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Il volume ripercorre le molte analisi e interpretazioni del Settantasette, per ricostruire la complessità e le molteplici sfaccettature di quell’evento e inserirlo in una più ampia prospettiva storica. Si confronta con le difficoltà di una definizione generale del movimento (la sua collocazione tra i movimenti sociali, la composizione e le diverse concezioni del conflitto che lo attraversarono) così come con i temi e le questioni che hanno animato quell’esperienza di mobilitazione e conflitto (l’enfasi sui desideri, la crisi del lavoro come fattore di identità, la violenza realizzata e subita, le elaborazioni culturali ed espressive). Si interroga inoltre sui rapporti tra il Settantasette e la società italiana del periodo, sui lasciti del movimento e sulle memorie che intorno a esso si sono prodotte.
Intervista a Umberto Santino, presidente del Centro di documentazione sulla mafia dedicato a Giusppe Impastato, in occasione del quarantennale della sua fondazione
Gli anni di piombo occupano un posto di rilievo nella memoria pubblica italiana e fra i capitoli più discussi di quella parentesi storica c’è il Movimento del ’77, fenomeno sociale tanto rivoluzionario quanto sfuggente, ancora oggi soggetto di studi. La ricostruzione storica del Movimento e degli avvenimenti che lo videro protagonista nel 1977 è da sempre contraddistinta da accesi conflitti culturali e interpretazioni contrapposte. Negli anni ’80 e ’90 emerse però una precisa narrazione istituzionale, che si è cristallizza nel senso comune: il racconto di un movimento giovanile eversivo, a stretto contatto con gruppi violenti, da cui lo Stato è costretto a difendersi. L’analisi di due documentari sul ‘77, una puntata del programma “La notte della Repubblica” del 1989 e una, più recente, del programma “La Grande Storia”, ci permetterà di indagare il modo in cui vennero mediaticamente costruiti e incisi come trauma collettivo nell’identità culturale italiana i fatti legati al Movimento, evidenziando come diversi modi di scegliere e tradurre testi dal passato possano formare diversi paradigmi interpretativi degli avvenimenti storici. L’obiettivo sarà quello di svelare le strategie narrative sottostanti le diverse memorie del ’77 e di far emergere le caratteristiche di un conflitto ancora presente e attivo nella memoria culturale italiana.
Confronti 2/17
1977, già storia o ancora cronaca?2017 •
Ricorre il quarantennale di un anno molto particolare. Meno ricordato del suo " fratello maggiore " (il Sessantotto), rappresenta comunque un periodo storico su cui si continua a discutere e spesso ancora ci si divide.
Costruire subito relazioni sociali senza sessismo, leaderismo, sfruttamento, nei luoghi di lavoro, nella famiglia, nella società, nella vita di ogni giorno. Difendere l’autonomia dei movimenti dalle istituzioni, superare il mito operaista del lavoro ma anche l’idea di sviluppo fondata sullo sfruttamento e sulla moltiplicazione delle merci. C’è bisogno di rimettere al centro l’eredità del ’77: di certo quel movimento non aveva l’obiettivo di prendere il potere. Per questo le classi dominanti non sapevano che pesci prendere. Per questo è ancora indigesto a tanti. Scaricabile gratuitamente seguendo il link: http://comune-info.net/2017/04/movimento-del-1977-storia-appena-iniziata/
Biblioteca de L'Archiginnasio
Il '77, da vicino e da lontano. Per una riflessione sul PCI nel dopoguerra, a cura di Mauro Boarelli, Carlo Ginzburg, Nadia Urbinati2019 •
Come finisce la storia di un partito politico? Secondo una ricostruzione ricorrente, la scomparsa del Pci è legata in modo esclusivo a fattori esterni: il crollo del muro di Berlino, l’implosione del sistema di potere dell'Unione Sovietica e dei paesi dell’Europa dell’Est, la fine delle ideologie. Questa visione riduttiva elimina dalla scena i fattori interni che furono invece cruciali - quali, ad esempio, i rapporti tra il partito e la società civile - la cui analisi mostrerebbe un quadro più movimentato e una diversa stratificazione temporale. Se allarghiamo lo sguardo in questa direzione, il ’77 può essere interpretato come il sintomo di un processo già in atto. Gli eventi che lo caratterizzarono misero in luce in particolare due aspetti che contribuirono a ridurre lo spazio di azione del Pci: la distanza del partito rispetto alla cultura dei diritti civili e la sua incapacità di comprendere le nuove culture giovanili e i nuovi movimenti sociali. Lo scopo degli interventi qui raccolti è quello di tracciare ipotesi di ricerca, porre domande a lungo rimosse e proporre alcune risposte a partire da questi nodi cruciali.
in "Il '77, da vicino e da lontano. Per una riflessione sul Pci nel dopoguerra", a cura di Mauro Boarelli, Carlo Ginzburg, Nadia Urbinati, Biblioteca de L'Archiginnasio
La porta chiusa. Il Pci, Bologna, il '77 (e altro ancora)2019 •
I fatti del '77 a Bologna misero in luce quattro principali linee di frattura intorno alle quali prese forma la metamorfosi del Partito comunista italiano: la legalità, il conflitto, il dissenso e la rappresentanza. Il saggio indaga questi mutamenti, a partire dai fatti di Bologna.
Quando si ragiona del Settantasette è pratica comune soffermarsi sugli aspetti più incisivi e dai ritorni più influenti sulla storia del Paese - la violenza, le morti, gli attentati. Nel mio lavoro ho cercato di gettar luce sui singoli dietro questo grande movimento così composito. Le fonti che mi hanno permesso di svolgere la ricerca sono state le lettere pubblicate su Lotta Continua, quotidiano organo d’informazione degli appartenenti all’organizzazione e non, nell’ambito della sinistra extraparlamentare. Il periodo della corrispondenza presa in esame va dal marzo 1977, mese che vede il debutto della rubrica delle lettere, al dicembre 1977. Dopo una prima parte introduttiva, il II capitolo prende in esame la nascita del femminismo come movimento a se stante, staccato dalla militanza esclusivamente politica, le scissioni interne, i dissidi dopo la morte di Giorgiana Masi, le reazioni delle militanti. Ho deciso di dare spazio anche alla componente maschile in relazione al movimento femminista, inserendo alcune lettere di uomini testimoni dell’introduzione dell’autocoscienza e della crisi dei rapporti uomo-donna e della “decostruzione” del modello unico comportamentale maschile. Il III capitolo prevede un rapido excursus sulla crisi della militanza dopo il II Congresso di Rimini di Lotta Continua. Ho dato spazio all’analisi delle lettere di militanti alla ricerca di una linea organizzativa. Nell’ultima parte ho pensato invece di restituire un breve sommario di come sia cambiata la percezione dell’eroicità delle morti in seguito agli omicidi Rossi e Crescenzio.
Mos è una parola latina traducibile letteralmente con modo di agire di comportarsi secondo un costume, la scelta di accostarla a '77 è data dal fatto che il 1977 è l'anno di nascita ufficiale del punk. la tesi tratta il punk come fenomeno di costume fondamentale è infatti che nel momento stesso della sua creazione, della sua divulgazione ecc il punk diventa un mero fenomeno mediatico e di cultura pop diversamente dall’inizio in cui sviluppandosi nel tessuto suburbano di newyork e londra si era configurato come una tendenza alla rivolta dinamica, senza ideologie programmatiche o schematismi particolari. ispirandosi a questa prima espressione spontanea, e in qualche modo casuale la tesi è a sua volta priva di didascalie ma procede in modo fluido la trattazione. si parte da un principio semplice: il punk non voleva dire nulla,voleva combattere lo stato di cose dando perlopiù fastidio provocando ”non so cosa voglio ma so come ottenerlo” fu una delle frasi slogan dei sex pistols. Il termine, punk, letteralmente significherebbe qualcosa di scarso valore, e viene utilizzato per la prima volta nel 1972 in relazione ad un gruppo garage, in cui oggi faticheremmo a trovare legami con la musica punk rock comunemente detta. il termine viene riesumato nel '75, in una rivista creata da un attivista punk (un disoccupato 19enne), un pubblicitario e un fumettista la rivista Punk tiene la rubricadel CBGB, locale aperto a manhattan nel '72,luogo di grande fermento culturale fu punto di riferimento di giovani artisti,registi come alan parker e amos poè di cui cito il film documentario” blank generation”che trae il tolo dalla canzone di richard hell e gruppi come Iggy pop e the stooges,ramones, patty smith and the group, new york dolls, adam & the ants, richard hell & the voidoids, che passeranno alla storia come protopunk e serviranno da modello alla stilizzazione estetica del movimento fatta di jeans t shirt e abiti sdruciti e trasandati,riferimenti al glam e ai fumetti ad es. David bowie e nyd. Questo immaginario americano viene assorbito uniformemente da malcom mclaren uno studente d’arte inglese che nel 72 si trovava in usa attraverso le sue esperienze con la factory di warhol e il cbgb stesso,Mc claren fu un abile tramite tra gli states e l’europa uk, nel 1976 organizzò un tour di nyd (di cui era diventato manager) in concomitanza con il tour dei ramones (che erano già usciti in cd) il punk in una stagione di concerti conquisto l’inghilterra inoltre la musica britannica dai tempi della swinging london era sempre stata strettamente legata al look e all'abbigliamento . Il punk-rock non fu altro che l'ennesima moda ad imperversare per tutto il Regno. Sempre nel 76 Mc claren crea i sex pistols a tavolino come gruppo facciata del suo negozio d’abbigliamento fetich (il SEX) gestito insieme alla compagna, e attuale stilista, v. Westwood i 4 ragazzi scelti con cura erano clienti abituè del negozio. il locale di riferimento del punk inglese è il 100club, dove dal il primo concerto dei sex pistols cominciano a germinare gruppi come i damned i buzzcocks e le band femminili come siouxie and the banshees, advers, penetration le donne entrano a far parte nel panorama del rock che fino a quel momento era stato di dominio maschile. la musica punk era fatta da gente che non sapeva suonare ma che riteneva di farlo nel modo giusto facendo casino Il messaggio qualora ci fosse era rivolto a giovani come loro era nichilista e cinico contro la buona società,i testi sex pistols urlavano anarchia in inghilterra ma non erano dei militanti al contrario di un altro grande gruppo i clash,criticati nell’ambiente punk perchè troppo puliti e troppo consapevoli a causa dei loro testi impegnati politicamente e socialmente, oltre per il fatto che firmarono un contratto con una famosa casa discografica. Il motivo per cui il punk naque in uk e fu più coevo è sicuramente di ragione socio-politica : infatti Mentre in america vi era una crisi socio-economica dovuta alla perdita della guerra in vietnam nel 75 e lo scandalo water-gate,il governo nixon-ford attraverso la centralizzazione dei media voleva offrire all'estero un paese vincente, coeso al suo interno e fortemente perbenista,” taxi driver” che pur non essendo espressione di cinema punk denuncia esattamente questo stato di cose T.B.è un giovane frustrato che personifica il malessere di una generazione ingannata dalla televione e che si scaglia contro l’ingiustizia di coloro che corrotti e senza scrupoli detengono il potere , naturalmente le stesse motivazioni spinserò le nuove generazioni ad attuare forme di protesta antitetiche rispetto all'immagine comunemente diffusa. in inghilterra vigeva il rigido regime della regina elisabetta e il controllo repressivo della tatcher (la lady di ferro, the iron lady)e il malessere generazionale legato già agli hooligans era molto più violento che in america , dando per scontata la stabilità politica della nazione e la sua immagine straniera, in inghilterra i media erano molto meno controllati ciò permise al punk di arrivare subito alla massa differentemente che in america. Sempre nel '77 in occasine del giubileo della regina elisabettala viene lanciato il singolo dei sex pistols “God save the queen” il lancio è pubblicizzato per mezzo di t-shirt e vari oggetti contenenti il logo dei sex pistols la cui grafica è curata da jamie reid, un artista neo-dada amico di mclaren (descrivere immagine). allo stesso evento fa riferimento il primo lungometraggio di jarman (uscito nel '78) jubilee, che proietta la regina elisabettaprima in una società in cui l’anarchia ha preso il sopravvento. l'estetica punk (oltre che dal basso budget) è espressa tramite pellicola sgranata, colori cupi e trama disarticolata, oltre che dall'apparizione di musicisti della scena come siouxsie sioux. é lecito pensare dunque che il punk prima che uno moda fu una forma di protesta che però divenne subito una protesta di forma, un fenomeno mediatico il punk muore non appena diviene noto e riconoscibile etichettato con significati e contenuti Nato dall'istintività e dal rifiuto di ogni forma di civilizzazione diviene evento o arte performativa – seppure sembrava scagliarsi furiosamente contro ogni forma di finzione, di scalata sociale, di buon costume, di società in genere – si è trovato a produrre perlopiù ricchi musicisti,c'è da dire anche che pieno della sua vuotezza il punk ben si prestava ad essere manomettibile e riproducile in larga scala,fornendo anche miti come la tragica vicenda del bassista dei sex pistols sid vicious morto d'overdose dopo avere ucciso (anche se non è certo)la sua ragazza nancy spuglen(una groupie losangelina) vicenda raccontata in modo fuorviante nel film "sid e nancy" del Alex Cox che affermò di avere improntato non tanto sulle biografie ma sugli effetti nefasti della droga e dell'amore autodistruttivo,il film fu peraltro finanziato dalla madre del defunto sid vicious. Nella società contemporanea i semi del punk sono presenti un pò ovunque,il punk con i suoi anti-eroi e la loro auto-imposizione ha dato voce a chi altrimenti non ne avrebbe mai avuta. Il movimento punk ha contribuito a collettivizzare la concezione dell’arte, dimostrando che non esiste un artista da elevare a genio ed un pubblico relegato nelle paludi della passività, e che è possibile autoprodurre la propria arte a partire dall’autogestione dei mezzi comunicativi. Attraverso l’uso orizzontale degli strumenti mediatici il punk ha permesso a chiunque di realizzare la propria musica, le proprie riviste (le punkzine)rendendo ognuno parte attiva nella creazione della propria arte. Ed è questa la sua eredità.
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