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DADA Rivista di Antropologia post-globale
Antropologia applicata e inquinamento industriale a Brindisi. Problemi e nessi da riconfigurare - Applied anthropology and industrial pollution in Brindisi. Shaping problems and links2014 •
Brindisi is a city in the South-east of Italy with high industrial density - two coal-fired power plants and a large petrochemical complex - and a high percentage of cancer deaths with an excess of a lung cancer. The coal power plants pollution as well as that of petrochemical complex is considered as the main cause of diseases and deaths by the local doctors union and some social movements. However this report is constantly negotiated and redefined by the parties involved (energy companies, lawyers, doctors, local social movements, politicians, researchers) in a very articulate public health field, that involves different local\global spheres of public, politic, professional and private life, in which power relations and highly emotional contrasts define the position of many social actors. The essay is based on an ethnography started in 2009 and still in progress, focused on the relationship between pollution and disease in Brindisi. I will propose two lines of analysis which are s...
L'articolo tratta l'intreccio tra modificazioni ambientali, diritto alla salute e lotte sociali tramite una etnografia sul caso del movimento No al carbone a Brindisi una città con un'alta densità industriale e con importanti criticità ambientali e sanitarie. La ricerca antropologica su questo terreno ha mostra-to come il rapporto tra processi di contaminazione, tutela dell'ambiente e diritto alla salute si inscriva in campi di forze al contempo scientifici, politici e giuridici che sono attraversati da tensioni sociali e politiche tra istituzioni pubbliche, compagnie e movimenti per la giustizia ambientale. Si tratta di veri e propri laboratori conflittuali in cui la posta in gioco è una sorta di nuova cittadinanza biologica che da un lato definisce l'opposizione all'in-tervento invasivo sui territori, dall'altro indica possibilità di sviluppo soste-nibile veicolate da delicate dinamiche identitarie che investono i processi di patrimonializzazione dei beni culturali e naturali locali. Dal 2009, contro l'invasiva presenza industriale, il movimento No al Carbone è promotore di una protesta articolata da manifestazioni di piazza, rapporti con altri movi-menti, scissioni interne, azioni legali, di epidemiologia popolare, di bonifica dei siti contaminati. Da resoconti etnografici articolati nella lunga durata, l'intervento si focalizzerà sulle azioni degli attivisti, provando a riflettere sui nessi tra saperi scientifici, processi di patrimonializzazione e politica. Sviluppo e industria Questo articolo si riferisce a un segmento di una più ampia ricerca etnogra-fica su modificazioni ambientali dovute all'inquinamento industriale, dirit-to alla salute e conflitti sociali, avviata nel 2010 nel Comune di Brindisi, un'area densamente industrializzata con interessi per compagnie industriali
Industria, ambiente e territorio. Per una storia ambientale delle aree industriali in Italia
Industria diffusa e inquinamento nell’area fiorentino pratese (1946-2001)2009 •
2018 •
Abstract I modi con cui si studiano le produzioni antiche non sono ovunque uguali ed è abbastanza facile distinguere più tradizioni disciplinari che, talvolta, sono diventate vere e proprie scuole. Fra queste sono universalmente note la scuola francese e quella anglosassone, mentre la situazione italiana sembra più complessa e mutevole. Trenta e più anni fa, il paradigma marxista era così forte da subordinare l’analisi della produzione all’interpretazione socio economica e di ciò è esempio la definizione del modo di produzione schiavistico, ma anche quella della signoria mineraria medievale. Più che ai prodotti si guardava alle merci. Con la crisi del marxismo, rapidamente, si sono, però, persi molti riferimenti interpretativi e l’analisi della cultura materiale è divenuta spaesata elencazione dell’equipaggiamento in uso nei diversi contesti. A interpretazioni talvolta discutibili si sono sostituite descrizioni ipotizzate migliori solo perché supportate da analisi archeometriche. Il bambino non è però stato gettato con l’acqua sporca e, con il tempo, sono state condotte molte ricerche che hanno aperto nuove prospettive. Tali ricerche, oltre ad avere valenza locale, sono significative perché dimostrano che si può legare l’analisi tecnica della produzione - i cicli – allo studio delle condizioni materiali della medesima, dei rapporti sociali, del territorio. I reperti sono così stati studiati in quanto prodotti e al tempo stesso, oltre che come merci, come indicatori ambientali e di status sociale. In tal senso gli archeologi hanno evitato i più banali percorsi di ricerca messi a punto dagli storici della tecnica, ma anche le discussioni inutilmente teoriche, per confrontarsi con gli storici, gli etnografi, i geografi. In tal modo crediamo si sia costituita una via italiana all’archeologia della produzione, e, forse, all’archeologia tout court. Una via non istituzionalizzata o riconosciuta, ma capace di affrontare campi di ricerca disparati e mettere in valore indicatori eterogenei, ognuno con un proprio specifico potenziale informativo: dalle frecce litiche alla ceramica, all’edilizia, ai frantoi, alle scorie, al pentolame di pietra ollare, alle campane, alle fornaci vetrarie, alle macchine per torcere la seta. Lo studio della produzione si è così visto non separabile dall’indagine dei meccanismi di scambio e dalle logiche del consumo, mentre la cultura materiale di ogni gruppo si è compreso essere funzione, nel medesimo tempo, dei comportamenti pratici e delle idee socialmente condivise.
2017 •
A Venezia i Provveditori alla sanità furono istituiti dal Senato in data 7 gennaio 1486 in risposta alla peste del 1478: i tre magistrati possedevano competenza diretta di controllo e polizia in materia di sanità e igiene pubblica della città. L'ampiezza della documentazione inerente la normativa per la salute pubblica a Venezia tra il XV e il XVIII secolo è la diretta consapevolezza della pericolosità di alcune sostanze ma, allo stesso tempo, rappresenta anche il delicato equilibro tra la tutela pubblica e gli interessi economici.
Medea. Rivista di studi interculturali, IV:1
I marziani a Brindisi. Promesse e minacce dell’industrializzazione nel Mezzogiorno2018 •
Archivio antropologico mediterraneo
Contaminazione ambientale ed elaborazione del rischio sanitario: i costi dell’incertezza. Una ricerca antropologica sul “gass-ra-doon” nel quartiere “Tamburi” (Taranto)Loading Preview
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Ars. Historia. Crítica
El alhajamiento de la capilla mayor de la catedral de Murcia tras el incendio de 1854Democracy, Education and Research. The struggle for public life
Ch 3 What is wrong with contemporary practices of social/collective learning?2019 •
International Journal of Wildland Fire
Prediction of the daily number of forest fires1999 •
2012 •
2022 •
Revista de Estudos e Pesquisas sobre Ensino Tecnológico (EDUCITEC)
Distantes, mas não invisíveis2020 •
Anders & Tóth 2023 (2024): Of Women, Their Lives and Ways of Being Depicted in the Late Neolithic of Hungary. In: Anne Augereau, Caroline Trémeaud (eds): Hiatus, lacunes et absences : identifier et interpréter les vides archéologiques / Hiatus, lacuna and absences: identifying and interpreting ar...
Of Women, Their Lives and Ways of Being Depicted in the Late Neolithic of Hungary2023 •
Central Asian Journal of Medical Sciences
Clarithromycin Resistance in Helicobacter Pylori2024 •