Ricercatore a tempo determinato in critica letteraria e letterature comparate presso il Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale, Università degli Studi di Udine Address: Università degli Studi di Udine Palazzo Falconieri, primo piano, stanza LT-01
Gli interventi qui raccolti analizzano la narrativa breve del primo Novecento italiano alla luce ... more Gli interventi qui raccolti analizzano la narrativa breve del primo Novecento italiano alla luce della categoria critica e storiografica di modernismo. Svevo, Pirandello, Tozzi, Palazzeschi, Stuparich, Joppolo, Delfini, Brancati, Landolfi sono gli autori attraverso i quali viene discussa la narrazione breve dal punto di vista teorico e testuale come repertorio di un’umanita minore o non memorabile, in cui «le bizzarrie e le stravaganze appaiono sotto la veste delle cose di poco conto – e sono invece la crepa nell’edificio del mondo» (Donnarumma). Il racconto modernista in Italia. Teoria e Prassi comprende i contributi di Valentino Baldi, Novella di Nunzio, Cinzia Gallo, Alberto Godioli, Stefano Guerriero, Chiara Marasco, Dario Tomasello, Katia Trifiro, Alessandro Viti.
Gli interventi qui raccolti analizzano la narrativa breve del primo Novecento italiano alla luce ... more Gli interventi qui raccolti analizzano la narrativa breve del primo Novecento italiano alla luce della categoria critica e storiografica di modernismo. Svevo, Pirandello, Tozzi, Palazzeschi, Stuparich, Joppolo, Delfini, Brancati, Landolfi sono gli autori attraverso i quali viene discussa la narrazione breve dal punto di vista teorico e testuale come repertorio di un’umanita minore o non memorabile, in cui «le bizzarrie e le stravaganze appaiono sotto la veste delle cose di poco conto – e sono invece la crepa nell’edificio del mondo» (Donnarumma). Il racconto modernista in Italia. Teoria e Prassi comprende i contributi di Valentino Baldi, Novella di Nunzio, Cinzia Gallo, Alberto Godioli, Stefano Guerriero, Chiara Marasco, Dario Tomasello, Katia Trifiro, Alessandro Viti.
Con Le mosche del capitale Paolo Volponi narra l’ingresso dell’industria in un ordine politico-ec... more Con Le mosche del capitale Paolo Volponi narra l’ingresso dell’industria in un ordine politico-economico dominato dal potere del capitale finanziario e dalle logiche neoliberiste. Il nuovo paradigma che s’impone e la «negazione dell’industria e della sua cultura» : e il dominio del neocapitalismo. Il legame tra lavoro e identita sociale dell’individuo ha assunto carattere biopolitico perche l’esistenza umana e diventata oggetto privilegiato di strategie politiche neocapitaliste. Il lavoro come apparato che produce identita sociale entra in crisi e Volponi rappresenta questa trasformazione nei termini di un’omologazione identitaria di portata cosmica. Nel disegno allegorico delle Mosche, il potere disciplina ogni forma di individualita assoggettandola, integrandola e governandola. Esso si esercita soprattutto in quanto linguaggio: un linguaggio feroce e nello stesso tempo ridicolo.
The present publication stems from the idea that a comparison between law and literature must be ... more The present publication stems from the idea that a comparison between law and literature must be framed starting from the modes in which law and literature function. In this sense, we read law and literature as arts of compromising characterised by an analogous and yet, at the same time, profoundly different structure. Both, in fact, mediate conflicts between norms and transgressions, and more precisely between a principle of normativity (repression) on the one hand, and a principle of counternormativity (repressed) on the other hand. Through a progression in three steps, aimed at clarifying some peculiarities of law (1) and literature (2), and by referring to examples of their interaction (3), some hypotheses are sketched on why a placement across these two arts of compromising suggests some theoretical itineraries on their threshold.
Gli interventi qui raccolti analizzano la narrativa breve del primo Novecento italiano alla luce ... more Gli interventi qui raccolti analizzano la narrativa breve del primo Novecento italiano alla luce della categoria critica e storiografica di modernismo. Svevo, Pirandello, Tozzi, Palazzeschi, Stuparich, Joppolo, Delfini, Brancati, Landolfi sono gli autori attraverso i quali viene discussa la narrazione breve dal punto di vista teorico e testuale come repertorio di un’umanita minore o non memorabile, in cui «le bizzarrie e le stravaganze appaiono sotto la veste delle cose di poco conto – e sono invece la crepa nell’edificio del mondo» (Donnarumma). Il racconto modernista in Italia. Teoria e Prassi comprende i contributi di Valentino Baldi, Novella di Nunzio, Cinzia Gallo, Alberto Godioli, Stefano Guerriero, Chiara Marasco, Dario Tomasello, Katia Trifiro, Alessandro Viti.
Gli interventi qui raccolti analizzano la narrativa breve del primo Novecento italiano alla luce ... more Gli interventi qui raccolti analizzano la narrativa breve del primo Novecento italiano alla luce della categoria critica e storiografica di modernismo. Svevo, Pirandello, Tozzi, Palazzeschi, Stuparich, Joppolo, Delfini, Brancati, Landolfi sono gli autori attraverso i quali viene discussa la narrazione breve dal punto di vista teorico e testuale come repertorio di un’umanita minore o non memorabile, in cui «le bizzarrie e le stravaganze appaiono sotto la veste delle cose di poco conto – e sono invece la crepa nell’edificio del mondo» (Donnarumma). Il racconto modernista in Italia. Teoria e Prassi comprende i contributi di Valentino Baldi, Novella di Nunzio, Cinzia Gallo, Alberto Godioli, Stefano Guerriero, Chiara Marasco, Dario Tomasello, Katia Trifiro, Alessandro Viti.
Con Le mosche del capitale Paolo Volponi narra l’ingresso dell’industria in un ordine politico-ec... more Con Le mosche del capitale Paolo Volponi narra l’ingresso dell’industria in un ordine politico-economico dominato dal potere del capitale finanziario e dalle logiche neoliberiste. Il nuovo paradigma che s’impone e la «negazione dell’industria e della sua cultura» : e il dominio del neocapitalismo. Il legame tra lavoro e identita sociale dell’individuo ha assunto carattere biopolitico perche l’esistenza umana e diventata oggetto privilegiato di strategie politiche neocapitaliste. Il lavoro come apparato che produce identita sociale entra in crisi e Volponi rappresenta questa trasformazione nei termini di un’omologazione identitaria di portata cosmica. Nel disegno allegorico delle Mosche, il potere disciplina ogni forma di individualita assoggettandola, integrandola e governandola. Esso si esercita soprattutto in quanto linguaggio: un linguaggio feroce e nello stesso tempo ridicolo.
The present publication stems from the idea that a comparison between law and literature must be ... more The present publication stems from the idea that a comparison between law and literature must be framed starting from the modes in which law and literature function. In this sense, we read law and literature as arts of compromising characterised by an analogous and yet, at the same time, profoundly different structure. Both, in fact, mediate conflicts between norms and transgressions, and more precisely between a principle of normativity (repression) on the one hand, and a principle of counternormativity (repressed) on the other hand. Through a progression in three steps, aimed at clarifying some peculiarities of law (1) and literature (2), and by referring to examples of their interaction (3), some hypotheses are sketched on why a placement across these two arts of compromising suggests some theoretical itineraries on their threshold.
Gli interventi qui raccolti analizzano la narrativa breve del primo Novecento italiano alla luce ... more Gli interventi qui raccolti analizzano la narrativa breve del primo Novecento italiano alla luce della categoria critica e storiografica di modernismo. Svevo, Pirandello, Tozzi, Palazzeschi, Stuparich, Joppolo, Delfini, Brancati, Landolfi sono gli autori attraverso i quali viene discussa la narrazione breve dal punto di vista teorico e testuale come repertorio di un’umanità minore o non memorabile, in cui «le bizzarrie e le stravaganze appaiono sotto la veste delle cose di poco conto – e sono invece la crepa nell’edificio del mondo» (Donnarumma). Il racconto modernista in Italia. Teoria e Prassi comprende i contributi di Valentino Baldi, Novella di Nunzio, Cinzia Gallo, Alberto Godioli, Stefano Guerriero, Chiara Marasco, Dario Tomasello, Katia Trifirò, Alessandro Viti.
Paolo Volponi (1924-1994) è un autore eccentrico, inafferrabile, estremo: di fronte alla generale... more Paolo Volponi (1924-1994) è un autore eccentrico, inafferrabile, estremo: di fronte alla generale scomparsa dello scrittore-intellettuale, Volponi condanna ogni specialismo da letterato, rinuncia a una letteratura affabulatoria e di semplice intrattenimento, e mantiene vivi interessi molteplici e fra loro organici (la politica, la storia, la filosofia, l’arte, la scienza). La sua scrittura è plurale e dinamica, irriducibile a questo o quel genere letterario; è sperimentale, spuria, sovversiva, capace di coniugare in modo straordinario dimensione lirica, durata narrativa e affondo saggistico. La letteratura, in Volponi, non è mai una finzione autoreferenziale che prescinde dalla storia, dalle ideologie e dalla dimensione quotidiana dell’esistenza: è piuttosto una pratica che ha una funzione di proposta e di critica dell’esistente. Poeta, romanziere, saggista, collezionista d’arte, dirigente aziendale, parlamentare: Volponi ha sempre concepito la letteratura, anzitutto, come una prassi sociale capace di irrompere nella realtà per migliorarla, come uno strumento eccezionale di conoscenza e di critica del reale. Intellettuale di parte, ha sempre cercato di usare la letteratura e l’arte come strumenti critici per pensare e immaginare una società alternativa a quella capitalistica. I saggi raccolti nel presente volume discutono e interrogano l’opera di Volponi a partire da questa prospettiva che è di conflitto e insieme di proposta. Dopo alterne vicende, l’interesse critico nei confronti dell’opera di Paolo Volponi sembra rinnovarsi e riportare in primo piano quel “compito preciso” che l’autore stesso affidava alla letteratura:
La letteratura […] ha un compito preciso. Quello di tenere vive le coscienze, di aiutare la gente a non perdere la propria testa e la propria lingua. Ha il dovere di tornare a essere quella che è sempre stata: conflitto, sfida contro il potere dominante, tentativo di trovare nuove forme di comunicazione e nuovi linguaggi.
Paolo Volponi (Il diavolo dell’Avvocato, intervista a cura di F. Marcoaldi, in «L’Espresso», 16 aprile 1989)
Hanno contribuito al presente volume: Emiliano Alessandroni, Anna Bagorda, David Albert Best, Claudia Bonsi, Mauro Candiloro, Enrico Capodaglio, Massimo Colella, Martina Daraio, Sandro de Nobile, Gualtiero De Santi, Angelo Ferracuti, Gian Carlo Ferretti, Gabriele Fichera, Alessandro Gaudio, Giovanna Lo Monaco, Romano Luperini, Federica Maltese, Franca Mancinelli, Maurizio Masi, Caterina Paoli, Gian Luca Picconi, Manuela Pistilli, Massimo Raffaeli, Alessandro Raveggii, Salvatore Ritrovato, Marco Rustioni, Fabrizio Scrivano, Siriana Sgavicchia, Igor Tchehoff, Dario Tomasello, Tiziano Tor H, Massimiliano Tortora, Marco Vallora, Elisa Vignali, Emanuele Zinato, Paolo Zublena.
The critical category of Modernism has been applied to Italian studies only since the 1990s. It has allowed scholars to set Italian literature of the early twentieth century into a broader European context. In particular, the use of distorted and non-realistic literary time and space, the major influence of psychoanalysis on literature, a tendency to fragmentation in narrative structures and characters, and linguistic experimentalism have all been identified as common traits shared by European and Italian Modernist novels. And the novel itself has been confirmed as the literary form par excellence where the Modernist ‘revolution’ took place.
The use of the notion of Modernism, borrowed from the Anglo-American critical tradition, in Italian Studies has not been limited to the most recognisably Modernist authors of the early twentieth century (key names are those of Luigi Pirandello, Italo Svevo, Carlo Emilio Gadda) but has also been extended backwards, to consider authors and works of the nineteenth century traditionally defined as ‘decadenti’.
However, there has still been some hesitation in applying the category of Modernism to the literature produced after 1945. After the Second World War and as a reaction to Neorealism, in the late 1950s many authors started to resort to narrative strategies and techniques which can again be assimilated to Modernism. If this trend has been associated with the global phenomenon of Postmodernism, some scholars have recently challenged this well-established connection, proposing instead the category of Neomodernism, which stresses the elements of continuity with the Modernist moment. A wide range of novels written and published in Italy between the late 1950s and the mid-1970s by authors such as Elsa Morante, Paolo Volponi and Pier Paolo Pasolini, is deeply rooted in the traditions of Modernism and share ideological as well as stylistic similarities. This critical distinction between Postmodernism and Neomodernism, far from being the mere replacement of a label with another, has deep ideological implications and a heuristic power that demands further investigation.
In contemporary Europe, labour occupies a central position in human existence: since the industri... more In contemporary Europe, labour occupies a central position in human existence: since the industrial revolution it is the principal criterion of reciprocal recognition and of universal mobilization. In a multi-level governance system like the EU, through their profession people feel recognized by the others: they are. Indeed, labour is more than a mere economic relationship, it rather pertains to an identitarian process and it is an anthropological phenomenon radically influencing human existence, a way to defend ourselves against death and, probably, what makes the difference between human beings and animals. The conference aims at analyzing labour in light of the transformation of European identity and of its interaction with the latest social, economic and political trends such as deindustrialization, pervasive enlargement of markets, digitalization and virtual relationships, social polarization and migratory fluxes. We aim to investigate the contradictions of the relation between labour and identity, such as the fact that very often labour does not produce any social integration but, on the contrary, hides forms of alienation. Moreover we aim to investigate the connection between the crisis of labour and the new forms of slavery-this particular feature is connected to mobilization. The existential role of labour in our lives-even when problematic-suggests that the humanities could help understanding why and how people need to work and to be integrated in a community. Other questions that may be explored include how the advent of competitive
We are pleased to publish here the program of the I work therefore I am (European) Conference tha... more We are pleased to publish here the program of the I work therefore I am (European) Conference that will take place in Brussels on November 9-11. Participation is free but in order to attend as auditor registration is mandatory. If it is the case, please register by sending an email to secretariat@iworkthereforeiam.eu by NOVEMBER 2.
Partners & consultants: Piervirgilio Dastoli (Movimento Europeo), Luigi Moccia (University of Roma Tre), Filip Dorsemmont (UC Louvain), Monica Jansen (Utrecht University), Massimiliano Tortora (University of Torino)
Short description:
I work, therefore I am (European) (IWIAME) is an international Jean Monnet Project funded by the EACEA (EU Commission) in the frame of the Erasmus+ Programmes.
With the present project we aim at organizing an international conference – “I work, therefore I am (European) ” – by bringing together academics, stakeholders, politicians and intellectuals from different European countries around the topic of labour considered from both a juridical-political and a humanistic perspective.
Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH,... more Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH, Collège Doctoral, CAER)
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Papers by Tiziano Toracca
I saggi raccolti nel presente volume discutono e interrogano l’opera di Volponi a partire da questa prospettiva che è di conflitto e insieme di proposta. Dopo alterne vicende, l’interesse critico nei confronti dell’opera di Paolo Volponi sembra rinnovarsi e riportare in primo piano quel “compito preciso” che l’autore stesso affidava alla letteratura:
La letteratura […] ha un compito preciso. Quello di tenere vive le coscienze, di aiutare la gente a non perdere la propria testa e la propria lingua. Ha il dovere di tornare a essere quella che è sempre stata: conflitto, sfida contro il potere dominante, tentativo di trovare nuove forme di comunicazione e nuovi linguaggi.
Paolo Volponi (Il diavolo dell’Avvocato, intervista a cura di F. Marcoaldi, in «L’Espresso», 16 aprile 1989)
Hanno contribuito al presente volume: Emiliano Alessandroni, Anna Bagorda, David Albert Best, Claudia Bonsi, Mauro Candiloro, Enrico Capodaglio, Massimo Colella, Martina Daraio, Sandro de Nobile, Gualtiero De Santi, Angelo Ferracuti, Gian Carlo Ferretti, Gabriele Fichera, Alessandro Gaudio, Giovanna Lo Monaco, Romano Luperini, Federica Maltese, Franca Mancinelli, Maurizio Masi, Caterina Paoli, Gian Luca Picconi, Manuela Pistilli, Massimo Raffaeli, Alessandro Raveggii, Salvatore Ritrovato, Marco Rustioni, Fabrizio Scrivano, Siriana Sgavicchia, Igor Tchehoff, Dario Tomasello, Tiziano Tor H, Massimiliano Tortora, Marco Vallora, Elisa Vignali, Emanuele Zinato, Paolo Zublena.
Erica Bellia (Cambridge)
Michele Maiolani (Cambridge)
KEYNOTE SPEAKERS
Luca Somigli (Toronto) – 19/03/2021
Federica G Pedriali (Edinburgh) – 20/03/2021
RESPONDENTS
Valeria Taddei (Oxford)– 19/03/2021
Karen Pinkus (Cornell) – 20/03/2021
SPEAKERS
Massimiliano Tortora (Turin) – 19/03/2021
Tiziano Toracca (Ghent-Turin) – 19/03/2021
Florian Mussgnug (UCL) – 19/03/2021
Gloria Scarfone (Pisa) – 20/03/2021
Alessandra Diazzi (Manchester) – 20/03/2021
Carlo Tirinanzi de Medici (Trento) – 20/03/2021
The critical category of Modernism has been applied to Italian studies only since the 1990s. It has allowed scholars to set Italian literature of the early twentieth century into a broader European context. In particular, the use of distorted and non-realistic literary time and space, the major influence of psychoanalysis on literature, a tendency to fragmentation in narrative structures and characters, and linguistic experimentalism have all been identified as common traits shared by European and Italian Modernist novels. And the novel itself has been confirmed as the literary form par excellence where the Modernist ‘revolution’ took place.
The use of the notion of Modernism, borrowed from the Anglo-American critical tradition, in Italian Studies has not been limited to the most recognisably Modernist authors of the early twentieth century (key names are those of Luigi Pirandello, Italo Svevo, Carlo Emilio Gadda) but has also been extended backwards, to consider authors and works of the nineteenth century traditionally defined as ‘decadenti’.
However, there has still been some hesitation in applying the category of Modernism to the literature produced after 1945. After the Second World War and as a reaction to Neorealism, in the late 1950s many authors started to resort to narrative strategies and techniques which can again be assimilated to Modernism. If this trend has been associated with the global phenomenon of Postmodernism, some scholars have recently challenged this well-established connection, proposing instead the category of Neomodernism, which stresses the elements of continuity with the Modernist moment. A wide range of novels written and published in Italy between the late 1950s and the mid-1970s by authors such as Elsa Morante, Paolo Volponi and Pier Paolo Pasolini, is deeply rooted in the traditions of Modernism and share ideological as well as stylistic similarities. This critical distinction between Postmodernism and Neomodernism, far from being the mere replacement of a label with another, has deep ideological implications and a heuristic power that demands further investigation.
Direction: Maurizio Ferraris
Conception & Coordination: Angela Condello, Tiziano Toracca
Partners & consultants: Piervirgilio Dastoli (Movimento Europeo), Luigi Moccia (University of Roma Tre), Filip Dorsemmont (UC Louvain), Monica Jansen (Utrecht University), Massimiliano Tortora (University of Torino)
Short description:
I work, therefore I am (European) (IWIAME) is an international Jean Monnet Project funded by the EACEA (EU Commission) in the frame of the Erasmus+ Programmes.
With the present project we aim at organizing an international conference – “I work, therefore I am (European) ” – by bringing together academics, stakeholders, politicians and intellectuals from different European countries around the topic of labour considered from both a juridical-political and a humanistic perspective.
http://www.ospiteingrato.unisi.it/8luglio-dicembre-2020/?fbclid=IwAR3_OvZfPBG3eGWqbggvfhsZSlTR-M5byFWZGyeVQBSl0AYzoloxqMiac7g