A cura di Manuele Gragnolati, Luca Carlo Rossi, Paola Allegretti, Natascia Tonelli, Alberto Casadei. Il volume raccoglie i testi di quattro Workshop tenuti a Firenze, presso la Società Dantesca Italiana: i due dedicati alla «Vita nova»...
moreA cura di Manuele Gragnolati, Luca Carlo Rossi, Paola Allegretti, Natascia Tonelli, Alberto Casadei.
Il volume raccoglie i testi di quattro Workshop tenuti a Firenze, presso la Società Dantesca Italiana: i due dedicati alla «Vita nova» progettati da Manuele Gragnolati e Luca Carlo Rossi (WS 4-5, 2015), quello dedicato al «Fiore» progettato da Natascia Tonelli (WS 2, 2014), e quello dedicato all’«Epistola XIII» progettato da Alberto Casadei (WS 1, 2013). La ricchezza del risultato è anche nella pluralità dei punti di vista, dei metodi e dei problemi. Punto di arrivo di studi decennali e base di partenza per future ricerche.
La «Vita nova», una delle più dense e seducenti opere dantesche, è una complessa riorganizzazione di uno straordinar io passato poetico. L’autoesegesi in prosa si affianca alla riscrittura delle rime, al dialogo con altr i poeti, al discorso filosofico, all’ineffabile mistico, alla riflessione
sui sensi retorici del linguagg io poetico e sulla semantica salvifica delle parole, dei numeri e dei nomi. Il libello si organizza e prende forma parallelamente al suo autore. Le geniali strategie della costruzione di modelli complessi (testo, autore e storia dell’autore) procedono con modifiche e adattamenti puntualmente e sagacemente analizzati negli studi che qui si presentano.
I due poemetti anepigrafi, noti con i nomi moderni di Fiore e Detto d’Amore, sono opera di un autore genialmente attento alla riscrittura del modello, il Roman de la Rose, e molto aggiornato sui contenuti e sulle forme metriche della lir ica duecentesca. Volgarizzamento,
riduzione, citazione e parodia sono tecniche magistralmente adoperate. Tra i contributi, le ultime documentatissime discussioni pro e contra la paternità dantesca e, per la prima volta, un esame dello statuto scientifico dell’attribuzione tardo-trecentesca a Dante.
Sul versante attributivo, una tra le opere dantesche più problematiche e discusse è certamente l’Epistola XIII a Cangrande della Scala: il dibattito è sempre più sottile, assestato com’è su un terreno cronologicamente molto vicino alla data di mor te del Poeta.
Contributi di: Paola Allegretti, Erminia Ardissino, Furio Brugnolo, Alberto Casadei, Marcello Ciccuto, Paolo De Ventura, Luciano Formisano, Manuele Gragnolati, Giuseppe Indizio, Giuseppe Ledda, Elena Lombardi, Lino Pertile, Donato Pirovano, Roberto Rea, Luca Carlo Rossi, Pasquale Stoppelli, Natascia Tonelli, Marco Veglia.