Il volume raccoglie contributi di ricercatori che lavorano in Italia e all’estero con l’obiettivo... more Il volume raccoglie contributi di ricercatori che lavorano in Italia e all’estero con l’obiettivo di analizzare e arricchire il dibattito critico sulla corrente letteraria non finzionale che, in particolare dopo il successo editoriale di opere come Gomorra di Roberto Saviano o di autori quali Ermanno Rea, Massimo De Cataldo e Antonio Scurati, sta diventando una macro-categoria narrativa sempre più inclusiva. A partire da nozioni teoriche fondamentali, il libro propone una panoramica critica aggiornata su alcuni degli autori più noti, cercando al tempo stesso di individuare il “genere”, o la “modalità”, non-fiction all’interno della storia letteraria italiana. Il contributo inedito finale di Angelo Ferracuti, uno degli scrittori più attivi sul fronte non-fiction, ha il merito di far riflettere sulle tecniche di scrittura specifiche, per alcuni aspetti diverse da quelle che si trovano nella letteratura comunemente definita di “finzione”.
Etude sur la littérature italienne contemporaine qui traite le thème du travail.Study on contempo... more Etude sur la littérature italienne contemporaine qui traite le thème du travail.Study on contemporary Italian literature that deals with the theme of work
Dans un monde des lettres desormais globalise, les ecritures non fictionnelles se sont amplement ... more Dans un monde des lettres desormais globalise, les ecritures non fictionnelles se sont amplement developpees et certains critiques parlent meme d’une sorte de « boom » de la non fiction. Ce phenomene a d’ailleurs connu recemment une consecration publique majeure, comme en temoigne le prix Nobel de litterature 2015 decerne a l’ecrivaine bielorusse russophone Svetlana Aleksievitch pour ces recits de temoignages. Le contenu du volume se focalise specifiquement sur deux aires geographiques et culturelles, l’Italie et l’Amerique latine, avec une ouverture vers l’espace anglo-saxon et francais.
L'articolo si concentra su due raccolte pubblicate da Ediesse, organo editoriale della CGIL: ... more L'articolo si concentra su due raccolte pubblicate da Ediesse, organo editoriale della CGIL: Laboriosi oroscopi (2006) e Il lavoro e i giorni (2008). Si analizza la rappresentazione letteraria delle figure socialmente "dominanti" nelle relazioni professionali. Sono state rilevate e studiate cinque figure: il "padrone debole", raccontato all'interno di un rapporto basato sulla cura; il "barone" universitario, il cui potere simbolico agisce dentro e fuori l'università; il "padrone paternalista", inserito nel contesto industriale e che riproduce un modello solo apparentemente passato; il "padrone scempio", considerato alla stregua di un idiota; il "padrone archetipico", una figura immateriale che però ha un'influenza sulle azioni dei personaggi subalterni.
All’interno del corpus dell’autore napoletano di incontrano due testi che presentano la stessa te... more All’interno del corpus dell’autore napoletano di incontrano due testi che presentano la stessa tematica e lo stesso personaggio principale ma fanno ricorso a tecniche narrative completamente diverse. Il personaggio in questione e Francesca Spada, ex collega di Rea alla redazione dell’Unita di Napoli, morta suicida nel 1961, e i due testi nel quale e protagonista sono Mistero napoletano (1995) e La comunista (2012). Dopo diciassette anni, Rea torna agli argomenti che avevano mosso il romanzo precedente (guerra fredda a Napoli, presenza americana in citta, stalinismo immobilista del Partito Comunista, stallo culturale cittadino, emigrazione intellettuale, desiderio di autocritica, ecc.), ma se nel romanzo del 1995 la forma scelta e quella di una ricostruzione diaristica delle ricerche portate avanti dall’autore per dimostrare la sua tesi, attraverso un’ordinata esposizione dei documenti via via trovati e la trascrizione piu o meno fedele delle interviste realizzate nella ricerca delle...
Il fenomeno del bilinguismo letterario ha acquistato nell’epoca contemporanea una dimensione piu ... more Il fenomeno del bilinguismo letterario ha acquistato nell’epoca contemporanea una dimensione piu vasta. Le migrazioni di massa, le nuove mobilita e le migrazioni di ritorno, oltre a una pratica della scrittura radicalmente mutata nell’ultimo ventennio, hanno contribuito a rendere piu complesso il fenomeno. Il caso italiano e indicativo. Oggi sono ormai numerosi gli scrittori plurilingue che utilizzano anche l’italiano. Attraverso la ricostruzione dei loro percorsi, il volume riflette sulla nozione di “letteratura italiana contemporanea”, che si presenta come un insieme diversificato per lingua, poetica e scelte estetiche.
Il volume Narrazioni della crisi, a cura di N. Dupre, M. Jansen, S. Jurisic e I. Lanslots, si ins... more Il volume Narrazioni della crisi, a cura di N. Dupre, M. Jansen, S. Jurisic e I. Lanslots, si inserisce tra quei testi da tenere in considerazione quando si voglia scandagliare il panorama letterario (in modo principale, ma con un paio di sconfinamenti) che s’interroga sul vincolo testo-contesto (sociale, politico) degli anni piu recenti. Non a caso, molti degli autori dei saggi qui raccolti hanno contribuito alla riflessione intorno a quella letteratura italiana contemporanea che s’interessa...
This paper claims that the archetypical theme of the death of the father has acquired new signifi... more This paper claims that the archetypical theme of the death of the father has acquired new significance in contemporary Italian novels that revolve around the theme of work. After showing how this literary topos appears in the production of an earlier generation of writers (Buzzi and Parise in particular), the paper explores the way in which twenty-first century writers have transformed its meaning to make it relevant to contemporary concerns about work. Using examples from such authors as Bajani, Nata, Pennacchi, Prunetti, Rea, and Valenti, the paper argues that these writers use the death of the father as a metaphor of the existential anxieties resulting from the contemporary world of work.
Il tomo della Peter Lang, ventisei contributi in italiano e francese, accoglie i frutti di un con... more Il tomo della Peter Lang, ventisei contributi in italiano e francese, accoglie i frutti di un convegno tenutosi nel 2015 presso l’Universite Jean Monnet di Saint-Etienne, e offre un aggiornamento per la critica tematica che s’interessa alla figura del maestro.
Il volume raccoglie contributi di ricercatori che lavorano in Italia e all’estero con l’obiettivo... more Il volume raccoglie contributi di ricercatori che lavorano in Italia e all’estero con l’obiettivo di analizzare e arricchire il dibattito critico sulla corrente letteraria non finzionale che, in particolare dopo il successo editoriale di opere come Gomorra di Roberto Saviano o di autori quali Ermanno Rea, Massimo De Cataldo e Antonio Scurati, sta diventando una macro-categoria narrativa sempre più inclusiva. A partire da nozioni teoriche fondamentali, il libro propone una panoramica critica aggiornata su alcuni degli autori più noti, cercando al tempo stesso di individuare il “genere”, o la “modalità”, non-fiction all’interno della storia letteraria italiana. Il contributo inedito finale di Angelo Ferracuti, uno degli scrittori più attivi sul fronte non-fiction, ha il merito di far riflettere sulle tecniche di scrittura specifiche, per alcuni aspetti diverse da quelle che si trovano nella letteratura comunemente definita di “finzione”.
Etude sur la littérature italienne contemporaine qui traite le thème du travail.Study on contempo... more Etude sur la littérature italienne contemporaine qui traite le thème du travail.Study on contemporary Italian literature that deals with the theme of work
Dans un monde des lettres desormais globalise, les ecritures non fictionnelles se sont amplement ... more Dans un monde des lettres desormais globalise, les ecritures non fictionnelles se sont amplement developpees et certains critiques parlent meme d’une sorte de « boom » de la non fiction. Ce phenomene a d’ailleurs connu recemment une consecration publique majeure, comme en temoigne le prix Nobel de litterature 2015 decerne a l’ecrivaine bielorusse russophone Svetlana Aleksievitch pour ces recits de temoignages. Le contenu du volume se focalise specifiquement sur deux aires geographiques et culturelles, l’Italie et l’Amerique latine, avec une ouverture vers l’espace anglo-saxon et francais.
L'articolo si concentra su due raccolte pubblicate da Ediesse, organo editoriale della CGIL: ... more L'articolo si concentra su due raccolte pubblicate da Ediesse, organo editoriale della CGIL: Laboriosi oroscopi (2006) e Il lavoro e i giorni (2008). Si analizza la rappresentazione letteraria delle figure socialmente "dominanti" nelle relazioni professionali. Sono state rilevate e studiate cinque figure: il "padrone debole", raccontato all'interno di un rapporto basato sulla cura; il "barone" universitario, il cui potere simbolico agisce dentro e fuori l'università; il "padrone paternalista", inserito nel contesto industriale e che riproduce un modello solo apparentemente passato; il "padrone scempio", considerato alla stregua di un idiota; il "padrone archetipico", una figura immateriale che però ha un'influenza sulle azioni dei personaggi subalterni.
All’interno del corpus dell’autore napoletano di incontrano due testi che presentano la stessa te... more All’interno del corpus dell’autore napoletano di incontrano due testi che presentano la stessa tematica e lo stesso personaggio principale ma fanno ricorso a tecniche narrative completamente diverse. Il personaggio in questione e Francesca Spada, ex collega di Rea alla redazione dell’Unita di Napoli, morta suicida nel 1961, e i due testi nel quale e protagonista sono Mistero napoletano (1995) e La comunista (2012). Dopo diciassette anni, Rea torna agli argomenti che avevano mosso il romanzo precedente (guerra fredda a Napoli, presenza americana in citta, stalinismo immobilista del Partito Comunista, stallo culturale cittadino, emigrazione intellettuale, desiderio di autocritica, ecc.), ma se nel romanzo del 1995 la forma scelta e quella di una ricostruzione diaristica delle ricerche portate avanti dall’autore per dimostrare la sua tesi, attraverso un’ordinata esposizione dei documenti via via trovati e la trascrizione piu o meno fedele delle interviste realizzate nella ricerca delle...
Il fenomeno del bilinguismo letterario ha acquistato nell’epoca contemporanea una dimensione piu ... more Il fenomeno del bilinguismo letterario ha acquistato nell’epoca contemporanea una dimensione piu vasta. Le migrazioni di massa, le nuove mobilita e le migrazioni di ritorno, oltre a una pratica della scrittura radicalmente mutata nell’ultimo ventennio, hanno contribuito a rendere piu complesso il fenomeno. Il caso italiano e indicativo. Oggi sono ormai numerosi gli scrittori plurilingue che utilizzano anche l’italiano. Attraverso la ricostruzione dei loro percorsi, il volume riflette sulla nozione di “letteratura italiana contemporanea”, che si presenta come un insieme diversificato per lingua, poetica e scelte estetiche.
Il volume Narrazioni della crisi, a cura di N. Dupre, M. Jansen, S. Jurisic e I. Lanslots, si ins... more Il volume Narrazioni della crisi, a cura di N. Dupre, M. Jansen, S. Jurisic e I. Lanslots, si inserisce tra quei testi da tenere in considerazione quando si voglia scandagliare il panorama letterario (in modo principale, ma con un paio di sconfinamenti) che s’interroga sul vincolo testo-contesto (sociale, politico) degli anni piu recenti. Non a caso, molti degli autori dei saggi qui raccolti hanno contribuito alla riflessione intorno a quella letteratura italiana contemporanea che s’interessa...
This paper claims that the archetypical theme of the death of the father has acquired new signifi... more This paper claims that the archetypical theme of the death of the father has acquired new significance in contemporary Italian novels that revolve around the theme of work. After showing how this literary topos appears in the production of an earlier generation of writers (Buzzi and Parise in particular), the paper explores the way in which twenty-first century writers have transformed its meaning to make it relevant to contemporary concerns about work. Using examples from such authors as Bajani, Nata, Pennacchi, Prunetti, Rea, and Valenti, the paper argues that these writers use the death of the father as a metaphor of the existential anxieties resulting from the contemporary world of work.
Il tomo della Peter Lang, ventisei contributi in italiano e francese, accoglie i frutti di un con... more Il tomo della Peter Lang, ventisei contributi in italiano e francese, accoglie i frutti di un convegno tenutosi nel 2015 presso l’Universite Jean Monnet di Saint-Etienne, e offre un aggiornamento per la critica tematica che s’interessa alla figura del maestro.
Italian Industrial Literature and Film: Perspectives on the Representation of Postwar Labor, 2021
Introduction to the book Italian Industrial Literature and Film: Perspectives on the Representati... more Introduction to the book Italian Industrial Literature and Film: Perspectives on the Representation of Postwar Labor (Peter Lang Press, 2021)
Il fenomeno del bilinguismo letterario ha acquistato nell’epoca contemporanea una dimensione più ... more Il fenomeno del bilinguismo letterario ha acquistato nell’epoca contemporanea una dimensione più vasta. Le migrazioni di massa, ma anche le nuove mobilità e le migrazioni di ritorno, oltre a una pratica della scrittura radicalmente mutata nell’ultimo ventennio, hanno contribuito a rendere più complesso il fenomeno. Il caso italiano è a tale proposito indicativo. Oggi sono ormai numerosi gli scrittori plurilingue che utilizzano, fra le altre lingue, anche l’italiano. Attraverso la ricostruzione dei loro percorsi, il volume riflette sulla nozione di « letteratura italiana contemporanea », che si presenta come un insieme diversificato per lingua, poetica e scelte estetiche.
Focalizzando l'attenzione sui treni e sulle stazioni ferroviarie, il convegno ha lo scopo di ripe... more Focalizzando l'attenzione sui treni e sulle stazioni ferroviarie, il convegno ha lo scopo di ripercorrere la storia della letteratura italiana tra Ottocento e Novecento, facendo riferimento anche alle vicende sociali, politiche ed economiche di una Nazione che attorno ai binari si è sviluppata, dalle prime strade ferrate all'alta velocità. Il treno, con la sua comparsa e la sua diffusione, ha modificato il modo di viaggiare e di concepire gli spostamenti, ha trasformato profondamente lo sguardo sul mondo circostante, ha inciso sulla concezione del tempo e ha alimentato l'immaginario, divenendo protagonista di molte pagine letterarie, realistiche o simboliche, demonizzatrici verso il nuovo mostro meccanico o dominate dall'entusiasmo per la velocità e il progresso. Nato come progetto all'interno dell'indirizzo di Dottorato in Comunicazione della letteratura e della cultura italiana nel mondo, il convegno coinvolge dottorandi dell'Università per Stranieri di Perugia e docenti della Stranieri e di altre Università, italiane ed europee, proponendosi anche come momento di incontro e di confronto tra studiosi di origini e di generazioni diverse.
Deuxième séminaire OBERT – Représentations littéraires et travail contemporain
14-03-2019, Scien... more Deuxième séminaire OBERT – Représentations littéraires et travail contemporain
14-03-2019, SciencesPo Aix, 14h-16h, salle SAP03
Dans le cadre du projet de l’Observatoire Européen des Récits du Travail (OBERT), nous poursuivons notre cycle de séminaires et nous avons le plaisir d’accueillir Alberto Prunetti pour une séance autour de « Représentations littéraires et travail contemporain » le prochain 14 Mars de 14h à 16h à l’Institut d’Études Politiques d’Aix-en-Provence 25, rue Gaston de Saporta, Aix-en-Provence, salle SAP 203.
Pour rappel, il s’agit du deuxième séminaire de l’année ; le premier s’est déroulé en décembre dernier avec la participation du réalisateur Jean-Robert Viallet. D’autres séminaires sont prévus, ils seront également structurés autour d’une rencontre avec un artiste (réalisateur, écrivain, cinéaste, etc.) afin de débattre autour des manières de dire le travail contemporain par des formes diverses de récits, à partir de points de vue disciplinaires et démarches de travail différents.
Alberto Prunetti est un écrivain, traducteur, photographe et enseignant d’italien langue étrangère. Il a publié notamment les romans Potassa (2004), Il fioraio di Perón (2009), Amianto. Una storia operaia (Alegre, 2014), traduit en français Amianto. Une histoire ouvrière, Agone, 2019. Son dernier roman est 108 metri. The new working class hero (2018).
Il a collaboré avec plusieurs journaux, parmi lesquels « il manifesto ». Il est rédacteur de la revue online Carmilla.
L’« Observatoire Européen des Récits du Travail » (OBERT) cible la diversité des formes de représentations, écrites, filmiques, plastiques, autour du travail. L’OBERT est un espace de recherche collectif pour analyser le travail contemporain, ses processus et phénomènes à l’œuvre à partir des années 1980 du XXe siècle, dans une perspective comparative au regard des disciplines des sciences humaines et sociales et des différentes régions de l’Europe.
Ce projet a reçu le label « Initiatives » de la Fédération CRISIS et il federe plusieurs chercheurs de différents laboratoires de la Maison de la Recherche.
[Abstract] Vittime, sgualdrine, arpie: le figure femminili in Works di Vitaliano Trevisan Pubblic... more [Abstract] Vittime, sgualdrine, arpie: le figure femminili in Works di Vitaliano Trevisan Pubblicato nel 2016, Works di Vitaliano Trevisan è uno dei testi più importanti del filone letterario che tenta di offrire una rappresentazione del lavoro neoliberale in Italia. Frutto di una lunga elaborazione, il romanzo racconta, attraverso il filtro autofinzionale, l'esperienza quasi trentennale del protagonista all'interno di un sempre più fluido mercato lavorativo, ritraendolo all'interno di un'area geografica delimitata e caratteristica: il dinamico Nordest dei distretti, modello globale secondo Richard Sennett dell'economia just in time. Nonostante la narrazione prenda le mosse all'interno di un quadro socioeconomico florido, a basso tasso di disoccupazione, in una delle zone più progredite del Paese, ad emergere è tuttavia l'immagine della donna ancora caratterizzata da antichi stereotipi e che non riesce ad uscire da uno stato di minorità. I ruoli che assume sono quelli familiari di madre, sorella, moglie o amante, quasi sempre caratterizzate da elementi degradanti (gelosia, eccessiva emotività, paure irrazionali) e che ripropongono stereotipi millenari. All'interno del mondo professionale non si registrano differenze significative, è infatti loro riservato un posto minoritario: aiutanti e segretarie, raramente le donne occupano posti di potere, ma quando questo accade è per gestire le aziende create dagli uomini, riducendosi così a semplici amministratrici. Uno spazio particolare è poi lasciato alle lavoratrici del sesso, spesso immigrante d'origine africane, che il protagonista mostra di conoscere e frequentare. Attraverso l'analisi delle figure femminili presenti nell'opera e le riflessioni che la voce narrante compie su di esse si cercherà di tratteggiare, da una parte, il ruolo della donna che emerge da uno dei romanzi sul lavoro più importanti degli ultimi anni, dall'altra, di definire e mettere a fuoco il punto di vista dell'autore implicito, mettendo in evidenza la relazione che vi è tra i due aspetti.
Comunicazione all'interno della prima giornata di studi dell'OBERT (Observatoire Européen des Réc... more Comunicazione all'interno della prima giornata di studi dell'OBERT (Observatoire Européen des Récits de Travail). Si sono mostrati alcuni approcci metodologici possibili per l'analisi di testi letterari all'interno di un osservatorio interdisciplinare
À partir de la distinction faite par R. Sennett dans son livre “The Corrosion of Character, The P... more À partir de la distinction faite par R. Sennett dans son livre “The Corrosion of Character, The Personal Consequences Of Work In the New Capitalism”, entre « carrer » et « job », nous assistons à une fragmentation progressive, non seulement du travail, mais aussi de l'identité du travailleur. Le travailleur contemporain est obligé de décliner sa propre « personnalité » (ou, au moins, son « image professionnelle ») à la demande de l’employeur. Dans une grande partie de l’Europe, le système des arts (en particulier la littérature, le cinéma, le documentaire et le théâtre) a mis au point une série de représentations qui tentent de donner la mesure de ce changement social, culturel et anthropologique, à travers une approche connotative-esthétique. Au cours de mon intervention, je voudrais me concentrer sur trois points: a) illustration des directives théoriques (formelles, thématiques) pour faire face à l'étude de cette littérature ; b) présenter brièvement la littérature italienne qui a tenté de donner une forme narrative au travail néo-libéral ; c) mettre en évidence, dans l’étude d’un cas isolé (V. Trevisan, Works, Einaudi, Turin, 2016), comment la fragmentation de l'identité et la précarité du travail contemporain peuvent être transformées en technique narrative. L’importance de ce roman à l’intérieur du panorama littéraire qui s'intéresse au travail, nous permet de mettre en évidence : les choix thématiques les plus récurrents, mais aussi les stratégies formelles les plus innovantes (utilisation des notes en bas de page ; système des chapitres ; utilisation de caractères minuscules à l’intérieur du roman ; l'utilisation d'une structuration syntaxique singulière ; etc.). Ayant à disposition seulement un quart d’heure, je me concentrerai sur les questions critiques et théoriques les plus importantes, tout en laissant un espace suffisant pour développer le troisième point (en italien, mais je metterai en évidence les aspects formels compréhensibles à tout public), pour avoir une vérification immédiate des théories présentées.
C. Baghetti, Recensione di Daniele Maria Pegorari, Scritture precarie. Editoria e lavoro nella gr... more C. Baghetti, Recensione di Daniele Maria Pegorari, Scritture precarie. Editoria e lavoro nella grande crisi 2003-2017. Bari: Stilo, 2018. Pp 184
Recensione di C. Tirinanzi De Medici, Il romanzo italiano contemporaneo. Dalla fine degli anni Se... more Recensione di C. Tirinanzi De Medici, Il romanzo italiano contemporaneo. Dalla fine degli anni Settanta a oggi, Carocci, Roma, 2018.
Il tomo della Peter Lang, ventisei contributi in italiano e francese, accoglie i frutti di un con... more Il tomo della Peter Lang, ventisei contributi in italiano e francese, accoglie i frutti di un convegno tenutosi nel 2015 presso l'Université Jean Monnet di Saint-Etienne, e offre un aggiornamento per la critica tematica che s'interessa alla figura del maestro. Il testo si inserisce all'interno di un vivo dibattito che, in anni recenti, si è arricchito dei lavori a cura di Barbara Peroni (Leggere la scuola, Unicopli 2012), di Cristina Noacco (Figures du maître. De l'autorité à l'autonomie, Presse Universitaires de Rennes 2013), oppure i testi di Cinzia Ruozzi (Raccontare la scuola. Testi, autori e forme del secondo Novecento, Loescher 2014), e Annamaria Palmieri (Maestri di scuola, maestri di pensiero. La scuola tra letteratura e vita nella seconda metà del Novecento: Pasolini, Sciascia, Mastronardi, Aracne 2015). Il testo si suddivide in tre grandi sezioni: le prime due sono dedicate alla storia dell'Italia, dall'Unità a oggi, mentre la terza è un percorso a ritroso, a partire dalla data spartiacque del 1861 fino al Baldus di Folengo. Le prime due sezioni, che raccolgono il maggior numero di saggi, sono suddivise in "Jalons" (punti fondamentali) e "Parcours" (percorsi): questa ripartizione permette di affrontare in prima battuta questioni di ordine più generale, mentre in seconda istanza aspetti specifici di autori e testi della letteratura dell'Italia unita.
El proyecto LITYAC propone, desde una perspectiva interdisciplinar, una visión de conjunto, actua... more El proyecto LITYAC propone, desde una perspectiva interdisciplinar, una visión de conjunto, actualizada y teóricamente estructurada, del impacto cultural que tuvieron el 15-M, la ocupación del Teatro Valle de Roma el 14 de junio de 2011 o Nuit debout, entre otros, en España, Italia y Francia, respectivamente, una vez cumplidos diez años desde su inicio. LITYAC estudia el proceso de (re)politización que se dio en el campo cultural en España, Italia y Francia al calor de dichos movimientos.
“È grazie al lavoro che la donna ha in gran parte superato la distanza che la separa dall’uomo; è... more “È grazie al lavoro che la donna ha in gran parte superato la distanza che la separa dall’uomo; è solo il lavoro che può garantirle una libertà concreta”. Dopo settant’anni la sicurezza di Simone de Beauvoir lascia spazio a numerosi dubbi, e i cambiamenti recenti nel mondo lavorativo sembrano incrinare questa visione del lavoro come fonte di liberazione. Complesso e nettamente squilibrato sin dagli anni del secondo dopoguerra (come dimostra ad esempio Dacia Maraini nel racconto Le Mani), il rapporto uomo/donna nell’universo lavorativo, non solo italiano, è lontano dall’essere paritario. Il fenomeno largamente mediatizzato del #MeToo ne è stato l’ennesima prova, svelando quanto sotto le stesse etichette – precariato, globalizzazione - la situazione femminile e maschile sia ancora asimmetrica. Forme di “segregazione orizzontale e verticale” , che non consentono alle donne di raggiungere gli stessi risultati professionali, sono radicate e non cessano di rendere più profondo il solco tra i due sessi. A voler far parlare i numeri la situazione del lavoro femminile in Italia, come in buona parte dell’Europa del sud, è chiara: vi è ancora oggi una forte differenza, a sfavore delle donne, rispetto all’occupazione maschile. Nella nostra penisola, secondo l’ultimo rapporto Istat, il divario di occupazione si aggira intorno a venti punti percentuali. Allo stesso modo, andando ad osservare le cifre che riguardano il lavoro part time, anche lì notiamo come sembri essere una prerogativa femminile. Nel sud della Penisola, il quadro si dipinge di tinte ancora più fosche. Tutte queste cifre sono al netto del lavoro nero, nota piaga del sistema lavorativo italiano, e delineano un’evoluzione positiva rispetto ai decenni precedenti. Il panel vorrebbe esplorare le rappresentazioni artistiche (letteratura, teatro, danza, cinema, musica, arti plastiche e grafiche) che, a partire dal 1980, hanno cercato di raccontare il ruolo della donna nel mondo lavorativo italiano e quanto il lavoro influisca sulla condizione e l’identità femminili. In che cosa il precariato – “condizione storica della prestazione lavorativa delle donne” – rivela una specificità femminile? Cosa ci dicono della condizione femminile attuale i processi di “femminilizzazione del mondo del lavoro”? Inoltre, le donne non sono un gruppo omogeneo e atemporale, ma un soggetto plurimo, storicamente e socialmente contingente: le analisi potranno dunque concentrarsi sulle differenze tra le donne rivelate dall’instabilità economica e dai processi di globalizzazione.
Premier séminaire OBERT (Observatoire Européen des Récits du Travail) sur le rapport entre cinéma... more Premier séminaire OBERT (Observatoire Européen des Récits du Travail) sur le rapport entre cinéma documentaire et travail contemporain. Rencontre avec le réalisateur Jean-Robert Viallet. Entretien modéré par Thierry Roche (LESA, AMU).
Aix-Marseille Université Bâtiment T1, Salle de Colloque 1 Jeudi, 13 décembre 2018 10h-12h, Aix-en-Provence
Au cours des quarante dernières années, le travail, entendu dans son sens le plus large, a connu ... more Au cours des quarante dernières années, le travail, entendu dans son sens le plus large, a connu de profondes transformations : les changements technologiques, le passage au numérique, la forte automatisation des processus industriels et agricoles ont eu pour conséquence des taux de chômage élevés, particulièrement dans les pays du sud de l’Europe et une reconfiguration globale du rapport de l’homme au travail. Ces mutations sont aussi d’ordre anthropologique, avec des approches du travail constamment renouvelées du point de vue des acteurs. De telles évolutions sont devenues un objet d’étude en constante expansion pour les SHS, et ce, quelles que soient les disciplines.
La création d’un Observatoire Européen du Récit de Travail (OBERT), portée par le laboratoire CAER (coord. C. Baghetti, M. Cairo, A. Delage) est le fruit de la collaboration de chercheurs du CAER, du Centre Granger, du LPL, de PSYCLE et du LESA. L’OBERT vise à créer au sein de la fédération CRISIS un espace de recherche collectif, dont l’objectif principal est la construction d’une analyse pluridisciplinaire et interdisciplinaire du travail contemporain à partir d’un objet précis : le récit.
La première étape pour la mise en œuvre de l’OBERT est l’organisation d’une journée d’étude intitulée «Dire le travail contemporain : quels récits, quels usages, quelles méthodes ? », qui vise principalement à construire l’identification de nos objets d´études, ainsi que leurs conditions de partage et d’analyse. Nous organiserons les échanges autour des axes suivants :
– une mise en débat des différentes définitions, implications méthodologiques et usages du terme de « récits du travail » à partir des approches disciplinaires issues de différents champs des SHS.
Ces échanges permettront la délimitation des termes principaux de la recherche commune, afin de distinguer le terme de « récit » de ceux de « discours », « langage », ou « représentation », qui, selon les positionnements épistémologiques et les choix méthodologiques, peuvent être plus larges ou plus restrictifs que le terme « récit ».
– une réflexion sur les typologies des récits de travail (écrits, filmiques, iconiques et/ou témoignages oraux – dans leurs déclinaisons créatives, scientifiques, documentaires) et leur rapport au travail, à ses institutions ainsi qu’aux travailleurs.
Cette approche conduira à se demander si le récit rend compte du travail dans son organisation, ou plutôt de l’expérience de celles et de ceux qui travaillent, ou alors du discours (de la représentation ?) sur le travail (en général). De la sorte, la méthode d’analyse du récit et les usages de ces analyses seront aussi au centre de nos réflexions communes.
Pour toute question ou toute demande d’information complémentaire relative à cet appel à communication, veuillez vous adresser à :
Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH,... more Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH, Collège Doctoral, CAER)
Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH,... more Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH, Collège Doctoral, CAER)
Premier colloque de l'OBERT (Observatoire Européen des Récits du Travail) obert.cggg.fr Aix-Marse... more Premier colloque de l'OBERT (Observatoire Européen des Récits du Travail) obert.cggg.fr Aix-Marseille Université 28-29-30 juin 2023 Appel à communications Le travail, entendu comme l'exercice d'une activité, pas toujours rémunéré, et en tant qu'identité professionnelle, structure la vie des communautés dans la plupart des sociétés contemporaines, malgré le fait qu'il soit un moyen de moins en moins efficace de mobilité sociale ascendante (Piketty 2013). De nombreux processus historiques, tels que les dynamiques coloniales et impériales et les phénomènes migratoires, ont également été liés au travail, et des formes de résistance ou bien des révolutions ont été souvent articulées dans un contexte de travail. Les changements intervenus au cours des dernières décennies et qualifiés de « troisième » (Rifkin 2011), voire de « quatrième » révolution industrielle (Schwab 2015), avec les avancées technologiques, la mondialisation financière et les changements climatiques ont radicalement transformé le lien entre travail, domination et liberté (individuelle et collective) sans pour autant effacer la tension entre travail et liberté dans la vie des individus et des organisations (Donaggio, Rose, Cairo 2022).
Labour, broadly understood as the exercise of paid (but often underpaid or even unpaid) productiv... more Labour, broadly understood as the exercise of paid (but often underpaid or even unpaid) productive or reproductive activities or as professional identity, structures the life of communities in most contemporary societies, despite the fact that it is now a less effective means of upward social mobility for individuals than in the past (Piketty 2013). Many historical processes of global significance, such as colonial and imperial dynamics and migratory phenomena, have also had labour at their core, and resistances and revolutions have often been articulated around labour conflicts. The changes that have taken place in recent decades and have been labelled as the "third" (Rifkin 2011) or even the "fourth" industrial revolution (Schwab 2015), alongside technological advances, financial globalisation and ecological changes, have transformed the relationship between work, domination and individual and collective freedom without, however, erasing the tension between work and freedom in the lives of individuals and organisations (Donaggio, Rose, Cairo 2022).
Il lavoro, inteso come esercizio di attività produttive o riproduttive non sempre retribuite e co... more Il lavoro, inteso come esercizio di attività produttive o riproduttive non sempre retribuite e come identità professionale, struttura la vita delle comunità nella maggior parte delle società contemporanee, nonostante sia oggi un mezzo meno efficace di mobilità sociale ascendente per gli individui rispetto al passato (Piketty 2013). Molti processi storici di portata globale, come le dinamiche coloniali e imperiali e i fenomeni migratori, hanno avuto anche il lavoro al proprio centro, e sempre nell'ambito del lavoro si sono articolate resistenze e rivoluzioni. I cambiamenti che si sono verificati negli ultimi decenni e che sono stati etichettati come "terza" (Rifkin 2011) o addirittura "quarta" rivoluzione industriale (Schwab 2015), con i progressi tecnologici, la globalizzazione finanziaria e i cambiamenti ecologici hanno trasformato radicalmente il legame tra lavoro, dominio e libertà individuale e collettiva senza, tuttavia, cancellare la tensione tra lavoro e libertà nella vita degli individui e delle organizzazioni. (Donaggio, Rose, Cairo 2022).
Rennes 2, 5 mars 2020 Aix-Marseille Université, 29 mai 2020 Si, en 1949, Simone de Beauvoir consi... more Rennes 2, 5 mars 2020 Aix-Marseille Université, 29 mai 2020 Si, en 1949, Simone de Beauvoir considérait le travail comme un élément fondamental pour l'indépendance et l'autodétermination des femmes, aujourd'hui cette confiance semble s'effacer au profit de nombreux doutes. Les changements récents qui affectent le monde professionnel semblent étioler une vision du travail comme source d'émancipation et encore aujourd'hui celui professionnel est l'un des domaines où les inégalités femmes/hommes sont les plus évidentes. Le phénomène #MeToo en est une ultérieure preuve, en montrant à quel point-sous des étiquettes communes telles que précarité, globalisation-la situation des femmes et des hommes soit encore asymétrique. Des formes de « ségrégation horizontale et verticale » qui ne permettent pas aux femmes d'atteindre les mêmes résultats professionnels, sont enracinées et ne cessent de creuser le fossé entre femmes et hommes. Sur l'ensemble des pays qui font partie de l'Union Européenne les statistiques montrent une situation similaire : dans tous les pays de l'UE-28, les femmes perçoivent, en moyenne, 16,3 % de salaire en moins par rapport à celui des hommes. L'écart de rémunération entre femmes et hommes le plus faible a été constaté au Luxembourg, en Italie, en Roumanie, en Belgique, en Pologne et en Slovénie (moins de 10,0 %). L'écart de rémunération entre femmes et hommes est le plus élevé en Estonie (26,9 %), en République tchèque (22,5 %), en Allemagne (22,0 %), en Autriche (21,7 %) et au Royaume-Uni (20,8 %). Nos deux journées d'études se proposent d'explorer les représentations artistiques (littérature, théâtre, dance, cinéma, musique, arts plastiques et graphiques) qui, à partir de 1980, ont essayé de raconter le rôle de la femme au travail dans l'espace européen et combien le travail façonne la condition et l'identité des femmes. Comment les différents dispositifs esthétiques traduisent ces changements ? Comment les oeuvres littéraires, cinématographiques, théâtrales montrent ou transposent les phénomènes de la « féminisation du monde du travail » ? Comment la littérature et les arts racontent les différences (ethniques, de classe, d'orientation sexuelle) entre femmes ? Plusieurs pistes de réflexion sont possibles, parmi ceux-là :
Call for Papers
Numero monografico della Rivista «Costellazioni»
“Rappresentazioni artistiche del... more Call for Papers Numero monografico della Rivista «Costellazioni» “Rappresentazioni artistiche del lavoro in Europa, dagli anni Ottanta ad oggi” A cura di Carlo Baghetti, Claudio Milanesi, Emanuele Zinato
Si invitano i colleghi a inviare un abstract di max. 450 parole per il n° 11 della rivista «Costellazioni» (https://www.rivistacostellazioni.org/), intitolato “Rappresentazioni artistiche del lavoro in Europa, dagli anni Ottanta ad oggi”.
Il 1980 in Europa può essere considerato un “anno zero” per le sorti del lavoro. È l'anno in cui da un lato il primo governo di Margaret Thatcher introduce una serie di misure neoliberiste volte alla deregolamentazione del settore finanziario e del diritto del lavoro, e dall’altro, in Italia, con la “Marcia dei quarantamila”, i quadri Fiat chiedono la fine dello sciopero operaio, obbligando i sindacalisti a smobilitare l’occupazione e a chiudere la trattativa con la proprietà a condizioni svantaggiose. Questi due eventi-simbolo aprono una stagione in cui i rapporti tra capitale e forza lavoro sono in continua ridefinizione, un processo che, come dimostrano le recenti leggi sul lavoro in Italia (2015) e in Francia (2016), sembra lontano dall’aver concluso la propria evoluzione. Se le riforme degli ultimi trenta anni hanno contribuito a ridisegnare, sul piano sociale, il rapporto tra gli attori della società civile, queste hanno accompagnato, generato, determinato anche una serie di mutazioni culturali o addirittura antropologiche nel rapporto che l’uomo intrattiene con la sfera pratica del lavoro. E non sono mancate le rappresentazioni artistiche che, nonostante la stagione postmoderna, hanno cercato di mettere in forma (letteraria, cinematografica, teatrale, musicale, plastica) questo cambiamento, tanto in una dimensione intima, dell’individuo a contatto con il proprio mestiere, quanto in quella pubblica, delle conseguenze traumatiche del misconoscimento sociale del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Dopo una serie di studi avviati nei diversi paesi europei sulle dinamiche culturali che hanno accompagnato la trasformazione del mondo del lavoro, la rivista «Costellazioni» vorrebbe raccogliere alcuni contributi su rappresentazioni artistiche diverse provenienti da più paesi, possibilmente con un taglio comparativo, per favorire un confronto critico partendo da una necessaria prospettiva europea. I contributi attesi si potranno concentrare sui diversi temi indicati in questa call, e in particolare:
- Sul confronto tra diversi tipi di rappresentazione (letterario, cinematografico, teatrale, ecc.) del tema lavorativo - Sul confronto tra rappresentazioni provenienti da Paesi diversi - Sull’evoluzione diacronica di tale genere di rappresentazioni (il confronto transnazionale è consigliato) - Sul rapporto tra rappresentazioni artistiche e sistemi socioeconomici - Sul legame tra tema e forma espressiva scelta dall’artista - Sui contributi teorici realizzati nei diversi Paesi e sulle prospettive critiche più fertili o recenti - Sulla circolazione e ricezione di tali rappresentazioni (nei diversi Paesi europei) - Su rappresentazione artistica del lavoro e autobiografismo - Su rappresentazione artistica del lavoro e ecologia - Su rappresentazione artistica del lavoro e migrazione - Su rappresentazione artistica del lavoro e teoria femminista
Calendario delle scadenze: - 15/03/2019: scadenza per l’invio dell’abstract (450 parole max., inclusa bibliografia e breve nota biografica) - 31/03/2019: notificazione dell’accettazione o rifiuto della proposta - 30/09/2019: invio dei saggi completi secondo le norme redazionali
Tra persistenza e mutamento: lavoro e identità femminili
“È grazie al lavoro che la donna ha in ... more Tra persistenza e mutamento: lavoro e identità femminili
“È grazie al lavoro che la donna ha in gran parte superato la distanza che la separa dall’uomo; è solo il lavoro che può garantirle una libertà concreta”. Dopo settant’anni la sicurezza di Simone de Beauvoir lascia spazio a numerosi dubbi, e i cambiamenti recenti nel mondo lavorativo sembrano incrinare questa visione del lavoro come fonte di liberazione. Complesso e nettamente squilibrato sin dagli anni del secondo dopoguerra (come dimostra ad esempio Dacia Maraini nel racconto Le Mani), il rapporto uomo/donna nell’universo lavorativo, non solo italiano, è lontano dall’essere paritario. Il fenomeno largamente mediatizzato del #MeToo ne è stato l’ennesima prova, svelando quanto sotto le stesse etichette – precariato, globalizzazione - la situazione femminile e maschile sia ancora asimmetrica. Forme di “segregazione orizzontale e verticale” , che non consentono alle donne di raggiungere gli stessi risultati professionali, sono radicate e non cessano di rendere più profondo il solco tra i due sessi. A voler far parlare i numeri la situazione del lavoro femminile in Italia, come in buona parte dell’Europa del sud, è chiara: vi è ancora oggi una forte differenza, a sfavore delle donne, rispetto all’occupazione maschile. Nella nostra penisola, secondo l’ultimo rapporto Istat, il divario di occupazione si aggira intorno a venti punti percentuali. Allo stesso modo, andando ad osservare le cifre che riguardano il lavoro part time, anche lì notiamo come sembri essere una prerogativa femminile. Nel sud della Penisola, il quadro si dipinge di tinte ancora più fosche. Tutte queste cifre sono al netto del lavoro nero, nota piaga del sistema lavorativo italiano, e delineano un’evoluzione positiva rispetto ai decenni precedenti. Il panel vorrebbe esplorare le rappresentazioni artistiche (letteratura, teatro, danza, cinema, musica, arti plastiche e grafiche) che, a partire dal 1980, hanno cercato di raccontare il ruolo della donna nel mondo lavorativo italiano e quanto il lavoro influisca sulla condizione e l’identità femminili. In che cosa il precariato – “condizione storica della prestazione lavorativa delle donne” – rivela una specificità femminile? Cosa ci dicono della condizione femminile attuale i processi di “femminilizzazione del mondo del lavoro”? Inoltre, le donne non sono un gruppo omogeneo e atemporale, ma un soggetto plurimo, storicamente e socialmente contingente: le analisi potranno dunque concentrarsi sulle differenze tra le donne rivelate dall’instabilità economica e dai processi di globalizzazione. Sono benvenuti tutti i contributi che studiano il rapporto donne-lavoro all’interno delle rappresentazioni artistiche sopra citate, le forme e i temi, l’evoluzione cronologica, le chiavi di lettura trandisciplinari, le influenze transnazionali, partendo da una singola opera o da un complesso di lavori.
Le proposte dovranno essere inviate entro il 28 febbraio 2019, ai seguenti indirizzi di posta elettronica:
Il 17 e 18 settembre 2018, presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Stud... more Il 17 e 18 settembre 2018, presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi Roma Tre, si terrà una summer school rivolta a dottorandi, dottori di ricerca o assegnisti di formazione umanistica, impegnati, in Italia e all’estero, in ricerche di taglio interdisciplinare. L’iniziativa intitolata “Moti di imitazione. Le teorie della mimesi tra letteratura, filosofia e scienza” permetterà di delineare uno stato dell’arte nelle teorie della mimesi, attraverso i campi della critica (Gianluigi Simonetti, Università dell’Aquila) e della teoria letteraria (Massimo Salgaro, Università di Bergamo – Institut d’études avancées de Paris), della filosofia (Gianfranco Mormino, Università di Milano), della psicoanalisi (Felice Cimatti, Università della Calabria) e delle neuroscienze (Maria Alessandra Umiltà, Università di Parma), sia sul versante metodologico che su quello applicativo. Gli studiosi che aderiranno al progetto potranno leggere in anticipo gli abstract delle relazioni, con relativa bibliografia, e prepararsi ad una partecipazione attiva e consapevole al dibattito. La prima fase della summer school sarà dedicata all’ascolto dei relatori, mentre nella tavola rotonda conclusiva gli iscritti potranno entrare in dialogo con i relatori, anche a partire dalle proprie ricerche in corso. Il volume che Ugo Fracassa, coordinatore scientifico del progetto, curerà per la pubblicazione prevista nel 2019, raccoglierà uno o più contributi elaborati dagli iscritti stessi, previa valutazione da parte della commissione. La summer school si indirizza principalmente a ricercatori in formazione (dottorandi, dottori di ricerca e assegnisti) che abbiano in corso di svolgimento uno studio negli ambiti della critica letteraria, della teoria della letteratura e delle letterature comparate che incroci la questione dell’imitazione in prospettiva interdisciplinare. Più in generale la summer school si rivolge a quanti siano interessati ad un’esperienza di alta formazione su questioni di natura spiccatamente interdisciplinare [per una visione più ampia e dettagliata delle aree di interesse implicate nel progetto si rimanda alla “Descrizione del progetto”]. Per partecipare è necessario avanzare la propria candidatura entro il 30 giugno 2018. I candidati selezionati, fino al numero massimo di 15, riceveranno comunicazione entro il 7 luglio e verranno contestualmente invitati a versare la quota di iscrizione entro il 14 luglio. La quota di iscrizione ammonta a 70 euro: comprensiva delle spese per la cena sociale del 17 settembre, la quota non copre le spese di viaggio e pernottamento, per quest’ultimo tuttavia saranno segnalate strutture convenzionate. Per avanzare la propria candidatura è necessario inviare una e-mail all’indirizzo motidiimitazione@gmail.com, avendo cura di indicare: il proprio nome e cognome, l’università di appartenenza, l’argomento della ricerca in corso con relativa descrizione (max 3000 battute), il nome del tutor (nel caso di tesi di dottorato). Per certificare l’avvenuto pagamento della quota di iscrizione, infine, ciascun partecipante provvederà ad inviare per e-mail al medesimo indirizzo la scansione della ricevuta di pagamento, entro e non oltre il 21 luglio. In assenza di tale certificazione il candidato selezionato verrà escluso dalla summer school. Per ciascun partecipante il Dipartimento di Studi Umanistici rilascerà, ai fini curriculari, un attestato di frequenza. la quota di iscrizione va corrisposta via bonifico bancario all’Università degli Studi Roma Tre IBAN: IT85 W 05034 03207 000000300000 causale: Dipartimento di Studi Umanistici, iscrizione alla summer school “Moti di imitazione”, 17 - 18 settembre 2018 per informazioni: dott.ssa Anna Radicetta, segreteria per la ricerca, tel. +390657338604
Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento delle rappresentazioni culturali (romanzo, poes... more Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento delle rappresentazioni culturali (romanzo, poesia, cinema, documentario, teatro, ecc.) del tema del lavoro e la figura del lavoratore, molto spesso analizzato attraverso il filtro della precarietà, della flessibilità, della possibilità/minaccia del cambiamento continuo. Se tali rappresentazioni possono trovare un punto d'origine a metà dagli anni Novanta, quando in letteratura esordivano Pennacchi e Culicchia con due testi dedicati all'argomento, e il filone si stabilizzava a metà degli anni Zero con il fiorire di una produzione tanto antologica quanto romanzesca, nella sessione si prenderà in considerazione questa produzione a partire da una data simbolica, il 1980, anno in cui, con la Marcia dei Quarantamila, si assiste ad una profonda modifica delle forze sociali in gioco nella Penisola. La scelta di una data extra-letteraria come il 1980 è funzionale alla vocazione interdisciplinare della sessione. Si accoglieranno contributi incentrati su rappresentazioni culturali analizzate non solo da un punto di vista critico-letterario, ma anche da prospettive sociologiche, filosofiche, giuridiche, ecc. Saranno accettate comunicazioni sulle questioni più urgenti che tale produzione presenta, come: genere letterario di appartenenza; funzionamento del dispositivo “narrativo”; posizioni politiche espresse dagli autori; questione dell'impegno; trasposizioni cinematografiche o teatrali di testi narrativi e viceversa; trasmedialità; influenza della e sulla letteratura italiana da parte di altre letterature nazionali; punto di vista della letteratura migrante; questioni di genere; influenza della scrittura giornalistica sulla produzione letteraria e il caso di giornalisti-scrittori; il rapporto tra la letteratura e le scienze sociali; rapporto con il postmoderno e ipermoderno; ecc. Si prega di inviare proposte con un massimo di 300 parole, oltre a un breve profilo bio-bibliografico e una bibliografia di riferimento minima.
Panel proposto all'interno del convegno: “Le vie dell’italiano: mercanti, viaggiatori, migranti, ... more Panel proposto all'interno del convegno: “Le vie dell’italiano: mercanti, viaggiatori, migranti, cibernauti (e non solo). Percorsi e incroci tra letteratura, lingua, arte e civiltà”, che si terrà presso l'Università per Stranieri di Siena, 5 – 8 settembre 2018.
Presentazione del convegno: Il tema del congresso trae spunto dalla posizione e dalla storia di Siena, tappa importante della via Francigena, crocevia di scambi commerciali, finanziari e culturali eccellenti fin dall‟età medievale, meta turistica e di culto, antica sede universitaria e ancora oggi polo di relazioni accademiche internazionali in innumerevoli settori, con le sue due Università (Siena Studi e Siena Stranieri), l'Accademia Musicale Chigiana, il Conservatorio “Rinaldo Franci” e l'Accademia Nazionale del Jazz, il museo del Santa Maria della Scale e dell'Opera del Duomo, la Pinacoteca. Una città oggi lontana dai centri nevralgici del potere e dalle grandi vie di comunicazione, eppure capace da sempre di stringere fitti legami con il resto del mondo, così come lo è la lingua e la cultura italiana. Su queste dinamiche di percorsi e incroci possibili, fra letteratura, lingua, arte e civiltà, fino alle manifestazioni contemporanee dell‟accoglienza (turisti, lavoratori stranieri, richiedenti asilo), si propone di riflettere questo convegno, in cui il viaggio, la strada, il cammino (in senso fisico e metaforico) faranno da sfondo per rappresentare alcuni dei tanti aspetti che caratterizzano oggi la specificità dell'insegnamento dell‟italiano come seconda lingua in Italia e nel mondo. Gli argomenti che saranno trattati toccheranno quindi, in prospettiva sia diacronica che sincronica, le evocazioni qui suggerite in relazione alle discipline più rilevanti per i professori di italiano in Italia e nel mondo, fra cui ricordiamo la letteratura, la linguistica italiana, la sociolinguistica, la glottodidattica, la linguistica educativa, la scienza delle comunicazioni, la storia dell‟arte, l‟antropologia culturale. Il Congresso si articolerà in 13 sezioni, proposte e approvate dal Comitato direttivo dell‟AIPI e dal Comitato Scientifico-Organizzativo del congresso. I soci interessati a presentare una comunicazione per una delle sezioni dovranno inviare il titolo e il riassunto del lavoro proposto ai responsabili della sezione tematica scelta entro il 10 dicembre 2017. La selezione delle proposte si effettuerà in base alla qualità scientifica e alla pertinenza al tema indicato dalle sezioni. I relatori dovranno versare la quota sociale per due anni consecutivi (2018-2019) entro la data indicata nel bando (bonifico elettronico mediante sistema Paypal, effettuabile attraverso il sito; vedi pagina „Iscrizioni”: http://www.infoaipi.org/iscol.asp). Il congresso è aperto anche a chi non è ancora socio. In questo caso, insieme alla proposta di comunicazione bisognerà inviare anche richiesta di adesione all'AIPI. Per informazioni si prega di consultare il sito web dell‟AIPI, alla pagina „Iscrizioni” (http://www.infoaipi.org/iscriz.asp). È prevista la pubblicazione di una selezione di contributi in singoli volumi, differenziati tematicamente, e curati dai coordinatori di sezione, con la supervisione del comitato di redazione dell'AIPI nell‟ambito delle pubblicazioni del XXIII Congresso presso la casa editrice Franco Cesati (collana „Civiltà Italiana. Terza Serie”).
Cette Summer School se consacrera aux représentations du monde du travail et de la précarité dans... more Cette Summer School se consacrera aux représentations du monde du travail et de la précarité dans la culture italienne contemporaine. Le thème du travail fait de nouveau partie du discours culturel de la péninsule, avec des œuvres hétérogènes et de plus en plus nombreuses qui vont du roman, au cinéma, à la poésie, au théâtre, au documentaire. Il rejoint les débats théoriques les plus prégnants aujourd’hui en Italie, comme celui sur les nouvelles formes littéraires (la « non-fiction »), sur le retour à la réalité et sur l’hyper-réalité, sur la fin du postmoderne, etc.
This panel explores the literary phenomenon of the Young Cannibals. The purpose is to redefine th... more This panel explores the literary phenomenon of the Young Cannibals. The purpose is to redefine the role of a narrative lineage that has been stigmatized as excessive and disengaged. The panel aims to analyze the literary and extra-literary components of the Young Cannibals’ works, while proposing new critical perspectives.
Contro la finzione a cura di Carlo Baghetti e Daniele Comberiati, pubblicato dalla casa editrice ... more Contro la finzione a cura di Carlo Baghetti e Daniele Comberiati, pubblicato dalla casa editrice Ombre Corte di Verona, è un agile volume che raccoglie i saggi di Silvia Contarini, Daniel Raffini, Giovanni Capecchi, Andrea Gialloreto oltre che dei suddetti curatori. In appendice, il testo si conclude con un intervento di Angelo Ferracuti: una vera e propria dichiarazione di poetica dell'autore. Il volume si inscrive all'interno di uno dei campi d'indagine più dibattuti degli ultimi anni: lo studio della non-fiction, categoria di non facile definizione che, il più delle volte, assume più i tratti di un'etichetta editoriale (soprattutto nel mondo anglosassone) che quelli di una vera e propria categoria critica. Tuttavia, il titolo del volume è particolarmente felice e permette di andare oltre la definizione di non-fiction in quanto mera negazione della finzione. Infatti, così considerato, il termine indica opere diversissime tra di loro, che hanno in comune soltanto il fatto di non avere in sé elementi frutto dell'inventiva dell'autore. Pertanto, la non-fiction sembra richiedere il rispetto di criteri logico-matematici o di verificabilità. Saggi filosofici, testi scientifici, ricostruzioni storiche e addirittura manuali di cucina potrebbero inscriversi all'interno di questa categoria: essa, quindi, si mostra così vasta che, anziché definire un campo, ne costruisce uno troppo vasto in cui è facile perdersi. L'espressione 'contro la finzione', invece, permette di chiarire meglio quanto indagato dalla critica contemporanea: si tratta di analizzare un movimento che si origina dalla finzione per entrare, successivamente, in collisione con essa. Quel che subito balza all'occhio del lettore, dopo aver letto i vari saggi, è che tutti, seppur nei loro differenti interessi, si occupano di narrativa. Tutto ciò permette di individuare, nella prospettiva analizzata dagli autori dei saggi, il punto di contatto tra fiction e non fiction: l'uso dell'intrigo. È importante sottolineare questo elemento: infatti, tutti gli autori su cui si è posta l'attenzione sono sì scrittori di narrativa, ma di fatto possono vantare anche un'importante produzione saggistica che, apparentemente, sembrerebbe più consona come oggetto di analisi di un volume sulla non-fiction. Contarini sceglie di analizzare Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese, anziché le sue raccolte di saggi, i suoi racconti di viaggio o i suoi epistolari. Baghetti parla di Ermanno Rea, ma non lo fa attraverso il suo saggio La fabbrica dell'obbedienza o le sue foto di 1960. Io reporter. Lo stesso vale per Raffini, che con Vincenzo Consolo avrebbe avuto molto materiale saggistico da analizzare o per Capecchi con Alessandro Manzoni. Dalla struttura narrativa si distacca, però, il Guido Ceronetti di Gialloreto che «all'evenemenziale […] preferisce l'Allegoria» (p. 100): tuttavia, questo conferma che l'interesse per la non-fiction è tutto letterario e che non ha niente a che vedere col tentativo di esplorare le capacità saggistiche e filosofiche, se non proprio scientifiche, degli scrittori. La sfida che impegna tutti questi critici è quella di mostrare come esista un'intelligenza narrativa che non è nient'affatto prerogativa del «docile intrattenimento» (p. 27), ma che è, anzi, uno strumento utile per ripristinare «un'attenzione al referente» contro «la proverbiale autoreferenzialità postmoderna» (p. 49). In tal senso, essere contro la finzione significa essere contro un uso ludico e spettacolare della narrativa, al fine di difendere il suo valore di verità (e, come ci tiene a sottolineare Contarini, tale termine va considerato nella sua accezione plurale) (p. 17). Inoltre, tale interesse per il referente o le verità non è fine a se stesso, ma scaturisce «dall'orrore per una situazione» (p. 75) e, più in generale, dal tentativo di fronteggiare il «complesso di inferiorità» (p. 23) che oggi vive la letteratura. Pertanto, la narrativa cerca di affermarsi come
Transcurridos diez años desde de las movilizaciones ciudadanas que tuvieron lugar en España, It... more Transcurridos diez años desde de las movilizaciones ciudadanas que tuvieron lugar en España, Italia y Francia en 2011, resulta necesario proponer una visión de conjunto, actualizada y teóricamente estructurada, de lo que aquellos acontecimientos supusieron. El proyecto LITYAC adoptará una perspectiva interdisciplinar con un equipo de investigadores procedentes de distintos horizontes científicos y geográficos para reflexionar sobre este objeto y construir un conocimiento plural sobre la Europa mediterránea. Concretamente, este proyecto pretende estudiar el proceso de (re)politización que se dio en el campo literario y cultural en España, Italia y Francia al calor de estos movimientos. En España, el movimiento indignado o 15M (15 de mayo de 2011), así como movilizaciones que lo siguieron –Rodea el Congreso (25 de septiembre de 2012), Marchas por la Dignidad (22 de marzo de 2015) o la manifestación feminista del 8 de marzo de 2018–, abrieron un proceso de crítica y ampliación de la democracia. En Italia, también en 2011, el panorama político y social se transformó con el fin del berlusconismo, los movimientos por los beni comuni y la ocupación de distintos lugares de cultura, como el Teatro Valle de Roma, el 14 de junio de 2011, que se inspiró en las luchas que, algunos años atrás, emprendieron los artistas en Francia para obtener el estatuto de intermittents du spéctable1. En Francia, la indignación se canalizó a través Nuit debout (31 de marzo de 2016) y los Gilets Jaunes (17 de noviembre de 2018), movimientos que se desencadenaron tras la protesta contra la llamada loi travail y el impuesto sobre el carbono, respectivamente. LITYAC propone analizar los citados movimientos destituyentes2 a partir de la noción de événement [acontecimiento], elaborada por el filósofo francés Alain Badiou3. Según Badiou, el acontecimiento tiene la capacidad de cambiar los nombres, perforar los saberes establecidos y transformar los códigos de comunicación. El acontecimiento desestabiliza el régimen de verdad en la medida en que aquello que se suponía obvio aparece ahora como inestable y, en consecuencia, surge la necesidad de explorar y construir otros discursos capaces de nombrar la nueva situación. Si antes del acontecimiento la literatura hegemónica tendía a desplazar los contradicciones políticas y sociales para poner en su lugar conflictos de corte íntimo o individual4 y promovía una cultura consensual5, el retorno de lo político –la expresión pertenece a Mouffe6– tras el acontecimiento genera unas narrativas que dan visibilidad a aquello antes desplazado: la precariedad, el trabajo, la desigualdad o el feminismo. Se puede decir, en palabras de Rancière, que lo que antes era percibido como ruido ahora se escucha como voz, produciéndose un nuevo reparto de lo sensible7. Rastrear, interpretar y entender esas nuevas voces que emergen en el campo cultural, confrontarlas con otros casos mediterráneos, observar sus puntos en común, sus logros alcanzados, su potencialidad, pero también sus límites, son el objetivo primordial del presente proyecto de investigación.
Il Projet OBERT - Observatoire Européen des Récits du Travail vi invita
a partecipare a "Ecologia... more Il Projet OBERT - Observatoire Européen des Récits du Travail vi invita a partecipare a "Ecologia e lavoro: dialoghi interdisciplinari", una serie di quattro incontri online (https://meet.jit.si/OBERTecologia) che si propongono di riflettere sul rapporto tra ecologia e lavoro nelle sue diverse declinazioni (teoriche, narrative, poetiche, cinematografiche). Il primo incontro, che metterà al centro del dialogo aspetti prevalentemente teorici, avrà luogo il 25 gennaio alle 18:30 (ora italiana), e ospiterà gli interventi di Serenella Iovino (University of North Carolina at Chapel Hill) e Stefania Barca (Universidade de Coimbra). Gli incontri si svolgeranno in italiano e sono aperti a tutt*. Non è necessaria alcuna iscrizione: basta collegarsi al link e seguire dal vivo la conversazione. Per qualsiasi informazione si prega di rivolgersi a uno dei membri del Direttivo:
Le Projet Obert – Observatoire Européen des Récits du Travail vous invite à participer à “Ecologia e lavoro : dialoghi interdisciplinari”, une série de quatre rencontres en ligne (https://meet.jit.si/OBERTecologia) qui se proposent de réfléchir sur le rapport entre écologie et travail dans ses différentes déclinaisons (théoriques, narratives, poétiques et cinématographiques). La première rencontre, axée principalement sur les aspects théoriques, aura lieu le 25 janvier à 18h30 (heure italienne), et sera consacrée aux interventions de Serenella Iovino (University of North Carolina at Chapel Hill) et Stefania Barca (Universidade de Coimbra). Les rencontres, se déroulant en langue italienne, sont ouvertes à tout public. Aucune inscription n’est requise : il suffira de se connecter à travers le lien indiqué. Pour toute information, n’hésitez pas à contacter l’un des membres du Comité d’Organisation :
Please join us for "Ecologia e lavoro: dialoghi interdisciplinari", a series of four online dialogues organized by the Projet OBERT – Observatoire Européen des Récits du Travail, which aims to reflect on the relationship between ecology and labor in its various (theoretical, narrative, poetic and cinematographic) forms. The first dialogue, which will center on theoretical questions of ecology and labor, will take place on January 25 at 12:30PM EST and will feature Serenella Iovino (University of North Carolina at Chapel Hill) and Stefania Barca (Universidade de Coimbra). All dialogues will be held in Italian at https://meet.jit.si/OBERTecologia. Everyone is welcome; no registration necessary—simply click the link and join the conversation live. For more information, please contact a member of the Organizing Committee:
El proyecto OBERT - Observatoire Européen des Récits du Travail le invita a asistir a “Ecologia e lavoro: dialoghi interdisciplinari”, cuatro encuentros online (https://meet.jit.si/OBERTecologia) que tienen como objetivo reflexionar sobre la relación entre la ecología y el trabajo en sus diversas formas (teóricas, narrativas, poéticas, cinematográficas). La primera reunión, que se centrará en aspectos principalmente teóricos, tendrá lugar el 25 de enero a las 18:30 horas (hora de Madrid), y contará con las intervenciones de Serenella Iovino (University of North Carolina at Chapel Hill) y Stefania Barca (Universidade de Coimbra). Las reuniones se realizarán en italiano y están abiertas a tod@s. No es necesario registrarse, basta con conectarse al enlace y seguir la conversación en directo. Para cualquier información, póngase en contacto con cualquiera de los miembros del proyecto:
Ciclo di conferenze internazionali online dedicate alla tematica del lavoro in(visibile) e alla s... more Ciclo di conferenze internazionali online dedicate alla tematica del lavoro in(visibile) e alla sua rappresentazione letteraria. Ottobre: Italia Novembre: Spagna Dicembre: Francia
Cycle de conférences internationales en ligne dédiées à la thématique du travail (in)visible et ses représentations littéraires. Octobre : Italie Novembre : Espagne Décembre : France
Intervista collettiva, a cura di Claudia Boscolo, al Gruppo Ecologia e Lavoro (Carlo Baghetti, Mo... more Intervista collettiva, a cura di Claudia Boscolo, al Gruppo Ecologia e Lavoro (Carlo Baghetti, Monica Battisti, Mauro Candiloro, Jim Carter, Paolo Chirumbolo e Maria Luisa Mura) del Projet OBERT che ha ideato e realizzato il ciclo di seminari Projet OBERT-Ecologia e lavoro, dialoghi interdisciplinari.
L’édition 2022 du Festival Univerciné italien de Nantes (22-27 févier 2022) accueillera, du 24 au... more L’édition 2022 du Festival Univerciné italien de Nantes (22-27 févier 2022) accueillera, du 24 au 26 février, le Colloque international : La «deuxième génération» italienne du nouveau millénaire: images, écritures et scénarios. Organisé parle CRINI –Centre de recherche sur les Identités, les Nations et l’Interculturalité (Nantes Université), en collaboration avec le Centro Studi MEDÌ – Centre d’étude des migrations en Méditerranée, de Gênes, le CRIX – Centre de recherches italiennes (Université Paris Nanterre) et L’AMO – L’Antique et le Moderne (Nantes Université), le colloque se propose d’explorer la problématique de la «deuxième génération» à travers les différentes formes de représentation et de production culturelles (cinématographique, artistique, littéraire, musicale) sur lesquelles les Nouveaux Italiens impriment, depuis deux décennies, leur marque créative spécifique.
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Books by Carlo Baghetti
A partire da nozioni teoriche fondamentali, il libro propone una panoramica critica aggiornata su alcuni degli autori più noti, cercando al tempo stesso di individuare il “genere”, o la “modalità”, non-fiction all’interno della storia letteraria italiana.
Il contributo inedito finale di Angelo Ferracuti, uno degli scrittori più attivi sul fronte non-fiction, ha il merito di far riflettere sulle tecniche di scrittura specifiche, per alcuni aspetti diverse da quelle che si trovano nella letteratura comunemente definita di “finzione”.
Papers by Carlo Baghetti
A partire da nozioni teoriche fondamentali, il libro propone una panoramica critica aggiornata su alcuni degli autori più noti, cercando al tempo stesso di individuare il “genere”, o la “modalità”, non-fiction all’interno della storia letteraria italiana.
Il contributo inedito finale di Angelo Ferracuti, uno degli scrittori più attivi sul fronte non-fiction, ha il merito di far riflettere sulle tecniche di scrittura specifiche, per alcuni aspetti diverse da quelle che si trovano nella letteratura comunemente definita di “finzione”.
Il caso italiano è a tale proposito indicativo. Oggi sono ormai numerosi gli scrittori plurilingue che utilizzano, fra le altre lingue, anche l’italiano. Attraverso la ricostruzione dei loro percorsi, il volume riflette sulla nozione di « letteratura italiana contemporanea », che si presenta come un insieme diversificato per lingua, poetica e scelte estetiche.
Lunes 16 de noviembre de 2020 11h30-13h30
Conferencia online
Construcciones y narrativas de la subalternidad: miradas comparativas y transnacionales
Carlo BAGHETTI (EHEHI - Casa de Velázquez)
Breno BRINGEL (Rio de Janeiro State University / MIAS)
https://seminaire.casadevelazquez.org/b/dam-l3r-q5u-vni
Información: contact@madrid-ias.eu
14-03-2019, SciencesPo Aix, 14h-16h, salle SAP03
Dans le cadre du projet de l’Observatoire Européen des Récits du Travail (OBERT), nous poursuivons notre cycle de séminaires et nous avons le plaisir d’accueillir Alberto Prunetti pour une séance autour de « Représentations littéraires et travail contemporain » le prochain 14 Mars de 14h à 16h à l’Institut d’Études Politiques d’Aix-en-Provence 25, rue Gaston de Saporta, Aix-en-Provence, salle SAP 203.
Pour rappel, il s’agit du deuxième séminaire de l’année ; le premier s’est déroulé en décembre dernier avec la participation du réalisateur Jean-Robert Viallet. D’autres séminaires sont prévus, ils seront également structurés autour d’une rencontre avec un artiste (réalisateur, écrivain, cinéaste, etc.) afin de débattre autour des manières de dire le travail contemporain par des formes diverses de récits, à partir de points de vue disciplinaires et démarches de travail différents.
Alberto Prunetti est un écrivain, traducteur, photographe et enseignant d’italien langue étrangère. Il a publié notamment les romans Potassa (2004), Il fioraio di Perón (2009), Amianto. Una storia operaia (Alegre, 2014), traduit en français Amianto. Une histoire ouvrière, Agone, 2019. Son dernier roman est 108 metri. The new working class hero (2018).
Il a collaboré avec plusieurs journaux, parmi lesquels « il manifesto ». Il est rédacteur de la revue online Carmilla.
L’« Observatoire Européen des Récits du Travail » (OBERT) cible la diversité des formes de représentations, écrites, filmiques, plastiques, autour du travail. L’OBERT est un espace de recherche collectif pour analyser le travail contemporain, ses processus et phénomènes à l’œuvre à partir des années 1980 du XXe siècle, dans une perspective comparative au regard des disciplines des sciences humaines et sociales et des différentes régions de l’Europe.
Ce projet a reçu le label « Initiatives » de la Fédération CRISIS et il federe plusieurs chercheurs de différents laboratoires de la Maison de la Recherche.
Comité de pilotage :
Carmela Lettieri et Carlo Baghetti (CAER)
Mariagrazia Cairo Crocco (Centre Granger).
Plus d’informations :
carmela.lettieri@univ-amu.fr; carlo.baghetti@univ-amu.fr; mariagrazia.cairo-crocco@univ-amu.fr
Au cours de mon intervention, je voudrais me concentrer sur trois points: a) illustration des directives théoriques (formelles, thématiques) pour faire face à l'étude de cette littérature ; b) présenter brièvement la littérature italienne qui a tenté de donner une forme narrative au travail néo-libéral ; c) mettre en évidence, dans l’étude d’un cas isolé (V. Trevisan, Works, Einaudi, Turin, 2016), comment la fragmentation de l'identité et la précarité du travail contemporain peuvent être transformées en technique narrative. L’importance de ce roman à l’intérieur du panorama littéraire qui s'intéresse au travail, nous permet de mettre en évidence : les choix thématiques les plus récurrents, mais aussi les stratégies formelles les plus innovantes (utilisation des notes en bas de page ; système des chapitres ; utilisation de caractères minuscules à l’intérieur du roman ; l'utilisation d'une structuration syntaxique singulière ; etc.).
Ayant à disposition seulement un quart d’heure, je me concentrerai sur les questions critiques et théoriques les plus importantes, tout en laissant un espace suffisant pour développer le troisième point (en italien, mais je metterai en évidence les aspects formels compréhensibles à tout public), pour avoir une vérification immédiate des théories présentées.
Ciclo di seminari OBERT:
08/10/2020, 17h - Laura Mancini dialoga con Ugo Fracassa
15/10/2020, 17h - Beatrice Mazzi (Columbia University), «Voci invisibili. Letteratura, testimonianza e lavoro di cura»
21/10/2020, 17h : Giulia Fazzi e Stefano Valenti dialogano con Carlo Baghetti e Manuela Spinelli
A voler far parlare i numeri la situazione del lavoro femminile in Italia, come in buona parte dell’Europa del sud, è chiara: vi è ancora oggi una forte differenza, a sfavore delle donne, rispetto all’occupazione maschile. Nella nostra penisola, secondo l’ultimo rapporto Istat, il divario di occupazione si aggira intorno a venti punti percentuali. Allo stesso modo, andando ad osservare le cifre che riguardano il lavoro part time, anche lì notiamo come sembri essere una prerogativa femminile. Nel sud della Penisola, il quadro si dipinge di tinte ancora più fosche. Tutte queste cifre sono al netto del lavoro nero, nota piaga del sistema lavorativo italiano, e delineano un’evoluzione positiva rispetto ai decenni precedenti.
Il panel vorrebbe esplorare le rappresentazioni artistiche (letteratura, teatro, danza, cinema, musica, arti plastiche e grafiche) che, a partire dal 1980, hanno cercato di raccontare il ruolo della donna nel mondo lavorativo italiano e quanto il lavoro influisca sulla condizione e l’identità femminili. In che cosa il precariato – “condizione storica della prestazione lavorativa delle donne” – rivela una specificità femminile? Cosa ci dicono della condizione femminile attuale i processi di “femminilizzazione del mondo del lavoro”? Inoltre, le donne non sono un gruppo omogeneo e atemporale, ma un soggetto plurimo, storicamente e socialmente contingente: le analisi potranno dunque concentrarsi sulle differenze tra le donne rivelate dall’instabilità economica e dai processi di globalizzazione.
Per il programma completo: https://canadianassociationforitalianstudies.org/Programme2019
Aix-Marseille Université
Bâtiment T1, Salle de Colloque 1
Jeudi, 13 décembre 2018
10h-12h, Aix-en-Provence
La création d’un Observatoire Européen du Récit de Travail (OBERT), portée par le laboratoire CAER (coord. C. Baghetti, M. Cairo, A. Delage) est le fruit de la collaboration de chercheurs du CAER, du Centre Granger, du LPL, de PSYCLE et du LESA. L’OBERT vise à créer au sein de la fédération CRISIS un espace de recherche collectif, dont l’objectif principal est la construction d’une analyse pluridisciplinaire et interdisciplinaire du travail contemporain à partir d’un objet précis : le récit.
La première étape pour la mise en œuvre de l’OBERT est l’organisation d’une journée d’étude intitulée «Dire le travail contemporain : quels récits, quels usages, quelles méthodes ? », qui vise principalement à construire l’identification de nos objets d´études, ainsi que leurs conditions de partage et d’analyse. Nous organiserons les échanges autour des axes suivants :
– une mise en débat des différentes définitions, implications méthodologiques et usages du terme de « récits du travail » à partir des approches disciplinaires issues de différents champs des SHS.
Ces échanges permettront la délimitation des termes principaux de la recherche commune, afin de distinguer le terme de « récit » de ceux de « discours », « langage », ou « représentation », qui, selon les positionnements épistémologiques et les choix méthodologiques, peuvent être plus larges ou plus restrictifs que le terme « récit ».
– une réflexion sur les typologies des récits de travail (écrits, filmiques, iconiques et/ou témoignages oraux – dans leurs déclinaisons créatives, scientifiques, documentaires) et leur rapport au travail, à ses institutions ainsi qu’aux travailleurs.
Cette approche conduira à se demander si le récit rend compte du travail dans son organisation, ou plutôt de l’expérience de celles et de ceux qui travaillent, ou alors du discours (de la représentation ?) sur le travail (en général). De la sorte, la méthode d’analyse du récit et les usages de ces analyses seront aussi au centre de nos réflexions communes.
Pour toute question ou toute demande d’information complémentaire relative à cet appel à communication, veuillez vous adresser à :
carlo.baghetti@univ-amu.fr
mariagrazia.cairo-crocco@univ-amu.fr
agnes.delage@univ-amu.fr
Numero monografico della Rivista «Costellazioni»
“Rappresentazioni artistiche del lavoro in Europa, dagli anni Ottanta ad oggi”
A cura di Carlo Baghetti, Claudio Milanesi, Emanuele Zinato
Si invitano i colleghi a inviare un abstract di max. 450 parole per il n° 11 della rivista «Costellazioni» (https://www.rivistacostellazioni.org/), intitolato “Rappresentazioni artistiche del lavoro in Europa, dagli anni Ottanta ad oggi”.
Il 1980 in Europa può essere considerato un “anno zero” per le sorti del lavoro. È l'anno in cui da un lato il primo governo di Margaret Thatcher introduce una serie di misure neoliberiste volte alla deregolamentazione del settore finanziario e del diritto del lavoro, e dall’altro, in Italia, con la “Marcia dei quarantamila”, i quadri Fiat chiedono la fine dello sciopero operaio, obbligando i sindacalisti a smobilitare l’occupazione e a chiudere la trattativa con la proprietà a condizioni svantaggiose. Questi due eventi-simbolo aprono una stagione in cui i rapporti tra capitale e forza lavoro sono in continua ridefinizione, un processo che, come dimostrano le recenti leggi sul lavoro in Italia (2015) e in Francia (2016), sembra lontano dall’aver concluso la propria evoluzione.
Se le riforme degli ultimi trenta anni hanno contribuito a ridisegnare, sul piano sociale, il rapporto tra gli attori della società civile, queste hanno accompagnato, generato, determinato anche una serie di mutazioni culturali o addirittura antropologiche nel rapporto che l’uomo intrattiene con la sfera pratica del lavoro. E non sono mancate le rappresentazioni artistiche che, nonostante la stagione postmoderna, hanno cercato di mettere in forma (letteraria, cinematografica, teatrale, musicale, plastica) questo cambiamento, tanto in una dimensione intima, dell’individuo a contatto con il proprio mestiere, quanto in quella pubblica, delle conseguenze traumatiche del misconoscimento sociale del lavoro e dei diritti dei lavoratori.
Dopo una serie di studi avviati nei diversi paesi europei sulle dinamiche culturali che hanno accompagnato la trasformazione del mondo del lavoro, la rivista «Costellazioni» vorrebbe raccogliere alcuni contributi su rappresentazioni artistiche diverse provenienti da più paesi, possibilmente con un taglio comparativo, per favorire un confronto critico partendo da una necessaria prospettiva europea.
I contributi attesi si potranno concentrare sui diversi temi indicati in questa call, e in particolare:
- Sul confronto tra diversi tipi di rappresentazione (letterario, cinematografico, teatrale, ecc.) del tema lavorativo
- Sul confronto tra rappresentazioni provenienti da Paesi diversi
- Sull’evoluzione diacronica di tale genere di rappresentazioni (il confronto transnazionale è consigliato)
- Sul rapporto tra rappresentazioni artistiche e sistemi socioeconomici
- Sul legame tra tema e forma espressiva scelta dall’artista
- Sui contributi teorici realizzati nei diversi Paesi e sulle prospettive critiche più fertili o recenti
- Sulla circolazione e ricezione di tali rappresentazioni (nei diversi Paesi europei)
- Su rappresentazione artistica del lavoro e autobiografismo
- Su rappresentazione artistica del lavoro e ecologia
- Su rappresentazione artistica del lavoro e migrazione
- Su rappresentazione artistica del lavoro e teoria femminista
Calendario delle scadenze:
- 15/03/2019: scadenza per l’invio dell’abstract (450 parole max., inclusa bibliografia e breve nota biografica)
- 31/03/2019: notificazione dell’accettazione o rifiuto della proposta
- 30/09/2019: invio dei saggi completi secondo le norme redazionali
Gli abstract saranno selezionati dai curatori del volume. Gli articoli saranno sottoposti a doppia revisione cieca.
Le proposta vanno inviate, entro la data indicata, ai seguenti indirizzi mail: carlo.baghetti@univ-amu.fr, claudio.milanesi@univ-amu.fr e emanuele.zinato@unipd.it.
Le lingue accettate per il contributo sono l’italiano, l’inglese e il francese.
Le norme redazioni sono consultabili a questo indirizzo: https://www.rivistacostellazioni.org/norme-redazionali
Carlo Baghetti
Claudio Milanesi
Emanuele Zinato
“È grazie al lavoro che la donna ha in gran parte superato la distanza che la separa dall’uomo; è solo il lavoro che può garantirle una libertà concreta”. Dopo settant’anni la sicurezza di Simone de Beauvoir lascia spazio a numerosi dubbi, e i cambiamenti recenti nel mondo lavorativo sembrano incrinare questa visione del lavoro come fonte di liberazione. Complesso e nettamente squilibrato sin dagli anni del secondo dopoguerra (come dimostra ad esempio Dacia Maraini nel racconto Le Mani), il rapporto uomo/donna nell’universo lavorativo, non solo italiano, è lontano dall’essere paritario. Il fenomeno largamente mediatizzato del #MeToo ne è stato l’ennesima prova, svelando quanto sotto le stesse etichette – precariato, globalizzazione - la situazione femminile e maschile sia ancora asimmetrica. Forme di “segregazione orizzontale e verticale” , che non consentono alle donne di raggiungere gli stessi risultati professionali, sono radicate e non cessano di rendere più profondo il solco tra i due sessi.
A voler far parlare i numeri la situazione del lavoro femminile in Italia, come in buona parte dell’Europa del sud, è chiara: vi è ancora oggi una forte differenza, a sfavore delle donne, rispetto all’occupazione maschile. Nella nostra penisola, secondo l’ultimo rapporto Istat, il divario di occupazione si aggira intorno a venti punti percentuali. Allo stesso modo, andando ad osservare le cifre che riguardano il lavoro part time, anche lì notiamo come sembri essere una prerogativa femminile. Nel sud della Penisola, il quadro si dipinge di tinte ancora più fosche. Tutte queste cifre sono al netto del lavoro nero, nota piaga del sistema lavorativo italiano, e delineano un’evoluzione positiva rispetto ai decenni precedenti.
Il panel vorrebbe esplorare le rappresentazioni artistiche (letteratura, teatro, danza, cinema, musica, arti plastiche e grafiche) che, a partire dal 1980, hanno cercato di raccontare il ruolo della donna nel mondo lavorativo italiano e quanto il lavoro influisca sulla condizione e l’identità femminili. In che cosa il precariato – “condizione storica della prestazione lavorativa delle donne” – rivela una specificità femminile? Cosa ci dicono della condizione femminile attuale i processi di “femminilizzazione del mondo del lavoro”? Inoltre, le donne non sono un gruppo omogeneo e atemporale, ma un soggetto plurimo, storicamente e socialmente contingente: le analisi potranno dunque concentrarsi sulle differenze tra le donne rivelate dall’instabilità economica e dai processi di globalizzazione.
Sono benvenuti tutti i contributi che studiano il rapporto donne-lavoro all’interno delle rappresentazioni artistiche sopra citate, le forme e i temi, l’evoluzione cronologica, le chiavi di lettura trandisciplinari, le influenze transnazionali, partendo da una singola opera o da un complesso di lavori.
Le proposte dovranno essere inviate entro il 28 febbraio 2019, ai seguenti indirizzi di posta elettronica:
carlo.baghetti@univ-amu.fr
manuela.spinelli@univ-rennes2.fr
La summer school si indirizza principalmente a ricercatori in formazione (dottorandi, dottori di ricerca e assegnisti) che abbiano in corso di svolgimento uno studio negli ambiti della critica letteraria, della teoria della letteratura e delle letterature comparate che incroci la questione dell’imitazione in prospettiva interdisciplinare. Più in generale la summer school si rivolge a quanti siano interessati ad un’esperienza di alta formazione su questioni di natura spiccatamente interdisciplinare [per una visione più ampia e dettagliata delle aree di interesse implicate nel progetto si rimanda alla “Descrizione del progetto”].
Per partecipare è necessario avanzare la propria candidatura entro il 30 giugno 2018. I candidati selezionati, fino al numero massimo di 15, riceveranno comunicazione entro il 7 luglio e verranno contestualmente invitati a versare la quota di iscrizione entro il 14 luglio. La quota di iscrizione ammonta a 70 euro: comprensiva delle spese per la cena sociale del 17 settembre, la quota non copre le spese di viaggio e pernottamento, per quest’ultimo tuttavia saranno segnalate strutture convenzionate.
Per avanzare la propria candidatura è necessario inviare una e-mail all’indirizzo motidiimitazione@gmail.com, avendo cura di indicare: il proprio nome e cognome, l’università di appartenenza, l’argomento della ricerca in corso con relativa descrizione (max 3000 battute), il nome del tutor (nel caso di tesi di dottorato). Per certificare l’avvenuto pagamento della quota di iscrizione, infine, ciascun partecipante provvederà ad inviare per e-mail al medesimo indirizzo la scansione della ricevuta di pagamento, entro e non oltre il 21 luglio. In assenza di tale certificazione il candidato selezionato verrà escluso dalla summer school. Per ciascun partecipante il Dipartimento di Studi Umanistici rilascerà, ai fini curriculari, un attestato di frequenza.
la quota di iscrizione va corrisposta via bonifico bancario all’Università degli Studi Roma Tre IBAN: IT85 W 05034 03207 000000300000
causale: Dipartimento di Studi Umanistici, iscrizione alla summer school “Moti di imitazione”, 17 - 18 settembre 2018
per informazioni: dott.ssa Anna Radicetta, segreteria per la ricerca, tel. +390657338604
Presentazione del convegno:
Il tema del congresso trae spunto dalla posizione e dalla storia di Siena, tappa importante della via Francigena, crocevia di scambi commerciali, finanziari e culturali eccellenti fin dall‟età medievale, meta turistica e di culto, antica sede universitaria e ancora oggi polo di relazioni accademiche internazionali in innumerevoli settori, con le sue due Università (Siena Studi e Siena Stranieri), l'Accademia Musicale Chigiana, il Conservatorio “Rinaldo Franci” e l'Accademia Nazionale del Jazz, il museo del Santa Maria della Scale e dell'Opera del Duomo, la Pinacoteca. Una città oggi lontana dai centri nevralgici del potere e dalle grandi vie di comunicazione, eppure capace da sempre di stringere fitti legami con il resto del mondo, così come lo è la lingua e la cultura italiana. Su queste dinamiche di percorsi e incroci possibili, fra letteratura, lingua, arte e civiltà, fino alle manifestazioni contemporanee dell‟accoglienza (turisti, lavoratori stranieri, richiedenti asilo), si propone di riflettere questo convegno, in cui il viaggio, la strada, il cammino (in senso fisico e metaforico) faranno da sfondo per rappresentare alcuni dei tanti aspetti che caratterizzano oggi la specificità dell'insegnamento dell‟italiano come seconda lingua in Italia e nel mondo. Gli argomenti che saranno trattati toccheranno quindi, in prospettiva sia diacronica che sincronica, le evocazioni qui suggerite in relazione alle discipline più rilevanti per i professori di italiano in Italia e nel mondo, fra cui ricordiamo la letteratura, la linguistica italiana, la sociolinguistica, la glottodidattica, la linguistica educativa, la scienza delle comunicazioni, la storia dell‟arte, l‟antropologia culturale.
Il Congresso si articolerà in 13 sezioni, proposte e approvate dal Comitato direttivo dell‟AIPI e dal Comitato Scientifico-Organizzativo del congresso.
I soci interessati a presentare una comunicazione per una delle sezioni dovranno inviare il titolo e il riassunto del lavoro proposto ai responsabili della sezione tematica scelta entro il 10 dicembre 2017. La selezione delle proposte si effettuerà in base alla qualità scientifica e alla pertinenza al tema indicato dalle sezioni.
I relatori dovranno versare la quota sociale per due anni consecutivi (2018-2019) entro la data indicata nel bando (bonifico elettronico mediante sistema Paypal, effettuabile attraverso il sito; vedi pagina „Iscrizioni”: http://www.infoaipi.org/iscol.asp).
Il congresso è aperto anche a chi non è ancora socio. In questo caso, insieme alla proposta di comunicazione bisognerà inviare anche richiesta di adesione all'AIPI. Per informazioni si prega di consultare il sito web dell‟AIPI, alla pagina „Iscrizioni” (http://www.infoaipi.org/iscriz.asp).
È prevista la pubblicazione di una selezione di contributi in singoli volumi, differenziati tematicamente, e curati dai coordinatori di sezione, con la supervisione del comitato di redazione dell'AIPI nell‟ambito delle pubblicazioni del XXIII Congresso presso la casa editrice Franco Cesati (collana „Civiltà Italiana. Terza Serie”).
En España, el movimiento indignado o 15M (15 de mayo de 2011), así como movilizaciones que lo siguieron –Rodea el Congreso (25 de septiembre de 2012), Marchas por la Dignidad (22 de marzo de 2015) o la manifestación feminista del 8 de marzo de 2018–, abrieron un proceso de crítica y ampliación de la democracia. En Italia, también en 2011, el panorama político y social se transformó con el fin del berlusconismo, los movimientos por los beni comuni y la ocupación de distintos lugares de cultura, como el Teatro Valle de Roma, el 14 de junio de 2011, que se inspiró en las luchas que, algunos años atrás, emprendieron los artistas en Francia para obtener el estatuto de intermittents du spéctable1. En Francia, la indignación se canalizó a través Nuit debout (31 de marzo de 2016) y los Gilets Jaunes (17 de noviembre de 2018), movimientos que se desencadenaron tras la protesta contra la llamada loi travail y el impuesto sobre el carbono, respectivamente.
LITYAC propone analizar los citados movimientos destituyentes2 a partir de la noción de événement [acontecimiento], elaborada por el filósofo francés Alain Badiou3. Según Badiou, el acontecimiento tiene la capacidad de cambiar los nombres, perforar los saberes establecidos y transformar los códigos de comunicación. El acontecimiento desestabiliza el régimen de verdad en la medida en que aquello que se suponía obvio aparece ahora como inestable y, en consecuencia, surge la necesidad de explorar y construir otros discursos capaces de nombrar la nueva situación.
Si antes del acontecimiento la literatura hegemónica tendía a desplazar los contradicciones políticas y sociales para poner en su lugar conflictos de corte íntimo o individual4 y promovía una cultura consensual5, el retorno de lo político –la expresión pertenece a Mouffe6– tras el acontecimiento genera unas narrativas que dan visibilidad a aquello antes desplazado: la precariedad, el trabajo, la desigualdad o el feminismo. Se puede decir, en palabras de Rancière, que lo que antes era percibido como ruido ahora se escucha como voz, produciéndose un nuevo reparto de lo sensible7. Rastrear, interpretar y entender esas nuevas voces que emergen en el campo cultural, confrontarlas con otros casos mediterráneos, observar sus puntos en común, sus logros alcanzados, su potencialidad, pero también sus límites, son el objetivo primordial del presente proyecto de investigación.
a partecipare a "Ecologia e lavoro: dialoghi interdisciplinari", una
serie di quattro incontri online (https://meet.jit.si/OBERTecologia) che
si propongono di riflettere sul rapporto tra ecologia e lavoro nelle sue
diverse declinazioni (teoriche, narrative, poetiche, cinematografiche).
Il primo incontro, che metterà al centro del dialogo aspetti
prevalentemente teorici, avrà luogo il 25 gennaio alle 18:30 (ora
italiana), e ospiterà gli interventi di Serenella Iovino (University of
North Carolina at Chapel Hill) e Stefania Barca (Universidade de
Coimbra). Gli incontri si svolgeranno in italiano e sono aperti a tutt*.
Non è necessaria alcuna iscrizione: basta collegarsi al link e seguire
dal vivo la conversazione.
Per qualsiasi informazione si prega di rivolgersi a uno dei membri del
Direttivo:
Carlo Baghetti (carlobaghetti@gmail.com)
Mauro Candiloro (mauro.candiloro@gmail.com)
Jim Carter (jimrc@umich.edu)
Paolo Chirumbolo (chirumbo@lsu.edu)
Maria Luisa Mura (maria.luisa.mura94@gmail.com)
***
Le Projet Obert – Observatoire Européen des Récits du Travail vous
invite à participer à “Ecologia e lavoro : dialoghi interdisciplinari”,
une série de quatre rencontres en ligne
(https://meet.jit.si/OBERTecologia) qui se proposent de réfléchir sur le
rapport entre écologie et travail dans ses différentes déclinaisons
(théoriques, narratives, poétiques et cinématographiques). La première
rencontre, axée principalement sur les aspects théoriques, aura lieu le
25 janvier à 18h30 (heure italienne), et sera consacrée aux
interventions de Serenella Iovino (University of North Carolina at
Chapel Hill) et Stefania Barca (Universidade de Coimbra). Les
rencontres, se déroulant en langue italienne, sont ouvertes à tout
public. Aucune inscription n’est requise : il suffira de se connecter à
travers le lien indiqué.
Pour toute information, n’hésitez pas à contacter l’un des membres du
Comité d’Organisation :
Carlo Baghetti (carlobaghetti@gmail.com)
Mauro Candiloro (mauro.candiloro@gmail.com)
Jim Carter (jimrc@umich.edu)
Paolo Chirumbolo (chirumbo@lsu.edu)
Maria Luisa Mura (maria.luisa.mura94@gmail.com)
***
Please join us for "Ecologia e lavoro: dialoghi interdisciplinari", a
series of four online dialogues organized by the Projet OBERT –
Observatoire Européen des Récits du Travail, which aims to reflect on
the relationship between ecology and labor in its various (theoretical,
narrative, poetic and cinematographic) forms. The first dialogue, which
will center on theoretical questions of ecology and labor, will take
place on January 25 at 12:30PM EST and will feature Serenella Iovino
(University of North Carolina at Chapel Hill) and Stefania Barca
(Universidade de Coimbra). All dialogues will be held in Italian at
https://meet.jit.si/OBERTecologia. Everyone is welcome; no registration
necessary—simply click the link and join the conversation live.
For more information, please contact a member of the Organizing
Committee:
Carlo Baghetti (carlobaghetti@gmail.com)
Mauro Candiloro (mauro.candiloro@gmail.com)
Jim Carter (jimrc@umich.edu)
Paolo Chirumbolo (chirumbo@lsu.edu)
Maria Luisa Mura (maria.luisa.mura94@gmail.com)
***
El proyecto OBERT - Observatoire Européen des Récits du Travail le
invita a asistir a “Ecologia e lavoro: dialoghi interdisciplinari”,
cuatro encuentros online (https://meet.jit.si/OBERTecologia) que tienen
como objetivo reflexionar sobre la relación entre la ecología y el
trabajo en sus diversas formas (teóricas, narrativas, poéticas,
cinematográficas). La primera reunión, que se centrará en aspectos
principalmente teóricos, tendrá lugar el 25 de enero a las 18:30 horas
(hora de Madrid), y contará con las intervenciones de Serenella Iovino
(University of North Carolina at Chapel Hill) y Stefania Barca
(Universidade de Coimbra). Las reuniones se realizarán en italiano y
están abiertas a tod@s. No es necesario registrarse, basta con
conectarse al enlace y seguir la conversación en directo.
Para cualquier información, póngase en contacto con cualquiera de los
miembros del proyecto:
Carlo Baghetti (carlobaghetti@gmail.com)
Mauro Candiloro (mauro.candiloro@gmail.com)
Jim Carter (jimrc@umich.edu)
Paolo Chirumbolo (chirumbo@lsu.edu)
Maria Luisa Mura (maria.luisa.mura94@gmail.com)
Ottobre: Italia
Novembre: Spagna
Dicembre: Francia
Cycle de conférences internationales en ligne dédiées à la thématique du travail (in)visible et ses représentations littéraires.
Octobre : Italie
Novembre : Espagne
Décembre : France