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  • Florence, Italy

natalia faraoni

IRPET, Local Development, Department Member
Research Interests:
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Il lavoro nasce con l’obiettivo di analizzare le potenziali ricadute che le innovazioni tecnologiche del processo produttivo, comunemente evocate con il termine Industria 4.0, stanno producendo e produrranno in futuro sulle competenze e... more
Il lavoro nasce con l’obiettivo di analizzare le potenziali ricadute che le innovazioni tecnologiche del processo produttivo, comunemente evocate con il termine Industria 4.0, stanno producendo e produrranno in futuro sulle competenze e le professionalità richieste da chi domanda lavoro.
L’analisi valuta quindi il grado di esposizione del capitale umano ai cambiamenti indotti dalla quarta rivoluzione industriale e quantifica, per quanto possibile, il potenziale di sostituzione della forza lavoro occupata. La rivoluzione digitale offre sicuramente numerose opportunità, creando nuovi lavori prima inesistenti, ma al tempo stesso si porta dietro la distruzione di un certo tipo e numero di mansioni che mettono a rischio una fetta non trascurabile di posti di lavoro.
Lo sviluppo tecnologico, potenziando i livelli di automazione del processo produttivo, induce infatti una sostituzione del fattore lavoro ma, contemporaneamente, libera tempo e genera ricchezza addizionale da destinare a nuove attività, di natura più immateriale, capaci di assorbire nuova occupazione. Il saldo fra queste due opposte tendenze è incerto, e anche la letteratura sul tema fornisce risultati controversi, ma certo è l’accadimento di una rilevante redistribuzione di competenze, professioni e posti lavoro che si realizzerà nei prossimi anni.
In questo contesto diviene essenziale, per governare il cambiamento in atto, disporre di dati e informazioni che consentano la formulazione di uno scenario realistico, su cui impostare un adeguato pacchetto di interventi – in modo specifico nel campo della formazione- volti a tutelare i livelli di occupazione e a soddisfare la domanda di professionalità delle imprese.
Research Interests:
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La ricerca presenta l'analisi dei risulati di un'indagine su un campione rappresentativo di imprese dinamiche con almeno una unità locale in Toscana. L’obiettivo principale era quello di interrogare sul tema delle figure professionali... more
La ricerca presenta l'analisi dei risulati di un'indagine su un campione rappresentativo di imprese dinamiche con almeno una unità locale in Toscana. L’obiettivo principale era quello di interrogare sul tema delle figure professionali strategiche le realtà produttive che meglio hanno saputo affrontare le sfide recenti, crescendo in addetti e/o fatturato negli anni della crisi economica. In tal modo, è stato possibile identificare le modalità che la punta avanzata del sistema produttivo toscano adotta nel soddisfare i propri fabbisogni formativi, evidenziando anche le difficoltà di reperimento delle figure più strategiche. La ricerca si è poi soffermata sulle relazioni delle imprese con il mondo dell’istruzione e della formazione professionale. Infine, sono state raccolte opinioni sull’attuale sistema formativo, insieme alle eventuali disponibilità delle aziende intervistate a cooperare nel futuro.
Research Interests:
Il genere rappresenta la costruzione sociale del sesso biologico. Se da un lato esso consente agli individui di riconoscersi, dall'altro ne condiziona e ne limita scelte e comportamenti, creando molteplici disuguaglianze, generalmente a... more
Il genere rappresenta la costruzione sociale del sesso biologico. Se da un lato esso consente agli individui di riconoscersi, dall'altro ne condiziona e ne limita scelte e comportamenti, creando molteplici disuguaglianze, generalmente a svantaggio delle donne. In questa ottica il genere diviene fondamentale per la comprensione della società nel suo complesso e in particolare delle principali istituzioni sociali ed economiche come la famiglia, la scuola, il mercato, la cui organizzazione può essere letta attraverso l’analisi della divisione del lavoro tra uomini e donne.
Viene qui presentato il terzo rapporto sulla condizione economica e lavorativa delle donne, per incarico del Settore “Tutela dei consumatori e degli utenti. Politiche di genere, politiche regionali sull’omofobia, imprenditoria femminile”della Direzione Generale Presidenza della Giunta Regionale e predisposto dall’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (IRPET) nell’ambito del proprio programma istituzionale.
Il percorso seguito nel Rapporto 2014 sulla condizione economica e lavorativa delle donne, partendo dal confronto europeo, cerca di evidenziare alcuni nodi strutturali dei rapporti di genere, che emergono soprattutto quando si guarda al ruolo delle donne nel mondo del lavoro e nella famiglia.
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Il rapporto di ricerca, dopo una breve descrizione delle imprese identificate e del campione intervistato, si compone di due parti. La prima ripercorre le diverse sezioni del questionario, con l’illustrazione dei principali risultati... more
Il rapporto di ricerca, dopo una breve descrizione delle imprese identificate e del campione intervistato, si compone di due parti. La prima ripercorre le diverse sezioni del questionario, con l’illustrazione dei principali risultati ottenuti, considerando le imprese rispondenti nel loro insieme. Viene così tracciato un profilo degli imprenditori delle nuove imprese high-tech toscane (classi di età, titoli di studio, precedenti esperienze lavorative), per poi descrivere i principali aspetti relativi alla fase di decollo delle imprese (motivazioni degli imprenditori, barriere all’entrata e ostacoli affrontati, tipo di capitali utilizzati per l’avvio, ruolo degli spin-off e degli incubatori). Si passano poi in rassegna le caratteristiche strutturali di queste imprese, i fattori di competitività, i network formali e informali, le relazioni a monte e a valle con grandi e medie imprese, sub-fornitori e clienti, fino a indagare il rapporto con il contesto territoriale e le economie esterne più utilizzate. Particolare attenzione viene data anche alle attività di R&S, all’orientamento all’export, alle forme
di finanziamento a cui le giovani imprese hanno avuto accesso. Infine, viene tracciato un breve quadro sugli effetti della crisi e sulle strategie messe in campo dalle imprese colpite.
La seconda parte del rapporto evidenzia invece almeno due possibili linee interpretative, che pesano l’influenza di
alcune variabili indipendenti sulle caratteristiche generali delle imprese intervistate. In particolare ci si è interrogati sulla portata delle differenze settoriali (“effetto settore”) e sulla collocazione territoriale come possibile variabile in
grado di spiegare alcune sostanziali divergenze tra le imprese intervistate, al di là della loro classificazione settoriale
(“effetto territorio”). Queste ultime riflessioni conducono al capitolo finale, dedicato alle implicazioni per le politiche che possiamo trarre dalle indicazioni descritte: le nuove imprese high-tech quanto devono la loro nascita a stanziamenti messi a disposizione dalle istituzioni pubbliche? Quali sono per esse le fasi più critiche e in che modo potrebbero essere supportate? Qual è il rapporto di queste imprese con le istituzioni locali e come è possibile intervenire sulle
differenze settoriali e territoriali?
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In the recent period several studies have pointed to the growing economic differentiation in southern Italy. They call particular attention to several areas of local dynamism which are emerging. However, the role of social and political... more
In the recent period several studies have pointed to the growing economic differentiation in southern Italy. They call particular attention to several areas of local dynamism which are emerging. However, the role of social and political factors is not clear. Some authors try to revise the classical concept of clientelism, in order to propose different clientelistic "styles" and to identify among these, which are cases of supported economic development. Nevertheless, this perspective doesn't clarify how these particularistic mechanisms work. This article tries to expound the relation between political variables and economic development through a comparative study of four local systems in southern Italy (Avellino, Salerno, Termoli and San Severo). Even though the author herself argues that the role of local politics is crucial to explain the South's internal economic differentiation, she adopts a different point of view from that mentioned above. According to the concept of "selective modernisation" advanced by Richard Bendix, local politics may have a positive role if it is "modern" politics, that is it provides local collective goods and it's relatively universalistic. The main hypothesis of the research is that two factors of dynamic local systems may have affected a process of modernisation: social and political cohesion. The article tries to deepen these conceptual categories and their implications for local economic development.