Nell’atto dello spezzare il pane e condividerlo viene inaugurata una nuova logica: viene estesa ai beni normalmente oggetti di contesa la logica solidaristica dei beni indivisibili. Ecco che, ad un certo punto della sua storia, l’uomo,...
moreNell’atto dello spezzare il pane e condividerlo viene inaugurata una nuova logica: viene estesa ai beni normalmente oggetti di contesa la logica solidaristica dei beni indivisibili. Ecco che, ad un certo punto della sua storia, l’uomo, invece di gettarsi sul pezzo di pane, ha ideato l’esercizio della condivisione solidaristica dei beni. L’esercizio della condivisione solidaristica è qualcosa di molto diverso dalla spartizione di un bottino o di una preda, dettati dall’istinto gregario. È attraverso questo esercizio, il rito della condivisione del cibo in una comunità, che è nato l’essere umano. Nella cultura occidentale l’atto che assurge ad emblema di questo momento fondativo è l’atto dello spezzare il pane per condividerlo. Qui l’atto dello spezzare il pane e condividerlo non è un atto psicologico, ma antropogenetico in quanto da esso nasce l’umanità: non rappresenta pertanto una evoluzione, ma una vera e propria rivoluzione.
Probabilmente l’essenza ultima dell’atto della condivisione è racchiusa nell’episodio, riportato in tutti e quattro i Vangeli canonici, della moltiplicazione dei pani e dei pesci in cui si descrive un tipo di “consumo” che miracolosamente moltiplica il bene stesso. A certe condizioni il condividere solidaristicamente un bene produce una trasformazione dell’uomo, e di fronte a questa trasformazione è tutta la natura a rinascere. Di fronte a questo mutamento della logica che guida l’economia oltre la logica del profitto, la natura, invece di essere distrutta e annullata, riuscirebbe a sfamare e saziare a volontà l’uomo. Ed è sempre sull’atto della condivisione solidaristica che si fonda anche la sequela degli apostoli. La sequela consiste nel far rivivere il miracolo della condivisione. Ma prima di gettare le reti della sequela è necessario andare al largo, andare oltre se stessi, oltre la consuetudine, le tentazioni, la logica oppositiva dell’appagamento immediato. Per raggiungere il luogo dove gettare le reti è necessario un atto di autotrascendimento, di presa di distanza dalla propria autoreferenzialità.