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2019, Il Mistero del Natale 5 Storia, celebrazione e teologia dai testi degli antichi prefazi
rimodulazione interna delle diverse scienze.Analizzando con attenzione il testo riaffiorano alla mente le nette prese di posizioni trovate nelle pagine de “La Civiltà Cattolica” in chiave anti-secolarizzazione della società, analizzati in studi precedenti. Il Natale e la Pasqua, ricorda la rivista gesuita, sono le due maggiori solennità “che ricordano al cristiano la gioia e il trionfo della nascita e della risurrezione del Salvatore, un santo giubilo inondava i credenti e versavasi al di fuori in dolci colloqui, in che alla metà dell’Ottocento mantengono una centralità “in quella società ancora la fede avea create le usanze di tutto il mondo civile, e le usanze civili ricordavano continuamente e ribadivano i sentimenti di fede
Un'ampia sintesi delle nuove prospettive che una teolgia cosciente dell'immensa eredità dei secoli passati è sollecitata a sviluppare dalla considerazione della drammatica situazione attuale del mondo.
«Didaskalia», (Revista da Faculdade de teologia - Lisboa) 37 (2007) 13-26.
2015
En l’Evangelii Gaudium, es dedica un capitol a la «renovacio de l’Esglesia»: «Somio amb una opciomissionera que pot transformar-ho tot...», escriu el Papa. El catolicisme, per la seva historia, no te pordel vertigen de la globalitzacio, sino que es proposa per l’home l’estabilitat global de la familia, laciutat i la comunitat. El cristianisme viu la historia global, no se n’escapa. No son els valors tradicionals,sino l’humanisme amb el que es pot fer front al vertigen de l’economia global. Per viure aquestarealitat, antiga i nova, s’ha de conrear una espiritualitat evangelica i conciliar «La vella historia delsamarita —deia Pau VI al final del Concili Vatica II— va ser un paradigma de l’espiritualitat del Concili.Un sentiment de simpatia sense limits ho ha impregnat tot».
ITALIANO Il legame imprescindibile che intercorre tra i sacramenti e l’esistenza cristiana è espresso da un testo fondamentale del Vaticano II: «I sacramenti sono ordinati alla santificazione degli uomini, all’edificazione del corpo di Cristo e infine a rendere culto a Dio. In quanto segni hanno la funzione di istruire … Conferiscono la grazia, ma la loro stessa celebrazione dispone molto bene i fedeli a riceverla con frutto, ad onorare Dio in modo debito e ad esercitare la carità». Dobbiamo tenere presente che «… Il cammino della teologia in questi ultimi decenni ha condotto a un recupero della dimensione liturgica, e quindi anche della sua forma rituale, come tema proprio della teologia in genere e della teologia dei sacramenti in specie […] Tale cammino, che ha avuto il suo avvio con il movimento liturgico, è stato senz’altro incoraggiato da SC 48, dove, nel contesto della partecipazione all’eucaristia, s’invita ad aiutare i fedeli a “intus legere” il mistero della fede “per ritus et preces”…». Quanto esposto qui sopra non riguarda, però, solo il capitolo dell’eucaristia, ma investe tutta la riflessione sui sacramenti: anche Sergio Ubbiali afferma che «… Per una lettura appropriata della realtà del sacramento occorre postulare il primato del ricorso alla pratica ecclesiale …». I sacramenti sono i gesti di Cristo con cui siamo incorporati alla comunità ecclesiale e, secondo i doni propri di ognuno di essi, partecipiamo alla sua costruzione nel mondo. I sacramenti non sono soltanto atti di santificazione, ma nello stesso tempo e con la stessa forza atti “ordinati all'edificazione del corpo di Cristo”. Non c'è sacramento che non sia atto ecclesiale e non abbia una dimensione di realizzazione ecclesiale. «Non siamo noi che glorifichiamo Dio, offrendogli qualcosa di presumibilmente nostro - quasi che non fosse già per principio suo! - bensì facendoci regalare qualcosa di suo e riconoscendolo così come l'unico Signore [...] Il sacrificio cristiano non consiste nel dare a Dio ciò che egli non avrebbe senza di noi, bensì nel nostro farci completamente ricettivi nei suoi confronti e nel lasciarsi integralmente assorbire da lui. Permettere a Dio di operare su di noi: ecco la quintessenza del sacrificio cristiano». ENGLISH The author takes up the issue presented in the title in order to show the most important elements of the relationship between faith and Christian (sacramental) life. One of these (here the author refers to the Vatican II) is the sanctification of the people of God. The second: the source and need for evangelization (realization of the commandment of the Lord). The third: the response (or the need) of the contemporary (lost) human being. As a result of the undertaken (in depth) text analysis (carried out in four aspects-keys), the author notes that in the face of the challenges posed by Vatican II to theology (and the entire Catholic Church), there has been a certain return to sacramentology, on the level of rite (practice) also. All of this in order to open oneself to the necessary increase of faith, possible via its existential (community) experience, made in the most complete way through the “rite”, ie. through celebration. In other words, the essential content of the need for liturgical renewal has become the certainty that the profession of faith can best be accomplished on the level of an increasingly conscious participation in what we define „the sacramental life of the Church”. This noticeable openness (which the Church of today experiences), the author calls: back to the “rite”, that is back to the rite of the sacraments. He sees here the merit of specific theologians (quoted by name), that is a renewed sacramental theology (or: theology of the sacrament). Thanks to them, “back to the rite” has become a determinant (horizon) of sacramentology.
Il presente articolo tratta della riforma liturgica, in rapporto alla ecclesiologia, dopo il Concilio Vaticano II in ambito missionario.
Alcuni significativi interventi, condotti nella seconda metà del XVI secolo, che, oltre a interessare l’area presbiteriale di edifici per il culto, hanno avuto come oggetto il ri-uso di elementi architettonici e decorativi e la ricomposizione, attraverso frammenti e spolia, di pulpiti e amboni così come richiesto dalla liturgia riformata. Operazioni, queste, particolarmente indicative oltre che per le loro specifiche connotazioni legate alla disciplina della teologia e della liturgia, anche per la propensione a mutuare tipologie, iconografie e simboli del mondo tardo antico e paleocristiano, secondo tendenze ispirate dalla cultura post-tridentina. Si esaminano tre casi indicativi: la chiesa di S. Maria in Ara Coeli sul Campidoglio, con il ‘riposizionamento’ di numerosi frammenti recuperati dal recinto e dall’ambone medievali, e gli interventi promossi dal cardinale Cesare Baronio nelle chiese dei Ss. Nereo e Achilleo e di S. Cesareo de Appia. Some important interventions, in the second half of the sixteenth century, which not only affect the presbytery area of churches, had as its object the re-use of architectural and decorative elements and the recomposition, through fragments and spolia of pulpits and liturgical furnishings, as required by the reformed liturgy. Operations, this is particularly indicative not only for their specific connotations related to the discipline of theology and liturgy, according to trends inspired by the culture of post-Tridentine. We examine three cases: the church of S. Maria in Ara Coeli on the Capitol, with the 'repositioning' of several fragments recovered from the medieval enclosure and ambo, and actions by Cardinal Baronius in the churches of Saints Nereus and Achilleus and St. Cesareo de Appia.
Urbaniana University Journal, 2021
The article is prompted by COVID-19 pandemic and its effects on the liturgical celebrations: the loss of a communitarian spirit of the celebration; the risk of pri- vatization and clericalization; the lack of a “full and active” participation of the people of God also through their own body, just to mention a few examples. But it is especially in a post-pandemic perspective, when all of us hopefully shall have received the vaccines protecting against the continuous spread of the contagion and further deaths, that the article focuses on those measures and “vaccines” needed to stop the spread of a wrong conception of the Christian celebration toward which pandemic could have led us, missing the true spirit of liturgy: re-initiation to liturgical language; giving value to the rites of passage; rediscovering the communitarian dimension of the celebration as well as of the people of God as celebrating subject; rediscovering the body in the celebration as well as the church as body; giving value to gathering and welcoming in liturgy; rediscovering different celebration forms and domestic liturgy. Moreover, the article delves into the relationship between celebration and new media. L’articolo prende avvio dall’esperienza della pandemia da COVID-19 e dalle conseguenze che questa ha causato anche nelle celebrazioni liturgiche: la mancanza del senso comunitario della celebrazione; il rischio della privatizzazione e clericalizzazione; la mancanza di una partecipazione “piena e attiva” del popolo di Dio, anche attraverso la propria corporalità, solo per indicarne alcune. Ma è soprattutto guardando al “dopo-pandemia”, quando tutti forse avremo ricevuto il vaccino che ci avrà preservato dalla continua diffusione del contagio e da ulteriori morti, che l’articolo mette in evidenza quelle attenzioni e quei “vaccini” necessari per evitare la diffusione di una cattiva comprensione del celebra- re cristiano, a cui la pandemia ha rischiato di condurci, e dunque la perdita del vero spirito della liturgia: ri-iniziazione al linguaggio liturgico; valorizzazione dei riti di passaggio; riscoperta della dimensione comunitaria della celebrazione e del popolo di Dio come soggetto celebrante; riscoperta del corpo nella celebrazione e della Chiesa come corpo; valorizzazione del raduno e dell’accoglienza nella liturgia; riscoperta delle diverse forme celebrative e della liturgia domestica. Non poteva mancare una riflessione approfondita sul rapporto tra celebrazione e uso dei new media.
Ecclesia orans, 2020
Ecclesia orans, 2022
2010
Questo libro rappresenta una delle tessere di un approfondimento generale che un gruppo di docenti della Facoltà di Architettura di Palermo ha condotto negli ultimi quindici anni. Una tradizione di studi inaugurata da Pasquale Culotta, cui si deve, sin dalle prime battute, il coinvolgimento di Crispino Valenziano, liturgista di fama mondiale, e di Cettina Militello, esperta ecclesiologa, con i quali egli ha definito un preciso sentiero di ricerca, articolato fra laboratori di progettazione e di laurea, seminari presso il Dipartimento di Storia e Progetto nell’Architettura e presso il convento di Santa Trinita alla Rocca a Cefalù, e alcuni viaggi di studio. Il libro si presenta come sintesi di un’esperienza didattica e di ricerca da noi condotta nell’a.a. 2001/02 nella Facoltà di Architettura di Palermo, culminata nella mostra e nel seminario di studio organizzato a Cefalù preso la sala ottagona di S. Caterina. Insieme ai testi di presentazione dei laboratori, le pagine che seguono mostrano alcuni dei progetti didattici che riguardano luoghi specifici di Palermo e Cefalù; luoghi in cui il progetto delle chiese e dei relativi centri parrocchiali è stato sempre inserito come occasione di soluzione per alcune questioni urbane ad oggi ancora irrisolte. Di fatto, e pur nella differenza di approccio tra i tre laboratori, il progetto dell’architettura liturgica è stato trattato sempre all’interno di ampie tematiche urbane e paesaggistiche, in cui la chiesa-comunità ha tentato di svolgere il ruolo che le è proprio e cioè quello di fulcro di aggregazione ed elemento identitario dell’ambito urbano in cui insiste. A confermare il ruolo e l’incisività dello studio condotto e l’importanza pubblica della mostra conclusiva, possiamo infine annotare che giusto uno dei siti scelti per la conduzione dell’esercizio è stato poi individuato dall’Amministrazione Comunale e dalla Diocesi di Cefalù come luogo per la costruzione della nuova chiesa per la parrocchia del SS. Spirito. Una chiesa che adesso è in costruzione.
International Conference IEEE MTTW-24, 2024
Annales Academiae Medicae Silesiensis, 2019
American Journal of Community Psychology, 2010
BMC Cardiovascular Disorders, 2024
Structural Dynamics, 2020
Calea Ortodoxă, 2024
TURAN-SAM, 2012
LivaS : international journal on livable space, 2023