Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
Skip to main content
  • Padova, Veneto, Italy
Il 9 gennaio 2024 saranno trascorsi settecento anni dalla morte di Marco Polo. Non c’è bisogno di un anniversario per riscoprire il genio e la grandezza di un personaggio su cui esiste una letteratura sterminata, quasi in ogni lingua, o... more
Il 9 gennaio 2024 saranno trascorsi settecento anni dalla morte di Marco Polo. Non c’è bisogno di un anniversario per riscoprire il genio e la grandezza di un personaggio su cui esiste una letteratura sterminata, quasi in ogni lingua, o per rinverdire le sue straordinarie vicende di viaggio, che spalancarono all’Europa cristiana del pieno medioevo il lontano e favoloso Oriente. E così, in questo libro, Ermanno Orlando ribalterà completamente il punto di vista e ci condurrà, anche facendo tesoro delle suggestioni derivanti dalle Città invisibili di Calvino, in un viaggio nella Venezia di Marco Polo, nel porto da cui era salpato giovane e tornato uomo maturo, ma anche nelle città che via via attraverserà (Trebisonda, Tabriz, Costantinopoli, San Giovanni d’Acri solo per citarne alcune). La città lagunare; il Mediterraneo e le sue «altre Venezie»; la cultura e la mentalità di una società di mercanti; la confidenza con un mare senza fine e senza limiti, capace di proiettare i veneziani del tempo nella dimensione dell’infinito, sono questi gli ingredienti di un viaggio fantastico in cui per una volta Marco resterà sullo sfondo, lasciando che sia Venezia – immaginata, vissuta, lasciata e poi ritrovata – e il suo miraggio a prendersi per intero la scena.
Se c’è una qualità che sintetizza al meglio il matrimonio bassomedievale è la variabilità dei modelli e la sua estrema fluidità. Prima che il concilio di Trento (1563), con le sue istanze di disciplinamento dottrinale e pastorale,... more
Se c’è una qualità che sintetizza al meglio il matrimonio bassomedievale è la variabilità dei modelli e la sua estrema fluidità. Prima che il concilio di Trento (1563), con le sue istanze di disciplinamento dottrinale e pastorale, codificasse rigidamente l’istituto, introducendo una liturgia nuziale pubblica, solenne e vincolante, officiata da un prete nello spazio sacro di una chiesa, il matrimonio aveva mantenuto a lungo una natura laica, mutevole e profondamente versatile. Per tutta l’età preconciliare, infatti, il matrimonio si era per lo più configurato come un atto privato e modulare, incentrato sullo scambio dei consensi proferiti dai nubendi in ambienti domestici o comunitari. Altra caratteristica del matrimonio consensuale medievale era stata la sua dinamicità, essendo l’istituto inserito in un processo lungo e variamente estensibile, che iniziava con una promessa e si concludeva, spesso dopo mesi o anni, con il trasferimento della moglie nella casa maritale.
Per tale motivo pare più opportuno parlare di matrimoni al plurale, abbandonando la visione univoca e sin troppo costrittiva dell’istituto affermatasi solo dopo Trento. Nel volume si farà, dunque, ampio riferimento non solo ai diversi modelli di matrimonio legittimo e codificato, ma anche all’ampio ventaglio dei matrimoni aformali, incerti e irregolari, come i matrimoni a tempo, le separazioni di fatto o i matrimoni plurimi e in successione; ci si soffermerà non solo sui modelli consolidati, ma anche sulle imitazioni e i surrogati, come le convivenze more uxorio o i rapporti concubinari; si passeranno in rassegna le diverse forme di unioni trasgressive, dal ratto all’adulterio, dai matrimoni finti e simulati sino a quelli violenti e forzati; si rifletterà, infine, sulle varie forme di coniugio proibite o a stento tollerate, come i matrimoni interconfessionali, la promiscuità interreligiosa e le unioni con gli esclusi e i marginali.
La storia del medioevo è anche, e soprattutto, storia di migrazioni, di incontri e rimestamenti, di interazioni e radicamenti e di fusioni e contaminazioni – continue e ininterrotte – tra popoli, culture, lingue e civiltà differenti. Ciò... more
La storia del medioevo è anche, e soprattutto, storia di migrazioni, di incontri e rimestamenti, di interazioni e radicamenti e di fusioni e contaminazioni – continue e ininterrotte – tra popoli, culture, lingue e civiltà differenti. Ciò vale tanto più per la penisola italiana da sempre attraversata da correnti migratorie e da spostamenti di genti e persone che ne hanno ogni volta riplasmato e ridefinito le identità, il carattere, la personalità e il genio. Attraverso sedici percorsi tematici verranno illustrate le migrazioni di quanti, spinti da guerre, pestilenze, congiunture economiche, interessi commerciali, mutamenti delle frontiere, espulsioni religiose, motivi politici o di studio, si sono messi in movimento, cambiando città, vita, usi e costumi.
Gli stemmi di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia campeggiano dal 1947 sulla bandiera della Marina italiana, simbolo dell’Italia che va per mare. Sono le «repubbliche marinare», come le definì uno storico dell’Ottocento, città che nel Medioevo... more
Gli stemmi di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia campeggiano dal 1947 sulla bandiera della Marina italiana, simbolo dell’Italia che va per mare. Sono le «repubbliche marinare», come le definì uno storico dell’Ottocento, città che nel Medioevo furono protagoniste di un’esaltante epopea di conquiste, espansioni e progressi, sia in termini economici che di civiltà. Il volume ripercorre le vicende delle maggiori città marittime del Medioevo italiano non trascurando di inserirle nella più ampia storia di quella diffusa koinè umana, sociale, economica e culturale, che è stata e continua a essere il Mediterraneo.
Il volume analizza la dimensione comunitaria di Spalato nel pieno Quattrocento (1420-1479), secondo una struttura a spirale che, muovendo dal basso verso l’alto, si occupa nella sua prima parte delle strutture di base della società... more
Il volume analizza la dimensione comunitaria di Spalato nel pieno Quattrocento (1420-1479), secondo una struttura a spirale che, muovendo dal basso verso l’alto, si occupa nella sua prima parte delle strutture di base della società spalatina, dalla famiglia sino alle confraternite di sostegno e di mutua cooperazione; nella seconda, delle comunità di diritto, in particolare i nobili, i popolani, i cittadini e i forestieri; nella terza del comune, inteso quale momento primario di unificazione e sintesi delle tante communitates di cui la communitas spalatina era formata. Nella quarta e ultima parte del volume ci si sofferma, infine, sulla forza e la pervasività delle relazioni intercomunitarie, al fine di evidenziare il grado di commistione e vischiosità delle strutture di appartenenza e identificazione, anche in una società all’apparenza così severamente strutturata come quella di Spalato del Quattrocento.
The book analyzes the first three decades of the life and activities of the Deputazione di storia patria per le Venezie, with special focus on its editorial policies. The study also aims to investigate the content and methodologies of... more
The book analyzes the first three decades of the life and activities of the Deputazione di storia patria per le Venezie, with special focus on its editorial policies. The study also aims to investigate the content and methodologies of medieval studies in Venice and Veneto; the cultural orientation of the Deputazione; the organization’s role in establishing liaisons between the central body and the individual municipal traditions; the relationship with the research institutions of the Kingdom of Italy, and the significance of studies on the Middle Ages and medieval sources in the formation of a national identity; and, lastly, the Society’s commitment to promoting and popularizing the local sources and its efforts to define a method for publishing them.
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Fra Due e Trecento la storia del dogado è segnata da una cesura istituzionale, vale a dire l’istituzione del comune veneziano e la strutturazione della provincia in podesterie; ciò comporta lo slittamento dall’originario ordinamento... more
Fra Due e Trecento la storia del dogado è segnata da una cesura istituzionale, vale a dire l’istituzione del comune veneziano e la strutturazione della provincia in podesterie; ciò comporta lo slittamento dall’originario ordinamento policentrico di età ducale verso un sistema tendenzialmente gerarchico e coordinato da Rialto. Su questa cesura si inserisce, lungo il difficile Trecento, una seconda discontinuità, riguardante piuttosto le strutture mentali ed ideologiche dei popoli delle lagune; si avvia così una fase di smarrimento, in cui la provincia si sente altro da Venezia e poco rappresentata dal sistema. Nonostante tali fratture, tuttavia, rimane ferma la coscienza del dogado di essere parte integrante di un sistema politico pluralistico e dialettico, seppure da tempo polarizzato attorno alla capitale.
Research Interests:
Il matrimonio medievale è stato considerato a lungo come un istituto sociale statico, quasi monolitico, soggetto ad una stretta disciplina da parte dei poteri costituiti, fossero essi la famiglia, la comunità, l’autorità pubblica o la... more
Il matrimonio medievale è stato considerato a lungo come un istituto sociale statico, quasi monolitico, soggetto ad una stretta disciplina da parte dei poteri costituiti, fossero essi la famiglia, la comunità, l’autorità pubblica o la chiesa. Solo di recente è maturata una consapevolezza diversa dell’istituzione, che ne ha colto gli aspetti dinamicità e le capacità di adattamento alle sollecitazioni provenienti dalla società.
Al suo interno è spesso possibile cogliere una conflittualità latente tra i diversi poteri, ciascuno desideroso di imporre un proprio modello coniugale; un antagonismo, tuttavia, che non comportava la prevaricazione completa di un sistema sull’altro, ma semmai uno stato di patente concorrenza. Il matrimonio formale e disciplinato, inoltre, finiva per interagire con diversi altri comportamenti irregolari e spuri: pratiche spontanee, atipiche o liminali, spesso accettate, o quantomeno tollerate, dalla società, anche se avversate dai poteri di fatto e dal diritto.
Di questi fenomeni il libro delinea un vasto affresco, in ambito veneziano e veneto, che spazia dal cerimoniale all’aula di tribunale, dalle nozze simulate o “per gioco” alle spose bambine, dai matrimoni aristocratici a quelli “misti” tra persone di diversa religione.
Research Interests:
Il volume raccoglie, in agili schede, le disposizioni emanate dai comuni veneti in materia di strade e viabilità, tratte dagli statuti comunali e rurali di età medievale (secoli XII-XV). La fonte statutaria, infatti, rimane uno strumento... more
Il volume raccoglie, in agili schede, le disposizioni emanate dai comuni veneti in materia di strade e viabilità, tratte dagli statuti comunali e rurali di età medievale (secoli XII-XV). La fonte statutaria, infatti, rimane uno strumento primario di valutazione della mobilità in area veneta, sia al suo interno che nelle proiezioni verso l’esterno; non solo perché organicamente diffusa, vista la ricca fioritura di statuti delle città comunali venete, ma anche per la sua duttilità ed eloquenza, essendo le scritture legislative così pregne di territorio e quotidianità da potervi facilmente scorgere le strade, i fiumi, le merci in viaggio e gli uomini in cammino. Alle schede è premesso un lungo saggio introduttivo nel quale si fa il punto sull’intero sistema territoriale veneto in tema di collegamenti e mobilità, individuando i flussi e i collegamenti che nei lunghi anni degli statuti crebbero e si consolidarono tanto da divenire la base vincolante per gli assetti dei tempi a venire.
Research Interests:
La città di Venezia, crocevia di mondi e culture, contava, tra basso medioevo e prima età moderna, comunità consistenti di stranieri, in particolare tedeschi, albanesi, dalmati e slavi, greci, armeni, ebrei e turchi musulmani, oltre a un... more
La città di Venezia, crocevia di mondi e culture, contava, tra basso medioevo e prima età moderna, comunità consistenti di stranieri, in particolare tedeschi, albanesi, dalmati e slavi, greci, armeni, ebrei e turchi musulmani, oltre a un numero assai considerevole di schiavi. Questo volume analizza le modalità di inserimento degli stranieri, le loro strategie di adattamento alla città e la pluralità di interazioni tra la società di accoglienza e le sue minoranze. L’autore mette a fuoco le relazioni tra singoli e minoranze: come interagivano, come comunicavano con il gruppo maggioritario, come percepivano se stessi e la società ospite e come agivano in contesti di stretta prossimità e di assidua frequentazione. Emerge così quanto succedeva nelle strutture sociali di base e nelle aree di interconnessione, là dove i confini culturali e identitari erano più rarefatti e maggiori gli spazi per i compromessi e le reciproche contaminazioni. Ne è risultato il volto, forse più vero, di una società pluralistica di antico regime, fatta, come a Venezia, di convivenze plurime, di innesti regolari di persone, saperi e conoscenze e di confronti quotidiani tra diverse tradizioni culturali e religiose.
Research Interests:
"Strano posto senza terra, dove non si ara, non si semina, non si vendemmia": così era riassunta la singolarità di Venezia nel IX secolo. Una città dove potere e ricchezza si misuravano solo sul mare. Con la rinascita dell'Europa e la... more
"Strano posto senza terra, dove non si ara, non si semina, non si vendemmia": così era riassunta la singolarità di Venezia nel IX secolo. Una città dove potere e ricchezza si misuravano solo sul mare. Con la rinascita dell'Europa e la ripresa dei commerci dopo il Mille, quei suoi tratti e il ruolo di cerniera con il Levante ne determinarono la fortuna. Cominciò l'epoca d'oro di Venezia, padrona dei traffici mediterranei, potenza commerciale e anche militare. Questa la parabola tracciata nel libro, che ripercorre le tappe essenziali della storia veneziana fino al primo Cinquecento.
Research Interests:
Il saggio analizza, a partire da un ampio dossier di cause matrimoniali, la diffusione e i modi della violenza domestica nel basso medioevo. Le fonti compulsate raccontano storie di mogli malmaritate percosse e sopraffatte dalla violenza... more
Il saggio analizza, a partire da un ampio dossier di cause matrimoniali, la diffusione e i modi della violenza domestica nel basso medioevo. Le fonti compulsate raccontano storie di mogli malmaritate percosse e sopraffatte dalla violenza di mariti che, nel nome di una cultura patriarcale diffusa e ben radicata, abusavano del loro diritto di castigare e correggere ex causa le loro consorti; ma anche storie di giovani ragazze costrette a matrimoni forzati in nome di politiche e interessi familiari che non tenevano affatto conto della loro volontà e del loro gradimento. Ci si soffermerà in particolare sulle disfunzionalità maggiormente percepite come detestabili, ossia su quei comportamenti che, travalicando i confini della legittima severità educativa, sconfinavano nella brutalità e nel sopruso. Da ultimo, si cercherà di mettere nel giusto rilievo il ruolo esercitato dai tribunali, laici ed ecclesiastici, quali luoghi del confronto e quali strumenti di contenimento e controllo delle violenze di genere.
Nel saggio si delineano la genesi, la natura, la struttura e l’attività di una delle scuole di maggior prestigio e di più profondo radicamento nella Venezia del basso-medioevo. Oggetto di approfondimento saranno non solo l'organizzazione... more
Nel saggio si delineano la genesi, la natura, la struttura e l’attività di una delle scuole di maggior prestigio e di più profondo radicamento nella Venezia del basso-medioevo. Oggetto di approfondimento saranno non solo l'organizzazione del sodalizio e le sue attività assistenziali e caritative, ma anche la sua funzionalità politica e sociale nel più ampio contesto di equilibri della società veneziana del tempo.
This essay aims to examine the Italian mercantile presence in fifteenth-century Split. The presence of numerous Italian merchants not only stimulated an economy that was already flourishing and devoted to trade: it also allowed for... more
This essay aims to examine the Italian mercantile presence in fifteenth-century Split. The presence of numerous Italian merchants not only stimulated an economy that was already flourishing and devoted to trade: it also allowed for organic, functional links with the major economies and financial centres of the time – especially Venice and Florence – as well as with the supply markets in the Kingdom of Naples. These merchants were able to weave tight relationships with the socio-economic structures of Split's community and furthermore exhibited a strong proclivity for establishing deep roots in the city.
Le ricerche più recenti sulle comunità della Dalmazia basso-medievale hanno permesso di delineare le strutture e le prassi della vita comunitaria in uno spazio omogeneo dal punto di vista linguistico e religioso, dove era la dialettica... more
Le ricerche più recenti sulle comunità della Dalmazia basso-medievale hanno permesso di delineare le strutture e le prassi della vita comunitaria in uno spazio omogeneo dal punto di vista linguistico e religioso, dove era la dialettica politica e istituzionale a giocare un ruolo fondamentale nella determinazione delle solidarietà e delle appartenze. La ricerca ha, inoltre, evidenziato l’importanza della dimensione del conflitto nel far emergere le dinamiche sociali e le interazioni tra i gruppi. Ebbene, è proprio su un tale momento di rottura, all’interno di rapporti di solidarietà e cooperazione consolidati, che si incentra il presente contributo, per verificare la tenuta delle strutture comunitarie di fronte al conflitto e alla competizione. L’analisi verterà, infatti, sulla vicenda di Pietro Bubanić, nobile spalatino fatto prigioniero dai turchi nel 1468. L’approccio microstorico consentirà di cogliere la complessità delle relazioni intercomunitarie e il carattere profondamente osmotico delle appartenenze.
Research Interests:
The economic and commercial prosperity of Venice in the Later Middle Ages was based on an extensive network of international agreements, called pacta, signed with the Mediterranean partners in order to maintain free and safe traffic... more
The economic and commercial prosperity of Venice in the Later Middle Ages was based on an extensive network of international agreements, called pacta, signed with the Mediterranean partners in order to maintain free and safe traffic routes and to ensure freedom of movement for its merchants. The pacts formed the basis of ius or mos mercatorum and the international law of that time. The aim of this paper is to illustrate the Venetian pacts with the eastern Mediterranean, to outline their nature, forms, contents and effectiveness.
Research Interests:
Research Interests:
The paper aims to analyze the relations between Venice and Split in the late Middle Ages in the terms of legal, administrative and judicial policy. The survey will revolve mainly around the issues of law and justice. From both, indeed,... more
The paper aims to analyze the relations between Venice and Split in the late Middle Ages in the terms of legal, administrative and judicial policy. The survey will revolve mainly around the issues of law and justice. From both, indeed, the process of setting and adjustment of the structure of power was carried out; policies of pacification of conflicts and of civil coexistence took shape; the local ruling groups developed their own projects of hegemony; Venice, for its part, set up its own designs of order, supremacy and control. Justice and the law also represented, starting from the statutes of 1312, an essential opportunity to give strength and legitimacy to the connections between the capital and the Dalmatian commune.
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
This contribution focuses on rivers and navigable canals of Veneto in the Late Middle Ages as trade and transport routes: they covered a main and hegemonic role in the traffic of the region, guaranteeing communication and providing the... more
This contribution focuses on rivers and navigable canals of  Veneto in the Late Middle Ages as trade and transport routes: they covered a main and hegemonic role in the traffic of the region, guaranteeing communication and providing the backbone for the communication network of that time. In particular, the contribution seeks to analyze the policies of the greatest communes of Veneto concerning government and guardianship of the rivers and discipline of navigation. The sources are primarily normative and legal sources, particularly the abundant production of communal statutes and pacts, the series of international agreements and privileges established between the communes in terms of traffic, communication networks and transport.
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests: