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2021
a cura di Ilenia Caleo, Piersandra Di Matteo, Annalisa Sacchi | bruno editore, Venezia 2021 cura delle immagini Giada Cipollone Il volume interroga la scena del lungo Sessantotto in Italia all’incrocio tra sperimentazioni artistiche e politiche dei movimenti, alla ricerca di questioni che ancora assediano e turbano il presente. Questioni esplose allora, relative alla comunità, all’ibridazione disciplinare, ai processi di soggettivazione, alla relazione tra creazione e produzione sono tuttora dominanti nella prassi discorsiva e artistica della performance. Un laboratorio italiano radicale, inventivo e non privo di contraddizioni, qui prende corpo attraverso temi e percorsi che hanno avuto la loro prima emersione negli anni Sessanta e sono venuti radicandosi e precisandosi nei Settanta, in quella forma-performance che deflagrava nello spazio delle lotte. Nel vivo delle geografie, degli ambienti, degli ecosistemi relazionali, il volume restituisce la dimensione complessa della performance come campo di produzione del comune. In fiamme è costruito come un oggetto a più dimensioni e polifonico, che assembla diverse temporalità e voci di artiste/i, studiose/i, attiviste/i, muovendosi tra teorie e pratiche, tra scritture e materialità delle immagini. Frutto del lavoro del gruppo di ricerca di INCOMMON, è un archivio vivo di parole e gesti che si riattiva al presente, aprendo nuove traiettorie di lettura storica e insieme di teoria critica contemporanea. con testi di Ilenia Caleo, Piersandra Di Matteo, Annalisa Sacchi, Toni Negri, Marco Baravalle, Lorenzo Mango, Maurizio Lazzarato, Alessandro Pontremoli, Stefano Tomassini, Franco Berardi Bifo, Gianni Manzella, Lucia Farinati, Marco Solari, Francesca Corona, Giorgio Barberio Corsetti, Riccardo Caporossi, Kinkaleri, Giada Cipollone, Lea Melandri, Marion D’Amburgo, Viviana Gravano, Marcella Campagnano, Valeria Graziano, Silvia Bottiroli, Silvia Fanti/Xing, Stefano Brilli, Giuseppe Allegri, Enrico Pitozzi, Maria Grazia Berlangieri, Ippolita Avalli, Caterina Serra, Valentina Valentini, Nicolas Martino, Daniele Vergni, Marco Assennato, Gregory Sholette, Michele Di Stefano. ISBN: 978-88-99058-19-7
Editoriale Scientifica eBooks
Dopo Spazio-Tempo: altri passaggi del "teatro della realtà" (1973-74), tra environment e inter-media2017 •
Biblioteca Teatrale, n. 138
Il teatro contro lo spettacolo, strategie della (nuova) performance nel Nuovo Teatro italiano (1976-1982)2023 •
La Postavanguardia teatrale italiana si è caratterizzata per l'assunzione radicale delle pratiche della performance art dirette ad una tabula rasa del fatto spettacolare. L'irripetibilità delle performance nate in luoghi specifici, il rifiuto del personaggio in favore del performer e le sue immediate ricadute biografiche “patologiche”, la dismissione del training in favore dell'esperienza quotidiana esitenziale stravolgono le coordinate spettacolari. Il fenomeno però sembra portare ad un recupero spettacolare che comincia a intravedersi nel 1979, nel periodo della cosiddetta Nuova Spettacolarità. Assieme emerge una resistenza anti-spettacolare che prosegue per pochi anni ancora il percorso di abbattimento del fatto spettacolare. Alcuni critici cominciano a scrivere di Nuova Performance. Quest'ultimo fenomeno, finora non indagato dalla storiografia, è l'oggetto del presente saggio che attraverso la ricognizione di archivi privati tenta di ricostruirne le tappe critiche quanto le operatività assunte dai principali protagonisti appositamente intervistati.
in La città degli artisti nell’età di Pio VI, a cura di Liliana Barroero e Stefano Susinno, «Roma moderna e contemporanea», X, 2002, nn. 1-2
1979 •
5 La specificità di una biblioteca non è data da ca-ratteri quali l'antichità, la vastità della raccolta bibliografica, la propria specializzazione, bensì dalla concezione che essa non è solo una raccolta di materia-le librario, ma è soprattutto una mappa bibliografica intellettuale, nata dalla convergenza del fattore umano e culturale. The specificity of a library is not due to features such as antiquity, magnitude of collections, speciali-sation, but rather to the idea that a library is not only a collection of bibliographic material, but also an intellectual bibliographic map, jointly created by human and cultural factors.
Design esposto: Mostrare la storia / La storia delle mostre, atti del V convegno nazionale AIS/Design (Università Iuav di Venezia, 26-27 novembre 2021)
Ettore Sottsass Jr.: mettersi in mostra 1947-19672022 •
Ettore Sottsass jr. ha da sempre declinato la sua pratica artistica e le sue strategie progettuali tra differenti linguaggi, tecniche e supporti, in una ricerca eclettica e sperimentale dove il design è indivisibile e complementare alle sue diverse esperienze contemporanee nel campo della grafica, degli allestimenti, dell’architettura, dell’arte. In questo senso anche le mostre monografiche, da quelle organizzate nei grandi musei a quelle nelle gallerie private, sono state pensate e utilizzate dallo stesso Sottsass – spesso anche nel ruolo di curatore, grafico e allestitore – come capitoli di un’autobiografia composta al tempo stesso da libri, edizioni, lavori e progetti. Mostre che sono momenti di verifica di una propria idea e visione del progetto, e vanno a costruire una storia che è ancora contenuta in gran parte nei faldoni dei suoi archivi, da ricostruire attraverso uno studio che consideri obiettivi e fallimenti, progetti mai realizzati ed esperienze effimere, rapporti personali e collaborazioni di lavoro. A partire dagli archivi personali, conservati presso la Fondazione Cini di Venezia, lo CSAC Università di Parma e il Centre Pompidou di Parigi, e dalle memorie di spazi e istituzioni quali Il Sestante, Il Cavallino, Centro Studi Poltronova, Olivetti e Italia Disegno - senza dimenticare l’importanza delle testimonianze orali - questo intervento vuole affrontare un aspetto specifico e poco indagato dell’attività del celebre architetto, artista e designer, le esposizioni da lui stesso pensate e progettate per esporre il proprio lavoro, sempre sul confine tra design e ricerche artistiche, ospitate all’interno di alcune gallerie private, dalla Galleria Totti alla Galleria del Cavallino a Venezia fino al Sestante, Il Quadrante, La Bertesca, la Galleria Aquilone, Galleria Sperone, dalla metà degli anni Cinquanta fino a un progetto mai realizzato pensato negli anni Duemila con il gallerista Massimo Minini. Frutto di collaborazioni, incontri, produzioni ed esperienze profondamente diverse tra loro, la ricostruzione della storia di una selezione di queste esposizioni, dei loro allestimenti, dei fondamentali apparati grafici come della loro ricezione permetterà di approfondire tanto il ruolo di alcuni spazi nella storia dell’arte e del design in Italia, quanto i progetti di una figura centrale per il progetto contemporaneo, tra rappresentazioni, progetti che si rimodellano nel tempo, storie da ricostruire, sperimentazioni e fallimenti.
American Journal of Educational Research
Strategies for Reducing Mathemaphobia among Secondary Schools Students in Ebonyi State of Nigeria2020 •
2005 •
Health Economics
Importance of health system context for evaluating utilization patterns across systems2011 •
Estilos da Clínica
O espaço intersticial e a transferência de trabalho na instituição2022 •
Current Research in Environmental & Applied Mycology
A preliminary study of the ecological distribution and diversity of mushrooms in the Standing Rock Indian Reservation, USA2018 •
Traditiones - Inštitut za slovensko narodopisje, Ljubljana
Nacionalni park Mljet. Izazov konfliktnih interpretacija2013 •
Journal of clinical pathology
Alterations of insulin-like growth factor-1 receptor gene copy number and protein expression are common in non-small cell lung cancer2014 •