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In questo saggio viene approfondito il percorso di ricerca sulla semantica della felicità nell’opera leopardiana, i cui primi risultati sono apparsi in un precedente articolo (cfr. “Otto/Nove- cento”, n. 2/2017). Attraverso un metodo... more
In questo saggio viene approfondito il percorso di ricerca sulla semantica della felicità nell’opera leopardiana, i cui primi risultati sono apparsi in un precedente articolo (cfr. “Otto/Nove- cento”, n. 2/2017). Attraverso un metodo d’indagine di natura lessicografica si intende analizzare qui ulteriori reti concettuali legate al termine “felicità”, al fine di offrire un quadro più completo su una questione complessa ed estesa nel pensiero dell’autore. I risultati del lavoro investono principalmente tre macro-aree tematiche: il legame tra la felicità e il pensiero scientifico; il rapporto che l’autore istituisce tra il valore della felicità e le strutture sociali; il ruolo di alcuni principi matematici e artistici, in particolar modo la prospettiva, nella riconfigurazione della felicità proposta da Leopardi.
Attraverso un metodo d’indagine di natura lessicografica, il saggio mira a ricostruire le reti concettuali di un tema centrale quanto problematico nel sistema filosofico di Leopardi: la semantica della felicità. La questione della... more
Attraverso un metodo d’indagine di natura lessicografica, il saggio mira a ricostruire le reti concettuali di un tema centrale quanto problematico nel sistema filosofico di Leopardi: la semantica della felicità. La questione della felicità coinvolge innumerevoli ambiti del sapere, apparentemente distanti tra loro, dalle scienze alla politica. Analizzandone la molteplicità delle implicazioni tematiche, mira ad esporre la profonda stratificazione del pensiero leopardiano sull’argomento, sia nel rapporto con le sue fonti, antiche e moderne, sia nella sua elaborazione di una prospettiva del tutto originale. Il lavoro presenta la prima parte dei risultati emersi dall’indagine, che si focalizzano soprattutto sul legame con la tradizione aristotelica e sulla funzione della felicità in rapporto allo stile e alla composizione poetica.
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In order to illustrate the inner workings of audience perception, Aristotle compares the one who listens to the one who runs: the listener needs to grasp speech’s purpose, just as those who run need to foresee the finish line. This essay... more
In order to illustrate the inner workings of audience perception, Aristotle compares the one who listens to the one who runs: the listener needs to grasp speech’s purpose, just as those who run need to foresee the finish line. This essay aims to study the development of the Aristotelian comparison between listening, thinking and running within the sixteenth-century literary theories, whose debate on lyric poetry and rhyme’s use was deeply influenced by Aristotelian thoughts. After examining some key passages of Renaissance literary theories, among which those of Girolamo Ruscelli, Giraldi Cinzio and Girolamo Muzio, the essay focuses on the path that leads to Torquato Tasso’s poetic novelty. His lyric poetry is indeed the peak of a cultural change, during which Aristotelian runner turns into a wanderer, which represents the search for an increasingly difficult and well-read poetry. At the conclusion of the essay, the sonnet "Fabio, io lunge credea col basso ingegno" is analyzed as an example of Tasso’s poetic innovations.
L’edizione critica delle Rime d’amore secondo la stampa Osanna di Torquato Tasso, pubblicata recentemente per le cure di Vania De Maldé (2016), costituisce un punto di riferimento per gli studi sulla poesia lirica e sulla poetica... more
L’edizione critica delle Rime d’amore secondo la stampa Osanna di Torquato Tasso, pubblicata recentemente per le cure di Vania De Maldé (2016), costituisce un punto di riferimento per gli studi sulla poesia lirica e sulla poetica dell’autore. Procedendo da un’analisi generale dell’edizione, il saggio mira ad approfondire la morfologia del canzoniere tassiano a stampa e a mettere in luce le sue peculiarità distintive. La raccolta Osanna corrisponde infatti a un progetto letterario vasto e audace: creare un’amorosa fabrica di carattere intellettuale, dove le immagini liriche, affiancate dall’esegesi dello stesso poeta, si presentino ai lettori come fonte creativa di conoscenza.
Il saggio propone l’edizione commentata di un insieme di sonetti composti da Torquato Tasso nel periodo dei soggiorni napoletani (1588-1592), che segnano la fase conclusiva della sua produzione poetica. I testi sono tratti dal codice... more
Il saggio propone l’edizione commentata di un insieme di sonetti composti da Torquato Tasso nel periodo dei soggiorni napoletani (1588-1592), che segnano la fase conclusiva della sua produzione poetica. I testi sono tratti dal codice autografo Barberiniano Latino 3995, conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, e sono stati scelti perché ritenuti rappresentativi della complessità e dei motivi che contraddistinguono l'ultima stagione lirica di Tasso.
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In der Sprache von Friedrich Hölderlin nimmt das Wort Glück einen besonders wichtigen Platz ein. Das Glück stellt im Hölderlins Werk einen sprachlichen Kern dar, um die Beziehung auszudrücken, die den Menschen mit der eigenen Identität,... more
In der Sprache von Friedrich Hölderlin nimmt das Wort Glück einen besonders wichtigen Platz ein. Das Glück stellt im Hölderlins Werk einen sprachlichen Kern dar, um die Beziehung auszudrücken, die den Menschen mit der eigenen Identität, mit der (eigenen) Natur und schließlich mit der Zeit verbindet. In der Hölderlin'schen Verwendung des Wortes Glück wird somit die philosophische Dimension und die innere Kohärenz des Autors Denkens widergespiegelt. Dieser Aufsatz will zeigen, wie der Autor mit dem Schlüsselbegriff Glück ein System von Bedeutungen ausgearbeitet hat, die die Grundlagen seines Denkens bilden.
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La lingua di Paul Celan è sempre stata considerata di difficile comprensione, a causa della densità dei suoi riferimenti ed espressioni allusive: il significato dei suoi termini non è mai univoco, ma nasce da un processo di... more
La lingua di Paul Celan è sempre stata considerata di difficile comprensione, a causa della densità dei suoi riferimenti ed espressioni allusive: il significato dei suoi termini non è mai univoco, ma nasce da un processo di risemantizzazione costante e stratificata. Se, tuttavia, la lingua dell’autore viene osservata come un insieme, come un sistema, nel quale il senso delle parole è composto delle relazioni che esse intrecciano l’una con l’altra, molte delle sue difficoltà possono giungere a una risoluzione. Questo contributo si propone, pertanto, di studiare i testi celaniani attraverso un metodo lessicografico, che sia in grado di mappare e ricostruire alcune importanti costellazioni semantiche della poesia di Celan. L’articolo si focalizza, in particolare, sui diversi ambiti collegati alla parola Hand, con la quale l’autore rappresenta la propria poetica in atto: nell’immaginario celaniano, la Hand, frammento dell’albero cabalistico e frammentata essa stessa in varie parti, costituisce infatti una figurazione sostanziale della poesia, capace di raccogliere le macerie della lingua e della storia in nuove possibilità di significato e di esistenza.
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Il saggio studia la funzione del corpo nella tetralogia di Thomas Mann «Joseph und seine Brüder», nelle cui frequenti rappresentazioni scimmiesche si esprime la riflessione morale e artistica dell’autore. Il collegamento tra la scimmia e... more
Il saggio studia la funzione del corpo nella tetralogia di Thomas Mann «Joseph und seine Brüder», nelle cui frequenti rappresentazioni scimmiesche si esprime la riflessione morale e artistica dell’autore. Il collegamento tra la scimmia e l’artista ha una tradizione di lunga durata nel pensiero occidentale e origina dall’elemento dell’imitazione: all’interno delle «Wahlverwandtschaften», nell’incrocio fra la ritrattistica dedicata alla scimmie e la mortificazione dell’aristocrazia tedesca, Goethe aveva raffigurato la decadenza dell’arte e della società europea, con la quale l’Egitto del «Joseph-Roman» condivide più di una somiglianza. Anche per Thomas Mann è possibile individuare una parentela fra l’opera d’arte, l’origine “scimmiesca” del talento artistico, e il “nudismo letterario” che  contraddistingue la società moderna.
L’opera teatrale di Ibsen ha avuto un’influenza determinante sulla scrittura di Thomas Mann. All’interno del «Joseph in Ägypten» è possibile rintracciare una rielaborazione del «Peer Gynt» ibseniano, opera che nell’immaginario culturale... more
L’opera teatrale di Ibsen ha avuto un’influenza determinante sulla scrittura di Thomas Mann. All’interno del «Joseph in Ägypten» è possibile rintracciare una rielaborazione del «Peer Gynt» ibseniano, opera che nell’immaginario culturale tedesco era stata drammaticamente fraintesa ed eletta a simbolo del soggettivismo romantico. La riscrittura di Mann, in contrasto con l’interpretazione dominante, mette invece al centro la sua personale visione sul rapporto tra la vita e l’arte.
«Studia theodisca - Hölderliniana», III (2018)
"Il lessico delle virtù nella letteratura italiana ed europea tra Settecento e Ottocento". Atti della giornata internazionale di studi, Parigi, 3 giugno 2017, a cura di A. Bussotti, V. Camarotto, S. Ricca, Roma, Sapienza Editrice, 2019.