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Tra gli ambiti di ricerca più recenti dell'archeologia medievale - ancora meno battuto rispetto ad altri - è annoverabile lo studio delle strutture assistenziali. Se gli "spedali" urbani si sono rivelati un contesto più favorevole - e... more
Tra gli ambiti di ricerca più recenti dell'archeologia medievale - ancora meno battuto rispetto ad altri - è annoverabile lo studio delle strutture assistenziali. Se gli "spedali" urbani si sono rivelati un contesto più favorevole - e consueto - per la ricerca, quelli stradali extraurbani rappresentano ancora un campione diversificato ed eterogeneo.
Il contributo presenta i dati definitivi riferibili allo scavo stratigrafico del Complesso della Misericordia (chiesa e ospedale), situato all'esterno del castello di Monte Copiolo (PU), nell'Appennino centro-settentrionale, lungo itinerari che dalla costa adriatica permettevano di raggiungere l'alta Valtiberina e il versante tirrenico. Si tratta dell'unico ospedale scavato estensivamente nella regione Marche e nella "Romagna storica".
La ricerca è frutto di un lavoro congiunto compiuto dalle università di Urbino, Bologna e Padova sia sulla chiesa della Misericordia che sull'annesso ospedale, volto alla comprensione diacronica delle strutture, dei manufatti e all'analisi antropologica delle sette sepolture ivi affiorate. 

Welfare structures’ study can be counted among the major medieval archaeology research areas – even if less wrought than others. The extra-urban hospitals represent a diversified and heterogeneous case of study, especially if compared with the more investigated urban ones. The contribution, a joint work carried out by the universities of Urbino, Bologna and Padova, presents the definitive data referable to the Misericordia Complex (church and hospital) stratigraphic excavation. The complex, outside Monte Copiolo’s castle (PU) walls, is located in the central Italian Appennines, along itineraries connecting the Adriatic Coast with the Alta Valtiberina and the Tyrrhenian Coast. At the current studies, it is the only extensively excavated hospital in the Historic Romagna region. The research aim at the diachronic understanding of structures and artifacts, and at the anthropological analysis of the seven burials emerged in the church.
Sei cinte murarie a difesa della Casa dei Montefeltro, duchi di Urbino, erette tra X e XV secolo e tutte funzionanti sino all'abbandono del castello.
Un aggiornamento, rispetto ai dati pubblicati nel volume del 2006 sul castello di Monte Copiolo, sulla cappella gentilizia sommitale dei conti di Montefeltro, presente sulla vetta della rupe di Monte Copiolo nel Montefeltro.
Ribaltiamo un assunto storico dato per assodato. Pievi sovrapposte a siti romani nella regione storica del Montefeltro. La storiografia ha, da sempre, ipotizzato continuità di vita in quei luoghi, dall'età romana al basso Medioevo.... more
Ribaltiamo un assunto storico dato per assodato.

Pievi sovrapposte a siti romani nella regione storica del Montefeltro. La storiografia ha, da sempre, ipotizzato continuità di vita in quei luoghi, dall'età romana al basso Medioevo. Ininterrottamente.
Eppure c'è soluzione di continuità abitativa e le pievi si impostano in determinati luoghi non nel Tardoantico, ma soltanto in età carolingia "a giochi fatti" per servire comunità già presenti nell'areale (ma non direttamente nel sito) in cui si imposta l'edificio ecclesiastico.
La pieve diviene un elemento parassitario che sorge su siti romani per reimpiego di materiale, per vicinanza alle vie di comunicazione per altre ragioni sociologiche. Sarà la pieve che si organizzerà, tardivamente, accanto al popolamento, e non il popolamento a essere attratto dalla pieve.
Il presente contributo si occupa delle trasformazioni diacroniche del popolamento (e del paesaggio) nella vallata del fiume Foglia focalizzandosi sia sulle città di antica fondazione che, soprattutto, sui centri minori sorti nel Medioevo.... more
Il presente contributo si occupa delle trasformazioni diacroniche del popolamento (e del paesaggio) nella vallata del fiume Foglia focalizzandosi sia sulle città di antica fondazione che, soprattutto, sui centri minori sorti nel Medioevo. La Valfoglia discende dall'Appennino al mare Adriatico ed è inserita nelle Marche settentrionali.
In età romana, nel bacino di influenza della vallata, insistevano i municipia di Pisaurum (in corrispondenza della foce fluviale), Pitinum Pisaurense e Sestinum. A poca distanza dalla stessa sorgeva il municipio di Urvinum Mataurense.
Interessata più volte da eventi bellici durante le guerre greco-gotiche essa assistette, nel Medioevo, alla risalita degli insediamenti dal fondovalle in altura.
Nel comprensorio vallivo il fenomeno dell'incastellamento, a cui daremo ampio spazio, si è presentato multiforme, sicuramente non promosso da un solo movente e diacronicamente ampio, giungendo a esiti anche molto differenti.
Primi dati sullo scavo dell'ospedale bassomedievale per pellegrini e bisognosi presente presso il castello di Monte Copiolo (nord delle Marche, ma Romagna storica).
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Il contributo si occupa degli scavi condotti presso la collina di Sant'Aldebrando di Fossombrone (PU), dove sorse l'abitato altomedievale forsempronese dopo l'abbandono del municipium di Forum Sempronii, nel piano vallivo.
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Le aree appenniniche custodiscono ancora paesaggi storici tuttora ben riconoscibili e quindi paradigmatici per lo studio delle dinamiche insediative che si sono sovrapposte dall'antichità ad oggi. Questi paesaggi sono ricchi di piccoli e... more
Le aree appenniniche custodiscono ancora paesaggi storici tuttora ben riconoscibili e quindi paradigmatici per lo studio delle dinamiche insediative che si sono sovrapposte dall'antichità ad oggi. Questi paesaggi sono ricchi di piccoli e medi borghi, spesso nati dalle trasformazioni di originari castelli medioevali, ma anche di abitazioni rurali sparse, collegate alle attività produttive tipiche della montagna. Si tratta di aree che conservano ancora un forte legame con la tradizione ed il passato, ed hanno ancora molto da raccontare. Architettura rurale, produzioni e aspetti tradizionali del vivere in montagna sono al centro di questo convegno che vuole accendere nuovamente i riflettori su questi territori, puntando l'attenzione sulla valorizzazione della memoria storica, che recuperi i caratteri peculiari di questi contesti afflitti da un costante abbandono.
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