Simposio-Carcere e fabbrica: una nuova edizione quarant'anni dopo (doi: 10.7383/98201) Studi sull... more Simposio-Carcere e fabbrica: una nuova edizione quarant'anni dopo (doi: 10.7383/98201) Studi sulla questione criminale (ISSN 1828-4973) Fascicolo 2, maggio-agosto 2020 Ente di afferenza: Università di Bologna (unibo) Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati.
N° 4-MAGGIO 2020 oltreilcapitale la Redazione La crisi generata dalla pandemia di Covid-19 ha coi... more N° 4-MAGGIO 2020 oltreilcapitale la Redazione La crisi generata dalla pandemia di Covid-19 ha coinvolto tutto il globo nel giro di appena due mesi. Una crisi a più strati. La più impattante è quella sanitaria, che sta colpendo tanto più duramente quanto meno pubblico e universale è il sistema sanitario, con i due estremi opposti di Germania e Usa. Seguono dappresso quella sociale, con ricadute immediate sul piano occupazionale (anche qui gli effetti sono peggiori quando più deregolamentato è il lavoro), e una di natura economica che diventerà sempre più grave e che ha impattato duramente sulle catene del valore fortemente interconnesse dell'economia globalizzata. segue a pag. 2 Nell'agosto del 1997 uno scarno comunicato dei CDC di Atlanta, la più grande agenzia di sorveglianza epidemiologica degli Stati Uniti e del mon-do, preannunciò il dramma che stiamo vivendo. Probabilmente, solo alcu-ni addetti ai lavori capirono il significato e la drammatica portata di quella notizia. Tre mesi prima un bimbo di 3 anni era morto ad Hong Kong, per una polmonite resistente ad ogni terapia, che nel giro di pochi giorni si era complicata con quella che gli immunologi chiamano cytokine storm, tempe-sta di citochine. A scatenare l'allarme tra i pochi virologi e infettivologi che si occupavano di "caccia ai virus letali" in quegli anni di fine millennio, era stata la sigla che connotava l'agente patogeno: H5N1, due lettere e due nu-meri che per la gran parte dei distratti lettori del comunicato del CDC non significavano assolutamente nulla. Ma che per i virus hunters prefiguravano possibili scenari apocalittici. articolo a pag. 6
Ormai divenuto un classico della sociologia giuridica della devianza e del mutamento sociale, Cri... more Ormai divenuto un classico della sociologia giuridica della devianza e del mutamento sociale, Criminologia critica e critica del diritto penale resta il punto di riferimento di ogni ricerca in ambi-to socio-giuridico. In questo volume, la devianza e la questione criminale sono ritenute come socialmente, economica-mente e culturalmente prodotte e ven-gono passate in rassegna le più impor-tanti teorie criminologiche di sistema, al fi ne di fornire una panoramica struttura-le e manualistica sull'argomento. Dalla Scuola liberale all'ideologia della difesa sociale, dalle teorie psicoanalitiche del-la criminalità e della società punitiva alla teoria struttural-funzionalista della devianza, fi no alla criminologia critica e alle politiche alternative, non v'è studio più fi tto ed esaustivo sull'argomento. Alessandro Baratta è stato il fondatore in Italia, con varie ripercussioni all'este-ro, del fi lone di studi sulla criminologia critica. Insieme a Renato Treves è uno dei maestri della sociologia del diritto. "Noi sappiamo che sostituire il diritto penale con qualcosa di meglio potrà avvenire solo quando avremo sostituito la nostra società con una so-cietà migliore."
Simposio-Carcere e fabbrica: una nuova edizione quarant'anni dopo (doi: 10.7383/98201) Studi sull... more Simposio-Carcere e fabbrica: una nuova edizione quarant'anni dopo (doi: 10.7383/98201) Studi sulla questione criminale (ISSN 1828-4973) Fascicolo 2, maggio-agosto 2020 Ente di afferenza: Università di Bologna (unibo) Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati.
N° 4-MAGGIO 2020 oltreilcapitale la Redazione La crisi generata dalla pandemia di Covid-19 ha coi... more N° 4-MAGGIO 2020 oltreilcapitale la Redazione La crisi generata dalla pandemia di Covid-19 ha coinvolto tutto il globo nel giro di appena due mesi. Una crisi a più strati. La più impattante è quella sanitaria, che sta colpendo tanto più duramente quanto meno pubblico e universale è il sistema sanitario, con i due estremi opposti di Germania e Usa. Seguono dappresso quella sociale, con ricadute immediate sul piano occupazionale (anche qui gli effetti sono peggiori quando più deregolamentato è il lavoro), e una di natura economica che diventerà sempre più grave e che ha impattato duramente sulle catene del valore fortemente interconnesse dell'economia globalizzata. segue a pag. 2 Nell'agosto del 1997 uno scarno comunicato dei CDC di Atlanta, la più grande agenzia di sorveglianza epidemiologica degli Stati Uniti e del mon-do, preannunciò il dramma che stiamo vivendo. Probabilmente, solo alcu-ni addetti ai lavori capirono il significato e la drammatica portata di quella notizia. Tre mesi prima un bimbo di 3 anni era morto ad Hong Kong, per una polmonite resistente ad ogni terapia, che nel giro di pochi giorni si era complicata con quella che gli immunologi chiamano cytokine storm, tempe-sta di citochine. A scatenare l'allarme tra i pochi virologi e infettivologi che si occupavano di "caccia ai virus letali" in quegli anni di fine millennio, era stata la sigla che connotava l'agente patogeno: H5N1, due lettere e due nu-meri che per la gran parte dei distratti lettori del comunicato del CDC non significavano assolutamente nulla. Ma che per i virus hunters prefiguravano possibili scenari apocalittici. articolo a pag. 6
Ormai divenuto un classico della sociologia giuridica della devianza e del mutamento sociale, Cri... more Ormai divenuto un classico della sociologia giuridica della devianza e del mutamento sociale, Criminologia critica e critica del diritto penale resta il punto di riferimento di ogni ricerca in ambi-to socio-giuridico. In questo volume, la devianza e la questione criminale sono ritenute come socialmente, economica-mente e culturalmente prodotte e ven-gono passate in rassegna le più impor-tanti teorie criminologiche di sistema, al fi ne di fornire una panoramica struttura-le e manualistica sull'argomento. Dalla Scuola liberale all'ideologia della difesa sociale, dalle teorie psicoanalitiche del-la criminalità e della società punitiva alla teoria struttural-funzionalista della devianza, fi no alla criminologia critica e alle politiche alternative, non v'è studio più fi tto ed esaustivo sull'argomento. Alessandro Baratta è stato il fondatore in Italia, con varie ripercussioni all'este-ro, del fi lone di studi sulla criminologia critica. Insieme a Renato Treves è uno dei maestri della sociologia del diritto. "Noi sappiamo che sostituire il diritto penale con qualcosa di meglio potrà avvenire solo quando avremo sostituito la nostra società con una so-cietà migliore."
L’opera offre, a studenti e studiosi, una serie di riflessioni che intendono ridare forza epistem... more L’opera offre, a studenti e studiosi, una serie di riflessioni che intendono ridare forza epistemologica a un approccio critico alla criminologia, oggi più che mai utile a leggere le linee di frattura del sociale. Gli autori mettono in evidenza i legami esistenti tra il potere politico – nella fattispecie gli ambiti di competenza della sovranità nella produzione della pena – e i fattori economici in grado di produrre gerarchie differenziali; tra la produzione mediatica di informazioni che saturano e dettano l’agenda dell’opinione pubblica e i dispositivi, tecnologici e giuridici, che inscrivono i soggetti all’interno dei rapporti di potere. Lo statuto della criminologia viene analizzato attraverso un prisma che incrocia, tra le variabili prese in esame, la nazionalità, il genere, le sessualità, la razza e la classe. Si propone un uso pubblico e comune della criminologia che ridia voce in primo luogo ai veri protagonisti della questione penale: i soggetti prodotti e riprodotti dalle normative e dalla penalità, ma, soprattutto, che introduca temi e approcci finora poco sistematizzati in Italia, quali le criminologie green, border, queer, oltre a quelle postcoloniali, culturali e sui crimini di Stato. Il volume aggiorna dunque il dibattito critico sul discorso criminologico, offrendo un’antologia appassionata, utile strumento di aggiornamento per lo studioso e di formazione critica per gli studenti di scienze sociali e giuridiche. Un riferimento imprescindibile per chi voglia accostarsi allo studio sociologico del crimine
Storicamente il rapporto tra il pensiero femminista e il diritto ha sempre restituito modelli int... more Storicamente il rapporto tra il pensiero femminista e il diritto ha sempre restituito modelli interpre-tativi e argomentazioni che si sono andati strutturando secondo l'approccio dicotomico dell'essere 'per' o 'contro' il diritto. In questo volume, attraverso il consolidamento di un pensiero in grado di attraversare la complessità di alcuni fatti socio-giuridici, dalle forme di argomentazione e interpreta-zione del lessico giuridico, dalle stesse pratiche processuali, superiamo questa dicotomia mettendo al centro l'esperienza. La dottrina dell'esperienza giuridica, infatti, quando viene messa in questione a partire dal pensiero femminista e, in particolare, dal filone del pensiero dell'esperienza, non solo in-carna il diritto, ma struttura anche un linguaggio che mira a cambiare ab origine l'approccio ad esso, andando ad individuare nessi e scarti, controversie, argomentazioni ed interpretazioni utili a rige-nerarlo dall'interno, senza mai cedere ad approcci massimalisti, ideologici, banali. Con una casistica che va dalla maternità surrogata ai diritti umani e fondamentali, da alcune sentenze esemplari relative alla violenza contro le donne alle pratiche processuali all'interno del diritto penale, dal lavoro delle Corti regionali, del Tribunale delle donne in Sarajevo sino al successo della nozione di vulnerabilità nel diritto internazionale.
MIMESIS / CARTOGRAFIE SOCIALI " Il neoliberismo, come dimostrano molti studi e molti saggi presen... more MIMESIS / CARTOGRAFIE SOCIALI " Il neoliberismo, come dimostrano molti studi e molti saggi presenti qui, nonostante la sua crisi, ha progressivamente rotto quell'equilibrio tra sistemi e poteri da cui pure è disceso il paradigma della giustizia sociale su base distributiva di matrice novecentesca, andando a erodere progressivamente ogni misura e ogni limite che il mercato si era dato fi nanco nelle forme politiche del liberalismo classico e nelle sue forme di organizzazione sociale e giuridica ". Anna Simone " …il modo in cui l'eguaglianza viene incarnata consiste nella messa in scena della vulnerabilità del corpo e della dipendenza tra i corpi, così che questi corpi possano occupare lo spazio centrale di ogni domanda, attuale e futura, di giustizia. Ogni forma di giudizio, infatti, verbale o silenzioso, individuale o collettivo, contro la precarizzazione della vita, pone al centro le esigenze del corpo " .
Nato nel 2001 all’Università Roma Tre, il Master si presenta a partire dal 2017 in una versione... more Nato nel 2001 all’Università Roma Tre, il Master si presenta a partire dal 2017 in una versione tutta nuova. Dalla possibilità di iscriversi anche a singoli moduli al coordinamento di ciascun ciclo didattico da parte di studiose e figure professionali di rilievo. Alla sua nascita, il Corso è stato il secondo Master italiano sui temi di genere, dopo quello attivato presso l’Università Statale di Milano, e il primo nel Centro Sud. La vocazione iniziale mirava a rispondere alla forte domanda di promozione delle questioni di genere quale priorità politica, proveniente innanzitutto dall’Unione Europea – Trattato di Amsterdam, Carta dei Diritti, Protocollo di Istanbul del 2013 – e che trova riscontro sia nella Costituzione italiana sia nelle politiche internazionali di istituzioni quali l’ONU – le Conferenze Internazionali delle Donne, da Città del Messico a New York passando per Pechino, e le iniziative quali la Commission on the Status of Women. A questa vocazione si affianca oggi un progetto formativo che unisce i percorsi di ricerca e i percorsi professionali. Constatiamo infatti che il desiderio di ricerca sulle questioni di genere non incontra una risposta soddisfacente da parte dell’istituzione universitaria. Il Master intende quindi essere lo spazio dove trovare strumenti teorici per l’introduzione e l’aggiornamento sulle tendenze e i dibattiti più recenti, sostanziati da un approccio genealogico, che restituisce la ricchezza dei percorsi precedenti, intrapresi da singole, gruppi e movimenti. Il Master dedica una cura analoga al rapporto tra i saperi che nascono dalla ricerca e i saperi che sono prodotti nella società e nelle professioni. Attraverso singole lezioni, le collaborazioni in corso e gli stage, per chi frequenta si apre la possibilità di incontrare diverse figure professionali e soggetti impegnati nella trasformazione della vita associata (per approfondire, vedi A chi si rivolge). L’esito di questo percorso formativo mira a dare strumenti e a creare le condizioni per una partecipazione incisiva e consapevole al mondo del lavoro (per approfondire, vedi Opportunità e Collaborazioni). L’obiettivo generale del Corso mira a coltivare e potenziare i rapporti tra la formazione e le diverse istanze che provengono dalle nostre società in profonda e rapida trasformazione e che, per ricevere risposte operative adeguate e pertinenti, richiedono un aggiornamento sul piano teorico e concettuale. Il Master offre dunque strumenti sia a chi intende proseguire le attività di ricerca, sia a chi intende accedere ai diversi ambiti professionali, sia a chi, già inserito/a nel mondo lavorativo, sente l’esigenza di aggiornare e ampliare la preparazione richiesta dalla propria professione.
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saturano e dettano l’agenda dell’opinione pubblica e i dispositivi, tecnologici e giuridici, che inscrivono i soggetti all’interno dei rapporti di potere. Lo statuto della criminologia viene analizzato attraverso un prisma che incrocia, tra le variabili prese in esame, la nazionalità, il genere, le sessualità, la razza e la classe.
Si propone un uso pubblico e comune della criminologia che ridia voce in primo luogo ai veri protagonisti della questione penale: i soggetti prodotti e riprodotti dalle normative e dalla penalità, ma, soprattutto, che introduca temi e approcci finora poco sistematizzati in Italia, quali le criminologie green, border, queer, oltre a quelle postcoloniali, culturali e sui crimini di Stato. Il volume aggiorna dunque il dibattito critico sul discorso criminologico, offrendo un’antologia appassionata, utile strumento di aggiornamento per lo studioso e di formazione critica per gli studenti di scienze sociali e giuridiche. Un riferimento
imprescindibile per chi voglia accostarsi allo studio sociologico del crimine
Alla sua nascita, il Corso è stato il secondo Master italiano sui temi di genere, dopo quello attivato presso l’Università Statale di Milano, e il primo nel Centro Sud. La vocazione iniziale mirava a rispondere alla forte domanda di promozione delle questioni di genere quale priorità politica, proveniente innanzitutto dall’Unione Europea – Trattato di Amsterdam, Carta dei Diritti, Protocollo di Istanbul del 2013 – e che trova riscontro sia nella Costituzione italiana sia nelle politiche internazionali di istituzioni quali l’ONU – le Conferenze Internazionali delle Donne, da Città del Messico a New York passando per Pechino, e le iniziative quali la Commission on the Status of Women.
A questa vocazione si affianca oggi un progetto formativo che unisce i percorsi di ricerca e i percorsi professionali. Constatiamo infatti che il desiderio di ricerca sulle questioni di genere non incontra una risposta soddisfacente da parte dell’istituzione universitaria. Il Master intende quindi essere lo spazio dove trovare strumenti teorici per l’introduzione e l’aggiornamento sulle tendenze e i dibattiti più recenti, sostanziati da un approccio genealogico, che restituisce la ricchezza dei percorsi precedenti, intrapresi da singole, gruppi e movimenti.
Il Master dedica una cura analoga al rapporto tra i saperi che nascono dalla ricerca e i saperi che sono prodotti nella società e nelle professioni. Attraverso singole lezioni, le collaborazioni in corso e gli stage, per chi frequenta si apre la possibilità di incontrare diverse figure professionali e soggetti impegnati nella trasformazione della vita associata (per approfondire, vedi A chi si rivolge). L’esito di questo percorso formativo mira a dare strumenti e a creare le condizioni per una partecipazione incisiva e consapevole al mondo del lavoro (per approfondire, vedi Opportunità e Collaborazioni).
L’obiettivo generale del Corso mira a coltivare e potenziare i rapporti tra la formazione e le diverse istanze che provengono dalle nostre società in profonda e rapida trasformazione e che, per ricevere risposte operative adeguate e pertinenti, richiedono un aggiornamento sul piano teorico e concettuale. Il Master offre dunque strumenti sia a chi intende proseguire le attività di ricerca, sia a chi intende accedere ai diversi ambiti professionali, sia a chi, già inserito/a nel mondo lavorativo, sente l’esigenza di aggiornare e ampliare la preparazione richiesta dalla propria professione.