Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                

Compagno Poliziotto

Francesco Irminio (alias Carmelo Modica), Compagno Poliziotto, Società editrice “Il Falco”,Milano 1980 Nota dell'Autore Francesco Irminio è lo pseudonimo di un Ufficiale del Corpo delle Guardia di P.S.., L'aver ricorso a uno pseudonimo richiede ovviamente una precisazione, ben sapendo che la g.r., se mai interverrà a valutare questo scritto, si soffermerà più sulla «vigliaccheria di non presentarsi in prima persona» che sul contenuto stesso del libro, ma anche questo è un metodo ormai collaudato di chi conduce la g.r. quando non ricorre al silenzio. Dobbiamo, quindi, una spiegazione. Forse ne abbiamo due: non sappiamo se banali e fondate oppure no. La prima è che temiamo l'arroganza del potere molto più efficiente ed efficace nel perseguire all'interno di quanto sia capace nell'espletamento dei compiti di Istituto e il caso Fichera ne è una prova, purtroppo solo la più nota ma non l'unica. La seconda in verità è solo la conseguenza della prima perché, infatti, lo pseudonimo consentirà di spersonalizzare il testo che vuole presentarsi per quello che è e non per chi l'ha scritto, avente come destinatari i politici e i poliziotti, in egual misura: i primi perché siano più concreti i secondi perché si rendano conto di essere al servizio della Nazione che tutto comprende senza acredine o passioni di parte pur nella diversità delle idee; con serietà, con convinzione, forza e determinazione che non è, però, violenza nonostante l'arroganza del potere. Quarta di copertina La peculiarità di questo volume, scritto da un ufficiale del Corpo delle Guardie di Pubblica sicurezza, è quella di fare teoria partendo da un problema dell’ “ora presente”: la riforma della Polizia. L’autore afferma che la smilitarizzazione e la sindacalizzazione della Polizia non hanno lo scopo di renderla efficiente, tutelando i diritti civili dei suoi appartenenti, bensì il fine di asservire l’Istituto alla fazione. Per dimostrare ciò impiega lo schema della guerra rivoluzionaria e lascia intendere che utilizzando gli stessi criteri di analisi nello studio degli altri settori vitali della nazione (informazione, forze armate, istruzione, ecc.) potrebbe apparire, come in una radiografia, chiara la identità del nemico, le varie diramazioni della sua azione e la incisività della sua lotta per distruggere la democrazia italiana,

1 Colla na « L'ORA PRESEN TE» n. 4 a d An t on io An na r um m a , Gua r dia di P.S., u cciso a M ila n o, in via La r ga , il 1 9 n ove m br e 1 9 6 9 , for se pr im a vit t im a de lla gue r r a r ivolu zion a r ia Fr a n ce sco I r m in io COM PAGN O POLI ZI OTTO SOCI ETÀ ED I TRI CE I L FALCO M I LAN O • M CM LXXX © 1 9 8 0 by Socie t à Edit r ice 1 1 Fa lco, M ila n o PRI N TED I N I TALY CRON OLOGI A ESSEN ZI ALE 19 NOVEMBRE 1969. Alle ore 02,00 presso la Caserm a Adriat ica di Milano ( ora Annarum m a) il 3° Repart o Celere si am m ut ina, ponendo in essere una m anifest azione int erna di prot est a per le condizioni d'im piego. «Vogliam o essere com andat i dagli ufficiali», dissero le Guardie al Quest ore Guida int ervenut o, occorre dire, con coraggio, per calm are gli anim i. Lo st esso giorno, più t ardi, verso le ore 11,30 veniva uccisa la Guardia Annarum m a. La t ensione giunse al culm ine e solo ufficiali definit i oggi reazionari e ant idem ocrat ici da Nuova Po/ i- zia im pedirono il verificarsi di at t i gravi delle Guardie esasperat e nei confront i delle organizzazioni di sinist ra. Ci si chiede se i «nuovi capi della P.S.» sarebbero capaci di im pedire una event uale «caccia al fascist a». I l 19 novem bre 1969 viene da noi considerat a la dat a in cui si m anifest a in m odo palese uno st at o di t ensione che ha origini lont ane e non ult im a la incapacit à nel t em po di adeguare le st rut t ure ai com pit i e lo st at o giuridico dei poliziot t i alla nuova realt à sociale. 30 GENNAI O 1974. Ufficialm ent e nasce il «com it at o di st udi per il riordinam ent o della Polizia». Esso è cost it uit o dai DC Font ana e Fracanzani, Galluppi del PSDI , Mam m i del PR1, Flam igni del PCI , Balzam o del PSI , Bonea del PLI , Scheda della CGI L, Rufino della UI L, Spa- donaro della CI SL e i Magist rat i Barone e Consoli. Com e si può not are, un elem ent o di ciascun part it o, con il chiaro int ent o, di fare apparire generale, l'idea della adesione alla Federazione unit aria più che l'idea sindacale in senso lat o. 28 e 30 GI UGNO 1975. I n aderenza a una circolare del Minist ro Gui vengono elet t i, a suffragio m olt o lim it at o, t re Com it at i di rappresent anza ( ufficiali, funzionari, sot t oufficiali graduat i e guardie) che in 5 sedut a com une cost it uiscono «il Com it at o Generale di rappresent anza del personale della P.S.». Quest i Com it at i vengono definit i «dei bussolot t i» per la inesist ent e rappresent at ivit à che essi hanno e in ciò st a la prim a ragione del loro fallim ent o. 17 LUGLI O 1975. Quasi per reazione ai Com it at i «dei bussolot t i» si t iene il prim o convegno nazionale dei quadri del «Com it at o di coordinam ent o per la prom ozione del sindacat o» nel quale si annunciò anche la creazione di un collegio di difesa per sot t olineare l'idea di opporsi a qualsiasi decisione cont raria. I l secondo convegno si t errà il successivo 15 m aggio 1976. 8 SETTEMBRE 1976. I l nuovo Minist ro Cossiga con la circolare 555/ 318 aut orizza le riunioni e le adunanze di m ilit ari che la legge, invece, viet ava. Con un ordine del giorno annunciava la sm ilit arizzazione. Nessuno rilevava la illegit t im it à della circolare. Si dava il via a una girandola di riunioni, com it at i le più varie organizzazioni. La circolare non pot eva che favorire il com it at o per la prom ozione del sindacat o che godeva di una cert a organizzazione. Essa ne legalizza anche l'at t ivit à. Lo st esso Mussolini quando pensò di rendere civile la Polizia lo fece con un decret o e non con una circolare. I n quel periodo lo st esso Minist ro prom et t e la riform a della Polizia per il successivo 15 febbraio 1976. Dim ost rando sin dall'inizio di non avere idea delle com plessit à del problem a. Quella rest erà solo una prom essa non m ant enut a e non per colpe est erne allo st esso Cossiga, com e si vorrebbe invece sost enere. I n aderenza alla circolare t ut t i i m ovim ent i più o m eno spont anei si coagulano su due front i oppost i: aut onom ia da una part e e adesione alla Federazione unit aria dall'alt ra. Vengono effet t uat e vot azioni. Cosi anche il com it at o di prom ozione del sindacat o aut onom o crea i suoi organi nel suo prim o congresso del 17 novem bre 1977 al «Dom us Pace» di Rom a. 6 GENNAI O 1977. Franco Fedeli viene cacciat o dalla direzione della rivist a «Ordine Pubblico» organo ufficiale del com it at o per la sindacalizzazione della Polizia e sost it uit o con Cost ant ino Belluscio che riport a il giornale su posizioni di equidist anza t ra le due posizioni: aut onom ia o adesione alla Federazione unit aria. Con l'ingresso di Belluscio al giornale anche gli aut onom i possono esprim ere e propagandare le loro idee. Franco Fedeli cont inua la sua bat t aglia con Nuova Polizia e riform a dello St at o che sarà il nuovo organo degli «aderent i». 22 OTTOBRE 1977. Viene cost it uit o, con 10 donne, il com it at o delle m ogli dei poliziot t i presso la sede rom ana di Nuova Polizia e riform a dello St at o. I l 2 ot t obre le st esse avevano part ecipat o all'assem blea del Palasport con un st riscione «Le m ogli dei poliziot t i unit e nella lot t a per il sindacat o unit ario di P.S.». NOVEMBRE 1977. I l com it at o rist ret t o della com m issione int erni della Cam era dei deput at i approva un disegno di legge in cui le varie forze polit iche t rovano un accordo quasi su t ut t o t ranne che sul sindacat o. MARZO 1978. Con un accordo le delegazioni dei part it i che part ecipano alle t rat t at ive di governo sul problem a della riform a della Polizia hanno st abilit o che i sindacat i della P.S. non solo non pot ranno aderire né ai part it i né al sindacat o unit ario, m a, inolt re, non pot ranno avere rapport i di affiliazione o collegam ent i organizzat ivi neanche con associazioni sindacali o di alt ra nat ura est ranee al Corpo di Polizia. Ovviam ent e l'accordo viene considerat o una vit t oria per gli aut onom ist i, m a genera la reazione degli aderent i alla Federazione unit aria. 7 I N TROD UZI ON E Accert at a l'esist enza di un problem a occorre un provvedim ent o o una serie di provvedim ent i che lo risolvano. I l provvedim ent o o la serie di provvedim ent i nascono da quello che gli espert i definiscono il processo di presa decisione che prevede: l'analisi del problem a, la ricerca delle possibili soluzioni, l'ant icipazione degli esit i e la scelt a finale. L'arco delle possibili soluzioni si rest ringe a im but o m an m ano che dalle decisioni polit iche ci si spost a verso quelle t ecniche, fino a giungere alla soluzione dei problem i m at em at ici dove la soluzione è una e una sola. I n linea di m assim a si può, quindi, dire che qualsiasi problem a ha una sua t endenza logica, polit ica o t ecnica di risoluzione. Più t ecnico è il problem a più facile è la decisione essendo poche le possibili scelt e. Più è polit ico, invece, più difficile è la scelt a t ra le possibili soluzioni. La scelt a t ecnica inolt re per sua st essa nat ura è m eno sogget t a alla crit ica; al cont rario di quella polit ica che, essendo carat t erizzat a dall'opinabile, si prest a alle più varie crit iche accont ent ando sem pre e solo una part e. La quest ione Polizia non pot eva sot t rarsi a quest e regole fondam ent ali. Fin dal suo nascere viene delim it at a da t ut t i in due esigenze: assicurare l'esercizio dei dirit t i civili per gli appart enent i alla Polizia it aliana e rendere la st essa, efficient e. I l problem a cosi delim it at o non si è però evolut o, verso la risoluzione, secondo la sua t endenza nat urale facilm ent e individuabile. I dirit t i civili agli appart enent i alla Polizia e in part icolare ai m ilit ari del Corpo delle Guardie di P.S. devono essere inquadrat i nell'am bit o della Cost it uzione I t aliana e nel cont est o generale di t ut t i i Corpi m ilit ari. I nvece, la quest ione Polizia, se viene rapport at a all'efficienza, è un puro problem a di t ecnica organizzat iva, anch'essa 8 inquadrat a nel più am pio riordino dell'int ero set t ore della sicurezza pubblica. L'at t acco front ale allo st at o delle Brigat e Rosse nel 1978, ha carat t erizzat o in senso ancora più preciso la quest ione Polizia esalt andone la nat ura di problem a t ecnico organizzat ivo. È difficile, aldilà della ret orica, non riconoscere che i m ali della Polizia, con i riflessi negat ivi sull'ordine pubblico, possono cosi sint et izzarsi: a) confusione nella direzione dovut a alla t riarchia che dirige la Polizia it aliana, dovut a spesso all'inosservanza delle chiare anche se a volt e cont raddit t orie norm e che definiscono le com pet enze di ciascuna cat egoria; b) disorganizzazione nelle st rut t ure int erne dell'Am m inist razione della P.S. dove esist ono uffici e specialit à la cui at t ivit à è disart icolat a avendo assunt o fisionom ie quasi aut onom e carat t erizzat e da un fort e accent ram ent o al Minist ero, senza alcun collegam ent o orizzont ale; c) scollam ent o dell'at t ivit à di Polizia fra i t re Corpi: Carabinieri, Finanza e Corpo delle Guardie di P.S., con conseguent e confusione, duplicazione d'indagini, di servizi, spreco di uom ini, ecc.; d) assenza di un sist em a giuridico garant ist ico del personale dell'Am m inist razione della P.S. che ha evidenziat o la necessit à di un organo rappresent at ivo di t ipo sindacale; e) assenza com plet a di professionalit à nel poliziot t o che deriva dalla carenza delle scuole e dalla scarsa seriet à con cui viene addest rat o il poliziot t o st esso. Quest e const at azioni evidenziano com e t ut t a la quest ione può essere risolt a at t raverso provvedim ent i legislat ivi diret t i a rest ringere al m assim o le lim it azioni dei dirit t i civili che carat t erizzano lo St at us dei m ilit ari, e con l'applicazione delle più m oderne t ecniche di gest ione aziendale int ese a creare st rut t ure e procedure più snelle in grado di incidere not evolm ent e in direzione dall'efficienza di t ut t o il sist em a dell'ordine pubblico. 9 Lo st udio della quest ione Polizia pur indicat a secondo un' ot t ica di t ecnica organizzat iva ( rist rut t urazione e coordinam ent o delle Polizie) e di t ecnica legislat iva ( t ut ela dei dirit t i civili e sindacalizzazione) , non ha m ai superat o né il lim it e del parziale verso l'organico né l'int eresse personale o di cat egoria verso l'int eresse generale. Ciò ha im pedit o ogni possibilit à di cost ruire un sist em a organico di conoscenza del problem a st esso. Quest a carenza concet t uale non può at t ribuirsi esclusivam ent e a una incapacit à di m et odo idoneo ad avviare i m ut am ent i necessari nelle st rut t ure e nei com port am ent i; m olt e volont à si sono oppost e e non ult im o il t im ore che una riform a organica severa e t ecnica lascerebbe, per ovvi m ot ivi, pochissim o spazio a polit ici e sindacalist i di m est iere. Alla circolare Cossiga, con la quale ufficialm ent e si consacrava l'esist enza del problem a e quindi im plicit am ent e della crisi di efficienza della Polizia, non è seguit o alcun provvedim ent o regolam ent are e organizzat ivo. L'at t esa della riform a è st at a un alibi per chi det eneva la pot est à di regolam ent are essendo, invece, not i i cam pi che sem pre la legge, qualsiasi legge, lascia all'at t ivit à regolam ent are. L'addest ram ent o del personale, la pianificazione dei servizi, la rist rut t urazione degli uffici, le relazioni t ra i nuovi uffici e il loro coordinam ent o, l'accent ram ent o dei servizi burocrat ici, il chiarim ent o delle com pet enze e delle responsabilit à di ciascun ufficio, ecc., sono t ut t e m at erie che incidono al 90% sull'efficienza del com plesso e che non saranno m ai regolat e con leggi. L'assenza di provvedim ent i regolam ent ari in quest i cam pi dopo la circolare Cossiga, e anche prim a, è sospet t a, olt re che m ot ivo d'inefficienza. Quest o discorso vanifica la diat riba t ra Prefet t o e Quest ore, al vert ice nazionale della Polizia, rendendo giust izia a chi sost iene che le capacit à organizzat ive e m anageriali non sem pre albergano in chi ha la conoscenza di t ecnica operat iva. L'ult im o Capo della Polizia degno di quest o nom e fu Angelo Vicari, un Prefet t o. 10 Molt i cont ro ogni logica hanno pure sost enut o lo slogan «La Polizia ai poliziot t i» com e se l'ist it ut o che sovraint ende alla sicurezza pubblica non t rascendesse gli int eressi dei suoi appart enent i per soddisfare una necessit à prim aria legat a ai fini cost it uzionali dello St at o. 11 LA PRESEN ZA D ELLA GUERRA RI VOLUZI ON ARI A Pr e m e ssa I I cont enut o che si è dat o alla quest ione Polizia, che nonost ant e l'int ervent o di aut orevoli personaggi, non si è allont anat o affat t o dal binom io fit t izio, sm ilit arizzazionesindacalizzazione, fissat o all'origine è sost enut o più sul piano em ot ivo che su quello logico. È vero, però, che anche la quest ione Polizia non pot eva sot t rarsi alla bat t aglia delle parole già in at t o nella polit ica e nella t ecnica della persuasione. Quest a dispone che quando s'int ende far t rionfare una idea in un am bient e che m ost ra delle resist enze si seguono di norm a, a prescindere dalla sua ogget t iva bont à, due st rade affiancat e. La prim a è quella m aest ra che consist e nel propagandare l'idea, la seconda, parallela, è quella di com bat t ere quella avversaria che si oppone. Quest a seconda st rada, con diverse gradazioni, che dipendono dai m aggiori o m inori scrupoli m orali di chi agisce e della sua lealt à, t ende a individuare nel sist em a avversario quel param et ro che present a, per la sua int rinseca st upidit à e cont radit t oriet à, una fort e carica negat iva da ost ent are a sim bolo perché t ale negat ivit à possa t rascinare nel giudizio t ut t o il sist em a cui appart iene. Con uno schem at ism o che denot a non chiarezza m a assenza di cont enut o si t ent a di schedare o bollare con una cert a facilit à di fascist a chi la pensa diversam ent e. Non esist erebbe secondo alcuni un arco vario di posizioni cult urali e polit iche m a solo diverse gradazioni della m edesim a visione fascist a o com unist a. Lo schem at ism o viene port at o all'est rem o, cosi ogni idea, ogni st at o m ent ale, ogni singola visione, anche di problem i non qualificant i, deve per forza essere cat alogat a fascist a o com unist a. 12 Si crea cosi t ut t a una st rut t ura conseguenziale nella quale si possono im m aginare sot t o ciascun t erm ine perfet t am ent e incolonnat i t ut t i gli alt ri at t eggiam ent i riconducibili alle due posizioni iniziali. Secondo quest a logica chi parla di aut onom ia sindacale nella Polizia non può essere che reazionario. All'accusa di fascist a che viene rivolt a e ripet ut a in polit ica, a chi non è di sinist ra, corrisponde in cam po sindacale quella di corporat ivist a per chi non vuole saperne della Federazione Unit aria. Quest e t ecniche della persuasione, spesso occult a, basat e sulla ripet izione ossessiva della m enzogna sono in linea con i principi di dem ocrazia? O m eglio, quando dalla persuasione o dal t ent at ivo di persuasione si supera il lim it e del lecit o per giungere nel cam po della violenza psicologica? Noi siam o persuasi, per lim it arci alla Polizia, che il m et odo di approccio alla quest ione Polizia ha superat o la com une dialet t ica polit ica e concet t uale e cont iene i segni inconfondibili della guerra rivoluzionaria, cioè di quella guerra ( cioè violenza) le cui varie definizioni hanno in com une un concet t o: schiavizzare la volont à, l'uom o singolo o associat o per sot t om et t ere il paese, l'associazione l'I st it ut o cui l'uom o appart iene. Prim a d'individuare t ali segni ci sem bra però necessario accennare brevem ent e a quelli che sono i canoni della guerra rivoluzionaria. La guerra rivoluzionaria si carat t erizza rispet t o a quella t radizionale per l'assenza di scrupoli m orali in chi la conduce. Si t rat t a d un m et odo lont ano dalle t radizioni del m ondo Occident ale in generale e dell'Europa in part icolare. La conquist a della popolazione è il suo obiet t ivo principale e viene perseguit o con t ut t i i m ezzi anche i più subdoli, senza rispet t o e, se necessario, con ferocia. L'arm a preferit a dalla guerra rivoluzionaria è quella psicologica che è in perfet t a sint onia con il principio della conquist a della popolazione più che del t errit orio essendo il secondo com preso nella prim a. L'azione psicologica non può, se vuole essere valida, lim it arsi alla propaganda pura e sem plice. Sem bra m olt o chiaro che un perfet t o pluralism o delle idee sconfiggerebbe 13 la guerra rivoluzionaria e ancor di più una polverizzazione dei m ass m edia; ecco perché la guerra rivoluzionaria com bat t e, nella sua fase m eno m anifest a, il pluralism o a favore della unit ariet à. L'unit ariet à è sem pre accoppiat a a una idea forza: nel cam po sindacale ( unit i si vince) , nel cam po della dem ocrazia ( l'ant ifascism o) , in polit ica est era ( la dist ensione) , ecc. Avut o l'accesso ai m ass m edia la guerra rivoluzionaria, facendo ricorso a svariat e t ecniche di persuasione, riuscirà a t rasform are l'uom o da conquist are in arm a della st essa guerra ne abbia coscienza o m eno. I n quest a sua at t ivit à psicologica, la guerra rivoluzionaria avrà cura di fare apparire il t ut t o un processo nat urale, logico e inevit abile e, quello che più im port a, nasconderà l'esist enza coordinat rice di una m ent e che unisce in m odo organico t ut t i gli st rum ent i della guerra rivoluzionaria: quello psicologico, quello della violenza fisica e m orale, ecc. A quest o principio la guerra rivoluzionaria annet t e part icolare im port anza e ciò è dim ost rat o dalla violenza o dal silenzio più spiet at o con la quale vengono e furono accolt e le scarse iniziat ive cont rorivoluzionarie, nonost ant e t ut t o il pensiero m arxist a leninist a sia una conferm a della veridicit à della spregiudicat ezza della guerra rivoluzionaria. Gli at t acchi o i cont roat t acchi della guerra rivoluzionaria, il più delle volt e, non sono diret t i a dim ost rare l'infondat ezza delle asserzioni o a confut are. Ciò avviene anche per la m ancanza di argom ent i m a principalm ent e per il rispet t o della regola d'oro della guerra rivoluzionaria che vuole chi la conduce sem pre all'at t acco: non ci si difende m a si cont rat t acca accusando «il calunniat ore» di fascism o, ant idem ocrat icit à, corporat ivism o, ecc. Accuse ce ne sono per t ut t i, t ant e quant e la verit à, e ancor di più la m enzogna, ne suggeriscono. Nella st rat egia della guerra rivoluzionaria in polizia il vecchio Ordine Pubblico, Nuova Polizia e Franco Fedeli hanno grande rilievo, t ut t i insiem e si ident ificano nel «com it at o di coordinam ent o della P.S.», un com it at o fant occio nelle m ani della guerra rivoluzionaria Nuova Polizia è da considerare l'organo ufficiale di chi sost iene la 14 sindacalizzazione polit icizzant e della Polizia. I n Nuova Polizia vengono ospit at e le firm e più aut orevoli di chi ha rist ret t o t ut t a la quest ione Polizia nell'adesione alla Federazione unit aria. Da un at t ent o esam e degli scrit t i, art icoli e let t ere al Diret t ore si può, a nost ro parere, ricavare la cert ezza che Nuova Polizia è l'organo di chi conduce la guerra rivoluzionaria e ciò sia per il linguaggio, sia per i cont enut i, sia per la delim it azione che si è volut o im porre al problem a Polizia. L'azione è variam ent e art icolat a m a si scorge sicura la sua adesione ai canoni fondam ent ali t ipici della guerra rivoluzionaria. La pressione psicologica, che spesso si t rasform a in azione, è quella classica e va da quella generalizzat a a quella individuale, est endendosi dalla m inaccia alla int im idazione. Essa viene at t uat a con lo scopo di t ent are la neut ralizzazione degli elem ent i indisponibili at t ivi e passivi all' adesione alla Federazione unit aria. L'uso della forza psicopolit ica per la quest ione Polizia, anche se non in m odo esclusivo, è affidat a a Nuova Polizia. Essa nell'azione di propaganda supera l'at t ivit à norm ale diret t a a ot t enere l'adesione alle proprie idee degli elem ent i at t ivi disponibili. Un prim o segno della presenza della guerra rivoluzionaria è dat o dall'assenza di una accusa chiara a chi sost iene l'adesione alla Federazione unit aria di condurre la guerra rivoluzionaria. Ci sono st at e accuse di com port am ent i ant icost it uzionali, e lo vedrem o, m a si è t rat t at o di denunce di episodi considerat i isolat i e non fat t i di un unico cont est o organico e t ot ale quale è la guerra rivoluzionaria. 15 LA TEM ATI CA DEL CON D I ZI ON AM EN TO PSI COLOGI CO Si è sost enut o che i fini della Polizia sono «civili» e non m ilit ari, che la m ilit arizzazione e una past oia all'efficienza, e che 1'esigenza di sm ilit arizzare nasce dalla necessit à di rendere i poliziot t i sogget t i e non ogget t o di dirit t o. Non si può parlare, a nost ro parere, di fini civili o m ilit ari, è l'organizzazione che qualifica un corpo o un Ent e com e m ilit are o civile: esist ono, cioè, dei fini che possono essere perseguit i con una organizzazione civile e alt ri con una organizzazione m ilit are, e non alt ro. Si è det t o che la m ilit arizzazione m ort ifica il poliziot t o e i suoi dirit t i civili e pert ant o è necessario sm ilit arizzare. La inadeguat ezza del regolam ent o di disciplina m ilit are, le ant iquat e norm e del codice penale m ilit are e la conseguent e m ancanza di dirit t i civili non possono giust ificare la sm ilit arizzazione. È uno st rano m odo d i t ut elare i dirit t i civili quest o che si int eresso solo dei poliziot t i e abbandona t ut t i gli alt ri m ilit ari. I l problem a dei dirit t i civili pot eva e può essere m igliorat o con legge, per t ut t i i m ilit ari. Poiché t ut t o ciò non è st at o sost enut o si deve credere che la sm ilit arizzazione è in via principale legat a ai com pit i della Polizia it aliana e non alla t ut ela m orale e civile dei poliziot t i, alt rim ent i ci si sarebbe bat t ut i per la inst aurazione di un m oderno concet t o di disciplina m ilit are at t raverso la revisione generale dello st at us m ilit are, nell'am bit o della cosiddet t a «dem ocrat izzazione» delle Forze Arm at e. Si è in alt ri t erm ini rit enut o che l'at t ivit à di Polizia è esercit abile at t raverso una organizzazione civile. Accet t at o quest o principio ne deriverebbe che solo alla nuova Polizia sm ilit arizzat a e solo ad essa, dovrebbero essere devolut i i com pit i di Polizia: l'Arm a dei Carabinieri perciò si dovrebbe int eressare solo di Polizia Giudiziaria m ilit are, m ent re al Corpo delle Guardie di Finanza verrebbero at t ribuit i solo quei com pit i che richiedono una st rut t ura m ilit are, alt rim ent i rest erebbe ingiust ificat a la sua organizzazione m ilit are. Ciò però non è seriam ent e 16 proponibile per t ut t a una serie di ovvi m ot ivi ed è perciò che il perché della sm ilit arizzazione della Polizia rim ane un m ist ero. D'alt ra part e, chi ha sost enut o da t em po la sm ilit arizzazione del Corpo delle Guardie di P.S. non ha fornit o una valida m ot ivazione. Si è ricorsi a t ut t a una serie di parole senza significat o sost anziale delle quali il vocabolario polit ico è m olt o fornit o. Le argom ent azioni a favore della sm ilit arizzazione della Polizia hanno quasi sem pre palesat o sufficienza per le ist it uzioni m ilit ari, sospet t i verso le Forze Arm at e dello St at o e com unque si sono dim ost rat e non valide sot t o il profilo logico. Spesso, in verit à l'affanno ha avut o l'obiet t ivo di nascondere il discorso vero: quello polit ico. L'unica vera rispost a la fornisce Giancarlo Lehner che definisce la sm ilit arizzazione un «cavallo di t roia» ( 1) . Una riprova di ciò è dat a dalla infondat a eguaglianza, sost enut a anche da aut orevoli esponent i del m ondo polit ico, t ra sm ilit arizzazione ed efficienza, a significare che le ist it uzioni m ilit ari sono inefficient i. Si è spesso confuso lo st at us m ilit are con la burocrazia, at t ribuendo al prim o deficienze dovut e alla seconda. Alt re volt e ci si è post i sul piano delle afferm azioni cat egoriche: «la Polizia ha una funzione civile?» «La Polizia è civile in quasi t ut t i gli alt ri paesi! », ecc. senza ult eriori argom ent azioni confondendo la funzione con l'organizzazione o lim it ando la com parazione al solo st at us, senza t enere alcun cont o del cont est o sociale e cost it uzionale e delle polizie ogget t o della com parazione. L'insufficienza di analisi appare evident e se si esam inano i proget t i originali dei vari part it i; t ut t e le soluzioni rendono lo st at us di m ilit ari una sem plice quest ione di et ichet t a. Esse non snat urano, infat t i, i principi qualificant i dell'essere m ilit are: gerarchia, disciplina, subordinazione e, quello che più cont a, il diviet o penale di ast enersi dal lavoro. La riform a, quindi, non sm ilit arizzerà, di fat t o la Polizia. Bast a com parare le norm e disciplinari e penali che si ( 1) Giancar lo Lehner, Dalla parie dei poliziot t i, Mazzot t a, Milano 1978, pag. 159. 17 vorrebbero applicare al nuovo poliziot t o con quelle at t uali esist ent i, per rendersi cont o che si vuole ingannare il poliziot t o: un cam bio di et ichet t a e nulla più. I l concet t o non è accet t abile da coloro i quali hanno sem pre ident ificat o il m ilit are con i t acchi sbat t ut i, il signorsì, i lim it i di presidio e t ut t i quei com port am ent i rigidam ent e st upidi legat i a un insiem e di fat t ori che, com unque, vanno scom parendo o, sono già scom parsi, sia dalle caserm e della Polizia sia nei rapport i t ra superiore e inferiore. Quindi di fat t o si rim ane m ilit ari. Perché allora si vuole ufficialm ent e sm ilit arizzare? Chi la propone l'ha considerat a una necessaria prem essa per la sindacalizzazione? I n effet t i lo scopo era di rendere più accet t abile, all'opinione pubblica, la polit icizzazione della Polizia. Era più difficile sost enere la sindacalizzazione di un Corpo m ilit are. Allora si è creat o prim a il binom io fit t izio: sm ilit arizzazionesindacat o. Poi, quello illogico: sindacat o senza aut onom a forza cont rat t uale- adesione alla t riplice. Sost enere la sindacalizzazione «at ipica» dei m ilit ari era senza dubbio più coerent e m a forse avrebbe richiest o m aggior t em po per una più at t ent a valut azione ( t em po che è poi t rascorso ugualm ent e) . I n dirit t o non sem bra che esist ano rem ore per un sindacat o dei m ilit ari, e anche quando le st esse si vogliano riferire all'art icolo 98 della Cost it uzione bisogna subit o afferm are che sia i m ilit ari sia i poliziot t i, ( m ilit ari o civili) sono sogget t i in m at eria sindacale alla st essa norm at iva cost it uzionale. Det t a norm at iva prevede: la libert à sindacale per t ut t i, ( art . 39) ; la facolt à del Legislat or e ordinario di consent ire o m eno l'iscrizione ai part it i polit ici ai m ilit ari, ai poliziot t i e ad alt re cat egorie di cit t adini ( art . 98) ; l'obbligo del Legislat ore di regolam ent are il dirit t o di sciopero ( art . 40) ; il principio che gli uffici pubblici siano organizzat i in m odo che siano assicurat i il buon andam ent o e l'im parzialit à dell'Am m inist razione ( art . 97) . I n sint esi si può afferm are che la Cost it uzione non viet a in m odo assolut o ai m ilit ari e poliziot t i la cost it uzione di associazioni sindacali, il cui dirit t o di sciopero deve essere 18 regolat o e non annullat o. Solo quest 'ult im a ipot esi sarebbe incost it uzionale. L'art . 97 in part icolare int roduce un elem ent o lim it at ivo, secondo noi, perché è difficile dim ost rare che un sindacat o aderent e alla Federazione Unit aria CGI L- CI SL- UI L garant irebbe «l'im parzialit à» della Polizia. L'adesione cost it uisce anche una negazione logica olt re che giuridica. «L'adesione consent irà nuovi rapport i t ra i cit t adini e i poliziot t i», si dice. Non è necessario: il rapport o è già ot t im o. I l cit t adino sa della presenza del poliziot t o sulla st rada là dove è il pericolo. I l poliziot t o «sent e», del cit t adino onest o, l'aiut o m orale che non rest erebbe influenzat o dall'adesione o m eno alla Federazione Unit aria. L'elem ent o che governa il rapport o t ra cit t adino e poliziot t o non è la «frat ellanza sindacale» m a il fare il proprio dovere am m inist rando la legge con giust izia ed equit à da una part e e l'osservanza delle leggi dello St at o dall'alt ra. Si è parlat o di evit are l'im piego ant ipopolare della Polizia: quest o non è un problem a della Polizia è un problem a polit ico. È il Governo che ne deve rispondere innanzi al Parlam ent o: cosi prevede la Cost it uzione. Non si può superare la quest ione con pericolose collusioni t ra Polizia e m ovim ent o sindacale. I n t ut t i i paesi civili e avanzat i al cit t adino corrisponde il lavorat ore. Se in I t alia ciò non avviene non è com pit o della Polizia realizzarlo m a del Parlam ent o. I l poliziot t o può e deve cont ribuire quando esercit a i dirit t i polit ici vot ando com e m eglio crede. Viceversa si at t ribuirebbe al poliziot t o una com pet enza che egli non ha. Una logica diversa non appart iene alla form a di St at o scelt a dal nost ro cost it uent e m a ad alt ra dit t at oriale e arret rat a. Rinunciare al dirit t o di sciopero facendolo esercit are per delega alle alt re cat egorie di lavorat ori, com e afferm ano i faut ori dell'adesione, significa in ult im a analisi non possedere l'aut onom ia decisionale: la decisione dello sciopero sarà sem pre, in ogni caso, della Federazione. Alla suddit anza verso il Governo ( com e sost egno) si sost it uirebbe quella verso la Federazione Unit aria. Allora ci si pot rebbe, chiedere, am m esso che non sia possibile 19 fornire il sindacat o di Polizia di aut onom ia decisionale, quale delle due suddit anze scegliere. I l discorso divent a ancora più com plesso se si accet t a la valida t esi di alcuni giurist i, secondo i quali la Federazione Unit aria t ende di fat t o a condividere una crescent e sfera di responsabilit à di Governo con l'esecut ivo. Ciò porrebbe elem ent i spuri nella individuazione della cont ropart e del sindacat o di Polizia e renderebbe ancora più chiara la polit icizzazione della Federazione connessa alla cit at a responsabilit à di Governo. Se alla Dem ocrazia Crist iana è st at a rim proverat a la gest ione vent ennale della Polizia si è anche am m essa «la pesant e e frenant e t ut ela della federazione Unit aria e del PCI » sul m ovim ent o della sindacalizzazione della Polizia ( 2) . Ciò cost it uisce un'enorm e cont raddizione, infat t i, pure acet t ando la t esi che la DC ha im piegat o la Polizia per fini di part it o c'è da chiedersi se la «t ut ela frenant e del PCI e della Federazione Unit aria» non sia già una form a indiret t a di gest ione della Polizia per fini di part it o, con una fondam ent ale differenza. Se la DC ha gest it o la Polizia con i suoi Governi, è pure vero che essi hanno sem pre governat o : on la fiducia del Parlam ent o sovrano, quindi, indiret t am ent e con l'assenso della m aggioranza degli it aliani, cioè nel rispet t o del principio della m aggioranza: principio fondam ent ale della form a di St at o di dem ocrazia classica, che poi è l'unica in cui una soluzione cont rast a con il m inor num ero possibile di scelt e individuali. Con la «t ut ela frenant e» chiaram ent e dichiarat a la Federazione Unit aria e con essa il PCI prim a ancora di averne t it olo e onere cost it uzionale com pie un at t o di gest ione della Polizia senza neanche doverne dare cont o al Parlam ent o. Avere ot t enut o ciò è uno degli effet t i dell'azione della guerra rivoluzionaria. Un alt ro elem ent o im port ant e, che com plet a la t em at ica im piegat a dalla guerra rivoluzionaria, è l'at t acco all'I st it ut o del Prefet t o. I n t ale at t acco si not ano due carat t erist iche; ( 2) Giancarlo Lehner, Dalla part e dei poliziot t i, Mazzot t a, Milano 1978. 20 una peculiare e una generale. La prim a è facilm ent e riscont rabile in quant o è evident e il t ent at ivo di dem olire l'I st it ut o del Prefet t o e non il m odo fascist a forse solo ant iquat o di gest irlo. Cosi si evidenziano solo gli «sciacquini» dei Prefet t i e non anche quelli dei Quest ori, alt ret t ant o num erosi; com e pure, non è st at o m ai espresso il giust o disprezzo nei confront i di chi arruolat osi guardia di Polizia ha accet t at o di fare il cam eriere. E se una volt a cost oro pot evano giust ificarsi dicendo di essere st at i cost ret t i analoga cosa non possono dire, alm eno dal gennaio 1977 in poi. Rispet t ando una regola generale della lot t a, proprio i Quest ori nat urali ant agonist i dei Prefet t i sono st at i affiancat i nella loro «bat t aglia al Prefet t o» dalla guerra rivoluzionaria. Si coniano, cosi, i m ot t i: «fuori i Prefet t i [ ...] la Polizia ai poliziot t i [ ...] i Quest ori ai post i di com ando [ ...] largo ai t ecnici». Gli argom ent i im piegat i per sost enere t ali m ot t i sono t alm ent e banali che risult a evident e il loro carat t ere st rum ent ale cont ro l'I st it ut o del Prefet t o. La fallim ent are gest ione Parlat o rende ancora più risibili cert e afferm azioni. Con quest o non int endiam o cert o afferm are che vogliam o perpet uare lo sciacquinaggio e che siam o cont ro la presenza dei «t ecnici» al vert ice della Polizia. I l Minist ero dell'I nt erno, com e è not o, è organizzalo in Direzioni generali fra le quali la Direzione Generale della P.S. che è art icolat a in Servizi, Divisioni e Sezioni ret t e dal personale cosiddet t o prefet t izio. I Diret t ori di Servizio, Divisione e Sezione hanno alle loro «dipendenze»: colleghi dello st esso ruolo diret t ivo, personale civile della carriera di concet t o e personale m ilit are del Corpo delle Guardie di P.S. Poche Divisioni e Sezioni sono diret t e da funzionari di P.S. e ancora di m eno sono diret t e da Ufficiali del Corpo delle Guardie di P.S. Com e si può const at are è un perfet t o guazzabuglio di persone con st at i giuridici diversi, ecc. Non int endiam o, però, accom unarci a chi sost iene che è necessario sost it uire t out court i prefet t izi con i «t ecnici» della Polizia ( funzionari e ufficiali) per m igliorare le cose, e 21 ciò non per cont rariet à al principio dell’«uom o giust o al post o giust o», anzi! Prim a ancora dell'uom o giust o ci sem bra, infat t i, necessario definire il post o, ovvero le com pet enze e le responsabilit à dell'ufficio. Non si può, quindi, prescindere nel discorso in quest ione dalle ridefinizioni di com pit i da at t ribuire. Appare chiaro com e sia dom inant e definire il cosa ( ufficio) at t ribuire prim a ancora di dire a chi: solo conoscendo i com pit i dell'ufficio si pot rà st abilire chi pot rà essere in grado di dirigerlo. Sem bra cosi ovvio eppure le com pet enze dei vari uffici del Minist ero e anche in periferia sono un rebus. At t ualm ent e il Capo ufficio ha la sola preoccupazione, che è poi una cost ant e, di dim ost rare, per ogni problem a di cui è invest it o, che la com pet enza è dell'ufficio accant o. La com pet enza specifica del Capo ufficio, a nost ro avviso, è m eno im port ant e della definizione delle com pet enze e st rut t ure dell'ufficio st esso. Un ufficio non organizzat o sarà sem pre inefficient e anche con un dirigent e com pet ent e, un ufficio organizzat o «riget t erà» il Capo ufficio inet t o e incapace. La pret esa del Quest ore a essere considerat o l'unico det ent ore del dirit t o a essere nom inat o Capo della Polizia t rova un lim it e logico nel fat t o che non necessariam ent e il Quest ore ha esperienza in t ut t i i set t ori da coordinare anzi, quasi sem pre ha una conoscenza solo set t oriale. Meglio del Prefet t o, si dirà, che non ha neanche quella! Può darsi, m a non è azzardat o sost en e r e che la conoscenza set t oriale può anche sort ire effet t i ancora più negat ivi sul coordinam ent o in general e , in quant o il set t ore ben conosciut o può prevalere su quelli m eno not i e m agari più im port ant i. Chi, invece, non ha conoscenze t ecniche set t oriali m a capacit à m anageriali può anche riuscire m eglio. La pret esa del Quest ore avrebbe un più valido fondam ent o se, com e avviene in alt ri Corpi, ai m assim i gradi si arrivasse, per legge, dopo aver percorso, sia quale subordinat o sia quale dirigent e t ut t i i set t ori operat ivi. 22 Una societ à o collet t ivit à è ordinat a, efficient e ed efficace quando ognuno gioca un suo ruolo ben preciso; sarà com pit o della direzione collegare i ruoli fra di loro in m odo organico finalizzandone l'azione. Per lim it arci ai servizi di support o agli operat ivi, p e r esem pio Telecom unicazioni e Mot orizzazione, val e n d o , le st esse argom ent azioni anche per gli alt ri set t ori, possiam o sezionare t ut t a la problem at ica in quat t ro fasi: a ) form ulazione della ipot esi operat iva; b) ricerca dello st rum ent o t ecnico e giudizio t ecnico operat ivo ( aderenza dello st rum ent o all'ipot esi operat iva form ulat a) ; c) giudizio econom ico operat ivo a livello t ecnico e polit ico; d) acquisizione del m ezzo t ecnico. L'errore che at t ualm ent e viene fat t o ( in effet t i per la guerra rivoluzionaria è solo un pret est o) è quello di pensare di sost it uire i prefet t izi in at t ivit à che in t ant o cost it uiscono pot ere in quant o si evolvono in un sist em a disordinat o nel quale la burocrazia, t ra l'alt ro, spesso è fine a se st essa e non si sposa con la responsabilit à e non finalizza nulla se non la propria sopravvivenza. La bat t aglia giust a secondo noi, invece, è quella diret t a a «ordinare» le cose secondo la logica; quindi, non bat t aglia ai Prefet t i o ai Quest ori ( che poi è m ero pot ere) m a chiarificazione delle com pet enze e at t ribuzione delle responsabilit à. Secondo quest a nost ra via risult erà m olt o difficile per chiunque sost enere che ai prefet t izi spet t a em et t ere giudizi t ecnico- operat ivi, econom ico- operat ivi o form ulare ipot esi operat ive, non capendo nient e di Polizia; sarà più facile pensare a una loro st raordinaria com pet enza am m inist rat iva per l'acquisizione degli st rum ent i. Così definit a la quest ione e i vari uffici si com prende pure com e la figura del Capo della Polizia si sgancia dal m ondo specifico della Polizia per divent are il pianificat ore, il m anager che deve saper coordinare degli elem ent i not i e bast a. Non è il caso di spendere m olt e parole per sost enere che quest e qualit à possono benissim o risiedere in una 23 persona qualunque ( Quest ori e Prefet t i com presi) , e non risiedere in un Quest ore dei nost ri che ha fat t o sem pre e solo servizi di 2 a Divisione o in un Prefet t o che t ut t o ha t rat t at o t ranne che affari di Polizia in senso t ecnico. Accet t at o quest o principio e rit ornando all'esem pio di prim a, va da sé che i prefet t izi, quando l'operat ivo avrà st abilit o il m ezzo da acquisire, il t ipo di poligono da cost ruire, i servizi della caserm a da esalt are e via di quest o passo, dovrà avere quale unica preoccupazione l'acquisizione del m ezzo o servizio indicat o e nient e alt ro. Ci sem bra insensat o im piegare i poliziot t i in at t ivit à unicam ent e am m inist rat ive. Occorre precisare anche se è ovvio che lo st rum ent o t ecnico non deve essere int eso in m odo ridut t ivo essendo t ale l'aut om ezz o , la radio, la t elecam era, le arm i, m a anche: una t ecnica nuova di int ervent o per part icolari servizi, un nuovo piano regionale di prevenzione o repressione, u n a t at t ica di im piego dei repart i in O.P., più efficace sist em a di addest ram ent o, ecc. La com plessit à di t ut t a la problem at ica fa si che quelli che abbiano definit o «giudizi t ecnico- operat ivi ed econom icooperat ivi» non si possono affidare a una sola persona, seppure preparat a, bensì a una com m issione di espert i, per fare in m odo che ogni m ezzo o servizio sia aderent e il più possibile all'ipot esi operat iva e nel cont em po si renda il più possibile flessibile nell'im piego, cioè idoneo a svolgere una pluralit à di servizi. Una com m issione che rappresent i ciascun set t ore operat ivo e non una sola persona che può anche capit are bizzarra. Una com m issione perm anent e, a t em po pieno, e rinnovat a alm eno ogni due anni per non far perdere, a ogni suo elem ent o, il cont at t o con la realt à operat iva in cont inuo m ut am ent o. Più in part icolare la com m issione pot rebbe anche, com parando le esperienze est ere, provvedere alla: 1) form ulazione dei piani operat ivi di em ergenza a t ut t i i livelli per m at eria e t errit orio; 2) individuazione delle t ecniche collet t ive e individuali di int ervent o; 24 3) definizione degli organigram m i delle st rut t ure delle procedure degli uffici; 4) individuazione degli st rum ent i t ecnici e logist ici. Tut t a quest a at t ivit à in concret o si pot rebbe m anifest are con circolari organizzat ive ordinat ive esplicat ive alla periferia, con riferim ent o alla realt à operat iva e non inut ili e inconcludent i disposizioni t eoriche, com e avviene già adesso. Per essere reale ogni ordine dovrebbe riferirsi ai veri organici di uom ini e m ezzi e non a quelli ideali com e prevedono le belle circolari ( anche rilegat e) , a esem pio, della Crim inalpol. Per essere reali, insist iam o, le circolari dovranno coordinare l'elem ent o um ano e t ecnico disponibile per raggiungere un obiet t ivo reale e non quant it à e qualit à ipot et iche e ideali. Quest e ult im e e sono at t uali, non raggiungono nessun obiet t ivo e la loro grossolana inapplicabilit à cost it uisce, inolt re, un alibi per i responsabili periferici. È anche per quest o che si assist e al cat t ivo im piego del poco personale e dei buoni m ezzi e st rum ent i a disposizione m ent re il responsabile operat ivo del servizio, al quale è at t ribuibile t ale cat t ivo im piego, giust ifica gli scarsi risult at i conseguit i afferm ando che avrebbe bisogno di quest o e quello, che è anche previst o da t ale circolare. Com e si può not are, a conclusione di quest o capit olo, t ut t i gli argom ent i dell'int era t em at ica ( dalla sm ilit arizzazione all'adesione alla Federazione Unit aria e alla direzione della Polizia) sono affront at i con slogan, senza una finalizzazione univoca, con superficialit à enorm e e privi di accost am ent i a schem i logici. Non pot endo ipot izzare l'incapacit à si deve pensare invece, alla presenza di una precisa volont à. Quest o m odo di affront are la riform a della Polizia è un segno della presenza della guerra rivoluzionaria. N . B . Per la com pilazione di quest o capit olo ci si è avvalso, di art i- I oli apparsi sulla rivist a «Ordine Pubblico» del 1977. 25 GLI STRUM EN TI D ELL'AZI ON E PSI COLOGI CA I l 6 novem bre del 1976 il Ten. Col. Crisafi prendendo la parola in una riunione di ufficiali convenut i a Rom a presso l'Accadem ia di P.S., in rappresent anza di quasi t ut t e le Regioni d'I t alia, nel t ent at ivo di convincere l'assem blea, con t ut t a una serie di am m iccam ent i, fece int endere chiaram ent e che sue «alt e am icizie» ( Cossiga) consigliavano, per essere credibili, di scegliere l'adesione alla Federazione unit aria. I l Maggiore Signoret t i, dallo st esso m icrofono, aggiunse che occorreva «non definire aut onom o il sindacat o per evit are l'accusa di corporat ivist a o fascist a», ne derivava cosi la necessit à di aderire alla Federazione. I n ent ram bi i casi risult a evident e la preoccupazione di perdere l'aut obus dem ocrat ico individuando una scelt a necessaria e inelut t abile, anche se non convint a: a una scelt a non convint a uno spirit o libero preferisce una non scelt a. I n assenza di secondi fini quest e frasi sono una dim ost razione di presenza di guerra rivoluzionaria. I nfat t i, non si discut e sulla bont à di una scelt a m a essa viene consigliat a pavent ando la preoccupazione di una rit orsione in caso di scelt a cont raria. I n quest i casi è difficile individuare il lim it e in cui l'opport unism o personale cede il post o agli effet t i dell' azione psicologica della guerra rivoluzionaria. È cert o che in ent ram bi i casi si favoriscano i fini della guerra rivoluzionaria. Nella fase iniziale, cioè quella m eno m anifest a, l'opport unist a è l'elem ent o più ut ilizzat o dalla guerra rivoluzionaria. Egli t ra gli elem ent i disponibili è il preferit o. L'assenza di una precisa ideologia, e la presenza di una fort e volont à di pot ere e di carriera rendono l'opport unist a un uom o spregiudicat o senza scrupoli m orali e di corret t ezza: è l'elem ent o ideale della guerra rivoluzionaria. Cosi, cam pioni di com port am ent i sicuram ent e fascist i, con l'adesione, sono st at i cresim at i «soldat i dem ocrat ici della 26 Polizia». Loro con t ale scelt a, m olt o spesso ( o di sovent e) in palese cont raddizione con il loro passat o rem ot o e prossim o, si sono post i al sicuro dagli at t acchi della guerra rivoluzionaria; che ne sfrut t a il pot ere e il nom e per diffondere l'idea. Se il nuovo soldat o dem ocrat ico ricopre qualche incarico im port ant e ( Generale, Colonnello e I spet t ore) sarà possibile «convincere» o alm eno neut ralizzare e, com unque, cont rollare gli elem ent i non disponibili. Tra i «clandest ini» ( quelli che si riunirono prim a della circolare Cossiga) vi sono esem pi di gent e com prom essa perché punit a. Bene si è espresso il Gen.Quart uccio scrivendo che è «un po' t roppo scom odare la Carboneria e il Risorgim ent o» quando, invece, vant arsi di aver agit o nella clandest init à e in cont rast o con le leggi approvat e da un libero Parlam ent o non può richiam arci alla m em oria i Mart iri di Belfiore o Pellico o Confalonieri che operarono in regim e di palese e t orm ent at a oppressione; m a solo ricordare un qualcosa che olezza st ranam ent e di «squadrism o ant em arcia» cioè di quella m ent alit à per cui cert e m inoranze vogliono t em pest ivam ent e abbandonarsi nelle braccia del presunt o vincit ore. M.G. di Torino su Nuova Polizia indirizza una let t era apert a al Col. Aubert ( 3) . Dopo avere elogiat o la posizione progressist a dell'ufficiale in m erit o alla «problem at ica connessa alla crescit a civile nella P.S. », ha rim proverat o allo st esso con «t oni rispet t osi di alt ri t em pi» di predicare bene e razzolare m ale scrivendo t est ualm ent e: «non m i sem bra giust o né dem ocrat ico negare con t oni t roppo aut orit ari a un Ten. Col. del Corpo il dirit t o di rilasciare dichiarazioni di pieno sost egno e adesioni al m ovim ent o, a un organo di st am pa. Com e pure non ci sem bra um ano rifiut are sdegnosam ent e a un suo subordinat o il perm esso speciale a causa di un grave lut t o fam iliare». Nel successivo num ero di gennaio della st essa rivist a la vicenda veniva chiusa con un t rafilet t o «a Cesare quel ch'è di Cesare» a firm a della redazione. I n esso si riconferm a la ( 3) Nuova Polizia n. 10/ 1977. 27 st im a al Ten. Col. Aubert perché da una indagine non risult ava vera la quest ione del perm esso negat o. L'indagine non era st at a est esa, invece, al diviet o im post o dal Ten. Col. Aubert al collega di rilasciare dichiarazioni, il che legit t im a il sospet t o che alm eno su quest o punt o M.G. abbia scrit t o la verit à. Quest a accusa ci sem bra in linea con un alt ro dat o di fat t o. I l Ten. Col. Aubert nel salone dell'Accadem ia nel novem bre del 1976 fece precedere ogni suo int ervent o da «sono un dem ocrat ico e pert ant o...». A m em oria d'uom o i veri dem ocrat ici sono st at i definit i t ali dagli alt ri. «Chi crede veram ent e nella dem ocrazia, può difenderla solam ent e prat icandola», ha anche scrit t o giust am ent e M.G. di Torino. Aut o definirsi dem ocrat ici, infat t i, quasi sem pre nasconde qualcosa, spesso il fondat o t im ore dell'accusa cont raria. L'episodio, che per quant o riguarda il Ten. Col. Aubert si com m ent a da sé, dim ost ra, aldilà della effet t iva veridicit à di quant o ha riferit o M.G. di Torino, la validit à di quant o abbiam o scrit t o sugli opport unist i quali elem ent i preferit i dalla guerra rivoluzionaria. I nfat t i, un sim ile episodio quando accade con un elem ent o non disponibile, a qualsiasi t it olo, alla idea dell'adesione, viene t rat t at o in m odo diverso. È facile im m aginare quale sarebbe st at a la reazione di Nuova Polizia se quant o è st at o scrit t o cont ro Aubert fosse st at o scrit t o cont ro il Magg. Mosca o alt ri not oriam ent e, e decisam ent e, cont rari alla polit icizzazione della Polizia. Ai propri elem ent i la guerra rivoluzionaria perdona t ut t o. Di cont ro e sicuram ent e non avrebbe consent it o, im punem ent e a un poliziot t o at t ivam ent e indisponibile all'adesione quant o ha consent it o al M.llo Font ana fondat ore del com it at o «clandest ino» di I m peria il quale ha giust ificat o la sua t rascorsa sim pat ia per il MSI con le seguent i e t est uali parole: «Dovevo com port arm i in un cert o m odo per non rischiare di essere licenziat o. Dovevo fare il fascist a. I m iei superiori, sia civili sia m ilit ari, provenivano quasi t ut t i dal passat o regim e e avevano il cervello e gli at t eggiam ent i da nazifascist i. Non m i avevano insegnat o nient e sulle leggi, regolam ent o, cost it uzione, il 28 m io com pit o era solo quello del m anganellat ore. Non m i ci volle m olt o per capire che gli effet t ivi, esclusi i pochi ex part igiani, erano t ut t i com e i m iei superiori. Spiavano il m io com port am ent o, il m io m odo di esprim erm i per quant o riguardava l'idea polit ica. Fui cost ret t o addirit t ura a invent arm i di avere aderit o alla RSI ...». Quest e afferm azioni lasciano est erefat t i per la loro assurdit à e sono un elem ent o classico della presenza della guerra rivoluzionaria non t ant o per la inconsist enza e l'incredibilit à del loro cont enut o, che rasent a il grot t esco, quant o per la idiozia che la guerra rivoluzionaria spera sia present e in coloro cui è diret t o il m essaggio. «Fui cost ret t o a invent arm i di avere aderit o alla R.S.I .». Ma com e è possibile giungere a t ant o? Speriam o che m em ore della nost ra incredulit à il M.llo Font ana non dirà un giorno: «Fui cost ret t o ad aderire alla Federazione unit aria». Si può com unque concludere afferm ando che con l'adesione si guadagna l'im m unit à e, nei lim it i in cui si lascia alla guerra rivoluzionaria l'ut ilit à della propria presenza nelle sue file, si può anche essere arrogant i: esem pio di arroganza dem ocrat ica. 29 I L SI STEM A D ELLA M EN ZOGN A Nei regim i in cui l'ingiust izia è ist it uzionalizzat a,'la guerra rivoluzionaria non ha bisogno, com e st rum ent o, della m enzogna essendo sufficient e la verit à per «conquist are le popolazioni», e, pert ant o, in essi la lot t a assum e una fisionom ia quasi esclusivam ent e m ilit are. Nel nost ro caso non esist endo t ale condizione la guerra rivoluzionaria ha necessit à della m enzogna com e m et odo principale il quale, e lo vedrem o, sarà int egrat o, quando necessario, da alt re at t ivit à. Quindi il sist em a pianificat o della m enzogna è il m et odo principale im piegat o dalla guerra rivoluzionaria. Lo abbiam o già scrit t o a proposit o di t em a del condizionam ent o psicologico e ancora prim a accennando al superam ent o della norm ale dialet t ica polit ica. I l veicolo classico della m enzogna non può che essere il linguaggio ecco perché part icolare cura è st at a riservat a alla ricerca di appropriat i slogan. Essendo la guerra rivoluzionaria una guerra t ot ale la quest ione Polizia diviene una part e del t ut t o per cui in t ut t i i suoi aspet t i va a inserirsi in un quadro generale di sovversione che, pert ant o, ne diviene il nat urale support o; t ut t avia alcuni t erm ini specialist ici andavano st udiat i proprio per la Polizia. I l com pit o non era dei più facili in quant o occorreva passare da un linguaggio arrogant e, violent o, sprezzant e, post o in essere per anni, a un alt ro m it e, t ranquillo, rispet t oso. Tut t o quest o non pot eva non essere at t uat o senza la m enzogna. «La inconcludent e e t rent ennale gest ione dem ocrist iana della Polizia con i suoi Tam broni, Scelba e alt ri golpist i hanno sem pre alim ent at o la bat t aglia dei poveri t ra poliziot t i e classi lavorat rici». Cosi viene accollat a la responsabilit à della violenza passat a individuando anche un nem ico com une da com bat t ere: la DC quasi fascist a. I m ort i t ra i poliziot t i vengono 30 assom m at i a quelli t ra i dim ost rant i e poi, t ut t i, at t ribuit i alla st essa gest ione. Con accort ezza sono st at i abbandonat i i t oni sprezzant i riversat i per anni nei confront i dei m ilit ari in genere, per evit are reazioni, e ci si è affidat i a un'enorm e grossolana, bugia che lega la m ilit arizzazione della P.S. alla eccezionalit à di un m om ent o ( 31 luglio 1943) o addirit t ura allo scopo «di garant ire la fedelt à m onarchica» ( 4) : la eccezionalit à di un m om ent o rilevat a dopo più di t rent ’anni di Repubblica. At t raverso la ripet izione la bugia è st at a cosi assorbit a che fra gli st essi poliziot t i m olt o probabilm ent e non è più present e il ricordo che il Corpo di Polizia è st at o sem pre m ilit arm ent e organizzat o quando non è st at o m ilit are, pot endo escludere solo la parent esi fascist a, se non si vuole t enere cont o che, di fat t o, il fascism o m ilit arizzò t ut t o. Ma la bugia sguscia com e un'anguilla per t rovare una cert a credibilit à; cosi si appoggia allo st at us civile di t ut t e le Polizie Europee, quando deve sost enere la sm ilit arizzazione, m ent re chiede un sindacat o «at ipico» aderent e alla Federazione unit aria quando si rileva che negli st essi paesi i sindacat i di Polizia sono aut onom i; si rifà all'art . 39 della Cost it uzione che garant isce la libert à sindacale, m a ripudia l'art . 96 che dà facolt à al Parlam ent o di porre lim it azioni e t ut t o lo spirit o della Cost it uzione che si basa sulla divisione dei pot eri e sulle im parzialit à della pubblica am m inist razione. Si richiam a alla legalit à m a invit a i poliziot t i a prendersi il sindacat o anche cont ro la volont à del Parlam ent o e in presenza di una legge che espressam ent e lo viet a e che nel nost ro sist em a deve essere rispet t at a fino a quando la Cort e Cost it uzionale non la dichiara incost it uzionale. Si dice che «/ 7 celerino» da sem pre è st at o im bot t it o di odio e di irrazionale rancore verso scioperant i e cort ei m a si t ace della violenza operaia insinuando t ra l'alt ro, che quello di Annarum m a non fu un «barbaro assassinio», ( 4 ) Gino Giugni, Nuova Polizia, febbraio 1977, pag. 1 1 . 31 com e lo definì il Capo dello St at o, m a solo un incident e: la m enzogna al servizio della st rat egia dell'at t enzione. Lo st esso t erm ine «at ipico» cosi spesso im piegat o ha l'onere di vincere l'ult im a resist enza e fare accet t are dei concet t i che ist int ivam ent e si riconoscono ai lim it i della logica e del buon senso. Un'alt ra m enzogna fondam ent ale è quella che indica la presenza della Polizia in piazza cont ro la classe lavorat rice, Lehner ( 5) chiarisce m eglio: «per spezzare le reni al prolet ariat o it aliano», rievocando quello più fam oso del fascist a Mussolini sollecit ando così una chiara associazione di idee. È una m enzogna st rat egica perché indica anche il fine della guerra rivoluzionaria: arm are il m ovim ent o operaio o m eglio il part it o. Una com une int elligenza com prende, se non è condizionat a, che in uno st at o di dirit t o i canoni di com port am ent o della Polizia sono indicat i dalla legge alla quale deve sot t ost are anche il pot ere e non dalla ideologia. Quindi propagandare t ale afferm azione proponendosi com e obiet t ivo di far part ecipare i poliziot t i «da prot agonist i ai cort ei con lavorat ori e st udent i» ( 6) significa porsi al di fuori del sist em a dem ocrat ico. I l giudice Mario Sossi in m at eria scrisse: «[ ...] che cosa accade quando det erm inat i Corpi dello St at o t endono a t rasform arsi in fazioni polit icizzat e e collegat e più o m eno scopert am ent e a part it i e sindacat i? La sopravvivenza st essa dello St at o di dirit t o viene m inacciat a. È quest o il caso della pubblica sicurezza» ( 7) . I l sist em a della m enzogna può essere at t ivat o o m anipolando il significat o delle parole, oppure falsando la realt à. Esso si avvale anche del silenzio colpevole: è il caso di una vicenda che ha int eressat o il giornalist a Franco Fedeli capo carism at ico del m ovim ent o. ( 5) Giancarlo Lehner, Dalla part e dei poliziot t i, Mazzot t a, Milano 1978. ( 6) Grd. For t unat o Fedele Speciale unit ar io di Rassegna sindacale ( n. 6) ; Conquist e del lavoro ( n. 76) ; Lavoro it aliano ( n. 3) - 15- 24 febbraio 1977. ( 7) Mar io Sossi, Colpo di st at o st risciant e, «Gent e» del 14 gennaio 1978. 32 I l 12 febbraio 1953 egli veniva condannat o dal Tribunale di Livorno con la sent enza n° 92 insiem e ad alt ri, a 10 m esi di reclusione per avere «sim ulat o le t racce di un sequest ro di persona». I giudici inolt re ordinavano la sospensione della pena per t ut t i i condannat i t ranne che per il Fedeli a causa di «una precedent e condanna per delit t o». Quest o episodio non ha, in sé per sé, alcuna im port anza part icolare; inolt re, non ci int eressa conoscere la nat ura della «condanna per delit t o» che im pedi al Fedeli di usufruire della sospensione condizionale della pena. Ci int eressa rilevare, invece, com e ha reagit o Nuova Polizia per essa l'int eressat o. I n t ut t a la vicenda è st at o rispet t at o il principio che vuole la guerra rivoluzionaria sem pre all'at t acco. Essere st at o condannat o da un Tribunale non fascist a e per reat i non polit ici o assim ilabili, non fa piacere neanche al Diret t ore di Nuova Polizia. Cosi il fat t o viene definit o prim a uno «scherzo goliardico di 24 anni fa» ( 8) e successivam ent e «un m ovim ent at o e sfort unat o scoop giornalist ico di 26 anni fa [ ...] » ( 9) , non viene m ai rivelat o il cont enut o della sent enza, quasi a nasconderla; non si ent ra nel m erit o della quest ione si preferisce difendersi accusando gli avversari di im piegare «gli argom ent i della st am pa fascist a», solo perché era una copia fot ost at ica de «Lo specchio» il m ezzo usat o per inform are del fat t o, com e se ciò pot esse m ut are i fat t i st essi: è solo un t ent at ivo di apparire vit t im a di un at t acco fascist a t acendo con una m enzogna la vera colpa. ( 8) Nuova Polizia, febbraio 1977, pag. 35. ( 9) Nuova Polizia, m arzo 1978, pag. 39. 33 I DEE FORZA I l sist em a basat o sulla diffusione scient ifica della m enzogna sia at t raverso il m et odo diret t o, t ravisam ent o della realt à, sia at t raverso quello indiret t o, il silenzio sulla realt à, si avvale del linguaggio com e veicolo. Per essere efficace m aggiorm ent e la m enzogna deve t rovare un subst rat o em ot ivo collet t ivo reso perm eabile alla m enzogna e accurat am ent e preparat o sia at t raverso lo st esso sist em a della m enzogna, in un reciproco rapport o diret t o di causa e effet t o, sia at t raverso l'evocazione di idee m it o secondo i canoni più classici della persuasione occult a. Sono st at e cosi evocat e delle idee forza capaci di agire solo nel cam po della im pressionabilit à e non in quella della ragione. I l com it at o di coordinam ent o per la sm ilit arizzazione e per la sindacalizzazione del Corpo delle Guardie di P.S. venne cost it uit o con cura. I n esso è present e un com ponent e per ciascun part it o dell'arco Cost it uzionale, cioè quasi l'universalit à delle forze polit iche, e t ut t o ciò per disporre gli elem ent i disponibili verso l'ent usiasm o e quelli indisponibili verso la caut ela. Solo quando ufficialm ent e la DC assum erà la sua posizione ufficiale,, si pot rà not are che l'onorevole Fracanzani rappresent ava solo se st esso e pochissim i alt ri, lo st esso varrà per l'esponent e Repubblicano e Social Dem ocrat ico. I l com it at o di coordinam ent o, piano piano nella t erm inologia viene sost it uit o con il t erm ine «il m ovim ent o» al quale per m it izzarlo vengono at t ribuit e le origini m ist eriose e fat ali della clandest init à. Sulla falsa riga del «m ovim ient o» della falange Spagnola, a esso occorreva dare un capo anch'esso da m it izzare e veniva t rovat o in Franco Fedeli. I ndividuat a l'idea e il suo profet a non rest ava che creare le grandi azioni cont ro l'oppressore. Nascono cosí i precursori e i clandest ini vit t im e della repressione cioè i nuovi «fasci Lit t orio», i prim i, quelli della prim a ora. Non pot endo però 34 vant are grandi bat t aglie ogni episodio diviene m ot ivo di m it izzazione. Un esem pio per t ut t i. I l 28 dicem bre 1976 Franco Fedeli Diret t ore di «Ordine Pubblico» riceve il t elegram m a con il quale l'edit ore lo licenzia. I l Fedeli reagisce occupando la redazione. La cronaca dell'occupazione è raccont at a in quat t ro pagine del prim o num ero di Nuova Polizia ( febbraio 1977) con quest a prosa esilarant e che ha dell'incredibile e del grot t esco: vediam one i passi più salient i. «La m anifest azione di solidariet à, per t elefono, di persona, [ ...] non si cont ano più [ ...] . La rabbia cresce t ra i poliziot t i [ ...] t ut t i senza neppure conoscere esat t am ent e i t erm ini della vicenda parlano di m anovra polit ica [ ...] com incia la gara di solidariet à fra i poliziot t i anche nel dare una m ano alla redazione [ ...] . Un agent e risponde al t elefono, un 'alt ro procura le sigaret t e, un'alt ro port a il caffè, un brigadiere si preoccupa della cena [ ...] . I l 31 dicem bre alle ore 09,30 la propriet à fa st accare i t elefoni. Rest iam o isolat i. Quest o è il m om ent o più difficile e più pericoloso perché si rischia di non cont rollare più la sit uazione. Un am ico che veniva a t rovarci viene picchiat o. Fascist i o picchiat ori di St at o? L'am ico non ci aut orizza a rivelare l'episodio [ t i pareva...] la Polst rada t ut t a sarà in prim a linea per t ut t a l'occupazione [ ...] , la st anchezza com incia a farsi sent ire. Non si dorm e dal 29 dicem bre e specialm ent e Fedeli, sul quale cade quasi t ut t o il peso dell'occupazione ( m angia quando può e dorm e su una brandina da cam peggio) , avrebbe bisogno di riposo. I l collirio cam uffa m alam ent e il rossore degli occhi. I l m orale è buono. I l giorno 3 gennaio Cam illeri denuncia Fedeli per " occupazione indebit a di locali" [ . ..] una nuova provocazione. I l 6 gennaio l'edit ore querela Fedeli e Lehner per diffam azione per la " lunga m arcia dei lavorat ori della P.S. " st oria a punt at e su Ordine Pubblico. I l 7 gennaio il Pret ore reint egra Franco Fedeli, m a Cam illeri effet t ua un secondo licenziam ent o, davant i a t ant a farsesca arroganza Fedeli e i suoi collaborat ori decidono di abbandonare la sede del giornale». 35 La cronaca dell'occupazione m et t e in evidenza il t ent at ivo di creare, dal nulla, una grande bat t aglia. I l let t ore preso dalla prosa rom anzesca forse dim ent ica che l'occupazione avviene in un appart am ent o nel cuore di Rom a e non in una cit t à occupat a dai nazist i: a due passi dai t elefoni, panini e bignè. I n essa com e al solit o non m anca il richiam o dei picchiat ori fascist i anche se non provabile la loro presenza, unica assent e giust ificat a è la Cia. Non pot eva m ancare un cont ribut o alla creazione del m it o dell'uom o. I n t ale occupazione, infat t i, Franco Fedeli appare l'indom it o capo «sul quale cade quasi t ut t o il peso dell'occupazione» riuscendo a resist ere solo grazie alle scort e di …collirio? Un t rafilet t o sul num ero 3/ 1978 di Nuova Polizia dice: «at t accare il nost ro Diret t ore, pugnalarlo alle spalle, è uno dei com andam ent i principali delle dodici t avole del devot o ant iriform at ore [ ...] nella speranza di dist ruggere un uom o e con lui un giornale, una bandiera, una causa [ ...] ». Quest a è la qualificazione di dirit t o che spet t a a chi at t acca il m ovim ent o e il suo capo e ciò ci consent e a priori di conoscere quale sarà la nost ra sort e. 36 I L TERRORI SMO PSI COLOGI CO I l linguaggio im piegat o dai sost enit ori di un sindacat o aderent e alla Federazione unit aria nasconde con il disappunt o di una cont est azione ricevut a, di una confut azione degli avversari riuscit a, m a sicuram ent e l'odio e l'int olleranza più net t a per chi dissent e dalla loro linea. Non esist e num ero della loro rivist a ufficiale, che non esprim a quest o odio violent o. Un'azione di violenza generalizzat a condot t a sia at t raverso le let t ere al Diret t ore e con precisi art icoli anche a livello individuale che sono dei veri e propri «at t i t errorist ici educat ori», secondo il principio «colpiscine uno per educarne cent o». Molt i ufficiali superiori anziani sono st at i vit t im e di quest a azione e con l'adesione hanno t rovat o la prot ezione. L'at t acco al Magg. Carlo Mosca, ufficiale m olt o st im at o da chiunque l'abbia conosciut o, è un esem pio di quest a azione, il più classico, perché è sicuram ent e im m ot ivat o. L'unico difet t o del Mosca è in verit à quello di rient rare t ra gli elem ent i indisponibili at t ivi. L'art icolo più valido per dim ost rare quant o ci int eressa è quello apparso a pag. 38 del n. 3/ 1978 di Nuova Polizia. Non pot endo individuare nulla di illegale nel com port am ent o di Mosca che avrebbe consent it o facili at t acchi com e è avvenut o con alt ri, il giornale preferisce seguire la via generale dello scherno chiam ando beffardam ent e Mosca «il m inore» e il M.llo Tort orella, che ha espresso pubblicam ent e la st im a al proprio Com andant e, «prono adorat ore di idoli». L'art icolist a crit ica a Mosca il t ent at ivo di chiudere la m ensa e il ridim ensionam ent o degli alloggiam ent i senza indicarne i m ot ivi, e gli rim provera anche di applicare la legge prim a della circolare com e se quest o com port am ent o fosse illegale. Ciò st a a dim ost rare com e la guerra rivoluzionaria non ha lim it i neanche nel ridicolo o alm eno in quant o possa sem brare t ale. Se esist e veram ent e un com port am ent o illegale o ai lim it i del legale o com unque crit icabile t ant o m eglio. I n assenza di m ot ivi si ricorre all'azione em ot iva 37 ricorrendo a luoghi com uni creando il cam po em ot ivo o inserendo l'azione in t ale cam po. È da not are però che il lim it e del ridicolo sopra richiam at o non è riconoscibile da chi psicologicam ent e è condizionat o, da chi cioè si t rova in uno st at o definit o dagli espert i «St at o di ut ile idiot a». Un alt ro esem pio m olt o chiaro di quant o andiam o scrivendo, è dat o dall'art icolo apparso sulla st essa rivist a a pag. 32 del n. 7/ 8 del 1978. I n esso si m et t e in discussione la dem ocrat icit à del Gen. Arist a perché in una sua pubblicazione del 1962 ( t at t ica di Polizia e difesa dell'ordine pubblico) scrisse: «Canoni fondam ent ali d'im piego delle t ruppe in ordine pubblico sono: [ ...] il cont egno delle- t ruppe deve essere im pront alo a grande energia e in special m odo quando siano sogget t i a offese o debbano rim uovere blocchi st radali difesi [ ...] . Qualora si renda necessario front eggiare im provvise offese da part e di dim ost rant i che m et t ano in pericolo la vit a dei m ilit ari, il com andant e del repart o, dopo rapida e serena valut azione della sit uazione, può dare ordine di aprire il fuoco [ ...] . È opport uno ricordare, in proposit o, l'art . 17, riconosce ai cit t adini il dirit t o di riunirsi, purché ciò avvenga pacificam ent e senza arm i. I l che considerat o il significat o generico del t erm ine riunirsi, equivale a non riconoscere il dirit t o e quindi a evit are qualsiasi assem bram ent o, ovvero riunione o m anifest azione, sia pubblica che privat a, o cort eo cui part ecipino persone arm at e, i cui scopi ovviam ent e non sono pacifici. I nolt re, in m ancanza di una precisazione in det t a norm a, circa il genere delle arm i, di cui non debbono essere m unit i i part ecipant i alla riunione, bisogna int endere che si t rat t i di arm i di qualsiasi genere [ ...] m a anche t ut t i quegli alt ri arnesi at t i a offendere, che non possono essere port at i fuori dalla propria abit azione senza giust ificat o m ot ivo». Ment re una persona qualunque in quest o scrit t o non rileva nient e di eccezionale, e t ant o m eno elem ent i che dim ost rano l'ant idem ocrat icit à del Gen. Arist a, l'elem ent o condizionat o, invece, sofferm a il suo pensiero sull'uso delle arm i da fuoco non not ando che il generale lo prevede solo 38 quando è present e un «pericolo di vit a dei m ilit ari». Lo st esso art . 17 della Cost it uzione, pur t rascrit t o int egralm ent e, nella penna del, Generale divent a fascist a. I l giornale pone le virgolet t e anche al seguent e periodo: «per assem bram ent o si int ende un raggruppam ent o spont aneo e inorganizzat o di persone in luogo pubblico [ ...] l'assem bram ent o t alvolt a è t um ult uoso e, se riesce a organizzarsi, può t rasform arsi in una m anifest azione o in un cort eo. Di m assim a ogni assem bram ent o essendo suscet t ibile di t urbare l'ordine pubblico, viene disperso dall'aut orit à di P.S. prim a che prenda am piezza». Dove st a l'ant idem ocrat icit à in quest o periodo risult a un m ist ero per il recet t ore norm ale il quale individua in esso solo delle sem plici e not e definizioni olt re l'ipot esi di sciogliere gli assem bram ent i con la forza. Dopo aver «dim ost rat o» l'ant idem ocrat icit à del Gen. Arist a a Nuova Polizia non rest a che t rarre le conclusioni. «Se quest o è il pensiero del Gen. Arist a e se per quest e sue idee viene m ant enut o in servizio nonost ant e la legge lo viet i espressam ent e, si può capire in che m odo e con quali personaggi, si vuole gest ire il fut uro della Polizia, o, nell'event ualit à di una riform a dem ocrat ica, in quali m ani sarà affidat a». Non si indica però quale legge viet a di m ant enere in servizio il Generale ( esist e solo per gli ut ili idiot i) però si riesce a vederlo nel fut uro della Polizia nonost ant e in quel periodo al Generale m ancasse solo un m ese per la pensione. È t ant o fascist a il Gen. Arist a che nel 1969 si adoperò con alt o spirit o di legalit à a calm are gli anim i delle guardie negli am m ut inam ent i che seguirono, presso la caserm a Sant 'Am brogio di Milano, la m ort e di Annarum m à; am m ut inam ent i si badi bene diret t i cont ro la sinist ra. I n quell'occasione il fascist a Arist a venne spint onat o dai fascist i poliziot t i. Alla violenza individuale si affianca una violenza diret t a cont ro la generalit à degli opposit ori. L'accanim ent o con il quale viene sost enut a l'adesione alla Federazione unit aria, il livore e a volt e l'odio nei confront i degli elem ent i 39 indisponibili alla idea della «frat ellanza sindacale» ricorda i t em pi in cui l'odio era diret t o verso t ut t i i poliziot t i, in perfet t a arm onia con l'idea sindacale basat a sulla lot t a cioè violenza cioè odio di classe. L'odio del 1969 riappare prepot ent em ent e quando si afferm a che «Nel caso in cui il m ovim ent o dovesse int egrarsi com plet am ent e nella st rut t ura del sindacat o aut onom o e governat ivo rinunciando alla scelt a di classe, non si pot rà che t ornare a st ar cont ro i poliziot t i» ( 10) Quindi, qualora il m ovim ent o, in una ipot esi im probabile, per sua scelt a libera scegliesse l'aut onom ia, alla frat ellanza sindacale si sost it uirebbe il principio già not o: «Uno, cent o, m ille Annarum m a». Non si è in presenza quindi di un spont aneo e reciproco 'incont ro bensì di una violenza alla coscienza. Una m inaccia che evidenzia l'obiet t ivo finale, che è pure una t at t ica di guerra rivoluzionaria, che è quello di conquist are l'uom o poliziot t o per dist ruggere o com unque asservire l'I st it ut o Polizia. Quest i due esem pi sono significat ivi e m et t ono in evidenza quest i elem ent i carat t erist ici della guerra rivoluzionaria: • • • • la violenza psico- individuale è condot t a senza scrupolo con falsi obiet t ivi m oralizzant i m a con il solo scopo di int im orire l'avversario e cost ringerlo all'adesione o al disint eresse; essa non richiede la necessaria presenza di com port am ent i illegali o crit icabili nella persona da «convincere» alla resa; i t em i e la t erm inologia im piegat a non devono necessariam ent e riferirsi a fat t i reali. Non è t em ut o il ridicolo né devono convincere sul piano razionale m a su quello em ot ivo; la violenza si esercit a sem pre all'at t acco difficilm ent e viene dat a razionale rispost a alle accuse. ( 10) Giancarlo Lehner, Dalla part e dei poliziot t i, Mazzot t a, Milano 1978, pag. 264. 40 ATTI VI TÀ DI SUPPORTO ALL'AZI ONE PSI COLOGI CA L'azione di condizionam ent o psicologico è accom pagnat a da una cert a at t ivit à ad essa collegat a, diret t a a creare, di fat t o, ist it ut i anche viet at i dalla legge o a prevenire quest 'ult im a quando si prevede lim it at iva, oppure diret t a a dare alla legge un cont enut o predet erm inat o. È t ut t a un'azione di avant i indiet ro, dest inat a a fare accet t are m ediant e la assuefazione il fat t o com piut o. I l concet t o che di ist int o verrebbe riget t at o viene sezionat o in piccoli elem ent i accet t abili nascondendo l'int ero disegno. Tut t o il periodo definit o m ist icam ent e della clandest init à è im pront at o a t ale m et odo. La t ecnica dell'avant i indiet ro, in presenza di resist enze serie, decise, e non superabili né con l'at t ribuzione di et ichet t at ure precost it uit e ( fascist a, aut onom ist a, corporat ivist a, golpist a, m ilit aresco, corpi separat i, ecc.) e t ant o m eno con la ragione, consent e di t ornare indiet ro sicuri però di aver lasciat o il segno. I l giorno 11 febbraio 1977 i giornali annunciarono che in un convegno all'Hot el Parco dei Principi di Rom a era st at o cost it uit o il sindacat o di Polizia. Nel suo int ervent o il Gen. Felsani aveva det t o che senza il sindacat o non era possibile fare la riform a, e il Com m issario Minerva di Genova aveva definit o la bat t aglia per la creazione del sindacat o un episodio della lot t a della classe. Una Guardia, nella m edesim a occasione, arrivò a definire i rapport i t ra Guardia sot t ufficiale e ufficiale, rapport i di lot t a di classe. Per Lam a, invece, era giunt o il m om ent o delle definizioni e chiese ai convenut i: «com e chiam arvi am ici, com pagni, guardie?» I l dubbio verrà sciolt o da Lehner che dedicherà il suo libro «al com pagno poliziot t o Giuseppe Ciot t a» ( 11) . Nel prim o caso il Gen. Felsani esprim eva un concet t o che può considerarsi una cost ant e dei sost enit ori all'adesione alla Federazione unit aria, è cioè il t ent at ivo di ident ificare ( 1 1 ) Giancar lo Lehner, Dalla part e dei poliziot t i, Mazzot t a, Milano 1978. 41 la riform a con il sindacat o. Essa nasconde la pret esa di affidare la riform a della Polizia ai poliziot t i secondo un principio sost anzialm ent e ant i- dem ocrat ico. Gli alt ri due int ervent i sono incident i non volut i da chi conduce la guerra rivoluzionaria perché esplicit am ent e indicano la scopo di risolvere il problem a secondo crit eri est ranei al m ondo libero. Essi infat t i sono st at i rilevat i solo da chi si oppone decisam ent e in quest a fase iniziale a quella che possiam o definire l'azione di reclut am ent o dell'esercit o degli ut ili idiot i. I l giorno 14 dicem bre 1976, a San Dona del Piave i Carabinieri int ervenivano con una carica per disperdere un assem bram ent o di operai. Pront am ent e il com it at o privinciale di Venezia del sindacat o di Polizia affiliat o alla Federazione unit aria con un com unicat o condannava il com port am ent o dei Carabinieri afferm ando che si era in presenza di un «at t acco al m ovim ent o operaio e al processo di sindacalizzazione e dem ocrat izzazione della Polizia, t endent e a creare nuove divisioni t ra i lavorat ori, gli st udent i e i poliziot t i» ( 12) . Nuova Polizia del gennaio successivo definiva giust a la condanna e inquadrava l'episodio della polit ica di sem pre del «divide et im pera» della guerra dei poveri, però, non si poneva il problem a del cont enut o dell'at t ivit à sindacale del poliziot t o. Quest o episodio condiviso dal Prof. St efano Rodot à sullo st esso giornale è cert am ent e un at t eggiam ent o che possiam o definire ufficiale dell'ist it uendo sindacat o di Polizia. I n nessuna Polizia del m ondo libero è perm esso al suo sindacat o di ent rare nel m erit o dell'im piego della Polizia, solo il Parlam ent o può farlo con il vot o di fiducia e la Magist rat ura quando sono present i est rem i di reat i. Quest o t ipo di condanna ha una sola possibile «evoluzione»: il rifiut o di eseguire un ordine, ( am m ut inam ent o) ; il Governo non pot rebbe esercit are la sua azione am m inist rat iva. I n alt ri t erm ini si int erverrebbe solo nei casi in cui il sindacat o dei poliziot t i lo consent irebbe; com e dire che spet t a al ( 12) Nuova Polizia, a. 12, 1977. 42 sindacat o degli im piegat i degli uffici delle I m post e st abilire chi t assare e quant o. La Nuova Polizia, che viene propost a ha una carat t erist ica negat iva rispet t o a quella Mussoliniana: è am m ant at a di ipocrisia non definendosi m ilizia. I l giorno 3 ot t obre 1977 in un riunione il com it at o prom ot ore del sindacat o di Polizia aderent e alla Federazione unit aria convocava per il 26 novem bre successivo la cost it uent e del sindacat o di Polizia provocando vivaci e decise reazioni. L'onorevole Let t ieri Sot t osegret ario agli I nt erni disse: «il Governo non pot rà m ai consent ire una cosi m acroscopica violazione della legge». L'onorevole Zolla aggiungeva: «è una gravissim a violazione di legge se la riunione del 26 novem bre dovesse assum ere la fisionom ia di una vera e propria cost it uent e del sindacat o di Polizia». L'onorevole Edoardo Speranza, Sot t osegret ario alla Giust izia, più drast icam ent e definì il fat t o «un at t o dì prevaricazione sul Parlam ent o che in alcun m odo» si avrebbe pot ut o subire. La reazione decisa e chiara provocava una ret t ifica da part e dei responsabili che non pot endo nascondere il disappunt o com inciarono a parlare di equivoci e di fraint esi. I l giorno 12 dicem bre 1977, a Rom a, in m anifest azioni di piazza si verificarono violent i t afferugli, successivam ent e i ferm at i, condot t i alla caserm a Cast ro Pret orio venivano, sem bra m alm enat i dai poliziot t i. La «Repubblica» del giorno 15 successivo riport a t ra virgolet t e alcune dichiarazioni del Gen. Felsani il quale at t ribuisce la responsabilit à dei fat t i al Quest ore Migliorini per aver m andat o i ferm at i al Celere e aggiunge: «alm eno un candelot t o lacrim ogeno fu get t at o all'int erno della finest ra della palest ra dove erano rinchiusi i ferm at i». I l Gen. Felsani riferisce alla st am pa gli esit i di una sua inchiest a personale? Ma crede il signore generale che il corrispondent e in quest o caso debba essere il giornalist a e non il Magist rat o? Analogam ent e il Cap. Am brosini viene indicat o vit t im a del sist em a per essere st at o im put at o, dal 43 Procurat ore della Repubblica, di diffam azione col m ezzo della st am pa per il cont enut o di una sua- int ervist a a «Paese Sera» nella quale definiva il Celere di Padova «fam oso per le sue gest a nefande». Anche qui si chiede il prim at o della ideologia sul dirit t o. Sono afferm azioni che pongono al di fuori della nost ra Cost it uzione, che prevede il pluralism o delle st rut t ure e del pensiero a presidio della libert à e non un part it o unico che accusa, giudica e assolve; m a lo scopo vero è quello di sovvert ire i principi di dirit t o: la diffam azione è t ale solo quando è diret t a cont ro gli avversari. Un ragionam ent o uguale a quello sent it o sulle piazze: «uccidere un fascist a non è reat o» oppure: «la casa si prende l'affit t o non si paga». I l giorno 20 dicem bre 1977 la Federazione unit aria effet t uava uno sciopero nazionale di un'ora in favore del sindacat o di Polizia. Ciò provocava la reazione della segret eria della DC in quest i t erm ini: «le funzioni di Polizia debbono svolgersi in m odo dem ocrat icam ent e responsabile e non ipot ecat e da pot eri di fat t o est ranei all'ordinam ent o dello St at o e non responsabile verso il Parlam ent o del corpo elet t orale». I l Prof. Guido Zagari ( 13) aggiungeva: «lo sciopero generale [ ...] per prem ere sul Parlam ent o per la cost it uzione del sindacat o di Polizia [ ...] è sicuram ent e illegit t im o e incost it uzionale [ ...] » I n alcuni casi l'azione subdola della guerra rivoluzionaria viene accom pagnat a da azioni palesi di guerra al nost ro sist em a cost it uzionale. Disprezzando il Parlam ent o it ialiano unico organo idoneo a decidere in m odo legit t im o, il M.llo .Colucci Vit o incit ò i colleghi a «m ost rare i dent i e non accet t are rese senza condizioni cost it uendo subit o il sindacat o» ( 14) . Di uguale t enore il com unicat o delle m ogli dei poliziot t i: «se volet e veram ent e il sindacat o prendet evela» ( 15) . ( 13) «I l Tem po», 20 novem br e 1977. ( 14) M.llo Vit o Colucci, Rom a 10 dicem bre 1977. ( 15) Nuova Polizia. 44 CONCLUSI ONI Se la guerra rivoluzionaria nelle sue m anifest azioni violent e ( at t i di sabot aggio, at t ent at i, t errore ecc.) ha l'indiscussa necessit à di disporre di basi di appoggio, nella sua azione di guerra psicologica, con funzioni analoghe, crea delle organizzazioni parallele. Scopo di t ali organizzazioni è quello di «cassa di risonanza propagandist ica». Nel cont em po esse vengono affiancat e alle st rut t ure od organizzazioni diciam o legali delle quali dovranno cost it uire un surrogat o con l'obiet t ivo di sost it uirle. Classica organizzazione gerarchica parallela è st at o ed è il com it at o di coordinam ent o per il riordinam ent o della Polizia, nat o com e surrogat o del sindacat o di Polizia, viet at o dalla legge, e nonost ant e rappresent asse solo la volont à di una part e ( ot t o poliziot t i) con un'accort a azione, fiancheggiat a da quelle forze che det engono il pot ere reale ( sindacat i) , è st at o present at o quale unico sindacat o realizzabile e a fort issim a rappresent at ivit à. Cont ro t ale organizzazione chiaram ent e illegale veniva creat o il com it at o di rappresent anza det t o dei «bussolot t i di Gui» che non pot eva non fallire. I l m ovim ent o si bat t eva prim a per il sindacat o unico aderent e alla Federazione unit aria, poi per il pluralism o sindacale, e infine cont ro il pluralism o aut onom o. Quest 'ult im a posizione, com unque, c'è da pensare, cost it uirà un lim it e invalicabile. Anche quando sarà approvat o, ( se m ai sarà vot at a la legge che viet a ogni legam e del sindacat o Polizia con la polit icizzat a Federazione unit aria) il m ovim ent o rest erà, per cont inuare la sua bat t aglia dall'est erno ad affiancare un sindacat o aut onom o che si chiam erà Polizia Dem ocrat ica e che agirà ai lim it i della legge. Con il pot ere reale che possiede surrogherà efficacem ent e l'azione dei sindacat i legali anche at t raverso la 45 vanificazione della loro at t ivit à, fino a quando, di fat t o, li avrà sost it uit i. I nfine, in nom e dell'unit à sindacale si sarà cosi, di fat t o, realizzat a la prim a fase del program m a, che è poi il vero scopo della frenet ica at t ivit à at t uale e passat a: sindacat o unit ario aderent e alla federazione unit aria, che oggi solo apparent em ent e è accant onat o. Tut t o ciò non è una profezia m a una t ecnica orm ai collaudat issim a e m essa in at t o t ant e volt e e in m olt i Paesi. Solo una precisa presa di posizione cost it uzionale delle vere forze dem ocrat iche, con una «est rem ist ica» e decisa diffusione del pluralism o, ( unico ant idot o alle idee sost anzialm ent e t ot alit arie dei nem ici della Polizia e dello st at o di dirit t o) si pot rà parare il colpo. 46 APPEN D I CE Avevam o post o fine alle nost re conclusioni nel Nat ale del 1978 e da allora quest o scrit t o è st at o più volt e I et t o e rilet t o, accant onat o e ripreso: indecisi su com e sfrut t arlo. I l t rascorrere di t ale t em po ha, però, consent it o il verificarsi di un episodio che ha conferm at o le nost re t eorie: il Generale Enzo Felsani Com andant e dell'Accadem ia di Polizia, segret ario ( di fat t o) del Com it at o prom ot ore del sindacat o di Polizia aderent e alla federazione unit aria CGI L CI SL UI L è int ervenut o al XV congresso com unist a conclusosi il 4 aprile 1979. I l Generale, con una fraseologia anch'essa sint om at ica, non ha aggiunt o nulla di originale sulle necessit à della Pubblica Sicurezza. Un discorso solo polit ico che m et t e a nudo la inconsist enza o la inesist enza di t eorie su com e risolvere il problem a Polizia da un punt o di vist a t ecnico. Un discorso per m eglio int endere non da Generale cioè di addet t o ai lavori, di t ecnico del m est iere, m a solo un discorso polit ico noioso cost ruit o con frasi fat t e e con argom ent i e un linguaggio che da quando la guerra rivoluzionaria ha iniziat o l'at t acco alla Polizia sono st at i da essa usat i quali argom ent i - arm a: i corpi separat i, st im a per il cont ribut o del P.C.I . alla difesa dell'Ordine Repubblicano, necessit à di una Polizia professionalm ent e preparat a e rispet t osa della legalit à, e via discorrendo.... Ovviam ent e è st at a decisam ent e condannat a la prot est a di 21 Ufficiali dell'Accadem ia che si sono dissociat i con una let t era pubblicat a sul «Tem po» e sul «Giornale Nuovo» dall'iniziat iva del loro Generale. Tut t a la vicenda aldilà delle reazioni im m ediat e, secondo noi è carat t erizzat a dal fat t o preoccupant e che non è st at o con sufficient e det erm inazione rim arcat o che: 1) il Generale - sindacalist a - com unist a ( è difficile det erm inare la precedenza fra i t re t erm ini per cui ci 47 rifacciam o all'evoluzione t em porale pur essendo convint i che essa andrebbe sicuram ent e invert it a) non ha sent it o la necessit à di far dibat t ere l'opport unit à del suo int ervent o al congresso com unist a dai com it at i di base. Non richiedendo t ale delega il Generale ha in effet t i st rum ent alizzat o la volont à di t ant e Guardie. 2) La reazione cont ro i 21 Ufficiali che hanno prot est at o è st at a carat t erizzat a, com e vuole la guerra rivoluzionaria, non dalla confut azione del cont enut o del docum ent o bensì dal m ezzo usat o: giornali definit i di dest ra, com e se esist essero possibilit à di una pubblicazione di t ale docum ent o sull'«Unit à». 3) I nolt re i 21 Ufficiali, secondo la guerra rivoluzionaria sono st at i ovviam ent e ispirat i cont ro il Generale da qualcuno. La guerra rivoluzionaria non am m et t e in linea di principio che qualcuno possa ragionare con la propria t est a; infat t i, ha com e riferim ent o preciso il com port am ent o degli ut ili idiot i da essa perfet t am ent e razionalizzat o e declassat o a livello ist int ivo. 4) I l docum ent o dei 21, infine, non pot eva non essere considerat o «un t ent at ivo di colpire il m ovim ent o per il sindacat o unit ario»: occorre difendere la sacralit à dell'organizzazione parallela. I l t ut t o ci sem bra una punt uale verifica di quant o abbiam o scrit t o poco sopra nelle conclusioni: il m ovim ent o nonost ant e l'accordo che prevede il diviet o di ogni collegam ent o est erno non si scioglie. Anzi, t ut t o t ende a fargli acquisire un carat t ere di sacralit à. Leggi o non leggi accordo o non accordo il m ovim ent o non si t occa. 5) È anche un effet t o dell'azione della guerra rivoluzionaria il fat t o che nessuno rivela che un Generale, pensat e il più alt o grado della gerarchia della Polizia, in una riform a che pot rebbe essere realizzat a 48 per il 70% con sem plici circolari organizzat ive, non ha indicat o un solo rim edio t ecnico, preferendo, invece, quelli, seppure im port ant i, ( esem pio: la collaborazione cit t adini- Polizia) che com unque sono polit ici o di cost um e. Nessuno ha efficacem ent e rim arcat o che quest o m odo di affront are la riform a per un Generale è un sist em a per essere assent i. Cert o, prospet t are soluzioni t ecniche può provocare infort uni m ent re le belle frasi fat t e pongono al sicuro da t ut t o esist endo l'ut opico solo nelle opinioni polit iche e non anche in quelle t ecnico scient ifiche, alm eno in linea di m assim a. I n alt ri t erm ini esprim endo un'opinione polit ica al Generale pot rebbe capit are di essere crit icat o sul com e la pensa; esprim endo, invece, un'opinione t ecnica corre il più grave rischio di sent irsi dire che non capisce nulla delle cose di cui è «Generale». 6) Nessuno ha fat t o sufficient em ent e rilevare cosa sarebbe successo se un alt ro generale si fosse present at o al congresso dem ocrist iano, liberale, radicale o addirit t ura m issino. Né alcuno ha sollevat o il dubbio che il Generale pot rebbe aver post o in essere un at t o concret o per sost it uire la st rum ent alizzazione della Polizia da part e dem ocrist iana con una dipendenza della Polizia st essa non solo dalla legge, bensì di sost it uirla con una st rum ent alizzazione di segno oppost o. E a essere buoni si può quindi di re che il Generale è più conform ist a di quant o si possa pensare. I nfat t i, alla m ilizia Fascist a è succedut a, rispet t ando i princìpi rivoluzionari, la st rum ent alizzazione dem ocrist iana; adesso occorre rit ornare alla m ilizia: rossa, però! Non c'è che dire abbiam o ben det t o: «Com pagno Poliziot t o». 49 AL SI GN OR GEN ERALE FELSAN I È not o, Lei ha preso la parola all'ult im o congresso com unist a, suscit ando la prot est a di 21 ufficiali della Accadem ia da Lei com andat a, e non solo da essi. I l t est o del suo discorso cert am ent e non è una chiara confessione di fede polit ica nonost ant e la t erm inologia usat a, m a è sicuram ent e un discorso polit ico. La polizia è uno st rum ent o t ecnico del polit ico perciò da un addet t o ai lavori, con il grado di generale e per di più com andant e di un prest igioso ist it ut o di form azione professionale della polizia, ci si aspet t a qualcosa di concret o, da espert o. Siam o persuasi che se il suo int ervent o fosse st at o t ecnico, se avesse fornit o una dim ost razione di com pet enza di generale sugli affari di polizia quasi sicuram ent e sarebbe passat a inosservat a, perché irrilevant e, anche la sede poco opport una m a non illegale. I nvece, Lei da generale, cioè da t ecnico ha volut o fare il polit ico e ha richiam at o solo «[ ...] l'isolam ent o m orale del t errorism o [ ...] l'adesione dei cit t adini alla lot t a [ . . . ] , il rapport o di fiducia t ra polizia e cit t adini [ . . . ] , il concorso delle m asse popolari [ . . . ] »; t ut t i param et ri, che sono di est rem a im port anza che però com pet ono al polit ico e non al generale di polizia, che sarebbe più st im at o dalla gent e se, invece, di nascondere l'inefficacia della polizia con t ali discorsi, non di sua com pet enza, parlasse, con det erm inazione della st rut t ura organizzat iva ( cent rale e periferica) della polizia, dei canoni t ecnici dell'azione ant it errorist ica, della gest ione del personale e dei suoi dirit t i e doveri, della pianificazione dei servizi di prevenzione e repressione, della pianificazione dei servizi di volant e, della diversificazione dei vari servizi di polizia, dell'adeguam ent o del support o logist ico ecc., il t ut t o am bient at o nella realt à at t uale prescindendo dalle cause del fenom eno crim inale la rim ozione delle quali spet t a negli aspet t i sociali al Parlam ent o. 50 Non si può cert o at t endere il m iglioram ent o della sit uazione sociopolit ica per com bat t ere la crim inalit à. Solo nei paesi t ot alit ari l'aspet t o t ecnico e quello polit ico si confondono nello st esso organo a scapit o della giust izia e della libert à. Lei ha replicat o dicendo che in base alle nuove norm e sulla disciplina, la sua presenza a quel congresso era lecit a. È vero! Ma ci dica Signor generale quant e volt e un generale della polizia è st at o punit o? Capit ani furono i t rasferit i e guardie i dim essi per il not o episodio delle volant i; guardie furono quelle dim esse e t rasferit e dopo le prot est e di Torino e Milano negli anni 1969- 70. Ci sem bra quindi insufficient e giust ificare le proprie azioni solo con la loro liceit à giuridica, ben sapendo che t ale liceit à non esist e a volt e, da alt ri punt i di vist a. Ha replicat o ancora paragonandosi un po' avvent at am ent e a Giorgio Benvenut o, dim ent icando che in polizia siam o in una fase presindacale. Ha det t o, infine, di essere st at o crit icat o per aver preso la parola al congresso com unist a e non per quello che ha det t o. Ma non ci avet e insegnat o voi che la form a è sost anza? E non è in buona part e vero? Secondo noi, e ci ripet iam o, il suo int ervent o è da crit icare solo ed esclusivam ent e per quello che non ha det t o. Lei non ha parlat o da professionist a della polizia, e forse lo avrebbe pot ut o fare, per parlare da polit ico e, ci creda, non lo ha saput o fare. Con il suo int ervent o, in verit à, Lei ha nuociut o a se st esso per i m ot ivi già espost i, al part it o com unist a, perché ha dim ost rat o che anche a esso piacciono i generali più dei gregari, ha nuociut o al corpo cui appart eniam o, si per una quest ione di im m agine perché nei confront i dell'opinione pubblica m ent re il gen. Dalla Chiesa, m et t e in carcere i t errorist i, il gen. della P.S. si esibisce con vuot e e st erili parole e da pulpit i parziali. Non ce ne voglia, m a sent ivam o di scrivere quest e cose e lo abbiam o fat t o dispiaciut i, m a senza rancore. Rom a, 14 giugno 1979 51 N ot a de ll'Au t or e Francesco I rm inio è lo pseudonim o di un Ufficiale del Corpo delle Guardia di P.S.., L'aver ricorso a uno pseudonim o richiede ovviam ent e una precisazione, ben sapendo che la g.r., se m ai int erverrà a valut are quest o scrit t o, si sofferm erà più sulla « vigliaccheria di non present arsi in prim a persona » che sul cont enut o st esso del libro, m a anche quest o è un m et odo orm ai collaudat o di chi conduce la g.r. quando non ricorre al silenzio. Dobbiam o, quindi, una spiegazione. Forse ne abbiam o due: non sappiam o se banali e fondat e oppure no. La prim a è che t em iam o l'arroganza del pot ere m olt o più efficient e ed efficace nel perseguire all'int erno di quant o sia capace nell'esplet am ent o dei com pit i di I st it ut o e il caso Fichera ne è una prova, purt roppo solo la più not a m a non l'unica. La seconda in verit à è solo la conseguenza della prim a perché, infat t i, lo pseudonim o consent irà di spersonalizzare il t est o che vuole present arsi per quello che è e non per chi l'ha scrit t o, avent e com e dest inat ari i polit ici e i poliziot t i, in egual m isura: i prim i perché siano più concret i i secondi perché si rendano cont o di essere al servizio della Nazione che t ut t o com prende senza acredine o passioni di part e pur nella diversit à delle idee; con seriet à, con convinzione, forza e det erm inazione che non è, però, violenza nonost ant e l'arroganza del pot ere. 52 I n dice Cronologia essenziale I nt roduzione LA PRESENZA DELLA GUERRA RI VOLUZI ONARI A Prem essa La t em at ica del condizionam ent o psicologico Gli st rum ent i dell'azione psicologica I l sist em a della m enzogna I dee forza I l t errorism o psicologico At t ivit à di support o all'azione psicologica Conclusioni Appendice Al signor generale Felsani Not a dell'Aut ore 53 Colla na «L'ora present e» Jean Dauj at , Conoscere il com unism o. 1977. Marcel Lefèbvre, I l colpo da m aest ro di Sat ana, 1978. St enio Solinas, Macondo e P38. 1980. Colla na «L'ora present e» n. 4 Quest o volum et t o a cura di Giacom o d'Orsi è st at o im presso dalla Lit ografia S.E.I .F. di Milano in t rem ila esem plari num erat i da 1 a 3000 il 10 febbraio 1980 Copia n° Ripropongo la versione digitale di questo mio volumetto che ho pubblicato nel 1980 per gli appassionati dell’argomento. Sarà certamente presente qualche errore essendomi limitato solo a fare l’OCR dell’originale. Chi volesse acquisirne la copia stampata, per quanto mi risulta, ne esiste ancora qualche copia presso la libreria “Il cinabro”. Via Crociferi, 62 95124 Catania www.ilcinabro.it 095-322150 Modica (RG) marzo 2012 Carmelo Modica