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La Cranioteca

2014, in Guida Archeologica del Museo Chierici

MUSEO CHIERICI IL MUSEO ChIERICI Diretta espressione del lavoro culturale del fondatore, il sacerdote Gaetano Chierici, la collezione è preziosa testimonianza della scienza e della museologia del tardo Ottocento. Nel 1862 Chierici ordina il Gabinetto di Antichità Patrie, ampliato nel 1870 come Museo di Storia Patria, il cui nucleo fondamentale è la Collezione di Paletnologia. Conservata negli arredi e con l’ordinamento originari, l’esposizione si articola in tre serie. La prima riunisce i materiali archeologici della provincia di Reggio Emilia. Rimangono ad essa subordinate le due serie con materiali extraprovinciali, che illustrano rispettivamente l’archeologia di altre regioni d’Italia e le culture archeologiche ed etnologiche di altri paesi europei e di altri continenti. Una quarta sezione espone “sepolcri” trasportati intatti in Museo. Nella serie locale i materiali, esposti integralmente, sono ordinati entro sequenze cronologiche e suddivisi per provenienza, per materia, per tecnologia, per tipologia. Direzione: Elisabetta Farioli Testi: Dal Paleolitico all’Età del bronzo inale; pannello 1884; carta archeologica: James Tirabassi Età del ferro, Età medievale, Cimeli: Roberto Macellari Età romana: Roberto Macellari, Giada Pellegrini Da altri luoghi d’Italia: Roberto Macellari, James Tirabassi Dal Po al Gargano, Abruzzo e Capitanata e Provincia di Ascoli Piceno: Enea Mazzetti Vetrine etnologiche: Georgia Cantoni Cranioteca: Paolo Storchi Progetto graico Studio Camuffo - Venezia Impaginazione: Andrea Viani Redazione: Georgia Cantoni Crediti fotograici: Carlo Vannini (tranne carta archeologica e pannello 1884) LA CRANIOTECA Il Chierici volle fortemente questa cranioteca, che “per la sua speciale importanza, staccasi dal resto” e curò personalmente perino la progettazione della vetrina, dotandola di tendine che rendevano visibili i crani solo su richiesta dei visitatori meno facilmente impressionabili. I reperti provengono dal territorio reggiano (Reggio, San Pellegrino, San Polo, Montecchio, Sant’Ilario, Coenzo, Viano) e da altre località dove il paletnologo condusse ricerche (isola di Pianosa, Remedello). Nell’Ottocento la craniologia era una disciplina in fermento. Se Cesare Lombroso e l’antropologo Enrico Morselli, amico personale di don Gaetano, cercavano di scorgere nelle forme del cranio le devianze del comportamento umano, Chierici sperava di comprendere se avesse di fronte un etrusco, un romano o un longobardo. Egli annotava le circostanze di rinvenimento a penna direttamente sulla teca cranica, i successori al contrario annotarono tutto in bigliettini che incollavano sul cranio. Mentre dei crani introdotti da Chierici conosciamo tutto, dei bigliettini solo uno risulta ancora collegato al cranio corrispondente. Ennesima prova della lungimiranza del paletnologo reggiano. 10 e12 Crani provenienti rispettivamente da Pianosa e da Coenzo di Brescello, testimoniano una antica pratica magico-religiosa più diffusa di quanto si pensi: la chiodatura del cranio, forse col ine di liberare l’anima del defunto che si riteneva intrappolata nel corpo 11 e 32 Crani maschili, il primo proveniente dall’isola di Pianosa e di età romana, il secondo da Montecchio Emilia e di età barbarica, presentano fratture a stampo sulle ossa parietali, testimonianza di colpi di armi non acuminate cui comunque gli individui sopravvissero 33 Cranio maschile di provenienza sconosciuta: presenta una lunga lesione lineare perimortale da fendente sulla base del cranio, probabile testimonianza di una decapitazione 28 La supericie ossea di questo cranio, costellata da cavitazioni, induce a pensare che egli fosse affetto da una rara patologia tumorale, nota come carcinoma metastatico 12 Cranio appartenente ad un longobardo, presenta una evidente usura obliqua dei denti anteriori, del tutto identica a quella degli attuali conciatori di pelle per saperne di più P. Storchi, La collezione craniologica G. Chierici. Analisi antropologica di uomini malati, chiodati e (forse) decapitati in Pagine di Archeologia 2007-2011, pp. 1-23. P. Storchi, Indizi di sepolture anomale dalla cranioteca del Museo “G. Chierici” di Reggio Emilia in Pagani e Cristiani X 2011, pp. 187-195. 10 11 12 28 32 33