la vita ad ExpoMilano2015.
Amici della Terra
Comune di Marsala
Locanda dell’Arte
Progetto DOC50
Saline Ettore Infersa
Sosalt
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www.amicidellaterra.it
città europea del vino 2013 : www.marsala2013.eu
www.locandadellarte.it
www.doc50.it
www.salineettoreinfersa.com - tel. 0923 733 003
www.sosalt.it
Sale Marino di Trapani - IGP
L’unico in Italia, in Europa insieme solo al sale della Bretagna francese, a vedere protetta la propria origine
geografica. Il riconoscimento alla sua denominazione con Indicazione Geografica Protetta è stato dato nel
2012 e le sue qualità sono recensite in DOC&DOP 1963/2013, cinquant'anni di qualità, volume edito da
Ci.Vin srl a cura di SapereSapori e Gustolandia nell’ambito del Progetto DOC50 per il 50esimo anniversario
di istituzione delle DOC e che il 7 aprile scorso è stato presentato da Città del Vino e Coldiretti a Vinitaly nel
convegno Cinquant'anni di qualità e bellezza nei territori.
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solonka
del 1° maggio
in argento lavorato a trompe-l’oil,
cesello e vermeil
dai punzoni si evince che è stata forgiata
nel 1870 a San Pietroburgo dall’orafo KW
all’interno del coperchio della saliera, la
seduta del “trono”, è incisa la dedica:
Da parte degli operai al buon padrone,
1° Maggio 1887
Un’altra solonka, opera realizzata nel 1982 in argento traforato ed inciso
dell’orafo che ha firmato con la propria sigla, R.I., e contrassegnato la sede della
manifattura - Mosca, riporta una dedica molto speciale , ed eloquente :
A Serghei conte Alexandrovič Stroganov,
dagli impiegati della miniera - Usolk, 1883
Gli Stroganov possedevano un importante giacimento di salgemma sito nella regione di
“rkhangel’sk. Denominato prima Usolk e poi Sol’vycegodsk, dal XVI secolo fu proprietà
della famiglia, una delle più ricche e potenti casate della Russia e celebrata nelle grandi
opere letterarie russe, che costruì la propria fortuna proprio da questo possedimento. Vari
esponenti della famiglia, che a San Pietroburgo dimorava nel palazzo omonimo costruito
da B. F. Rastrelli, hanno collezionato opere d’arte, un patrimonio in gran parte oggi
conservato all’Hermitage. Furono anche promotori della cultura e dell’istruzione, anche
fondatori della Scuola di Icone Stroganov e della prima Scuola russa di Arti e Mestieri.
Il nome degli Stroganov, o Stroganoff, è rinomato soprattutto per la ricetta del saporito
filetto, attribuita al medico curante di cacciatori di balene all’epoca della zarina Maria
(vissuta dal 1853 al 1920) : le cronache riferiscono che, in seguito a una brutta
intossicazione da aringhe polari, il dottor Stroganov consigliò ai marinai una dieta a base
di riso in bianco e carne di mucca condita con panna acida e cipolle.
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solonka del GIROTONDO
MILANO,
scaffale libreria Hoepli -
I NOSTRI AVI MANGIAVANO SEMPLICEMENTE
E VIVEVANO CENTO ANNI
MARSALA,
Mulino delle Saline della Laguna
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