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L’Occidente (Unione Europea e NATO) si trova posto oggi di fronte a due diverse sfide: una è quella proveniente dalla rinnovata assertività russa, l’altra dalle continue turbolenze nell’area mediterranea e mediorientale, oggi in particolare incarnate da Da’ish. Attualmente l’Occidente sembra focalizzare i propri sforzi sull’arginare la Russia, ma questa è una scelta e non certo una necessità. Per l’Italia la priorità è rappresentata da stabilità e sicurezza nel Mediterraneo, il mare in cui è fisicamente immersa e da cui provengono le risorse fondamentali per la sua prosperità.
Italia, potenza globale? Il ruolo internazionale dell'Italia oggi, 2012
Not published, 2019
La mia tesi di laurea triennale si pone l'obiettivo di spiegare quali siano state le ragioni e le conseguenze della trasformazione avvenuta nella politica estera italiana a seguito della fine del bipolarismo, analizzando nello specifico la diversa importanza assunta, in tale contesto, dal Mediterraneo. La prima parte fornisce alcuni elementi necessari a comprendere l’influenza che lo spazio ha sulle azioni esterne degli stati e in particolare dell’Italia; inoltre, esamina il rapporto tra i tre pilastri (atlantico, europeo, mediterraneo) della politica estera italiana durante la Prima Repubblica. La seconda parte verte sull’analisi dei cambiamenti avvenuti a partire dalla seconda metà degli anni ’70 nel sistema politico italiano da un lato e nel sistema internazionale e più specificamente nel Mediterraneo dall’altro, utilizzando la cornice teorica delineata nella prima parte per spiegare perché e in che modo essi abbiano agito in profondità sulla politica estera italiana, rendendo centrale la sua dimensione mediterranea. La terza parte infine spiega quale sia stata la traduzione pratica di tale nuova centralità, considerando il riorientamento del dispositivo militare italiano ed il suo crescente utilizzo nell’area mediterranea, sullo sfondo di una strategia di “multilateralismo attivo” quale naturale strumento di politica estera per una media potenza.
Nuova Rivista Storica, 2022
XXXIII Congresso Geografico Italiano. GEOGRAFIE IN MOVIMENTO. Padova 8-13 settembre 2021 volume secondo: Oggetti, merci, beni. L’impronta materiale del movimento nello spazio, 2021
Il Mediterraneo ha una rappresentazione storica ricca e soprattutto contrastata. Il contrasto deriva dal fatto che questo mare, essendo il punto d’incontro di tre continenti molto attivi sin dall’antichità, ha inevitabilmente alimentato numerose rappresentazioni. Qui il termine rappresentazione dobbiamo intenderlo in molte maniere, certamente quello lacostiano (Lacoste, 1993, p. 4) ma nemmeno in maniera dissimile dal discourse a cui si fa rifermento in un articolo che marcherà la nascita della critical geopolitics (Ó Tuathail, Agnew, 1992) traghettando con esso, in realtà, tutta la geografia in quello che viene definito post-strutturalismo. Il Mar Mediterraneo è, come vedremo, l’unico insieme marino che al tempo stesso è definibile come spazio sociale e dove la «rappresentazione» che ne viene realizzata è frutto del sovrapporsi degli immaginari di tutti i popoli che vi si affacciano. [...] Mar Mediterraneo scenario di scontro tra Nord e Sud? No, certamente. Mar Mediterraneo come area nevralgica per attori di livello planetario: sì, certamente. L’analisi geopolitica ci permette una chiara lettura e una decodifica dei diversi punti di antagonismo.
La politica di difesa italiana ha ormai identificato nel Mediterraneo allargato l'area prioritaria per la sicurezza nazionale. Che cosa ha portato l'Italia a rivedere le proprie scelte? https://formiche.net/2021/04/mediterraneo-allargato-coticchia-unige/
Atti del Convegno Italia e Grecia 1821-2021: Due secoli di storie condivise, 2023
This article will examine the reaction of the international system in general, and of Italy in particular, with respect to the changes that occurred in the security conditions in the Eastern Mediterranean following the coup d’état on 21 April 1967 carried out by a group of Colonels commanded by General Papadopoulos, which had once again called into question the status of Cyprus. Furthermore, it will try to understand how Italy, despite the limits imposed by the inter- national framework and by the instability of internal politics, had managed to preserve its position as a major Mediterranean player. This case study will show, firstly, how the structure of the interna- tional system, marked in the 1960s by a fragile détente, conditioned the behaviour of the main players on a global level in the face of the flare-up of latent tensions in the Eastern Mediterranean, giving a global dimension to a regional crisis. Secondly, it will also disclose how the action of States, aimed at protecting their own interests, de- termines foreign policy initiatives and decisions – even when these are part of multilateral political and security systems. In this sense, Italy found itself acting on several levels, seeking a difficult balance between its interests: safeguarding the precious relationship with Greece, pursuing a leading role in the Euro-Atlantic security system, and the need to avoid Athens and Nicosia slipping into the Soviet sphere of influence. While important studies on the correlation be- tween the coup d’état in Greece and relations between Athens and Rome already exist, the effects of the coup on the situation in Cyprus and, consequently, on the security of a quadrant of strategic impor- tance both for the bipolar confrontation and for Italy’s foreign policy are less known. In order to fully understand the relationship between the structure of the system and the conduct of States on the interna- tional level, this study is based on the analysis of international and South-Eastern European historiography, and on the documentation made available by the Historical-Diplomatic Archive of the Ministry of Foreign Affairs.
Il Mediterraneo non è spazio, non è ‘mare tra le terre’, ma è luogo; nello specifico, luogo dove avviene una ‘tra-duzione’: questa ‘pratica mediterranea’ costruisce la memoria collettiva, che è comune a diverse e distinte civiltà, e garantisce la prossimità. Per questo il Mediterraneo non è chiuso, è il nome di un confine sempre liquido.
2017
Questo saggio introduttivo evidenzia il ruolo del Mediterraneo come orizzonte di senso per le migliaia di donne migranti che l'hanno attraversato e non sempre sono giunte sane e salve sulle sponde Nord di questo mare. In particolare, si analizza la ricerca sul campo e le narrazioni delle donne immigrate in un'area della Sicilia occidentale. Il filo rosso è costituito dagli interventi di autori, alcuni dei quali hanno partecipato alla survey ed altri esperti e studiosi di questi temi. Questi ultimi si soffermano sugli aspetti teorici e più generali connessi al rapporto tra l'immigrazione femminile, l'integrazione nel territorio italiano e le culture del mare.
Research Papers in Economics, 2020
Puncta: Journal of Critical Phenomenology, 2020
International journal of health sciences
Thesis, Jawaharlal Nehru University, 2023
Plant Growth Regulation, 2019
Ingeniería e Investigación, 1992
Advanced Materials Research, 2014
Eurasian Chemico-Technological Journal, 2017
Epilepsy & behavior : E&B, 2017
Earth and Planetary Physics, 2017