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Carla Benocci

L’argomento affrontato in questo nuovo numero della rivista si colloca appropriatamente, per originalità di taglio metodologico e livello di approfondimento monografico, nel solco del progetto scientifico ed editoriale tracciato da... more
L’argomento affrontato in questo nuovo numero della rivista si colloca appropriatamente, per originalità di taglio metodologico e livello di approfondimento monografico, nel solco del progetto scientifico ed editoriale tracciato da “Storia dell’Urbanistica” sin dall’avvio della sua Terza serie, inaugurata nel 2009. Il presente numero, curato da Carla Benocci a conclusione di un lungo periodo di studi e ricerche (condotti in gran parte su materiali archivistici e documentari di prima mano) dedicati al ruolo esercitato dalle Assicurazioni Generali nella storia delle città italiane tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del secolo scorso, intende documentare la pluralità di programmi, di iniziative e di azioni messe concretamente in campo da uno dei maggiori gruppi finanziari dell’epoca. La prima parte è interamente occupata da un lungo ed impegnativo saggio della curatrice, grazie al quale è possibile pervenire ad una panoramica d’insieme dell’argomento, fondata sulla disamina di alcune delle iniziative urbanistiche ed architettoniche intraprese dal gruppo assicurativo, nell’arco di oltre cinquant’anni, in alcune tra le maggiori città italiane (Venezia, Firenze, Milano, Torino, Genova, Bologna, Napoli, Palermo e Roma).
La seconda raccoglie otto saggi, affidati ad altrettanti autorevoli studiosi, nei quali alcune delle realizzazioni delle Assicurazioni Generali nelle sopraindicate città vengono approfondite e poste in relazione con le tendenze dell’urbanistica e dell’architettura del periodo. Da tali contribuiti emerge l’esistenza di due direttrici principali nelle strategie programmatiche e nelle azioni del gruppo imprenditoriale triestino. Da un lato la compagnia promuove l’insediamento delle proprie sedi operative e di rappresentanza nel cuore deglispazi cittadini storici più rappresentativi, all’insegna discelte sulla loro ubicazione e sui linguaggi architettonici, che, ispirate all’esigenza di infondere “un’immagine di modernità armoniosamente inserita nel tessuto antico”.