Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
ARCHEOLOGIA E CALCOLATORI 30 2019 All’Insegna del Giglio ARCHEOLOGIA E CALCOLATORI 30 2019 All’Insegna del Giglio Realizzazione grafica della sovracoperta di Marcello Bellisario Rivista «Archeologia e Calcolatori» (ISSN 1120-6861, e-ISSN 2385-1953) ISBN 978-88-7814-921-2, e-ISBN 978-88-7814-922-9 © 2019 – All’Insegna del Giglio s.a.s. – www.insegnadelgiglio.it Sesto Fiorentino (FI), novembre 2019 Stampa, BDprint Abbonamento 2020: € 40,00. Spedizione: Italia, gratuita; estero, a carico del destinatario. https://www.insegnadelgiglio.it/categoria-prodotto/abbonamenti/ INDICE Editoriale 9 30 anni di «Archeologia e Calcolatori». Tra memoria e progettualità, a cura di Paola Moscati François Djindjian, Archaeology and computers: a long story in the making of modern archaeology 13 Paola Moscati, Informatica archeologica e archeologia digitale. Le risposte dalla rete 21 Claudio Barchesi, «Archeologia e Calcolatori»: un’esperienza pionieristica nel mondo dell’Open Access e dell’Open Science 39 Salvatore Fiorino, Lo stato dell’arte dell’innovazione tecnologica per le architetture web: presente e futuro per «Archeologia e Calcolatori» 55 Alessandra Piergrossi, Irene Rossi, «Archeologia e Calcolatori». Accessibilità e diffusione della cultura scientifica 75 Francesca Cantone, Alessandra Caravale, «Archeologia e Calcolatori». Classificazione geografica e tematica per la condivisione della conoscenza 93 Alessandra Caravale, Letizia Ceccarelli, La banca dati bibliografica degli anni Novanta. Dati quantitativi e analisi statistiche 109 Irene Pompili, Archaeology and Audience Development digital strategies: a research conducted with the team of «Archeologia e Calcolatori» 123 * * * Domenico Cantone, Salvatore Cristofaro, Marianna Nicolosi-Asmundo, Francesca Prado, Daniele Francesco Santamaria, Daria Spampinato, An EpiDoc ontological perspective: the epigraphs of the Castello Ursino Civic Museum of Catania via CIDOC CRM 139 Alessandra Caravale, Antonio D’Eredità, Carla Sfameni, Giorgio Trojsi, Il laboratorio di informatica per la Villa di Cottanello (RI): lo studio delle terrecotte architettoniche 159 Riccardo Villicich, Alessia Morigi, Elia Rinaldi, Ricerche nell’area della villa di Teoderico a Galeata (FC): un “dialogo” fra nuove tecnologie e tradizionali metodi di scavo 183 Fabio Bianconi, Marco Filippucci, La fotomodellazione per il rilievo archeologico 205 Marco Galli, Marika Griffo, Carlo Inglese, Tommaso Ismaelli, Vecchi scavi e nuove tecnologie: primi risultati del Progetto Basilica Iulia 229 Fabrizio Sommaini, Valeria Di Cola, Valentina Albano, L’Aula Ovest del complesso di Domiziano tra Foro Romano e Palatino: metodologie a confronto per un rilievo XXL 251 Davide Mastroianni, L’aerofotointerpretazione archeologica per una nuova ipotesi ricostruttiva della città romana di Telesia (Benevento, Campania) 273 Marianna Bressan, Alessandro Pellegrini, Modellazione di superfici di età romana nel centro urbano di Treviso per lo studio del paesaggio antico e la tutela archeologica 289 Andrea Gennaro, Alessio Candiano, Gabriele Fargione, Giuseppe Mussumeci, Michele Mangiameli, GIS and remote sensing for post-dictive analysis of archaeological features. A case study from the Etnean region (Sicily) 309 Riccardo Cicilloni, Federico Porcedda, Liliana Spanedda, Juan Antonio Cámara Serrano, Marco Cabras, Analisi territoriali in un’area della Sardegna centromeridionale: modelli ubicativi durante l’età del Bronzo 329 Luigi Magnini, Cinzia Bettineschi, Armando De Guio, Laura Burigana, Giacomo Colombatti, Carlo Bettanini, Alessio Aboudan, Multisensor-multiscale approach in studying the proto-historic settlement of Bostel in northern Italy 347 Ettore Valente, Marilena Cozzolino, GIS mapping of the archaeological sites in the Molise region (Italy) 367 Letizia Ceccarelli, Analisi archeometriche e statistiche per la caratterizzazione di produzioni di bucchero 387 Laura Del Verme, Un itinerario “ad patres”. Il cimitero delle Fontanelle a Napoli tra tecnologia e creatività 405 Girolamo Sofia, La cultura materiale della necropoli di Abakainon nell’esposizione multimediale del Museo Archeologico “Santi Furnari” di Tripi (ME) 423 * * * ArcheoFOSS. Free, Libre and Open Source Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica, Atti del XII Workshop (Roma, 19-22 febbraio 2018), a cura di Piergiovanna Grossi, con la collaborazione di Stefano Costa, Alessandro Jaia, Saverio Giulio Malatesta, Francesca Romana Stasolla Piergiovanna Grossi, Stefano Costa, Alessandro Jaia, Saverio Giulio Malatesta, Francesca Romana Stasolla, ArcheoFOSS: passato, presente e prospettive future 441 Marco Ciurcina, Piergiovanna Grossi, Legge 4 agosto 2017, n. 124. Le modifiche al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e le novità in materia di riproduzione 447 Saverio Giulio Malatesta, Open Data e patrimonio culturale: lo scenario italiano 451 Letizia Leo, Sull’utilizzo dei metadati e dei Linked Open Data come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale 455 Stefano Costa, Una proposta di standard per l’archiviazione e la condivisione di dati stratigrafici 459 Roberto Montagnetti, Paolo Rosati, Georiferire la stratigrafia archeologica 463 Luca Bezzi, Alessandro Bezzi, Rupert Gietl, Giuseppe Naponiello, Kathrin Feistmantl, Archeorobotics. Applicazioni robotiche aperte e archeologia estrema 467 Julian Bogdani, PAThs: sulla creazione di un geo-database aperto dedicato all’Egitto tardoantico e medievale 471 Samanta Mariotti, Gestire la geografia della complessità, dai dati alle storie: il progetto “percorsi biografici” tra archeologia pubblica e rigenerazione urbana 475 Valerio de Luca, Cecilia Conati Barbaro, Chiara La Marca, Maria Lucrezia Savino, Paolo Rosati, L’Open Source per i Musei: il tour virtuale del Museo delle Origini (Sapienza Università di Roma) 479 Alessandro Vecchione, Aurelia Lureau, Marco Callieri, Gestione del dato archeologico tridimensionale via web: l’esperienza con il software 3DHOP 483 Augusto Palombini, Bruno Fanini, Il museo virtuale della Valle del Calore 487 Federica Rinaldi, Alessandra Tronelli, Alessandro Del Brusco, Da depositi invisibili a risorse visibili. Il GIS per la gestione dei depositi di materiale archeologico 491 Daniele Bursich, iGIS – Immersive GIS System 495 Giulia Doronzo, Federica Vacatello, La documentazione archeologica digitale presso il cantiere di Leopoli-Cencelle (Tarquinia, VT) 499 Giulia Doronzo, L’approvvigionamento idrico a Leopoli-Cencelle (Tarquinia, VT). Elaborazioni geomorfologiche e territoriali 503 Luca d’Altilia, Pasquale Favia, Il sito medievale di Montecorvino (FG) e il suo territorio. Analisi spaziali in ambiente GIS Open Source 507 Fabio Zonetti, Compilazione in ambiente QGIS delle schede per la gestione degli inquadramenti topografici: il popolamento della banca dati SITAR 511 Filippo Carlo Pavesi, Michele Pezzagno, Andrea Azzini, Fulvio Adobati, Rappresentare l’armatura culturale del territorio con QGIS: l’esperienza del PTRA della Franciacorta 515 Silvia Gazzoli, QGIS, database ed epigrafia: un progetto in corso 519 Recensioni: D. Malfitana (ed.), Archeologia, quo vadis? Riflessioni metodologiche sul futuro di una disciplina, Atti del Workshop Internazionale (Catania, 18-19 gennaio 2018), Monografie dell’Istituto per Beni Archeologici e Monumentali (IBAM), 14, Catania 2018 (P. Moscati), p. 523; P.M. Liuzzo, Digital Approaches to Ethiopian and Eritrean Studies, Supplement to Aethiopica. International Journal of Ethiopian and Eritrean Studies 8, Wiesbaden, Harrassowitz Verlag, 2019 (I. Rossi), p. 525; A. Poggi (ed.), ODOCH 2019. Open Data and Ontologies for Cultural Heritage. Proceedings of the First International Workshop on Open Data and Ontologies for Cultural Heritage, co-located with the 31st International Conference on Advanced Information Systems Engineering (CAiSE 2019), Rome, Italy, June 3, 2019 (A. Caravale), p. 526. Archeologia e Calcolatori 30, 2019, 507-510 IL SITO MEDIEVALE DI MONTECORVINO (FG) E IL SUO TERRITORIO. ANALISI SPAZIALI IN AMBIENTE GIS OPEN SOURCE 1. Il sito di Montecorvino e le sue dinamiche insediative La località di Montecorvino, nella Puglia settentrionale, ospitò fra XI e prima metà del XV sec. un polo abitato, di carattere urbano e di statuto vescovile, sebbene di ridotte dimensioni, poi abbandonato. Il sito è oggetto da anni di un’indagine di scavo, preceduta e accompagnata da ricognizioni nel territorio e da interventi diagnostici. La posizione geo-oro-idrografica e la topografia dello stanziamento profilano l’interesse di analisi di tipo spaziale e di geografia quantitativa, finalizzate allo studio di diversi fattori: ruolo insediativo, peso ambientale, relazione con il paesaggio. La stessa conformazione dell’abitato e i resti strutturali visibili, già prima dello scavo, ovvero una motta castrense sormontata da un’alta torre, hanno suscitato una specifica attenzione in questo senso. Montecorvino ha una peculiare ubicazione sulle basse ondulazioni che graduano il passaggio fra Monti Dauni e Tavoliere, godendo di grande visibilità sul territorio e rilevanza strategica, condizione indubbiamente influente nella scelta bizantina di impiantarvi un kastron, una città murata. Nel caso di questo sito, le analisi di tipo spaziale, già potenzialmente assai stimolanti, hanno trovato particolare alimento e sostegno dalle informazioni stratigrafiche oggi disponibili; queste ultime, infatti, contribuiscono a una piena valorizzazione dello stesso dato spaziale, offrendo uno specifico supporto, dal punto di vista insediativo e diacronico, all’esame dei contesti e delle relazioni territoriali ed eco-ambientali, del legame del centro abitato con città e castra vicini e casali dipendenti, dei nessi con le superfici di coltivo e silvo-pastorali, delle connessioni con le forme di movimento e comunicazione. La ricostruzione archeologica delle dinamiche e trasformazioni urbanistiche di Montecorvino trova dunque importante integrazione e confronto nelle analisi spaziali, con particolare riguardo alla visibilità attiva e passiva dell’abitato e alla sua intervisibilità con altri siti, al possibile riflesso fra visibilità medesima e quadro territoriale, amministrativo e di potere oltre che allo studio della viabilità, anche in rapporto ai luoghi di approvvigionamento di risorse e scambio di beni e merci (D’Altilia, Favia 2017). P.F. 2. Le analisi spaziali Mirando a perseguire gli obiettivi prefissatisi di contenimento dei costi e di agevolazione del lavoro interdisciplinare, l’utilizzo dei software GIS Open 507 L. d’Altilia, P. Favia Fig. 1 – 1) Confini della diocesi di Montecorvino (da Vendola 1939) sovrapposti ad analisi viewshed singole; 2) Analisi viewshed combinata per i siti di Montecorvino, Tertiveri, Fiorentino, Dragonara; 3) Aree di site catchment per i siti di Montecorvino e Pietramontecorvino; 4) Least cost paths elaborati tra Montecorvino ed i suoi casali in età svevo-angioina. Source (nello specifico QGIS, versione 2.12 “Lyon” e GRASS, versione 7.0.1) è stato ritenuto di peculiare importanza nella fase di esecuzione delle analisi alla base del progetto di ricerca. Ipotizzando la sommità del mastio del complesso castrale come punto di osservazione ideale, la prima analisi condotta (su base DTM del Sistema Informativo Territoriale della Regione Puglia) è stata un’analisi di visibilità singola o viewshed (plugin Viewshed Analysis in QGIS) dal sito di Montecorvino. L’elaborazione ha fornito un dato in linea con le notizie delle fonti storico-documentarie: i casali di pertinenza di Montecorvino, menzionati nei documenti angioini, ubicabili su base topografica, ricadono all’interno dell’area di visibilità elaborata dal software, così come le vie di comunicazione, talora di origine romana. Gli stessi plausibili confini della diocesi di Montecorvino in epoca svevo-angioina (Vendola 1939) sono in gran parte riconducibili e sovrapponibili all’area risultante dall’analisi del campo visivo. Questi dati potrebbero indurre a considerare l’esistenza un legame ancora più stretto tra il sito e le caratteristiche geo-fisiche del suo territorio, in particolare in momenti di forte instabilità politica e sociale. Il dato derivante dall’analisi del campo visivo di Montecorvino è stato successivamente confrontato con quello elaborato in relazione al vicino centro di Tertiveri, allargando l’orizzonte della ricerca verso un’analisi di tipo multiple viewshed. Risulta, in questo caso, evidente la porzione di sovrapposizione 508 Il sito medievale di Montecorvino (FG) e il suo territorio tra le due aree di visibilità ottenute, nonché l’intervisibilità tra i centri stessi, rispecchiante la logica insediativa della regione fin dall’XI secolo. Ciò contribuirebbe a qualificare i centri come cardini di una linea difensiva e di controllo di probabile origine bizantina (Martin 1998). L’ultima fase di analisi ha visto l’integrazione dei suddetti dati con altri ricavati dall’elaborazione del campo visivo di due ulteriori centri della regione e della “linea difensiva”: Fiorentino e Dragonara. Il dato risultante fornisce una visione piuttosto ampia su alcune dinamiche insediative e sulla geografia del potere in età bizantina tra Lucera e le prime pendici subappenniniche ad O. Geograficamente collocati nella porzione più settentrionale dei Monti Dauni, questi centri dovevano pienamente contribuire, seppure in modalità diverse (in particolare la visibilità di Dragonara risulta ridotta a causa della maggiore asperità topografica), al controllo del territorio e delle vie di comunicazione che conducevano verso Lucera e il Tavoliere (Marchi 2008; Favia et al. 2015). La seconda tipologia di analisi spaziale inter-site adottata per il sito di Montecorvino è la cost surface analysis (analisi dei costi di percorrenza), la quale mira, attraverso algoritmi, a ricostruire la quantità di energia spesa da un individuo per muoversi nello spazio. Il dato tiene conto dei potenziali ostacoli naturali o artificiali che possono rendere più difficoltosi gli spostamenti all’interno di un contesto territoriale. La surface cost map utilizzata come base d’analisi deriva da una combinazione lineare pesata (weigthed linear combination) di layer, nello specifico un modello di analisi delle pendenze (slope), da DTM della regione Puglia, per il 66% e una carta dell’uso del suolo (Corine Land Cover), per il 34% sul totale. Il modello grid in tal modo ottenuto (funzione r.cost in GRASS) rappresenta la base di partenza, tanto per la definizione di bacini di approvvigionamento, o site catchment areas, dei siti presi in esame quanto per la definizione di least cost paths, percorsi più convenienti (in relazione al dispendio di tempo ed energie), per spostarsi tra luoghi precedentemente individuati nell’ambito di indagine. Nel primo caso, scopo della ricerca è stato ipotizzare le aree di site catchment (funzione r.catchment in GRASS) per i centri di Pietramontecorvino (FG) e Montecorvino, al fine di evidenziare un’eventuale area di sovrapposizione delle stesse, che possa ricondursi al dato, documentariamente attestato, relativo a dispute territoriali legate allo sfruttamento delle risorse della zona (Savastio 1940). La delimitazione del raggio massimo dell’area è stata impostata su un valore di circa 2 ore di spostamento a piedi, corrispondente a circa 8 km in condizioni di moderata pendenza (Llobera 2000; van Leusen 2002). L’analisi ha permesso di definire sulla mappa una porzione di sovrapposizione geometrica, riconducibile a una fascia di territorio verosimilmente accessibile quotidianamente da entrambi gli insediamenti. La mappa di costi cumulativi di percorrenza è risultata utile a un’altra sotto-tipologia di analisi: l’elaborazione di least cost paths (funzione r.drain in GRASS) tra l’abitato di Montecorvino e i suoi casali di pertinenza in 509 L. d’Altilia, P. Favia età svevo-angioina, come ricostruito dalle fonti scritte. In questo caso, e in mancanza di riscontri archeologici o documentari certi riguardo alle vie di comunicazione tra Montecorvino e i centri suddetti, l’obiettivo della ricerca in fieri è di avanzare un’ipotesi ricostruttiva di questi tracciati per mezzo dell’analisi spaziale all’interno di un software GIS. L.d.A. Luca d’Altilia, Pasquale Favia Dipartimento di Studi Umanistici Università di Foggia luca.daltilia@unifg.it, pasquale.favia@unifg.it BIBLIOGRAFIA D’Altilia L., Favia P. 2017, La ricerca archeologica su Montecorvino: il contributo delle nuove tecnologie per l’analisi dell’insediamento e del rapporto fra il sito e il territorio, in A. Gravina (ed.), Atti del 37° Convegno Nazionale sulla Preistoria, Protostoria, Storia della Daunia (San Severo 2016), San Severo, Archeoclub San Severo, 3-18. Favia P., Giuliani R., Corvino C., Maruotti M., Menanno P., Valenzano V. 2015, Montecorvino. Parabola insediativa di una cittadina dei Monti Dauni fra XI e XVI secolo, in P. Arthur, M. Leo Imperiale (eds.), VII Congresso Nazionale di Archeologia Medievale (Lecce 2015), I, Firenze, All’Insegna del Giglio, 191-196. van Leusen M. 2002, Pattern to Process: Methodological Investigations into the Formation and Interpretation of Spatial Patterns in Archaeological Landscapes, PhD Dissertation, University of Groningen. Llobera M. 2000, Understanding movement: A pilot model towards the sociology of movement, in G. Lock (ed.), Beyond the Map. Archaeology and Spatial Technologies, Amsterdam, IOS Press, 65-84. Marchi M.L. 2008, Nuovi dati per una ricostruzione storica del paesaggio del subappennino dauno: dall’Ager Lucerinus a Montecorvino, in A. Gravina (ed.), Atti del 28° Convegno Nazionale sulla Preistoria, Protostoria, Storia della Daunia (San Severo 2007), San Severo, Archeoclub San Severo, 425-442. Martin J.M. 1998, Gli insediamenti medievali e la geografia del potere, in M.S. Calò Mariani (ed.), Capitanata medievale, Foggia, Banca del Monte di Foggia, 76-84. Savastio S. 1940, Notizie storiche sull’antica città di Montecorvino di Puglia e sul borgo di Serritella, Pozzuoli, Ind. grafica Puteolana D. Conte. Vendola D. (ed.) 1939, Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV (Apulia Lucania Calabria), Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana. ABSTRACT Since 2016, the Montecorvino project has studied the topics of intervisibility and of the movement of humans and goods in the area of Monti Dauni (Foggia, South-Eastern Italy) in the late Middle Ages. This has been accomplished through the use of spatial analysis in an Open Source GIS. The use of Digital Terrain Models in a hilly area has been crucial in analyzing the influence of geo-morphological contexts on the genesis and development of settlements. Single and cumulative viewshed analyses have been applied to figure out if and to what extent these settlements could keep sight of each other, their surroundings and the communication routes. By means of a cost surface analysis, some site catchment areas have been defined and the potential and easiest (least costly) paths between some of these settlements have been generated. The results have then been integrated into a much wider research-field, which features archaeological, historical and bibliographical sources of information, to produce a comprehensive and integrated study of the ancient landscapes. 510 30 € 60,00 AC-30 ISSN 1120-6861 e-ISSN 2385-1953 ISBN 978-88-7814-921-2 e-ISBN 978-88-7814-922-9 A RCHE OLOG IA E CALCOLATORI 2019