Campi Flegrei

Edizione critica, traduzione e commento a cura di Teofilo De Angelis.
Il «De Euboicis aquis» (già conosciuto con il nome di «De balneis Puteolanis» o «De balneis Terrae Laboris») è un’opera del poeta Pietro da Eboli (1160 ca.-1220?). Si tratta di un poema medico-didascalico, composto da 31 epigrammi e molto probabilmente dedicato all’Imperatore Enrico VI di Svevia, nel quale il poeta celebra le proprietà curative delle fonti termali che si trovano sulla costa della Campania di fronte al golfo di Pozzuoli, sul territorio denominato Campi Flegrei.

2009_Il Fronte mare di Pozzuoli /Area Flegrea in “La costa del golfo di Napoli: storia e innovazione”: la riqualificazione e la fruibilità del patrimonio storico-culturale della Campania; Massa Editore Napoli, 2009

An analysis of planning tools of the local and more wide-spreading area and of the plans and
measures currently being put into effect or scheduled, has provided an up to date picture of the
complex situation of the territory of Pozzuoli.
The last earthquake activity of the 1980s marked the beginning of a series of infrastructural
measures of considerable entity carried out with heavy large-scale financing, just as the closing
down of several old industrial plants in the early 1990s and the transformation of the Olivetti
factory into a technological park led to a process of re-conversion of the territory and the
beginnings of social and economic change, the effects of which are still being felt.
While raising the value of the archaeological and environmental heritage and strengthening rail
links in an area which has increasingly become a place of leisure and culture - re-inventing its own
future by realising the potential of its cultural identity - have played a fundamental role in terms
of territorial competitiveness, it is also true to say that operations of managerial interconnections,
urban and environmental redevelopment as well as the recovery of the precious historical
relationship between land and sea do provide the chance to transform latent potential into a
concrete opportunity for development. It is also worth stressing that the tradition-innovation duo
adopted in many cities that have set up creative strategies bound to urban, social and economic
renewal has turned out to be extremely fruitful in terms of socio-economic development.
This study is intended to highlight the need to put into operation extensive urban and
environmental redevelopment in those areas which appear compromised by the construction of
viaducts, tunnels, flyovers and overhead causeways and those fallen into disuse following
redirection of a stretch of the Cumana railway along the coast - areas of abandon and urban decay
- but also to identify buildings sited along the coast which have fallen into disuse and for which
a new function must be found.
Research results also point to the need to organise strategic action put in place by regional
planning and development measures in recent years, with numerous planning and design projects
that have been or are being carried out, through the detailed understanding of multiple aspects
ranging from the most pressing physical aspects to those perhaps more difficult to interpret
including social, cultural and historical aspects and most important of all the effective needs of the
inhabitants.

Quest’opera si propone lo scopo di aggiornare il volume sullo stesso tema, pubblicato nel 1980 a cura del Gruppo Archeologico Napoletano ed edito dall’Ente Provinciale del Turismo di Napoli, non solo tramite l’integrazione dei nuovi, non pochi, dati emersi nel corso delle ricerche e degli scavi di questi ultimi 30 anni, ma anche con una revisione completa di tutti i siti già noti del territorio, in maniera da fornire una nuova e affidabile carta archeologica del comune di Quarto Flegreo, redatta secondo le più moderne tecniche di rilievo. Questo volume, frutto di un’ampia collaborazione tra vari soggetti, è stata accolta nelle edizioni della University Press dell’Orientale, rientrando nelle attività di ricerca della Cattedra di Storia Romana ed Epigrafia latina del prof. G. Camodeca.

Basandosi su una documentazione in gran parte inedita, proveniente da archivi pubblici e privati, il volume ricostruisce per la prima volta una storia dell’antifascismo a Pozzuoli, città industriale e di tradizioni socialiste. Accanto a una mappa dei principali gruppi di opposizione al regime mussoliniano, sono raccolte oltre trenta biografie di antifascisti attivi nell’area flegrea, di cui si ripercorrono le attività di propaganda, la vicenda personale e giudiziaria. L’intento dell’autore è quello di fornire un quadro il più possibile completo e obiettivo, che metta in luce il coraggio e l’indomito spirito di libertà che animava i protagonisti di quella stagione di lotte, ma anche i limiti ideologici, gli errori strategici e le sconfitte a cui andarono incontro, soprattutto negli anni del consenso al regime. Il testo è corredato da numerose foto d’epoca, un’appendice di documenti e il diario della moglie di un antifascista, che fornisce una rara testimonianza, tutta al femminile, sull’esperienza del carcere e del confino politico.

The Medici princes preferred to manage the existing but limited land resources rather than promote a radical socio-economic reform and drain the Maremma. The breakthrough came only with the Lorena dynasty, as witnessed by some outside observers, such as Ferdinando Galiani. He researched bibliographical sources dating from the age of the Medici, but expressed a zeal for reform shared with many Tuscan economists and intellectuals, with whom he maintained a constant and dense epistolary relationship.
This paper also presents the first critical edition of the Galiani's «Pensieri» on the possible redevelopment of the «Maremma Sanese».

Abstract:

In this short paper we analyze the archaeological evidence emerging in a small portion of the agricultural hinterland of the ancient town of Puteoli in Campania. Most of the identified sites include tombs and villae rusticae. This study makes no claim of completeness, but only to provide a basis for studying the topography of the territory of the ancient city of Campania.

Il presente lavoro analizza le due fonti archivistiche principali utilizzate per la ricerca storica su Bacoli a partire dal XVIII secolo: l’archivio della parrocchia Sant'Anna, Gesù e Maria, confluito nell'Archivio storico diocesano negli anni ’60 del XX secolo e riordinato e inventariato nel 2013; le visite pastorali dei vescovi puteolani che ‘fotografano’, attraverso le relazioni dei parroci e dei convisitatori, lo stato della chiesa e dell’intera comunità bacolese.

Le opportunità dei Patrimoni UNESCO in Campania
Il ruolo delle comunità locali

Gettare le basi per una crescita comune a partire dai siti UNESCO della Campania: è il tema dell’incontro promosso dall’Associazione per i Siti Reali e le Residenze Borboniche Onlus e Malazè, che si terrà lunedì 24 ottobre ore 17:00, presso la Villa di Livia a Pozzuoli (Napoli).

Le opportunità dei Patrimoni UNESCO in Campania, il ruolo delle comunità locali si propone di avviare un percorso di partecipazione e confronto tra cittadini, associazioni, enti e organizzazioni, provando a costruire una rete regionale permanente dal basso delle comunità locali e dei portatori d’interesse, favorendo forme di cooperazione e integrazione nei contesti territoriali dei Siti UNESCO della Campania. Sono, pertanto, invitati a partecipare gli operatori e cittadini della Campania nella sezione “interventi programmati”. I partecipanti possono dare il loro contributo con propri interventi di max 5 minuti prenotandosi via email (ufficiostampa@sitireali.it), a cui seguirà conferma.

Il vasto patrimonio materiale e immateriale UNESCO della Campania, costituito dal Centro Storico di Napoli (1995), la Reggia di Caserta con il Parco, l'acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San Leucio (1997), le Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata (1997), la Costiera Amalfitana (dal 1997), il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula (dal 1998), “I Longobardi in Italia. Luoghi di potere” con il complesso di Santa Sofia a Benevento (dal 2011), i Gigli di Nola (2013), la Dieta Mediterranea (2013) rappresentano una testimonianza storico culturale e un’opportunità di crescita economico-occupazionale. Obiettivo di questo incontro è contribuire a diffondere i valori universali di cui i siti UNESCO sono portatori, con particolare attenzione alle giovani generazioni e sviluppare forme attive di valorizzazione e fruizione anche mediante il dialogo costante con le istituzioni locali, nazionale e internazionali.

L’iniziativa è anche occasione per fare il punto sulle due nuove proposte di candidature nella lista del Patrimonio dell’Umanità dei Campi Flegrei e dell’estensione del riconoscimento dalla Reggia di Caserta a tutte le Residenze Borboniche della Campania.

Dopo i saluti istituzionali di Vincenzo FIGLIOLIA, sindaco di Pozzuoli, introduce Alessandro MANNA, presidente Associazione per i Siti Reali e le Residenze Borboniche ONLUS, e intervengono Rosario MATTERA di Malazè, Luca COPPOLA e Irene TEDESCO, Coordinatori Comitato Giovani UNESCO CNI - Regione Campania, Maurizio DI STEFANO, presidente ICOMOS Italia. Dopo gli interventi programmati, sono affidate le conclusioni al Consigliere del Presidente della Regione Campania per i Rapporti internazionali e Unesco, Francesco CARUSO,. Modera Ettore DE LORENZO, giornalista Tgr Campania. Segue aperitivo offerto dal Consorzio di Tutela Vini dei Campi Flegrei, Officine Nautilus.

L’incontro è realizzato in collaborazione con il Comitato Giovani UNESCO della Commissione Nazionale Italiana e ICOMOS Italia e con il supporto di Villa di Livia.

info: lunedì 24 ottobre 2016, ore 17:00
Villa di Livia, Via Campi Flegrei, 19 - Pozzuoli (Napoli)
contatti: ufficiostampa@sitireali.it | 389 1034905

The metropolitan area of Napoli (∼3 M inhabitants) in southern Italy is located in between two explosive active volcanoes: Somma-Vesuvius and Campi Flegrei. Pyroclastic density currents (PDCs) from these volcanoes may reach the city center, as witnessed by the Late Quaternary stratigraphic record. Here we compute a novel multivolcano Probabilistic Volcanic Hazard Assessment of PDCs, in the next 50 years, by combining the probability of PDC invasion from each volcano (assuming that they erupt independently) over the city of Napoli and its surroundings. We model PDC invasion with the energy cone model accounting for flows of very different (but realistic) mobility and use the Bayesian Event Tree for Volcanic Hazard to incorporate other volcano-specific information such as the probability of eruption or the spatial variability in vent opening probability. Worthy of note, the method provides a complete description of Probabilistic Volcanic Hazard Assessment, that is, it yields percentile maps displaying the epistemic uncertainty associated with our best (aleatory) hazard estimation. Since the probability density functions of the model parameters of the energy cone are unknown, we propose an ensemble of different hazard assessments based on different assumptions on such probability density functions. The ensemble merges two plausible distributions for the collapse height, reflecting a source of epistemic (specifically, parametric) uncertainty. We also apply a novel quantification for a spatially varying epistemic uncertainty associated to PDC simulations.

The Campi Flegrei volcano (or Phlegraean Fields), Campania, Italy, generated the largest eruption in Europe in at least 200 ka. Here we summarise the volcanic and human history of Campi Flegrei and discuss the interactions between humans and the environment within the “burning fields” from around 10,000 years until the 1538 CE Monte Nuovo eruption and more recent times. The region’s incredibly rich written history documents how the landscape changed both naturally and anthropogenically, with the volcanic system fuelling these considerable natural changes. Humans have exploited the beautiful landscape, accessible resources (e.g. volcanic ash for pulvis puteolana mortar) and natural thermal springs associated with the volcano for millennia, but they have also endured the downsides of living in a volcanically active region—earthquakes, significant ground deformation and landscape altering eruptions. The pre-historic record is detailed, and various archaeological sites indicate that the...

2015_ISSN 0392- 5005
“I contratti di costa, di fiume, di lago e di foce quali strumenti di gestione integrata e partecipata delle fasce costiere: una proposta per Pozzuoli – in “Urbanistica informazioni” special issue  - Rivista bimestrale n°263 s.i. settembre - ottobre
INU Edizioni 2015
pubblicato in " Urbanistica informazioni " special issue-Rivista bimestrale n°263 s.i. settembre-ottobre INU Edizioni 2015 I cambiamenti climatici: nuove strategie urbane Per lunghi anni, il dibattito internazionale a proposito della necessità di ridefinire la dialettica uomo-paesaggio è stato sostanzialmente incentrato sul binomio conservazione – innovazione o meglio sulla necessità di imbalsamare o di trasformare luoghi sacri secondo una logica di antropocentrismo dell'uomo. L'atteggiamento dell'uomo, infatti, nei confronti della natura è stato un atteggiamento di tirannia e di totale governo inteso nel senso negativo della parola, senza considerare che la natura non può essere governata dall'uomo in quanto segue leggi proprie. La continua espansione delle aree urbane con dilagante consumo di suolo a danno delle aree agricole e delle aree verdi, in generale, ha contribuito a dare spazio all'egocentrismo dell'uomo a totale danno dell'ambiente e dei suoi cicli naturali. Osservando i dati aggiornati relativi ai fenomeni franosi, ad esempio, ma questo vale anche per le esondazioni, ciò che risulta piuttosto emblematico è che i danni evidenziati sono esclusivamente quelli che hanno avuto ripercussioni sull'ambiente antropizzato, ovvero quelli che hanno provocato danni alle persone, al patrimonio e alle infrastrutture. La singolarità dell'osservazione fa immediatamente pensare ad una grave responsabilità morale da parte dell'uomo che, indifferente alle leggi della natura, ha dominato aree che andavano assolutamente lasciate intatte come aree boschive o aree di esondazione dei fiumi con interventi di sbarramenti fluviali, realizzazione di dighe, costruzioni in aree particolarmente sensibili ecc.. Già negli anni '701 si denunciava la rottura dei cicli naturali attribuendo la responsabilità al modello economico dominante. A tal proposito, è stato di recente introdotto dall'Unione Europa un quadro normativo finalizzato ad affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici ed a fornire una strategia specifica2 di adattamento che prevede l'adozione di misure volte a contrastare gli effetti e le vulnerabilità, di oggi e di domani, e misure di mitigazione ossia legate alla riduzione delle emissioni di gas serra. Gli obiettivi sono, oltre al supporto operativo e finanziario agli Stati membri aderenti, la promozione di iniziative e progetti che possano ridurre il rischio di perdita delle risorse o di catastrofi distruttive e la garanzia, nello stesso tempo, della partecipazione democratica e dell'informazione nei processi decisionali. Si stima che in futuro per ogni euro speso per la protezione dalle inondazioni si potrebbero risparmiare sei euro in costi dei danni. L'analisi operata per delineare la strategia mostra chiaramente la gravità degli impatti che i cambiamenti climatici hanno su tutti i settori e fornisce un quadro delle aree geografiche più sensibili. In particolare, le isole e le regioni costiere, in generale, meritano maggiore attenzione soprattutto per l'elevato tasso di erosione delle coste che tenderà ad aumentare e per il fatto che le difese oggi esistenti potrebbero non offrire una protezione sufficiente. I settori che per tali ragioni subiranno maggiori impatti sono inevitabilmente il settore della pesca, dell'acquacoltura e del turismo. Anche la perdita di ecosistemi compresi quelli marini e di biodiversità subiranno notevoli impatti. Basti pensare che gli ecosistemi incidono sui sistemi di regolazione del clima con le torbiere, le zone umide e le profondità marine mentre quelli delle paludi salmastri e delle dune rappresentano una difesa contro le forti precipitazioni. Inoltre, alcune consuetudini radicate in materia di pianificazione (tombinature canali in aree urbane, opere di costruzione, di sbarramenti o deviazioni di corsi d'acqua, l'edificazione nelle pianure alluvionali e, dunque, nelle aree a rischio esondazione, la 1 Nel 1971 il libro di Barry Commoner, "The closing circle", denuncia la rottura dei cicli naturali, attribuendone la responsabilità al modello economico dominante che sottrae risorse alla terra e restituisce rifiuti non più utilizzabili: " La natura funziona con cicli chiusi: il ciclo dell'acqua, dell'ossigeno, del carbonio, dell'azoto, del fosforo. La natura non conosce rifiuti: le sostanze chimiche estratte dall'aria, dall'acqua, dal terreno, ritornano in circolazione e ridiventano materie prime per gli altri cicli naturali. La degradazione ambientale e gli inquinamenti provocano rottura dei cicli naturali che da chiusi si fanno aperti; dalle riserve viene estratta più materia di quanta non venga restituita, i rifiuti aumentano in maniera tale che la natura non riesce ad assimilarli tutti. La salvezza è possibile soltanto se interventi urgenti, tecnico-scientifici e politici, riescono di nuovo a "chiudere" i cicli naturali, il ciclo della natura ".

Napoli, Valtrend Editore, 2011.
Nella monografia viene ricostruito il percorso storico attraverso il quale la borgata di Bacoli si separò da Pozzuoli e fu costituita Municipio autonomo. L'iter iniziato nel 1824 e terminato dopo quasi cento anni nel 1919, è stato ricomposto sulla base di documenti di archivio completamente inediti, emerografia e bibliografia. Prefazione di Antonio Alosco (ISBN 978-88-88623-49-8).

La Guerra di Successione Polacca offrì a don Carlos di Borbone la possibilità di ritagliarsi un regno nell'Italia meridionale, a spese degli Asburgo. La posta in gioco era la città di Napoli, capitale del viceregno austriaco, ed il castello di Baia ne rappresentava la chiave d'accesso. Il presente articolo ripercorre le fasi dell'assedio baiano, offrendo alcuni aggiornamenti bibliografici. Lo dedico a coloro che ritengono la storia arida e polverosa, dimenticando che il tempo cambia la foggia degli abiti, ma non i difetti, le ambizioni, i sentimenti e le azioni umane.

Pozzuoli, 2007.
La monografia ricostruisce e valorizza la storia della Puteolana, una delle più antiche e prestigiose società calcistiche del meridione e dell’intera Italia. Fattori socio-politici e sportivi si intrecciano, offrendo un quadro completo di Pozzuoli e dei Campi Flegrei lungo un secolo di storia.  Prefazione di Franco Ferrara.

Partendo dal caso studio napoletano di Bagnoli, il libro affronta il tema delle politiche della rigenerazione alla luce di alcuni concetti presenti nella scienza politica contemporanea: società civile, capitale sociale, governance e policy network. L'esame dei progetti di riqualificazione di Bagnoli permette di leggere le politiche sociali e le strategie di sviluppo, di valutare la qualità e lo spessore politico messo in gioco.
Lo studio è organizzato in quattro parti: la storia dell'Italsider dalle origini alla dismissione e la vita quotidiana del quartiere segnato dalla presenza della grande industria; gli attori che si muovono all'interno del quartiere, il ruolo e il peso delle varie associazioni nella politica di rigenerazione, le dinamiche politiche e le modalità di governance adottate dagli attori pubblici; il funzionamento del lavoro amministrativo a livello circoscrizionale con una panoramica delle visioni politiche che ispirano l'azione delle diverse organizzazioni; le conclusioni, dalle quali emerge un quadro contraddittorio in cui si intersecano gli aspetti positivi legati al tessuto associativo del quartiere e alla partecipazione con le ambivalenze delle associazioni civili, le oscillazioni delle istituzioni locali tra coinvolgimento della società civile nel processo decisionale e strumentalizzazione della stessa per scopi di controlli e consenso.