- Urbino "Carlo Bo", Dipartimento di Studi Umanistici, Faculty Memberadd
- Professore associato di Archeologia Cristiana e Medievale
(associate professor, Christian & Medieval Archaeology)
Dall'anno 2003 è giornalista iscritto all'Albo Nazionale.edit
La riappropriazione scientifica del tessuto storico, archeologico e ambientale di un paesaggio è il primo strumento di tutela per lo stesso. Si può fare archeologia del paesaggio basandosi soprattutto sulle fonti documentarie? Questo... more
La riappropriazione scientifica del tessuto storico, archeologico e ambientale di un paesaggio è il primo strumento di tutela per lo stesso. Si può fare archeologia del paesaggio basandosi soprattutto sulle fonti documentarie? Questo volume, dimostrando che ciò è possibile, si occupa di un’area medio-adriatica posta nella parte settentrionale della regione Marche in provincia di Pesaro e Urbino, al confine con l’Emilia-Romagna. Il territorio, costiero, è in gran parte vincolato dalla presenza di un parco naturale regionale. La zona è percorsa dalla strada consolare Flaminia e interessata dallo scalo marittimo di Focara (oggi Vallugola). Già in età romana il comprensorio era fiorente, costituendo un nodo viario e socio-economico d’interesse. Fu però nel Medioevo che queste terre si espressero al meglio, sotto il controllo degli arcivescovi di Ravenna. Il volume, nella diacronia, ha indagato ogni sfaccettatura del paesaggio che si presenta: l’aspetto demico, l’assetto dell’habitat, l’entità delle coltivazioni e persino i nomi dei fondi agricoli e dei loro fittavoli bassomedievali. Attraverso questa indagine è possibile comprendere un contesto che vide attivi sette castelli: Gradara, Granarola, Fanano, Monte Corbino, Gabicce, Casteldimezzo, Fiorenzuola di Focara e tre pievi (San Cristoforo, San Pietro e Santa Sofia). Restituiamo, anche visivamente, un paesaggio medievale tra i più caratteristici dell’area adriatica, disposto a chiusura della Pianura Padana con il suo tratto di alta falesia.
Estratto dal quarto volume della collana ArcheoMed (2017). Edizioni all'Insegna del Giglio, Firenze
Estratto dal quarto volume della collana ArcheoMed (2017). Edizioni all'Insegna del Giglio, Firenze
Research Interests:
"Testo estremamente ben costruito. Chiaro ed avvincente per qualunque lettore grazie alla prosa accessibile e gradevolissima, scava in realtà a fondo nei contenuti, risultando istruttivo e utile per l'appassionato, lo studioso e lo... more
"Testo estremamente ben costruito. Chiaro ed avvincente per qualunque lettore grazie alla prosa accessibile e gradevolissima, scava in realtà a fondo nei contenuti, risultando istruttivo e utile per l'appassionato, lo studioso e lo studente. Un esempio lampante (e raro) che dimostra l'importanza dell'archeologia e di come sia inestricabilmente legata alle altre discipline e al presente. Bello come un romanzo, preciso e dettagliato come monografia, utile come manuale". T.S.
Dai ruderi del castello di Monte Copiolo, difeso da sei cinte murarie a più di mille metri d’altezza nella regione storica del Montefeltro, trovano vita in queste pagine i mastri tagliapietre che hanno edificato una fortificazione imprendibile, ma anche imperatori, papi e grandi famiglie: i conti di Montefeltro, i Malatesti, i Borgia, i de’ Medici e i della Rovere che con il castello hanno intrattenuto rapporti di guerra, di pace e d’affari.
Le vicende raccontate si dipanano dal X al XVII secolo, quando gli abitanti smontarono le antiche pietre squadrate per scendere a valle, al riparo dai rigori invernali.
Gli scavi archeologici condotti dall’Università di Urbino insieme alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, dall’esordio del XXI secolo, hanno riportato alla luce ciò che resta della fortificazione.
Proprio quello scavo viene preso a modello con l’intento di proporre un metodo scientifico di restituzione saggistica del dato archeologico.
L’archeologia si fa «storia narrata», una storia che racconta la «parola antica» con un registro di esposizione rigoroso e rivolto a più livelli di comprensione.
Dai ruderi del castello di Monte Copiolo, difeso da sei cinte murarie a più di mille metri d’altezza nella regione storica del Montefeltro, trovano vita in queste pagine i mastri tagliapietre che hanno edificato una fortificazione imprendibile, ma anche imperatori, papi e grandi famiglie: i conti di Montefeltro, i Malatesti, i Borgia, i de’ Medici e i della Rovere che con il castello hanno intrattenuto rapporti di guerra, di pace e d’affari.
Le vicende raccontate si dipanano dal X al XVII secolo, quando gli abitanti smontarono le antiche pietre squadrate per scendere a valle, al riparo dai rigori invernali.
Gli scavi archeologici condotti dall’Università di Urbino insieme alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, dall’esordio del XXI secolo, hanno riportato alla luce ciò che resta della fortificazione.
Proprio quello scavo viene preso a modello con l’intento di proporre un metodo scientifico di restituzione saggistica del dato archeologico.
L’archeologia si fa «storia narrata», una storia che racconta la «parola antica» con un registro di esposizione rigoroso e rivolto a più livelli di comprensione.
Research Interests:
Il contributo, edito negli atti del XII convegno nazionale di Archeologia Cristiana, presenta i nuovi dati provenienti dal riavvio degli studi archeologici condotti presso la basilica paleocristiana della città di Pesaro, dedicata a S.... more
Il contributo, edito negli atti del XII convegno nazionale di Archeologia Cristiana, presenta i nuovi dati provenienti dal riavvio degli studi archeologici condotti presso la basilica paleocristiana della città di Pesaro, dedicata a S. Maria Assunta, nell'ambito del progetto di archeologia urbana denominato PS_RO_ME_22 diretto dall'insegnamento di Archeologia Cristiana e Medievale dell'Università di Urbino.
The contribution, published in the proceedings of the 12th National Conference on Christian Archaeology, presents new data from the re-launch of archaeological studies conducted at the early Christian basilica in the city of Pesaro, dedicated to St. Mary of the Assumption, as part of the urban archaeology project called PS_RO_ME_22 directed by the Chair of Christian and Medieval Archaeology at the University of Urbino.
The contribution, published in the proceedings of the 12th National Conference on Christian Archaeology, presents new data from the re-launch of archaeological studies conducted at the early Christian basilica in the city of Pesaro, dedicated to St. Mary of the Assumption, as part of the urban archaeology project called PS_RO_ME_22 directed by the Chair of Christian and Medieval Archaeology at the University of Urbino.
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Una rilettura del Ducato romano-orientale della Pentapoli, in rapporto alle genti di origine longobarda. Nuove chiavi di lettura utili a rivedere vecchi preconcetti.
Research Interests:
Il contributo presenta i risultati di un ventennio di indagini svolte dalla cattedra di archeologia cristiana e medievale dell'Università di Urbino in àmbito medio-adriatico. L'oggetto delle ricerche è la ricostruzione diacronica delle... more
Il contributo presenta i risultati di un ventennio di indagini svolte dalla cattedra di archeologia cristiana e medievale dell'Università di Urbino in àmbito medio-adriatico.
L'oggetto delle ricerche è la ricostruzione diacronica delle espressioni del popolamento tra Tardoantico e alto Medioevo in un bacino territoriale ricadente nelle attuali province di Pesaro-Urbino e di Rimini (3427,6 km2).
Il metodo ha previsto analisi documentarie, topografiche, geomorfologiche, ricognizioni territoriali e scavi archeologici. È affrontata la crisi del paesaggio antico, sono indagati l'impatto delle guerre greco-gotiche, la successiva riorganizzazione del popolamento, l'apporto delle popolazioni alloctone e, infine, il fenomeno dell'incastellamento.
Il dato è vigilato dal punto di vista archeologico, socio-economico e geografico / geomorfologico per giungere a una lettura, e interpretazione, quanto più esaustiva di un contesto che, a oggi, mancava di un'analisi effettuata su dati a larga scala. Emerge un quadro del popolamento che presenta innovativi spunti di dibattito che pongono quest'area dell'Esarcato maggiormente in relazione con il -modello toscano- rispetto alle consuetudini insediative riscontrate nel territorio ravennate.
L'oggetto delle ricerche è la ricostruzione diacronica delle espressioni del popolamento tra Tardoantico e alto Medioevo in un bacino territoriale ricadente nelle attuali province di Pesaro-Urbino e di Rimini (3427,6 km2).
Il metodo ha previsto analisi documentarie, topografiche, geomorfologiche, ricognizioni territoriali e scavi archeologici. È affrontata la crisi del paesaggio antico, sono indagati l'impatto delle guerre greco-gotiche, la successiva riorganizzazione del popolamento, l'apporto delle popolazioni alloctone e, infine, il fenomeno dell'incastellamento.
Il dato è vigilato dal punto di vista archeologico, socio-economico e geografico / geomorfologico per giungere a una lettura, e interpretazione, quanto più esaustiva di un contesto che, a oggi, mancava di un'analisi effettuata su dati a larga scala. Emerge un quadro del popolamento che presenta innovativi spunti di dibattito che pongono quest'area dell'Esarcato maggiormente in relazione con il -modello toscano- rispetto alle consuetudini insediative riscontrate nel territorio ravennate.
Research Interests:
La società medievale poteva esemplificare il riverbero della gerarchia celeste – e del suo ordine – nel mondo fisico. Il momento di sintesi tra i due mondi era rappresentato dalle pratiche sepolcrali. I metodi applicati dalle società... more
La società medievale poteva esemplificare il riverbero della gerarchia celeste – e del suo
ordine – nel mondo fisico. Il momento di sintesi tra i due mondi era rappresentato dalle
pratiche sepolcrali. I metodi applicati dalle società cristiane nei contesti funerari hanno
avuto lunghi processi di trasformazione che principiano nel Tardoantico per trovare norme,
più stringenti, nel basso Medioevo. Classe problematica era quella degli infanti deceduti
sine baptisma, che spesso spinse le società verso soluzioni folkloristiche, apotropaiche
nel trattamento di quelle sepolture. Via via si fece strada il problema della collocazione
degli infanti che non avessero ricevuto il sacramento battesimale. Individui persi nel limbo
metafisico e, in certi contesti, segnalati anche nel limbo fisico della topografia cimiteriale.
Il presente contributo intende affrontare, con una panoramica su alcuni contesti sepolcrali
europei, il problema dell’interpretazione delle sepolture infantili di età medievale correlato
alla presenza o meno dell’infusione del battesimo.
ordine – nel mondo fisico. Il momento di sintesi tra i due mondi era rappresentato dalle
pratiche sepolcrali. I metodi applicati dalle società cristiane nei contesti funerari hanno
avuto lunghi processi di trasformazione che principiano nel Tardoantico per trovare norme,
più stringenti, nel basso Medioevo. Classe problematica era quella degli infanti deceduti
sine baptisma, che spesso spinse le società verso soluzioni folkloristiche, apotropaiche
nel trattamento di quelle sepolture. Via via si fece strada il problema della collocazione
degli infanti che non avessero ricevuto il sacramento battesimale. Individui persi nel limbo
metafisico e, in certi contesti, segnalati anche nel limbo fisico della topografia cimiteriale.
Il presente contributo intende affrontare, con una panoramica su alcuni contesti sepolcrali
europei, il problema dell’interpretazione delle sepolture infantili di età medievale correlato
alla presenza o meno dell’infusione del battesimo.
Research Interests:
Il presente contributo si inserisce in un filone di indagine ancora poco battuto relativo alle tecniche di estrazione del materiale lapideo (con affondi sulla sua lavorazione e messa in opera) tra alto e basso Medioevo. Il ciclo della... more
Il presente contributo si inserisce in un filone di indagine ancora poco battuto relativo alle tecniche di estrazione del materiale lapideo (con affondi sulla sua lavorazione e messa in opera) tra alto e basso Medioevo. Il ciclo della pietra, particolarmente il momento di avvio delle cave e della conseguente attività estrattiva, viene presentato in ogni suo aspetto offrendo esempi inediti sia da contesti stratigrafici attivi presso il cantiere archeologico del castello di Monte Copiolo, che da survey territoriali condotti su larga scala nel il territorio del Montefeltro (regioni Marche ed Emilia Romagna).
Le indagini permettono, utilizzando come esempio il castello di Monte Copiolo (luogo di origine dei duchi di Urbino), di proporre un metodo utile all'identificazione e interpretazione delle tagliate a mano medievali, e proteso alla valutazione dell'importante fase di pianificazione planimetrica e cantieristica che spesso poté precedere sia l'attività estrattiva, che l'impostazione delle fabbriche di una fortificazione.
Le indagini permettono, utilizzando come esempio il castello di Monte Copiolo (luogo di origine dei duchi di Urbino), di proporre un metodo utile all'identificazione e interpretazione delle tagliate a mano medievali, e proteso alla valutazione dell'importante fase di pianificazione planimetrica e cantieristica che spesso poté precedere sia l'attività estrattiva, che l'impostazione delle fabbriche di una fortificazione.
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Un affondo su alcune opere mirabili di ingegneria militare attorno alla valle del Marecchia (Rimini) e sulla leggenda agiografica dei santi tagliapietre Leone e Marino patroni della Diocesi di Montefeltro.
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Il contributo in atti di convegno si occupa del fenomeno del pellegrinaggio romeo in rapporto alle strutture viarie e di accoglienza della Romagna meridionale e delle Marche settentrionali (secoli XII-XVI).
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This paper presents the transformation processes of the municipium of Pitinum Pisaurense, from the roman age to late antiquity. In Late Antiquity the consular road Via Flaminia was strategic, especially during the Gothic war, just as the... more
This paper presents the transformation processes of the municipium of Pitinum Pisaurense, from the roman age to late antiquity.
In Late Antiquity the consular road Via Flaminia was strategic, especially during the Gothic war, just as the control of coastal cities (Ariminum, Pisaurum, Fanum Fortunae) and mountain passes. In the Roman Age also the "via Ariminensis" was important, as it connected Arretium - Ariminum with diverticula getting as far as the municipia of Sassina, Sestinum and Pitinum Pisaurense (Macerata Feltria, PU).
Pitinum was in the midst of a crisis in the fifth century when there was a progressive abandon of settlements. In the seventh century there is no evidence of human settlement anymore.
We believe that the castle known today under the name of Macerata Feltria is the result of population moving uphill and settling there (VII-VIII cent.), without a specific urban plan, following a pattern known as “Modello toscano”.
In Late Antiquity the consular road Via Flaminia was strategic, especially during the Gothic war, just as the control of coastal cities (Ariminum, Pisaurum, Fanum Fortunae) and mountain passes. In the Roman Age also the "via Ariminensis" was important, as it connected Arretium - Ariminum with diverticula getting as far as the municipia of Sassina, Sestinum and Pitinum Pisaurense (Macerata Feltria, PU).
Pitinum was in the midst of a crisis in the fifth century when there was a progressive abandon of settlements. In the seventh century there is no evidence of human settlement anymore.
We believe that the castle known today under the name of Macerata Feltria is the result of population moving uphill and settling there (VII-VIII cent.), without a specific urban plan, following a pattern known as “Modello toscano”.
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Public Archaeology in the italian Marche region
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Il contributo presenta alcuni importati dati provenienti dallo scavo archeologico del Castello di Monte Copiolo nel Montefeltro (Marche, Provincia di Pesaro e Urbino), il maggiore contesto incastellato nord-marchigiano per essere stato... more
Il contributo presenta alcuni importati dati provenienti dallo scavo archeologico del Castello di Monte Copiolo nel Montefeltro (Marche, Provincia di Pesaro e Urbino), il maggiore contesto incastellato nord-marchigiano per essere stato luogo di origine della famiglia dei conti di Montefeltro, poi duchi di Urbino.
Il castello fu un centro di potere estremamente importante, tanto da risultare palcoscenico di numerosi eventi di portata nazionale come l'invasione della Romagna da parte di Cesare Borgia (figlio di papa Alessandro VI). Il duca di Valentinois assediò il castello tra il 1502 ed il 1503. Parimenti nel 1522 la fortificazione fu attaccata dall'esercito papale comandato da Giovanni de' Medici proprio mentre il duca di Urbino, Francesco Maria della Rovere si trovava dentro le sue mura. La -grande storia- a Monte Copiolo viene raccontata, sinteticamente in questa sede, dalla sua stratigrafia.
Il castello fu un centro di potere estremamente importante, tanto da risultare palcoscenico di numerosi eventi di portata nazionale come l'invasione della Romagna da parte di Cesare Borgia (figlio di papa Alessandro VI). Il duca di Valentinois assediò il castello tra il 1502 ed il 1503. Parimenti nel 1522 la fortificazione fu attaccata dall'esercito papale comandato da Giovanni de' Medici proprio mentre il duca di Urbino, Francesco Maria della Rovere si trovava dentro le sue mura. La -grande storia- a Monte Copiolo viene raccontata, sinteticamente in questa sede, dalla sua stratigrafia.
Research Interests:
The contribution shows some datas imported from the archaeological excavation of the Monte Copiolo Castle in the Montefeltro (---). This is the greater background of the area, place of origin of the Count of Montefeltro once and the Duke... more
The contribution shows some datas imported from the archaeological excavation of the Monte Copiolo Castle in the Montefeltro (---).
This is the greater background of the area, place of origin of the Count of Montefeltro once and the Duke of Urbino later.
The Castle has been the centre of a really important authority, and it's been the stage of several events like the Romagna's Invasion on the part of
Cesare Borgia (son of Pope Alessandro VI). The duke of Valentinois besieged the Castle between 1502 and 1503. In 1522 the fort has been attacked by the army of the Pope commanded from Giovanni de' Medici while the Duke of Urbino Francesco Maria della Rovere was within the ramparts. The big history of Monte Copiolo is described, synthetically here, from its stratigraphy.
This is the greater background of the area, place of origin of the Count of Montefeltro once and the Duke of Urbino later.
The Castle has been the centre of a really important authority, and it's been the stage of several events like the Romagna's Invasion on the part of
Cesare Borgia (son of Pope Alessandro VI). The duke of Valentinois besieged the Castle between 1502 and 1503. In 1522 the fort has been attacked by the army of the Pope commanded from Giovanni de' Medici while the Duke of Urbino Francesco Maria della Rovere was within the ramparts. The big history of Monte Copiolo is described, synthetically here, from its stratigraphy.
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Un vecchio articolo, su regesto e interpretazione di un testamento cinquecentesco di un fabbro residente all'interno del castello di Pietrarubbia (rinvenuto dall'autore). Emergono alcuni spunti di ricerca interessanti.
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Research Interests: Medioevo and Montefeltro
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Research Interests: Rimini, Romagna, Incastellamento, Marche, Montefeltro, and 3 moreValmarecchia, Valconca, and Casteldelci
Un articolo a firma di M. Gennari, su Il Resto del Carlino. Presso la Cattedrale di Pesaro l'Arcidiocesi, grazie a un contributo della Fondazione Scavolini e in accordo con la competente Soprintendenza, amplia le vetrate pavimentali che... more
Un articolo a firma di M. Gennari, su Il Resto del Carlino.
Presso la Cattedrale di Pesaro l'Arcidiocesi, grazie a un contributo della Fondazione Scavolini e in accordo con la competente Soprintendenza, amplia le vetrate pavimentali che permetteranno di visionare una porzione maggiore del mosaico del VI secolo d.C. (ma anche quello sottostante del V secolo), litostroto che evidenzia continui rifacimenti, sino al XIII secolo.
Presso la Cattedrale di Pesaro l'Arcidiocesi, grazie a un contributo della Fondazione Scavolini e in accordo con la competente Soprintendenza, amplia le vetrate pavimentali che permetteranno di visionare una porzione maggiore del mosaico del VI secolo d.C. (ma anche quello sottostante del V secolo), litostroto che evidenzia continui rifacimenti, sino al XIII secolo.
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Pesaro Cultura / Spettacoli / Società I VIDEO C'è molto da scoprire nel nostro sito web Per saperne di più ci sono gli episodi all'indirizzo www.dueminutidistoria.it Quanto della nostra curiosità sul Medioevo può essere soddisfatta non... more
Pesaro Cultura / Spettacoli / Società I VIDEO C'è molto da scoprire nel nostro sito web Per saperne di più ci sono gli episodi all'indirizzo www.dueminutidistoria.it Quanto della nostra curiosità sul Medioevo può essere soddisfatta non solo dalla rubrica Medievalia su queste pagine, ma anche dal nostro sito internet. Tutte le settimane, anzi da 218 settimane, la rubrica video "Due minuti di storia" accompagna i lettori. Tantissimi episodi sono proprio sul Medioevo. A parlarne sono stati personaggi come Franco Cardini, Chiara Frugoni, Alessandro Barbero, Philippe Daverio e tanti altri. Daniele Sacco, autore di Medievalia, è tra i protagonisti principali di "Due minuti di storia".
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Lo idealizziamo bambino, che affresca il muro di casa, quando non ruzzola giù con un biroccio per la discesa davanti la sua abitazione, in compagnia di qualche altro scavezzacollo urbina-te. Lo immaginiamo attaccato alle "gonne" del... more
Lo idealizziamo bambino, che affresca il muro di casa, quando non ruzzola giù con un biroccio per la discesa davanti la sua abitazione, in compagnia di qualche altro scavezzacollo urbina-te. Lo immaginiamo attaccato alle "gonne" del padre, tra la bottega e il palazzo ducale, a udir contrattazioni su «committenze, soggetti, consegne, monete».
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Research Interests: Urbino and Montefeltro
Per la rubrica "La Montefeltreide" del quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" breve biografia dei conti Guido e Taddeo di Montefeltro
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Per la rubrica "La Montefeltreide" del quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" breve biografia del conte Antonio di Montefeltro
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Breve biografia del conte Guidantonio di Montefeltro
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Per la rubrica "La Montefeltreide" del quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" breve biografia del duca Oddantonio di Montefeltro
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Per la rubrica "La Montefeltreide" del quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" la prima parte della vita del duca di Urbino Federico di Montefeltro.
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Per la rubrica "La Montefeltreide" del quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" la prima parte della vita del duca di Urbino Federico di Montefeltro.
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Una guida informale, semplificata e sollevata dai toni scientifici, sulla città di Pesaro. Uno strumento "smart" utile per districarsi durante una passeggiata per il centro storico. Uno strumento per avvicinare il grande pubblico ai beni... more
Una guida informale, semplificata e sollevata dai toni scientifici, sulla città di Pesaro. Uno strumento "smart" utile per districarsi durante una passeggiata per il centro storico. Uno strumento per avvicinare il grande pubblico ai beni culturali cittadini.
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Fonte: Flaminia dintorni
Una forte conferma del ruolo svolto dall'archeologia medievale urbinate in ambito nazionale è giunta dall'VIII Congresso Nazionale di archeologia medievale che si è tenuto a Matera nei giorni 12-15 settembre.
Una forte conferma del ruolo svolto dall'archeologia medievale urbinate in ambito nazionale è giunta dall'VIII Congresso Nazionale di archeologia medievale che si è tenuto a Matera nei giorni 12-15 settembre.
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Ariminum, gennaio - febbraio 2018, recensione de "La Fortezza di Montefeltro".
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Recensione del volume "Il Paesaggio degli Arcivescovi" da parte del QN Il Resto del Carlino