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2023, Amici dei Musei, n. 1
La visita effettuata il 21 giugno alla palazzina Rizzi in viale Duodo (1949-1950) a Udine progettata da Angelo Masieri ha permesso di poter ammirare da vicino l’attento e puntuale «risanamento conservativo» curato da Piero Valle, che restituisce alla città un’opera che era abbandonata da tempo e presentava numerosi problemi. L’edificio è stato acquistato da Inter-Rail, la società di logistica partecipata in quote uguali da Fantoni e Abs del gruppo Danieli, per insediarvi il proprio quartier generale. Dopo lo scantinato e il pianoterra nel quale sono stati sistemati gli uffici tutti arredati con mobili Fantoni, la visita è proseguita al piano superiore, dove si trova l’appartamento che l’architetto aveva progettato come propria residenza.
"Materiali e Strutture. Problemi di conservazione"
Palazzi in restauro. La conservazione da fine a mezzo? Editoriale2022 •
La Massoneria Azzurra di Rito Egizio praticata in seno al Santuario Egizio d'Italia del Rito Antico e Primitivo di Memphis-Misraïm Arcana Arcanorum Scala di Napoli (1777)
From Giovanni Battista Torri to Pietro Tomba: the «noble design» of Palazzo Mazzolani in Faenza The Faentine palace of the Mazzolani counts, an old Romagnol family resident in Faenza since the sixteenth century, is an extraordinary instance of building construction in the late seventeenth–century Romagna region. The discovery of numerous related documents in the Archivio di Stato di Ravenna has enabled the reconstruction of its architectural history as well as our gaining awareness, through the numerous unpublished project drawings (ground plans and preparatory studies of the architectural, painted and sculpted decoration) of the cultural value of this exemplar of provincial “Roman” architecture. It has thus been possible to assign the building design to the Bolognese architect Giovanni Battista Torri (1637–1706) and his studio (Carlo Perti), and its execution to a Ticino workforce (Morelli, Trifogli and others). An interpretation of the derivation of the design from models (palaces) in the capital is proposed not only with style comparisons — especially though not exclusively the classicizing works of Orazio Torriani and Domenico Paganelli — but also though the Mazzolani’s familial relations with important clans present in Rome (Spada and Ginnasi). Outstanding among the decorative works in the palace are those of the Bolognese stuccoers Giuseppe Maria Tinti and Antonio Martinetti from the Ticino, the Friuli stonemason Girolamo Bertos and the many painters, including Ercole Gaetano Bertuzzi. Briefly treated is the Mazzolani’s rich collection of works of art (now dispersed), while documentation is also presented both for the neoclassical–style decoration executed according to Pietro Tomba’s designs and for paintings by Tommaso Minardi.
Il seguente lavoro di Tesi analizza le “serre Liberty” di Montecatini Terme, due edifici di inizio ‘900, dei quali uno dei due presenta molti aspetti interessanti e di una certa rilevanza che lo rendono un edificio certamente da recuperare. Purtroppo ormai le serre, come tutto il Parco della Torretta nel quale sono inserite, versano in un gravissimo stato di degrado, che dura dagli anni novanta. La vegetazione ormai si è impossessata di tutto, è letteralmente diventata parte integrante dell’edificio, rompendo molti vetri oltre a parti della struttura completamente arrugginita. I vetri in copertura sono al collasso, potrebbero cascare in ogni momento. Il giardino è completamente incolto, tanto che non si vedono neanche più i vialetti. Tutto ciò ha reso molto difficoltosa la fase di rilievo, che non è stato possibile effettuare con le moderne strumentazioni proprio a causa della quantità di vegetazione che avvolge le serre. Il valore aggiunto di questo edificio, rispetto a una serra tradizionale, e che lo rende meritevole di essere salvato, è sicuramente lo stile Liberty che ne contrassegna l’estetica. Si tratta infatti di un edificio particolarmente caratterizzato a livello di decorazioni, di dettagli in ferro e presenta complessi meccanismi per il funzionamento di alcune sue parti che ben hanno resistito all’incuria e anche agli atti vandalici che hanno evidentemente investito altri elementi del fabbricato. La facciata in vetro policromo, come una cattedrale di vetro, ha affascinato per anni i suoi avventori e tutt’oggi, nonostante l’avanzata decadenza, o forse grazie ad essa, i montecatinesi le sono ancora molto legati. Molti cittadini si sono interessati, durante le giornate che ho passato sul posto ad effettuare i rilievi, di cosa sarebbe stato delle “loro” serre, in tanti mi hanno dato le loro opinioni su quale fosse, a loro avviso, la giusta futura destinazione d’uso, quasi tutti credevano che finalmente qualcuno avesse deciso di investire nella riqualificazione del sito, restando subito molto delusi dal sapere che, purtroppo, la mia presenza non era legata ad un effettivo inizio di alcun tipo di lavori. A testimonianza dell’affetto che i cittadini provano verso questi edifici è stato anche creato un gruppo su Facebook chiamato “Facciamo rifiorire le serre!!!”. Molti tentativi e molte proposte sono state fatte per cercare di recuperare questo luogo così pieno di fascino. Purtroppo le Terme S.p.a. per il momento hanno previsto investimenti su altri stabilimenti, soprattutto sulle Terme Leopoldine (il progetto dell’Archistar M. Fuksas è costato non poco alle casse della Società che adesso non navigano in acque proprio floride). Quindi attualmente è tutto fermo: vengono solo realizzati sporadicamente quegli intervanti strettamente necessari affinchè le serre “restino in piedi”. Nella prima parte di questo studio viene presentata la ricerca storica fatta per conoscere l’origine dei manufatti. Questa fase è stata molto impegnativa dal momento che, a livello bibliografico, le notizie trovate sono state pochissime, per non parlare di quelle nell’archivio delle Terme e del Comune. La seconda parte esplica le tematiche che verranno affrontate nell’approccio con gli oggetti in esame, e saranno presentati tre casi analoghi studiati, presi ad esempio di intervento di recupero ben riuscito. La terza fase riguarda la campagna di rilievo e la restituzione dello stesso attraverso la creazione di un modello 3D. Il rilievo, come detto prima, è stato molto difficoltoso, anche a causa del fatto che una parte dell’edificio principale è veramente pericolante, quindi in quella zona non è stato possibile effettuare rilievi interni. Infine, la quarta ed ultima fase, prevede la presentazione di un’idea di progetto.
Le arti applicate piemontesi del Settecento: studio e riabilitazione di queste manifestazioni artistiche.
Vincenzo Maestri fu un protagonista dell'architettura modenese dell'ultimo quarto del XIX secolo. Egli fu ingegnere costruttore appassionato studioso di storia dell'arte locale e impegnato in numerose istituzioni pubbliche modenesi. Particolarmente interessanti sono i suoi progetti per i palazzi costruiti a Modena per una committenza altoborghese, nei quali l'ingegnere utilizza vari linguaggi decorativi.
"La palazzina di Villa Sciarra" di Michele Costanzo, postmedia books 2016 208 pp. 50 ill., isbn 9788874901678 La trama del romanzo è composta da più fili narrativi che in alcuni momenti s'incrociano, si sovrappongono. Il primo riguarda le vicende di vita di una coppia di collezionisti romani. Il secondo segue gli accadimenti nel campo dell'arte in Italia e, in particolare, a Roma quando, intorno agli anni '50, ha vissuto il drammatico momento del trapasso dall'arte figurativa a quella astratta, dando origine a un acceso dibattito dalle forti implicazioni politiche, oltre che culturali.
Resti pavimentali in opus sectile nel Palazzo delle Generali in via Suvereto a Roma e prospettive di riesame della villa, in Aa. Vv., Atti del XVII Colloquio AISCOM (Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico), Teramo, 10-12 marzo 2011, Tivoli 2012, pp. 299-310.
Resti pavimentali in opus sectile nel Palazzo delle Generali in via Suvereto a Roma (e prospettive di riesame della villa)https://www.cornellpress.cornell.edu/book/9781501771101/a-global-idea/#bookTabs=1
A Global Idea2023 •
Chemical Engineering Journal
Simulation of an industrial adiabatic multi-bed catalytic reactor for sulfur dioxide oxidation using the Maxwell–Stefan model2015 •
arXiv (Cornell University)
A PhD Student's Perspective on Research in NLP in the Era of Very Large Language Models2023 •
In: MARTYN, Georges et DAL RI Jr., Arno (Org.s). Métodos da historiografia do direito contemporânea olhares cruzados entre a Bélgica e o Brasil. Belo Horizonte: D'Placido
"O estado de Direito na Flandres Medieval" by Raoul Van Caenegem2004 •
Technophany: A Journal for Philosophy and Technology
Scale and Sexuation: Toward a Multi-Scalar (Techno)Feminism2023 •
International Journal of Oncology
Mortalin peptides exert antitumor activities and act as adjuvants to antibody-mediated complement-dependent cytotoxicity2020 •
Dimaki-Zora, M., & Charalampous, A. (2023). Gender representations in dramatic texts for young audiences in the period 2015–2021. Education & Theatre, 24, 8–19.
Gender represantations in dramatic texts for young audiences in the period 2015-20212023 •
Developing Academic Practice
Attitude and practices of higher education academics on education for sustainable development2024 •
BERNAS: Jurnal Pengabdian Kepada Masyarakat
Pelatihan Keterampilan Meneliti Untuk Calon Guru Biologi2021 •
Statistical Journal of the IAOS
Achieving good health and well-being in Africa by 2030 using multi-state models, survival analysis, statistical methods for evidence-based medicine, diagnosis and determination of risk factors2020 •
Monthly Notices of the Royal Astronomical Society
Thermal conductivity measurements of macroscopic frozen salt ice analogues of Jovian icy moons in support of the planned JUICE mission2021 •