SUNTO
BARISTA
Lo psicologo della comunità
Il barista, la barista e tutta l’arte del barista è
una nobile professione(arte?) che vedo
svolgere dalle bariste/baristi che conosco
con grande professionalità e passione.
Esistono nel nostro immaginario collettivo
delle associazioni mentali che portano a
legare alcune peculiarità ad altrettanti
soggetti; non si tratta di semplici luoghi
comuni quanto associare delle peculiarità,
principalmente fisiche ed estetiche, ad
alcune categorie di persone: tali
caratteristiche sono anche comportamentali
e osservabili dal cliente. I baristi sono
persone speciali che non solo servono
bevande e vivande ma son molto di più.
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Maurizio Morselli
Prof. Maurizio Morselli
Business English Coaching & Total Performance Improvement
mloves2teach@gmail.com ∞366 319 1572
IL BARISTA: LO PSICOLOGO DELLA COMUNITA’
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Il barista, la barista e tutta l’arte del barista è una nobile professione(arte?) che vedo
svolgere dalle bariste/baristi che conosco con grande professionalità e passione.
Esistono nel nostro immaginario collettivo delle associazioni mentali che portano a legare
alcune peculiarità ad altrettanti soggetti; non si tratta di semplici luoghi comuni quanto
associare delle peculiarità, principalmente fisiche ed estetiche, ad alcune categorie di
persone: tali caratteristiche sono anche comportamentali e osservabili dal cliente.
Il barista/la barista, secondo me diventa così, oltre al professionista che ci prepara buone
bevande, dolci, tramezzini e vivande, anche una persona capace di ascoltare, una sorta
di amico fidato che volentieri resta a sentire i nostri discorsi; I miei discorsi, poi
specialmente di prima mattina, sono spesso bizzarri. Come mi sopportano e supportano
queste belle persone? Non lo so!
Vi assicuro che nessun barista decide di essere il confidente della clientela ma vi
garantisco anche che non esiste barista che si sottragga a tale compito; almeno quelli che
conosco io!
Ci sono due aspetti che forse si tende a non analizzare ma che sono importanti per capire
i meccanismi che regolano il rapporto barista – cliente:
Il cliente affronta il barista in maniera molto rilassata (a parte le rare eccezioni di
maleducati avventori che non dicono neanche buongiorno) mettendosi quasi nelle mani
di chi trova dietro al banco; ci si affida completamente alle capacità lavorative
ed eventualmente ai consigli. Il barista viene visto da persone che, come me lo stimano
e apprezzano, come una figura seria ed amichevole e, accostandosi al banco, si perde
quella corazza dovuta al normale pregiudizio verso le persone che non si conoscono in
genere;
Chiunque entri in un locale lo fa per bere qualcosa, nella maggior parte dei casi un
cappuccino, un caffè, magari un aperitivo o un cocktail che molto probabilmente
contiene degli alcolici: ed è spesso proprio quest’ultimo che notoriamente rilassa i nervi
e invita inesorabilmente le persone ad aprirsi e rendersi più disponibili al dialogo
Prepared by M. Morselli Personalized Language Growth Plans ©Maurizio Morselli 2016, 2017,2018,2019
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Un buon barista diventa quindi un buon confidente e, perché no, a volte anche un
amico da incontrare al di fuori dell’ambiente di lavoro; essendo una persona a cui si
confessano delle questioni personali è dovere di un buon professionista non rivelare a
nessuno i segreti che a loro volta vengono rivelati ad esso.
Il barista che spettegola non è innanzitutto un buon barista, e probabilmente una buona
persona; prima o dopo verrebbe comunque capito dalla clientela che non ci si può fidare,
con i conseguenti e inevitabili danni di immagini per la persona e per l’esercizio nel quale
si lavora, oltre che economici.
Io fortunatamente, qui a Venezia, dove risiedo, non ne conosco nessuno che spettegoli su
di me o su di altri.
I buoni baristi che conosco non sono ascoltatori inermi, facendo credere che l’intenzione
per la quale stia ascoltando sia puramente l’evitare di indispettire o offendere un cliente
pagante: quelli/quelle che conosco sono sempre aperte al dialogo e ci si confronta e si
discute per cui è sempre onesto ed apprezzato conoscere l’opinione di chi stia ascoltando.
Notoriamente al banco si discute di lavoro, di affetti, di famiglia: gli argomenti più trattati
riguardano i problemi sociali, politica “light”, a volte i problemi lavorativi ma si discute
anche di sogni o progetti futuri; ah, e a volte pratichiamo anche l’inglese! I baristi sono abili
“multitasker” perché mentre ti ascoltano e commentano riescono anche a servire altri
clienti. Professionisti e umani al massimo!
Ci sono poi avventori che desiderano solo che chiacchierare e che volentieri si recano
al locale da soli, con il solo scopo di comunicare e “scaricare”. Liberazione e catarsi al
modestissimo costo di un caffè o di un aperitivo! An awesome bargain! (direi in inglese) ;
un affarone!
Per questi motivi un barista diventa il punto di riferimento del locale, il collante che lega
la clientela e al quale ci si affida e ci si confida. Non solo un professionista di un nobile
mestiere ma soprattutto una sorta di low cost (molto low cost!) psicologo personale, un
ascoltatore amico: insomma una stupenda e magica persona!
Mi considero fortunato conoscere queste belle persone che stimo e rispetto.
A loro porgo un grazie di cuore!
Ispirato da un blog di cui sfortunatamente non ricordo il nome
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