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archeologia medievale Perugia
TRACCE DI TRASFORMAZIONE TRA EPOCA ROMANA E TARDO ANTICO NELLA PARTE OCCIDENTALE DELL’AGER PLACENTINUS.
TRACCE DI TRASFORMAZIONE TRA EPOCA ROMANA E TARDO ANTICO NELLA PARTE OCCIDENTALE DELL’AGER PLACENTINUS. La necropoli di Rivatrebbia(Rottofreno, PC) Convegno Federarcheo, 21 e 22 settembre 2019.2019 •
TRACCE DI TRASFORMAZIONE TRA EPOCA ROMANA E TARDO ANTICO NELLA PARTE OCCIDENTALE DELL’AGER PLACENTINUS. La civitas romana si trasforma nella civitas romana barbarica e con la calata delle popolazioni provenienti dal Nord si avvia la crisi del periodo Tardoantico. Nell'intera zona emiliana, il quadro socio-economico del periodo vede la nascita di una nuova aristocrazia militare, i cui esponenti ampliano sempre più i loro possedimenti, a discapito dei piccoli proprietari terrieri; le campagne iniziano a spopolarsi e le città a riempirsi di proletari, schiavi, uomini semi-liberi, contadini ridotti ad una condizione di povertà; le piccole proprietà terriere non sempre sono abbandonate dai contadini, ma vengono adibite a nuove funzioni. La crisi economica che ne seguirà contiene i prodromi della società medievale.
“...nel sotterraneo Mondo” La frequentazione delle grotte in Emilia-Romagna tra archeologia, storia e speleologia Atti del Convegno Brisighella (RA) 6-7 ottobre 2017 A cura di Paolo Boccuccia, Rossana Gabusi, Chiara Guarnieri e Monica Miari
La frequentazione archeologica delle grotte nelle Marche2018 •
Nelle Marche la maggiore concentrazione di grotte archeologiche si ha nella Gola di Frasassi e della Rossa. Un gruppo di grotte a Frasassi (Grotta della Beata Vergine, Grotta del Mezzogiorno, Caverna dei Baffoni) ha conosciuto una frequentazione pressoché continua dal Neolitico all’Alto Medioevo, altre, come la Caverna del Carbone, il Grottone e la Grotta del Prete e più a nord la Grotta del Grano e la Grotta delle Nottole furono utilizzate per più brevi periodi nel corso dell’età del bronzo. La funzione cultuale è certa per alcuni materiali rinvenuti nella parte più interna della Grotta della Beata Vergine di Frasassi, mentre di altre grotte risulta ancora incerta la funzione. L’utilizzo sepolcrale risulta al momento solo nella Grotta della Beata Vergine di Frasassi, limitatamente all’età tardoantica e altomedievale, anche se il rinvenimento di frammenti ossei umani nella Grotta del Grano al Furlo e nella Grotta dei Baffoni a Frasassi potrebbe far pensare a sporadiche pratiche funerarie occasionali nella fase iniziale del Bronzo medio. La frequentazione delle grotte e ripari nel Paleolitico superiore è circoscritta alla Gola della Rossa e di Frasassi, a scopo abitativo ma anche cultuale, come sembrerebbe ipotizzabile nella Sala del Fuoco alla Grotta del Fiume. Parole chiave: grotte, archeologia, funzione abitativa, funzione cultuale, funzione funeraria. Abstract In the Marche region, the largest number of archaeological caves are in the Frasassi Gorge and in the Rossa Gorge. Some caves in Frasassi (Grotta della Beata Vergine, Grotta del Mezzogiorno, Grotta dei Baffoni) have been frequented by the Neolithic to the High Middle Age, other caves (Caverna del Carbone, Grottone, Grotta del Prete in the Frasassi Gorge and Grotta del Grano and Grotta delle Nottole to the north) were used for shorter periods during Bronze Age. The ritual function is certain for some materials found in the inner part of the Grotta della Beata Vergine, while the function of other caves is still uncertain. Funerary use is possible for the Grotta della Beata Vergine, limited to the Late Roman and Early Medieval, although the discovery of human bone fragments in the Grotta del Grano in the Furlo Gorge and in the Grotta dei Baffoni in the Frasassi Gorge suggests sporadic funerary practices in the early Bronze Age. In the Upper Paleolithic the human frequentation of caves and shelters is only in the Frasassi Gorge and in the Gola della Rossa Gorge, both for housing both as a place of worship, as it appears in the Sala del Fuoco (Grotta del Fiume). Keywords: Archaeological Caves, Living Use, Ritual Use, Funerary Use.
Strumenti per la didattica e la ricerca
Archeologia Pubblica in Toscana2011 •
Can archaeology be considered a factor of socio-economic development for civil society? This, in short, is the question underlying the first national workshop devoted to Public Archaeology (Archeologia Pubblica in Toscana: un progetto e una proposta, Aula Magna, 12 July 2010), organised by the Chair of Mediaeval Archaeology of the University of Florence with the collaboration of the Universities of Pisa and Siena. The meeting also provided the opportunity to communicate the socio-economic results of a case study of projects that the Tuscan universities have recently successfully developed in this sector, involving local authorities, museums, public and private enterprises in forms of active partnership. Public archaeology is seen as the updating of the original vocation of the discipline to address the contemporary, in terms of economics, governance, communication, identity of the archaeological assets and the respective social communities.
Incontri di Archeologia Sapienza, Virginia Ferraguti, Noemi Giovino, Elisa Abbondanzieri, Chiara Maria Marchetti, Nicol Tollis
Digital Humanities and Landscape Archaeology Day 1 - 19th November: https://meet.google.com/tzv-ivdn-imb Day 2 - 20th November: https://meet.google.com/vsk-dnjt-bbj
2020 •
2015 •
International journal of psychology and psychological therapy
Flexibilidad psicológica y autoabandono del tabaco2016 •
International Journal of Risk and Contingency Management
Supply Chain Disruptions and Best-Practice Mitigation Strategies2012 •