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Il masso di San Leo conserva un patrimonio inestimabile per la storia dell'architettura militare europea e del paesaggio. La sua maestosità, che impressionò lo stesso Dante Alighieri, sta nel connubio tra strutture e posizione naturale.... more
Il masso di San Leo conserva un patrimonio inestimabile per la storia dell'architettura militare europea e del paesaggio. La sua maestosità, che impressionò lo stesso Dante Alighieri, sta nel connubio tra strutture e posizione naturale.
Posizione precaria che, nel corso dei secoli, ha prodotto la perdita per frana di molti dei suoi volumi originali. Il masso è talmente tanto arretrato che la Fortezza si trova in punta di piedi sul ciglio del precipizio in una continua corsa contro il tempo per la sua conservazione. 
Attraverso le discipline dell'Archeologia dell'architettura e del Restauro architettonico questo volume avvia un nuovo corso per la Fortezza, costituendo uno strumento di lettura, comprensione e tutela utile agli addetti ai lavori e a tutti coloro che nelle tematiche della conservazione e fruizione del Bene Culturale trovano oggi spunti di vivo interesse. 

http://www.insegnadelgiglio.it/prodotto/la-fortezza-di-montefeltro-san-leo/
La riappropriazione scientifica del tessuto storico, archeologico e ambientale di un paesaggio è il primo strumento di tutela per lo stesso. Si può fare archeologia del paesaggio basandosi soprattutto sulle fonti documentarie? Questo... more
La riappropriazione scientifica del tessuto storico, archeologico e ambientale di un paesaggio è il primo strumento di tutela per lo stesso. Si può fare archeologia del paesaggio basandosi soprattutto sulle fonti documentarie? Questo volume, dimostrando che ciò è possibile, si occupa di un’area medio-adriatica posta nella parte settentrionale della regione Marche in provincia di Pesaro e Urbino, al confine con l’Emilia-Romagna. Il territorio, costiero, è in gran parte vincolato dalla presenza di un parco naturale regionale. La zona è percorsa dalla strada consolare Flaminia e interessata dallo scalo marittimo di Focara (oggi Vallugola). Già in età romana il comprensorio era fiorente, costituendo un nodo viario e socio-economico d’interesse. Fu però nel Medioevo che queste terre si espressero al meglio, sotto il controllo degli arcivescovi di Ravenna. Il volume, nella diacronia, ha indagato ogni sfaccettatura del paesaggio che si presenta: l’aspetto demico, l’assetto dell’habitat, l’entità delle coltivazioni e persino i nomi dei fondi agricoli e dei loro fittavoli bassomedievali. Attraverso questa indagine è possibile comprendere un contesto che vide attivi sette castelli: Gradara, Granarola, Fanano, Monte Corbino, Gabicce, Casteldimezzo, Fiorenzuola di Focara e tre pievi (San Cristoforo, San Pietro e Santa Sofia). Restituiamo, anche visivamente, un paesaggio medievale tra i più caratteristici dell’area adriatica, disposto a chiusura della Pianura Padana con il suo tratto di alta falesia.

Estratto dal quarto volume della collana ArcheoMed (2017). Edizioni all'Insegna del Giglio, Firenze
Research Interests:
"Testo estremamente ben costruito. Chiaro ed avvincente per qualunque lettore grazie alla prosa accessibile e gradevolissima, scava in realtà a fondo nei contenuti, risultando istruttivo e utile per l'appassionato, lo studioso e lo... more
"Testo estremamente ben costruito. Chiaro ed avvincente per qualunque lettore grazie alla prosa accessibile e gradevolissima, scava in realtà a fondo nei contenuti, risultando istruttivo e utile per l'appassionato, lo studioso e lo studente. Un esempio lampante (e raro) che dimostra l'importanza dell'archeologia e di come sia inestricabilmente legata alle altre discipline e al presente. Bello come un romanzo, preciso e dettagliato come monografia, utile come manuale". T.S.

Dai ruderi del castello di Monte Copiolo, difeso da sei cinte murarie a più di mille metri d’altezza nella regione storica del Montefeltro, trovano vita in queste pagine i mastri tagliapietre che hanno edificato una fortificazione imprendibile, ma anche imperatori, papi e grandi famiglie: i conti di Montefeltro, i Malatesti, i Borgia, i de’ Medici e i della Rovere che con il castello hanno intrattenuto rapporti di guerra, di pace e d’affari.
Le vicende raccontate si dipanano dal X al XVII secolo, quando gli abitanti smontarono le antiche pietre squadrate per scendere a valle, al riparo dai rigori invernali.
Gli scavi archeologici condotti dall’Università di Urbino insieme alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, dall’esordio del XXI secolo, hanno riportato alla luce ciò che resta della fortificazione.
Proprio quello scavo viene preso a modello con l’intento di proporre un metodo scientifico di restituzione saggistica del dato archeologico.
L’archeologia si fa «storia narrata», una storia che racconta la «parola antica» con un registro di esposizione rigoroso e rivolto a più livelli di comprensione.
Il contributo, edito negli atti del XII convegno nazionale di Archeologia Cristiana, presenta i nuovi dati provenienti dal riavvio degli studi archeologici condotti presso la basilica paleocristiana della città di Pesaro, dedicata a S.... more
Il contributo, edito negli atti del XII convegno nazionale di Archeologia Cristiana, presenta i nuovi dati provenienti dal riavvio degli studi archeologici condotti presso la basilica paleocristiana della città di Pesaro, dedicata a S. Maria Assunta, nell'ambito del progetto di archeologia urbana denominato PS_RO_ME_22 diretto dall'insegnamento di Archeologia Cristiana e Medievale dell'Università di Urbino.

The contribution, published in the proceedings of the 12th National Conference on Christian Archaeology, presents new data from the re-launch of archaeological studies conducted at the early Christian basilica in the city of Pesaro, dedicated to St. Mary of the Assumption, as part of the urban archaeology project called PS_RO_ME_22 directed by the Chair of Christian and Medieval Archaeology at the University of Urbino.
Nel corso dell'anno 2018 l'insegnamento di archeologia medievale dell'Università di Urbino ha avviato la stesura di un progetto di studi e ricerche sulla città di Pesaro nel Medioevo. Le ricerche sulla città, come necessaria fase... more
Nel corso dell'anno 2018 l'insegnamento di archeologia medievale dell'Università di Urbino ha avviato la stesura di un progetto di studi e ricerche sulla città di Pesaro nel Medioevo.
Le ricerche sulla città, come necessaria fase propedeutica, si sono dirette verso lo studio dei dati editi - e sul reperimento di dati inediti (anche da fonti documentarie) - aventi come oggetto il periodo compreso tra il Tardoantico e il basso Medioevo.
Il presente contributo, analizzando le informazioni esistenti sui principali contesti tardoantichi della città di Pesaro, intende fare il punto sulla situazione insediativa del cosiddetto "Quartiere di San Terenzio" che occupava la superficie orientale della città, quella prossima alla cinta muraria di età romana e al litorale.
Si presenterà una sintesi dei dati provenienti da contesti oggetto di nuove ricerche a cura dell'Università di Urbino, accanto ad altre notizie inedite a cura di SABAP Marche (area di via dell'Abbondanza, scavi 1999-2005), ponendo il dato in relazione con l'intero tessuto cittadino.
Il presente contributo si occupa delle trasformazioni diacroniche del popolamento (e del paesaggio) nella vallata del fiume Foglia focalizzandosi sia sulle città di antica fondazione che, soprattutto, sui centri minori sorti nel Medioevo.... more
Il presente contributo si occupa delle trasformazioni diacroniche del popolamento (e del paesaggio) nella vallata del fiume Foglia focalizzandosi sia sulle città di antica fondazione che, soprattutto, sui centri minori sorti nel Medioevo. La Valfoglia discende dall'Appennino al mare Adriatico ed è inserita nelle Marche settentrionali.
In età romana, nel bacino di influenza della vallata, insistevano i municipia di Pisaurum (in corrispondenza della foce fluviale), Pitinum Pisaurense e Sestinum. A poca distanza dalla stessa sorgeva il municipio di Urvinum Mataurense.
Interessata più volte da eventi bellici durante le guerre greco-gotiche essa assistette, nel Medioevo, alla risalita degli insediamenti dal fondovalle in altura.
Nel comprensorio vallivo il fenomeno dell'incastellamento, a cui daremo ampio spazio, si è presentato multiforme, sicuramente non promosso da un solo movente e diacronicamente ampio, giungendo a esiti anche molto differenti.
Una rilettura del Ducato romano-orientale della Pentapoli, in rapporto alle genti di origine longobarda. Nuove chiavi di lettura utili a rivedere vecchi preconcetti.
Il contributo presenta i risultati di un ventennio di indagini svolte dalla cattedra di archeologia cristiana e medievale dell'Università di Urbino in àmbito medio-adriatico. L'oggetto delle ricerche è la ricostruzione diacronica delle... more
Il contributo presenta i risultati di un ventennio di indagini svolte dalla cattedra di archeologia cristiana e medievale dell'Università di Urbino in àmbito medio-adriatico.
L'oggetto delle ricerche è la ricostruzione diacronica delle espressioni del popolamento tra Tardoantico e alto Medioevo in un bacino territoriale ricadente nelle attuali province di Pesaro-Urbino e di Rimini (3427,6 km2).
Il metodo ha previsto analisi documentarie, topografiche, geomorfologiche, ricognizioni territoriali e scavi archeologici. È affrontata la crisi del paesaggio antico, sono indagati l'impatto delle guerre greco-gotiche, la successiva riorganizzazione del popolamento, l'apporto delle popolazioni alloctone e, infine, il fenomeno dell'incastellamento.
Il dato è vigilato dal punto di vista archeologico, socio-economico e geografico / geomorfologico per giungere a una lettura, e interpretazione, quanto più esaustiva di un contesto che, a oggi, mancava di un'analisi effettuata su dati a larga scala. Emerge un quadro del popolamento che presenta innovativi spunti di dibattito che pongono quest'area dell'Esarcato maggiormente in relazione con il -modello toscano- rispetto alle consuetudini insediative riscontrate nel territorio ravennate.
La società medievale poteva esemplificare il riverbero della gerarchia celeste – e del suo ordine – nel mondo fisico. Il momento di sintesi tra i due mondi era rappresentato dalle pratiche sepolcrali. I metodi applicati dalle società... more
La società medievale poteva esemplificare il riverbero della gerarchia celeste – e del suo
ordine – nel mondo fisico. Il momento di sintesi tra i due mondi era rappresentato dalle
pratiche sepolcrali. I metodi applicati dalle società cristiane nei contesti funerari hanno
avuto lunghi processi di trasformazione che principiano nel Tardoantico per trovare norme,
più stringenti, nel basso Medioevo. Classe problematica era quella degli infanti deceduti
sine baptisma, che spesso spinse le società verso soluzioni folkloristiche, apotropaiche
nel trattamento di quelle sepolture. Via via si fece strada il problema della collocazione
degli infanti che non avessero ricevuto il sacramento battesimale. Individui persi nel limbo
metafisico e, in certi contesti, segnalati anche nel limbo fisico della topografia cimiteriale.
Il presente contributo intende affrontare, con una panoramica su alcuni contesti sepolcrali
europei, il problema dell’interpretazione delle sepolture infantili di età medievale correlato
alla presenza o meno dell’infusione del battesimo.
Tra gli ambiti di ricerca più recenti dell'archeologia medievale - ancora meno battuto rispetto ad altri - è annoverabile lo studio delle strutture assistenziali. Se gli "spedali" urbani si sono rivelati un contesto più favorevole - e... more
Tra gli ambiti di ricerca più recenti dell'archeologia medievale - ancora meno battuto rispetto ad altri - è annoverabile lo studio delle strutture assistenziali. Se gli "spedali" urbani si sono rivelati un contesto più favorevole - e consueto - per la ricerca, quelli stradali extraurbani rappresentano ancora un campione diversificato ed eterogeneo.
Il contributo presenta i dati definitivi riferibili allo scavo stratigrafico del Complesso della Misericordia (chiesa e ospedale), situato all'esterno del castello di Monte Copiolo (PU), nell'Appennino centro-settentrionale, lungo itinerari che dalla costa adriatica permettevano di raggiungere l'alta Valtiberina e il versante tirrenico. Si tratta dell'unico ospedale scavato estensivamente nella regione Marche e nella "Romagna storica".
La ricerca è frutto di un lavoro congiunto compiuto dalle università di Urbino, Bologna e Padova sia sulla chiesa della Misericordia che sull'annesso ospedale, volto alla comprensione diacronica delle strutture, dei manufatti e all'analisi antropologica delle sette sepolture ivi affiorate. 

Welfare structures’ study can be counted among the major medieval archaeology research areas – even if less wrought than others. The extra-urban hospitals represent a diversified and heterogeneous case of study, especially if compared with the more investigated urban ones. The contribution, a joint work carried out by the universities of Urbino, Bologna and Padova, presents the definitive data referable to the Misericordia Complex (church and hospital) stratigraphic excavation. The complex, outside Monte Copiolo’s castle (PU) walls, is located in the central Italian Appennines, along itineraries connecting the Adriatic Coast with the Alta Valtiberina and the Tyrrhenian Coast. At the current studies, it is the only extensively excavated hospital in the Historic Romagna region. The research aim at the diachronic understanding of structures and artifacts, and at the anthropological analysis of the seven burials emerged in the church.
Il presente contributo si inserisce in un filone di indagine ancora poco battuto relativo alle tecniche di estrazione del materiale lapideo (con affondi sulla sua lavorazione e messa in opera) tra alto e basso Medioevo. Il ciclo della... more
Il presente contributo si inserisce in un filone di indagine ancora poco battuto relativo alle tecniche di estrazione del materiale lapideo (con affondi sulla sua lavorazione e messa in opera) tra alto e basso Medioevo. Il ciclo della pietra, particolarmente il momento di avvio delle cave e della conseguente attività estrattiva, viene presentato in ogni suo aspetto offrendo esempi inediti sia da contesti stratigrafici attivi presso il cantiere archeologico del castello di Monte Copiolo, che da survey territoriali condotti su larga scala nel il territorio del Montefeltro (regioni Marche ed Emilia Romagna).
Le indagini permettono, utilizzando come esempio il castello di Monte Copiolo (luogo di origine dei duchi di Urbino), di proporre un metodo utile all'identificazione e interpretazione delle tagliate a mano medievali, e proteso alla valutazione dell'importante fase di pianificazione planimetrica e cantieristica che spesso poté precedere sia l'attività estrattiva, che l'impostazione delle fabbriche di una fortificazione.
Un affondo su alcune opere mirabili di ingegneria militare attorno alla valle del Marecchia (Rimini) e sulla leggenda agiografica dei santi tagliapietre Leone e Marino patroni della Diocesi di Montefeltro.
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Il contributo in atti di convegno si occupa del fenomeno del pellegrinaggio romeo in rapporto alle strutture viarie e di accoglienza della Romagna meridionale e delle Marche settentrionali (secoli XII-XVI).
Research Interests:
Primi dati sullo scavo dell'ospedale bassomedievale per pellegrini e bisognosi presente presso il castello di Monte Copiolo (nord delle Marche, ma Romagna storica).
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Ribaltiamo un assunto storico dato per assodato. Pievi sovrapposte a siti romani nella regione storica del Montefeltro. La storiografia ha, da sempre, ipotizzato continuità di vita in quei luoghi, dall'età romana al basso Medioevo.... more
Ribaltiamo un assunto storico dato per assodato.

Pievi sovrapposte a siti romani nella regione storica del Montefeltro. La storiografia ha, da sempre, ipotizzato continuità di vita in quei luoghi, dall'età romana al basso Medioevo. Ininterrottamente.
Eppure c'è soluzione di continuità abitativa e le pievi si impostano in determinati luoghi non nel Tardoantico, ma soltanto in età carolingia "a giochi fatti" per servire comunità già presenti nell'areale (ma non direttamente nel sito) in cui si imposta l'edificio ecclesiastico.
La pieve diviene un elemento parassitario che sorge su siti romani per reimpiego di materiale, per vicinanza alle vie di comunicazione per altre ragioni sociologiche. Sarà la pieve che si organizzerà, tardivamente, accanto al popolamento, e non il popolamento a essere attratto dalla pieve.
This paper presents the transformation processes of the municipium of Pitinum Pisaurense, from the roman age to late antiquity. In Late Antiquity the consular road Via Flaminia was strategic, especially during the Gothic war, just as the... more
This paper presents the transformation processes of the municipium of Pitinum Pisaurense, from the roman age to late antiquity.
In Late Antiquity the consular road Via Flaminia was strategic, especially during the Gothic war, just as the control of coastal cities (Ariminum, Pisaurum, Fanum Fortunae) and mountain passes. In the Roman Age also the "via Ariminensis" was important, as it connected Arretium - Ariminum with diverticula getting as far as the municipia of Sassina, Sestinum and Pitinum Pisaurense (Macerata Feltria, PU).
Pitinum was in the midst of a crisis in the fifth century when there was a progressive abandon of settlements. In the seventh century there is no evidence of human settlement anymore.
We believe that the castle known today under the name of Macerata Feltria is the result of population moving uphill and settling there (VII-VIII cent.), without a specific urban plan, following a pattern known as “Modello toscano”.
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Il contributo si occupa degli scavi condotti presso la collina di Sant'Aldebrando di Fossombrone (PU), dove sorse l'abitato altomedievale forsempronese dopo l'abbandono del municipium di Forum Sempronii, nel piano vallivo.
Research Interests:
Public Archaeology in the italian Marche region
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Il contributo presenta alcuni importati dati provenienti dallo scavo archeologico del Castello di Monte Copiolo nel Montefeltro (Marche, Provincia di Pesaro e Urbino), il maggiore contesto incastellato nord-marchigiano per essere stato... more
Il contributo presenta alcuni importati dati provenienti dallo scavo archeologico del Castello di Monte Copiolo nel Montefeltro (Marche, Provincia di Pesaro e Urbino), il maggiore contesto incastellato nord-marchigiano per essere stato luogo di origine della famiglia dei conti di Montefeltro, poi duchi di Urbino.
Il castello fu un centro di potere estremamente importante, tanto da risultare palcoscenico di numerosi eventi di portata nazionale come l'invasione della Romagna da parte di Cesare Borgia (figlio di papa Alessandro VI). Il duca di Valentinois assediò il castello tra il 1502 ed il 1503. Parimenti nel 1522 la fortificazione fu attaccata dall'esercito papale comandato da Giovanni de' Medici proprio mentre il duca di Urbino, Francesco Maria della Rovere si trovava dentro le sue mura. La -grande storia- a Monte Copiolo viene raccontata, sinteticamente in questa sede, dalla sua stratigrafia.
Sei cinte murarie a difesa della Casa dei Montefeltro, duchi di Urbino, erette tra X e XV secolo e tutte funzionanti sino all'abbandono del castello.
Un aggiornamento, rispetto ai dati pubblicati nel volume del 2006 sul castello di Monte Copiolo, sulla cappella gentilizia sommitale dei conti di Montefeltro, presente sulla vetta della rupe di Monte Copiolo nel Montefeltro.
The contribution shows some datas imported from the archaeological excavation of the Monte Copiolo Castle in the Montefeltro (---). This is the greater background of the area, place of origin of the Count of Montefeltro once and the Duke... more
The contribution shows some datas imported from the archaeological excavation of the Monte Copiolo Castle in the Montefeltro (---).
This is the greater background of the area, place of origin of the Count of Montefeltro once and the Duke of Urbino later.
The Castle has been the centre of a really important authority, and it's been the stage of several events like the Romagna's Invasion on the part of
Cesare Borgia (son of Pope Alessandro VI). The duke of Valentinois besieged the Castle between 1502 and 1503. In 1522 the fort has been attacked by the army of the Pope commanded from Giovanni de' Medici while the Duke of Urbino Francesco Maria della Rovere was within the ramparts. The big history of Monte Copiolo is described, synthetically here, from its stratigraphy.
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Un vecchio articolo, su regesto e interpretazione di un testamento cinquecentesco di un fabbro residente all'interno del castello di Pietrarubbia (rinvenuto dall'autore). Emergono alcuni spunti di ricerca interessanti.
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Un articolo a firma di M. Gennari, su Il Resto del Carlino. Presso la Cattedrale di Pesaro l'Arcidiocesi, grazie a un contributo della Fondazione Scavolini e in accordo con la competente Soprintendenza, amplia le vetrate pavimentali che... more
Un articolo a firma di M. Gennari, su Il Resto del Carlino.
Presso la Cattedrale di Pesaro l'Arcidiocesi, grazie a un contributo della Fondazione Scavolini e in accordo con la competente Soprintendenza, amplia le vetrate pavimentali che permetteranno di visionare una porzione maggiore del mosaico del VI secolo d.C. (ma anche quello sottostante del V secolo), litostroto che evidenzia continui rifacimenti, sino al XIII secolo.
Pesaro Cultura / Spettacoli / Società I VIDEO C'è molto da scoprire nel nostro sito web Per saperne di più ci sono gli episodi all'indirizzo www.dueminutidistoria.it Quanto della nostra curiosità sul Medioevo può essere soddisfatta non... more
Pesaro Cultura / Spettacoli / Società I VIDEO C'è molto da scoprire nel nostro sito web Per saperne di più ci sono gli episodi all'indirizzo www.dueminutidistoria.it Quanto della nostra curiosità sul Medioevo può essere soddisfatta non solo dalla rubrica Medievalia su queste pagine, ma anche dal nostro sito internet. Tutte le settimane, anzi da 218 settimane, la rubrica video "Due minuti di storia" accompagna i lettori. Tantissimi episodi sono proprio sul Medioevo. A parlarne sono stati personaggi come Franco Cardini, Chiara Frugoni, Alessandro Barbero, Philippe Daverio e tanti altri. Daniele Sacco, autore di Medievalia, è tra i protagonisti principali di "Due minuti di storia".
Lo idealizziamo bambino, che affresca il muro di casa, quando non ruzzola giù con un biroccio per la discesa davanti la sua abitazione, in compagnia di qualche altro scavezzacollo urbina-te. Lo immaginiamo attaccato alle "gonne" del... more
Lo idealizziamo bambino, che affresca il muro di casa, quando non ruzzola giù con un biroccio per la discesa davanti la sua abitazione, in compagnia di qualche altro scavezzacollo urbina-te. Lo immaginiamo attaccato alle "gonne" del padre, tra la bottega e il palazzo ducale, a udir contrattazioni su «committenze, soggetti, consegne, monete».
Video documentario storico, di 18 minuti, per la serie "Due Minuti di Storia" a cura di G. Lani e S. Vitali Rosati dedicato agli scavi archeologici condotti da Anna Lia Ermeti presso l'area archeologica del castello di Monte Copiolo, nel... more
Video documentario storico, di 18 minuti, per la serie "Due Minuti di Storia" a cura di G. Lani e S. Vitali Rosati dedicato agli scavi archeologici condotti da Anna Lia Ermeti presso l'area archeologica del castello di Monte Copiolo, nel Montefeltro.
Per aprire il documentario cliccare sul sottostante link a "il Resto del Carlino".
Per la rubrica "La Montefeltreide" del quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" breve biografia dei conti Guido e Taddeo di Montefeltro
Per la rubrica "La Montefeltreide" del quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" breve biografia del conte Antonio di Montefeltro
Breve biografia del conte Guidantonio di Montefeltro
Per la rubrica "La Montefeltreide" del quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" breve biografia del duca Oddantonio di Montefeltro
Per la rubrica "La Montefeltreide" del quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" la prima parte della vita del duca di Urbino Federico di Montefeltro.
Per la rubrica "La Montefeltreide" del quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" la prima parte della vita del duca di Urbino Federico di Montefeltro.
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Una guida informale, semplificata e sollevata dai toni scientifici, sulla città di Pesaro. Uno strumento "smart" utile per districarsi durante una passeggiata per il centro storico. Uno strumento per avvicinare il grande pubblico ai beni... more
Una guida informale, semplificata e sollevata dai toni scientifici, sulla città di Pesaro. Uno strumento "smart" utile per districarsi durante una passeggiata per il centro storico. Uno strumento per avvicinare il grande pubblico ai beni culturali cittadini.
Fonte: Flaminia dintorni

Una forte conferma del ruolo svolto dall'archeologia medievale urbinate in ambito nazionale è giunta dall'VIII Congresso Nazionale di archeologia medievale che si è tenuto a Matera nei giorni 12-15 settembre.
Ariminum, gennaio - febbraio 2018, recensione de "La Fortezza di Montefeltro".
Recensione del volume "Il Paesaggio degli Arcivescovi" da parte del QN Il Resto del Carlino
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«Queste volte intagliate nel fogliame, questi stipiti che sostengono le pareti, e finiscono improvvisamente come tronchi spezzati, la freschezza delle volte, il buio del santuario, le ali scure, le cappelle come grotte, i passaggi... more
«Queste volte intagliate nel fogliame, questi stipiti che sostengono le pareti, e finiscono improvvisamente come tronchi spezzati, la freschezza delle volte, il buio del santuario, le ali scure, le cappelle come grotte, i passaggi segreti, le porte abbassate, tutto riproduce i labirinti dei boschi nella chiesa gotica» François René de Chateaubriand, Il genio del cristianesimo (1802)
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A FOUR DAYS ENCOUNTER ON THE ORGANIZATION OF MILITARY DEFENCE OF THE ITALIAN POSSESIONS OF THE EASTERN ROMAN EMPIRE. THE CONFERENCE WILL BE HELD ONLINE ON GOOGLE MEET PLATFORM IF ANYONE IS INTERESTED, PLEASE WRITE TO... more
A FOUR DAYS ENCOUNTER ON THE ORGANIZATION OF MILITARY DEFENCE OF THE ITALIAN POSSESIONS OF THE EASTERN ROMAN EMPIRE.

THE CONFERENCE WILL BE HELD ONLINE ON GOOGLE MEET PLATFORM

IF ANYONE IS INTERESTED, PLEASE WRITE TO difesamilitare.bizantina@gmail.com
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Le zone montane della nostra penisola, in particolar modo le aree appenniniche, non includendo grandi centri urbani, custodiscono ancora molti paesaggi storici tuttora ben riconoscibili. Tali comparti geografici sono, quindi,... more
Le zone montane della nostra penisola, in particolar modo le aree appenniniche, non includendo grandi centri urbani, custodiscono ancora molti paesaggi storici tuttora ben riconoscibili. Tali comparti geografici sono, quindi, paradigmatici per lo studio delle dinamiche insediative che si sono sovrapposte dall’antichità ad oggi. Architettura rurale, produzioni e aspetti tradizionali del vivere in montagna sono al centro di questo convegno che, attraverso una lettura multidisciplinare, vuole accendere nuovamente i riflettori su questi paesaggi, puntando l’attenzione sulla valorizzazione della memoria storica che recuperi i caratteri peculiari di questi contesti e sia in grado di contrastarne l’abbandono.
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