Paolo Poli

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Paolo Poli
Paolo Poli nel 2013
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenerePop
Cabaret
Periodo di attività musicale? – 2016
Strumentovoce
Album pubblicati16
Studio14
Raccolte2

Paolo Poli (Firenze, 23 maggio 1929Roma, 25 marzo 2016) è stato un attore, regista teatrale e cantante italiano.

Attivo principalmente in teatro, proponeva spettacoli caratterizzati da una forte connotazione comica, rifacendosi alle commedie brillanti, surreali e oniriche. Poli recitava spesso en travesti.

Paolo Poli in gioventù

Figlio di un carabiniere e di una maestra,[1] fratello di Lucia Poli nonché zio del musicista Andrea Farri (compositore di colonne sonore cinematografiche), dopo aver conseguito all'Università di Firenze la laurea in letteratura francese (con una tesi su Henry Becque) cominciò ad affermarsi intorno agli anni cinquanta: i primi esordi furono nei piccoli teatri cittadini, come a La Borsa di Arlecchino di Genova, piccolo teatro d'avanguardia in via XX Settembre (nato anche grazie ad Aldo Trionfo).

Qui Poli iniziò a farsi notare per la sua pungente ironia, il suo garbato istrionismo, la sua vena poetica e surreale contornata da momenti comici e giochi linguistici apprezzati anche da capocomici illustri come Tina Pica e Polidor, con i quali ebbe modo di lavorare[2][senza fonte]. Nei primi anni sessanta fu protagonista di una trasmissione televisiva sulla Rai in cui leggeva delle favole per bambini, tratte da Esopo e da famosi racconti letterari. Lavorò inoltre con Sandra Mondaini in Canzonissima.

Rifiutò, come lui stesso raccontava, una parte in propostagli dall'amico Federico Fellini.[3] Rarissime furono le sue apparizioni cinematografiche, con l'eccezione della sua partecipazione al documentario a tematica omosessuale Felice chi è diverso (2014) di Gianni Amelio. Fu proprio lui, sul finire degli anni sessanta, a scoprire un giovanissimo Marco Messeri: i due collaboreranno continuativamente negli anni a venire.

Diresse come regista e fu principale attore di varie opere teatrali, fra cui Aldino mi cali un filino, Caterina De Medici, L'asino d'oro, I viaggi di Gulliver, La leggenda di San Gregorio, Il coturno e la ciabatta, La nemica, Sillabari e soprattutto Rita da Cascia, che, dando una lettura comica e irriverente della storia di Santa Rita, diede vita a molte polemiche, con Oscar Luigi Scalfaro che presentò un'interrogazione parlamentare sul caso.[senza fonte][4]

Recitò anche in vari audiolibri, tra cui un'edizione di Pinocchio, edita nel 1968 da Fratelli Fabbri Editori e composta da 21 dischi a 45 giri, e l'audiolibro integrale delle ricette di Pellegrino Artusi, edito da Emons Audiolibri per un totale di quasi 25 ore. Coltivò inoltre la carriera di cantante, pubblicando un primo singolo nel 1960 e in seguito diversi album veri e propri.

Con la sorella Lucia, anche lei attrice teatrale e cinematografica, a partire dagli anni settanta interpretò quattro spettacoli teatrali e lo sceneggiato I tre moschettieri, con Marco Messeri e Milena Vukotic. Morì il 25 marzo 2016 all'ospedale Fatebenefratelli di Roma, dove era ricoverato da circa un mese per un'ischemia cerebrale.[5] Dopo la cremazione, le sue ceneri riposano accanto al fratellino Cesare morto a soli quattro anni a Firenze nel cimitero monumentale delle Porte Sante della basilica di San Miniato al Monte.

Come da lui stesso raccontato in convegni pubblici sulla sua personalità artistica,[6] Poli visse da non-sfollato la Firenze dell'occupazione nazista, cominciando nei primi anni quaranta ad approfondire la propria passione per il travestimento, anche in occasione di balli pubblici. In Italia, fu uno dei primi personaggi pubblici dichiaratamente omosessuali.[7][8][9]

Affermò di essere favorevole ai matrimoni omosessuali, pur considerandoli "noiosi" e non essendo personalmente interessato a usufruire del diritto.[10]

La sorella Lucia è attrice teatrale e cinematografica, e il nipote Andrea Farri compositore.[11]

Paolo Poli e la sua compagnia in Aquiloni, 2012

Opere letterarie

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  • Ida Omboni e Paolo Poli, Rita da Cascia, Milano Libri, Milano (1967)
  • Ida Omboni e Paolo Poli, Carolina Invernizio, Milano Libri, Milano (1970)
  • Paolo Poli, Telefoni bianchi e camicie nere (contiene i testi degli spettacoli L'uomo nero e Femminilità di Ida Omboni e Paolo Poli), Garzanti, Milano (1975)
  • Ida Omboni e Paolo Poli, Giallo!, A. Mondadori, Milano (1977)
  • Ida Omboni e Paolo Poli, Mistica..., Editori del Grifo, Montepulciano (1980)
  • Ida Omboni e Paolo Poli, Giuseppe Giuseppe! - filastroccario verdiano, Editori del Grifo, Montepulciano (1981)
  • Paolo Poli, Siamo tutte delle gran bugiarde. Conversazione con Giovanni Pannacci, Giulio Perrone editore, Roma (2009)
  • Paolo Poli con Pino Strabioli, Sempre fiori mai un fioraio. Ricordi a tavola, Rizzoli, Milano (2013)
  • Paolo Poli, Alfabeto Poli, a cura di Luca Scarlini, Einaudi, Torino (2013)

Discografia parziale

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Album in studio

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  • 1965 - Le canzoni del Diavolo (con Maria Monti)
  • 1967 - La mossa! - Canzoni del primo 900 presentate da Paolo Poli
  • 1973 - Aldo Palazzeschi - Poesie, La voce dei poeti, collana diretta da Folco Portinari, Fonit Cetra.
  • 1975 - Femminilità (con Lucia Poli, Jole Silvani, Graziella Porti, Stefano Gragnani, Pierino Dotti)
  • 1979 - Mezzacoda (con Jacqueline Perrotin)
  • 1982 - Mistica... (con Ida Omboni)
  • 1982 - Soirée Satie (con Antonio Ballista)
  • 1983 - I Raccontastorie
  • 1985 - Cane e Gatto!!! (con Lucia Poli)
  • 1987 - Farfalle!
  • 1993 - Prokoviev - Pierino e il lupo/Poulenc - Storia di Babar l'elefantino
  • 1996 - Geneviève De Brabant (con Mariella Devia, Davide Bassino, Andrea Tedesco)
  • 2006 - In compagnia di Paolo Poli
  • 2010 - Aldo Palazzeschi - Letture di Paolo Poli
  • Al Cavallino Bianco - La danza delle libellule (con Orchestra Gallino, Cesare Gallino, Romana Righetti, Elena Sedlak, Franco Artioli, Angiolina Quinterno)
  • Le più belle canzoni di Paolo Poli per i più piccini
  • Original Album Series
  • 1961 - Ballata dell'uomo ricco/Ballata del pover'uomo (con Laura Betti)
  • 1962 - La Gigiotta/La Lisetta
  • 1966-1970 - Pinocchio

Riconoscimenti

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  1. ^ Anna Bandettini, L'attore annuncia il suo addio alle scene: "Recitare è diventato costoso. E io sono felice di non far nulla", in la Repubblica, 20 aprile 2015. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 23 maggio 2017).
  2. ^ È morto Paolo Poli, su Today, 26 marzo 2016. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 29 marzo 2016).
  3. ^ Filmato audio Paolo Poli intervistato da Pino Strabioli, Invidia in "E lasciatemi divertire", su Rai, 11 luglio 2015. URL consultato il 30 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2018).
  4. ^ Paolo Poli: intervista al vate del teatro italiano, su XL Repubblica.it. URL consultato il 7 febbraio 2023.
  5. ^ Paolo Fallai, Morto a Roma Paolo Poli artista brillante e delicato, in Corriere della Sera, 25 marzo 2016. URL consultato il 25 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2018).
  6. ^ Per esempio nell'incontro a lui dedicato nel ciclo "I Comici e il Potere", Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Genova, a cura della professoressa Margherita Rubino, 2004
  7. ^ Iacopo Gori, Morto Paolo Poli, lutto nel mondo del teatro, in Corriere della Sera, 25 marzo 2016. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato il 13 gennaio 2018).
  8. ^ E i grandi attori ci parlano di cibo, fame e piaceri della gola, in la Repubblica, 2 luglio 2018. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato l'11 settembre 2018).
  9. ^ Leonardo Jattarelli, Paolo Poli, maestro del teatro surreale (PDF) [collegamento interrotto], su dl5.booklan.ir, Il Messaggero, 28 marzo 2018.
  10. ^ Enrica Brocardo, Paolo Poli: «Meglio Moana e Cicciolina», in Vanity Fair, 20 giugno 2015. URL consultato il 28 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2018).
    «Un'ultima cosa: ha sempre detto di essere contrario ai matrimoni gay: «"Caro, l'hai messo tu il sale nell'acqua? Bene, così non la salerò un'altra volta". Noiosi». Ma la domanda è: non crede che anche i gay dovrebbero avere il diritto di essere banali e noiosi? «Va bene. Andai al Comune di Firenze a firmare sì per l'aborto e se c'è l'occasione andrò a firmare sì per i matrimoni gay. Anche per fare un dispetto al Papa. Che fa così il moderno e poi dice: “Eh no, quello no. Eh no, quell'altro no”»»
  11. ^ Andrea Farri, un autodidatta cresciuto in viaggio: "Che fortuna stare a sentire mio zio Paolo Poli, su repubblica.it. URL consultato il 2 maggio 2023.
  12. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.
  • Rodolfo di Gianmarco, Paolo Poli, Gremese Editore, Roma 1985.
  • Andrea Jelardi, Queer Tv-omosessualità e trasgressione nella tv italiana, prefazione di Carlo Freccero, Croce, Roma, 2006.
  • Andrea Jelardi (a cura di), In scena en travesti-Il Travestitismo nello spettacolo italiano, con divagazioni di Vittoria Ottolenghi, Croce, Roma 2009 (contiene un'intervista di Gianluca Meis a Paolo Poli e un capitolo dedicato a Paolo Poli)
  • Eva Marinai, Gobbi, dritti e la satira molesta. Copioni di voci, immagini di scena (1951-1967), ETS, Pisa 2007.
  • Teresa Megale, Paolo Poli l'attore lieve. Un percorso a rebours da 'Sillabari' a 'Rita da Cascia', Bergamo, Litostampa Istituto Grafico Bergamo, 2009
  • Andrea Pini, Paolo Poli. L'amore gay nell'Italia del dopoguerra fino a oggi, in Pride, n. 66, dicembre 2004.
  • Marina Romiti, Paolo Poli e Lele Luzzati. Il Novecento è il secolo nostro, Maschietto editore, Firenze 2012

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Collegamenti esterni

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