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Fabrizio Gay
  • Università IUAV di Venezia
    Dipartimento Culture del Progetto Dorsoduro 2196
    30123 Venezia - Italy
  • Visual Semiotics, Descriptive Geometry, Disegno, Design Process (Architecture), Architectural Theory, Drawing, and 31 moreedit
  • Fabrizio Gay conducts studies on theory (semiotics and anthropology) of images, on history and techniques of graphic ... moreedit
Nel comprendere i molteplici rapporti tra “disegno” e “interior design” ci si rende conto della natura tecno-estetologica della disciplina del disegno. Qui proponiamo di farlo alla luce di due nozioni che riteniamo coestensive: quella... more
Nel comprendere i molteplici rapporti tra “disegno” e “interior design” ci si rende conto della natura tecno-estetologica della disciplina del disegno. Qui proponiamo di farlo alla luce di due nozioni che riteniamo coestensive: quella psicologica di “affordance” (James Gibson) e quella filosofica di “atmosfera” (Tonino Griffero) che – secondo una certa definizione neuropsicologica di “coscienza” e di “sentimento” (Antonio Damasio) – evidenziano praticamente il “che cosa”, il che “quasi cosa” e il che “non-cosa” si può raffigurare a fini descrittivi e prescrittivi quando si studia o si progetta – disegnandolo – un artefatto ambientale. La domanda cruciale è: “come si raffigurano le atmosfere?”. Questione che, di solito, si ritiene pertinente a poetiche individuali, non analizzabili in termini strutturali e morfologici. Invece, muovendo dalla constatazione che si danno anche atmosfere convenzionali, proponiamo alcuni lineamenti di un metodo di analisi di queste categorizzazioni culturali, un metodo fondato sullo sviluppo dall’assiologia dei modi di valorizzazione spaziale data da Jean-Marie Floch trent’anni fa, seppur rivedendo la disciplina alla luce di acquisizioni più recenti in campo semiotico e secondo le prospettive aperte dalle tecniche informatiche del Deep Learning.
Disegno e Design sono termini coestensivi perché ogni teoria del progetto presuppone una teoria dell’immaginazione progettuale e, in definitiva, una teoria delle immagini. Questo libro cerca di circoscrivere una teoria del Disegno... more
Disegno e Design sono termini coestensivi perché ogni teoria del progetto presuppone una teoria dell’immaginazione progettuale e, in definitiva, una teoria delle immagini. Questo libro cerca di circoscrivere una teoria del Disegno partendo da tre classi pratiche di oggetti-immagine che si producono progettando, quelli che genericamente chiamiamo rappresentazioni tecniche, prefigurazioni euristiche ed elaborati di autonomo valore artistico (raffigurazioni evocative, simboliche, suggestive, …). Ma questi “oggetti-immagine” trovano senso solo in rapporto a immagini e immaginari che possono essere colti solo attraverso una cornice teorica composita che cerca di sussumere coerentemente (tradurre tra loro) teorie epistemologicamente assai lontane tra loro: la tradizione morfologica che culmina specialmente nella Semiofisica di René Thom (1988), l’antropologia delle immagini (Belting), la fenomenologia delle immagini (Piana, Spinicci, …), la semiotica del visibile di tradizione greimassiana (Fontanille, Bordron, Floch, …).
Il libro cerca appunto di tradurre tra loro questi diversi punti di vista soprattutto attraverso la visione molto comprensiva della tecno-estetica di Gilbert Simondon, specialmente della teoria delle immagini che il filosofo francese offriva nel del 1965-66 col suo corso (di psicologia) sull’immaginazione. Muovendo dal pensiero di Simondon il libro cerca di delineare un modo di intendere la disciplina del Disegno inteso come morfologia degli artefatti allo scopo (etico) di farne uno studio della (reale) responsabilità dell’immaginazione, intendendo le immagini anzitutto come “oggetti sociali” e come materiale primario delle pratiche progettuali.
Il libro tratta di tre settori degli studi sulla rappresentazione (1 – gli studi sulla funzione euristica del disegno nel progetto, 2 – gli studi sulla morfologia come scienza che presuppone una relazione reciproca tra forme e forze, 3)... more
Il libro tratta di tre settori degli studi sulla rappresentazione (1 – gli studi sulla funzione euristica del disegno nel progetto, 2 – gli studi sulla morfologia come scienza che presuppone una relazione reciproca tra forme e forze, 3) gli studi sulla rappresentazione proiettiva a fondamento dell'antica prospettiva e delle tecniche odierne) muovendo da tre domande: 1) Perché alcuni tra i più decisivi architetti contemporanei producono, parallelamente ai loro progetti, disegni di “natura morta”? 2) Perché Jacques Lacan usa la figura topologica del “piano proiettivo” nella sua teoria psicanalitica e che conseguenze se ne possano trarre sul piano della semiotica della rappresentazione? 3) Perché non c’è sostanziale differenza tra gli algoritmi sei e settecenteschi della “prospettiva” e quelli usati dall’attuale fotogrammetria assistita da calcolatore? Nel primo capitolo - Architettura natura morta, 1930 - una lettura dell’allestimento curato da Muzio e Sironi della Mostra delle Arti grafiche ( nel 1930) diviene pretesto per approfondire la questione del Disegno per l’Architettura e il tema dei rapporti tra Architettura e le Arti; temi convergenti nella definizione di una dimensione specificamente figurativa dell'architettura. Il secondo capitolo – Rivelamenti del piano proiettivo –riguarda il modello del piano proiettivo (cioè quella nozione di “piano” sorta dal discorso geometrico sulla prospettiva) cercando di raccogliere quegli interpretanti che gli hanno dato significati extramatematici e hanno consentito a Lacan di identificare la topologia alla struttura dell’inconscio e dunque alla stessa nozione di “struttura”, nozione che assimilava il discorso dello spicanalista a quello della coeva semiotica generativa di Greimas. La questione è dunque strategica nell'abito degli attuali studi sulla morfologia nel solco tracciato dalla semiofica di René Thom. La terza vicenda raccontata - Forme e misure in prospettiva - segue nel dettaglio il passaggio della nozione di “rappresentazione ottica” in geometria all’idea matematica di “trasformazione”. L’odierna nozione tecnica di “metodo di rappresentazione” è riferita in modo estremamente sintetico attraverso una preistoria della fotogrammetria, cioè dell’operazione matematicamente inversa alla prospettiva.
Attraverso ricostruzioni storiche e storiografiche il testo vuole dimostrare che le macchine per disegnare geometricamente (prospettografi, curvigrafi, …) si possano considerare di fatto come “teorie matematiche in atto” fondate su... more
Attraverso ricostruzioni storiche e storiografiche il testo vuole dimostrare che le macchine per disegnare geometricamente (prospettografi, curvigrafi, …) si possano considerare di fatto come “teorie matematiche  in atto” fondate su un’immaginazione cinematica della geometria.
Nel comprendere i molteplici rapporti tra "disegno" e "interior design" ci si rende conto della natura tecno-estetologica della disciplina del disegno. Qui proponiamo di farlo alla luce di due nozioni che riteniamo coestensive: quella... more
Nel comprendere i molteplici rapporti tra "disegno" e "interior design" ci si rende conto della natura tecno-estetologica della disciplina del disegno. Qui proponiamo di farlo alla luce di due nozioni che riteniamo coestensive: quella psicologica di "affordance" (James Gibson) e quella filosofica di "atmosfera" (Tonino Griffero) che-secondo una certa definizione neuropsicologica di "coscienza" e di "sentimento" (Antonio Damasio)-evidenziano praticamente il "che cosa", il che "quasi cosa" e il che "non-cosa" si può raffigurare a fini descrittivi e prescrittivi quando si studia o si progetta-disegnandolo-un artefatto ambientale. La domanda cruciale è: "come si raffigurano le atmosfere?". Questione che, di solito, si ritiene pertinente a poetiche individuali, non analizzabili in termini strutturali e morfologici. Invece, muovendo dalla constatazione che si danno anche atmosfere convenzionali, proponiamo alcuni lineamenti di un metodo di analisi di queste categorizzazioni culturali, un metodo fondato sullo sviluppo dall'assiologia dei modi di valorizzazione spaziale data da Jean-Marie Floch trent'anni fa, seppur rivedendo la disciplina alla luce di acquisizioni più recenti in campo semiotico e secondo le prospettive aperte dalle tecniche informatiche del Deep Learning.
In understanding the multiple relationships between 'drawing' and 'interior design' we realize the techno-aesthetologic nature of the drawing discipline. Here we propose to do this in the light of two notions that we consider coextensive:... more
In understanding the multiple relationships between 'drawing' and 'interior design' we realize the techno-aesthetologic nature of the drawing discipline. Here we propose to do this in the light of two notions that we consider coextensive: the psychological one of 'affordance' (James Gibson) and the philosophical one of 'atmosphere' (Tonino Griffero) which-according to a particular neuropsychological definition of 'conscience' and 'feeling' (Antonio Damasio)-practically highlight the 'what', the 'almost what' and the 'notwhat' can be represented for descriptive and prescriptive purposes when studying or designing-drawing-an environmental artifact. The crucial question is: 'how are atmospheres depicted?' A question that is usually considered pertinent to individual poetics, which cannot be analyzed in structural and morphological terms. Instead, starting from the observation that there are also conventional atmospheres, we propose some features of a method of analysis for these cultural categorizations, a method based on the development of the axiology of the spatial enhancement modes given by Jean-Marie Floch thirty years ago, albeit revising it in the light of more recent acquisitions in the semiotic field and according to the perspectives opened by the Deep Learning computer techniques.
Teoria \u2013 intesa come processo [costruzione di ipotesi e loro verifica di coerenza e di adeguazione] e sistema [tassonomia inter-definita] \u2013 \ue8 qui assimilata a una scena pratica: alla dimostrazione che Brunelleschi diede di... more
Teoria \u2013 intesa come processo [costruzione di ipotesi e loro verifica di coerenza e di adeguazione] e sistema [tassonomia inter-definita] \u2013 \ue8 qui assimilata a una scena pratica: alla dimostrazione che Brunelleschi diede di una teoria implicita della rappresentazione attraverso l'immagine riflessa della sua celebre tavoletta prospettica. L'esperimento \ue8 qui confrontato alle competenze presupposte nell'uso, in condizioni omologhe, degli odierni tablet computer. Ne risulta che la Teoria della rappresentazione \ue8 sua volta un'immagine perch\ue9 si riferisce insieme a un oggetto esperibile e a un soggetto antropologico, e per costui Teoria \ue8 il simulacro di uno spazio dell'enunciazione. | Theory \u2013 defined as a \u201cprocess\u201d [1) construction of hypotheses and 2) their verification of consistency and 3) proof of adequacy] and as a \u201csystem\u201d [set of propositions mutually defined] \u2013 is here assimilated to a scheme of practical...
Il contributo riguarda gli studi sul rilievo architettonico come strumento di conoscenza mereologica (rapporti tra il tutto e le parti) degli organismi edilizi del novecento
Breve articolo che elenca alcune necessit\ue0 e indirizzi di rinnovamento della geometria descrittiva, auspicandone un rinnovamento che la renda pi\uf9 direttamente affine agli studi di morfologia cos\uec come si diramarono da Leonardo da... more
Breve articolo che elenca alcune necessit\ue0 e indirizzi di rinnovamento della geometria descrittiva, auspicandone un rinnovamento che la renda pi\uf9 direttamente affine agli studi di morfologia cos\uec come si diramarono da Leonardo da Vinci a Ren\ue9 Thom. Si tratterebbe di una morfologia non normativa e tassonomica, ma fenomenica e semiotica - proseguimento del progetto di "scienza della rappresentazione" nato dalla Semeiotica di Lambert -, individuata ad hoc. A proposito l'articolo allude molto brevemente a un esempio personale in didattica, volutamente esotico: la descrizione di una scena del Casanova di Fellini
Dottorato di ricerca in rilievo e rappresentazione del costruito. 8. ciclo. A.a. 1992-95Consiglio Nazionale delle Ricerche - Biblioteca Centrale - P.le Aldo Moro, 7, Rome; Biblioteca Nazionale Centrale - P.za Cavalleggeri, 1, Florence /... more
Dottorato di ricerca in rilievo e rappresentazione del costruito. 8. ciclo. A.a. 1992-95Consiglio Nazionale delle Ricerche - Biblioteca Centrale - P.le Aldo Moro, 7, Rome; Biblioteca Nazionale Centrale - P.za Cavalleggeri, 1, Florence / CNR - Consiglio Nazionale delle RichercheSIGLEITItal
BASED ON THE ASSUMPTION THAT "DRAWING" AIMS AT PROVIDING THE MOST EFFECTIVE EXPRESSION OF THE FIGURAL GEOMETRY OF VISUAL, NATURAL OR ARTIFICIAL OBJECTS, THIS PAPER PROPOSES TO ANALYSE TWO BRANCHES OF THE DISCIPLINE: J) A NOTION... more
BASED ON THE ASSUMPTION THAT "DRAWING" AIMS AT PROVIDING THE MOST EFFECTIVE EXPRESSION OF THE FIGURAL GEOMETRY OF VISUAL, NATURAL OR ARTIFICIAL OBJECTS, THIS PAPER PROPOSES TO ANALYSE TWO BRANCHES OF THE DISCIPLINE: J) A NOTION OF "FIGURAL GEOMETRY" OF THE BODIES CONSISTING OF A "FIGURATIVE" (ICONIC AND ANALOGICAL) AND A "PLASTIC" (MEREOLOGICAL AND GESTALTIC) COMPONENT; 2) NEW "FORM" (EIDETIC) CATEGORIES MORE SUITABLE FOR THE COMPREHENSION OF THE MAIN AESTHETIC ARTEFACTS - FROM CITY TO DECORATION - RESULTING FROM SOME MORPHOGENETIC MODELS, ESPECIALLY THOSE DEVELOPED BY lURING AND THOM. Premesso che la principale ragione della disciplina accademica (dal 1563) dal \u201cDisegno\u201d \ue8 quella di fornire efficace espressione delle geometrie figurali degli oggetti visuali, naturali o artefatti, l'oggetto dello studio \ue8 l'apporto delle morfografie naturalistiche nel fornire categorie di \u201cforma\u201d pi\uf9 adeguate alla...
Le caratteristiche cromatiche delle superfici nell'architettura del XX secolo rispondono a strategie di valorizzazione molto diverse e spesso tra loro incomparabili secondo un unico modello estetico, giacch\ue9 dipendono dal carattere... more
Le caratteristiche cromatiche delle superfici nell'architettura del XX secolo rispondono a strategie di valorizzazione molto diverse e spesso tra loro incomparabili secondo un unico modello estetico, giacch\ue9 dipendono dal carattere profondamente figurativo dello specifico edificio nel suo intorno paesaggistico. Considerato iuxta propria principia il colore di un edificio dev'essere colto talora come effetto transitorio di una pura testura materica, talaltra come velatura diafana, in altri caso come rivestimento, oppure come vero e proprio travestimento della superficie. Come obiettivare e comparare queste diverse strategie figurative dell'architettura? \uc8 la questione che poneva la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici del Veneto Orientale, occupandosi dell'intero patrimonio novecentesco alla fine degli anni scorsi novanta. Ne seguiva una ricerca sul campo composta da un lato dalla scelta, dall'inventariazione e dal rilievo di 150 exempla, e ...
tesi di Dottorato di Ricerca in Rilievo e Rappresentazione del Costruito, VIII cicl
(estratto da un capitolo della tesi di dottorato di ricerc
Il saggio riguarda i tipi e le forme generali presupposte alle rappresentazioni del paesaggio urbano odierno. Lo spazio metropolitano percepito, vissuto e valorizzato nell'odierna flanerie globalizzata risulta meglio descrivibile... more
Il saggio riguarda i tipi e le forme generali presupposte alle rappresentazioni del paesaggio urbano odierno. Lo spazio metropolitano percepito, vissuto e valorizzato nell'odierna flanerie globalizzata risulta meglio descrivibile attraverso gli strumenti e la concezione topologica e reticolare dell'estensione inaugurata con l'avvento della teoria euleriana dei grafi. Non pi\uf9 la topografia e la prospettiva ma la topologia \u2013 sentita come l'unica strutturazione possibile di uno spazio pre-rinascimentale, ancora tipico del giardino paesistico inglese \u2013 diviene oggi una sorta di ipostasi della citt\ue0 e della \u201cnon citt\ue0\u201d stratificate, quasi che la mappa stessa sia divenuta ormai un'ipotiposi dello spazio esperito. La tesi del saggio \ue8 che questa sorta di \u201cregressione\u201d pre-rinascimentale nella valorizzazione spaziale metropolitana (il passaggio dalla griglia al reticolo labirintico delle relazioni spaziali e prossemiche) comporti...
THIS CONTRIBUTION ADDS A NEW PROPOSAL TO THE POPULAR THEME OF SEMIOTIC DIAGRAMS IN CALVINO\u2019S INVISIBLE CITIES, A BOOK THAT EXPRESSES ONE OF THE MOST EFFECTIVE CONCEPTUAL MODELS FOR A CITY AS WELL AS A THEORY OF ITS REPRESENTATION... more
THIS CONTRIBUTION ADDS A NEW PROPOSAL TO THE POPULAR THEME OF SEMIOTIC DIAGRAMS IN CALVINO\u2019S INVISIBLE CITIES, A BOOK THAT EXPRESSES ONE OF THE MOST EFFECTIVE CONCEPTUAL MODELS FOR A CITY AS WELL AS A THEORY OF ITS REPRESENTATION THROUGH IMAGES. SUPPORTING THE ADEQUACY OF THE ANTHROPOLOGICAL AND VISIONARY PERSPECTIVE OF THAT BOOK WRITTEN IN 1972, IT IS ARGUED HOW IT MARKS THE DIVISION OF THE TRADITIONAL URBAN ANALYSIS INTO TWO EPOCHS: THE TYPEMORPHOLOGICAL ANALYSIS AND THE ONE BASED ON MORPHOGENESIS AND EPIGENESIS, ACCOMPANYING THE CREATION OF NEW EIDETIC CATEGORIES OF CITY FORM. IL CONTRIBUTO AFFERISCE CON UNA NUOVA PROPOSTA AL FREQUENTATISSIMO TEMA DEGLI SCHEMI SEMIOTICI DE LE CITT\uc0 INVISIBILI DI CALVINO, LIBRO CHE ESPRIME UNO DEI PI 9 EFFICACI MODELLI CONCETTUALI DELLA CITT\uc0 E UNA TEORIA DELLA SUA RAPPRESENTAZIONE IN IMMAGINI. RISCONTRANDO L'ADEGUATEZZA DEL PUNTO DI VISTA ANTROPOLOGICO E VISIONARIO DI QUEL LIBRO DEL 1972, QUI SI ARGOMENTA COM'ESSO SEGNI LA DIVI...
Il saggio \u2013 introducendo il tema delle trascrizioni nel ciclo dei dibattiti \u201cidee per la rappresentazione\u201d\u2013 specifica la nozione di \u201ctrascrizione\u201d da quella di \u201ctraduzione\u201d, partendo dall'uso... more
Il saggio \u2013 introducendo il tema delle trascrizioni nel ciclo dei dibattiti \u201cidee per la rappresentazione\u201d\u2013 specifica la nozione di \u201ctrascrizione\u201d da quella di \u201ctraduzione\u201d, partendo dall'uso del termine che ne faceva l'estetica informazionale sviluppata negli anni Cinquanta e che detter\ue0 il vocabolario semiotico delle neoavanguardie degli anni Sessanta. Ne conseguiva un approccio dogmaticamente linguistico al tema della scrittura nelle forme d'arte, un approccio che forse ha pesato negativamente sugli sviluppi teorici in architettura; a questo proposito il saggio mette in relazione le tre forme pi\uf9 generali di scrittura \u2013 fonematica, morfematica e sintagmatica \u2013 a tre tendenze generali caratterizzanti tre stagioni della didattica dell\u2019architettura in Italia dagli anni Settanta fino ad oggi, quando s'impongono all'attenzione le forme di scrittura logografica usate come strumento di progettazione. Ne eme...
Il breve saggio \ue8 inteso come presentazione del secondo dibattito della serie \u201cidee per la rappresentazione\u201d dedicato al tema degli \u201cibridi\u201d; questo contributo inflette il tema dell'ibrido per studiare le... more
Il breve saggio \ue8 inteso come presentazione del secondo dibattito della serie \u201cidee per la rappresentazione\u201d dedicato al tema degli \u201cibridi\u201d; questo contributo inflette il tema dell'ibrido per studiare le valenze del Disegno in quanto tecnica euristica nell'ideazione progettuale. La nozione di \u201cibrido\u201d \ue8 dunque vista come occasione per verificare le convergenze e le divergenze tra teorie dell'ideazione e teorie del riconoscimento
Contributo a un volume dedicato ai "codici della rappresentazione", il saggio tratta della vexata questio dell'iconicit\ue0 non per ricostruirne in dettaglio il dibattito trentennale che ha opposto semiotici \u2013 come... more
Contributo a un volume dedicato ai "codici della rappresentazione", il saggio tratta della vexata questio dell'iconicit\ue0 non per ricostruirne in dettaglio il dibattito trentennale che ha opposto semiotici \u2013 come Umberto Eco \u2013 a protagonisti della cultura architettonica \u2013 come Tomas Maldonado \u2013, ma per sottolineare come la questione debba essere riconsiderata a partire dai progressi della semiotica degli anni Ottanta del secolo scorso. Costatando innanzitutto quanto la nozione di \u201ccodice\u201d sia ormai divenuta quasi inservibile, anche a proposito degli aspetti pi\uf9 codificati della rappresentazione dell'architettura, il saggio propone di rivedere la questione secondo un approccio d'ispirazione greimassiana ben esemplificato dalle analisi di Jean-Marie Floch che partono da una chiara teoria della valorizzazione
QuadernIUAV ; 13.200
Dopo la nascita della geometria descrittiva, in concomitanza con l'avvento della moderna biometria comparativa nelle scienze naturali, l'emergere (nel XIX secolo) delle nozioni di variet\ue0 proiettiva, differenziabile e... more
Dopo la nascita della geometria descrittiva, in concomitanza con l'avvento della moderna biometria comparativa nelle scienze naturali, l'emergere (nel XIX secolo) delle nozioni di variet\ue0 proiettiva, differenziabile e topologica ha raffinato ulteriormente le categorie eidetiche con le quali si studia la forma macroscopica dei corpi a livello plastico (astratto e mereologico) e iconico (figurativo e analogico). Questa vicenda \ue8 descritta qui rievocando un esperimento grafico di Klein che evidenzia un aspetto della categorizzazione geometrica attraverso le immagini. Lo scopo di questo contributo \ue8 la proposta di una progressione pi\uf9 essenziale delle forme geometriche \u2013 dal cerchio ai pattern \u2013 tradizionalmente trattate dalla geometria descrittiva. ______________________________________________ After the birth of descriptive geometry and together with the development of modern comparative biometrics in natural sciences, the historical emergence (in ninetee...
Il breve saggio \ue8 inteso come presentazione del terzo dibattito della serie \u201cidee per la rappresentazione\u201d dedicato al tema degli \u201cArtefatti\u201d; esprime in termini molto concisi la tesi della necessit\ue0 di una... more
Il breve saggio \ue8 inteso come presentazione del terzo dibattito della serie \u201cidee per la rappresentazione\u201d dedicato al tema degli \u201cArtefatti\u201d; esprime in termini molto concisi la tesi della necessit\ue0 di una morfologia che superi la distinzione tra forme presunte \u201cnaturali\u201d e \u201cartificiali\u201d per riconoscere i principi vitali della formativit\ue0 anche nella stessa percezione e cognizione umana, adottando quindi una prospettiva (morfologica) di ascendenza esplicitamente goethiana. E tale prospettiva morfologia costituirebbe il necessario movente degli studi sulla rappresentazione
This paper exposes a new (historico-technical) interpretation and some (planning) updates related to the theme of the \u2018perspective boxes\u2019, created as cases of \u2018anamorphic\u2019 devices pertaining to the genre of the... more
This paper exposes a new (historico-technical) interpretation and some (planning) updates related to the theme of the \u2018perspective boxes\u2019, created as cases of \u2018anamorphic\u2019 devices pertaining to the genre of the \u2018interior views\u2019 in the Belgian and Dutch 17th century. We present our considerations as a demonstrative and experimental topic of a more general thesis concerning the aesthetic contiguity between the social domains that we now call \u2018art\u2019 and \u2018science\u2019. We argue that these \u2018curious objects\u2019 are experimental devices generating aesthetic experience since their functioning induces in the spectator a process of subsequent awareness of the different modes of existence (actual, realised, potential and virtual) of the images of a single internal space. The relationships between the geometric construction of these devices and the semantic frames that are proposed for their use allow us to experience their aesthetic and semio...
Soggiace al saggio l'idea che una teoria delle immagini trovi un importantissimo punto d'avvio proprio attraverso i discorsi sulla luce intesa come pregnanza fondamentale dei fenomeni di rappresentazione e morfologia visiva.... more
Soggiace al saggio l'idea che una teoria delle immagini trovi un importantissimo punto d'avvio proprio attraverso i discorsi sulla luce intesa come pregnanza fondamentale dei fenomeni di rappresentazione e morfologia visiva. Conseguentemente il saggio esplora i modi tradizionali in cui le discipline della rappresentazione architettonica (attraverso il tema del controllo delle apparenze luministiche \u2013 teoria delle ombre, dell'illuminamento e del punto brillante \u2013 e il tema della \u201cmodanatura\u201d ornamentale fino ai suoi sviluppi contemporanei) abbiano delineato alcuni aspetti di una vera e propria semiotica (implicita) della luce strettamente pertinente alla dimensione figurale dell'architettura. Tale semiotica implicita \ue8 descritta nel saggio attraverso gli esempi di quattro modi principali di valorizzazione della luce per: rifrazione, modanatura, trasparenza e riflessione
Presentazione e rendiconto di alcune ricerche condotte dal Laboratorio Internazionale di Semiotica a Venezia e dal Laboratorio di Teoria delle immagini - Dipartimento di Culture del Progetto presso l'Universit\ue0 IUAV di Venezia
La versione a stampa \ue8 una breve sintesi di una versione integrale del contributo (pubblicata in formato digitale presso il repositorio d'Ateneo \u2013 http://rice.iuav.it/142/ \u2013 richiamata in Url) nella quale si... more
La versione a stampa \ue8 una breve sintesi di una versione integrale del contributo (pubblicata in formato digitale presso il repositorio d'Ateneo \u2013 http://rice.iuav.it/142/ \u2013 richiamata in Url) nella quale si ricostruiscono le vicende dell'insegnamento delle discipline della rappresentazione allo IUAV per trarne alcune indicazioni di sviluppo
La complessit\ue0 dei fenomeni urbani e insediativi attuali non deve fornire un alibi per rinunciare alla descrizione delle forme della citt\ue0 che ne fondano il valore come dispositivo politico, costruzione di uno spazio comunitario. Al... more
La complessit\ue0 dei fenomeni urbani e insediativi attuali non deve fornire un alibi per rinunciare alla descrizione delle forme della citt\ue0 che ne fondano il valore come dispositivo politico, costruzione di uno spazio comunitario. Al crescere della complessit\ue0 (presunta) dei fenomeni insediativi in gioco corrisponde di fatto un progresso degli strumenti di analisi e rappresentazione; il loro uso presuppone tuttavia che siano individuati i tratti distintivi (metastorici) della forma \u201ccitt\ue0\u201d
Il contributo tratta '\u2026delle opere e dei patrimoni attraverso il disegno in funzione del perfezionamento delle teorie e delle pratiche' ed esamina l'apporto del disegno alla ricchezza morfologica sedimentata in un sito,... more
Il contributo tratta '\u2026delle opere e dei patrimoni attraverso il disegno in funzione del perfezionamento delle teorie e delle pratiche' ed esamina l'apporto del disegno alla ricchezza morfologica sedimentata in un sito, presentando un corpus inedito di progetti di architetture pugliesi degli anni '20, dove si palesa un'immaginazione capace di esprimere valori figurativi presenti nelle pratiche insediative di lunga durata. Il contributo patrimoniale del disegno \ue8 definito nei termini di pregnanza immaginativa, referenziale e morfologica; caratteri rispettivamente riferibili ai termini memoria, misura e armonia posti a tema del convegno. According to the conference brief "... about the works and heritage through the design according to the refinement of the theories and practices" the paper will clarify the contribution of drawing to the morphological richness in heritage sites. This happens through the documentation of figurative values within th...
Versione in italiano della relazione tenuta in francese dall'autore al Congresso generale dell'Associazione Internazionale di Semiotica Visiva (AISV-IASV) il 14 aprile 2010. Individuando la massima evidenza retorica... more
Versione in italiano della relazione tenuta in francese dall'autore al Congresso generale dell'Associazione Internazionale di Semiotica Visiva (AISV-IASV) il 14 aprile 2010. Individuando la massima evidenza retorica dell'architettura nella sua dimensione ornamentale, il contributo considera questa dimensione ornamentale degli oggetti sopratutto nella loro capacit\ue0 di inflettere le strategie del loro uso, nel modo in cui essi richiedono le competenze dei loro utenti. Tra gli aspetti dove pi\uf9 si evidenza questa richiesta di competenze all'utente va considerata la decorazione non necessariamente investita in un'interpretazione di ordine simbolico. Il saggio sviluppa in particolare la dimensione strategica dell'ornamento rivolgendosi in particolare ad architetture (non decorate) di Kazuyo Sejima e Sou Fujimoto, , dove lo spazio non sembra offrire altro che vincoli e stimoli performativi al suo utente
IL CONTRIBUTO ESPONE UNA PROPOSTA Dl INTERFACCIA DI VISUALIZZA- ZIONE MUSEOGRAFICA IN REALTA\u300 AUMENTATA CHE USA UN SISTEMA DI ORGANIZZAZIONE DELLE RAPPRESENTAZIONI ARCHITETTONICHE E URBANE CONCRETAMENTE SITUATE E REFERENZIATE. TALE... more
IL CONTRIBUTO ESPONE UNA PROPOSTA Dl INTERFACCIA DI VISUALIZZA- ZIONE MUSEOGRAFICA IN REALTA\u300 AUMENTATA CHE USA UN SISTEMA DI ORGANIZZAZIONE DELLE RAPPRESENTAZIONI ARCHITETTONICHE E URBANE CONCRETAMENTE SITUATE E REFERENZIATE. TALE SISTEMA PROPONE TRE LIVELLI PROGRESSIVI (SPAZIALE, MORFOLOGICO E SEMANTICO) D'LNTERAZIONE VISUALE TRA lL CORPO DELL'OSSERV A TORE E l CORPI ESPOSTI E CORRELA QUESTE TRE MODALITA\u300 A GENERI TRADIZIONALI DELLA RAPPRESENTAZIONE IN ANATOMIA E ARCHITETTURA. ___________ THIS PAPER PUTS FORWARD A MUSEOLOGICAL DISPLAY INTERFACE THAT USES A SYSTEM OF AUGMENTED REALITY WHICH ORGANIZES URBAN AND ARCHJTECTURAL REPRESENTATIONS TIIAT ARE SPECIFICALLY LOCATED AND REFERENCED. THIS SYSTEM POSITS THRBE PROGRESSIVE LEVELS OF VISUAL INTERACTION (SPAJlAL, MORPHOLOGICAL AND SEMANTIC) BETWBEN TIJE BODY OF THE OBSERVER AND THE OBJECTS ON DISPLAY, CORRELATING THESE UIREE MODES THROUGH THE TRADITIONAL GENRES OF ANATOMIC AND ARCIIITECTURAL REPRESENTATION
La questione del soggetto cui si riferiscono \u2013 quasi sempre in modo implicito e irriflesso \u2013 gli studi sulla rappresentazione gioca un ruolo essenziale per la possibilit\ue0 di confronto tra queste ricerche. La mancata... more
La questione del soggetto cui si riferiscono \u2013 quasi sempre in modo implicito e irriflesso \u2013 gli studi sulla rappresentazione gioca un ruolo essenziale per la possibilit\ue0 di confronto tra queste ricerche. La mancata definizione di un soggetto antropologico e di una teoria della valorizzazione trasforma la gran parte di questi contribuiti nell'esercizio di una banale letteratura dedicata all'espressione delle opinioni idiosincratiche dell'autore, con scarso costrutto scientifico. Il contributo tratteggia i termini di questo problema, ma assume una chiara posizione anti-intellettualistica, sottolineando l'evidenza della questione \u2013 cosa alla quale non si era ancora posta la dovuta attenzione \u2013 anche negli esperimenti di Bruno Munari. La tesi \ue8 dunque il sostegno alla necessit\ue0 di porre un chiaro soggetto antropologico a fondamento delle ricerche sulla rappresentazione allo scopo di poter chiarire i modi e i momenti in cui la rappresentazion...
All\u2019\uc9cole polytechnique la metamorfosi bisecolare della Geometria descrittiva di Monge (1794) nella Neurogeometria visuale di Jean Petitot consente di formulare chiaramente un auspicio. \uc8 l\u2019auspicio che una geometria... more
All\u2019\uc9cole polytechnique la metamorfosi bisecolare della Geometria descrittiva di Monge (1794) nella Neurogeometria visuale di Jean Petitot consente di formulare chiaramente un auspicio. \uc8 l\u2019auspicio che una geometria descrittiva postuma coltivata nelle scuole di progettazione si delinei in una morfologia degli artefatti, cio\ue8 in una geometria qualitativa delle forme, un sapere che ha per oggetto lo studio delle categorie eidetiche degli oggetti e individua il proprio corpus in un'antropologia delle tecniche./Within \uc9cole polytechnique, the two-hundred-year-old shift from Monge\u2019s Descriptive Geometry (1794) to Petitot\u2019s Visual Neurogeomtry helps express the hope that a posthumous Descriptive Geometry developed by design schools may lead to a morphology of artifacts, i.e. a qualitative geometry of forms, a knowledge focusing on the study of the eidetic categories of objects based on the anthropology of techniques
The contribution focuses on the comparison of two types of case studies: (1) educational devices dedicated to the historical heritage of the Interior Design and (2) artistic (on-site) installations dedicated to the experience of the... more
The contribution focuses on the comparison of two types of case studies: (1) educational devices dedicated to the historical heritage of the Interior Design and (2) artistic (on-site) installations dedicated to the experience of the landscape. Both cases are characterised by low digital technology, high level of analogic experience, translation of images between different visual and haptic media in real environments that still function as wunderkammern. Our aim is to study the semiotic device shared by these different cases.
Cette contribution profite d'une exp\ue9rience d'\ue9chantillonnage, de catalogage et de description des b\ue2timents du XXe si\ue8cle dans les provinces de la V\ue9n\ue9tie, un travail men\ue9 pour la Surintendance au Patrimoine... more
Cette contribution profite d'une exp\ue9rience d'\ue9chantillonnage, de catalogage et de description des b\ue2timents du XXe si\ue8cle dans les provinces de la V\ue9n\ue9tie, un travail men\ue9 pour la Surintendance au Patrimoine de la r\ue9gion et achev\ue9, dans une premi\ue8re phase, en suivant le protocole de l'Institut Central italien pour le Catalogue et la Documentation. Cet inventaire de cas a \ue9volu\ue9 vers la forme d'atlas d'exemplaires1, mais en se limitant \ue0 l'objet \ue9difi\ue9, sans comprendre une analyse compl\ue8te de l\u2019\ue9volution de la topographie urbaine. Donc l'enjeu de ce travail tient au fait que les choix de catalogage ont pr\ue9suppos\ue9 une th\ue9orie des r\uf4les que les architectures jouent dans la continuit\ue9-discontinuit\ue9 de la morphologie urbaine et dans certains ph\ue9nom\ue8nes qui leur sont corr\ue9l\ue9s. Le simple fait que l'\ue9chantillonnage a \ue9t\ue9 limit\ue9 \ue0 150 cas et que les textes des...

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