Le pagine che qui si ripropongono costituiscono l'introduzione a un'edizione commentata e filologicamente rimeditata dei diari di un giovane sottufficiale prigioniero nella Germania nazista, dopo l'8 settembre. I diari non sono completi,... more
Le pagine che qui si ripropongono costituiscono l'introduzione a un'edizione commentata e filologicamente rimeditata dei diari di un giovane sottufficiale prigioniero nella Germania nazista, dopo l'8 settembre. I diari non sono completi, essendosi smarrito il taccuino 1944 (dell'anno sono rimasti appunti sintetici e frammentari, ma comunque significativi). Integrano la "narrazione" le lettere scritte da Giorgio Raffaelli ai famigliari, piene di rassicurazioni e comunque intenso documento a loro volta. L'autore ha notevoli qualità di scrittura e di introspezione. Il fitto commento valorizza tutte le intersezioni con altri scritti della stessa prigionia, cerca di cogliere insieme le peculiarità della posizione di Raffaelli e i tratti comuni di un'esperienza umanamente e culturalmente complessa.
Centodieci anni fa l’Italia dava inizio a un conflitto in Libia che coinvolse soldati provenienti dall’intera penisola per inseguire il sogno coloniale del “posto al sole”. Una guerra che continuò sul campo ben oltre la sottoscrizione con... more
Centodieci anni fa l’Italia dava inizio a un conflitto in Libia che coinvolse soldati provenienti dall’intera penisola per inseguire il sogno coloniale del “posto al sole”. Una guerra che continuò sul campo ben oltre la sottoscrizione con l’Impero ottomano della pace di Losanna del 21 ottobre 1912. L’esercito italiano rimase infatti impegnato a contrastare un articolato movimento di resistenza turco-arabo fino agli anni ’20.
Una drammatica esperienza militare e di vita che rappresentò per molti soldati anche l’occasione per cimentarsi in un’inedita attività di scrittura epistolare e diaristica. Tra questi, l’allora capitano degli alpini Tullio Marchetti che visse in Tripolitania e Cirenaica tra il marzo 1913 e il febbraio 1914 e raccontò giorno dopo giorno la cronaca a tratti drammatica di questa spedizione in terra africana.
Il Marchetti, romano di nascita ma originario di Bolbeno, è conosciuto soprattutto come il responsabile dell’ufficio propaganda dell’esercito italiano sul fronte trentino durante la Prima guerra mondiale e per essere stato uno dei sette firmatari per il Regno dell’armistizio con l’Impero austro-ungarico. La lettura di questo diario restituisce alla comunità trentina e giudicariese un ritratto per molti aspetti inedito di Tullio Marchetti, aiutandoci insieme a tenere accesa la conoscenza su una delle ultime guerre coloniali di un paese europeo nel XX secolo.
Introduzione all'edizione di scritti autobiografici di quattro soldati prigionieri del Terzo Reich: il diario di Carlo Calzà; la memoria scritta in prigionia da Claudio Busolli; le lettere di Ferdinando Manfredi e quelle di Arturo... more
Introduzione all'edizione di scritti autobiografici di quattro soldati prigionieri del Terzo Reich: il diario di Carlo Calzà; la memoria scritta in prigionia da Claudio Busolli; le lettere di Ferdinando Manfredi e quelle di Arturo Cortiana. Gli scritti dei soldati coinvolti in quella particolare prigionia sono diversi da quelli degli ufficiali, non solo per motivi sociali o culturali, ma per le peculiarità delle loro esperienze. Nel libro l'edizione filologica dei testi si accompagna a un impegnato lavoro di annotazione.