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Bulzoni 2021
Collana: Biblioteca Teatrale/Estetica e politica della Performance/2
pagine: 228
ISBN: 978-88-6897-227-1
Seguendo il pensiero trans-femminista, partire dalle pratiche consente di riposizionare la relazione tra arte e politica nel contemporaneo, con le sue ombre e ambiguità. Intendendo le arti performative come pratiche, modi del fare umano,... more
Seguendo il pensiero trans-femminista, partire dalle pratiche consente di riposizionare la relazione tra arte e politica nel contemporaneo, con le sue ombre e ambiguità. Intendendo le arti performative come pratiche, modi del fare umano, narrazioni contro-egemoniche (hooks, 1998; Rancière, 2000), questo paper indaga da un lato le pratiche artistiche che mettono al centro la sperimentazione dei linguaggi e il lavoro di immaginazione politica (Athanasiou, 2016). Dall'altro tenta una ricognizione dell'agire politico di lavorat^ dell'arte che hanno attivato processi di soggettivazione e pratiche istituenti (Ahmed, 2007), a partire da genealogie multiple dagli anni Novanta a oggi in Italia (Tpo, Teatro Valle Occupato, Macao, L'Angelo Mai). L'analisi critica sulle arti live fornisce un punto di osservazione privilegiato da cui leggere le trasformazioni del lavoro contemporaneo nel quadro neoliberista – è proprio l'attività senza opera, improduttiva, performativa, a...
Starting from Sara Ahmed (2006; 2007), the concept of orientation becomes a crucial paradigm – in space and movement at the same time – to understand both the sexualization of the space and the spaciality of sexual desire. Through... more
Starting from Sara Ahmed (2006; 2007), the concept of orientation becomes a crucial paradigm – in space and movement at the same time – to understand both the sexualization of the space and the spaciality of sexual desire. Through movement, the body shapes the world around it, institutes it: orientations, inclinations, tendencies, postures (Deleuze, 1955). By fracturing the idea of space as a neutral universal (Borghi, 2009; Halberstam 2005), different strategies are adopted at the intersection between artistic and feminist practices: disturbing the gaze and haunting; de-monumentalizing as a practice to decolonize and depatriarchalize space (Verges, 2019); hackering the urban dispositive in temporalities and surfaces; “to create your own gangs” between self-defence and occupation of spaces. Crossing activism and artistic practices, this paper investigates the imaginative possibility of the performance, in which urban space is disrupted and recreated anew as new corporealities are pr...
Institute of Radical Imagination IRI, 2021 >
instituteofradicalimagination.org
traslated by Gabriella Riccio
«Connessioni Remote», n. 2 - 02/2021. Seguendo il pensiero trans-femminista, partire dalle pratiche consente di riposizionare la relazione tra arte e politica nel contemporaneo, con le sue ombre e ambiguità. Intendendo le arti... more
«Connessioni Remote», n. 2 - 02/2021.
Seguendo il pensiero trans-femminista, partire dalle pratiche consente di riposizionare la relazione tra arte e politica nel contemporaneo, con le sue ombre e ambiguità. Intendendo le arti performative come pratiche, modi del fare umano, narrazioni contro-egemoniche (hooks, 1998; Rancière, 2000), questo paper indaga da un lato le pratiche artistiche che mettono al centro la sperimentazione dei linguaggi e il lavoro di immaginazione politica (Athanasiou, 2016). Dall’altro tenta una ricognizione dell’agire politico di lavorat^ dell’arte che hanno attivato processi di soggettivazione e pratiche isti- tuenti (Ahmed, 2007), a partire da genealogie multiple dagli anni Novanta a oggi in Italia (Tpo, Teatro Valle Occupato, Macao, L’Angelo Mai). L’analisi critica sulle arti live fornisce un punto di osservazione privilegiato da cui leggere le trasformazioni del lavoro contemporaneo nel quadro neoliberista – è proprio l’attività senza opera, improduttiva, performativa, a diventare il paradigma della produzione contemporanea (Virno, 2001).

Starting from the notion of performativity in trans-feminist theories and Deleuze’s definition of insti- tution as a “positive model for action”, it is possible to reposition the relationship between art and politics in the present time, with its shadows and ambiguities. Performing arts are defined as practices, human actions, counter-hegemonic narratives (hooks, 1998; Rancière, 2000); this paper investigates on the one hand the artistic processes based on the linguistic experimentation and political imagination (Athanasiou, 2016). On the other hand, it gives an account of the political agency of art workers involved in processes of subjectivation and institutional practices (Ahmed, 2007), in multiple genealogies from the 1990s to today in Italy (Tpo, Teatro Valle Occupato, Macao, The Angel Mai). The critical analysis of the live arts provides a privileged observation point to read the transformations of contemporary work in the neoliberal framework - it is precisely the unproductive, performative “activity without work” that becomes the new paradigm of contemporary production (Virno, 2001).

Teoria politica; processi di soggettivazione; new cultural institutions; performing arts; performatività. Political theory; subjectivation; new cultural institutions; performing arts; performativity.
Il linguaggio «è un luogo di lotta», afferma bell hooks. La relazione tra arte e femminismo è complessa e stratificata, e per questo la definizione di “arte femminista” risulta da problematizzare. In questo intervento tento una... more
Il linguaggio «è un luogo di lotta», afferma bell hooks. La relazione tra arte e femminismo è complessa e stratificata, e per questo la definizione di “arte femminista” risulta da problematizzare. In questo intervento tento una ricognizione di alcuni nodi teorici e epistemologie emersi nel dibattito che indaga l’intersezione tra pratiche artistiche e sperimentazioni delle politiche femministe, dagli interventi storici di Nochlin, Pollock, Phelan all’anomalia italiana segnata dal percorso eccentrico di Lonzi, fino alle aperture più recenti. Da questa cartografia emergono questioni attive al presente, relative al mito patriarcale dell’autorialità, allo statuto dell’opera, all’invisibilizzazione dei processi materiali, all’appropriazione culturale. La prospettiva è quella di un pensiero delle pratiche che destabilizzi il canone, attraverso stategie di decolonizzazione, pratiche controculturali, “geografie posizionali” e nuove epistemologie.
L’Artivismo è un termine che indica il connubio tra arte e attivismo politico, un binomio che affonda le sue radici in epoche lontane ma che si è specificato in tempi più recenti in relazione alla comparsa delle prime reti telematiche... more
L’Artivismo è un termine che indica il connubio tra arte e attivismo politico, un binomio che affonda le sue radici in epoche lontane ma che si è specificato in tempi più recenti in relazione alla comparsa delle prime reti telematiche negli anni Ottanta per poi diffondersi con lo sviluppo di internet e della cultura digitale. Questo secondo numero di Connessioni Remote intende fornire una mappatura delle diverse pratiche che dalla fine degli anni Novanta a oggi nutrono i sentieri dell’artivismo nell’intento di ricostruirne le storie e sondarne le forme per indagare le esperienze più recenti con particolare attenzione alle pratiche digitali e web based, intese come luoghi di osservazione privilegiati non solo delle estetiche contemporanee ma dei processi di connessione e condivisione fra gli artisti e i pubblici che permettono di cogliere e analizzare il portato politico delle forme odierne dell’artivismo digitale. https://riviste.unimi.it/index.php/connessioniremote/issue/view/1643
in Bodymetrics. La misura dei corpi Quaderno Uno || natura | cultura | artificio a cura di EcoPol / Ilenia Caleo IAPh Italia Associazione Internazionale delle Filosofe 2018, ISBN: 9788890957871
Research Interests:
A report of the second day of the conference "The Battle for Theatre #01 October" 19 and 20 October | Università Iuav di Venezia and INCOMMON curate by: Silvia Bottiroli, Ilenia Caleo, Piersandra Di Matteo, Enrico Pitozzi, Annalisa... more
A report of the second day of the conference "The Battle for Theatre #01 October" 19 and 20 October | Università Iuav di Venezia and INCOMMON
curate by: Silvia Bottiroli, Ilenia Caleo, Piersandra Di Matteo, Enrico Pitozzi, Annalisa Sacchi, Stefano Tomassini

The battle for theatre began with an aesthetic issue. The experiences, the practices, the relationships between the bodies, the organization of the spaces, the acoustic modulations, the vocal manifestations, the legacy of memories and bonds constitute the horizons of this call to arms.
Research Interests:
Un report ragionato del Convegno "La lotta per il teatro #01 Ottobre" seconda giornata. 19 e 20 ottobre Università Iuav di Venezia e INCOMMON Silvia Bottiroli, Ilenia Caleo, Piersandra Di Matteo, Enrico Pitozzi, Annalisa Sacchi, Stefano... more
Un report ragionato del Convegno "La lotta per il teatro #01 Ottobre" seconda giornata.
19 e 20 ottobre
Università Iuav di Venezia e INCOMMON
Silvia Bottiroli, Ilenia Caleo, Piersandra Di Matteo, Enrico Pitozzi, Annalisa Sacchi, Stefano Tomassini

La lotta per il teatro parte da una questione estetica. Le esperienze, le pratiche, le relazioni tra i corpi, le articolazioni degli spazi, le modulazioni acustiche, le manifestazioni vocali, i depositi memoriali e affettivi sono gli orizzonti di questa chiamata.
Research Interests:
Luogo: un paese dell’Europa mediterranea in lenta ripresa economica. L’azione si muove tra due zone periferiche, che chiameremo: Sanremo e Macerata. Dramatis Personae: un grande evento popolare, un attore, un monologo tratto da un testo... more
Luogo: un paese dell’Europa mediterranea in lenta ripresa economica. L’azione si muove tra due zone periferiche, che chiameremo: Sanremo e Macerata.
Dramatis Personae: un grande evento popolare, un attore, un monologo tratto da un testo di un drammaturgo contemporaneo, un fascista che spara, sei migranti di origine africana senza nome. Un coro di giornalisti, giornaliste, titolisti e opinionisti.
Eventi: un’ondata di commozione che attraversa il paese, uno tsunami emotivo. Non per gli africani feriti, però.
L’obbiettivo del saggio è cartografare gli strumenti teorici con cui ripensare il corpo a partire dalla categoria di postumano nell’intersezione tra le teorie critiche femministe e queer (Braidotti, Preciado, Haraway) e le arti... more
L’obbiettivo del saggio è cartografare gli strumenti teorici con cui ripensare il corpo a partire dalla categoria di postumano nell’intersezione tra le teorie critiche femministe e queer (Braidotti, Preciado, Haraway) e le arti performative del contemporaneo (Schechner, Phelan). La genealogia di pensiero (Foucault, Deleuze) che ha contribuito alla decostruzione dell’universalismo umanista e alla critica del soggetto costituisce il contesto teorico di riferimento.
Assumendo una metodologia transdisciplinare, il campo di indagine sarà quello delle performing arts, mettendo a fuoco come le pratiche corporee riconfigurano i nessi arte-cultura, corpo-artificio, corpo-soggettività, tessendo nuovi linguaggi e nuove narrazioni. La domanda che mi pongo non è di natura critico-estetica, ma: quali teorie del corpo queste pratiche artistiche presuppongono e/o rielaborano? Quali esperienze allestiscono? Intenderò dunque postumano nel senso di un potenziamento e non di superamento del corpo, al contrario delle ipotesi postumane delle scienze cibernetiche disincarnate.
In questo framework, la categoria di postumano risulta produttiva sia a) nel potenziare un approccio materialista e anti-essenzialista al corpo e alla corporeità come sistema di segni, lasciando emergere singolarità complesse, segnate da incarnazione, sessualità, affettività, sia b) nel generare concetti e figurazioni di pensiero da ri-giocare nell’immaginazione politica  del presente.
Il saggio si articola lungo questi assi o parole chiave:
_Sconfinamenti tra corpo naturale e corpo artificiale
_Di quale materia è fatto un corpo?
_Anatomie politiche
_Strategie di disidentificazione
Research Interests:
Research Interests:
Una discussione del testo di Maurizio Lazzarato "Marcel Duchamp e il rifiuto del lavoro" (Edizioni temporale, Milano 2014), a partire dai linguaggi, dalle posture e dalle pratiche emersi all’interno delle mobilitazioni nel settore... more
Una discussione del testo di Maurizio Lazzarato "Marcel Duchamp e il rifiuto del lavoro" (Edizioni temporale, Milano 2014), a partire dai linguaggi, dalle posture e dalle pratiche emersi all’interno delle mobilitazioni nel settore culturale in Italia negli anni 2011/2014.
Soggettività precarie | lavoro immateriale e creativo | politiche dei commons | pratiche istituenti | arte e cultura.
Research Interests:
Teatro Valle is an ancient theatre in Rome, which, following its occupation by a large group of cultural workers and citizens in 2011, has become internationally renowned as an experimental space for new social, political and cultural... more
Teatro Valle is an ancient theatre in Rome, which, following its occupation by a large group of cultural workers and citizens in 2011, has become internationally renowned as an experimental space for new social, political and cultural practices revolving around the idea of direct democracy, commons/commoning and new institutions.
Research Interests:
Research Interests:
conversazione con Mara Oscar Cassiani, 17 Giugno 2020, «Opera Viva»
rivista online: https://operavivamagazine.org/siamo-tuttx-dentro/
Special number: Decolonize! | HOW TO INHABIT A SPACE WITH A COMPLEX PAST? | NERO Editions 2018
intervista
in "Le comiche Scrittrici | Attrici | Performer"
a cura di Paola Bono | Anna Maria Crispino
a cura di Ilenia Caleo, Piersandra Di Matteo, Annalisa Sacchi | bruno editore, Venezia 2021 cura delle immagini Giada Cipollone Il volume interroga la scena del lungo Sessantotto in Italia all’incrocio tra sperimentazioni artistiche e... more
a cura di Ilenia Caleo, Piersandra Di Matteo, Annalisa Sacchi | bruno editore, Venezia 2021
cura delle immagini Giada Cipollone

Il volume interroga la scena del lungo Sessantotto in Italia all’incrocio tra sperimentazioni artistiche e politiche dei movimenti, alla ricerca di questioni che ancora assediano e turbano il presente. Questioni esplose allora, relative alla comunità, all’ibridazione disciplinare, ai processi di soggettivazione, alla relazione tra creazione e produzione sono tuttora dominanti nella prassi discorsiva e artistica della performance.

Un laboratorio italiano radicale, inventivo e non privo di contraddizioni, qui prende corpo attraverso temi e percorsi che hanno avuto la loro prima emersione negli anni Sessanta e sono venuti radicandosi e precisandosi nei Settanta, in quella forma-performance che deflagrava nello spazio delle lotte. Nel vivo delle geografie, degli ambienti, degli ecosistemi relazionali, il volume restituisce la dimensione complessa della performance come campo di produ­zione del comune.

In fiamme è costruito come un oggetto a più dimensioni e polifonico, che assembla diverse temporalità e voci di artiste/i, studiose/i, attiviste/i, muoven­dosi tra teorie e pratiche, tra scritture e materialità delle immagini. Frutto del lavoro del gruppo di ricerca di INCOMMON, è un archivio vivo di parole e gesti che si riattiva al presente, aprendo nuove traiettorie di lettura storica e insieme di teoria critica contemporanea.

con testi di Ilenia Caleo, Piersandra Di Matteo, Annalisa Sacchi, Toni Negri, Marco Baravalle, Lorenzo Mango, Maurizio Lazzarato, Alessandro Pontremoli, Stefano Tomassini, Franco Berardi Bifo, Gianni Manzella, Lucia Farinati, Marco Solari, Francesca Corona, Giorgio Barberio Corsetti, Riccardo Caporossi, Kinkaleri, Giada Cipollone, Lea Melandri, Marion D’Amburgo, Viviana Gravano, Marcella Campagnano, Valeria Graziano, Silvia Bottiroli, Silvia Fanti/Xing, Stefano Brilli, Giuseppe Allegri, Enrico Pitozzi, Maria Grazia Berlangieri, Ippolita Avalli, Caterina Serra, Valentina Valentini, Nicolas Martino, Daniele Vergni, Marco Assennato, Gregory Sholette, Michele Di Stefano.

ISBN: 978-88-99058-19-7
«Opera Viva», 7 Settembre 2020 https://operavivamagazine.org gisher è un lavoro di Giorgia Ohanesian Nardin che ha debuttato nel luglio 2020, quella che segue è una scrittura dello sguardo che ha seguito il lavoro, e del pensiero che ha... more
«Opera Viva», 7 Settembre 2020
https://operavivamagazine.org

gisher è un lavoro di Giorgia Ohanesian Nardin che ha debuttato nel luglio 2020, quella che segue è una scrittura dello sguardo che ha seguito il lavoro, e del pensiero che ha prodotto in risonanza al pensare della scrittura scenica durante la residenza artistica svolta ad Ateliersi (Bologna). gisher sarà a Roma a Short Theatre l’8 e il 9 settembre.
L’obiettivo del modulo è fornire una strumentazione teorica di lettura dei linguaggi artistici del contemporaneo attraverso l’assunzione femminista di un pensiero delle pratiche. Verranno approfonditi i nodi teorici che attraversano la... more
L’obiettivo del modulo è fornire una strumentazione teorica di lettura dei linguaggi artistici del
contemporaneo attraverso l’assunzione femminista di un pensiero delle pratiche.
Verranno approfonditi i nodi teorici che attraversano la produzione politica e artistica dagli anni
Sessanta e Settanta fino ai giorni nostri: dalla sperimentazione alla pluralità dei linguaggi,
dall’assemblaggio all’installazione e l’intertestualità tra corpo, immagine e parola, dalla
cultura mainstream e alle culture minori e subalterne, le culture queer.
Ogni lezione prevede un dialogo teoriche in dialogo e artiste e artisti, scrittrici, curatrici e
professionisti del settore, nel riferimento agli spazi in cui l’arte nasce e si ri-produce. La giornata
conclusiva prevederà la presentazione dei progetti delle/dei partecipanti.
Research Interests:
Nato nel 2001 all’Università Roma Tre, il Master si presenta a partire dal 2017 in una versione tutta nuova. Dalla possibilità di iscriversi anche a singoli moduli al coordinamento di ciascun ciclo didattico da parte di studiose e... more
Nato nel 2001 all’Università Roma Tre, il Master si presenta a partire dal 2017 in una versione tutta nuova. Dalla possibilità di iscriversi anche a singoli moduli al coordinamento di ciascun ciclo didattico da parte di studiose e figure professionali di rilievo.
Alla sua nascita, il Corso è stato il secondo Master italiano sui temi di genere, dopo quello attivato presso l’Università Statale di Milano, e il primo nel Centro Sud. La vocazione iniziale mirava a rispondere alla forte domanda di promozione delle questioni di genere quale priorità politica, proveniente innanzitutto dall’Unione Europea – Trattato di Amsterdam, Carta dei Diritti, Protocollo di Istanbul del 2013 – e che trova riscontro sia nella Costituzione italiana sia nelle politiche internazionali di istituzioni quali l’ONU – le Conferenze Internazionali delle Donne, da Città del Messico a New York passando per Pechino, e le iniziative quali la Commission on the Status of Women.
A questa vocazione si affianca oggi un progetto formativo che unisce i percorsi di ricerca e i percorsi professionali. Constatiamo infatti che il desiderio di ricerca sulle questioni di genere non incontra una risposta soddisfacente da parte dell’istituzione universitaria. Il Master intende quindi essere lo spazio dove trovare strumenti teorici per l’introduzione e l’aggiornamento sulle tendenze e i dibattiti più recenti, sostanziati da un approccio genealogico, che restituisce la ricchezza dei percorsi precedenti, intrapresi da singole, gruppi e movimenti.
Il Master dedica una cura analoga al rapporto tra i saperi che nascono dalla ricerca e i saperi che sono prodotti nella società e nelle professioni. Attraverso singole lezioni, le collaborazioni in corso e gli stage, per chi frequenta si apre la possibilità di incontrare diverse figure professionali e soggetti impegnati nella trasformazione della vita associata (per approfondire, vedi A chi si rivolge). L’esito di questo percorso formativo mira a dare strumenti e a creare le condizioni per una partecipazione incisiva e consapevole al mondo del lavoro (per approfondire, vedi Opportunità e Collaborazioni).
L’obiettivo generale del Corso mira a coltivare e potenziare i rapporti tra la formazione e le diverse istanze che provengono dalle nostre società in profonda e rapida trasformazione e che, per ricevere risposte operative adeguate e pertinenti, richiedono un aggiornamento sul piano teorico e concettuale. Il Master offre dunque strumenti sia a chi intende proseguire le attività di ricerca, sia a chi intende accedere ai diversi ambiti professionali, sia a chi, già inserito/a nel mondo lavorativo, sente l’esigenza di aggiornare e ampliare la preparazione richiesta dalla propria professione.
Research Interests:
{Quaderno Uno: natura | cultura | artificio} Nel femminismo la convenzionale distinzione tra natura e cultura è consumata da tempo. Quali teorie si pongono all’intersezione di tecnologia, arte, scienze naturali e storia del Pianeta? Qual... more
{Quaderno Uno: natura | cultura | artificio} Nel femminismo la convenzionale distinzione tra natura e cultura è consumata da tempo. Quali teorie si pongono all’intersezione di tecnologia, arte, scienze naturali e storia del Pianeta? Qual è il contributo del pensiero femminista al campo dell’ecologia, della biologia, delle tecnologie digitali? Come ripensare la materia e la materialità fuori da un determinismo meccanicista? E come interrogare e praticare le scienze come campo d’azione femminista? Stare al presente delle invenzioni più avanzate nel campo della biomedicina, della fisica, della biotecnologia, sapendo intravedere simultaneamente ambiguità e linee di fuga, senza rifugiarsi in visioni tecnofobe e neoprimitiviste o – al contrario – nel negativo di ipotesi di accelerazione, è senz’altro una delle sfide del pensiero femminista contemporaneo. Pensare insieme corpo e tecnologia, umano e non-umano, vivente e non-vivente, economie e forme di vita – il Quaderno tenta una ricognizione delle molte ipotesi che sono già all’opera nelle indagini scientifiche, nelle epistemologie, negli approcci femministi alla bio-medicina, nelle arti come campo di immaginazione politica.