Matteo di Giovanni

First of a series of three, the present volume forms part of the 'Corpus of Sienese Paintings in Hungary' that discusses the exceptionally vast number of Sienese paintings preserved today in Hungarian public and private collections.
The richly illustrated catalogue presents extensive and updated biographies of the artists, and thirty two entries on paintings from the period between 1420 and 1510. The catalogue entries provide significant new findings on questions of attribution, dating and iconography, original context and function, the circumstances of the commission, the reconstruction of now dismembered structures, and various other issues dealing with the relationship between the paintings and the art and culture of their time. The abundant documentation on each painting includes full-page color plates, technical descriptions, exhibition history, accurate information on the provenance, detail photographs, reproductions of punchmarks and the reverses of supports, and a complete annotated bibliography. The catalogue of paintings is preceded by an essay on the history of their collecting, conservation and previous research.

Nonostante la cattedrale di Grosseto abbia subìto profondi cambiamenti nel corso dei secoli, ha conservato in situ alcune delle sue opere quattrocentesche. Questo saggio prende in esame la committenza della Madonna delle Grazie di Matteo di Giovanni (c. 1475), l’altare ed il fonte battesimale di Antonio Ghini (1470-1474) e le vetrate attribuite al disegno di Benvenuto di Giovanni (seconda metà del quattrocento). In particolare viene evidenziato il ruolo dell’Opera e dell’Operaio del Duomo dalla loro concezione al loro mantenimento nel corso dei secoli.

Nuovi documenti archivistici mostrano come le opere in questione siano giunte fino a noi, e come abbiano nei secoli subìto interventi di restauro intesi a garantirne la conservazione e la fruizione per i fedeli delle future generazioni, continuando a mantenere pressocché intatto il loro uso sia devozionale che decorativo.

L’interazione tra committenza e devozione civica, religiosa e laica ed il loro ruolo nella conservazione di queste opere vengono qui esplorate anche alla luce dei ritrovati statuti dell’antica confraterntita della Vergine nella cattedrale grossetana, datati 1484.

L’artista senese Matteo di Giovanni di Bartolo (attivo tra il 1452 ed il 1495) ha prodotto un vasto numero di opere per vari committenti sia laici che religiosi. Solo due opere di Matteo sopravvivono in Maremma: la Madonna delle Grazie nella cattedrale di Grosseto e la Madonna in trono col Bambino e Santi nella chiesa di San Niccolò a Montepescali.
Questo saggio esplora il ruolo e l’influenza della committenza civica nell’arte religiosa in Maremma attraverso due opere significative di Matteo.

Finalmente e definitivamente scisso il polittico di Matteo di Giovanni dal trittico di Piero della Francesca rappresentanti entrambi il Battesimo di Cristo. Mancante della tavola centrale il Polittico di Matteo di Giovanni e dei due laterali la tavola centrale di Piero sono state oggi, finalmente, corredate della loro probabile iconografia.

Proposta di attribuzione della tavola Madonna col Bambino nel giardino conservata presso il Museo Correr al pittore Matteo di Giovanni.
La tavola è un capolavoro pittorico toscano poco noto alla critica e classificato erroneamente come opera di pittore veneto.
Con questa ricerca su base stilistica, dimostro come nelle collezioni della città di Venezia sia presente uno dei più raffinati pittori senesi del '400, artista nato a Sansepolcro, nel medesimo tempo di Piero della Francesca.