Bagnoli

W artykule omówiono projekt rewitalizacji poprzemysłowej dzielnicy Neapolu-Bagnoli, która leży w strategicznej lokalizacji na wybrzeżu Zatoki Pozzuoli. Autorka nawiązuje do historii przemysłu na tym obszarze-od jego prężnego rozwoju w okresie powojennym, przez kryzys lat 70., po całkowite zamknięcie fabryk w 1991 r. Od czasu zamknięcia fabryk obszar ten pozostawał nieużytko-wany ze względu na konieczność ponoszenia ogromnych nakładów finansowych na rekultywację gleby. Pomimo wielu propozycji zagospodarowania, dopiero po 16 latach podpisano stosowne porozumienia i zaakceptowano projekt rewitalizacji i zagospodarowania dzielnicy Bagnoli. Projekt ten obejmuje m.in budowę plaży, obiektów infrastruktury turystycznej i sportowej, obiektów mieszkalnych i uniwersytec-kich, portu pozwalającego na szybkie połączenia z wyspą Nisida oraz stacji kolejowych ułatwiających komunikację. Celem artykułu jest przedstawienie możliwości rozwoju regionu Kampania, a w szczegól-ności jego stolicy Neapolu, właśnie dzięki realizacji projektu "Bagnoli Futura". Jest to jedno z najwięk-szych przedsięwzięć, jakie w najbliższych latach zostanie zrealizowane na południu Włoch, co stworzy ogromne możliwości dla rozwoju gospodarczego nie tylko samego Neapolu, ale też dla całego regionu Kampania. Jego zakończenie przewidziano na rok 2024.

Abstract: The article presents the project of revitalization undertaken in the post-industrial district of Naples-Bagnoli-situated strategically by the Gulf of Pozzuoli. The author focuses on the industrial development of the region, starting with its booming times during the postwar period, through the crisis of the 1970s, followed by a complete shutdown of factories in 1991. Since then, the area remained unused due to the great financial investments that would be needed to re-cultivate the land. Despite a lot of proposals to develop the land, it took 16 years to sign appropriate agreements and accept the project to revitalize the Bagnoli district. The project includes, among others, the creation of a public beach, tourism and sports infrastructure, housing estates and university campuses. It also includes building a harbor, which will enable a quick and convenient connection with the Nisida island and railway stations facilitating communication in the region. The article aims to present the possibilities of development of the Campania region, focusing mainly on its capital. The 'Bagnoli Futura' project is one of the biggest ventures that will be carried out in the south of Italy in the upcoming years. It will provide great possibilities to develop not only the city of Naples itself but the whole Campania region as well. The completion of the project is scheduled for 2024.

The article aims to study how the assumption of the urban health as a common can change the contemporary urbanization trends and to face the crisis of planning practices and urban policies. The paper moves from two theoretical assumptions. On the one hand, urbanization is viewed as an ecological process, and, on the other hand, the urban health as a common is recognized as a guiding principle to realize planning and public participation practices oriented to build a new urban ecological regime.

L'articolo si pone l'obiettivo di studiare come l'assunzione della salute urbana come bene comune possa modificare le tendenze in atto nell'urbanizzazione contemporanea e, insieme, affrontare la crisi della pianificazione e delle politiche urbanistiche.
I riferimenti teorici fondamentali riguardano due questioni, relative, da un lato, al modo di interpretare l'urbanizzazione come processo ecologico e, dall'altro lato, ai contenuti della definizione di salute urbana. Questi orientamenti teorici, presentati nei paragrafi 2 e 3, individuano nella salute come bene comune un criterio guida fondamentale per pratiche relative alla pianificazione urbanistica ed alla partecipazione sociale al governo della città orientate a costruire un nuovo regime ecologico per l'urbanizzazione. Questa necessità muove dalla considerazione generale sui processi di degradazione ambientale in atto e da una critica dei processi di finanziarizzazione e privatizzazione della pianificazione urbana attivi dagli anni '70-80 del '900, presentati nel paragrafo 4. Questa analisi induce ad una rivisitazione delle esperienze di pianificazione partecipata realizzate dagli anni '90 del '900 e richiede l'indicazione, elaborata nel paragrafo 5, di differenti prospettive ecologiche, sociali e temporali, affinché la pianificazione sia orientata a costruire la salute urbana come bene comune.

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This paper deals with the Muslim slave presence within the “Bagno” of Livorno in the 17th century, placing a particular emphasis on aspects of everyday life and relationships with the city’s inhabitants. Through the analysis of inquisition records relating to magical practices held by the Archiepiscopal Archives of Pisa, it has come to light that a number of Christians had recourse to the magical arts of the “Turks”. Through the detailed descriptions provided in these documents it has been possible to ascertain that such practices were, in fact, in accordance with North African Islamic tradition. This phenomenon appears to both confirm the ideological association of the “Infidels” with the demonic world, while at the same time representing a medium for cultural exchange between the two shores of the Mediterranean.

Cesare Santus, Il “turco” e l’inquisitore. Schiavi musulmani e processi per magia nel Bagno di Livorno (XVII secolo).

L’articolo prende in esame la presenza di schiavi musulmani all’interno del Bagno di Livorno nel XVII secolo, soffermandosi sulla loro esistenza quotidiana ed in particolare sulle relazioni da essi intrattenute con gli abitanti della città. L’analisi di alcuni processi inquisitoriali conservati presso l’Archivio arcivescovile di Pisa ha portato ad evidenziare l’esistenza di casi in cui clienti cristiani ricorrevano alle arti magiche dei “turchi”, dettagliatamente descritte e perciò confrontabili con la tradizione islamica nordafricana. Questo fenomeno si dimostra allo stesso tempo frutto di un’ideologia che associava gli infedeli al mondo demoniaco ma anche uno dei canali attraverso cui si esercitava il confronto culturale tra le due sponde del Mediterraneo.

"Studio di caso relativo alle politiche di riqualificazione e riuso dell'area industriale dismessa ex Ilva-Italsider di Bagnoli a Napoli.

Il saggio racconta e discute l'insieme di politiche messe in atto o annunciate tra 1993 e 2003 per trasformare l'area dismessa di Bagnoli in un volano per sviluppo postindustriale di Napoli.
Gli esiti del processo, avviato nel clima di speranza del dopo-1993, a distanza di oltre quindici anni, sono ancora incerti. Si tenta pertanto di mettere a fuoco l'andamento sinuoso del processo stesso nei dieci anni considerati, guardando a Bagnoli come a un caso che esprime bene ambiguità e contraddizioni più generali delle politiche urbane sperimentate a Napoli in quegli stessi anni e che, soprattutto, riflette la tensione mai risolta fra scelte (e retoriche) iperpubbliciste e iperambientaliste dell'amministrazione locale e il continuo adattamento pragmatico alle ragioni del negoziato di quella stessa amministrazione.

Cercando di dar conto delle molte facce della questione, si inizia dai passi che portarono alla chiusura dell'Ilva-Italsider, si passa per la decisione "storica" di restituire l'area alla sua naturalità e a una vocazione turistica negata, si seguono le vicende (e i testi) del piano regolatore avviato nel 1994 e si conclude con una rilettura dela candidatura di Napoli a sede della Coppa America, vista come occasione che permette all'amministrazione di cambiare la rotta di un processo in stallo senza dichiararlo ufficialmente.

L'ipotesi sostenuta è che, dal 1994, al mito dell'Italsider intoccabile si sia andato sostituendo il nuovo mito di un'area incomparabilmente bella da restituire alla città per risarcirla e, allo stesso tempo, per superare ogni tentazione di riuso in senso speculativo.
In questa ottica, ogni passo laterale della vicenda si collega retoricamente ai discorsi iniziali ma insieme dirotta verso il futuro la soluzione di conflitti continuamente riemergenti. Che pesano tuttavia sull'avvio effettivo della trasformazione perennemente ostacolata da false partenze, nodi non sciolti e divergenti intenzionalità."

Il saggio si inserisce nel dibattito in corso sullo sviluppo delle aree rurali italiane con lo scopo di sostenere come, nella attuale situazione dell'economia, l'unità di riferimento per l'analisi delle trasformazioni economiche e sociali del mondo rurale e per la definizione di eventuali politiche di sviluppo sia rappresentata dal sistema locale rurale, e come anche le residue politiche settoriali debbano essere “aggiustate” alla dimensione locale della struttura produttiva agricola e di quella sociale. Si intende sostenere cioè che non è possibile definire una politica di sviluppo rurale per l’intera Unione europea ma che la Commissione deve limitarsi ad individuare e definire quali siano i motivi per attuare una ridistribuzione di reddito a favore delle aree rurali, ognuna delle quali è la sola in grado di definire i problemi da risolvere in relazione alle condizioni sociali ed economiche specifiche; inoltre, nel momento in cui l’Unione formuli delle politiche dirette esplicitamente al settore produttivo “agricoltura”, queste devono essere modulate e calibrate alle condizioni che determinano il grado di efficienza e di concorrenzialità di un determinato sistema produttivo (usualmente localmente definito) piuttosto che sul complessivo grado di concorrenzialità dell’agricoltura comunitaria nei confronti dei partner commerciali.

L'ultimo numero di TRIA, rivista internazionale di cultura urbanistica (www.tria.unina.it), propone il tema dei vuoti urbani e territoriali e le politiche di governo per "riempirli" di senso e di nuovo ruolo.
Si è colta l'occasione per evidenziare il caso di Colleferro (Roma), delle sue aree industriali dismesse e delle proposte locali e generali di intervento.

Per affrontare la generale condizione di crisi socio-economica, le comunità e le città riscoprono il valore strategico dei fattori localizzativi, quale condizione che favorisce la partecipazione delle piattaforme urbane alla competizione globale. Le istanze energetiche ed ambientali rilanciano il costruire nel costruito, suggerendo interesse prioritario per i vuoti urbani come le aree industriali dismesse. Se il locale non incide su queste priorità, è pronto un ritorno al protagonismo dello Stato. Nello scenario metropolitano di Roma, per esempio, si evidenzia il comprensorio di Colleferro, company town del Novecento, con vaste aree industriali dismesse: reti ed infrastrutture adeguate, paesaggi significativi quale esito della specifica storia industriale del sito. Il piano provinciale intende coinvolgerle per potenziare la piattaforma metropolitana di Roma: un intenso confronto locale e territoriale ricerca proposte operative. Da un lato si intende coinvolgere la filiera istituzionale su programmi urbanistici di intervento, riferimento di normativa consolidata ma non sempre efficiente nelle sue diverse caratterizzazioni, dall’altro si cerca di arricchire di valore la dimensione edilizia ritenuta più praticabile. Le criticità ambientali sono ampiamente governabili, ma di fronte ai tempi della crisi, il governo locale deve manifestare intensità e slancio, anche in vista delle possibilità di investimento che si prospettano con la nuova politica annunciata dalla BCE.

Il saggio si inserisce nel dibattito in corso sullo sviluppo delle aree rurali italiane con lo scopo di sostenere come, nella attuale situazione dell'economia, l'unità di riferimento per l'analisi delle trasformazioni economiche e sociali del mondo rurale e per la definizione di eventuali politiche di sviluppo sia rappresentata dal sistema locale rurale, e come anche le residue politiche settoriali debbano essere “aggiustate” alla dimensione locale della struttura produttiva agricola e di quella sociale. Si intende sostenere cioè che non è possibile definire una politica di sviluppo rurale per l’intera Unione europea ma che la Commissione deve limitarsi ad individuare e definire quali siano i motivi per attuare una ridistribuzione di reddito a favore delle aree rurali, ognuna delle quali è la sola in grado di definire i problemi da risolvere in relazione alle condizioni sociali ed economiche specifiche; inoltre, nel momento in cui l’Unione formuli delle politiche dirette...

Partendo dal caso studio napoletano di Bagnoli, il libro affronta il tema delle politiche della rigenerazione alla luce di alcuni concetti presenti nella scienza politica contemporanea: società civile, capitale sociale, governance e policy network. L'esame dei progetti di riqualificazione di Bagnoli permette di leggere le politiche sociali e le strategie di sviluppo, di valutare la qualità e lo spessore politico messo in gioco.
Lo studio è organizzato in quattro parti: la storia dell'Italsider dalle origini alla dismissione e la vita quotidiana del quartiere segnato dalla presenza della grande industria; gli attori che si muovono all'interno del quartiere, il ruolo e il peso delle varie associazioni nella politica di rigenerazione, le dinamiche politiche e le modalità di governance adottate dagli attori pubblici; il funzionamento del lavoro amministrativo a livello circoscrizionale con una panoramica delle visioni politiche che ispirano l'azione delle diverse organizzazioni; le conclusioni, dalle quali emerge un quadro contraddittorio in cui si intersecano gli aspetti positivi legati al tessuto associativo del quartiere e alla partecipazione con le ambivalenze delle associazioni civili, le oscillazioni delle istituzioni locali tra coinvolgimento della società civile nel processo decisionale e strumentalizzazione della stessa per scopi di controlli e consenso.

In the 20th century an important industrial plant operated on the coastal area of Bagnoli. After its closing, an integrated study of environmental characterisation aimed at restoration started. The survey conducted was based on chemical and sedimentological analyses integrated with benthic foraminifera analyses. Statistical analysis of the data shows sectors with a distinct type and degree of pollution. Particularly, pollution linked to the silty sediment fraction, mainly due to Pb and Zn, was recognised in front of the southern sector of the plant. The study of benthic foraminifera provides evidence for a pollution-tolerant character in some species like Haynesina germanica and Quinqueloculina parvula. In addition, two species among the 113 recognised show high percentages of abnormal specimens. These percentages show a statistical correlation with some pollutants (PAHs, Mn, Pb and Zn). In addition, Energy Dispersive Spectrometry shows small amounts of Fe ions included in deformed tests of Miliolinella subrotunda. Because the number of these deformations is positively correlated to the concentration of PAHs, Mn and Zn, the inability of some specimens to exclude the foreign elements from the crystalline reticulum of the test could be attributed to the potential toxic effect of these pollutants.

The book analyzes important and current issues of the urban phenomenon by focusing on Southern Italy. Along with essays devoted to issues of competitiveness and urban marginality also collects in-depth analysis of three major southern urban areas seen as assets for competitiveness. In this context examines policies and strategies implemented by Naples, Bari and Palermo in the perspective of making them infrastructures for development, capable of combining the attractiveness, accessibility and innovation with sustainability from an environmental perspective and a desirable quality of life. It is, therefore, investigated the economic structure, the role and positioning of the cities under consideration in order to understand how they can play a leading role in the activation of virtuous development processes throughout Southern Italy.

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"Partendo dal caso studio napoletano di Bagnoli, il libro affronta il tema delle politiche della rigenerazione alla luce di alcuni concetti presenti nella scienza politica contemporanea: società civile, capitale sociale, governance e policy network. L'esame dei progetti di riqualificazione di Bagnoli permette di leggere le politiche sociali e le strategie di sviluppo, di valutare la qualità e lo spessore politico messo in gioco. Lo studio è organizzato in quattro parti: la storia dell'Italsider dalle origini alla dismissione e la vita quotidiana del quartiere segnato dalla presenza della grande industria; gli attori che si muovono all'interno del quartiere, il ruolo e il peso delle varie associazioni nella politica di rigenerazione, le dinamiche politiche e le modalità di governance adottate dagli attori pubblici; il funzionamento del lavoro amministrativo a livello circoscrizionale con una panoramica delle visioni politiche che ispirano l'azione delle diverse organizzazioni; le conclusioni, dalle quali emerge un quadro contraddittorio in cui si intersecano gli aspetti positivi legati al tessuto associativo del quartiere e alla partecipazione con le ambivalenze delle associazioni civili, le oscillazioni delle istituzioni locali tra coinvolgimento della società civile nel processo decisionale e strumentalizzazione della stessa per scopi di controlli e consenso."