Calabria

In controtendenza con gli attuali orientamenti della storiografia italiana sull’Età moderna, questo libro ripropone una ricerca di prima mano su aspetti e problemi di argomento economico e sociale. Esso si segnala inoltre per l’area di rifermento esaminata: la Calabria meridionale e, in particolare, la zona del Reggino, inserendosi in una tradizione di studi che ha al suo attivo i pregevoli contributi di Giuseppe Galasso sul Cinquecento e di Augusto Placanica, specificamente, per il Settecento. In questa ottica il volume ridà spazio ai protagonisti anonimi di quel contesto e approfondisce una serie di aspetti sulle condizioni dell’economia e della società calabresi. Il tutto, mediante una documentazione inedita che consente di far luce e di verificare le tendenze di breve, medio e lungo periodo di quella realtà incrociando e comparando le fonti disponibili sul piano locale con quelle prodotte dalle coeve istituzioni centrali dello Stato.
Lo schema al quale egli si affida è quello di un’analisi di carattere demografico e socio-economico finalizzato ad esaminare l’andamento strutturale di una periferia sullo sfondo di quanto accade nell’Età moderna. In questa comparazione vengono evidenziate assonanze e discordanze dai modelli acquisiti dalla storiografia, sottolineando le peculiarità di alcuni fenomeni non sempre omologabili alle cronologie e agli sviluppi di quei secoli. Ne scaturisce una ricostruzione che mette in risalto talune specificità della zona esaminata, inquadrandone le congiunture nel panorama più ampio che fa da sfondo ai problemi di volta in volta esaminati.
Basata su una molteplicità di fonti, prevalentemente seriali, la ricostruzione dell’Autore non trascura il supporto di testimonianze narrative che concorrono ad integrare e a supportare le risultanze dei dati quantitativi. Per menzionare i materiali archivistici più frequentemente consultati, la ricerca si snoda attraverso la consultazione e l’analisi delle numerazioni dei fuochi, degli stati delle anime, dei relevi feudali, degli apprezzi e dei documenti fiscali delle diverse comunità esaminate fino ai dati ricavati dal fondo relativo alle “voci di vettovaglie” e da altre carte d’archivio, come le relationes ad limina, o da testimonianze desunte dalle cronache e dalla storiografia locale o da ulteriori documenti rintracciati negli archivi dei singoli centri esaminati.
Sulla scorta di questa ricca documentazione vengono ricostruiti aspetti estremamente interessanti della Calabria reggina e vengono evidenziate tendenze non sempre collimanti con quelle generali. A determinare lo scostamento dall’andamento tradizionalmente accreditato concorrono diversi fattori e, tra questi, svolgono un ruolo non trascurabile l’incidenza delle caratteristiche geomorfologiche del territorio e il comportamento dei protagonisti che devono condividerne gli inevitabili condizionamenti. In tutto questo emerge un rapporto simbiotico tra gli uomini e l’ambiente che permette di valutare il ruolo svolto dalla storia nel breve come nel lungo periodo.  (Tratto dall'introduzione del Prof. Giuseppe Poli)

DVD-Rom contenente i 14 volumi, più i due volumi di Indici, digitalizzati in formato PDF, della monumentale opera di Padre Francesco Russo, fondamentale ausilio alla ricerca storica calabrese.
In particolare, il formato digitale, con le varie possibilità di ricerca testuale offerte, sopperisce alle note carenze degli indici.
Tutti i PDF sono integralmente indicizzati in formato full-text, con funzione OCR per la ricerca testuale.

L'ampia tematica dei beni comuni in riferimento a quanto sviluppato in Calabria. Particolare attenzione è dedicata alle applicazioni sul territorio regionale del Regolamento elaborato dal LabSus, anche tramite la conduzione di interviste a cittadini attivi, amministratori locali e dipendenti pubblici.

O. SERGI, Nei segni di «cose e spazi» il fluire della vita. La Filanda “Biamonte – Marincola S. Floro” e le Officine del Gas: due esempi di architettura industriale ottocentesca a Catanzaro, in «Obiettivo Calabria», XLVI, 2, 2008, pp. 50 - 53.
Rivista bimestrale della Camera di Commercio di Catanzaro.

Il periodo definito ordinariamente di transizione dall'ancien régime
all'epoca contemporanea, oggetto di nuova attenzione da parte
della demografra storica italiana, risulta ancora più interessante se si
precisano i suoi termini "geografici"; ad esempio, se si localizza la fase
della vicenda demografica dell'Italia meridionale.

L'argomentazione verte sul concetto di Mediterraneo considerato come una lente convergente attraverso la quale viene osservato il contesto etnografico abbozzato dall'autore in occasione dei viaggi intrapresi nel ruolo di inviato speciale. Concepiti secondo i dettami del linguaggio giornalistico permeato tuttavia di senso letterario, i due volumi che ne rappresentano la risultanza, "Viaggio in Turchia" e "Itinerario italiano", sono resi stilisticamente compatibili dalla forma di prosa d'arte consona alle tendenze dell'epoca. Il punto di unione viene perciò identificato in una specifica prospettiva di ricerca che si riflette nella categoria dell'itinerario, diversamente dalle inchieste di tipo prevalentemente documentaristico svolte in Russia, Francia e Germania. Gli spunti interpretativi riguardano le connessioni intertestuali, nonché l'accostamento degli elementi aneddotici e allegorici nella narrazione della storia locale. Gli appunti relativi all'ambiente turco accompagnati dalle annotazioni sui paesi confinanti o vicini (Cipro, Grecia con l'isola di Rodi) non soltanto rivelano i segni della civiltà unificante, bensì permettono di riconoscere le particolarità del paesaggio e dell'ambito culturale. Nel diario di viaggio alvariano il territorio nazionale viene inquadrato in una dimensione sensibile ai valori etico-civili: dall’immagine di Roma, all’individuazione di implicazioni geografiche nelle opere di noti scrittori all’insegna del metodo di Dionisotti, fino al commento della regione nativa.

LandMark positivi per la gestione del Territorio nelle regioni della criminalità mafiosa. Per non ripetere il caso Calabria.

Il saggio, tende a far conoscere il sistema per ridurre i fattori di rischio urbano e rurale ed i possibili interventi urbanistici (LandMark positivi), tecnologici, amministrativi e di controllo del territorio.

In particolare, nel libro, si affronta il tema di come applicare il tema della Sicurezza urbana nelle regioni a forte presenza della criminalità organizzata (LandMark negativi), ammonendo gli altri territori regionali a scongiurare l'occupazione territoriale da parte della mafia. 

Per il "Caso Calabria" si riprende il concetto di Paesaggio, come bene comune primario e irrinunciabile dei cittadini, l'unico elemento che può salvare i territori dalla perdita di identità.

Innovazioni editoriali:
Traduzione in Cinese e Inglese, formato quadrato, libro illustrato (160 pag a colore, 200 foto), sintesi iniziale ai capitoli, approfondimenti free in Internet (QR code);

1°/3 Libro sulla legge urbanistica della Calabria
L'approvazione della prima legge urbanistica per la Calabria è un fatto di grande importanza da sottolineare anche con la realizzazione di un libro che
aiuti la comprensione della nuova normativa.
La lettura della legge con la sua complessità, per i continui rimandi legislativi e il riferimento a nuove procedure  obbliga ad un approfondimento della normativa abbastanza difficile, da questo è
scaturita una pubblicazione che possa essere esplicativa  delle novità tecniche,
ed anche di racco lta di tutta la llormil ti va da applicare oggi in Calabria.

O. SERGI, I Capitoli, Ordinazioni e Statuti dell’Arte della seta di Catanzaro e la produzione di manifatture seriche tra XVI e XVII secolo, in Capitoli Ordinazioni e Statuti dell’Arte della Seta di Catanzaro, a cura di O. Sergi, Catanzaro, Camera di Commercio di Catanzaro, 2010, pp. 22 – 31.

Nella storia urbana di Reggio Calabria, proprio agli inizi dell'età moderna, la parrocchia di S. Maria la Cattolica ha segnato una vicenda tutta peculiare: le si puo far prendere le mosse da un aspetto religioso, ma non privo di risvolti sociali di grande interesse.

O. SERGI, Antiche vie e storiche dimore catanzaresi. Dal Largo S. Giovanni alle “Cocole”. L’antica via dei “Coppolari” e gli storici palazzi dei Ferrari e degli Anania costruiti nel centro cittadino, in «Obiettivo Calabria», XLVIII, 3, 2010, pp. 48 - 51.
Rivista bimestrale della Camera di Commercio di Catanzaro.

Francesco Curto, Poesie 1968-2018, a cura di Luigi M. Reale, presentazione di Gianni Oliva, Foligno, Bibliotheca Umbra 2 (www.bibliotheca.umbria.it), 2019; pp. XXX-630 [ISBN 9788835333692]. Pubblicato con il gratuito patrocinio di: Comune di Acri, Fondazione Vincenzo Padula, Associazione Amici ADiSU. Il volume raccoglie l’intera opera poetica dell’autore (calabrese di Acri ma attivo in Umbria, a Perugia, dal 1969). Si veda anche il repertorio curato sempre da Luigi M. Reale, Francesco Curto: bibliografia ragionata 1968-2018, primo titolo della nuova serie monografica “Bibliografia Umbra“ (www.bibliografia.umbria.it).

Basato su centinaia di fonti storiche primarie in gran parte inedite, questo libro esamina il tessuto sociale ed economico dell'estrema periferia del Regno di Napoli in età moderna – e in particolare nell'ultimo secolo di ancien régime – non senza prima richiamare le descrizioni del territorio e della grecità della popolazione fatte dagli storici coevi, e fornendo un dettagliato quadro demografico grazie anche a un'accurata analisi dei catasti onciari settecenteschi.
Il territorio esaminato ricade nella provincia di Calabria Ultra (attuale Reggio Calabria), e riguarda varie località della cosiddetta area grecanica poste fra le tre città di Reggio, Sant'Agata e Bova, come Amendolea, Bagaladi, Capo d'Armi, Cardeto, Condofuri, Gallicianò, Lazzaro, Melito Porto Salvo, Montebello Jonico, Motta San Giovanni, Pellaro, Pentidattilo (o Pentedattilo), Roccaforte del Greco, Roghudi, Saline Ioniche e San Lorenzo.
Le attività produttive e commerciali della zona vengono illustrate ponendo l'accento su soggetti coinvolti, prezzi dei beni e tipologie lavorative e contrattuali, nonché sui relativi risvolti sociali come quelli legati alle principali colture praticate, all'allevamento o alla lavorazione del lino e della seta. Le carte d'archivio menzionano castelli, chiese, palazzi e fondaci, strutture architettoniche in molti casi ormai scomparse, come le stesse fortificazioni costiere di cui permangono tutt'oggi poche vestigia.
Ma questo libro porta alla luce anche (e soprattutto) i nomi di moltissimi degli sconosciuti protagonisti della società dell'epoca, come artigiani, pastori, medici, imprenditori, amministratori civici, funzionari feudali, contadini, nobili e borghesi: ed è osservando la loro vita quotidiana – lavoro, rapporti sociali, problemi economici e di salute, devozione religiosa, litigi, matrimoni, disposizioni testamentarie – che si può conoscere da vicino la mentalità di donne e uomini della Calabria grecanica del tempo.
Segue un estratto con l'indice dei capitoli, l'introduzione, e l'indice dei nomi contenente più di milletrecento voci.

Von einem nationalen Standpunkt betrachtet wurde die Kultur der Italoalbaner und Italogriechen als ,,linguistische Minderheit“ marginalisiert und aufgegeben – mit dem Ergebnis, dass ihre Sprachen nicht mehr an den Schulen unterrichtet werden. Musik hatte immer eine Schlüsselrolle in den Gemeinden gespielt und die besondere Verbindung aus Musik und dem Klang dieser Sprache verfehlt niemals seine Wirkung, unabhängig davon, ob sie verstanden wird. Sie begleitet die Italogriechen und Italoalbaner durch den Zyklus des Lebens, zu bedeutenden Festen, während des Karneval, zu Hochzeiten und Beerdigungen. In dieser Einführung möchte ich die reiche Kultur der ländlichen Musiktraditionen Süditaliens von einer anderen Seite betrachten, indem ich sie mit denen der Nachbargemeinden vergleiche, wo es auch Tarantelle und Kalimere gibt, obwohl der Dialekt nicht mit Balkansprachen vermischt ist und ihre Gemeinden keinen orthodoxen Hintergrund haben, die den mysteriösen ,,Süden“ (in der anthropologischen Schule Italiens kurz “Il Sud” genannt) einst dominiert haben. Auf diese Weise lassen sich die Formen entdecken, die die Gemeinden der Arbëresh gegenüber anderen auszeichnen, die vallje und ajrët und eine besondere Form des mehrstimmingen Musizierens, die von Musikethnologen als Weltkulturerbe des Balkan und Italiens anerkannt wird.

Ad oltre quarant’anni dalla scoperta, il complesso santuariale di Vigna Nuova continua a rappresentare una delle più importanti fonti documentarie per la conoscenza del sistema cultuale della polis di Kroton. Posto in aerea extra moenia a ridosso del circuito murario della città antica, questo santuario è contrassegnato da un’architettura molto semplice, il cui nucleo principale nel corso dei secoli rimase grosso modo immutato pur essendo stato interessato da diversi rifacimenti e restauri.
Tra i numerosi ex voto rinvenuti all’interno dell’edificio sacro spiccano per importanza diverse centinaia di manufatti in ferro deposti nella nuda terra o in appositi contenitori. Gran parte di questi oggetti metallici è costituito da strumenti utilizzati per l’imprigionamento di schiavi. Le offerte di catene e ceppi lasciano credere che a Vigna Nuova si compissero anche riti in qualche modo legati alla manumissione sotto l’egida tutelare di Hera - la dea più importante del pantheon krotoniate - significativamente conosciuta presso il vicino Lacinio con l’appellativo di “Liberatrice”. Tanto i resti murari del santuario, quanto buona parte dei reperti metallici recuperati nel corso degli scavi richiedono urgenti interventi conservativi.

Large protohistoric impasto dolia from Central-Southern Calabria. Contribution
to the study of typology, chronology, technology and function - A high number of fragments of large protohistoric impasto pithoi has been found in several sites in the area, and mainly in Serre di Altilia (central Calabria). These fragments have been studied with other pithoi from Tropea (southern Calabria), in order to reconstruct their forms, typology, chronology, technology and function. It has been possible to define five types, with chronologies that may vary from the Final Bronze to the Early Iron Age, and with parallels in several sites of Southern Italy, in Sicily and at Lipari. Petrografic analyses on fragments from Central Calabria have shown a quite variable production, locally and/or regionally made. Chemical analyses have been also performed on two residue samples, in order to identify what kind of foodstuff was originally stored in these pithoi. The results of the analyses show the presence of terpenoid resins, such as Pistacia or Pinus, which may suggest the presence of wine.

"C'era una volta, sopra uno sperduto altipiano […] un povero paese di gente povera. Più che un paese era una borgatella, un piccolo agglomerato di casette nere disseminate senza simmetria su certi viottoli tortuosi ed erbosi sui quali s'aprivano piccole porte e buchi di finestre".

Trascrizione dei fuochi della popolazione di Mendicino (Cs) al tempo del Catasto Onciario del 1751, più appendice sui toponimi presenti del documento borbonico.
La trascrizione è preceduta da un breve commento sui dati ricavati, principalmente analizzandone l'aspetto sociale.

L’elaborato ha come obiettivo l’analisi dei toponimi calabresi presenti nella Chanson d’Aspremont, una chanson de geste risalente al XII secolo scritta in francese antico. Quest’opera fu scritta e recitata ai soldati di Riccardo Cuor di Leone che sostano tra Reggio Calabria e Messina in attesa di partire per la terza crociata tra il 1190 e il 1191. Ambientata in Aspromonte, narra delle imprese di Carlo Magno in lotta contro il re africano Agolante e suo figlio Almonte, e dell’uccisione di quest’ultimo per mano di Orlando, che verrà iniziato cavaliere proprio sulle montagne aspromontane.

Nel primo capitolo è stato delineato tutto il profilo storico-politico dell’Europa e della Calabria in particolar modo. L’excursus storico effettuato descrive le invasioni e i cambiamenti che hanno interessato i territori europei e, parallelamente, la fine della dominazione bizantina nel
Sud Italia a favore dell’insediamento normanno; il capitolo si conclude con la fine della monarchia normanna e i preparativi per la terza crociata.
Nel secondo capitolo è stata analizzata in tutti i suoi aspetti la Chanson d’Aspremont, evidenziando gli obiettivi e le funzioni del testo, e la sua fortuna e posterità nel panorama letterario italiano durante l’Umanesimo.
Nel terzo capitolo, infine, dopo aver offerto una panoramica dei manoscritti che hanno tramandato la tradizione della Chanson e delle edizioni che ne sono scaturite, si è proceduto verso un’analisi storica dei luoghi che sono stati lo scenario d’azione della Chanson d’Aspremont e della loro importanza tanto dal punto di vista storico quanto geografico. È seguita poi un’analisi più specifica dei toponimi calabresi presenti nei manoscritti con codice “W”, “C” e “L3” ; i toponimi sono stati elencati e comparati nelle tre diverse edizioni che fanno riferimento a questi manoscritti. Infine, è stato analizzato il gradiente di realtà geografica correlata ai toponimi per verificare se i luoghi calabresi citati nell’opera sono reali oppure inventati dall’ignoto autore della Chanson.

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● Brandin Louis, La Chanson d’Aspremont. Chanson de geste du XIIe siècle.

Tome II: vers 6155-11376, Libraire Ancienne Honoré, Champion Editeur,

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● Violi Filippo, Storia della Calabria greca, Kaleidon Editore, Reggio

Field trip publication on the theme of "Civic Assembly: Re-inhabiting Cracked and Blighted Places in Kathmandu, Calabria and Athens". Produced by students from Diploma Unit 6 and Degree Studios 3 & 7 at the Cass Faculty of Art, Architecture and Design at London Metropolitan University in 2016-17. Tutors: Maurice Mitchell, Bo Tang, Robert Barnes, Sandra Denicke-Poulcher, Jane McAllister and Francesca Pont.

Salvatore Mongiardo s’est dédié à l’écriture pour enquêter sur le destin de l’humanité à travers des faits de sa vie et de sa terre, la Calabre : ainsi il a découvert l’éthique universelle, la seule capable de donner le bonheur aux individus et de garantir le bon gouvernement des états. Elle se base sur les principes pratiqués dans la Première Italie, formalisés par Pythagore et diffusés par le Christ, auxquels sont arrivés à travers les cercles pythagoriciens d'Egypte et d'Israël.

Il prétend que l'humanité dispose avec le Pentalogue d’un moyen extraordinaire de salut et il soutien en outre que de la Calabre, où est née l’Italie, naît aujourd’hui le Gouvernement Mondiale des Femmes pour faire de la Terre la maison sereine de tous les êtres vivants.

“On H. Masud Taj’s Calligraphy Choreography
To engage with Taj’s visually lyrical calligraphy translations, drop all notions of reading as a static activity, prepare to perform a pas de deux with text and poem. Prepare to follow dynamic language in motion, and lines in commotion, for to follow the dance, eye and mind must deftly sway, dip, pivot and pirouette.
Fly, when feathered letters take wing, or a Y plummets to the page’s depth to crosscut a noun. Is the meeting deliberate or mere chance encounter?  You, unsteady reader, must choose and not lose your footing when the shamal wind blows through, scatters diction and meter, then raises a stanza with walls aslant; again, you must land, but not lose the thread when stringed words upend. Then follow, follow—for soon unlaced space delivers rest by granting a single line centre stage. Though light-headed, do not tarry too long—keep step with this sure-footed dance arabesque; led by unravelling beauty, by looping sorties and tumultuous largesse, you too will end as the perfect partner, as one with Taj-fomented grace.”


Giovanna Riccio
VI.XX.MMXXII