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  • Roberto Manescalchi, storico dell’arte, è considerato uno dei principali studiosi di Piero della Francesca. A lui si ... moreedit
Intorno ad una Annunciazione caramellata, oltremodo leziosa e finanche un po’ stucchevole di Giovanni Baglione, ci soffermiamo ad osservare la minuziosa natura morta che arricchisce la composizione. Sono motivi floreali di Tommaso... more
Intorno ad una Annunciazione caramellata, oltremodo leziosa e finanche un po’ stucchevole di Giovanni Baglione, ci soffermiamo ad osservare la minuziosa natura morta che arricchisce la composizione. Sono motivi floreali di Tommaso Salini? L’opera è inedita e ci consente di trovare conferma della particolare lettura e comprensione di alcuni accadimenti romani e non solo di fine Cinquecento primi Seicento.
Recensione al libro
Identificato un nuovo bozzetto del celebre 'Colpo di lancia' conservato nel museo nazionale di Anversa
Leonardo da Vinci non dipinse mai la battaglia di Anghiari nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. Eseguì e forse diede qualche pennellata al cartone preparatorio.
Leonardo: scoperta una nuova scena della battaglia d’Anghiari? Lo studio di Manescalchi
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La presentazione del libro ‘Gioconda’ di Roberto Manescalchi, in sede di Presidenza del Consiglio della Regione Toscana è l’occasione per l’autore di illustrare alla stampa la clamorosa scoperta dell’identificazione del volto di Lisa... more
La presentazione del libro ‘Gioconda’ di Roberto Manescalchi, in sede di Presidenza del Consiglio della Regione Toscana è l’occasione per l’autore di illustrare alla stampa la clamorosa scoperta dell’identificazione del volto di Lisa Gherardini in due monocromi affrescati da un allievo di Leonardo e, più precisamente, Morto da Feltre.

Di Morto da Feltre e delle sue Grottesche ci aveva già resi edotti Giorgio Vasari, ma nel 2004 le stesse furono scoperte da Roberto Manescalchi che ne diede subito conto ne Bollettino degli Ingegneri della Toscana del mese di ottobre del medesimo anno. Unitamente al reperimento di tracce di affreschi che rimandavano con forza ed evidenza all’atelier di Leonardo la scoperta delle grottesche ebbe poi una grandissima diffusione mediatica. Se ne occuparono praticamente tutti… ricordiamo, tra le oltre mille testate, il New York Time e la prestigiosa rivista di settore Apollo con un articolo di Carmen Bambach curatrice del Metropolitan Museum di New York.

Oggi, a distanza di 13 anni, Roberto Manescalchi ha evidenziato la perfetta corrispondenza tra i volti dipinti nelle grottesche e quello della Gioconda del Louvre. Un allievo di Leonardo ha quindi ritratto la stessa modella servita al dipinto più bello del mondo.
All’interno dell’Annunziata fiorentina, nella cella di Maestro Valerio (alto prelato committente del decoro del ‘Morto’ -sempre secondo Vasari-) poteva esserci solo Lisa Gherardini del Giocondo. Moglie di Francesco del Giocondo mercante fiorentino che dei Serviti dell’Annunziata fu (risulta da molti documenti) cambiavalute e fornitore di paramenti sacri.
Siccome c’è, come ha carattere di assoluta evidenza nei numerosi elaborati pubblicati, la perfetta identità tra i sembianti dipinti dal Morto e la Gioconda del Louvre oggi possiamo affermare con assoluta certezza il come la donna ritratta da Leonardo sia Lisa Gherardini del Giocondo. La certezza che mancava e la Gioconda che mancava… il libro che avete sempre sognato sulla’ icona per eccellenza della pittura del mondo occidentale.
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Qualche anno fa, non ricordo bene la data, uno dei più noti studiosi di Leonardo presentò alla stampa una tavoletta mediocre e lontana anni luce dai modi del maestro. Lo fece sostenendo si trattasse della perduta e da lui ritrovata... more
Qualche anno fa, non ricordo bene la
data, uno dei più noti studiosi di Leonardo
presentò alla stampa una tavoletta
mediocre e lontana anni luce dai modi del
maestro. Lo fece sostenendo si trattasse
della perduta e da lui ritrovata 'Madonna
dei fusi'. Sentito al riguardo, non ricordo
da quale giornalista (perdonatemi!) il noto
critico e storico dell'arte Federico Zeri,
più o meno, così chiosò: "a me pare, piuttosto,
la Madonna dei confusi!"
Così è capitato che da Zeri abbia preso
un piccolo ma, a mio avviso, significativo
prestito per il titolo del mio lavoro. Su
Leonardo da tempo è tutto un fiorire di
studi e di scritti spesso fuorvianti ed inutili
e la bibliografia sul genio è cresciuta
in progressione spaventosa. In un primo
momento le indagini di qualsivoglia tipo
hanno contribuito alla fortuna storica di
Leonardo, alla divulgazione e alla
conoscenza diffusa della sua opera.
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Adesso, purtroppo, siamo di fronte anche
a tanto di quel pattume, difficile da
nettare, anche per gli studiosi più attenti,
che produce confusione e mistificazione
in misura maggiore degli apporti di nuova
e corretta conoscenza. Di lui ormai trattano
tutti… anche la casalinga di
Voghera. Così che corriamo finanche il
rischio di perdere per sempre il senso e la
misura della realtà che avremmo in obbligo
di trasmettere alle generazioni future.
Piero della Francesca è sembrato,
per alcuni anni indenne dal fenomeno,
sopra descritto, accorso a Leonardo.
Purtroppo ora sembra che non sia più
così. Da qui la necessità di precisazioni e
puntualizzazioni tese a preservare, per
quanto possibile, l'immagine corretta di
Piero della Francesca e l'identità, reale del
repertorio delle sue opere. Vivo in un
epoca e in un mondo di realtà virtuale -
falsa per definizione - e l'impresa appare
improba. Tuttavia confido nel fatto che la
storia non la scrivano i vincitori. Gli
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scribacchini asserviti al potere - qualsivoglia
potere compreso quello mediatico
-, ma gli storici. Questa categoria ha il
dovere etico e morale di non parteggiare
e documentare anche le flebili tracce dei
vinti per rimettere, eventualmente, le cose
a posto.
Sono nato a Sansepolcro e conosco il San
Sebastiano da sempre. In copertina mi
sono rifiutato, ma è in frontespizio. Si
tratta di un affresco staccato proveniente
dalla chiesa di san Biagio a Gricignano.
Da almeno 50 anni e non 20 come qualcuno,
poco informato, sembra aver, troppo
frettolosamente, dichiarato quell'opera
fa bella mostra di se in una delle sale superiori
del Museo Civico. Non è mai stata
nei depositi come ha scritto il Prof. Sgarbi
in un inserto del Venerdì del prestigioso
Corriere della Sera. Questo indipendentemente
dal fatto che la collocazione
dell'affresco che raffigura il Santo
non sia, per vari motivi, che ora non sto a
spiegare, delle più ideali.
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Firenze citta del leone. Leggende e ipotesi sulle origini del Marzocco. Testimonianze storiche. Il serraglio dei leoni.
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Modigliani and the scandalous model Elvira. Unreleased portrait and nude pictures. New research trails. original text:... more
Modigliani and the scandalous model Elvira.
Unreleased portrait and nude pictures. New research trails.
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Finalmente e definitivamente scisso il polittico di Matteo di Giovanni dal trittico di Piero della Francesca rappresentanti entrambi il Battesimo di Cristo. Mancante della tavola centrale il Polittico di Matteo di Giovanni e dei due... more
Finalmente e definitivamente scisso il polittico di Matteo di Giovanni dal trittico di Piero della Francesca rappresentanti entrambi il Battesimo di Cristo. Mancante della tavola centrale il Polittico di Matteo di Giovanni e dei due laterali la tavola centrale di Piero sono state oggi, finalmente, corredate della loro probabile iconografia.
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In questa seconda pubblicazione della collana Pagine Nuove viene analizzata la strenua battaglia portata avanti con successo nell’immediato dopoguerra da Amintore Fanfani e dal professor Giulio Gambassi per impedire lo spostamento della... more
In questa seconda pubblicazione della collana Pagine Nuove viene analizzata la strenua battaglia portata avanti con successo nell’immediato dopoguerra da Amintore Fanfani e dal professor Giulio Gambassi per impedire lo spostamento della Resurrezione di Piero della Francesca dalla Pinacoteca biturgense a Palazzo delle Laudi. Una ricca serie di documenti, testimonianze dell’epoca e carteggi per comprendere e ripercorrere passo dopo passo una ferma presa di posizione culturale che ha permesso al capolavoro di Piero di rimanere nel suo contesto originale.
Evoluzione urbana della città di Firenze
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