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Stefania Bagella

    Stefania Bagella

    Il nome di Norax, come avviene in tradizioni leggendarie relative alla nascita di altri centri avrebbe natura eziologica, volta cioè a spiegare il nome che deriva dalla città all'eroe. Se per quanto concerne la denominazione del... more
    Il nome di Norax, come avviene in tradizioni leggendarie relative alla nascita di altri centri avrebbe natura eziologica, volta cioè a spiegare il nome che deriva dalla città all'eroe. Se per quanto concerne la denominazione del personaggio vi è sufficiente chiarezza, più problematico è definirne il contenuto, e che parte vi abbia l'apporto non autoctono
    In copertina: Sassari, Chiesa di San Giuseppe: Giovanni Bilevelt, I tre martiri gesuiti (dipinto proveniente dalla demolita cappella dell'Università). Tutti i volumi pubblicati in questa collana sono stati sottoposti a referaggio anonimo... more
    In copertina: Sassari, Chiesa di San Giuseppe: Giovanni Bilevelt, I tre martiri gesuiti (dipinto proveniente dalla demolita cappella dell'Università). Tutti i volumi pubblicati in questa collana sono stati sottoposti a referaggio anonimo da parte di due esperti, selezionati-sulla base delle loro competenze-nell'ambito di un Comitato Internazionale di Referee. Il Direttore della collana è responsabile del processo. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali,
    Per meglio inquadrare dal punto di vista cronologico il contesto della tomba di giganti 2 e sembrato opportuno realizzare una tabella di associazione tra tipi individuati nella tomba e alcuni contesti archeologici della Sardegna. Sono... more
    Per meglio inquadrare dal punto di vista cronologico il contesto della tomba di giganti 2 e sembrato opportuno realizzare una tabella di associazione tra tipi individuati nella tomba e alcuni contesti archeologici della Sardegna. Sono stati considerati contesti di confronto scelti tra quelli ritenuti piu significativi, sulla base di un criterio in primo luogo geografico, che tenesse conto dei principali complessi archeologici dell'Oristanese. Sono stati inoltre considerati alcuni contesti di riferimento generale per la cronologia della Sardegna protostorica. Tutti i risultati sono confluiti in una tabella costituita da 22 contesti in aggiunta alle cinque unita considerate della tomba, in cui risultano attestati 72 tipi o varieta.
    Si presenta il catalogo dei materiali protostorici rinvenuti negli scavi della tomba di giganti Iloi 2. La maggior parte sono in ceramica, ma sono rappresentati anche quelli in pietra (basalto, calcare), metallo (bronzo), ambra. In forma... more
    Si presenta il catalogo dei materiali protostorici rinvenuti negli scavi della tomba di giganti Iloi 2. La maggior parte sono in ceramica, ma sono rappresentati anche quelli in pietra (basalto, calcare), metallo (bronzo), ambra. In forma tabellare vengono descritti 1215 elementi, in serie per numero di catalogo. Un primo parametro di ordinamento e la sequenza per unita strati grafiche (US) e subordinatamente, all'interno di ognuna di esse, quella dei tipi. Ogni record contiene ventiquattro campi, relativi ai dati di scavo -cronologici e spaziali- (anno, unita stratigrafica, quadrato, coordinate x-y all'interno del quadrato, quota z), a quelli descrittivi, dimensionali (altezza, larghezza, spessore), relativi agli impasti (impasto, pori, inclusi, percentuale e dimensione degli inclusi), al trattamento e al colore delle superfici (superficie esterna e interna, colore esterno e interno), agli aspetti tipologici (oggetto, tipo), inventariali (numero di inventario e di catalogo),...
    Un registro ingiallito e incompleto e conservato presso l'Istituto di Fisica dell'Universita di Sassari. Si tratta di un semplice inventario, un elenco apparentemente arido e banale di oggetti acquistati o scaricati. E', in... more
    Un registro ingiallito e incompleto e conservato presso l'Istituto di Fisica dell'Universita di Sassari. Si tratta di un semplice inventario, un elenco apparentemente arido e banale di oggetti acquistati o scaricati. E', in effetti, un documento stratificato in grado di svelare, nella sovrapposizione di cancellature, specificazioni successive, dettagli sulla collocazione e sugli spostamenti degli strumenti e note a margine vergate nella minuta grafia di generazioni di segretari pignoli, momenti di storia, ma anche di "geografia" dell'Istituto.
    Si presenta qui la classificazione tipologica dei materiali protostorici rinvenuti presso la tomba di giganti di Iloi 2 - Sedilo (OR) nel corso delle campagne di scavo 1987-1990. Tenendo come riferimento esperienze metodologiche ormai... more
    Si presenta qui la classificazione tipologica dei materiali protostorici rinvenuti presso la tomba di giganti di Iloi 2 - Sedilo (OR) nel corso delle campagne di scavo 1987-1990. Tenendo come riferimento esperienze metodologiche ormai ampiamente sperimentate e acquisite a livello nazionale e rielaborate in anni recenti secondo le necessita e le caratteristiche della produzione nuragica si procede all'analisi dello specifico contesto, a carattere funerario e che riflette una lunga frequentazione del monumento e delle sue adiacenze. Le classi in cui il materiale e organizzato sono ventuno; per la ceramica si procede dalle forme aperte alle forme chiuse e dalle semplici alle complesse (classi 1-11), seguono i fondi (12), gli elementi di prensione (13-16), i frammenti che presentino motivi decorativi (17), la ceramica non vascolare (18), la litica (19), il bronzo (20) e l'ambra (21). Si tratta di poco piu di 1200 elementi disegnati il cui stato di notevole frammentarieta ha impo...
    ... Roberto A. Pantaleoni-Stefania Bagella Page 93. 9 3 spartane, non disdegna le comodità e quando possibile (circa nella metà dei casi) cerca di pernottare in albergo, dimostrando di essere un ospite esperto, particolarmente esigente ed... more
    ... Roberto A. Pantaleoni-Stefania Bagella Page 93. 9 3 spartane, non disdegna le comodità e quando possibile (circa nella metà dei casi) cerca di pernottare in albergo, dimostrando di essere un ospite esperto, particolarmente esigente ed attento ai dettagli. ...
    Quest'opera – dedicata al professor Nullo Glauco Lepori, per oltre un ventennio direttore dell'Istituto di Zoologia, prorettore ed a lungo preside della Facolta di Scienze matematiche, fisiche e naturali – l'Ateneo presenta il... more
    Quest'opera – dedicata al professor Nullo Glauco Lepori, per oltre un ventennio direttore dell'Istituto di Zoologia, prorettore ed a lungo preside della Facolta di Scienze matematiche, fisiche e naturali – l'Ateneo presenta il patrimonio di cui si e dotato, nel corso degli anni, il Dipartimento di Zoologia e Genetica evoluzionistica, nel quale l'Istituto di Zoologia e confluito. Il volume contribuira a far conoscere ai ricercatori ed al pubblico i tesori scientifici dell’Universita di Sassari, accrescendo la stima verso questa istituzione e verso chi le dedica le proprie migliori energie, nella formazione delle giovani leve e per la promozione della ricerca, che sono alla base della crescita di un popolo.
    Tra i materiali rinvenuti nel corso degli scavi della tomba di giganti di lIoi 2-Sedilo (OR), un manufatto metallico riveste particolare interesse. Si tratta di un pugnaletto che venne riportato alla luce durante la campagna di scavo... more
    Tra i materiali rinvenuti nel corso degli scavi della tomba di giganti di lIoi 2-Sedilo (OR), un manufatto metallico riveste particolare interesse. Si tratta di un pugnaletto che venne riportato alla luce durante la campagna di scavo 1990, presso la fossa scavata nella roccia nella parte est dell'esedra. Il pugnaletto e in rame o bronzo, e appare ricoperto da una spessa patina. Spezzato in due parti nel senso della larghezza, ha base semplice arrotondata e lama piatta triangolare. I margini sono molto deteriorati, per cui risulta incerto determinare se e quanto fossero affilati, dato che la sezione trasversale non mostra un apprezzabile assottigliamento verso le estremita. A pochi millimetri dal lato prossimale si notano due fori subovali (in corrispondenza di uno dei quali il manufatto e mancante di un frammento), con margini sporgenti e irregolari nella faccia opposta, per l'inserzione di ribanini di forma allungata, irregolare. Questi, molto ossidati, sembrano tagliati ne...
    Studio dedicato al professor Filippo Fanzago, che inizio nel 1879 la Collezione zoologica dell'Universita di Sassari e le attribui da subito il massimo rilievo programmatico, didattico e sperimentale.
    Si presentano gli obiettivi del Museo, che raccoglie le collezioni che si trovano presso Istituti e Dipartimenti dell'Universita di Sassari.
    Il Museo della Scienza e della Tecnica dell’Universita di Sassari nasce con l’intento di ricostruire una parte della storia dell’Ateneo e del suo progresso scientifico e tecnologico percepibile attraverso gli oggetti conservati in varie... more
    Il Museo della Scienza e della Tecnica dell’Universita di Sassari nasce con l’intento di ricostruire una parte della storia dell’Ateneo e del suo progresso scientifico e tecnologico percepibile attraverso gli oggetti conservati in varie strutture universitarie (laboratori, istituti, dipartimenti), isolatamente o raccolti in collezioni. Si tratta di un ingente patrimonio di materiali ed attrezzature scientifiche di interesse storico, comprese le apparecchiature obsolete, che altrimenti sarebbe andato disperso e del quale e disponibile un’esposizione virtuale visitabile sul sito web dell’Universita.
    Tra il XIX e il XX secolo si avviano nell’Ateneo turritano gli studi chimico-fisici e naturalistici, inizialmente inseriti nel percorso di studio della Facolta di Medicina, in quanto considerati complementari rispetto alle prevalenti... more
    Tra il XIX e il XX secolo si avviano nell’Ateneo turritano gli studi chimico-fisici e naturalistici, inizialmente inseriti nel percorso di studio della Facolta di Medicina, in quanto considerati complementari rispetto alle prevalenti discipline mediche. L’apertura verso queste nuove materie (fisica, chimica, mineralogia, zoologia, botanica) e accompagnata dalla creazione di Gabinetti e laboratori (con relative attrezzature per la sperimentazione) e richiede nella fase di avvio degli studi il ricorso a docenti “esterni” dotati di una competenza scientifica di ambito universitario, preferiti spesso agli insegnanti locali, discretamente preparati, ma di formazione eterogenea. Il salto di qualita avviene comunque solo a meta del XX secolo, con la nascita della Facolta di scienze matematiche, fisiche e naturali.
    This paper presents the results of the zooarchaeological analysis of the faunal materials brought to light during the excavations set up in the Nuragic village surrounding the Santu Antine Nuraghe, near Torralba (Sassari), Sardinia.... more
    This paper presents the results of the zooarchaeological analysis of the faunal materials brought to light during the excavations set up in the Nuragic village surrounding the Santu Antine Nuraghe, near Torralba (Sassari), Sardinia. Precisely, the remains come from the structure of the village named by archaeologists hut 12. They are 779 specimens out of thousands animal remains from the whole archaeological site. The majority of the rests belong to sheep (<em>Ovis aries</em>) or goats (<em>Capra hircus</em>), cattle (<em>Bos taurus</em>), pigs (<em>Sus scrofa</em>) and deers (<em>Cervus elaphus</em>). Such material may provide suggestions about the productive use of animals in the village and point out the importance of the economical management of animals in the Nuragic society. Indeed, many remains show signs with human origin, which testify that the hut may have been a workplace where bone fragments were processed to ob...
    This paper presents the results of the zooarchaeological analysis of the faunal materials brought to light during the excavations set up in the Nuragic village surrounding the Santu Antine Nuraghe, near Torralba (Sassari), Sardinia.... more
    This paper presents the results of the zooarchaeological analysis of the faunal materials brought to light during the excavations set up in the Nuragic village surrounding the Santu Antine Nuraghe, near Torralba (Sassari), Sardinia. Precisely, the remains come from the structure of the village named by archaeologists hut 12. They are 779 specimens out of thousands animal remains from the whole archaeological site. The majority of the rests belong to sheep (<em>Ovis aries</em>) or goats (<em>Capra hircus</em>), cattle (<em>Bos taurus</em>), pigs (<em>Sus scrofa</em>) and deers (<em>Cervus elaphus</em>). Such material may provide suggestions about the productive use of animals in the village and point out the importance of the economical management of animals in the Nuragic society. Indeed, many remains show signs with human origin, which testify that the hut may have been a workplace where bone fragments were processed to ob...
    This paper presents the results of the zooarchaeological analysis of the faunal materials brought to light during the excavations set up in the Nuragic village surrounding the Santu Antine Nuraghe, near Torralba (Sassari), Sardinia.... more
    This paper presents the results of the zooarchaeological analysis of the faunal materials brought to light during the excavations set up in the Nuragic village surrounding the Santu Antine Nuraghe, near Torralba (Sassari), Sardinia. Precisely, the remains come from the structure of the village named by archaeologists hut 12. They are 779 specimens out of thousands animal remains from the whole archaeological site. The majority of the rests belong to sheep (<em>Ovis aries</em>) or goats (<em>Capra hircus</em>), cattle (<em>Bos taurus</em>), pigs (<em>Sus scrofa</em>) and deers (<em>Cervus elaphus</em>). Such material may provide suggestions about the productive use of animals in the village and point out the importance of the economical management of animals in the Nuragic society. Indeed, many remains show signs with human origin, which testify that the hut may have been a workplace where bone fragments were processed to ob...