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dolce vita I MURI PARLANO UN LIBRO RACCONTA LE ASPIRAZIONE residenziali DI UN’ITALIA CHE, USCITA DALLA GUERRA, VOLEVA DARSI UN TONO. TANTE LE PRETESE, POCHE LE RISORSE Sogni e bisogni. E il simil-lusso fece boom (edilizio) di Paola Zanuttini roppo facile definirli anonimi. I palazzi e le palazzine dell’edilizia economica e speculativa, o tutte e due insieme, che ha sfigurato le città italiane nell’inarrestabile boom edilizio dal Dopoguerra agli anni Settanta sono in molti casi brutti, sgraziati, abusivi, ma anonimi proprio no. Quei casermoni o quelle strane geometrie in forma di villino che non comunicano niente, se non alienazione e squallore, custodiscono in realtà un patrimonio di storie, sogni, ambizioni, impicci e conflitti degni di Balzac. La conquista di un tetto sicuro da parte dell’Italia povera e inurbata, l’aspirazione tenace al decoro domestico della piccola borghesia vogliosa di distinzione, le ambizioni di modernità, sicurezza e simil-lusso dei ceti un po’ più alti che, all’improvviso, hanno deciso di abbandonare la città per isolarsi in certi condomini periferici sul modello del suburbi america- FABIO SEVERO STEFANO GRAZIANI STEFANO GRAZIANI FARABOLA T 88 6 SE T T E M BR E 2013 6 SE T T E M BR E 2013 Da sinistra, il progetto (1952) e il palazzo di piazzale Biancamano a Milano. Il condominio con piscina (1963) a via di Acqua Bullicante al Prenestino di Roma. Il complesso Giardini La Viridiana a Milano e la pubblicità apparsa sul Corriere della Sera del 1970 A destra, la copertina di Storie di case (Donzelli editore, pp. 524, euro 38) ni pieni di verde, a volte cupissimo. In Gran Bretagna c’è una seguita branca degli studi storici che si chiama House History e, dal 1997 al 2000 la Bbc ha mandato in onda la fortunata serie televisiva House Detectives che riesumava segreti e misteri di cottage e magioni. Ci sono esperti che consigliano agli appassionati di scavare negli archivi, ma anche in cortile o sotto la carta da parati del proprio villino a schiera. In Italia non siamo così sensibili a questi temi, ma si potrebbe cambiare idea leggendo Storie di case. Abitare l’Italia del boom curato per Donzelli da Filippo De Pieri, Bruno Bonomo, Gaia Caramellino e Federico Zanfi. Sfogliano le 524 pagine del libro si sprofonda in un romanzone sociale in 23 capitoli (quanti sono i palazzi, i grattacieli, i falansteri e le città giardino presi in esame fra Roma, Torino e Milano) redatto da un manipolo di architetti, storici e urbanisti che sfoderano mappe catastali, licenze edilizie, deroghe ai piani regolatori, storie di vicinato, ricordi di famiglia, metamorfosi della vita e degli spazi domestici con 89