L’uomo moderno sta vivendo una sorta di apocalisse che sotto differenti forme sta minacciando la sopravvivenza stessa della specie umana e in questo panorama confuso, la coscienza collettiva sembra smarrita ed a tratti arresa....
moreL’uomo moderno sta vivendo una sorta di apocalisse che sotto differenti forme sta minacciando la sopravvivenza stessa della specie umana e in questo panorama confuso, la coscienza collettiva sembra smarrita ed a tratti arresa. Purtuttavia, nascosta fra le pieghe del disagio e della sofferenza, è possibile riscoprire una via di salvezza determinata dalla coniunctio fra conoscenza e coscienza, in grado di cambiare profondamente la concezione stessa della vita. Forse la salvezza consiste nell’osservare come “pensa” la Natura e nel comprendere come ogni organismo è legato in un modo coerente all’altro e al mondo circostante. Ed è proprio grazie a questa coerenza che è possibile adottare una nuova lettura dell’uomo e dell’universo ed evolvere in armonia, poiché consente di comprendere che quanto avviene nell’ambiente esterno all’organismo si riflette in qualche maniera nel suo «ambiente interno» e viceversa. Quest’ordine non è percepibile quando ci si mette ad esplorare la realtà in modo riduzionista, quanto piuttosto può essere intravisto solo alla condizione di aprirci alla “domanda” e alla esplorazione del vasto sistema di interazioni che caratterizza il fenomeno Vita ove sappiamo come ogni forma dell’universo risulta essere costituita da una complessa trama di relazioni inserite a loro volta in reti più ampie. Sviluppare una nuova coscienza collettiva che tenga conto dell’importanza di queste reti, apre la coscienza personale e collettiva ad una nuova Weltanschauung, capace di leggere contemporaneamente l’universo interiore come riflesso dell’esteriore, in cui i tre livelli della vita biologica, psicologica e spirituale finiscono per sovrapporsi e parlare un identico linguaggio analogico – come diremmo secondo la prospettiva ecobiopsicologica - alla condizione che queste analogie siano sottomesse al medesimo ritmo concettuale o proporzione. Questo implica la necessità, se non addirittura l’urgenza, di studiare ed aiutare l’essere umano, nei suoi aspetti psicologici, potendo porsi scientificamente la domanda di come la psiche interagisce con il corpo e vedere quali sono le dimensioni in gioco. Ed è secondo un approccio complesso all’essere umano che accogliamo le parole del Dr. Nader Butto, medico cardiologo israeliano che laureatosi in Medicina e chirurgia a Torino, si è poi specializzato in Cardiologia in Israele. In Francia si è ulteriormente formato in angioplastica coronaria, e a Milano, presso il Centro Columbus, ha completato la sua preparazione nella tecnica intracoronarica a ultrasuoni. Attraverso una lunga ricerca sull’Anima Umana ha sviluppato un suo personale metodo di Medicina Integrativa Unificante che divulga in tutto il mondo e che intende integrare la medicina convenzionale con le millenarie discipline orientali, basate sul modello energetico, e con l’aspetto psicologico come radice delle alterazioni patologiche fisiche. Come egli stesso afferma: «La salute del corpo dipende dalla gestione dei conflitti psicologici e dalla capacità dell'Anima di esperire il proprio percorso. Un cammino che si può riassumere in tre frasi: L’amore è la via, la felicità è il segno e la luce è lo scopo: dalla luce siamo venuti e alla luce torneremo».