Enligtenment

This paper aims to redeem part of the Enlightenment project through a critical appreciation of David Hume's practical philosophy. It argues that Hume's practical philosophy, if interpreted correctly, is immune to two major charges leveled against the Enlightenment in critical theories and in philosophical ethics, respectively. One trend is represented by Max Horkheimer and Theodor Adorno, who claim that inherent to the advocacy of rationality typical of the Enlightenment is the irrational adoration of instrumental reason, which obliterates individual particularity, commodifies human relationships, and oppresses the human urge to express passionately. The other trend is represented by Alasdair McIntyre, who claims that the Enlightenment project is doomed to fail because it ventures to justify a historically and culturally conditioned morality as universal. Against the first critique, I argue that Hume's reliance on the affective tendencies to derive a standard of moral values avoids the idolatry of rationality. Against the second critique, I argue that Hume's characterization of virtues as qualities of personality that facilitate interpersonal relationships allows ample room for the cultural variance of values.

Di una riforma d’Italia: questo il titolo scelto da Carlantonio Pilati (1733-1802) per quella che sarà sotto ogni profilo la sua opera più fortunata, più citata e più commentata. A 250 anni dalla prima edizione del libro (1767), avvenuta in clandestinità nella città svizzera di Coira, vale la pena ritornare sulla proposta riformatrice dell’autore, intellettuale della secolarizzazione, collocato nell’empireo dell’illuminismo italiano da Franco Venturi, addirittura eletto a “guida attraverso il secolo dell’Illuminismo” da Ulrich Im Hof, ma sorprendentemente mai riletto in tutta l’ampiezza del suo progetto e del suo pensiero, a dispetto della sua fama e di qualche ripresa recente ma parziale. Sino ad ora mancava all’appello un’edizione commentata della Riforma d’Italia: basata su un accurato esame delle fonti e su una precisa ricostruzione della tormentata biografia dell’autore, l’edizione commentata consente finalmente di affrontare la Riforma d’Italia con piena consapevolezza della sua carica innovativa, ma anche dello stile compilatorio con cui il libro è stato costruito. L’introduzione, che intende essere una biografia del libro, darà conto anche delle modalità di ricezione del titolo, delle traduzioni (2 versioni in lingua francese, una in lingua tedesca), delle censure subite, della rinnovata attualità della Riforma nel corso dell’Ottocento italiano.