In tutto il mondo dove ci sono i cristiani, ci sono anche chiese e luoghi, in cui le comunità cristiane s'incontrano per lodare Dio. Si può dire che per ogni comunità cristiana avere una chiesa propria significa avere un segno visibile...
moreIn tutto il mondo dove ci sono i cristiani, ci sono anche chiese e luoghi, in cui le comunità cristiane s'incontrano per lodare Dio. Si può dire che per ogni comunità cristiana avere una chiesa propria significa avere un segno visibile della propria identità. La teologia del luogo del culto viene espressa nell'arco dei secoli in diversi modi ma nel massimo grado la peculiarità dell'edificio sacro cristiano si esprime durante le liturgie ivi celebrate. Proprio esse, sin dall'inizio – con la fondazione e con la dedicazione, rendono l'edificio un luogo d’incontro vivace e il vero cielo sulla terra. I riti prescritti per le celebrazioni legate all'inaugurazione di una chiesa, con drammaturgia e profondità, formano il vero tesoro simbolico del tempio cristiano.
Il nucleo del presente lavoro è l'analisi dei riti presenti nelle tradizioni bizantina e latina. Per raggiungere dei risultati soddisfacenti sono stati adattati due metodi: l'analisi storico-critica (dominante nella parte storica) e l'analisi comparativa (dominante nella parte liturgico-teologica).
Nella prima parte, ci si è concentrati sullo sviluppo storico delle fondazioni e delle dedicazioni di una chiesa. Il primo capitolo presenta la concezione dei luoghi sacri nelle varie comunità umane e religiose. Partendo dalle idee bibliche dei luoghi sacri ed attraversando le testimonianze dei Padri della Chiesa (fino alla pubblicazione dell'editto di Milano), viene spiegata la comune concezione cristiana del senso dell'esistenza dei luoghi sacri e delle relative dedicazioni. Nel secondo capitolo, l'oggetto della ricerca è l'analisi storico-critica dei testi che pian piano, influenzandosi a vicenda, vennero a formare i libri liturgici, arrivando fino alle loro ultime redazioni, che costituiscono il rito. Grazie alla breve presentazione dello svolgimento della fondazione e della dedicazione in ognuno di questi documenti, si possono specificare i punti principali delle celebrazioni. La prima parte del lavoro pone un solido fondamento per poter passare alla seconda, cioè all'analisi comparativa degli odierni rituali della fondazione e della dedicazione di una chiesa in ambedue le tradizioni. Nel terzo capitolo inizia l'analisi dal punto di vista liturgico. Vengono così presentate e paragonate sia le strutture dei riti sia lo svolgimento delle azioni liturgiche (le somiglianze e le differenze nelle celebrazioni sono riportate in tabelle comparative per facilitare la comprensione). Nel quarto capitolo si prosegue con l'analisi comparativa dei testi eucologici nei rituali, chiamati le “preghiere comuni”, perché si riferiscono alle stesse azioni in ambedue le tradizioni. In seguito viene sottolineato il carico teologico presente nei rituali e espresso nella teologia biblica, nei temi trinitari, nella cristologia, nella soteriologia, nell'ecclesiologia e nell'escatologia.
CONCLUSIONI GENERALI
1. L'analisi fatta nel lavoro ha mostrato che le feste delle inaugurazioni delle chiese bizantine e latine affondano le radici nella tradizione veterotestamentaria e non possono distaccarsi da essa. Quantunque la teologia cristiana del tempio sia diversa da quella giudaica, il legame con l'opera di Salomone conferma la continuità della tradizione che dal tempio terrestre conduce i credenti all'escatologico tempio celeste.
2. Gli odierni rituali bizantini e latini, insieme con le azioni specifiche dei riti, non sono stati codificati in uno scriptorium, ma sono il frutto di un lungo percorso liturgico, che spesso si influenzava a vicenda (nei rituali bizantini troviamo influssi latini e gallicani e viceversa). Proprio per questo, nel corso della ricerca si evidenziano numerose somiglianze, la prima delle quali è il tema dominante dei riti: l'implorazione della benedizione divina per il nuovo edificio cultuale.
3. Benché ambedue le tradizioni abbiano interagito tra loro, i riti delle fondazioni e delle dedicazioni delle chiese presentano anche molte differenze. Per esempio i testi bizantini presentano il tempio sopratutto come il “cielo sulla terra”, l'abitazione metafisica dove Dio viene ad incontrare il suo popolo; i testi latini, vedono la chiesa-edificio anzitutto come il luogo dove l'assemblea si raduna per svolgere il culto.
4. L'analisi teologica dei testi eucologici mostra che, trasmettendo sostanzialmente uguali temi teologici, nelle diverse tradizioni si mettono in risalto aspetti diversi degli stessi. Mentre nelle preghiere bizantine dominano i temi veterotestamentari, trinitari ed escatologici, nei testi eucologici latini il primo posto è occupato da temi neotestamentari, cristologici ed ecclesiologici.
5. L'elenco delle diverse domande epicletiche presenti nei testi eucologici e i titolo descriventi il luogo sacro bizantini e latini, considerati insieme, possono creare una definizione comune della chiesa-edificio: “L'edificio del culto cristiano (ἐκκλησία, ecclesia) è una casa (οἶκος) edificata (opus) in onore di Dio, come sua dimora (κατοικία, locus sanctus), per la celebrazione della sua gloria (σκήνωμα δόξης); tale celebrazione si svolge tramite i misteri divini (ναός, templum, ædes) compiuti dalla comunità credente (orationis domum), dalla quale, alla fine, quell'edificio prende anche il nome (ἐκκλησία, ecclesia)”.
6. L'analisi comparativa storico-liturgica che è oggetto del lavoro può avvicinare il lettore alla tematica liturgico-teologica della fondazione e della dedicazione di una chiesa nella tradizione bizantina e latina. Il tema scelto per la ricerca permette di dare uno sguardo abbastanza ampio alla problematica.
7. Il paragone tra le diverse tradizioni liturgiche ha anche scopo ecumenico: in un’epoca di secolarizzazione come la nostra il compito più importante di ogni Chiesa cristiana deve essere quello di insistere nel cercare un dialogo con gli altri per poter dare un'unica testimonianza davanti al mondo contemporaneo. L'analisi comparativa del tesoro liturgico presente in ogni tradizione cristiana, tramite la reciproca comprensione, può aiutare a creare una diversitas reconciliata che porti in futuro ad un vero avvicinamento, necessario per la piena comunione delle Chiese.