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Introduzione alla Scultura di Henry Moore

Info tratte da La produzione del periodo della maturità di Henry Moore (1) oscilla tra figure astratte come in "Forme esterne e interne" (1950) 1 e altre in cui il soggetto è più riconoscibile come in "Gruppo di famiglia" (1946), tema che sarà frequente nelle opere di Moore. 2 "Forme esterne e interne" è scultura pura, un gioco di spazi, di volumi e di materia, ma privo di riferimenti con la realtà. L'idea che Moore vuole concretizzare in forma plastica è quella di un organismo vivente che contenga in sé altri organismi, come il frutto porta in sé il seme: infatti, questa forma conchiusa in se stessa, suggerisce un senso di sicurezza, di protezione, come un nido (Nota di Lunaria: e infatti è una scultura molto femminile, visto che ricorda una vagina, con tanto di clitoride: dalla vagina esce il bambino) 3 In diverse opere di Moore le figure hanno un'apparenza fragile e delicata, quasi a forma di foglie, percorse da nervature, e anche in questo si vede l'amore che l'artista ha per la Natura: infatti, a differenza di altri scultori, Moore ha sempre immaginato le sue sculture immerse nella Natura 4 5 (Nota di Lunaria: e come non citare il bellissimo Museo-Parco Pagani di Castellanza! Uno dei miei luoghi prediletti, purtroppo ormai del tutto chiuso al pubblico!) 6 Secondo Moore, le sculture erano come esseri viventi che dovevano potersi espandere nello spazio e respirare, secondo la sua definizione "Vivere nell'inverno e nell'estate, nella nebbia e nel sole, nel giorno e nella notte" Gli ambienti chiusi, con la luce artificiale, al contrario, soffocano le sculture. Moore preferiva lavorare all'aperto: gli pareva di partecipare alla vitalità del Creato (Nota di Lunaria: esattamente come Pinuccio Sciola con le sue "pietre musicali") è la Natura ad ispirare a Moore forme e strutture: ciottoli levigati dall'acqua, rocce asimmetriche, conchiglie cave, tronchi d'albero.. Moore conserva queste cose nel suo studio, annesso alla sua fattoria. Fin da bambino, Moore volle diventare scultore; a ispirarlo fu la visione delle sculture intagliate in pietra, sulla facciata di una chiesa romanica nello Yorkshire, che un Moore dodicenne vide. Quando, dopo aver lavorato come maestro di scuola elementare, si iscrisse ad un'accademia artistica, trascurò le statue classiche e barocche e si appassionò all'arte primitiva, africana, egizia, azteca, etrusca... Le trovava di un'energia non uguagliata dalle civiltà successive. "Lo scopo della mia scultura non è la Bellezza così come era intesa dagli artisti della Grecia classica e del Rinascimento. Esiste un'enorme differenza tra la bellezza dell'espressione e la potenza dell'espressione. La prima tende a compiacere i sensi, la seconda possiede una vitalità spirituale che, secondo me, è più profonda e 7 suggestiva..." Uno dei soggetti preferiti da Moore era la figura coricata, grave e possente come una Dea della Terra, nella quale l'artista mette in risalto i valori puri della scultura come superfici sinuose e levigate, piani che si insinuano l'uno nell'altro. Nota di Lunaria: "Figura distesa" del 1936 è la mia opera preferita 8 Infine, una citazione anche per l'imponente Guerriero, mutilato di un braccio, di un piede e di metà gamba, che, con l'ultimo braccio che gli è rimasto, tenta di reggere lo scudo per difendersi: è il 9 simbolo di un'umanità un tempo dominatrice ma ora ridotta a resistere fino ai limiti del possibile; non dimentichiamoci che l'artista visse durante la Seconda Guerra Mondiale. (1) Henry Spencer Moore (1898 - 1986), scultore britannico, figlio di un minatore; imparò a guardare e conoscere il carbone, le rocce e le 10 pietre grezze o levigate dall'acqua proprio accompagnando il padre. Altre sculture che mi piacciono: 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21