SEI ANNI FA LA LOTTA VITTORIOSA CONTRO IL MINACCIATO SCEMPIO EOLICO A TORO (MOLISE) Il 17 aprile 2010 una quarantina di associazioni civili, politiche e ambientalistiche promossero la prima giornata molisana del paesaggio. Un serpentone...
moreSEI ANNI FA LA LOTTA VITTORIOSA CONTRO IL MINACCIATO SCEMPIO EOLICO A TORO (MOLISE)
Il 17 aprile 2010 una quarantina di associazioni civili, politiche e ambientalistiche promossero la prima giornata molisana del paesaggio. Un serpentone di decine e decine di trattori e macchine agricoli si mosse dal ponte romanico sul Tappino alla volta dell’abitato di Toro, dove ebbe luogo la prima manifestazione pubblica del meridione d’Italia in difesa dell’ambiente.
In quell'occasione i molisani sollecitarono gli amministratori pubblici a:
1. Investire sui tratturi
2. Salvare l'architettura rurale e la nostra civiltà della pietra
3. Istituire i primi parchi regionali, magari storico-archeologico-naturali, sebbene buoni ultimi rispetto a Regioni limitrofe che coprono fino al 20%-25% del loro territorio
4. Aiutare l'agricoltura con tutti i suoi prodotti tradizionali
5. Restaurare il paesaggio
6. Imporre saggezza ed equilibrio rispetto all'assalto indiscriminato e devastatore, fuori misura ed alienante delle torri eoliche.
In particolare, fu denunciato il tentativo di devastare il territorio torese a causa della progettata installazione di 17 gigantesche torri eoliche, non contrastata ma avallata dal sindaco di Toro e della sua maggioranza, sui contrafforti collinari che delimitano la valle del Tappino al confine con Jelsi.
Perdurando la vasta eco della manifestazione, dopo qualche giorno, a cura del comitato “Comitato Proteggiamo il Nostro Territorio di Toro”, fu trasmessa agli organi di tutela lo studio qui pubblicato. Per fortuna, anche grazie al massiccio fronte popolare, quel progetto non ebbe seguito. Né si verificò il temuto scempio del territorio di Toro, e con esso del paesaggio che avrebbe pregiudicato anche gli interessi dei prospicienti comuni di Campodipietra e Jelsi, nonché di tutta l’alta valle del Tappino alle porte di Campobasso. Salve anche le case, le stalle e le tenute agricole, e con esse la serenità dei residenti nella zona.
A futura memoria, pubblichiamo lo studio redatto a suo tempo. Che possa essere di buon auspicio nella lotta dura che proprio in questi giorni le associazioni e i comitati, unitamente ai sindaci (questa volta in prima linea a tutela delle popolazioni e dei territori da loro amministrati), stanno portando avanti per contrastare l’aggressione dell’eolico alla Valle del Tammaro, sul versante campano, ma a pochi metri dal confine molisano.