Papers by Sonia Isidori
S. Isidori, La Compagnia di Gesù nel Vicereame del Perù. Frontiere di fede, frontiere di potere, in M. Catto, G. La Bella, G. Mongini, S. Pavone (a cura di), I gesuiti oltre le frontiere. Una nuova storia della Compagnia di Gesù, Il leone verde, Torino 2024, pp. 181-189.
Storicamente.org, 2022
The Jesuit theological reflection has played an important role in the long process
of redefining... more The Jesuit theological reflection has played an important role in the long process
of redefining the semantic extension of the term ‘martyrdom’. The originality of
the Jesuit contribution on the topic is evident in the reflection on the “martyrio per
pestem”. Through the study of two consolatory letters written by General Muzio
Vitelleschi and the analysis of the “litterae indipetae” it is possible to trace the fourth
directive of action of the Jesuit missionary magisterium, the “Indies of the plague”,
and to clarify the importance and vividness of Jesuit discussion on the martyrdom for
charity.
Ricerche di Storia Sociale e Religiosa, 2021
On January 6, 1622, Pope Gregory XV instituted the Congregation for the Propagation of the Faith,... more On January 6, 1622, Pope Gregory XV instituted the Congregation for the Propagation of the Faith, culminating decades of effort to give concrete form to the papal desire to oversee and control the missions across the world. Such missionary work had long contended with complex colonial systems, owing to the royal patronage, and had been largely entrusted to religious orders, most notably to the Society of Jesus. The Jesuit leadership was reluctant to lose their order’s autonomy and opposed the new cardinal-run Congregation.
Yet, opposition to the most important accomplishment of Gregory’s pontificate was not universal within the Society of Jesus. A study of the litterae indipetae, letters written by individual Jesuits to the order’s general to apply for the missions, shows that in the lower level of the Society of Jesus, the candidates were elated by the news that Gregory had established the Congregation for the Propagation of the Faith. These Jesuits believed that this new organization and commitment of the papacy to the missions presented an opportunity that their general might finally approve their petitions to serve aboard. This internal documentation of the Society of Jesus, collected during the generalate of Muzio Vitelleschi (1615-1646), allows us to clarify this two-tiered interest towards the newborn papal institution and how it changed even after Gregory’s death.
Furthermore, the Jesuit petitioners expressed their support for the objectives of the Congregation for the Propagation of the Faith from the missionary destinations they requested, while even these destinations were often solicited by the general himself. For example, many applicants requested Vitelleschi send them to the “northern countries”, one of the areas of greatest interest of Pope Gregory XV in his Counter-Reformation foreign policy, long after Gregory’s papacy had ended.
However, the influence of Pope Gregory XV on the Jesuits' leaders did not soften their position on the Congregation: the general curia of the Society of Jesus maintained his desire for autonomy, even if formally supporting the Congregation’s purposes.
These considerations allow us to reconstruct a more complex and multi-layered narrative of the relationships between the papacy of Gregory XV and his successors, the Congregation for the Propagation of the Faith, and the Society of Jesus.
DIGITAL INDIPETAE DATABASE NEWSLETTER a year after the launch vol. i, spring 2021 "With the commo... more DIGITAL INDIPETAE DATABASE NEWSLETTER a year after the launch vol. i, spring 2021 "With the common and universal sadness of this city, or rather of the entire Kingdom, we find ourselves for the second time infected with that contagious disease, from which at this very time last year we were more afflicted than at any other time. "
Annali di Scienze Religiose, 2019
Il 28 agosto 1597 il gesuita Miguel de Urrea morì per mano degli indigeni della provincia de Los ... more Il 28 agosto 1597 il gesuita Miguel de Urrea morì per mano degli indigeni della provincia de Los Chuncos, diventando protomartire della Compagnia di Gesù nel vicereame del Perù. Secondo una strategia comune anche agli altri ordini religiosi dell’epoca, la sua biografia ebbe una forte risonanza non soltanto nella colonia americana ma anche nella lontana Europa. Da un lato, in Perù, la diffusione di agiografie e exempla morali di vita cristiana tra i neofiti peruviani permise ai gesuiti di rivendicare la raggiunta autonomia della chiesa indiana attraverso il riconoscimento di miracoli e santità locali; dall’altro, il principale risultato che la Compagnia di Gesù in Perù riuscì a raggiungere grazie al caso del martirio di Miguel de Urrea fu quello di stimolare il dibattito sulla spinosa questione dell’idolatria indigena. Grazie anche al caso Urrea, infatti, la provincia peruviana della Compagnia di Gesù poté legittimare la necessità di esercitare un maggiore controllo dell’esperienza religiosa dei neofiti indiani. Un’esigenza che negli anni seguenti prese forma giuridica attraverso l’istituzione delle missioni di estirpazione dell’idolatria, simili nelle pratiche al modello inquisitoriale. Al tempo stesso, in Europa, le vicende del protomartire gesuita Urrea servirono ad alimentare un maggior numero di vocazioni dall’Europa e a promuovere l’attività missionaria della Compagnia di Gesù.
Ricerche di Storia Sociale e Religiosa, 2018
A partire dal manoscritto inedito del padre Pietro di Ribadeneira, i "Dialogi nei quali si raccon... more A partire dal manoscritto inedito del padre Pietro di Ribadeneira, i "Dialogi nei quali si racconta l’infelice esito d’alcuni che sono usciti dalla Compagnia di Gesù composti dal Padre Pietro Ribadeneira della medesima compagnia trasportati dalla lingua castigliana nell’italiana da Padre Diego de Zuñiga della medesima Compagnia", il presente contributo si pone l’obiettivo di indagare le sfortunate biografie dei gesuiti dimessi nei territori di missione del Vicereame del Perù. Il testo di Ribadeneira, infatti, se integrato con altre fonti archivistiche, permette in alcuni casi di ricostruire le vicende dei gesuiti citati. Inoltre, i "Dialoghi" svelano ai suoi lettori attuali come le dimissioni possano essere una feconda chiave di accesso, anche per quanto riguarda i territori di missione, al problema più generale dei rapporti della Compagnia con l’Inquisizione e alla complessa questione del passaggio all’ordine certosino.
I contributi proposti per la pubblicazione vanno inviati, con un abstract in inglese e con cinque... more I contributi proposti per la pubblicazione vanno inviati, con un abstract in inglese e con cinque parole chiave, sempre in inglese, contestualmente al Direttore responsabile (a.postigliola @ tiscali.it) e al Redattore capo (asannino @ unior.it), in duplice copia, di cui una rigorosamente anonima e senza riferimenti bibliografici personali al fine di sottoporla alla doppia procedura di blind peer review. La Direzione di Studi Filosofici ha sede presso l'Università degli Studi di Napoli «L'Orientale», Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Pal. Giusso, Largo San Giovanni Maggiore, 30 -80134 Napoli L'Amministrazione di Studi Filosofici ha sede presso la casa editrice «Bibliopolis, edizioni di filosofia e scienze», Via Arangio Ruiz, 83 -80122 Napoli Telef. La Rivista è altresì disponibile all'indirizzo http://digital.casalini.it/bibliopolis Studi Filosofici ha periodicità annuale Abbonamenti: cartaceo € 30,00; cartaceo + on-line per utenze private € 40,00 per utenze istituzionali € 60,00 Autorizzazione del Tribunale n. 2402 del 25-6-1980 SOMMARIO SAGGI MONIA MANCINELLI, La materia primordiale nel pensiero di Teodorico di Chartres e di Clarembaldo d'Arras 9 157 DIEGO FUSARO, Heidegger lettore di Marx. La metafisica marxiana come verità dell'idealismo 179 MASSIMO DELL'UTRI, Il funzionalismo in filosofia della mente: sua ascesa e caduta nella vicenda di un protagonista 201 ANTONIO RAINONE, Eziologia dell'agire, ragionamento mezzofine e pianificazione 215 VALERIA MARZOCCO, Causalità senza necessità. Neuroscienze, azione, senso comune 235 NOTE, INTERVENTI, RECENSIONI SONIA ISIDORI, I 'primi gesuiti' tra eresia e inquisizione 253 DEBORA SICCO, Scritti voltairiani (1775-1776) 269 SIMONE VALLEROTONDA, Estetica della biologia 275 PAOLO QUINTILI, Una passeggiata dialettica nelle scienze 283 CRISTIANO SPILA, Il libretto della vita dopo la morte 287 ALESSIA FARANO, Bioetica e alleanza terapeutica 289 INDIRIZZI DEGLI AUTORI 295 6 SOMMARIO
Other by Sonia Isidori
A scuole di Indipetae. Il Digital Indipetae Database come strumento didattico nelle scuole superi... more A scuole di Indipetae. Il Digital Indipetae Database come strumento didattico nelle scuole superiori e nelle università Topic: Public History e didattica nelle scuole e nell'università Negli ultimi vent'anni, molti storici della Compagnia di Gesù, ispirati dal lavoro pionieristico dell'archivista Edmond Lamalle, S.J., hanno lavorato su una fonte conservata presso l'Archivum Romanum Societatis Iesu (ARSI): le quasi 22.000 litterae indipetae, petizioni per le 'Indie' scritte dai gesuiti europei ai superiori generali della Compagnia per il periodo 1560-1970 circa. Recentemente, la necessità di lavorare su queste lettere in modo più sistematico attraverso
Paper Abstract Sixteenth Century Society Conference 20/08/2016: The conversion of minors by the S... more Paper Abstract Sixteenth Century Society Conference 20/08/2016: The conversion of minors by the Society of Jesus during the Anglo–Spanish War (1585–1604): a study of two cases from the Inquisition of Lima (Panel: All Politics Is Local: Jesuit and Politicians in the Late 16th and Early 17th Centuries)
Websites by Sonia Isidori
by Daniele Santarelli, Martino Laurenti, Sonia Isidori, Luca Al Sabbagh, Valentina Oldrati, Federica Greco, Isabel Harvey, Francesco Tigani, Cristiano Rocchio, Gaetano Antonio Vigna, Domizia Weber, Tomasz Karlikowski, and Edizioni CLORI
Thesis Chapters by Sonia Isidori
Conference Presentations by Sonia Isidori
L’esperienza della catastrofe della peste che colpì le province di Trapani e Palermo dal 1624 al ... more L’esperienza della catastrofe della peste che colpì le province di Trapani e Palermo dal 1624 al 1627 fu causa della vocazione missionaria di molti
gesuiti, che richiesero al generale Muzio Vitelleschi la licenza per poter «servire et aiutare gli appestati». Simili petizioni sono rintracciabili anche per le successive epidemie di peste (Milano¸ 1630; Napoli, 1656). Tali richieste sono conservate nel Fondo Gesuitico dell’Archivio della Compagnia di Gesù, che conserva le litterae indipetae, missive scritte da coloro che petebant Indias. Attraverso lo studio di questa documentazione è possibile ricostruire il contributo gesuita nelle ‘Indie’ dei lazzaretti e la diffusione di saperi e pratiche nella gestione delle epidemie sanitarie.
Book Reviews by Sonia Isidori
Società e Storia, 2024
Book Review: Emanuele Colombo, Quando Dio chiama. I gesuiti e le missioni nelle Indie (1560-1960... more Book Review: Emanuele Colombo, Quando Dio chiama. I gesuiti e le missioni nelle Indie (1560-1960), Bologna, Il Mulino, 2023, 289 p.
Archivum Historicum Societatis Iesu, 2023
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of redefining the semantic extension of the term ‘martyrdom’. The originality of
the Jesuit contribution on the topic is evident in the reflection on the “martyrio per
pestem”. Through the study of two consolatory letters written by General Muzio
Vitelleschi and the analysis of the “litterae indipetae” it is possible to trace the fourth
directive of action of the Jesuit missionary magisterium, the “Indies of the plague”,
and to clarify the importance and vividness of Jesuit discussion on the martyrdom for
charity.
Yet, opposition to the most important accomplishment of Gregory’s pontificate was not universal within the Society of Jesus. A study of the litterae indipetae, letters written by individual Jesuits to the order’s general to apply for the missions, shows that in the lower level of the Society of Jesus, the candidates were elated by the news that Gregory had established the Congregation for the Propagation of the Faith. These Jesuits believed that this new organization and commitment of the papacy to the missions presented an opportunity that their general might finally approve their petitions to serve aboard. This internal documentation of the Society of Jesus, collected during the generalate of Muzio Vitelleschi (1615-1646), allows us to clarify this two-tiered interest towards the newborn papal institution and how it changed even after Gregory’s death.
Furthermore, the Jesuit petitioners expressed their support for the objectives of the Congregation for the Propagation of the Faith from the missionary destinations they requested, while even these destinations were often solicited by the general himself. For example, many applicants requested Vitelleschi send them to the “northern countries”, one of the areas of greatest interest of Pope Gregory XV in his Counter-Reformation foreign policy, long after Gregory’s papacy had ended.
However, the influence of Pope Gregory XV on the Jesuits' leaders did not soften their position on the Congregation: the general curia of the Society of Jesus maintained his desire for autonomy, even if formally supporting the Congregation’s purposes.
These considerations allow us to reconstruct a more complex and multi-layered narrative of the relationships between the papacy of Gregory XV and his successors, the Congregation for the Propagation of the Faith, and the Society of Jesus.
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gesuiti, che richiesero al generale Muzio Vitelleschi la licenza per poter «servire et aiutare gli appestati». Simili petizioni sono rintracciabili anche per le successive epidemie di peste (Milano¸ 1630; Napoli, 1656). Tali richieste sono conservate nel Fondo Gesuitico dell’Archivio della Compagnia di Gesù, che conserva le litterae indipetae, missive scritte da coloro che petebant Indias. Attraverso lo studio di questa documentazione è possibile ricostruire il contributo gesuita nelle ‘Indie’ dei lazzaretti e la diffusione di saperi e pratiche nella gestione delle epidemie sanitarie.
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the Jesuit contribution on the topic is evident in the reflection on the “martyrio per
pestem”. Through the study of two consolatory letters written by General Muzio
Vitelleschi and the analysis of the “litterae indipetae” it is possible to trace the fourth
directive of action of the Jesuit missionary magisterium, the “Indies of the plague”,
and to clarify the importance and vividness of Jesuit discussion on the martyrdom for
charity.
Yet, opposition to the most important accomplishment of Gregory’s pontificate was not universal within the Society of Jesus. A study of the litterae indipetae, letters written by individual Jesuits to the order’s general to apply for the missions, shows that in the lower level of the Society of Jesus, the candidates were elated by the news that Gregory had established the Congregation for the Propagation of the Faith. These Jesuits believed that this new organization and commitment of the papacy to the missions presented an opportunity that their general might finally approve their petitions to serve aboard. This internal documentation of the Society of Jesus, collected during the generalate of Muzio Vitelleschi (1615-1646), allows us to clarify this two-tiered interest towards the newborn papal institution and how it changed even after Gregory’s death.
Furthermore, the Jesuit petitioners expressed their support for the objectives of the Congregation for the Propagation of the Faith from the missionary destinations they requested, while even these destinations were often solicited by the general himself. For example, many applicants requested Vitelleschi send them to the “northern countries”, one of the areas of greatest interest of Pope Gregory XV in his Counter-Reformation foreign policy, long after Gregory’s papacy had ended.
However, the influence of Pope Gregory XV on the Jesuits' leaders did not soften their position on the Congregation: the general curia of the Society of Jesus maintained his desire for autonomy, even if formally supporting the Congregation’s purposes.
These considerations allow us to reconstruct a more complex and multi-layered narrative of the relationships between the papacy of Gregory XV and his successors, the Congregation for the Propagation of the Faith, and the Society of Jesus.
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gesuiti, che richiesero al generale Muzio Vitelleschi la licenza per poter «servire et aiutare gli appestati». Simili petizioni sono rintracciabili anche per le successive epidemie di peste (Milano¸ 1630; Napoli, 1656). Tali richieste sono conservate nel Fondo Gesuitico dell’Archivio della Compagnia di Gesù, che conserva le litterae indipetae, missive scritte da coloro che petebant Indias. Attraverso lo studio di questa documentazione è possibile ricostruire il contributo gesuita nelle ‘Indie’ dei lazzaretti e la diffusione di saperi e pratiche nella gestione delle epidemie sanitarie.